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ESAME AVVOCATO - SESSIONE 2012
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Da: esame bari20/11/2012 20:28:46
....cmq non è cosi ingiusto che i Commissari delle precedenti sessioni d'esame abbiano aiutato i candidati!Alla fine questo esame è una farsa....come tutti ben sappiamo....allora ben vengano questi aiuti da parte delle Commissioni....non tutti i "colleghi" sono cosi preccupati della "concorrenza"!!!Fortunatamente la stragrande maggioranza di colleghi giovani si rende ben conto che non è la concorrenza a far venir meno la " qualifica di bravo Avvocato"!

Da: A20/11/2012 21:55:49
Ciao a tutti, io non devo fare l'esame perchè per fortuna l'ho passato a settembre ma volevo avvisarvi di fare attenzione perchè poche ore fa la legge sul condominio è diventata legge....

Da: Il condominio20/11/2012 23:34:28
È uscito l'anno scorso. Non credo che ci sarà di nuovo una traccia sul condominio. Comunque grazie.

Da: ciccietta 21/11/2012 09:27:15
Ciao Antonietta lo studio va da schifo perchè non so più che ripassare e tu? come va? io sto facendo solo pareri......me sa che dovrò fare qualche atto....ma tanto vado sul penale......cmq per il luogo dell'esame a Roma non so nulla di certo , bisognerà richiamare la cda...io ho prenotato da tutte e due....buono studio e teniamoci aggiornate.

Da: bellfra 21/11/2012 09:58:30
Qualcuno sa indicare qual è la formula più corretta per il ricorso al riesame avverso il decreto di sequestro preventivo?

Da: Antonietta la seria x ciccietta21/11/2012 10:18:01
Ciao ciccietta , come va??Uno stress, x gli atti li inizio adicembre, anche io farò quello di penale, comunque dicono è la fiera di roma!!!però possono pure comunicarlo !!!!ci sentiamo buono studio

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Da: No alla riforma forense!!!21/11/2012 11:29:43
Salvate il vostro futuro !!
chi ha la possibilità scriva o contatti senatori!!!
Emendamenti entro il 26.11.2012!!!
Tratto da A n F, associazione nazionale forense
La riforma della professione forense
Brevi note illustrative 
(Audizione Comm.Giust. Senato - 13 novembre 2012)
Considerazioni generali
....... Il progetto è stato fortemente voluto dal Consiglio Nazionale Forense, che ha
cercato con grande determinazione il consenso delle rappresentanze (istituzionali
: Consigli dell'Ordine circondariali; politiche : Organismo Unitario dell'Avvocatura;
associative  :  associazioni  riconosciute  come  maggiormente  rappresentative  in
sede  congressuale,  AIAF  -  AIGA  -  ANF  -  UCPI  -  UNCC  -  UNCAT  -  AGI  )  e  ha
sempre  prospettato  all'esterno  grande  coesione  e  unitarietà  sui  contenuti  che
venivano proposti, anche quando la coesione e l'unitarietà erano più formali che
sostanziali.
Il  primo  vero,  grande  limite  del  progetto  di  riforma  del  quale  si  sta
discutendo è la scarsa conoscenza che di esso ha la base dell'Avvocatura, ovvero
la quasi totalità dei 240.000 professionisti iscritti negli Albi degli Avvocati, al punto
che  per  poter  affermare  che  il  ddl  è  condiviso  anche  solo  dalla  maggioranza
dell'avvocatura, occorrerebbe senz'altro un vero e proprio  referendum.
Il  dibattito,  infatti,  si  è  svolto  pressochè  interamente  tra  i  vertici,  senza
coinvolgere - e tantomeno interpellare - gli effettivi destinatari delle norme in corso
di  approvazione.  .......
Il Consiglio Nazionale Forense ha proposto - e la politica poi ha confermato,
sia  al  Senato  in  prima  lettura  che  ancor  più  alla  Camera  successivamente  -    un
modello ordinamentale basato su un organismo istituzionale nazionale fortissimo,
che  accentra  gran  parte  delle  competenze  degli  Ordini  locali,  riservandosi
rilevanti poteri di indirizzo coattivo nei settori più importanti della disciplina della
professione. 
Basti,  per  tutto,  un  esempio  illuminante  che,  nel  contempo,  è  però  anche
scandaloso : mentre oggi è il Congresso Nazionale di tutti gli Avvocati, regolato da
uno  Statuto  approvato  democraticamente  dal  corpo  congressuale,  ad  indicare
quali  sono  le  Associazioni  Forensi  maggiormente  rappresentative,  nel  progetto
predisposto dal CNF, oggi di nuovo al Senato in seconda lettura, tale potere viene
attribuito,  inspiegabilmente,  al  Consiglio  Nazionale  Forense  stesso  :  sarebbe
l'unico  esempio,  nella  civilissima  Europa,  di  un  organo  che,  chiamato  ad
amministrare  una  categoria  professionale,  da  domani  potrebbe  scegliersi
autonomamente gli interlocutori (per intenderci bene, sarebbe come se il Governo
stabilisse quali partiti possono sedere in Parlamento e quali no!!!).


