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Nuovo concorso Agenzia delle DOGANE 2022
9594 messaggi, letto 662827 volte

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Il bando di concorso in gazzetta ufficiale
Leggi il bando di concorso e le altre informazioni correlate sulla gazzetta ufficiale e sulle pagine istituzionali dell'ente.


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Da: ManuItaly30/09/2023 19:18:05
@Povero stronzo 394
Mi scuso se qualcuno leggendo quella mia affermazione possa essersi sentito erroneamente tirato in causa, ma assicuro che era un affermazione mirata a chi scriveva cose assurde su questo forum, inutili e volgari e mirate a "colpire" chi ha partecipato a questo concorso. Purtroppo a volte il pugno duro con chi sta sbagliando completamente atteggiamento ci vuole :)

Le insicurezze, le sfighe, i disagi ce li abbiamo tutti, ma non è il giusto modo di affrontarli, sia per sé stessi che per gli altri :)

Posso assicurarti che ho seguito più profili fuori da questo  forum e posso tranquillamente affermare che alcune persone che non sono risultate neanche idonee avrebbero invece meritato, la componente fortuna anche in questo caso ha inciso molto. Sono consapevole che ci siano tanti fattori che entrano in gioco :)

Per il resto non resta che aspettare Adm e magari tutelarsi guardandosi anche altrove.

Incrociamo le dita e buona serata :)
Rispondi

Da: Appio 01/10/2023 09:45:43
Per me fa bene a sperare chi si augura che stavolta le cose funzionino in modo ragionevole: ci hanno messo la faccia, a Roma, quando hanno detto che si augurano di non doverla fare la graduatoria nazionale....e questo significa che prima scorreranno all'osso le graduatorie regionali.
Rispondi

Da: Paolaccio65 01/10/2023 19:20:41
@Appio
Affermazioni molto tranquillizzanti per i futuri colleghi idonei non vincitori e non ancora oggetto di scorrimento....
Bravo, teniamo alto il morale, sono anch'io ottimista.

Volevo invece conoscere il tuo parere in merito alla assicurazione per responsabilità civile per noi funzionari. Le varie sigle sindacali che in questo momento sono molto presenti con i nuovi assunti (e dal loro punto di vista è comprensibile) pare che le propongano a condizioni convenzionate per i loro tesserati. Tu personalmente cosa pensi di fare?
Rispondi

Da: pippaiolos 02/10/2023 00:16:29
l'assicurazione la sottoscriverei solamente se responsabile della Sezione Tributi.
Lasciate stare i sindacati, hanno permesso la nascita di una IV area dove la remunerazione sarà molto alta, hanno livellato le indennità di amminsitrazione, hanno venduto il nuovo contratto come qualcosa di eccezionale senza dire che si, ma solamente per chi è passato ultimamente con gli ultimi passaggi a cui potranno aggiungere ulteriori cinque passaggi. Per voi, nuovi funzionari, nulla cambia, ex F1 che con i passaggi arriverete a ex F6.
Sindacati che stanno lavorando nuovamente su indennità di amministrazione e che davanti ad un smantellamente velato dell'Agenzia si preoccupano di altro.
Aggiungiamo infine il lavoro da loro svolto affinché per i passaggi economici conta più una seconda laurea, un dottorato, un master, anzichè anzianità e responsabilità.
Se proprio volete l'assicurazione, online trovate dei preventivi, poco si discostano dal costo della "tessera". Ah, dimenticavo l'iscrizione automatica per tutti voi a Perseo a meno di non fare disdetta i primi sei mesi ;-)
Rispondi

Da: EternaIndecisa02/10/2023 14:17:41
Ciao.. qualcuno potrebbe aiutarmi a capire una cosa.. io ho vinto il concorso per la Calabria ADM/AMM. Che io sappia per tutta la Calabria siamo in 7 ad essere passati. I posti sono 3 Calabria, 5 Roccella Jonica, 2 Gioia Tauro.
La graduatoria è regionale giusto? Quindi anche se non sono vincitrice per Catanzaro, riesco comunque a beccare un posto in Calabria?
Rispondi

Da: X ManuItalia 1  - 02/10/2023 14:28:15
vergognati a chiamare poveri stronzi gli altri utenti. Perché non prendono provvedimenti?!?!?
Rispondi

