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voto di laurea ed anni di studio
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Da: Noemi87 | 11/07/2012 18:47:34 |
quanto contano ai fini della professione? la domanda potrebbe sembrare stupida ma vivo con un tormento...un voto di laurea tra 90 e 100, e la laurea conseguita a 30 anni possono influire in qualche modo, e quanto, sull'esercizio della professione? si può trovare uno studio per la pratica o è richiesta un'età inferiore ai 25 anni? | |
Da: ... | 11/07/2012 19:01:31 |
io mi sono laureata con 110 e lode, con un anno di ritardo e ti assicuro che il voto conta solo per soddisfazione personale e basta ai fini della professione. Altro discorso se è per partecipare a concorsi. | |
Da: sentiamo.... | 11/07/2012 19:13:29 |
Conosco colleghe che hanno avuto il loro 110 e lode,alcune sono davvero imbattibili,altre sono delle capre. Questo per dirti che il voto è un conto,la pratica è tutt'altra cosa! Uno studio poi non può rifiutarsi di accordarti il praticantato solo in base all'etò,sarebbe discriminatorio. | |
Da: Drimus | 12/07/2012 11:10:28 |
Dovrebbe contare e invece non conta nulla. Gente che si è laureata con 80 passa l'esame alla prima e a a fare danni in tribunale. | |
Da: jackett | 12/07/2012 11:30:52 |
e chi ti dice che non sia passata per aver fatto compiti migliori dei tuoi? | |
Da: M70 | 12/07/2012 12:37:58 |
Infatti Jackett ha perfettamente ragione. Secondo me il voto di laurea non ha nessun valore rispetto alla professione di Avvocato e forse è giusto che sia così. L' Università predilige esclusivamente ( e troppo) aspetti teorici, che , pur essendo utili per conoscere le materie, ci lasciano quasi senza parole di fronte alla realtà ( alla praticità) che ci siamo trovati ad affrontare una volta usciti dall'università. E forse ci sono colleghi che, pur essendo meno brillanti nella carriera universitaria, hanno una maggiore praticità e concretezza che gli ha consentito di adattarsi prima al mondo del lavoro. Perchè la professione secondo me, oltre a un minimo di conoscenza delle materie, richiede concretezza, sinteticità nello scrivere, intuito. Tutte doti che io ho insomma.... ( soprattutto il dono della sintesi!!!). Scherzavo ovviamente!!! Il dono della sintesi proprio non ce l'ho. Ciao a tutti | |
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Da: Parere personale | 12/07/2012 15:33:09 |
Chi ha studiato bene all'uni ha una marcia, anzi due, in più. Non è un caso che gli Studi importanti, che sono gli unici che pagano bene, prendono solo laureati con 110. Certo che se si vuole restare in provincia a fare pratiche di scarso rilievo va bene tutto. Però in provincia non si becca un solo euro. In ogni caso essere dei praticoni aiuta nel risolvere le scaramucce, ma vi voglio vede di fronte ad un disastro innominato o ad unnaggiotaggio senza aver solide basi. La teoria è la base. Se uno non conosce bene il processo non lo guida ma lo subisce. I dirò di più. A mio avviso il problema è proprio questo operare da praticoni. Per lavorare in quel modo la laurea non serve nemmeno e si svilisce la professione. Ricordiamoci che la nostra è una professione intellettuale. Quindi studiare, studiare, studiare. Solo studiando si migliora. Non a caso i processi più grossi soo tutti in mano ai professori. | |
Da: ... | 12/07/2012 15:36:25 |
Come al solito, quoto M70! Un discorso che non fa una grinza. | |
Da: ... | 12/07/2012 15:47:59 |
Di sicuro siamo tutti d'accordo sul fatto che la nostra facoltà non prepari alla pratica, ma anche io credo che con una buona base teorica il resto è "recuperabile" in poco tempo...il contrario è più difficile! Discorso diverso è, invece, parlare delle proprie attitudini personali, degli aspetti caratteriali che possono più o meno incidere sulla bravura di un avvocato...è fuori discussione che se una persona con carriera universitaria brillante ha un carattere "poco adatto" non va da nessuna parte, ma da qui a generalizzare ce ne passa! L'università conta, ma conta soprattutto l'attitudine allo studio anche nello svolgimento della professione...è scandaloso vedere i tribunali pieni di praticoni che non hanno la minima idea di cosa significhi svolgere una professione INTELLETTUALE! | |
Da: Drimus | 12/07/2012 15:48:47 |
Menomale parere personale. È proprio quello che dici tu il problema. Non esiste una vera selezione. I praticoni fanno soltanto dei macelli. | |
Da: vi assicuro | 12/07/2012 16:10:34 |
che di praticoni senza cervello i grandi studi non vogliono vedere neanche l'ombra...e per fortuna! Certo, c'è modo e modo di svolgere questa professione, ma per farla seriamente conta ancora (giustamente) il saper studiare e ragionare...più di tutto il resto! | |
Da: quoto | 12/07/2012 16:18:27 |
confermo quanto scritto sopra. Lo studio universitario dà le basi per affrontare la professione, ma, poi, è l'esperienza e le capacità pratiche e, soprattutto, il saper essere modesti ed umili imparando dagli errori e "sfruttare" i proprio dominus (lo se sembra un non - senso 'sta frase) "rubando" con gli occhi tutto quello che si può imparare ed acquisire dall'esperienza altrui | |