Accesso alla professione
 
È  "il"  problema  :  200  mila  e  più  avvocati  sono  troppi,  soprattutto  per  una
economia in grave difficoltà come la nostra.
Eppure, nonostante tutti siano d'accordo su questo assunto iniziale, la legge
di  riforma  non  innova  alcunchè  con  riferimento  all'esame  di  stato,  e  si  limita  a
rendere più difficile e, probabilmente, assai più costoso il periodo di tirocinio.
Il quadro che viene fuori dopo le modifiche apportate al progetto originario
dal Senato è, a dir poco, paradossale, soprattutto perché, nella fase delle convulse
votazioni in aula, e per la verità anche in qualche comunicato stampa successivo,
si è accreditata la tesi secondo la quale il nuovo sistema sarebbe più favorevole
alle nuove generazioni : non solo è stato integralmente confermato il meccanismo
delle Scuole Forensi obbligatorie ( con ciò da una parte limitando gravemente la
libertà del singolo, obbligato a formarsi esclusivamente in Italia in un mondo che
ha sempre meno confini, e dall'altra aggravando economicamente l'accesso alla
professione, poiché è evidente che le Scuole, se di qualità, non potranno essere
gratuite) , ma sono state confermate, pari pari, le attuali modalità di svolgimento
dell'esame di Stato ( tre prove scritte e una orale), con ciò riproponendo modalità
di selezione che hanno dato pessima prova nel corso degli ultimi anni. 
Anzi,  l'esame  di  Stato  è  stato  reso  ancora  di  più  "un  terno  al  lotto"  (la
definizione è del Ministro della Giustizia Paola Severino) , poiché è stata eliminata
la  possibilità  di  utilizzare  i  codici  commentati  (  come  se  ognuno  di  noi  non  ne
consultasse nel proprio studio se richiesto di un parere), e introdotte modalità di
votazione  molto  più  severe.  Senza  che  tutto  questo  riesca  a  tradursi  in  una
garanzia effettiva di maggior qualità.
E'  vero  che  decorso  il  primo  semestre  al  praticante  PUO'  essere
riconosciuto  con  apposito  contratto  un'indennità  o  un  compenso,  ma
quest'obbligo grava su tutti tranne che sugli Enti Pubblici e sull'Avvocatura dello
Stato,  se  non  "nei  limiti  delle  risorse  disponibili"  (sic!).  Nel  contempo,  però,  non
sarà più consentito il patrocinio in proprio, ma solo in sostituzione del dominus. 
Dunque,  se  al  praticante  non  verrà  riconosciuta  l'indennità  o  il compenso,
poiché  non  potrà  patrocinare  in  proprio,  non  resterà  che  sperare  nella
benevolenza dei propri genitori. 
Il che rappresenta un notevolissimo  passo indietro, rispetto alla normativa
oggi vigente. 
...
Il percorso di accesso proposto dalla legge in esame, denuncia chiaramente
il  vero  obbiettivo  che  si  propone,  ovvero  la  drastica  riduzione  del  numero  degli
avvocati, ma non riesce ad assicurare, elemento essenziale per la collettività, la
qualità della prestazione professionale di coloro che, per ventura, si trovassero a
superarlo.
Le  scuole forensi obbligatorie avranno  un carico di ore considerevoli  (160
nell'arco  massimo  di  18  mesi,  o  addirittura  12  mesi,  poiché  sarà  possibile
svolgerne sei durante l'Università), saranno affidate agli ordini e alle associazioni ,
ma volutamente si trascura di precisare su chi ricadrà l'onere economico relativo (
sugli Ordini e sulle Associazioni che le gestiranno oppure sugli aspiranti avvocati
che  le  frequenteranno?),  come  pure  deliberatamente  vengono  ignorate  le
inevitabili difficoltà che innanzi tutto i Consigli dell'Ordine incontreranno, poiché
non potranno esimersi dall'organizzarle  e dato l'alto numero di praticanti ai quali
dovrà  essere  garantita  la  scuola  obbligatoria.  (  basterebbe,  per  tutto,  ricordare
quanto  è  accaduto  in  sede  di  applicazione  del  Regolamento  sulla  Formazione
Continua degli avvocati). 
Un  valido  percorso  formativo  post  laurea  non  deve  essere  un  percorso  di
guerra dalle motivazioni nascoste, ma è quello che lascia il giovane professionista
libero di acquisire, con le modalità che preferisce e nel Paese che predilige, quei 
contenuti che saranno ritenuti necessari a garantire un esercizio della professione
di avvocato di qualità, adeguata ai tempi che viviamo.
Proposta :
La soluzione giusta dovrebbe partire da lontano, da una riforma degli
studi universitari che fosse in grado di assicurare agli studenti che intendessero
esercitare  la  professione  di  avvocato  percorsi  formativi  professionalizzanti
adeguati  sin  dall'inizio  della  loro  carriera  universitaria:  sembrava  che  il  Ministro
della  Giustizia,  questa  estate,  si  fosse  incamminata  in  questa  direzione,  e  più
riunioni  sul  punto  specifico  si  sono  tenute  presso  il  Ministero,  ma  tutto  poi  si  è
arenato  sulla  sostanziale  indisponibilità  del  MIUR.  Sino  a  quando  questa  riforma
non  verrà  realizzata,  il  problema  dell'accesso  rimarrà  intatto,  spostando  -
ingiustificatamente  -  ad  un  momento  successivo  al  conseguimento  del  titolo  di
studio la opportunità di approfondimenti ulteriori. 
E'  necessario  abbandonare  le  tradizionali  modalità  di  svolgimento
dell'esame  di  stato,  che  dovrà  diventare  il  momento  in  cui  il  giovane  viene
chiamato a dimostrare, attraverso prove non tradizionali ma a carattere teorico -
pratico,  le  abilità  professionali  acquisite  durante  il  periodo  formativo.  Così,
accanto  alla  redazione  di  un  atto  o  di  una  parere,  potranno  essere  introdotti
questionari a risposta sintetica e una prova pratica consistente nella simulazione
di una discussione innanzi al magistrato.

