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attenzione alle dichiarazione d ' intesa con abogados, c'è la sospensione
39 messaggi, letto 8761 volte
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Da: Dichiarazioni dintesa con abogados  pe26/11/2011 11:14:36
Dichiarazioni d'intesa con "abogados": è pericoloso.

Pregiatissimi Colleghi Avvocati,
purtroppo, i fatti di cronaca che ultimamente stanno caratterizzando la cosiddetta questione abogados, in attesa di un'annunciata ed imminente pronuncia del Consiglio Nazionale Forense, impone ai vertici della neonata associazione "Prestigio forense", di specificare e rimarcare alcuni obblighi in capo agli avvocati che spesso per mero spirito caritatevole si adoperano a sottoscrivere dichiarazioni di intesa con gli abogados.
Con parere definitivo a qui è seguita acquiescenza, il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma, a cui riteniamo di accostarci, ha statuito quanto segue:
8.        la funzione del professionista regolarmente abilitato con il quale l'avvocato stabilito deve agire di intesa è quella di assicurare i rapporti con l'autorità adita o procedente e nei confronti della medesima è responsabile dell'osservanza dei doveri imposti dalle norme vigenti ai difensori;
9.        la relazione illustrativa al sopra citato D.Lgs. 96/2001 "negava" la necessità di una presenza di entrambi gli avvocati, neppure per gli atti difensivi di maggiore rilevanza, rimettendo a costoro, nell'esercizio della loro autonomia professionale e nel rispetto delle norme deontologiche vigenti in Italia, le modalità di cooperazione adeguate al mandato conferito dal cliente;
10.    deve tuttavia segnalarsi la continua evoluzione giurisprudenziale comunitaria sull'argomento, nonché l'esplicito disconoscimento della possibilità, da parte dell'avvocato stabilito, di "sostituire l'avvocato con cui agisce di concerto ai sensi dell'art. 5, par. 3 della direttiva (98/5 CE), dal momento che una simile sostituzione priverebbe di utilità detta disposizione" (risposta della Commissione per le petizioni del Parlamento Europeo del 26 settembre 2008 - petizione 0637/2007);
11.    del resto, in via generale e prescindendo dalla specifica situazione prospettata dall'istante, la figura dell'avvocato stabilito non può reputarsi equivalente o assimilabile sic et simpliciter a quella del professionista regolarmente iscritto nell'Albo, ove solo si consideri l'interesse pubblico al corretto esercizio dell'attività forense e la necessità di distinguere la legittima libertà di circolazione dei lavoratori e dei servizi (c.d. interpenetrazione economica e sociale) dall'abuso del diritto comunitario per il surrettizio riconoscimento del titolo professionale (sul punto si veda il parere dell'Avv. Raffaele Izzo al Consiglio Nazionale Forense in data 11 maggio 2010 e la recente Circolare del Consiglio Nazionale Forense n. 9-C-2011 del 5 maggio 2011).
Alla luce dei fatti di cronaca avvenuti in questi giorni, che hanno comportato la sospensione disciplinare per un malcapitato collega, è ulteriormente il caso, "qualora ve ne fosse bisogno" di rimarcare:
l'abogado, non può stare in udienza ad solo. È lex specialis che i rapporti con l'autorità adita, vanno tenuti dall'avvocato. L'abogado che presta attività da solo, pure se iscritto in Italia è soggetto a difetto di ius postulandi, con tutte le conseguenze penali. Alle stesse censure è responsabilità è esposto l'avvocato che presta intesa, a cui potranno essere addotte le responsabilità in capo all'abogado, in concorso; 
l'avvocato che presta intesa, può essere sostituito in udienza da altro avvocato, delegato e retribuito dal primo. Restano in capo all'avvocato che presta intesa tutte le responsabilità. Sono improduttive di effetti tutti i diversi accordi;
l'avvocato che presta intesa risponde per culpa in vigilando, anche se totalmente all'oscuro delle eventuali attività poste in essere dall'abogado a cui presta intesa. Salvo il dimostrare che l'abogado ha scientemente posto l'avvocato d'intesa in uno stato di ignoranza sulle attività espletate;
l'attività d'intesa è "condicio sine qua non" per l'esercizio professionale, quindi va retribuita volta per volta. In caso di ispezione e accertamento fiscale, non valgono in materia tributaria diversi accordi. La retribuzione non può essere inferiore al 50% del valore della prestazione.