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Da: @Indecisa02/10/2023 14:32:39
Ma tu sei fuori se vuoi essere ripescata a Gioia Tauro. Che farai quando ci sarà il container che deve passare?
Rispondi

Da: Cassio02/10/2023 14:50:45
Per un'Agenzia che ha avuto la gestione Minnenna e concorso per dirigenti annullati per irregolarità nel recente passato, "metterci la faccia" che significato può avere?
Rispondi

Da: ManuItaly02/10/2023 15:15:17
@X ManuItalia
Non prendono provvedimenti perché sanno già che sono una povera stronza anche io, quindi sarebbe inutile :):):) ;);););););)
Rispondi

Da: MxMillenium02/10/2023 17:27:53
Per smorzare le dispute personali sulle ultime questioni dibattute sul forum, mi riallaccio a ciò che ho scritto giorni fa sulla responsabilità di chi lavora negli uffici dell'Agenzia. Trattandosi di una amministrazione che vigila sulla  riscossione e gestione delle risorse proprie della UE e dei tributi nazionali (per gestione intendo soprattutto il versamento ed i rimborsi di quei cespiti) il principale rischio corso da Funzionari è quello di non aver agito in conformità al ruolo dell'Agenzia e di doverne rispondere anche patrimonialmente. A pochi giorni dall'immissione in servizio è tuttavia necessario sfatare allarmismi infondati, su cui le sigle sindacali fanno spesso leva per acquisire consenso e promuovere vari strumenti assicurativi. E' invece preferibile - e qui giova lo scrupolo di chi si sta occupando della formazione dei nuovi colleghi e, più avanti, di chi li coinvolgerà gradualmente nei compiti di istituto - descrivere accuratamente i termini dell'accertamento (tributario) in modo da far emergere la collegialità che, di regola e fatte salve le gravi carenze organiche di questi ultimi anni, caratterizza ogni procedimento.
Durante il periodo di prova e prima della stabile assegnazione ad un' Area o Servizio ben definiti, che esponga al rischio anzidetto, non c'è motivo di sottoscrivere alcuna assicurazione professionale.
Rispondi

Da: Paolaccio65 02/10/2023 17:38:20
@MxMillenium
Grazie!
Rispondi

Da: Domanda02/10/2023 17:49:28
Da un punto di vista retributivo perché il primo stipendio risulta più alto rispetto a quello che normalmente ci si aspetta?
Rispondi

Da: EternaIndecisa02/10/2023 18:30:34
Ciao.. qualcuno potrebbe aiutarmi a capire una cosa.. io ho vinto il concorso per la Calabria ADM/AMM. Che io sappia per tutta la Calabria siamo in 7 ad essere passati. I posti sono 3 Calabria, 5 Roccella Jonica, 2 Gioia Tauro.
La graduatoria è regionale giusto? Quindi anche se non sono vincitrice per Catanzaro, riesco comunque a beccare un posto in Calabria?
Rispondi

Da: Appio 02/10/2023 19:44:01
@paolaccio
La risposta di MxMillennium mi sembra assolutamente condivisibile.
@cassio
A me interessa poco il valore che ADM da al "metterci la faccia"; a me interessa il valore che gli do io.
Quanto ai precedenti che ADM avrebbe credo che il dito vada puntato contro chi ha governato il Paese....o forse ADM elegge da sè i propri direttori?
Io sono Appio e ragiono con la testa di Appio.
Tu che sei Cassio con che testa ragioni?
Rispondi

Da: Cassio02/10/2023 20:47:24
Punto sul vivo? Anche tu avevi la gazzetta ufficiale sotto braccio?
Rispondi

Da: Giuseppesz 02/10/2023 21:10:47
Ciao,Scusate qualcuno qui dentro fa parte del gruppo Telegram ADM,siccome sono stato rimosso e vorrei rientrare
Rispondi

Da: Paolaccio65 02/10/2023 22:19:35
@Giuseppesz

Tutti siamo stati rimossi, non solo tu. Per errore umano il gruppo Txxxgram degli AMM è stato cancellato,  per quello sei stato rimosso.
Il nuovo è
txx.me/admammorale2022
Rispondi