Gli avvocati "sans papier".  

Negli ultimi anni è cresciuto a dismisura il numero degli avvocati che hanno
un  reddito  pressochè  sovrapponibile  al  volume  d'affari,  ovvero  gli  avvocati  con
cliente unico. 
Sono i così detti avvocati "sans papier", quelli ai quali gli studi professionali
presso i quali lavorano forniscono la stanza, il computer, finanche il codice civile
o  quello  penale)  e  la  carta  su  cui  scrivere.  La  condizione  di  questi  colleghi  è
singolare : per il fisco e la società sono liberi professionisti, lavoratori autonomi a
partita IVA, con tutti i rischi che la libera professione comporta. In realtà sono veri
e  propri lavoratori dipendenti di fatto, senza  nessuna  delle  garanzie  delle  quali  i
lavoratori dipendenti godono.
Questo perché nella legge professionale attuale è prevista la incompatibilità
dell'esercizio  dell'attività  professionale  con  il  lavoro  dipendente.  E  questa
incompatibilità è stata riproposta pari pari anche nella legge di riforma, ignorando
completamente  un  fenomeno  che  Cassa  Forense  quantifica  almeno  in  50.000
avvocati, dipendenti di fatto, ma liberi professionisti di diritto.
......
Il trattamento delle incompatibilità nella legge di riforma approvata al Senato
è  sostanzialmente  identico  a  quello  di  70  anni  fa.  All'art.  18  si  prevede  "la
professione  di  avvocato  (è)  incompatibile  …….  con  qualsiasi  attività  di  lavoro
subordinato,  anche  se  con  orario  di  lavoro  limitato".  L'art.  18  contiene  poi  le
deroghe  al  divieto  che  si  riassumono  nell'  affermare  la  compatibilità  con
l'insegnamento,  o  la  ricerca,  debitamente  limitandoli  alle  materie  giuridiche,  e 
viene  fatta  salva  l'iscrizione  nell'elenco  speciale  per  gli  avvocati  che  esercitano
l'attività legale per conto degli enti pubblici.
Non  c'è  dubbio  quindi  che  allo  stato  attuale  un  rapporto  anche  di
parasubordinazione  (art.  3 comma  3  del RDL  1578/1933  e  per il  futuro  potrebbe
vietarla l'art. 17 lettera a) ) all'interno di uno studio legale comprometta di fatto la
possibilità  di  mantenere  l'iscrizione  all'albo  degli  avvocati  e  di  conseguenza
l'esercizio della professione di avvocato. 
I paesi Europei più vicini a noi e di tradizione assimilabile alla nostra hanno
affrontato già da tempo la situazione in modo diametralmente opposto a quello che
oggi ci viene proposto. La professione può essere esercitata in Francia in diversi
modi,  singolarmente,  in  forma  associata,  come  collaboratore  o  come  salariato.
Esistono due contratti, quello dei collaboratori che è negoziato singolarmente ma
sulla  base  di  uno  standard  approvato  dalle  singole  regioni,  e  quello  dei  salariati
che  rappresenta  un  vero  e  proprio  contratto  collettivo  nazionale  che  viene
negoziato dal Conseil National des Barreaux, e dai ministeri della Giustizia e del
Lavoro.
In  Germania,  Inghilterra  e  Spagna  è  prevista  la  figura  dell'avvocato
salariato.  
E' dunque  quanto  meno  singolare che una riforma, presentata all'opinione
pubblica  e  ai  diretti  destinatari,  come  la  necessaria  modernizzazione  della
professione,  ignori  totalmente  un  problema  che  molti  giovani  (  e  anche  meno
giovani) vivono direttamente sulla propria pelle.
Continuità professionale 
Solo  un  accenno  all'art.21  ,  che  nel  trattare  di  esercizio  professionale
effettivo, continuativo, abituale e prevalente, introduce l'obbligo di iscrizione alla
previdenza forense.
Premesso  che,  evidentemente,  tale  articolo  dovrà,  nella  eventuale  fase
applicativa,  garantire  la  sostenibilità  dei  conti  di  Cassa  Forense  ad  oggi  ancora
sub judice (atteso che le modifiche apportate al sistema previdenziale per effetto
delle  normative  entrate  in  vigore  non  hanno  ancora  ricevuto  il  benestare  del
Ministro del Lavoro), è opportuno, per il momento e in attesa di approfondimenti,
soffermarsi  su  due  considerazioni  :  in  futuro  la  permanenza  negli  Albi  degli
Avvocati sarà soggetta a ben due regolamenti ( che ben potranno essere differenti
tra loro). 
Il  primo  è  quello  previsto  dal  co.1  dell'art.21,  affidato  al  Ministero  della
Giustizia,  che  disciplinerà  le  modalità  di  accertamento  dell'esercizio  effettivo,
continuativo, abituale e prevalente della professione, le eccezioni consentite e le
modalità  per  la  reiscrizione,  con  esclusione  di  ogni  riferimento  al  reddito
professionale. 
Il  secondo  è  quello  previsto  nel  co.9  dello  stesso  art.21,  affidato  a  Cassa
Forense ( trattasi, peraltro, di una norma completamente in bianco), che, vista la
previsione  secondo  la  quale  l'iscrizione  agli  Albi  comporterà  la  contestuale
iscrizione a Cassa Forense,  provvederà a determinare i minimi contributivi dovuti
nel  caso  di  soggetti  iscritti  senza  il  raggiungimento  di  parametri  reddituali  (
