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Pubblico impiego o restare avvocato?
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Da: Ipsila | 18/08/2024 18:18:25 |
Salve a tutti, sono un'avvocata di 40 anni di Napoli e vorrei un parere da voi utenti di mininterno che siete la fonte sicuramente più aggiornata per parlare del mio problema. Come anzidetto sono avvocata, sin dall'abilitazione ho fatto salti mortali per riuscire a dimenarmi nel mondo forense ormai saturo e caotico. Ho fatto sempre tanto per la carriera, ho anteposto qualsiasi mia esigenza per riuscire a sbarcare il lunario, ma la pandemia mi ha fatto rivalutare tante cose, così ho messo tutto in discussione, mi sono sposata e ora sono felicemente mamma di una bimba di 1 anno. Tuttavia conciliare vita privata e lavorativa è diventato impossibile, non ce la faccio davvero più. Guadagno discretamente ma sudo sette camicie per avere ogni singolo euro (quando i clienti pagano..) quindi vorrei passare nel pubblico. Non vorrei dare l'idea di chi tira i remi in barca ma non si può vivere per lavorare. Chiedo a chi ne sa più di me se, malgrado tutto, convenga rimanere libero professionista o passare nel pubblico e nel caso quale ente in particolare consente di avere la massima resa con il minimo sforzo. Al ministero della Giustizia, da ciò che mi dicono in tribunale, non se la passano bene, l'esaurimento è dietro l'angolo e gli stipendi non sono assolutamente proporzionati al carico di lavoro. Vorrei da voi un discorso franco, senza morali perchè davvero sono piena resa. So che bisogna lavorare dappertutto, non farò la checco zalone di turno ma vorrei sapere quali enti hanno il miglior rapporto qualità vita-stipendio e se ci sono esperienze come la mia. Grazie a mille a tutti in anticipo, buona giornata a tutti :) | |
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Da: Xsopra | 18/08/2024 18:38:10 |
Fai concorsi bar banca d'italia, prefettura, camera e Senato. Gli altri hanno uno stipendio sui 1800 | |
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Da: pubblico tutta la vita | 18/08/2024 18:38:17 |
Ciao, anche io sono un ex avvocato, ho fatto per disperazione quel famoso concorso ripam a crocette nel 2021 ed è stata la scelta migliore della mia vita. Guadagnavo circa 2.000euro al mese, talvolta qualcosina in piu, ma ho perso gli anni migliori dei miei figli stando ore ore allo studio o in tribunale. Ora sono funzionario (area III-F1) in una Prefettura e mi trovo da dio, ho perso circa 300euro ma ho guadagnato in salute. Ai giovani che evitano i concorsi pubblici perche dicono che si guadagna poco: ma perchè da liberi professionisti si guadagna tanto? Se si è luminari sì altrimenti anche lì gli stipendi bassi e a sto punto meglio lavorare nel pubblico. | |
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Da: ipsila | 18/08/2024 18:49:52 |
Ringrazio entrambi di cuore. X x sopra: sono lavori bellissimi ma chi ha il tempo per fare questi concorsi, che sono fra i più tosti di tutti. Tornassi indietro li rifarei subito ma purtroppo ora non posso proprio prepararmi a quei livelli. X pubblico: grazie mille per aver raccontata la sua esperienza, come si trova a lavoro? | |
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Da: PhDD | 18/08/2024 19:01:18 |
"non si può vivere per lavorare." se pensi di passare al pubblico in modo da essere pagata per lavorare di meno o non lavorare, secondo me parti col piede sbagliato, perché potresti restare delusa. "ho perso circa 300euro ma ho guadagnato in salute." Questo discorso funziona se resti nella città dove vivi, e quindi non devi trasferirti. Altrimenti tra affitti e spese extra sono dolori, in particolare al centro o al nord. | |
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Da: Ipsila | 18/08/2024 19:07:58 |
X phdd: la prego, non mi faccia nessuna morale o discorsi ipocriti. Nessun dipendente pubblico (ad eccezione forse dei medici di pronto soccorso e militari in guerra) lavora 12h al giorno con il rischio di NON essere pagato. La retorica la lasci a me quando devo andare in tribunale. E menomale che ho premesso che non voglio fare la chezzo zalone di turno. Menomale | |