Da: Paolaccio65  1  - 02/10/2023 22:20:15
Ovviamente togli le due xx
Rispondi

Da: Ed ecco qua02/10/2023 22:25:18
L'ennesimo boomerone populista che urlicchia "è golpa dei sindagatiiii" perchè per le peo uno che si è fatto il culo a laurearsi prende qualche punticino in più. Siete il cancro di questa Nazione, non a caso poco meritocratica e che ha il più basso numero di laureati per abitanti insieme alla Romania, dimettetevi e fate un favore al paese.
Rispondi

Da: pippaiolos  1  - 02/10/2023 22:40:54
i titoli di studi non dovrebbero essere presi per nulla in considerazione una volta assunti. Altrimenti dovreste essere tutti direttori di II e I fascia ;-)
Naturalmente se uno si è fatto un cul* per laurearsi allora dovrebbe essere immediatamente operativo e prendersi le proprie responsabilità. Perciò, ripeto, se sei un nuovo collega, prenditi la responsabilità di qualunque sezione e vediamo i risultati. Se sei un collega di "vecchia data", tranquillo, che molti non vogliono studiare in turno o straordinario ovvero pagare per un master che potrebbe dare 1-2 punti per un eventuale passaggio.
Se meritocrazia vuol dire collezionare titoli di studio, allora, probabilmente, non sei laureato, visto il controsenso tra studio e merito ;-)
Rispondi

Da: che non debbano essere presi in considerazione02/10/2023 22:57:09
E' una tua opinione strettamente personale. Che tu intenda un controsenso studio e merito è appunto lo specchio del pensiero dell'italiano medio che sta trascinando nel baratro questo paese. Una Nazione che ha dato troppo a boomeroni senza arte nè parte con selezioni ridicole negli anni 70/80/90, una massa di iperprivilegiati da sempre che vogliono andare avanti solo per anzianità di servizio e che abbia alla luna se qualcuno che si è fatto il paiolo a studiare e prende qualche punto in più. Negli altri paesi europei stendono i tappeti rossi ai giovani italiani laureati, qua tocca sentire le amenità di gente nata negli anni 50/60/70 che ha avuto tutto, si è mangiata le risorse delle generazioni future e straparla senza senso.
Rispondi

Da: Paolaccio65  1  1  - 03/10/2023 06:41:01
Populista è chi fa ragionamenti tipo:

1) "Boomeroni": della serie i nati nei '60 sono dei paraculi, noi dei '90 siamo la forza e siamo le vittime
2) Le lauree e i master valgono. (Soprattutto quelli che ultimamente trovi negli ovetti Kinder o che il papi ti compra all'università privata o telematica... you pay you pass)

Se siete intelligenti (e di ragazzi intelligenti, preparati e mentalmente vivaci ne ho conosciuti molti grazie a questo concorso) sapete fare dei distinguo. Evitate i luoghi comuni del popolino al bar. Grazie. Nonno boomer
Rispondi

Da: ManuItaly03/10/2023 08:55:57
@che non debbano essere presi in considerazione
In qualsiasi paese al mondo chiedono anche relativa esperienza, nessuno mette a gestire o dirigere un azienda un neolaureato (poi quale laurea?). Lo studio è un punto di arrivo negli studi, ma un punto di partenza nel mondo del lavoro. In base alla tipologia di studi si possono affrontare determinati lavori oppure no, farsi gavetta, avere determinate possibilità o meno, crescere sul lungo periodo etc...ma a nessun architetto neolaureato gli verranno mai affidati progetti senza esperienza, a nessun medico gli verranno mai affidati operazioni senza esperienza, a nessun laureato in lettere gli verrà mai affidato qualcosa riguardante il mondo della sanità o della progettazione. E un milione di altri esempi. La gavetta ed il saper lavorare conta, i titoli di studio sono il punto di partenza per un eventuale professione. Che poi in Italia il mercato del lavoro è composto per lo più da PMI, non ci sono soldi, alcune professioni sono più ricercate rispetto ad altre, non c'è ricerca o innovazione e mille altre questioni, quello è un altro discorso...il saper fare conta, insieme a tante altre variabili...
Rispondi

Da: Paolaccio65 03/10/2023 12:11:30
MESSAGGIO IMPORTANTE

Buongiorno a tutti,
Se c'è qualche idoneo per AMM Veneto che non è entrato nel gruppo idonei in telegram può contattare @Chiara983 in telegram.
Grazie mille
Rispondi

Da: Gr33k03/10/2023 12:55:26
Il termine meritocrazia è composto da una parola di radice latina, meritus, e una di origine greca, kratos. Significa quindi potere al merito e indica una distribuzione del potere stesso con criteri acquisitivi (talento e sforzo) e non con criteri ascrittivi (ereditarietà).

