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Concorso MAGISTRATURA 2013
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Da: x ios19/10/2012 21:15:39
Ci sentiamo quando avremo le date e stai certo che la figura dell'idiota e del deficiente ignorante la farai tu!!! Ah dimenticavo pure presuntuoso del cavolo!!!

Da: dimenticavo...19/10/2012 21:17:56
Visto che dovrai studiare fino a gennaio...prenditi una bella vacanza e di ossigeno per i neuroni un po' messi male!!! IDIOTA

Da: per tutti19/10/2012 21:48:40
che ne dite di una bella camomilla!!!

Da: me20/10/2012 02:34:59
ma è vero che sie si passano 2 scritti su 3 si  può diventare Giudice di Pace?

Da: xel20/10/2012 05:57:41
ok bene helpina tutto chiarito, in gamba.

Da: xel20/10/2012 06:16:14
per chiara 84

cosa richiede esattamente la preparazione per il concorso?

conoscere i principi della materia non necessariamente tutti gli istituti ed in particolare acquisire una buonna tecnica di stesura dei compiti

rti riporto uno scritto di una dottoressa ch ha superato il concorso:


Cercherò ora di fornire qualche informazione utile. Una premessa lo studio degli scritti e degli orali è molto diverso. Qualcuno definisce il primo "verticale", il secondo "orizzontale".

Quanto agli scritti, lo scopo è conseguire una preparazione approfondita per aree tematiche. Attenzione non significa trascurare settori del diritto ma cercare di approfondire maggiormente aree tematiche spesso suggerite dalla giurisprudenza che costituiscono pur sempre banchi di prova di principi generali del sistema che è necessario padroneggiare alla perfezione. Insomma lo studio dello scritto è appunto "verticale" in quanto destinato ad approfondire argomenti specifici spesso settoriali. La base è una conoscenza approfondita di tutti gli istituti delle 3 materie fondamentali con la intrinseca capacità di collegarli tra loro. Solo la loro perfetta conoscenza consente di rilevarne gli intimi collegamenti, il diritto non ha branche se non per comodità di studio, ma vive di un unico afflato che bisogna comprendere e dominare. Spesso un tema può essere risolto anche e solo attraverso questa capacità logico-giuridica di ordinare gli istituti, la loro ratio e la loro funzione. Fondamentale nello studio come nella redazione di un buon tema è lo schema logico che ne è alla base. Non esistono soluzioni giuste o sbagliate, ma solo un modo logico e progressivo di procedere nell'esposizione. Lo studio dello scritto in fondo non è diverso dalla redazione di un buon tema, fondamentale è la scaletta: dovete sempre sapere da dove partite e dove volete arrivare. Ponetevi come una guida per il vostro lettore e conducetelo nei meandri del diritto quasi per mano.
Forse la soluzione non sarà quella accolta dalla maggiore giurisprudenza o dottrina ma un tema che rappresenta una sorta di "cerchio chiuso" ha maggiori possibilità di essere apprezzato. Dimostrate il metodo che avete anche se la traccia lì per lì vi ha spiazzato. Naturalmente tutto è possibile se alla base vi è una solida preparazione che è una sorta di stratificazione delle esperienze che nel tempo siete stati in grado di collezionare. Per i testi da usare è difficile dare un consiglio ognuno in qualche modo è influenzato dai proprio testi di base che finiscono per essere una sorta di imprintig originario. Non riesco a dare un consiglio tanto diverso da chi mi ha già preceduto nel testimoniare la propria esperienza. Leggete e studiate il più possibile, il codice sia la vostra bibbia. Studio e perseveranza sono due cose indispensabili. Le riviste sono ormai quasi tutte valide io ho sempre trascorso molto tempo in biblioteca e mensilmente facevo una cernita degli articoli più interessanti delle maggiori riviste pubblicate pur essendo abbonata a guida al diritto. Ho usato le banche dati (de jure in particolare) per le ricerche specifiche e sono sempre stata attenta alle pubblicazioni più recenti sui temi considerati caldi.
Per lo studio dello scritto ho sempre dedicato molto tempo alla redazione di elaborati, al di là di quelli assegnati ai corsi, che finivano per essere una sorta di "sunto" dello studio svolto da aggiornare all'avvicendarsi delle novità normative e giurisprudenziali e che mi servivano per rendere più rapida la ripetizione delle materie fondamentali. Se possibile mi sono esercitata settimanalmente nella redazione di elaborati presi da singole sentenze (risalendo alla ricostruzione della tematica generale) o semplicemente tratti dai libri di studio per esercitare la scrittura e rendere fluido il periodare.