Da: M70 | 12/07/2012 16:31:39 |
Beh forse rileggendo il mio post capisco di non essermi espresso bene. Non volevo sottovalutare completamente le basi che si acquisiscono all'università, sicuramente importanti e , come dice "Parere personale" danno una marcia in più. Però io direi che possono darla e non che la danno perchè, seppure questa è una professione intellettuale, c'è un aspetto pratico dal quale non si può prescindere e che solo se unito a solide conoscenze forma il grande avvocato. Mi è capitato di conoscere persone con una preparazione accademica eccellente ( se poi per quella si intende il 110!?) non essere in grado di sbrigare neanche un sinistro. Inoltre, non credo che un 110 significa maggiore conoscenza del diritto( che non basta una vita per conoscere). La persona che ha le basi è quella che ha acquisito gli strumenti di studio per continuare a farlo sempre ( durante la pratica, con il titolo e senza). | |
Da: face19 | 12/07/2012 16:42:40 |
L'università non ci prepara alla pratica!Quindi c'è gente che all'università è riuscita ad eccellere con il suo bel 110 e lode, ma nella pratica è risultata essere poco portata alla professione..Ma è vero anche il contrario!Forse il voto conta se si vuole entrare a far parte di un grosso studio, ma solo ad entrarci...Credo, infatti, che nei mesi successivi vengano valutate altre qualità oltre a quelle di saper studiare, utili allo svolgimento della professione! | |
Da: ... | 12/07/2012 18:28:41 |
io non ho mai sentito di studi che chiedono il voto di laurea... di solito, visto che ormai i praticanti scarseggiano, va bene chiunque, basta non pagarlo :) | |
Da: ahimè | 12/07/2012 18:39:27 |
il voto non conta a nulla...nè per la professione e nè per accedere ai concorsi magistratura, notariato... non serve a niente, se non come soddisfazione personale | |
Da: bombolotta | 12/07/2012 19:35:28 |
a me in uno studio hanno chiesto le misure e poi mi hanno dato il voto loro | |
Da: Sam | 12/07/2012 19:41:09 |
Il fatto che il voto di laurea conti o meno, a mio avviso dipende dalla realtà con cui ci si rapporta. Io lavoro in uni studio di medie dimensioni (30 avvocati, 6 praticanti e 4 segretarie) a Milano e ti assicuro che - per quanto concerne la ricerca dei praticanti - i cv con meno di 105 non vengono minimamente presi in considerazione. Stesso discorso vale per coloro che hanno più di 28 anni. E' chiaro che avere più di 105 e meno di 28 anni non significa avere sicuramente un posto di lavoro; significa solamente essere presi in considerazione per un colloquio. Il discorso cambia per gli avvocati: ciò che conta è l'esperienza maturata, il numero di studi con cui il professionista ha collaborato (meno sono meglio è) e il grado di autonomia raggiunto. In questo caso il voto di laurea vale come mero biglietto da visita, nulla di più. | |
Da: jackett | 12/07/2012 19:43:33 |
io mi sono laureato presso il mio studio | |
Da: RobertaFree | 12/07/2012 22:16:23 |
io ho preso 62, ho comprato uno studio e adesso inculo i tirocinanti da sola! | |
Da: virginian | 12/07/2012 22:56:30 |
30 avvocati..medie dimensioni?????????????? | |
Da: | 13/07/2012 10:25:44 |
Da: virginian | 13/07/2012 12:04:05 |
eh? | |
Da: virginian | 13/07/2012 12:58:52 |
mai nessuno mi ha chiesto voto e anno di laurea | |
Da: Zeneize | 13/07/2012 14:34:30 |
30 avvocati + 6 praticanti + 4 segretarie studio di medie dimensioni???... scusa in quelli grandi quanta gente c'è?....cmq in ogni caso il voto di laurea conta solo per entrare in certi studi importanti...dove è richiesto il 110 solo per valutare il curriculum, logico poi che bisogna avere delle buone basi, però ti assicuro che nello studio dove sono io ci sono stati dei 110 e lode che dormivano di in piedi e non sapevano cosa significasse l'acronimo a.r. sulla raccomandata...bisogna essere svegli e saper apprendere il più possibile dal dominus, dai colleghi, dalle udienze, e dai problemi pratici di ogni giorno.....e questo a prescidenre che tu sia uscito con 60,70,80...110........ | |
Da: LOLL. B. | 13/07/2012 14:45:11 |
SCUSATE SIGNORI, MA VOI DOVE VIVETE? SU MARTE? A MILANO E ROMA CI SONO STUDI LEGALI CON PIù 200 AVVOCATI.... UNO CON 36 NON PUò DI CERTO DIRSI GRANDE...ANZI...MEDIO PICCOLO MI PERMETETREI DI DIRE.. E PER ENTRARE IN QUEGLI STUDI IL VOTO DI LAUREA CONTA ECCOME...RICEVONO DOZZINE DI CURRICULUM OGNI GIORNO..DOVRANNO PUR TROVARE UN MODO PER SCREMARE UN POCHINO... | |
Da: virginian | 13/07/2012 14:55:44 |
nn mi piacerebbe stare in uno di questi studi | |
Da: LOLL. B. | 13/07/2012 15:00:01 |
CONCORDO CON TE...DA QUANTO HO SENTITO DIRE IL RISCHIO è QUELO DI LAVORARE SOLO SU UNA PARTE DEL LAVORO O VEDERE SEMPRE LA STESSA TIPOLOGIA DI PROBLEMATICA.. IL LATO BUONO è CHE COME PRATICANTE TI PAGANO ABBASTANZA BENE (TRA I 1800 E I 2200 PIù IVA COME PRIMO PERIODO).. ANCHE SE FORSE IN QUESTA FASE DELLA PROPRIA PREPARAZIONE è OPPORTUNO NON PENSARE AL GUADAGNO.. | |