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ESAME AVVOCATO - SESSIONE 2012
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Da: esame bari | 20/11/2012 20:28:46 |
....cmq non è cosi ingiusto che i Commissari delle precedenti sessioni d'esame abbiano aiutato i candidati!Alla fine questo esame è una farsa....come tutti ben sappiamo....allora ben vengano questi aiuti da parte delle Commissioni....non tutti i "colleghi" sono cosi preccupati della "concorrenza"!!!Fortunatamente la stragrande maggioranza di colleghi giovani si rende ben conto che non è la concorrenza a far venir meno la " qualifica di bravo Avvocato"! | |
Da: A | 20/11/2012 21:55:49 |
Ciao a tutti, io non devo fare l'esame perchè per fortuna l'ho passato a settembre ma volevo avvisarvi di fare attenzione perchè poche ore fa la legge sul condominio è diventata legge.... | |
Da: Il condominio | 20/11/2012 23:34:28 |
È uscito l'anno scorso. Non credo che ci sarà di nuovo una traccia sul condominio. Comunque grazie. | |
Da: ciccietta | 21/11/2012 09:27:15 |
Ciao Antonietta lo studio va da schifo perchè non so più che ripassare e tu? come va? io sto facendo solo pareri......me sa che dovrò fare qualche atto....ma tanto vado sul penale......cmq per il luogo dell'esame a Roma non so nulla di certo , bisognerà richiamare la cda...io ho prenotato da tutte e due....buono studio e teniamoci aggiornate. | |
Da: bellfra | 21/11/2012 09:58:30 |
Qualcuno sa indicare qual è la formula più corretta per il ricorso al riesame avverso il decreto di sequestro preventivo? | |
Da: Antonietta la seria x ciccietta | 21/11/2012 10:18:01 |
Ciao ciccietta , come va??Uno stress, x gli atti li inizio adicembre, anche io farò quello di penale, comunque dicono è la fiera di roma!!!però possono pure comunicarlo !!!!ci sentiamo buono studio | |
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Da: No alla riforma forense!!! | 21/11/2012 11:29:43 |
Salvate il vostro futuro !! chi ha la possibilità scriva o contatti senatori!!! Emendamenti entro il 26.11.2012!!! Tratto da A n F, associazione nazionale forense La riforma della professione forense Brevi note illustrative (Audizione Comm.Giust. Senato - 13 novembre 2012) Considerazioni generali ....... Il progetto è stato fortemente voluto dal Consiglio Nazionale Forense, che ha cercato con grande determinazione il consenso delle rappresentanze (istituzionali : Consigli dell'Ordine circondariali; politiche : Organismo Unitario dell'Avvocatura; associative : associazioni riconosciute come maggiormente rappresentative in sede congressuale, AIAF - AIGA - ANF - UCPI - UNCC - UNCAT - AGI ) e ha sempre prospettato all'esterno grande coesione e unitarietà sui contenuti che venivano proposti, anche quando la coesione e l'unitarietà erano più formali che sostanziali. Il primo vero, grande limite del progetto di riforma del quale si sta discutendo è la scarsa conoscenza che di esso ha la base dell'Avvocatura, ovvero la quasi totalità dei 240.000 professionisti iscritti negli Albi degli Avvocati, al punto che per poter affermare che il ddl è condiviso anche solo dalla maggioranza dell'avvocatura, occorrerebbe senz'altro un vero e proprio referendum. Il dibattito, infatti, si è svolto pressochè interamente tra i vertici, senza coinvolgere - e tantomeno interpellare - gli effettivi destinatari delle norme in corso di approvazione. ....... Il Consiglio Nazionale Forense ha proposto - e la politica poi ha confermato, sia al Senato in prima lettura che ancor più alla Camera successivamente - un modello ordinamentale basato su un organismo istituzionale nazionale fortissimo, che accentra gran parte delle competenze degli Ordini locali, riservandosi rilevanti poteri di indirizzo coattivo nei settori più importanti della disciplina della professione. Basti, per tutto, un esempio illuminante che, nel contempo, è però anche scandaloso : mentre oggi è il Congresso Nazionale di tutti gli Avvocati, regolato da uno Statuto approvato democraticamente dal corpo congressuale, ad indicare quali sono le Associazioni Forensi