dunque il reddito, uscito dalla porta, rientra dalla finestra come reddito figurativo),
eventuali condizioni temporanee di esenzione o di diminuzione dei contributi per
soggetti  in  particolari  condizioni  e  l'eventuale  applicazione  del  regime
contributivo.  
Ben  potrà  accadere  che  i  due  regolamenti  siano  diversi  (dovendo
considerare  requisiti  e  caratteristiche  diverse).  E  allora,  che  cosa  accadrà  se
l'avvocato avrà diritto a rimanere iscritto per il Ministro e dovrà essere cancellato
per la Cassa?
Si  profila  all'orizzonte  un  periodo  di  notevole  confusione,  che  sfocerà
inevitabilmente in un contenzioso di considerevoli dimensioni. 
Ma questa riforma , serve davvero agli Avvocati?
Tuttavia è il caso, a questo punto, di porsi un interrogativo.
Ma questa riforma, così com'è stata modificata dalla Camera dei Deputati,
serve davvero, come ama ripetere spesso il Ministro della Giustizia, a consentire
agli avvocati italiani di reggere la concorrenza degli studi stranieri e di entrare a
pieno titolo nel settore dei servizi professionali europei?
...
Orbene, la nuova legge professionale, ove approvata, rischierebbe di avere
effetti perversi ed al contempo paradossali: 
Effetti perversi
perché  il modello ordinamentale previsto, le norme che regolano
l'accesso, le regole che si ipotizzano per la conservazione dell'iscrizione all'albo,
l'introduzione  delle    specializzazioni,  tendono  in  realtà  più  a  garantire  la
conservazione  dello  status  quo  che  a  creare  le  condizioni  per  uno  sviluppo
dell'attività professionale dei più giovani. I criteri di salvaguardia che prevalgono
sono principalmente quelli che si fondano sull'anzianità e, spesso, sul censo per
cui  è  più  che  fondato il  sospetto  che  il modello  sia  stato  pensato  per  assicurare 
tutele  ad  una  fascia  di  professionisti  già  consolidata  per  età  ed  avviamento,  a 
scapito delle giovani generazioni ...
Il  tentativo  di  marginalizzare  la  professione  forense  è  quindi  concreto  ed
attuale,  oltreché  pericoloso  e  concentrico:  pericoloso,    perché  finge  di
dimenticare che l'avvocatura assolve ad un insostituibile compito di difesa e tutela
dei diritti nel e al di fuori del processo ( il che la rende peculiare rispetto a tutte le
altre professioni); concentrico perché da tempo trova pratica attuazione anche in
ulteriori  recenti  novelle  normative  (alcune  già  in  vigore,  altre  in  avanzato  itinere
legislativo). 
Valgano  a  tale  proposito  gli  esempi  della    media-conciliazione,  aperta  a  tutti  i
professionisti ed alle stesse associazioni sindacali di categoria e dei consumatori,
anche in settori specialistici (sebbene non certificati); dell'apertura delle porte del
registro  delle  imprese  ai  commercialisti per  la  cessione  di  quote  delle  società  a
responsabilità  limitata  (L.133  del  2008)  e      dell'estensione  anche  ai  notai  ed  ai
commercialisti  della  delega  per  le  vendite  immobiliari,  laddove  di  contro  si  è
negata agli avvocati la possibilità di rogare e/o di autenticare gli atti societari e/o 
di  compravendita  immobiliare,  quanto  meno  quelli  di  modesto  valore;  della  più
volte    paventata  ipotesi  di  affidare  ai  notai  anche  le  separazioni  tra  coniugi;  del
collegato lavoro che ha previsto l'arbitrato stragiudiziale aperto a tutti. 
I dati e le considerazioni che precedono ci dimostrano per tabulas che, al di
là  di  ogni  ragionevole  dubbio  o  sterili,  se  non  addirittura  miopi,    barriere
ideologiche, il problema dell'avvocatura non è più una questione di "casta", ma un
vero  e  proprio  problema  sociale  che,  ove  non  adeguatamente  affrontato  in
un'ottica moderna e strategica, determinerà la fuoriuscita dal mercato del lavoro
di migliaia di avvocati, e non soltanto giovani. 
Per questo occorre la giusta ponderazione che, ove superata dalla esigenza
insopprimibile  di  avere  immediatamente  una  legge  che  regoli  la  professione
forense,  potrebbe  essere  comunque  garantita  dalla  introduzione  di  norme
contenenti delega al Governo (come è avvenuto per l'art.5 , che contiene delega al
Governo  per  la  disciplina  dell'esercizio  della  professione  forense  in  forma
societaria) con la espressa indicazione dei soli principi, riservando ad un momento
successivo il dettaglio normativo.
Tuttavia  va    chiaramente  ribadito,    a  scanso  di  ogni  equivoco,  che  questa
riforma  non  servirà  a  sciogliere  nessuno  di  questi  nodi.  Semmai,  contribuirà  ad
acuire  i  problemi  che  esistono  e  che,  anche  dopo  la  sua  approvazione,
continueranno ad esistere.
E'  questa  la  riflessione  finale  che  l'ANF  affida  alla  sensibilità,  e  alla
responsabilità,  del  legislatore  :  poiché  compito  delle  forze  economiche  e  sociali
del Paese è segnalare tutte le criticità, ma la responsabilità di approvare una legge
inutile è solo del Parlamento.
Che, come è giusto, ne risponderà al popolo sovrano.