Quali sono i libri che vanno per la maggiore ed è necessario frequentare qualche scuola o è  sufficiente lo studio individuale?

i libri che vanno per la maggiore sono i manuali di caringella, come primo approccio alla materia pero' sembrano ostici allo studente...

Grazie in anticipo per ogni info!

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Da: xel20/10/2012 06:31:23
sempre per chiara 84

sull'utilita' dei corsi ...aiutano almeno quelli che ti danno l'impostazione per lo stdio ed un metodo per lo scritto, ad esempio qui la collega ha seguito un corso per l'impostazione dell'elaborato, a mio parere riporto altra dottoressa che ha superato il concorso :


Spero vi sia utile

Come svolgere un tema per il concorso di magistrato ordinario

1. Innanzitutto, occorre tener presente che l'elaborato scritto rappresenta il
presupposto essenziale per la valutazione della capacità di svolgere le future
funzioni giurisdizionali, che si esplicano, evidentemente, nella stesura di elaborati
scritti (decreti, ordinanze, sentenze). Consegue che la maturità professionale da
accertarsi - seppur limitata, per lo scopo del concorso, ad una dimensione
puramente teorica - deve emergere, innanzitutto, nella capacità di gestire l'ordine
espositivo: quello che i tedeschi chiamano il "Gedankengag" (= svolgimento del
pensiero).

2. Il modello da tenere presente è, quindi, quello di una buona sentenza: una
sentenza che, nella sua motivazione, consenta di individuare con immediatezza i
nuclei essenziali dell'argomentazione giuridica (capi e punti), che devono risultare,
progressivamente, i corollari successivi che determinano il percorso che porta al
decisum.

3. Il modello non è, quindi, un articolo o un saggio scientifico (sede dell'assoluta libertà
di ricostruzione) né il parere dell'esame di avvocato (che implica la gestione di una
pluralità di tesi difensive) né l'atto giudiziario di parte.

4. La coerenza e consequenziarietà dell'argomentazione così delineata rappresenta,
evidentemente, un particolare approccio professionale al diritto: dato che il
provvedimento giurisdizionale non presenta una struttura 'oracolare' né è la sede
per la proposizione di opzioni ricostruttive personali, il giudice deve preoccuparsi,
sul piano della chiarezza, di consentire il controllo del proprio operato, sia esso
devoluto al giudice superiore, sia esso svolto dall'Accademia (nota a sentenza). Il
giudice esercita, cioè, una funzione che impone l'oggettività anche rispetto al diritto
vivente.

5. Lo svolgimento dell'elaborato, quindi, deve evidenziare al suo interno una sorta di
'progetto espositivo'. Questo risultato si raggiunge non tanto con la predisposizione
di una 'scaletta' di argomenti da trattare, estrinseca al testo, quanto con la
predisposizione, all'interno del testo dell'elaborato stesso, di frasi strumentali ad
indirizzare il lettore verso l'immediata percezione dell'ordine logico che il candidato
intende seguire. Non è pensabile che una commissione lo desuma dall'eventuale
scaletta reperibile nella minuta.

6. Facciamo un esempio. In uno dei più recenti concorsi, è stato assegnato un tema
con la seguente traccia: «Il contratto preliminare ad effetti anticipati. Il candidato si
soffermi sulle forme di tutela del promissario acquirente immesso nel godimento
anticipato del bene oggetto di contratto».

7. La prima operazione da svolgere è la segmentazione della traccia (evitare di
scrivere subito), dalla quale emergono immediatamente due nuclei argomentativi
necessari (corrisponderebbero, se vogliamo, a due capi di una sentenza): a) il
contratto preliminare ad effetti anticipati; b) la tutela del promissario acquirente nel
caso di specie. A loro volta, il primo nucleo impone di delineare la fattispecie:
quanto può ottenersi introducendo la distinzione rispetto al preliminare puro, che
non implica l'attribuzione di disponibilità del bene. Dunque il punto a) si può dividere
in a1), preliminare in generale (1351), a2), preliminare di vendita immobiliare puro,
a3), preliminare ad effetti anticipati. A1 e A2 va trattato in breve, A3 va trattato in
modo analitico. Il punto b) implica di distiguere le tutele: b1) in personam (azioni
contrattuali esperibili contro il promittente venditore e problema dell'ampiezza della
prestazione) e b2 in rem (ha il promittente la rivendica? Evidentemente no; però a
questo punto si apre il problema della situazione giuridica che egli vanta:
detenzione qualificata o possesso? Con quali ricadute pratiche? Dispone delle
nunciazioni e delle possessorie? Può usucapire o no? È senz'altro vero che solo i
titoli traslativi implicano possesso? Quale può essere da questo punto di vista la
rilevanza della trascrizione, che comunque consente l'opponibilità erga omnes
dell'acquisto futuro e programmato?).