maggiormente rappresentative, nel progetto predisposto dal CNF, oggi di nuovo al Senato in seconda lettura, tale potere viene attribuito, inspiegabilmente, al Consiglio Nazionale Forense stesso : sarebbe l'unico esempio, nella civilissima Europa, di un organo che, chiamato ad amministrare una categoria professionale, da domani potrebbe scegliersi autonomamente gli interlocutori (per intenderci bene, sarebbe come se il Governo stabilisse quali partiti possono sedere in Parlamento e quali no!!!). Accesso alla professione È "il" problema : 200 mila e più avvocati sono troppi, soprattutto per una economia in grave difficoltà come la nostra. Eppure, nonostante tutti siano d'accordo su questo assunto iniziale, la legge di riforma non innova alcunchè con riferimento all'esame di stato, e si limita a rendere più difficile e, probabilmente, assai più costoso il periodo di tirocinio. Il quadro che viene fuori dopo le modifiche apportate al progetto originario dal Senato è, a dir poco, paradossale, soprattutto perché, nella fase delle convulse votazioni in aula, e per la verità anche in qualche comunicato stampa successivo, si è accreditata la tesi secondo la quale il nuovo sistema sarebbe più favorevole alle nuove generazioni : non solo è stato integralmente confermato il meccanismo delle Scuole Forensi obbligatorie ( con ciò da una parte limitando gravemente la libertà del singolo, obbligato a formarsi esclusivamente in Italia in un mondo che ha sempre meno confini, e dall'altra aggravando economicamente l'accesso alla professione, poiché è evidente che le Scuole, se di qualità , non potranno essere gratuite) , ma sono state confermate, pari pari, le attuali modalità di svolgimento dell'esame di Stato ( tre prove scritte e una orale), con ciò riproponendo modalità di selezione che hanno dato pessima prova nel corso degli ultimi anni. Anzi, l'esame di Stato è stato reso ancora di più "un terno al lotto" (la definizione è del Ministro della Giustizia Paola Severino) , poiché è stata eliminata la possibilità di utilizzare i codici commentati ( come se ognuno di noi non ne consultasse nel proprio studio se richiesto di un parere), e introdotte modalità di votazione molto più severe. Senza che tutto questo riesca a tradursi in una garanzia effettiva di maggior qualità . E' vero che decorso il primo semestre al praticante PUO' essere riconosciuto con apposito contratto un'indennità o un compenso, ma quest'obbligo grava su tutti tranne che sugli Enti Pubblici e sull'Avvocatura dello Stato, se non "nei limiti delle risorse disponibili" (sic!). Nel contempo, però, non sarà più consentito il patrocinio in proprio, ma solo in sostituzione del dominus. Dunque, se al praticante non verrà riconosciuta l'indennità o il compenso, poiché non potrà patrocinare in proprio, non resterà che sperare nella benevolenza dei propri genitori. Il che rappresenta un notevolissimo passo indietro, rispetto alla normativa oggi vigente. ... Il percorso di accesso proposto dalla legge in esame, denuncia chiaramente il vero obbiettivo che si propone, ovvero la drastica riduzione del numero degli avvocati, ma non riesce ad assicurare, elemento essenziale per la collettività , la qualità della prestazione professionale di coloro che, per ventura, si trovassero a superarlo. Le scuole forensi obbligatorie avranno un carico di ore considerevoli (160 nell'arco massimo di 18 mesi, o addirittura 12 mesi, poiché sarà possibile svolgerne sei durante l'Università ), saranno affidate agli ordini e alle associazioni , ma volutamente si trascura di precisare su chi ricadrà l'onere economico relativo ( sugli Ordini e sulle Associazioni che le gestiranno oppure sugli aspiranti avvocati che le frequenteranno?), come pure deliberatamente vengono ignorate le inevitabili difficoltà che innanzi tutto i Consigli dell'Ordine incontreranno, poiché non potranno esimersi dall'organizzarle e dato l'alto numero di praticanti ai quali dovrà essere garantita la scuola obbligatoria. ( basterebbe, per tutto, ricordare quanto è accaduto in sede di applicazione del