        ASSOCIAZIONE  NAZIONALE FORENSE

Da: per No alla riforma forense!!!21/11/2012 12:32:33
CONCORDO PIENAMENTE.
CMQ, TENETE AD OCCHIO COSA DICE  LA LEGGE DI DELEGAZIONE  DEL 2011 ( è una legge del Parlamento, quindi, va osservata e non insabbiata da questi furbacchioni di avvocati e cnf) CHE DELEGA  L'ESECUTIVO AD ABROGARE , CON UN DECRETO IN FORMA DI REGOLAMENTO , TUTTE LE NORME VIGENTI SUGLI ORDINAMENTI PROFESSIONALI; CIO' DOVEVA ESSERE GIA'AVVENUTO , IN OGNI CASO, A PARTIRE DAL 13 AGOSTO2012, MA, I PARLAMENTARI QUASI TUTTI AVVOCATI HANNO IMPOSTO AL GOVERNO UN COMMA 5- TER PER L'EMANAZIONE DI UN TESTO UNICO CHE CONFERMERA' L'AVVENUTA ABROGAZIONE ENTRO DICEMBRE 2012. SE IL REGOLAMENTO NON VENISSE EMANATO DAL GOVERNO, VORRA' DIRE CHE HA VINTO L'INCISO "IN OGNI CASO" A PARTIRE DAL 13 AGOSTO 2012.
il comma 5-ter in questione , in presenza del " in ogni caso" del comma 5-bis della legge abrogativa, E' SOLO UN CLAUSOLA DI STILE

Da: iena plinsky21/11/2012 12:41:02
riecco l'illuso, quello che sosteneva che dallo scorso Agosto la laurea in legge sarebbe stata abilitante.
ahahahah, ho i crampi

Da: per iena plinsky21/11/2012 12:45:54
potresti avere ragione; siamo in Italia: non sempre in Italia due più due fanno quattro, no, dipende! complimenti!!!