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Da: PhDD | 18/08/2024 19:28:03 |
Io non faccio nessuna morale, anche perché non me ne può importare di meno. Le due cose che ho detto sono due dati oggettivi. | |
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Da: PhDD | 18/08/2024 19:35:29 |
oltretutto vuoi pure sapere "quale ente in particolare consente di avere la massima resa con il minimo sforzo" 😂 | |
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Da: PhDD | 18/08/2024 19:37:42 |
E visto che hai citato Checco Zalone, presumo riferendoti al film Quo vado, sappi che l'ente che cerchi tu, cioè quello che paga con massima resa e con il minimo sforzo, è proprio quello dove stava lui: mettere i timbri sui tesserini della caccia. | |
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Da: eppes | 19/08/2024 09:18:38 |
@Ipsila Ma perché dici che non vuoi essere paragonata a Checco Zalone, se sei proprio tu che hai tirato fuori Checco Zalone? Ahahaha | |
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Da: Ipsila | 19/08/2024 09:49:56 |
Perchè l'utente phdd ha fatto pensare proprio questo nonostante la premessa ahaahaha | |
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Da: PhDD | 21/08/2024 10:53:02 |
eppes: tranquillo, è un evidente caso di provocatore/troll 😀 "Ciao a tutti sono avvocato ma siccome guadagno poco voglio passare a un impiego pubblico. Mi consigliate un ente dove pagano bene ma dove si lavora poco? PS: non paragonatemi a Checco Zalone." Se non è un troll questo... 😂 e tra l'altro è pure di Napoli... Invece se crede davvero in quello che dice... allora è da ricovero immediato. | |
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Da: Marcello | 21/08/2024 12:39:52 |
Fake. A napoli gli avvocati sono ricoperti d'oro soprattutto i penalisti. I clienti non mancano mai e anche se qualcuno non paga c'è sempre la fila dei nuovi affiliati. | |
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Da: Ipsila | 22/08/2024 00:21:49 |
Guardate che ho ben'altro da fare che fare il tropl su mininterno, ma ripeto e ribadisco, se non avete esperienze in merito potete tranquillamente passare oltre, non vedo perchè dovete applicarvi con questo post. Per gli avvocati ricoperti d'oro, mi viene da ridere sinceramente, non siamo tutti Franco Coppi. | |
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Da: Neapolis | 22/08/2024 09:01:28 |
Evidentemente non sai trovarti i clienti giusti. Se sei disposta anche a farti qualche anno di galera ti sistemi per tre generazioni | |
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Da: consigli e riflessioni per confronto | 22/08/2024 11:00:38 |
molto interessante il post creato dall'utente; essendo io un avvocato di 39 anni, mi ritrovo appieno in quanto scrive, e voglio fare alcuni chiarimenti per far nascere un confronto; di chi parla di troll o altro non mi preoccupo. premetto che lavoro in proprio a Modena e mi occupo prevalentemente di diritto d'impresa. la collega sbaglia a precisare di non voler essere il Checco Zalone di turno, non è tenuta a dirlo, ma purtroppo chi è abituato a lavorare (o comunque dover pensare sempre al lavoro, tenere sempre acceso il telefono, con la ricezione delle mail o delle pec, etc.) sette giorni su sette, per diverse ore al giorno, si sente erroneamente "in difetto" a voler dimezzare le ore di lavoro, impegno e responsabilità; ma ciò non significa che, comunque, è disposto a lavorare con impegno dietro compenso. è un cattivo strascico dell'insegnamento delle elementari "studia tanto/ fai tanto e avrai tanto": non è vero. Cara Utente, il mio consiglio è questo, e lo applico in primis a me stesso: fare l'avvocato in proprio, con studio in affitto e nessun collaboratore, va bene solo se (1) negli ultimi dieci anni, hai avuto un costante aumento del fatturato (parlo anche di un semplice +3-5% annuo) e un aumento dei clienti (anche un +2/3 all'anno); (2) considerando di avere quarant'anni e lavorare da almeno dieci anni, il fatturato NETTO si attesta almeno sui 3.500/4.000 euro al mese, ripeto netti; (3) si può a spanne prevedere che, tra altri dieci anni, il fatturato lordo potrà ragionevolmente toccare i 100.000 euro cosicché da avere ALMENO un socio e un collaboratore a testa (il primo perchè non è sostenibile pensare di reggere sulle spalle una struttura che ha quella mole di affari senza un effettivo supporto/confronto/sostituzione sia quotidiano sia in caso di una malaugurata necessità ma anche e solo per potersi permettere di andare in crociera un mese con il partner senza perdere tutto il lavoro fatto nei venti anni precedenti; il secondo perchè, a 50 anni, non si può continuare a scrivere diffide, inviare pec, fare depositi telematici, etc.). io supero il punto 1, sono poco lontano dal 2, vedo il punto 3 irraggiungibile. e fin qui ho parlato solo dei soldi. come la mettiamo con la serenità? semplice. io faccio societario; ho a che fare con CDA, fallimenti, piccole cessioni di quote. uno pensa: bellissimo! invece no, perchè avere costantemente a che fare con operazioni che, male che vada, hanno controvalori di 500.000/1.000.000 euro come niente (parlo di cessioni di quote, o di procedure concorsuali, o di contratti di appalto, e ci vuole poco a raggiungere queste cifre) e poi in realtà fatturare per ognuno di questi affari 4-5000 euro lorde NON è un compenso che ripaga sforzi, responsabilità e pressione, ma al massimo è un RISARCIMENTO per tutto il tempo che dedichi all'attività. lo dico senza dubbio: molto meglio lavorare al catasto o al comune per 1.500 euro. dirò di più; spesso vado in grandi studi notarili per accompagnare i clienti. ebbene, spesso invidio i collaboratori degli studi, con i quali ho diversi rapporti di amicizia, che forse hanno un ruolo ("status") meno prestigioso del mio, che dò del tu al notaio; ma io so bene che alle 19 del venerdì sera tornano a casa, si Fanno rivedere il lunedì mattina e, viaggiando con un contratto a tempo indeterminato e un lordo di nemmeno 30.000 euro all'anno circa, hanno già la seconda casa al mare in riviera romagnola perché loro, a differenza mia, sono bancabili. la verità, in conclusione, è che per me è ora di cambiare forma di lavoro (da autonomo a p.iva a dipendente) e area (dal privato al pubblico), perchè, cara utente, ho finalmente scoperto i valori che voglio perseguire: dedicare tempo alla mia famiglia, ma di qualità, e non con il sottofondo costante del lavoro che mi porto anche al ristorante fuori, o in un weekend al mare; avere dei soldi da parte, che posso dedicare all'università di mia figlia e non devo accantonare solo per poter attingere nei periodi di magra; non essere più quello che fa, da solo, da segretario, da praticante, da avvocato, da consulente e da esattore. chiudo dicendo che prima di mettermi in proprio ho lavorato in un grande studio legale, e non intendo tornarci; e che sto pensando a quale concorso pubblico partecipare perchè, avendo la fortuna di poter stare 5-6 mesi "fermo", dopo aver chiuso l'attività, ho qualche soldo da investire nello studio. se posso permettermi, chiedo all'utente (credimi, con la massima bontà d'animo e senza prendere in giro): abiti in una città bellissima. quand'è stata l'ultima volta che sei andata il mercoledì mattina a Posillipo a fare una passeggiata, a mangiare fuori, a passare il tempo spensierata? quanti weekend all'anno fai a Ischia, Positano, amalfi? e quando vai in tribunale a Roma, riesci a prendere l'occasione e fare un paio di giorni tra musei e ristoranti? non credo, altrimenti non ti saresti fatta la domanda se continuare o meno. ebbene io di esempi così, sulla mia pelle, ne potrei fare a bizzeffe, solo parlando di Parigi o Londra o Milano: mai goduto di alcunché di questi posti, dove mi muovo solo viaggiando low cost, dormendo in piccoli spazi, e correndo per non spendere altro: non è vita, molto meglio allora fare il dipendente pubblico che, comunque non va a Parigi