Regolamento sulla Formazione Continua degli avvocati). Un valido percorso formativo post laurea non deve essere un percorso di guerra dalle motivazioni nascoste, ma è quello che lascia il giovane professionista libero di acquisire, con le modalità che preferisce e nel Paese che predilige, quei contenuti che saranno ritenuti necessari a garantire un esercizio della professione di avvocato di qualità , adeguata ai tempi che viviamo. Proposta : La soluzione giusta dovrebbe partire da lontano, da una riforma degli studi universitari che fosse in grado di assicurare agli studenti che intendessero esercitare la professione di avvocato percorsi formativi professionalizzanti adeguati sin dall'inizio della loro carriera universitaria: sembrava che il Ministro della Giustizia, questa estate, si fosse incamminata in questa direzione, e più riunioni sul punto specifico si sono tenute presso il Ministero, ma tutto poi si è arenato sulla sostanziale indisponibilità del MIUR. Sino a quando questa riforma non verrà realizzata, il problema dell'accesso rimarrà intatto, spostando - ingiustificatamente - ad un momento successivo al conseguimento del titolo di studio la opportunità di approfondimenti ulteriori. E' necessario abbandonare le tradizionali modalità di svolgimento dell'esame di stato, che dovrà diventare il momento in cui il giovane viene chiamato a dimostrare, attraverso prove non tradizionali ma a carattere teorico - pratico, le abilità professionali acquisite durante il periodo formativo. Così, accanto alla redazione di un atto o di una parere, potranno essere introdotti questionari a risposta sintetica e una prova pratica consistente nella simulazione di una discussione innanzi al magistrato. Gli avvocati "sans papier". Negli ultimi anni è cresciuto a dismisura il numero degli avvocati che hanno un reddito pressochè sovrapponibile al volume d'affari, ovvero gli avvocati con cliente unico. Sono i così detti avvocati "sans papier", quelli ai quali gli studi professionali presso i quali lavorano forniscono la stanza, il computer, finanche il codice civile o quello penale) e la carta su cui scrivere. La condizione di questi colleghi è singolare : per il fisco e la società sono liberi professionisti, lavoratori autonomi a partita IVA, con tutti i rischi che la libera professione comporta. In realtà sono veri e propri lavoratori dipendenti di fatto, senza nessuna delle garanzie delle quali i lavoratori dipendenti godono. Questo perché nella legge professionale attuale è prevista la incompatibilità dell'esercizio dell'attività professionale con il lavoro dipendente. E questa incompatibilità è stata riproposta pari pari anche nella legge di riforma, ignorando completamente un fenomeno che Cassa Forense quantifica almeno in 50.000 avvocati, dipendenti di fatto, ma liberi professionisti di diritto. ...... Il trattamento delle incompatibilità nella legge di riforma approvata al Senato è sostanzialmente identico a quello di 70 anni fa. All'art. 18 si prevede "la professione di avvocato (è) incompatibile ……. con qualsiasi attività di lavoro subordinato, anche se con orario di lavoro limitato". L'art. 18 contiene poi le deroghe al divieto che si riassumono nell' affermare la compatibilità con l'insegnamento, o la ricerca, debitamente limitandoli alle materie giuridiche, e viene fatta salva l'iscrizione nell'elenco speciale per gli avvocati che esercitano l'attività legale per conto degli enti pubblici. Non c'è dubbio quindi che allo stato attuale un rapporto anche di parasubordinazione (art. 3 comma 3 del RDL 1578/1933 e per il futuro potrebbe vietarla l'art. 17 lettera a) ) all'interno di uno studio legale comprometta di fatto la possibilità di mantenere l'iscrizione all'albo degli avvocati e di conseguenza l'esercizio della professione di avvocato. I paesi Europei più vicini a noi e di tradizione assimilabile alla nostra hanno affrontato già da tempo la situazione in modo diametralmente opposto a quello che oggi ci viene proposto. La professione può essere esercitata in Francia in diversi modi, singolarmente, in