Da: Idee utili21/11/2012 14:02:02
Grazie arabafenice, molto gentile.

Però una domanda mi sorge spontanea.
In linea di principio i candidati non sono persone sprovvedute.
Penso che una gran quantità di prove siano relativamente lineari, logicamente motivate in punto di diritto, con ampi riferimenti a sentenze e precedenti se non altro grazie ai codici commentati con la sola giurisprudenza, gli unici ammessi.
Bene. Se tutto questo è vero, come mai passano così pochi ?
Al di là di tante considerazioni che si trovano sparse qua e là anche in questo forum, io sono della mia personale idea che le commissioni facciano il loro lavoro con serietà.

Possibile che così tante persone scrivano castronerie ?
Mi si passi il termine.

Da: bellfra 21/11/2012 14:56:08
Guarda, io lo devo sostenere per la terza volta, il primo anno tutti e tre i compiti erano fatti bene, scritti correttamente, non troppo lunghi, logicamente motivati. Li avevo anche fatti leggere al mio dominus e ad altri avvocati che conosco. Però non sono passata. E la volta successiva idem...E il bello è che è passato per due volte consecutive un mio amico che ha svolto il parere di penale andando fuori tema.........Perciò, quest'anno, mi limiterò a scrivere MOLTO poco....

Da: Idee utili21/11/2012 15:47:31
@bellfra e @arabafenice

Dicevo proprio questo.
Se questi pareri erano fatti bene, logicamente motivati, scritti correttamente, cosa non ha funzionato ?
Quali potevano essere gli errori che li hanno inficiati ?
Qualcuno ha avuto modo di vedere le eventuali correzioni segnalate dalle commissioni ?

Grazie.

Da: bellfra 21/11/2012 15:51:30
Io ho richiesto poi la copia dei compiti ed erano vergini, nessuna correzione di nessun tipo. In teoria si può fare ricorso al TAR, ma tanto non lo si vince, perchè i compiti verrebbero ricorretti da una commissione diversa i cui membri non andrebbero mai contro il parere dei colleghi della prima correzione...Seconda cosa, rimarrebbe poi il fatto che hai fatto ricorso ed il tuo nome se lo ricorderebbero moooolto bene...

Da: Idee utili21/11/2012 16:01:22
@belfra
Pensavo che magari ci mettessero qualche piccolo appunto o che, in qualche altro modo, evidenziassero gli errori.
Quanto all'eventuale ricorso al TAR, mi sorge spontanea una domanda: perchè dovrebbero assegnarne la ri-correzione ad un'altra commissione ?
Il linea di principio il Giudice si avvale della consulenza tecnica quando non ha le competenze per valutare il quesito tecnico sottoposto. Ma in questo caso dovrebbe averle almeno sotto il profilo della concessione di una istanza cautelare per sussistenza del fumus iuris bonis.

Se gli elaborati erano discreti ... comincio a dubitare della correttezza dell'operato delle commissioni.

Da: bellfra 21/11/2012 16:12:50
Assegnano la correzione ad una nuova commissione, perchè la correzione deve essere fatta per forza da persone competenti in merito, quindi sempre avvocati, magistrati e docenti universitari. I Giudici amministrativi del TAR non hanno questa competenza.
Comunque non conosco nessuno che abbia trovato segni di correzioni sui propri elaborati e credo che la cosa vada sempre peggio considerato che, ogni anno, i candidati aumentano  :-(

Da: Idee utili21/11/2012 16:21:48
@ bellfra

Guarda, prendo atto e me ne dispiaccio.
Posso dire due cose:
1. Nello studio dove ho svolto la pratica, un avv. ha svolto gli scritti nel 2010 e mi spiegava di aver fatto un discreto lavoro, soprattutto per l'atto di penale perchè conosceva bene l'argomento. Diceva che era buono anche il resto ma meno.
La correzione sembra essere stata molto coerente: prese 45 nel parere penale, 35 e 30 negli altri.
Insomma, mi aveva indotto a pensare nella correttezza dell'operato.
Non solo.
2. Altri avv. che ho conosciuto per svariate ragioni mi hanno confermato che, tutto sommato, la correzione è stata relativamente adeguata.