Alla luce di quanto sopra, invitiamo tutti i colleghi di ben valutare di concedere delle dichiarazioni d'intesa che espongono l'avvocato a gravi pericoli sine die. Allo stesso tempo, invitiamo i colleghi di far circolare questo messaggio, anche ai colleghi  "avvocati", che non ne siano a conoscenza. 
Infine, ricordiamo che, l'avvocato che ha prestato dichiarazione d'intesa, può recedere "ad libitum", comunque con comunicazione da inviare per conoscenza al consiglio dell'ordine degli avvocati depositaria della dichiarazione.
Cordialità      

Da: xDichiarazioni dintesa con abogados  pe26/11/2011 11:15:40
sono d'accordo. Io ne ho uno, lunedì deposito il recesso dall'intesa e chi se ne frega, facesse l'esame in Italia

Da: x dichiarazione d intesa26/11/2011 11:31:21
quasi tutte cazzate

Da: x dichiarazione d intesa26/11/2011 11:35:18
"l'abogado, non può stare in udienza ad solo. È lex specialis che i rapporti con l'autorità adita, vanno tenuti dall'avvocato. L'abogado che presta attività da solo, pure se iscritto in Italia è soggetto a difetto di ius postulandi, con tutte le conseguenze penali. Alle stesse censure è responsabilità è esposto l'avvocato che presta intesa, a cui potranno essere addotte le responsabilità in capo all'abogado, in concorso;" 
se sei un vero avvocato cita anche la normativa di riferimento

Da: E'' tutto falso!26/11/2011 11:36:41
"a qui è seguita acquiescenza". Non sa scrivere in italiano, e voi credete pure a quello che scrive? Suvvia!
E poi, mancano le regole base, quelle che si imparano scrivendo gli atti:
- manca la data;
- manca l'indicazione dei dati della associazione;
- manca una firma.
Non ci cascate.
Per quanto mi riguarda, scatta subito la denuncia alla polizia postale! Saluti!

Da: E'' tutto falso!26/11/2011 11:51:47
Ahaha nella fretta non ho visto che qui ti sei corretto! Bravo, stai imparando l'italiano!

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Da: x Dichiarazioni dintesa con abogados  pe13/12/2011 05:44:25
sull'esplicito disconoscimento della possibilità, da parte dell'avvocato stabilito, di "sostituire l'avvocato con cui agisce di concerto ai sensi dell'art. 5, par. 3 della direttiva (98/5 CE), dal momento che una simile sostituzione priverebbe di utilità detta disposizione" (risposta della Commissione per le petizioni del Parlamento Europeo del 26 settembre 2008 - petizione 0637/2007) citata da..: Dichiarazioni dintesa con abogados  pe.... è normale che sia cosi in quanto agendo d'intesa non vi è la necessità della delega perchè in tal caso l'abogado può tranquillamente presenziare in udienza essendo già in possesso della scrittura privata o dichiarazione che attesta l'agire d'intesa.... una curiosità ma a te che scrivi queste idiozie come hai fatto a diventare avvocato se non riesci nemmeno ad interpretare una norma!?!?!? ahahahah che ignorante che sei.... per lo scemo che dice di essere d'accordo con te, se non sei sempre tu che te la canti e te la suoni, vatti a leggere il D.lgs di riferimento prima di porre in essere il gesto vile che hai annunciato, mi sai tanto di ponzio pilato!!!