forma associata, come collaboratore o come salariato. Esistono due contratti, quello dei collaboratori che è negoziato singolarmente ma sulla base di uno standard approvato dalle singole regioni, e quello dei salariati che rappresenta un vero e proprio contratto collettivo nazionale che viene negoziato dal Conseil National des Barreaux, e dai ministeri della Giustizia e del Lavoro. In Germania, Inghilterra e Spagna è prevista la figura dell'avvocato salariato. E' dunque quanto meno singolare che una riforma, presentata all'opinione pubblica e ai diretti destinatari, come la necessaria modernizzazione della professione, ignori totalmente un problema che molti giovani ( e anche meno giovani) vivono direttamente sulla propria pelle. Continuità professionale Solo un accenno all'art.21 , che nel trattare di esercizio professionale effettivo, continuativo, abituale e prevalente, introduce l'obbligo di iscrizione alla previdenza forense. Premesso che, evidentemente, tale articolo dovrà , nella eventuale fase applicativa, garantire la sostenibilità dei conti di Cassa Forense ad oggi ancora sub judice (atteso che le modifiche apportate al sistema previdenziale per effetto delle normative entrate in vigore non hanno ancora ricevuto il benestare del Ministro del Lavoro), è opportuno, per il momento e in attesa di approfondimenti, soffermarsi su due considerazioni : in futuro la permanenza negli Albi degli Avvocati sarà soggetta a ben due regolamenti ( che ben potranno essere differenti tra loro). Il primo è quello previsto dal co.1 dell'art.21, affidato al Ministero della Giustizia, che disciplinerà le modalità di accertamento dell'esercizio effettivo, continuativo, abituale e prevalente della professione, le eccezioni consentite e le modalità per la reiscrizione, con esclusione di ogni riferimento al reddito professionale. Il secondo è quello previsto nel co.9 dello stesso art.21, affidato a Cassa Forense ( trattasi, peraltro, di una norma completamente in bianco), che, vista la previsione secondo la quale l'iscrizione agli Albi comporterà la contestuale iscrizione a Cassa Forense, provvederà a determinare i minimi contributivi dovuti nel caso di soggetti iscritti senza il raggiungimento di parametri reddituali ( dunque il reddito, uscito dalla porta, rientra dalla finestra come reddito figurativo), eventuali condizioni temporanee di esenzione o di diminuzione dei contributi per soggetti in particolari condizioni e l'eventuale applicazione del regime contributivo. Ben potrà accadere che i due regolamenti siano diversi (dovendo considerare requisiti e caratteristiche diverse). E allora, che cosa accadrà se l'avvocato avrà diritto a rimanere iscritto per il Ministro e dovrà essere cancellato per la Cassa? Si profila all'orizzonte un periodo di notevole confusione, che sfocerà inevitabilmente in un contenzioso di considerevoli dimensioni. Ma questa riforma , serve davvero agli Avvocati? Tuttavia è il caso, a questo punto, di porsi un interrogativo. Ma questa riforma, così com'è stata modificata dalla Camera dei Deputati, serve davvero, come ama ripetere spesso il Ministro della Giustizia, a consentire agli avvocati italiani di reggere la concorrenza degli studi stranieri e di entrare a pieno titolo nel settore dei servizi professionali europei? ... Orbene, la nuova legge professionale, ove approvata, rischierebbe di avere effetti perversi ed al contempo paradossali: Effetti perversi perché il modello ordinamentale previsto, le norme che regolano l'accesso, le regole che si ipotizzano per la conservazione dell'iscrizione all'albo, l'introduzione delle specializzazioni, tendono in realtà più a garantire la conservazione dello status quo che a creare le condizioni per uno sviluppo dell'attività professionale dei più giovani. I criteri di salvaguardia che prevalgono sono principalmente quelli che si fondano sull'anzianità e, spesso, sul censo per cui è più che fondato il sospetto che il modello sia stato pensato per assicurare tutele ad una fascia di professionisti già consolidata per età ed