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CONCORSO DS: ORALI IN CAMPANIA
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Da: ma secondo voi04/12/2014 07:56:10
I Last minute sono definitivamente  fuori? Io qualche dubbio c'è l'ho.  Vi prego confrontiamo ci. ....rispondete!!!!!
Rispondi

Da: @ma secondo voi04/12/2014 09:08:34
Sei un last minute alla ricerca di notizie?  Mi dispiace sembrerebbe proprio di no!Ah ah
Rispondi

Da: Totò 04/12/2014 09:09:04
Questo è' per Interessante ,caro/a  interessante nn sono io l'autore di determinati post che menzioni ,io sono univocamente e solo Totò' quindi tu e gli altri che hanno scritto che noi siamo agganciati,raccomandati,apparentati,fidAnzati ...ect con persone che contano e che per tali motivazioni abbiamo avuto la facoltà' di sederci e non certamente perché' abbiamo avuto un provvedimento da parte dello stato ,dovranno risponderne a chi di dovere ,garantito.
Rispondi

Da: Pissicologo04/12/2014 09:10:59
la ripetizione compulsiva puùò essere curata!
Rispondi

Da: Pissicologo04/12/2014 09:12:17
x e intanto
la ripetizione compulsiva può essere curata!
Rispondi

Da: @ pissicologo04/12/2014 09:42:36
psicologo una "s" ciuccio.......
Rispondi

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Da: @ pissicologo04/12/2014 09:42:38
psicologo una "s" ciuccio.......
Rispondi

Da: ma dico io...04/12/2014 10:33:21
non si capisce nemmeno più l'ironia...

Rispondi

Da: Pissicologo04/12/2014 10:58:36
il correggere gli altri è segno di insicurezza...se poi la correzione è sbagliata può voler dire:
1.che si vuol fare dell'ironia sull'ironia( Pisicologo);
2.che non si capisce l'ironiiia;
2.che non si è capito proprio un (c....)bel niente della vita.
Rispondi

Da: Pissicologo04/12/2014 11:04:08
c'è pure una lieve dislessia
Rispondi

Da: @ IL CONTE04/12/2014 12:00:43
Dear Conte, hai numerose volte precisato che la graduatoria non uscirà (a me è sembrato di capire mai), ma in merito all'esito delle indagini sei stato piuttosto vago, potresti darci qualche dettaglio, se puoi,  e dirci almeno quanto tempo dobbiamo ancora attendere per avere notizie ufficiali? Grazie.
Rispondi

Da: Dall''USR Campania04/12/2014 12:19:57
Prot. n. AOODRCA/RU/8844    Napoli, 3 Dicembre 2014
Ai Dirigenti
delle istituzioni scolastiche
di ogni ordine e grado
della provincia di
Napoli

Oggetto:     Visita del Sottosegretario di Stato MIUR, On. Davide Faraone.
Napoli, 10 Dicembre 2014.

Le SS.LL. sono invitate a partecipare il giorno 10 dicembre 2014 ad un incontro con il Sottosegretario di Stato del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, On. Davide Faraone.
L'iniziativa avrà luogo presso l'ISIS "Sannino - Petriccione", Via A.C. De Meis, n.243 (Ponticelli) Napoli, dalle ore 12.30 alle ore 13.30.
Data la rilevanza dell'evento, la scrivente confida nella più ampia partecipazione.
IL DIRETTORE GENERALE
F/to Luisa Franzese