8. Tutto questo deve risultare, ad ogni modo, dal corpo dell'elaborato. La prima parte
di esso, quindi, dovrebbe essere dedicata ad un breve programma di esposizione,
costruito con frasi di raccordo che evidenzino la dipendenza logica delle singole
parti oggetto dello sviluppo dell'argomentazione.

9. Esempio, tratto dal tema di cui al precedente punto 5). Il tema potrebbe iniziare
così: "Per un'analisi dei problemi posti dal cosiddetto contratto preliminare ad effetti
anticipati occorre aver chiaro, innanzitutto, il concetto di contratto preliminare, cui il
codice fa riferimento, in via generale, nell'àmbito delle norme in tema di forma del
contratto. L'art. 1351, infatti, prevede che il contratto preliminare debba avere, per
relationem, la stessa forma richiesta per la validità del contratto definitivo. Il dato
normativo codificato, quindi, introduce espressamente, seppur in vista di una
specifica finalità, il riconoscimento legale della possibilità, per l'autonomia privata, di
determinare una sequenza procedimentale nella progressiva configurazione di un
assetto d'interessi che, globalmente considerato, appare unitario: dovremo, quindi,
innanzitutto occuparci della relazione funzionale tra contratto preliminare e contratto
definitivo e, di conseguenza, delle ragioni tecniche che ne determinano
strettamente la connessione.
Una volta chiariti, seppur brevemente, questi aspetti, saremo in grado di passare
all'esame di una particolare tipologia di sequenze preliminare / definitivo frequenti
nella prassi, vale a dire le sequenze della compravendita immobiliare. Al riguardo,
tra le numerose tipologie sinora elaborate, emerge in particolare la distinzione tra
contratto preliminare 'puro' e contratto preliminare 'ad effetti anticipati'. La
distinzione tra queste due ultime figure - da collegarsi, come a breve vedremo, alla
realizzazione, voluta dall'autonomia privata, di un particolare risultato pratico di
scambio - imporrà, infatti, di ragionare innanzitutto sul significato della causa, tanto
del preliminare, quanto del definitivo, atteso che nel primo caso il tipo 'vendita" ex
art. 1470 non è integrato per difetto della produzione dell'effetto reale, mentre nel
secondo è assente del tutto la funzione di scambio.
Solo dopo aver delinato i problemi posti dal nesso tra preliminare e definitivo
potremo quindi passare all'esame delle tutele astrattamente ipotizzabili a favore del
promissario acquirente: e saranno discusse, nell'ordine, innanzitutto le tutele in
personam (dall'azione ex art. 2932 all'eventuale configurabilità dell'azione di esatto
adempimento, insieme con i rimedi sinallagmatici) e, quindi, successivamente, le
tutele che possono darsi in conseguenza della possibilità di opporre ai terzi il
contratto, non senza tener presente la stessa situazione giuridica soggettiva
riconoscibile in capo al promissario acquirente. Infatti, anche al di là degli effetti
della trascrizione ex art. 2645 bis c.c., la dottrina è divisa quanto alla possibilità di
riconoscere al promissario acquirente la detenzione - evidentemente qualificata - o
il possesso del cespite di cui ha l'anticipato godimento, nonostante un recente
orientamento giurisprudenziale, ancorato ad alcune riflessioni dottrinali, propenda
per la prima soluzione. Esamineremo, quindi, le ragioni a favore e contro le due
opzioni ermeneutiche, soffermandoci, conclusivamente, sulle ricadute pratiche
dell'adesione all'una od all'altra prospettiva, fermo restando che la soluzione fatta
propria dalla più recente giurisprudenza presenta profili intrinsecamente
condivisibili.
Procediamo, quindi, con l'esame della prima prospettiva segnalata: il concetto di
contratto preliminare e contratto definitivo che figura nell'art. 1351… (segue breve
esame).
Abbiamo, quindi, chiarito che la sequenza preliminare / definitivo incide sulla
irriducibilità delle due figure al tipo codificato, realizzando inscindibilmente una