avviamento, a scapito delle giovani generazioni ... Il tentativo di marginalizzare la professione forense è quindi concreto ed attuale, oltreché pericoloso e concentrico: pericoloso, perché finge di dimenticare che l'avvocatura assolve ad un insostituibile compito di difesa e tutela dei diritti nel e al di fuori del processo ( il che la rende peculiare rispetto a tutte le altre professioni); concentrico perché da tempo trova pratica attuazione anche in ulteriori recenti novelle normative (alcune già in vigore, altre in avanzato itinere legislativo). Valgano a tale proposito gli esempi della media-conciliazione, aperta a tutti i professionisti ed alle stesse associazioni sindacali di categoria e dei consumatori, anche in settori specialistici (sebbene non certificati); dell'apertura delle porte del registro delle imprese ai commercialisti per la cessione di quote delle società a responsabilità limitata (L.133 del 2008) e dell'estensione anche ai notai ed ai commercialisti della delega per le vendite immobiliari, laddove di contro si è negata agli avvocati la possibilità di rogare e/o di autenticare gli atti societari e/o di compravendita immobiliare, quanto meno quelli di modesto valore; della più volte paventata ipotesi di affidare ai notai anche le separazioni tra coniugi; del collegato lavoro che ha previsto l'arbitrato stragiudiziale aperto a tutti. I dati e le considerazioni che precedono ci dimostrano per tabulas che, al di là di ogni ragionevole dubbio o sterili, se non addirittura miopi, barriere ideologiche, il problema dell'avvocatura non è più una questione di "casta", ma un vero e proprio problema sociale che, ove non adeguatamente affrontato in un'ottica moderna e strategica, determinerà la fuoriuscita dal mercato del lavoro di migliaia di avvocati, e non soltanto giovani. Per questo occorre la giusta ponderazione che, ove superata dalla esigenza insopprimibile di avere immediatamente una legge che regoli la professione forense, potrebbe essere comunque garantita dalla introduzione di norme contenenti delega al Governo (come è avvenuto per l'art.5 , che contiene delega al Governo per la disciplina dell'esercizio della professione forense in forma societaria) con la espressa indicazione dei soli principi, riservando ad un momento successivo il dettaglio normativo. Tuttavia va chiaramente ribadito, a scanso di ogni equivoco, che questa riforma non servirà a sciogliere nessuno di questi nodi. Semmai, contribuirà ad acuire i problemi che esistono e che, anche dopo la sua approvazione, continueranno ad esistere. E' questa la riflessione finale che l'ANF affida alla sensibilità , e alla responsabilità , del legislatore : poiché compito delle forze economiche e sociali del Paese è segnalare tutte le criticità , ma la responsabilità di approvare una legge inutile è solo del Parlamento. Che, come è giusto, ne risponderà al popolo sovrano. ASSOCIAZIONE NAZIONALE FORENSE | |
Da: per No alla riforma forense!!! | 21/11/2012 12:32:33 |
CONCORDO PIENAMENTE. CMQ, TENETE AD OCCHIO COSA DICE LA LEGGE DI DELEGAZIONE DEL 2011 ( è una legge del Parlamento, quindi, va osservata e non insabbiata da questi furbacchioni di avvocati e cnf) CHE DELEGA L'ESECUTIVO AD ABROGARE , CON UN DECRETO IN FORMA DI REGOLAMENTO , TUTTE LE NORME VIGENTI SUGLI ORDINAMENTI PROFESSIONALI; CIO' DOVEVA ESSERE GIA'AVVENUTO , IN OGNI CASO, A PARTIRE DAL 13 AGOSTO2012, MA, I PARLAMENTARI QUASI TUTTI AVVOCATI HANNO IMPOSTO AL GOVERNO UN COMMA 5- TER PER L'EMANAZIONE DI UN TESTO UNICO CHE CONFERMERA' L'AVVENUTA ABROGAZIONE ENTRO DICEMBRE 2012. SE IL REGOLAMENTO NON VENISSE EMANATO DAL GOVERNO, VORRA' DIRE CHE HA VINTO L'INCISO "IN OGNI CASO" A PARTIRE DAL 13 AGOSTO 2012. il comma 5-ter in questione , in presenza del " in ogni caso" del comma 5-bis della legge abrogativa, E' SOLO UN CLAUSOLA DI STILE | |
Da: iena plinsky | 21/11/2012 12:41:02 |
riecco l'illuso, quello che sosteneva che dallo scorso Agosto la laurea in legge sarebbe stata abilitante. ahahahah, ho i crampi | |
Da: per iena plinsky | 21/11/2012 12:45:54 |