Rispondi

Da: ALESSANDRO MANZONI04/12/2014 12:27:06
Terminate le funzioni, don Abbondio, ch'era corso a vedere se Perpetua aveva ben disposto ogni cosa per il desinare, fu chiamato dal cardinale. Andò subito dal grand'ospite, il quale, lasciatolo venir vicino, "signor curato," cominciò; e quelle parole furon dette in maniera, da dover capire, ch'erano il principio d'un discorso lungo e serio: "signor curato; perché non avete voi unita in matrimonio quella povera Lucia col suo promesso sposo?"
"Hanno votato il sacco stamattina coloro," pensò don Abbondio; e rispose borbottando: "monsignore illustrissimo avrà ben sentito parlare degli scompigli che son nati in quell'affare: è stata una confusione tale, da non poter, neppure al giorno d'oggi, vederci chiaro: come anche vossignoria illustrissima può argomentare da questo, che la giovine è qui, dopo tanti accidenti, come per miracolo; e il giovine, dopo altri accidenti, non si sa dove sia."
"Domando," riprese il cardinale, "se è vero che, prima di tutti codesti casi, abbiate rifiutato di celebrare il matrimonio, quando n'eravate richiesto, nel giorno fissato; e il perché."
"Veramente... se vossignoria illustrissima sapesse... che intimazioni... che comandi terribili ho avuti di non parlare..." E restò lì senza concludere, in un cert'atto, da far rispettosamente intendere che sarebbe indiscrezione il voler saperne di piú.
"Ma!" disse il cardinale, con voce e con aria grave fuor del consueto: "è il vostro vescovo che, per suo dovere e per vostra giustificazione, vuol saper da voi il perché non abbiate fatto ciò che, nella via regolare, era obbligo vostro di fare."
"Monsignore," disse don Abbondio, facendosi piccino piccino, "non ho già voluto dire... Ma m'è parso che, essendo cose intralciate, cose vecchie e senza rimedio, fosse inutile di rimestare... Però, però, dico... so che vossignoria illustrissima non vuol tradire un suo povero parroco. Perché vede bene, monsignore; vossignoria illustrissima non può esser per tutto; e io resto qui esposto... Però, quando Lei me lo comanda, dirò, dirò tutto."
"Dite: io non vorrei altro che trovarvi senza colpa."
Allora don Abbondio si mise a raccontare la dolorosa storia; ma tacque il nome principale, e vi sostituì: un gran signore; dando così alla prudenza tutto quel poco che si poteva, in una tale stretta.
"E non avete avuto altro motivo?" domandò il cardinale, quando don Abbondio ebbe finito.
"Ma forse non mi sono spiegato abbastanza," rispose questo: "sotto pena della vita, m'hanno intimato di non far quel matrimonio."
"E vi par codesta una ragion bastante, per lasciar d'adempire un dovere preciso?"
"Io ho sempre cercato di farlo, il mio dovere, anche con mio grave incomodo, ma quando si tratta della vita..."
"E quando vi siete presentato alla Chiesa," disse, con accento ancor piú grave, Federigo, "per addossarvi codesto ministero, v'ha essa fatto sicurtà della vita? V'ha detto che i doveri annessi al ministero fossero liberi da ogni ostacolo, immuni da ogni pericolo? O v'ha detto forse che dove cominciasse il pericolo, ivi cesserebbe il dovere? O non v'ha espressamente detto il contrario? Non v'ha avvertito che vi mandava come un agnello tra i lupi? Non sapevate voi che c'eran de' violenti, a cui potrebbe dispiacere ciò che a voi sarebbe comandato? Quello da Cui abbiam la dottrina e l'esempio, ad imitazione di Cui ci lasciam nominare e ci nominiamo pastori, venendo in terra a esercitarne l'ufizio, mise forse per condizione d'aver salva la vita? E per salvarla, per conservarla, dico, qualche giorno di piú sulla terra, a spese della carità e del dovere, c'era bisogno dell'unzione santa, dell'imposizion delle mani, della grazia del sacerdozio? Basta il mondo a dar questa virtú, a insegnar questa dottrina. Che dico? oh vergogna! il mondo stesso la rifiuta: il mondo fa anch'esso le sue leggi, che prescrivono il male come il bene; ha il suo vangelo anch'esso, un vangelo di superbia e d'odio; e non vuol che si dica che l'amore della vita sia una ragione per trasgredirne i comandamenti. Non lo vuole; ed è ubbidito. E noi! noi figli e annunziatori della promessa! Che sarebbe la Chiesa, se codesto vostro linguaggio fosse quello di tutti i vostri confratelli? Dove sarebbe, se fosse comparsa nel mondo con codeste dottrine?"
Don Abbondio stava a capo basso: il suo spirito si trovava tra quegli argomenti, come un pulcino negli artigli del falco, che lo tengono sollevato in una regione sconosciuta, in un'aria che non ha mai respirata. Vedendo che qualcosa bisognava rispondere, disse, con una certa sommissione forzata: "monsignore illustrissimo, avrò torto. Quando la vita non si deve contare, non so cosa mi dire. Ma quando s'ha che fare con certa gente, con gente che ha la forza, e che non vuol sentir ragioni, anche a voler fare il bravo, non saprei cosa ci si potesse guadagnare. E' un signore quello, con cui non si può né vincerla né impattarla."
"E non sapete voi che il soffrire per la giustizia è il nostro vincere? E se non sapete questo, che cosa predicate? di che siete maestro? qual è la buona nuova che annunziate a' poveri? Chi pretende da voi che vinciate la forza con la forza? Certo non vi sarà domandato, un giorno, se abbiate saputo fare stare a dovere i potenti; che a questo non vi fu dato né missione, né modo. Ma vi sarà ben domandato se avrete adoprati i mezzi ch'erano in vostra mano per far ciò che v'era prescritto, anche quando avessero la temerità di proibirvelo."
"Anche questi santi son curiosi," pensava intanto don Abbondio: "in sostanza, a spremerne il sugo, gli stanno piú a cuore gli amori di due giovani, che la vita d'un povero sacerdote." E, in quant'a lui, si sarebbe volentieri contentato che il discorso finisse lì; ma vedeva il cardinale, a ogni pausa, restare in atto di chi aspetti una risposta: una confessione, o un'apologia, qualcosa in somma.
"Torno a dire, monsignore," rispose dunque, "che avrò torto io... Il coraggio, uno non se lo può dare."
"E perché dunque, potrei dirvi, vi siete voi impegnato in un ministero che v'impone di stare in guerra con le passioni del secolo? Ma come, vi dirò piuttosto, come non pensate che, se in codesto ministero, comunque vi ci siate messo, v'è necessario il coraggio, per adempir le vostre obbligazioni, c'è Chi ve lo darà infallibilmente, quando glielo chiediate? Credete voi che tutti que' milioni di martiri avessero naturalmente coraggio? che non facessero naturalmente nessun conto della vita? tanti giovinetti che cominciavano a gustarla, tanti vecchi avvezzi a rammaricarsi che fosse già vicina a finire, tante donzelle, tante spose, tante madri? Tutti hanno avuto coraggio; perché il coraggio era necessario, ed essi confidavano. Conoscendo la vostra debolezza e i vostri doveri, avete voi pensato a prepararvi ai passi difficili a cui potevate trovarvi, a cui vi siete trovato in effetto? Ah! se per tant'anni d'ufizio pastorale, avete (e come non avreste?) amato il vostro gregge, se avete riposto in esso il vostro cuore, le vostre cure, le vostre delizie, il coraggio non doveva mancarvi al bisogno: l'amore è intrepido. Ebbene, se voi gli amavate, quelli che sono affidati alle vostre cure spirituali, quelli che voi chiamate figliuoli; quando vedeste due di loro minacciati insieme con voi, ah certo! come la debolezza della carne v'ha fatto tremar per voi, così la carità v'avrà fatto tremar per loro. Vi sarete umiliato di quel primo timore, perché era un effetto della vostra miseria; avrete implorato la forza per vincerlo, per discacciarlo, perché era una tentazione: ma il timor santo e nobile per gli altri, per i vostri figliuoli, quello l'avrete ascoltato, quello non v'avrà dato pace, quello v'avrà eccitato, costretto, a pensare, a fare ciò che si potesse, per riparare al pericolo che lor sovrastava... Cosa v'ha ispirato il timore, l'amore? Cosa avete fatto per loro? Cosa avete pensato?"
E tacque in atto di chi aspetta.
 