funzione negoziale unitaria. Siamo dunque in grado di delinare, a questo punto, la
seconda linea direttrice della nostra ricostruzione, vale a dire l'applicazione di
questa disciplina generale ai problemi posti dalla circolazione dei diritti immobiliari:
se essa, ex art. 922, avviene inter vivos per contratto in ragione del principio
consensualistico di cui all'art. 1376, nulla vieta all'autonomia privata di dar vita a
vicende in cui l'effetto reale è mediato dall'obbligazione, come appunto avviene ove
le parti, per realizzare la funzione tipica dello scambio di cosa contro prezzo,
ricorrano alla sequenza preliminare / definitivo, così da scomporre la compravendita
nominata ex art. 1470 in due distinti contratti, l'uno con effetto obbligatorio, l'altro
con effetto reale. Il che impone un'immediata distinzione tra preliminari 'puri' e
preliminari 'ad effetti anticipati':... (segue esposizione, un po' più ampia rispetto al
primo punto).
Abbiamo dunque delineato il significato funzionale della sequenza preliminare /
definitivo nella vendita immobiliare. Soffermiamoci, ora, sulla posizione del
promissario acquirente e sulle tutele che l'ordinamento gli accorda, avviando la
nostra esposizione dalla tutela in personam. Emerge, innanzitutto, il problema della
coercibilità del contratto definitivo ex art. 2932, quanto crea immediatamente
difficoltà per la dottrina che, insistendo sulla preesistenza di un'obbligazione, tende
a negare addirittura che si tratti di un contratto, affermando piuttosto che dovrebbe
parlarsi di atto (in senso stretto) rilevante sul piano della mera imputazione degli
effetti…. (discussione di questa dottrina e, quindi, della tesi delle prestazioni isolate;
problemi posti dal 922; problemi posti dall'invalidità del preliminare e dell'eventuale
conclusione del definitivo; opzione per l'opinione dominante che ammette il 2932 e
non nega la natura di contratto al definitivo, in quanto contratto solutorio).
Veniamo, a questo punto, alla tutela per l'esatto adempimento e per gli eventuali
rimedi sinallagmatici…" e così via.
â†' In sostanza, nell'esposizione del tema ogni passaggio logico deve essere
evidenziato con una frase di raccordo, che colleghi l'esposizione precedente a
quella successiva così da creare una catena di idee che guida chi legge verso la
complessiva lettura dell'elaborato. Occorre evidentemente fare uno sforzo per
evitare che queste frasi di raccordo siano sempre eguali a se stesse.
10. Problemi giuridici particolarmente complessi o controversi. In questi casi, occorre
evitare rigorosamente di prendere una posizione netta: il candidato deve saper fare
buon uso dell'arte della litote (negazione del contrario). Esempio: "per chi ritenga di
aderire alla teoria eclettica dell'adempimento, non può ritenersi a priori irragionevole
(non: è ovvio che) ritenere che, in determinati contesti, l'adempimento possa avere
natura negoziale. L'avrebbe, del resto, secondo un'autorevole corrente di pensiero,
proprio l'adempimento dell'obbligazione di dare in senso tecnico, detto anche
'pagamento traslativo', in cui la funzione solutoria connota lo scopo in senso
economico-individuale divisato dalle parti; né, sempre secondo questa tesi, sarebbe
incompatibile (non: è senz'altro compatibile) con il principio di libertà di addivenire al
perfezionamento di un contratto la preesistenza di un'obbligazione, che rileva,
semmai, sul piano dei rimedi conseguenti all'eventuale contrattazione sull'erroneo
presupposto della sua esistenza".

11. Segue altro esempio. Sempre con riferimento al tema sul preliminare, la distinzione
tra tutele in personam e tutele in rem va bene ma, con riferimento a quest'ultima,
bisogna chiarire che il problema rileva, innanzitutto, per escludere la rivendica. A
quel punto, si può discutere di possessorie e nunciazioni e, più in generale, delle
tutele che spettano al detentore qualificato od al possessore contro i terzi,
precisando che si tratta di tutele diverse dalla tutela petitoria in senso stretto.