potresti avere ragione; siamo in Italia: non sempre in Italia due più due fanno quattro, no, dipende! complimenti!!! | |
Da: Idee utili | 21/11/2012 14:02:02 |
Grazie arabafenice, molto gentile. Però una domanda mi sorge spontanea. In linea di principio i candidati non sono persone sprovvedute. Penso che una gran quantità di prove siano relativamente lineari, logicamente motivate in punto di diritto, con ampi riferimenti a sentenze e precedenti se non altro grazie ai codici commentati con la sola giurisprudenza, gli unici ammessi. Bene. Se tutto questo è vero, come mai passano così pochi ? Al di là di tante considerazioni che si trovano sparse qua e là anche in questo forum, io sono della mia personale idea che le commissioni facciano il loro lavoro con serietà . Possibile che così tante persone scrivano castronerie ? Mi si passi il termine. | |
Da: bellfra | 21/11/2012 14:56:08 |
Guarda, io lo devo sostenere per la terza volta, il primo anno tutti e tre i compiti erano fatti bene, scritti correttamente, non troppo lunghi, logicamente motivati. Li avevo anche fatti leggere al mio dominus e ad altri avvocati che conosco. Però non sono passata. E la volta successiva idem...E il bello è che è passato per due volte consecutive un mio amico che ha svolto il parere di penale andando fuori tema.........Perciò, quest'anno, mi limiterò a scrivere MOLTO poco.... | |
Da: Idee utili | 21/11/2012 15:47:31 |
@bellfra e @arabafenice Dicevo proprio questo. Se questi pareri erano fatti bene, logicamente motivati, scritti correttamente, cosa non ha funzionato ? Quali potevano essere gli errori che li hanno inficiati ? Qualcuno ha avuto modo di vedere le eventuali correzioni segnalate dalle commissioni ? Grazie. | |
Da: bellfra | 21/11/2012 15:51:30 |
Io ho richiesto poi la copia dei compiti ed erano vergini, nessuna correzione di nessun tipo. In teoria si può fare ricorso al TAR, ma tanto non lo si vince, perchè i compiti verrebbero ricorretti da una commissione diversa i cui membri non andrebbero mai contro il parere dei colleghi della prima correzione...Seconda cosa, rimarrebbe poi il fatto che hai fatto ricorso ed il tuo nome se lo ricorderebbero moooolto bene... | |
Da: Idee utili | 21/11/2012 16:01:22 |
@belfra Pensavo che magari ci mettessero qualche piccolo appunto o che, in qualche altro modo, evidenziassero gli errori. Quanto all'eventuale ricorso al TAR, mi sorge spontanea una domanda: perchè dovrebbero assegnarne la ri-correzione ad un'altra commissione ? Il linea di principio il Giudice si avvale della consulenza tecnica quando non ha le competenze per valutare il quesito tecnico sottoposto. Ma in questo caso dovrebbe averle almeno sotto il profilo della concessione di una istanza cautelare per sussistenza del fumus iuris bonis. Se gli elaborati erano discreti ... comincio a dubitare della correttezza dell'operato delle commissioni. | |
Da: bellfra | 21/11/2012 16:12:50 |
Assegnano la correzione ad una nuova commissione, perchè la correzione deve essere fatta per forza da persone competenti in merito, quindi sempre avvocati, magistrati e docenti universitari. I Giudici amministrativi del TAR non hanno questa competenza. Comunque non conosco nessuno che abbia trovato segni di correzioni sui propri elaborati e credo che la cosa vada sempre peggio considerato che, ogni anno, i candidati aumentano :-( | |
Da: Idee utili | 21/11/2012 16:21:48 |
@ bellfra Guarda, prendo atto e me ne dispiaccio. Posso dire due cose: 1. Nello studio dove ho svolto la pratica, un avv. ha svolto gli scritti nel 2010 e mi spiegava di aver fatto un discreto lavoro, soprattutto per l'atto di penale perchè conosceva bene l'argomento. Diceva che era buono anche il resto ma meno. La correzione sembra essere stata molto coerente: prese 45 nel parere penale, 35 e 30 negli altri. Insomma, mi aveva indotto a pensare nella correttezza dell'operato. Non solo. 2. Altri avv. che ho conosciuto per svariate ragioni mi hanno confermato che, tutto sommato, la correzione è stata relativamente adeguata. Capisco le lamentele in generale e sono convinto che molte siano fondate. Purtroppo, però, a suon di lamentarsi sempre si finisce per oscurare anche quel buono che c'è. | |