IL CARDINALE BORROMEO FINALMENTE HA RIMPROVERATO DON ABBONDIO
Rispondi

Da: per04/12/2014 12:32:48
E la peste spazzerá via i prepotenti
Rispondi

Da: @ ALESSANDRO MANZONI04/12/2014 14:39:40
e dopo questa narrazione manzoniana, mò dicci chi è stò cardinale Borromeo e chi don Abbondio?
Rispondi

Da: aeh04/12/2014 14:44:50
il conte lo sa
Rispondi

Da: IL CONTE04/12/2014 15:08:45
la graduatoria non uscira'
Rispondi

Da: aeh04/12/2014 15:17:13
conte si è incantato il disco??
Rispondi

Da: Il conte di Montecristo04/12/2014 15:28:55
"Ancora una volta mi gettate nella disperazione, Morrell!" Disse Valentina "e ancora una volta ricacciate il pugnale nella ferita! Che fareste, dite, se vostra sorella ascoltasse un consiglio uguale a quello che mi date?"
"Signorina" rispose Morrell, con un amaro sorriso, "sono un egoista, e nella mia qualità di egoista, non penso a quello che farebbero gli altri nella mia posizione, ma a quel che conto di fare io, Penso che vi conosco da un anno, che ho riposto, dal giorno in cui vi conobbi, tutte le possibili felicità nel vostro amore, che venne un giorno in cui mi diceste che mi amavate, che da quel giorno fissai le sorti del mio avvenire sul vostro possesso, giacché il possedervi è per me la vita. Ora non penso più a niente: dico solo a me stesso che le cose sono cambiate, che credevo aver guadagnato la felicità, e l'ho invece perduta. Ciò accade sempre al giocatore che perde non solo quel che aveva, ma quello che non aveva."
Alexandre Dumas
dal libro "Il conte di Montecristo" di Alexandre Dumas
Rispondi

Da: @IL CONTE04/12/2014 15:29:51
Sorprendici con qualche notizia nuova. Non ripetere noiosamente la stessa cantilena.
Rispondi

Da: aeh04/12/2014 15:34:17
il conte oggi ha fatto sei ore e ha il lunedì libero. .. ma lui nn lavora nella scuola ...lei non è una bocciata disperata no! È il Conte
Rispondi

Da: In aiuto di Totò04/12/2014 16:13:57
Vedo che si comincia a identificare chi scrive......miracolo degli IP?
Magari questo forum  potrebbe diventare pure un sano confronto?
Speriamo bene.
Rispondi

Da: FUORI I RICORRENTI LAST MINUTE04/12/2014 16:33:30
Da: ma secondo voi    04/12/2014 7.56.10
I Last minute sono definitivamente  fuori? Io qualche dubbio c'è l'ho.  Vi prego confrontiamo ci. ....rispondete!!!!!