12. Indicazione degli orientamenti. Anche se in un tema queste indicazioni devono
essere il più possibile complete, mai indicare un autore o un precedente in
particolare (salvo quanto al punto 13): dire sempre "secondo una parte della
dottrina, secondo una corrente di pensiero autorevole, secondo la dottrina
dominante, secondo una recente pronuncia, parte della giurisprudenza è orientata
nel senso che" ecc.

13. Se si deve descrivere un orientamento soggettivamente individuabile perché
proprio di libri famosi o di sentenze leadings, non occorre fare il nome o indicare gli
estremi proprio perché la tesi è nota a tutti. Ad es., tutti sanno che la tesi della
causa in senso economico-individuale fa capo la libro di G.B. Ferri, Causa e tipo
ecc.: se occorre parlarne, è bene introdurre la frase di raccordo. Esempio: "
nell'ambito dei problemi posti dalla sequenza preliminare / definitivo, soccorre in
particolare la nota tesi che distingue la causa dal tipo contrattuale: ripercorriamo,
quindi, brevemente il ragionamento seguito da chi aderisca a questa impostazione"
ecc. Questo tipo di frase ("ripercorriamo il ragionamento" o simili) consente
d'introdurre immediatamente l'orientamento determinato da un singolo autore o da
una sentenza molto nota senza doverla citare.

14. Per quanto riguarda le sentenze leadings, è bene descrivere anche il fatto accertato
nel giudizio di merito. Descrivere il fatto, punto di riferimento di qualsiasi
argomentazione giuridica, è un segno inequivocabile di chi è idoneo alle funzioni
giurisdizionali. Es.: "un recente e noto insegnamento delle S.U. ha precisato che il
promissario acquirente ha semplicemente la detenzione qualificata dell'immobile,
non il possesso, salva ovviamente l'interversio. Nel casus decisus, il promissario
acquirente aveva versato una parte del prezzo ed era stato anticipatamente
immesso nel godimento. Decorsi oltre venti anni dall'immissione stessa nella
materiale disponibilità, aveva mobilitato l'azione di rivendica, allegando l'intervenuta
usucapione dell'immobile. La controparte, escludendo la configurabilità del
possesso, aveva invocato il rigetto della domanda chiedendo a sua volta, in
riconvenzione, la risoluzione del contratto per inadempimento imputabile e la
conseguente restituzione. A ripercorrere il ragionamento del Supremo Collegio, il
possesso va escluso in quanto il titolo non è idoneo all'attribuzione della proprietà:
in questi casi, la sequenza realizza, infatti, il medesimo risultato di un collegamento
tra un comodato ed un mutuo gratuito; ed ove, quindi, l'attore non dimostri
l'interversio possessionis, non può usucapire. A questa lettura parte della dottrina
ha obiettato, da un lato, che il collegamento tra preliminare e definitivo è irriducibile
al collegamento tra due contratti tipici e (anche a prescindere dalla bilateralità
imperfetta nel comodato) unilaterali, in quanto l'assetto d'interessi non programma
alcuna restituzione, né della somma di denaro né dell'immobile; dall'altro che
l'animus possidendi, se può essere desunto dalla funzione del contratto, può essere
compatibile con un titolo che programmi la definitiva dismissione del cespite, non
essendo necessario, al riguardo, che lo stesso imponga un immediato risultato
traslativo. Il possesso, quindi, può riconoscersi anche ove il titolo, più
semplicemente, facultizzi il promissario acquirente a comportarsi uti dominus,
quanto non appare irragionevole considerata la definitività dell'acquisto già sul
piano del rapporto obbligatorio e della sua opponibilità ex art. 2645 bis".

15. Evitare di scrivere per più di otto pagine (due fogli protocollo pieni sono più che
sufficienti). Ovvia mente non sarà una pagina in più a determinare una promozione o bocciatura

16. Evitare introduzioni storiche e, comunque, di adoperare il diritto romano: il diritto
romano non è il diritto civile ed occorre conoscerlo davvero per poterlo utilizzare.
L'interpretazione storica, solo se assolutamente necessaria (= non se ne può fare a
meno), deve essere introdotta nel corso del tema (non esistono più i brevi cenni al
diritto romano), e con riferimento al fatto che è stata la Cassazione (S.U.
2021/1989) a stabilire che il diritto romano e la sua tradizione culturale e pratica è
criterio comprimario di ermeneutica legislativa. Come tale, però, non va confinato in
un'introduzione, ma va utilizzato nel corso dell'esposizione. Nel dubbio sulla storia,
è sempre meglio astenersi dal discuterne.