La parola è entrata nel lessico politico occidentale con l'opera di Michael Young, The rise of meritocracy (1958). Si tratta di un romanzo sociologico, di genere distopico, in cui l'autore, scienziato sociale e militante laburista (a lui si deve il manifesto della vincente campagna elettorale del secondo dopoguerra), immagina un io narrante del 2033 che rievoca il cammino della meritocrazia, dalla legge del 1944 (votata dai conservatori ma ispirata dai laburisti) per cui con un sistema di testing ad 11 anni veniva deciso il destino scolastico degli studenti, fino all'epoca successiva al 1958 in cui si immagina che la Camera dei Lords venga selezionata tramite test di intelligenza, gradualmente sopravanzando la Camera dei Comuni. Il mondo prefigurato da Young vede progressivamente divaricarsi ed estraniarsi due classi sociali, il cui divario gode di legittimità e consenso proprio perché sancito dal crisma scientifico dei test. Nonostante ciò, proprio nel 2033 esplode una rivolta dei "populisti" che finisce per uccidere il narratore stesso. I rivoltosi esprimono le loro idee nel "Manifesto di Chelsea", in cui si sostiene che ogni soggetto deve valere per le potenzialità uniche e irripetibili che ha in sé e non per i criteri imposti dalla società. La natura "teologica" e socialmente (classisticamente) condizionata dell'idea del merito [1] è quindi qui con forza affermata da Young, che denuncia il produttivismo competitivo alle cui lusinghe i laburisti di Attlee avevano ceduto, provocando la sua presa di distanze dal partito.

Meritocrazia nasce quindi come termine negativo. Lo spiega tempestivamente Cesare Mannucci nella prefazione alla prima traduzione italiana del volume di Young, uscita (significativamente) per Edizioni di Comunità nel 1962. L'eguaglianza di opportunità finisce cioè per diventare eguale opportunità di diventare diseguali in termini di potere e diritti e dunque alla fine la meritocrazia è il «contrario della democrazia» [2]. Di diverso avviso Galvano della Volpe che in Rousseau e Marx sostiene che solo con la lotta di classe marxiana si può realizzare l'ideale roussoviano di una società in cui il potere non è di tipo ascrittivo. Il comunismo è una meritocrazia, dice sostanzialmente Della Volpe, probabilmente ispirandosi alla Russia post-staliniana. In generale, invece, la storia della parola, in Europa, rimane fedele alla sua origine youngeana. Nel 1976, nella voce corrispondente del Dizionario di politica UTET, di L. Fischer, si sottolinea come la meritocrazia si sposi ad una società diseguale, dimentica tra l'altro della dimensione marxiana del bisogno. Ancora nel 1998, Antony Giddens, in La terza via, scrive che la riforma dello stato sociale, per lui - "consigliere del principe" di Tony Blair - oltremodo necessaria, non doveva portare ad un esito meritocratico [3]. E Romano Prodi, nell'introduzione all'edizione italiana del volume, l'anno successivo, rimarca questo punto: è necessario sfuggire le mitologie "meritocratiche" e "neo-liberiste" [4].

Negli Stati Uniti, invece, Daniel Bell, già nel 1972, in un saggio intitolato On meritocracy and equality denuncia il progressivo abbandono del criterio meritocratico in favore dei sistemi per quote invalsi con le affirmative actions johnsoniane. In tal modo - egli sostiene - si abbandona la natura liberale del sistema americano, basata sull'eguaglianza dei punti di partenza, in favore di un sistema basato sull'eguaglianza dei risultati. Su questo punto Bell critica Una teoria della giustizia (1971) di John Rawls. Rawls, nella sua opera maggiore, raccogliendo le suggestioni che vanno dalla New Frontier kennediana alla Big Society johnsoniana aveva sottolineato come in realtà anche il talento fosse qualcosa di ascrittivo, in quanto dono di natura (e anche la capacità di lavoro lo è!). I soggetti che ne godono non devono avere più potere ma anzi più doveri di mettersi a servizio della società. La mera uguaglianza di opportunità genera diseguaglianze. La soluzione non è però il livellamento, ma il principio di differenza: l'avanzamento di ognuno è socialmente accettabile solo quando corrisponde ad un miglioramento di chi sta indietro nella scala sociale. Per Bell, tuttavia, questo tipo di visione legittima i processi di democratizzazione in corso che, a suo avviso, rischiano di far vincere veramente i "populisti" descritti da Young.