Da: bellfra | 21/11/2012 16:29:46 |
Io all'inizio ero speranzosa e fiduciosa, poi sinceramente di buono ho visto ben poco in questi esami....e la stessa cosa si sta manifestando agli orali. Almeno per quel che riguarda Torino. | |
Da: Idee utili | 21/11/2012 16:35:16 |
@bellfra Io ho visto solo un paio di orali l'anno scorso (settembre 2011). Devo dire che erano equilibrati. Ricordo queste domande: Procedura civile: Accertamento tecnico preventivo; differenza (sintetica) fra ordinanza e decreto del Giudice. In particolare, poi, si discuteva del fatto che l'eventuale rinvio alla Corte Cost. dovrà avvenire per ordinanza perchè motivata al contrario del decreto che non lo è; Diritto internazionale: lex mercatorum, generalità Deontologia: doveri dell'avv.; Lavoro: la dirigenza. | |
Da: Idee utili | 21/11/2012 16:49:09 |
Mi potete speigare alcune cose ? La traccia viene dettata a voce (come mi viene riferito) o passa una fotocopia ? Se viene dettata, la si scrive nel foglio che poi conterrà lo svolgimento oppure in un foglio a parte che poi non viene neppure consegnato ? Dovendo indicare quale delle due tracce viene svolta, si mette un titolo del tipo "Traccia 1" o "Traccia 2" o altro ? Come si abbreviano e come si scrivono, con maiuscole o minuscole, le seguenti: Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 1234 del 1 giugno 2000 ? Cassazione, sezioni unite (Cass. SS.UU. o Sez. Un. ?) Sinonimo: Supremo consesso ? Sinonimo di Cass: Giudici del palazzaccio. Si può ? Corte d'Appello o Corte d'appello ? Corte Costituzionale oppure Corte costituzionale ? Sinonimo: Consulta. Corte Europea dei diritti dell'uomo ? o Corte europea ? Forze di Polizia o polizia ? Tribunale o Tribunale ordinario ? Un'eventuale cancellazione nella bella copia andrà con la sola interlinea (cioè si traccia un segno che circonda le parole cancellate) oppure, oltre all'interlinea, si traccia anche un segno rettilneo sulle parole in segno di cancellazione ? Si deve scrivere solo in corsivo ? Per es. "Tutto ciò premesso l'istante CHIDEDE che ...". Quel "CHIEDE" andrà in maiuscolo ? Ben vengano altre indicazioni | |
Da: Idee utili | 21/11/2012 17:04:07 |
Il mio dominus mi spiegava che, negli atti, non si dovrebbe lasciare una riga bianca fra una riga e l'altra. Cioè, cosi andrebbe bene: Tribunale ordinario di ... Ricorso Pinco Pallino, C.F. ..., nato a ..., il ... ricorre contro l'ordinanza - ingiunzione emessa da ... Invece non andrebbero gli spazi messi qui sotto: Tribunale ordinario di ... Ricorso Pinco Pallino, C.F. ..., nato a ..., il ... ricorre contro l'ordinanza - ingiunzione emessa da ... Come ci si regola all'esame ? | |
Da: Pixieland | 21/11/2012 17:10:42 |
- Messaggio eliminato - | |
Da: Idee utili | 21/11/2012 17:15:47 |
A scanso di equivoci per me sarà la prima volta. Spero ovviamente che sia quella buona e, quindi, l'ultima. Ma mi rendo conto che sono in tanti a nutrire la mia stessa speranza. | |
Da: arabafenice | 21/11/2012 17:19:14 |
@idee utili: cerco di rispondere a tutti i tuoi dubbi ed incertezze. L'esame di avvocato è risaputo che non ha un criterio oggettivo di valutazione bensì soggettivo; questo comporta, quindi, che un commissario che ha una logica o è fissato per una linea di pensiero o tiene a certe nomenclatura o modi di scrivere, ti possa bocciare. Tieni conto che il tuo parere di civile verrà corretto da un civilista e il parere di penale da un penalista ecc Potrà accadere, pertanto, che prendi un 30, 20, 30 ma che non superi l'esame, perchè il totale non è 90. Non so tu dove lo farai ma nella mia corte di appello( ma credo sia così dovunque) c'è molta libertà , ci si alza, ci si confronta ecc Scriverai la tua traccia su un foglio protocollo che ti verrà dato ( all'inizio ne danno due) e poi non consegnerai poichè in bella dovrai scrivere solo Traccia 1 o traccia 2 e così via. Per quanto riguarda le sentenze che richiami ti consiglio di scriverle sempre in