17. Allo stesso modo, se è vero che è segno del buon giurista prefigurare i casi futuri e
fare esempi in fatto (= "casistica immaginaria"), questo tipo di operazioni non è
essenziale per un buon tema, sicché questa tecnica espositiva dovrebbe essere
adoperata solo da chi, per specifica formazione culturale, sia davvero in grado di
dominare il rapporto tra caso ipotizzato, casi reali e loro soluzioni.

18. In linea di principio, bisogna evitare di trattare argomenti che non siano
espressamente richiesti: ad es., nel tema sul preliminare è fuori luogo una disamina
di tutte le tesi sulla causa; si adopererà, invece, la tesi più accreditata ed implicante
spunti utili per la ricostruzione. Più si discute di questioni estrinseche più si rischia
di dire inesattezze.

19. Evitare rigorosamente qualsiasi adesione a giudizi valoriali, come tali soggettivi,
atecnici ed inutili (es.: "giustamente il debitore risponde dell'inadempimento perché
è immorale non adempiere le proprie obbligazioni"; oppure: "la pena per il reato x è
giustamente elevata"). Anzi: in linea di principio, non si dice "giustamente" ma
semmai "esattamente", e purché ciò rappresenti adesione ad una tesi tecnica,
incontrastata nel diritto vivente.

20. Il tema è finito quando è esaurito l'argomento: evitare, quindi, di far capire che si
vuole introdurre una "conclusione" a tutti i costi.

21. Prima di copiare la minuta fare una pausa; se nel corso della copiatura una frase
non soddisfa, è probabile che la prima stesura fosse faticosa; e, comunque, prima
di scrivere fare sempre una ricognizione del dato normativo disponibile, senza
scoraggiarsi perché per la stragrande maggioranza dei candidati l'argomento della
traccia non rientra in approfondimenti personali svolti in precedenza. È, quindi,
normale che il candidato debba "costruire" il tema, adoperando il suo metodo di
lavoro e la sua maturità professionale globale che valgono di più di qualsiasi
conoscenza diretta dello specifico argomento

Da: x xel20/10/2012 11:23:45
non mi pare proprio che i testi migliori siano quelli che tu hai citato.
io studio su quelli di seguito indicati

AMMINISTRATIVO
F.G. Scoca, Diritto amministrativo, Giappichelli
F.G. Scoca, Giustizia amministrativa, Giappichelli
GALLI, CEDAM, 2011 + aggiornamento 2012   + qualcosa dal testo di GIULIA FERRARI

PENALE
Parte generale
G. Fiandaca, E. Musco, Diritto penale, parte generale
F. Mantovani, Diritto penale, parte generale
G. Marinucci, E. Dolcini, Manuale di diritto penale
Parte speciale
D. Carcano, Manuale di diritto penale, parte speciale
per approfondimenti
F. Mantovani, Diritto penale, parte speciale, delitti contro la persona
F. Mantovani, Diritto penale, parte speciale, delitti contro il patrimonio
G. Fiandaca, E. Musco, Diritto penale, parte speciale, Volume

CIVILE
F. Gazzoni, ESI, 2011
P. Fava, Le obbligazioni, Giuffrè 2008
P. Fava, La responsabilità civile, Giuffrè, 2009
P. Fava, Il contratto, Giuffrè, 2012
P. Fava, La tutela della proprietà e degli altri diritti reali, Maggioli, 2006


le sentenze penale : penalecontemporaneo.it + sito cassazione
le sentenze di civile : eglossa.it + sito cassazione
le sentenza amministrativo : sito giustizia amministrativa

Da: xel20/10/2012 12:23:59
allora faccio l'interpretazioneautentica del mio pensiero..

ho detto vanno per la maggiore ...( ovvero de relato alcuni magistrati (ma non tutti)  che si sono formati li nnostante che  il  corso( nn caringella) consigliasse altro ..


non..dico  che siano i migliori
non dico  che siiano i piu' utili..

in gamba per l'impegno...

Da: x xel20/10/2012 14:41:38
la fortuna aiuta gli audaci e ci vuole coraggio a scegliere i libri

Da: ios21/10/2012 12:22:39
ragazzi ma notizie sul bando? quando esce? si diceva settembre e non è uscito poi metà ottobre e non è uscitoora qualcuno dice novembre. ma siamo sicuri che esce?