Bell sembra inaugurare una tradizione di fraintendimenti dell'opera del sociologo inglese, di cui curiosamente non veniva colto l'artificio letterario. Fu lo stesso Young a lamentare questa strana fortuna della sua opera, prima introducendo una riedizione americana del suo volume nel 1994 e poi nel vibrante articolo su «The Guardian» del 2001 (Down with meritocracy), rivolto a Tony Blair a cui, fra l'altro, rimprovera la contraddizione fra un governo composto di super-ricchi figli del privilegio e la retorica meritocratica [5]. Siamo ormai all'inizio del millennio, in un'epoca in cui, grazie anche all'influenza del New Labour, anche in Europa il termine meritocrazia inizia ad essere utilizzato in positivo, come ingrediente essenziale di un sistema giusto. L'egemonia neo-liberale, anche linguistica, è ormai incontrastata e si dispiega come sistema bio-politico in cui i soggetti "liberamente" investono su loro stessi come capitale sociale. Ecco perciò che la logica del "merito" individuale sostituisce la contrattazione collettiva nel mondo del lavoro e la valutazione e i processi di qualità invadono la pubblica amministrazione che si va aziendalizzando. Non è più la collettività che deve farsi carico dei fallimenti personali, ma l'individuo che deve meritarsi un posto nella società, mostrandosi sempre più performativo e competitivo. La retribuzione non va più legata ad automatismi anagrafici ma alla produttività che ora, rispetto ai tempi di Young, è quella liquefatta e spettacolarizzata dell'azienda post-fordista.

In Italia, dopo la crisi di Tangentopoli, sempre più i problemi sociali vengono declinati nella chiave moralistica della corruzione oppure del favoritismo, rimuovendo il problema della struttura della produzione e della distribuzione delle risorse e le dinamiche di classe. Il privato e la società civile divengono sinonimi di efficienza e onestà, all'opposto di un pubblico inefficiente e corrotto, minato da favoritismi. Ecco che perciò la disoccupazione determinata dai processi di automazione e finanziarizzazione, ma anche dai tagli verticali ai servizi pubblici, tende ad essere spiegata con un presunto deficit di "meritocrazia". La precarizzazione del lavoro viene interpretata come libertà di mettersi sul mercato rifiutando i privilegi e le tutele del passato, meritandosi il proprio benessere: di questo avviso, ad esempio, Giuliano da Empoli in La fabbrica del talento (2000).

La meritocrazia sembra inoltre sposarsi alle più recenti tendenze delle stesse democrazie liberali ad orientarsi verso un "modello Singapore" in cui la governance non trova ostacolo nei conflitti sociali e nel pluralismo della rappresentanza. La meritocrazia, caratterizzata da competitività e premialità, sembra infatti produrre soggetti docili e subalterni, tutti votati a risolvere i problemi individualmente, senza farsi irretire dalla lotta di classe e dalla mobilitazione collettiva. La stessa "teologicità" dell'idea del merito corrisponde a questa natura repressiva della meritocrazia. Roger Abravanel ad esempio, autore di un best seller sulla meritocrazia (Meritocrazia, 2007), di nessuno spessore scientifico (anch'egli peraltro fraintende l'opera di Young), ma di interessante significato sociologico-culturale, tesse non a caso l'elogio del "modello Singapore".

Rispetto a questo quadro, soprattutto dopo la crisi economica del 2008, l'elogio della meritocrazia non è più così pacifico, sebbene ancora maggioritario. Una lettura ispirata al pensiero critico [6] sottolinea infatti come da un lato il discorso dominante nella pubblicistica mainstream e nei mezzi di comunicazione sulla meritocrazia non si incroci mai con il problema degli strumenti per garantire uguaglianza di opportunità sociali ed economiche e, dall'altro, come queste stesse non siano comunque sufficienti a garantire a tutti i soggetti la libertà dal bisogno. Ciò svelerebbe quindi il carattere ideologico del discorso meritocratico, volto in realtà non tanto a garantire giustizia, ma a legittimare la diseguaglianza. Una sorta, quindi, di teodicea del turbocapitalismo. Chi è indietro nella scala sociale se lo è meritato e chi detiene i privilegi, all'opposto, lo merita per il suo talento e spirito di iniziativa. Non bisogna occuparsi di elevare la società nel suo complesso, ma di selezionare una élite di eccellenze che guidino la società, prendendo velocemente le giuste decisioni ispirate ai criteri dell'efficienza economica.