maniera completa ad onore dello stile. Per la correzione basta un' interlinea ma conviene, se hai tempo, di non consegnare un compito pasticciato dopo tante ore ( ne danno 7 ma non si consegna mai in tempo) non è carino imbustare un compito interlineato. L'atto lo devi scrivere così come hai sempre fatto allo studio al pc solo che all'esame hai la penna ed il foglio, quindi rispetta le punteggiature, gli a capo e non dimenticare di scrivere tutti i righi, come fai nel verbale di udienza. Queste, cmq, sono tutte cose che ti verranno dette dai commissari che passano tra i banchetti, ogni dubbio chiedi.!!! Ed infine, ti dico di stare tranquillo perchè se lo prendi con lo spirito giusto è anche una bella esperienza. Io lo visssuta così :-) | |
Da: Idee utili | 21/11/2012 17:35:03 |
Grazie arabafenice. Molto gentile. Mi hanno detto, in effetti, che c'è una discreta libertà di movimento e consultazione. Non intendevo consegnare un elaborato farcito di correzioni: intendevo che, magari, ce ne finisce una o due. Farò l'esame presso la Corte d'Appello di Venezia. Al riguardo, si sa già la composizione della commissione ? Ho dato una occhiata ai criteri di valutazione proposti dalla Commissione centrale dell'anno precedente: credo che possano essere utili anche se un tantino generici. Si conoscono i criteri di valutazione esatti (detti anche griglie di valutazione) adottati quest'anno ? | |
Da: bellfra | 21/11/2012 20:16:48 |
Per Pixieland: sostenere che non li correggono solo per avere un alibi alla bocciatura?? Non credo proprio, infatti le correzioni devono essere esplicite, chiare. Se davvero li correggessero, almeno i compiti giudicati insufficienti dovrebbero contenere segni di correzioni...E questi segni non esistono. Le correzioni servono a far notare gli errori, se non li correggono come si fa a sapere dove abbiamo sbagliato? Poi, per piacere, compiti molto simili vengono valutati con punteggi del tutto diversi tra loro....E' chiaro che c'è qualcosa che non va. | |
Da: Carletta80ct | 21/11/2012 23:08:38 |
Allora ragazzi, notizie sulle commissioni? Il famoso dm 9 nov 2012 non lo trovo sul sito del ministero..... | |
Da: ESAME AVVOCATO manca copertura finanziari x sempre | 22/11/2012 08:57:39 |
per il godimento di alpa e compagni, SONO ANNULLATI X SEMPRE I COMMISSARI DELL'INUTILE ESAME DI AVVOCATO PRIMA DI ESSERE NOMINATI, PER MANCANZA DI COPERTURA FINANZIARIA. LO STATO NON PUO' CONTINUARE A PAGARE GENTE CHE VA SOLO PER BOCCIARE I RAGAZZI CHE CHIEDONO L'AUTORIZZAZIONE A A LAVORARE ( diritto costituzionalmente tutelato) | |
Da: ESAME AVVOCATO manca copertura finanziari x sempre | 22/11/2012 09:14:39 |
per il grande godimento di alpa e compagni, SI COMUNICA CHE SONO ANNULLATI X SEMPRE, PRIMA DI ESSERE NOMINATI, I COMMISSARI DELL'INUTILE ESAME DI AVVOCATO , PER MANCANZA DI COPERTURA FINANZIARIA. LO STATO NON PUO' CONTINUARE A PAGARE QUESTA GENTE CHE HA SOLO IL COMPITO DI BOCCIARE I RAGAZZI CHE CHIEDONO L'AUTORIZZAZIONE A LAVORARE ( diritto costituzionalmente tutelato) A SUDARSI IL LAVORO XCHE' NON E' UN SUPERARE UN CONCORSO PUBBLICO CON STIPENDIO GARANTITO. | |
Da: ciccietta | 22/11/2012 09:39:56 |
Mi piacerebbe rispondere a quello che ha detto che è solo una castroneria che i compiti non lì correggono.....bè un magistrato mi disse l'anno scorso che alcune commissioni non perdono tempo a correggere tutti compiti perchè tanto sanno quanti devono passare ogni anno tra scritto e orale. Quindi purtroppo una forte componente di fortuna c'è considerando anche che ci sono sempre i soliti raccomandati......a fronte di ciò è vero che il metro di correzione è soggettivo e quindi bisogna studiare, scrivere bene e in modo comprnsibile perchè se si ha la fortuna di essere corretti bisogna anche convincere che il proprio compito sia buono.....io dico solo questo!in alcune corti d'appello come a Roma non puoi alzarti e consultarti e alle volte se ti scambi i codici ci sono le guardie giurate che ti rompono. Quinidi in conclusione dico studiate !!!!! | |
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