e Londra 3-4 volte all'anno, ma almeno NON SI INCAZZA, perchè ci va e deve vivere come uno studente Erasmus squattrinato, poi davanti ai clienti deve assumere i toni di un grande esperto di M&A, poi deve anticipare tutte le spese tremando per non superare il massimale della carta di credito, poi deve aspettare il pagamento della fattura a 60 giorni. chiudo con il consiglio su quale concorso fare: PRENDITI TEMPO e scegli con cura, il passaggio sarà definitivo, non passare da una frustrazione all'altra. nel senso, magari scopri che fare l'insegnante di un liceo/funzionario del comune in un paesino bellissimo della provincia potrebbe andarti bene; o, ancora, magari il tribunale ti piace ancora, allora prova a lavorarci lì, da interna. insomma, sconsiglio di usare il ragionamento "dovunque, basta entrare". attendo un vostro confronto, sperando di essere stato d'aiuto. | |
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Da: piva | 22/08/2024 11:11:54 |
Ma cosa c'è da scegliere? Se a quarant'anni scopri che la libera professione non è cazzo tuo e hai un figlio piccolo da mantenere va bene il posto pubblico | |
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Da: consigli e riflessioni per confronto | 22/08/2024 11:16:24 |
caro piva, la tua sintesi è corretta; non infierirei, però, dicendo "non è cazzo tuo", piuttosto parlerei di attività che oggettivamente, di fatto, è tuttora destinata a soddisfare, ed elevare, una ristrettissima percentuale di iscritti. se non rientri in quella nicchia, si tratta di un'attività che ti prosciuga tempo ed energie, e proprio per questo diventa difficile da abbandonare, poiché le si dà tanto. non sottovalutiamo che, psicologicamente, e parlo anche per me, è dura accettare di "mollare", anche perchè se uno comunque due soldi li fa, a maggior ragione si fa mille domande. però condivido la sostanza della tua risposta. | |
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Da: Ticonderoga | 23/08/2024 08:55:08 |
X sopra Da esterno posso dirti che nella tua riflessione ho trovato molte persone nei vari enti e ruoli che ho rivestito: agente di polizia - funzionario amministrativo, etc. Ho incontrato parecchi avvocati che hanno fatto tale decisione. La professione è satura, la concorrenza spietata e gli stipendi bassi, perché poi quanto incassi non è mai, lontanamente, quanto ti resta. Se hai tempo e voglia concentrati sui concorsomi superiori tipo camera(dovrebbe uscire segretario), prefettura (dovrebbe uscirne uno nuovo) tenendoti un piano b (ad esempio funzionario INPS o inl) in quanto certamente più abbordabili. Un abbraccio e in bocca al lupo (ti capisco, seppur in una situazione diversa sono stato precario PA 7 anni) | |
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Da: Per | 23/08/2024 19:32:27 |
Me, la libera professione vale la pena solo se ti entrano, netti, non meno di quei 5 o sei Mila euro al mese, anche in virtù del fatto che non avrai comunque pensione e nemmeno TFR O TFS, cosa non di poco conto. Come libero professionista sei sempre fluttuante, oggi ci sei, domani boh, quindi devi accantonare quelle somme che ti permetterebbero di vivere decorosamente i periodi di magra, non ultimo anche pagare gli acconti Irpef e la cassa forense. Per somme inferiore ai suddetti 5 Mila euro netti non ne vale la pena fare la professione, anche in virtù dello stress e dell' incertezza che porta. Se poi finisci a lavorare a INPS o ae, considera che dopo 3 o 4 anni, tra premi, stipendio e buoni pasto, riesci a intasarti anche 2200 euro netti al mese; il tutto, finendo ben prima delle 4 di pomeriggio e con sabati e domeniche libere. 32 giorni di ferie più almeno altri 10 di permessi vari, facilità ad accedere al credito e lavoro non certo massacrante | |
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Da: Per | 23/08/2024 19:34:35 |
Ah, e se opti per lo smart working, in buona sostanza, lavorarerai praticamente 3 giorni a settimana per un totale di 21 ore. Fa un po' te.... | |
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