Capisco le lamentele in generale e sono convinto che molte siano fondate.
Purtroppo, però, a suon di lamentarsi sempre si finisce per oscurare anche quel buono che c'è.

Da: bellfra 21/11/2012 16:29:46
Io all'inizio ero speranzosa e fiduciosa, poi sinceramente di buono ho visto ben poco in questi esami....e la stessa cosa si sta manifestando agli orali. Almeno per quel che riguarda Torino.

Da: Idee utili21/11/2012 16:35:16
@bellfra

Io ho visto solo un paio di orali l'anno scorso (settembre 2011).
Devo dire che erano equilibrati.
Ricordo queste domande:
Procedura civile: Accertamento tecnico preventivo; differenza (sintetica) fra ordinanza e decreto del Giudice. In particolare, poi, si discuteva del fatto che l'eventuale rinvio alla Corte Cost. dovrà avvenire per ordinanza perchè motivata al contrario del decreto che non lo è;
Diritto internazionale: lex mercatorum, generalità
Deontologia: doveri dell'avv.;
Lavoro: la dirigenza.

Da: Idee utili21/11/2012 16:49:09
Mi potete speigare alcune cose ?

La traccia viene dettata a voce (come mi viene riferito) o passa una fotocopia ?
Se viene dettata, la si scrive nel foglio che poi conterrà lo svolgimento oppure in un foglio a parte che poi non viene neppure consegnato ?
Dovendo indicare quale delle due tracce viene svolta, si mette un titolo del tipo "Traccia 1" o "Traccia 2" o altro ?
Come si abbreviano e come si scrivono, con maiuscole o minuscole, le seguenti:
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 1234 del 1 giugno 2000 ?
Cassazione, sezioni unite (Cass. SS.UU. o Sez. Un. ?)
Sinonimo: Supremo consesso ?
Sinonimo di Cass: Giudici del palazzaccio. Si può ?
Corte d'Appello o Corte d'appello ?
Corte Costituzionale oppure Corte costituzionale ?
Sinonimo: Consulta.
Corte Europea dei diritti dell'uomo ? o Corte europea ?
Forze di Polizia o polizia ?
Tribunale o Tribunale ordinario ?
Un'eventuale cancellazione nella bella copia andrà con la sola interlinea (cioè si traccia un segno che circonda le parole cancellate) oppure, oltre all'interlinea, si traccia anche un segno rettilneo sulle parole in segno di cancellazione ?
Si deve scrivere solo in corsivo ? Per es. "Tutto ciò premesso l'istante CHIDEDE che ...". Quel "CHIEDE" andrà in maiuscolo ?

Ben vengano altre indicazioni

Da: Idee utili21/11/2012 17:04:07
Il mio dominus mi spiegava che, negli atti, non si dovrebbe lasciare una riga bianca fra una riga e l'altra.
Cioè, cosi andrebbe bene:

Tribunale ordinario di ...
Ricorso
Pinco Pallino, C.F. ..., nato a ..., il ...
ricorre
contro l'ordinanza - ingiunzione emessa da ...

Invece non andrebbero gli spazi messi qui sotto:

Tribunale ordinario di ...

Ricorso

Pinco Pallino, C.F. ..., nato a ..., il ...

ricorre

contro l'ordinanza - ingiunzione emessa da ...

Come ci si regola all'esame ?

Da: Pixieland21/11/2012 17:10:42

- Messaggio eliminato -

Da: Idee utili21/11/2012 17:15:47
A scanso di equivoci per me sarà la prima volta.
Spero ovviamente che sia quella buona e, quindi, l'ultima.
Ma mi rendo conto che sono in tanti a nutrire la mia stessa speranza.

Da: arabafenice 21/11/2012 17:19:14
@idee utili:
cerco di rispondere a tutti i tuoi dubbi ed incertezze.
L'esame di avvocato è risaputo che non ha un criterio oggettivo di valutazione bensì soggettivo; questo comporta, quindi, che un commissario che ha una logica o è fissato per una linea di pensiero o tiene a certe nomenclatura o modi di scrivere, ti possa bocciare. Tieni conto che il tuo parere di civile verrà corretto da un civilista e il parere di penale da un penalista ecc Potrà accadere, pertanto, che prendi un 30, 20, 30 ma che non superi l'esame, perchè il totale non è 90. Non so tu dove lo farai ma nella mia corte di appello( ma credo sia così dovunque) c'è molta libertà, ci si alza, ci si confronta ecc Scriverai la tua traccia su un foglio protocollo che ti verrà dato ( all'inizio ne danno due) e poi non consegnerai poichè in bella dovrai scrivere solo Traccia 1 o traccia 2 e così via.
Per quanto riguarda le sentenze che richiami ti consiglio di scriverle sempre in maniera completa ad onore dello stile.
Per la correzione basta un' interlinea ma conviene, se hai tempo, di non consegnare un compito pasticciato dopo tante ore ( ne danno 7 ma non si consegna mai in tempo) non è carino imbustare un compito interlineato.
L'atto lo devi scrivere così come hai sempre fatto allo studio al pc solo che all'esame hai la penna ed il foglio, quindi rispetta le punteggiature, gli a capo e non dimenticare di scrivere tutti i righi, come fai nel verbale di udienza. Queste, cmq, sono tutte cose che ti verranno dette dai commissari che passano tra i banchetti, ogni dubbio chiedi.!!!
Ed infine, ti dico di stare tranquillo perchè se lo prendi con lo spirito giusto è anche una bella esperienza. Io lo visssuta così :-)