Da: x ios21/10/2012 16:26:16
mettiti a studiare e non ci pensare.
quando uscirà uscirà

Da: dsdsdsdsd21/10/2012 17:58:50
vendo lezioni bellomo edigazza@yahoo.it

Da: x dsdsdsd21/10/2012 19:20:36
smettila di fare pubblicità!
sei un finto contatto e poi non puoi utilizzare questo sito per vendere materiale

Da: io21/10/2012 19:42:51
sticxxxx quando uscirà uscirà.
Deve uscire, e anche il più presto possibile, che qui c'è gente che non ha tempo da perdere.

Da: tutti concordi21/10/2012 21:23:07
concordo ovviamente ma non è necessario turbarsi.
intanto studiamo studiamo studiamo

Da: ios21/10/2012 23:45:33
per me è importante saperlo perche se non esce a breve voglio prendere altre strade senza perdere altro tempo sui concorsi

Da: asai22/10/2012 09:52:42
Ho chiamato il Ministero per capire se le voci di un possibile mancato bando per magistratura questo autunno con prove del 2013 fosse verosimile e mi hanno confermato che sapranno qualcosa per fine mese, effettivamente li hanno messi in stand-by ciò significa che sono vocie fondate, ma che non c'è alcuna certezza o decisione in merito.

Da: ale22/10/2012 12:03:32
Dalla lettura dei mess viene fuori che bisogna studiare tanto tanto è giusto sicuramente, ma ho anche saputo di persone che hanno superato il concorso studiando SOLO sui temi già svolti quindi non sempre vale SOLO la preparazione. Non solo addirittura mi hanno riferito che durante lo scritto circolavano appunti, palmari e altro.
Cosa c'è di vero ????

Da: per x dsdsdsd22/10/2012 12:19:52
mandami una email e vedi se ti rispondo

Da: Dugongo22/10/2012 12:19:59
Niente! Controllano e anche parecchio. Copiare credo sia impossibile.
Secondo voi, se oggi ancora al Ministero non sanno nulla, quante probabilità ci sono che il bando esca entro il 2012?

Da: dita incrociate22/10/2012 12:22:14
siamo sicuri che i tuoi conoscenti si siano preparati solo sui temari? magari prima di passare ai temi svolti hanno studiato sui manuali per anni... poi, per carità, la fortuna esiste...
lo scorso maggio qualcuno ha provato ad usare qualcosa di vietato, tant'è che un bel po' di candidati sono stati espulsi. c'è tantissima polizia che gira in continuazione tra i banchi e perquisisce chi va in bagno..se qualcuno ce l'ha fatta a copiare senza farsi beccare deve essere stato proprio bravo. i locali dovrebbero essere schermati quindi i palmari, se anche si riuscisse a introdurli, non dovrebbero funzionare.

Da: dita incrociate22/10/2012 12:23:58
se i consiglieri dicono che il bando esce a breve io gli credo visto che di solito ci azzeccano mentre al ministero si dice e non dice...

Da: ale22/10/2012 12:30:20
grazie per le risposte io comunque sto studiando da circa due anni sui manuali gazzoni per il civile, fiandaca musco per il penale e garingella per amministrativo. Ultima domanda dopo che vengono pubblicati i risultati degli iscritti quanto tempo c'è per gli orali ? grazie

Da: alex22/10/2012 12:33:21
Ale dici la verità, secono me sarai un futuro magistrato.....ti vedo già u quella poltrona!!!!

Da: ale22/10/2012 12:35:17
grazie alex spero sia così

Da: dopo gli scritt22/10/2012 20:09:32
se non mi sbaglio,dopo gli scritti si aspetta (per prassi consolidata) 9 mesi

Da: tutti concordi23/10/2012 00:09:06
ti ho scritto ma l'indirizzo risulta inesistente
dicci quanto chiedi - ma sei autorizzato al commercio

Da: tutti concordi23/10/2012 00:10:08
secondo me sei un IRREGOLARE
vedrai che ti staniamo

Da: ale23/10/2012 11:33:29
buongiorno solo ale faccio tantissimi complimenti alla ragazza che ha pubblicato sul forum la lezione sul contratto preliminare scrivi da Dio!!!!!, ma hai superato il concorso ? o ti stai preparando a questo nuovo ?, volevo chiedere se l'ultimo mess della pagina è rivolto a me non l'ho capito grazie

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