Tale logica viene poi trasposta a livello di gruppi umani, distinguendo i cittadini meritevoli da quelli non meritevoli (neppure cittadini, nel caso degli immigrati clandestini), che vanno perseguiti e non aiutati ("punire i poveri" ), così come i popoli rispettabili devono sanzionare (fino a bombardare) gli "stati canaglia".

Per il pensiero critico, in ultima analisi, la meritocrazia è da respingere non come criterio per attribuire i ruoli professionali attraverso procedure non arbitrarie, ma come valore fondante della distribuzione del potere e dei diritti. Non è, cioè, una società giusta quella che si fonda sulla meritocrazia, ma è la meritocrazia (nel senso circoscritto or ora detto) che fiorisce quando vi sia una società (socialmente) giusta.
Rispondi

Da: Anticotoscano03/10/2023 14:23:24
Soporifero. Dopo pranzo ci vuole
Rispondi

Da: MxMillenium03/10/2023 15:52:12
Sollecitato dagli ultimi interventi sulla valenza ed efficacia dei titoli di studio e sulla meritocrazia nell'ambiente doganale, aggiungo alle mie precedenti considerazioni sull'apprendimento del lavoro la seguente riflessione.
Come saprete ADM provvede allo svolgimento degli esami per il rilascio della patente di Spedizioniere Doganale ed ha anche regolamentato le modalità ed il percorso per conseguire la "qualifica professionale" necessaria per ottenere l'autorizzazione AEO (https://www.adm.gov.it/portale/attivita-formativa-per-il-conseguimento-della-qualifica-professionale-).
Riguardo a questo ultimo aspetto ha anche elaborato uno schema di Convenzione con gli Enti ed Associazioni di Categoria che promuovono i corsi di specie, in virtù della quale i funzionari ADM possono svolgere attività didattica ed essere membri della commissione esaminatrice.
Secondo la mia personale opinione, a tanta attenzione verso l'esterno non corrisponde altrettanto scrupolo nell'assicurare la formazione del personale di nuova nomina, condizionata dalla situazione operativa degli uffici e dal reperimento di chi meglio si presta a trasferire la conoscenza della materia.
La conseguenza più immediata è che a dispetto di qualsiasi titolo di studio posseduto da che è appena entrato a far parte dell'Amministrazione, la controparte in possesso dell'anzidetta "qualifica professionale", possiede maggiori strumenti a sostegno delle proprie tesi al punto da poter anche mettere in imbarazzo il proprio interlocutore. L' incessante volontà di apprendere ed approfondire tutto ciò che attiene ai compiti dell'Agenzia, che non si impara a scuola ma che si concretizza con l' esperienza, è quindi indispensabile per colmare nel più breve tempo possibile il gap subito all'inizio del rapporto di lavoro. Se poi a tutto ciò consegue la meritocrazia, non vedo la ragione per escluderla a priori.
Rispondi

Da: MxMillenium03/10/2023 15:55:16
errata corrige:

..... a dispetto di qualsiasi titolo di studio posseduto da CHI è appena entrato a far parte dell'Amministrazione ....

Rispondi

Da: ManuItaly03/10/2023 20:20:34
@MxMillenium
Hai fatto benissimo a sottolineare la figura di AEO e il relativo percorso fuori dai percorsi canonici per ottenerla e quanto questa può supportare il mondo del commercio in generale, figura sconosciuta ai più anche a figure apicali di aziende e da professionisti. Come del resto il mondo dogane e monopoli in generale è sconosciuto ai più. Quindi tanta gavetta per chi entra in questo mondo :)
Rispondi

Da: ManuItaly03/10/2023 20:29:41
Comunque, in generale, per la meritocrazia è un discorso troppo vasto da affrontare in generale in un forum, in cui anche variabili umane potrebbero entrare in gioco, e non vorrei commentare quali variabili queste siano ;)

Meglio focalizzarsi sul concorso e sulle nuove e future "reclute", senza discutere di altro ed andando fuori tema :)
Rispondi

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