Da: Idee utili21/11/2012 17:35:03
Grazie arabafenice. Molto gentile.
Mi hanno detto, in effetti, che c'è una discreta libertà di movimento e consultazione.
Non intendevo consegnare un elaborato farcito di correzioni: intendevo che, magari, ce ne finisce una o due.
Farò l'esame presso la Corte d'Appello di Venezia.
Al riguardo, si sa già la composizione della commissione ?

Ho dato una occhiata ai criteri di valutazione proposti dalla Commissione centrale dell'anno precedente: credo che possano essere utili anche se un tantino generici.
Si conoscono i criteri di valutazione esatti (detti anche griglie di valutazione) adottati quest'anno ?

Da: bellfra 21/11/2012 20:16:48
Per Pixieland: sostenere che non li correggono solo per avere un alibi alla bocciatura?? Non credo proprio, infatti le correzioni devono essere esplicite, chiare. Se davvero li correggessero, almeno i compiti giudicati insufficienti dovrebbero contenere segni di correzioni...E questi segni non esistono. Le correzioni servono a far notare gli errori, se non li correggono come si fa a  sapere dove abbiamo sbagliato? Poi, per piacere, compiti molto simili vengono valutati con punteggi del tutto diversi tra loro....E' chiaro che c'è qualcosa che non va.

Da: Carletta80ct21/11/2012 23:08:38
Allora ragazzi, notizie sulle commissioni? Il famoso dm 9 nov 2012 non lo trovo sul sito del ministero.....

Da: ESAME AVVOCATO manca copertura finanziari x sempre22/11/2012 08:57:39
per il godimento di alpa e compagni,  SONO ANNULLATI  X SEMPRE I COMMISSARI DELL'INUTILE ESAME DI AVVOCATO  PRIMA DI ESSERE NOMINATI, PER MANCANZA DI COPERTURA FINANZIARIA. LO STATO NON PUO'  CONTINUARE A PAGARE GENTE CHE VA SOLO PER  BOCCIARE I RAGAZZI CHE CHIEDONO L'AUTORIZZAZIONE A A LAVORARE ( diritto costituzionalmente tutelato)

Da: ESAME AVVOCATO manca copertura finanziari x sempre22/11/2012 09:14:39
per il grande godimento di alpa e compagni,  SI COMUNICA CHE SONO ANNULLATI  X SEMPRE, PRIMA DI ESSERE NOMINATI, I COMMISSARI DELL'INUTILE ESAME DI AVVOCATO  , PER MANCANZA DI COPERTURA FINANZIARIA. LO STATO NON PUO'  CONTINUARE A PAGARE QUESTA GENTE CHE HA SOLO IL COMPITO DI   BOCCIARE I RAGAZZI CHE CHIEDONO L'AUTORIZZAZIONE A  LAVORARE ( diritto costituzionalmente tutelato) A SUDARSI IL LAVORO XCHE'  NON E' UN SUPERARE UN CONCORSO PUBBLICO CON STIPENDIO GARANTITO.

Da: ciccietta 22/11/2012 09:39:56
Mi piacerebbe rispondere a quello che ha detto che è solo una castroneria che i compiti non lì correggono.....bè un magistrato mi disse l'anno scorso che alcune commissioni non perdono tempo a correggere tutti compiti perchè tanto sanno quanti devono passare ogni anno tra scritto e orale. Quindi purtroppo una forte componente di fortuna c'è considerando anche che ci sono sempre i soliti raccomandati......a fronte di ciò è vero che il metro di correzione è soggettivo e quindi bisogna studiare, scrivere bene e in modo comprnsibile perchè se si ha la fortuna di essere corretti bisogna anche convincere che il proprio compito sia buono.....io dico solo questo!in alcune corti d'appello come a Roma non puoi alzarti e consultarti e alle volte se ti scambi i codici ci sono le guardie giurate che ti rompono. Quinidi in conclusione dico studiate !!!!!

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