DIREI PROPRIO CHE SONO
                F   U   O   R   I .
LO TESTIMONIA ANCHE LA LORO RABBIA, MOLTO EVIDENTE NEI LORO POST RECENTI.
CREDO CHE ABBIANO ANCORA LA POSSIBILITA' E L'INTENZIONE DI RICORRERE AL CONSIGLIO DI STATO, MA LE LORO SPERANZE DI RIENTRARE IN GIOCO SEMBREBBERO MINIME.

Ricordo a tutti i ricorrenti del 13 dicembre (vi piace più di "last minute"?) che il rischio che la vostra vicenda potesse concludersi con la vostra esclusione era evidente fin dall'inizio, quindi c'è poco da recriminare.

NUOVO CONCORSO - NUOVE SPERANZE PER TUTTI.
Rispondi

Da: Il conte di Montecristo04/12/2014 16:37:16
Qui tutti sanno tutto.....sono veggenti, saccenti o, pericolosamente, intraprendenti ? Come fanno a sapere?  Avranno conoscenze altolocate?
Mah, proprio non capisco
Rispondi

Da: Ciao!04/12/2014 16:41:52
I Last minute sono fuori.
E' un dato di fatto ma non credo che sia stato corretto. E' stato un errore ammetterli agli scritti ma a questo punto non credo che eliminarli sia stata una saggia decisione. Superando le altre prove, hanno dimostrato di essere competenti.
Cmq, è andata come è andata ma mi dispiace per loro.
CIAO

Rispondi

Da: FUORI I RICORRENTI LAST MINUTE04/12/2014 16:55:16
@ Ciao!

Il fatto che tu provi dispiacere per i ricorrenti last minute ti fa onore, in quanto ti qualifica come persona umanamente tesa alla solidarietà.
Sono anch'io convintissimo che il vero errore sia stato lasciare che i ricorrenti partecipassero alle prove e che si spargessero nelle aule insieme agli altri concorrenti.
Ti invito, tuttavia a riflettere: riesci a immaginare quanti dei concorrenti bocciati alla preselettiva e rimasti inesorabilente FUORI dal concorso sarebbero stati in grado di superare le prove successive? Io credo molti.
Sta di fatto che il concorso prevedeva l'accesso alle prove scritte SOLO per coloro che avessero superato la più oggettiva delle varie prove previste. Il ricorso al TAR del Lazio è stato rigettato e la faccenda doveva chiudersi lì.
Invece alcuni hanno prodotto un secondo ricorso riuscendo miracolosamente ad ottenere un'ordinanza dal TAR campano, che ha poi ammesso la propria incompetenza territoriale. Ammetterai che la situazione di queste persone si reggeva su presupposti più che vacillanti. Escluderli sarà anche stato "disumano", ma lasciarli dentro sarebbe stata un'ingiustizia nei confronti dei tanti concorrenti esclusi che non hanno aderito al doppio ricorso.

Rispondi

Da: Grillo parlante/Sincerità04/12/2014 17:06:28
@@Ciao!

"Ti invito, tuttavia a riflettere: riesci a immaginare quanti dei concorrenti bocciati alla preselettiva e rimasti inesorabilente FUORI dal concorso sarebbero stati in grado di superare le prove successive? Io credo molti".

Sì! Solo ed esclusivamente i RACCOMANDATI.
Rispondi

Da: FUORI I RICORRENTI LAST MINUTE04/12/2014 17:15:58
@ Grillo

Mi sei simpatica, ma ti invito ad evitare affermazioni pesanti ("esclusivamente i RACCOMANDATI"). Siamo ormai alla fase delle querele e contro-querele per diffamazione.

PER ME TUTTI COLORO CHE NON HANNO RISPETTATO LE REGOLE (tanti o pochi non importa) DOVREBBERO ESSERE
          F   U   O   R   I
          DA QUESTO CONCORSO.

Rispondi

Da: TU04/12/2014 17:57:13
Ognuno fa le sue previsioni ed è certo di non erraRE.
Rispondi

Da: @ TU04/12/2014 18:07:46
...e  cche vor di' ???
Rispondi

Pagina: 1, 2, 3, 4, 5, 6, ..., 1771, 1772, 1773, 1774, 1775, 1776, 1777, 1778, 1779, 1780, 1781, ..., 2509, 2510, 2511, 2512, 2513, 2514 - Successiva >>


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