Da: :)13/12/2011 13:33:46
:)

Da: roith24/12/2011 18:00:55
http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2011-12-24/nessun-ostacolo-legale-abilita-081510.shtml?uuid=AaESgMXE

L'ordine non può negare l'iscrizione all'albo riservato agli avvocati comunitari stabiliti, al legale italiano che va a laurearsi in Spagna e poi torna per lavorare in patria. La Corte di cassazione, con la sentenza 28340, esclude qualunque possibilità, sia per gli ordini professionali sia per il Consiglio nazionale forense, di derogare a quanto previsto dalle norme comunitarie e in particolare dalle direttive 98/5/Ce e 5/36/Ce, in merito all'esercizio della professione.
L'abogado nostrano vince dunque una battaglia che aveva perso in prima battuta con l'ordine di Palermo poi con il Cnf. Diverse le motivazioni fornite a sostegno di un rifiuto che aveva comunque accomunato i due pareri. Secondo l'ordine palermitano la direttiva 98/5/Ce, invocata dal ricorrente, si applicherebbe soltanto ai cittadini comunitari di nazionalità diversa da quella dello stato membro al quale si chiede l'abilitazione.
Mentre il Consiglio nazionale forense subordinava l'iscrizione allo svolgimento di un tirocinio teorico pratico presso un legale abilitato e al superamento dell'esame di Stato. Paletti - spiega la Suprema corte - che sono il segnale di una discrezionalità vietata dalle norme dell'Unione. E i giudici non mancano di ricordare le uniche due strade, che possono essere imposte a chi si laurea in un altro paese membro, per ottenere l'abilitazione in Italia.
Chi vuole il riconoscimento immediato del titolo può avvalersi della normativa sul riconoscimento delle qualifiche professionali, indicata dalla direttiva 5/36/Ce attuata dal decreto legislativo 115/1992. La richiesta di iscrizione immediata va fatta al ministero della Giustizia che, su parere dell'apposita conferenza di servizi, individua con un decreto, le prove da sostenere per compensare eventuali diversità di formazione.
Diversa la strada scelta dal ricorrente che, con l'opzione due, aveva deciso per la procedura di stabilimento-integrazione fissata dalla direttiva 98/5/Ce, attuata con il decreto legislativo 96/2001. L'iscrizione alla sezione speciale degli avvocati comunitari stabiliti è subordinata, in questo caso, soltanto alla prova dell'iscrizione presso la corrispondente autorità di un altro Stato membro, è poi necessario solo agire d'intesa con un avvocato iscritto all'albo italiano.
Dopo tre anni di affettiva attività in Italia è possibile chiedere l'iscrizione all'albo ordinario, dimostrando al consiglio dell'ordine di aver svolto un'attività regolare. La strada del "parcheggio" triennale, nell'albo dei comunitari stabiliti, salva dalla prova attitudinale imposta invece a chi chiede l'immediato riconoscimento del titolo e il conseguimento della qualifica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA SENTENZA
Dalle complessive determinazioni dei citati arresti, si coglie l'affermazione dell'illegittimità di ogni ostacolo frapposto, al di fuori delle previsioni della normativa comunitaria, al riconoscimento nello Stato di appartenenza, del titolo professionale ottenuto dal soggetto interessato in altro Stato membro in base all'omologazione del diploma di laurea già conseguito nello Stato di appartenenza, se tale omologazione si fondi, così come l'omologazione alla lecencia en derecho spagnola della laurea in giurisprudenza conseguita in altro Stato membro, su di un ulteriore percoeros formativo (frequenza di corsi universitari e superamento di esami complementari) nel Paese omologante
Cassazione, Sezini unite civili, sentenza n. 28340 del 22 dicembre 2011
APPROFONDIMENTO ON LINE IL testo della sentenza www.ilsole24ore.com/norme

Da: common law25/12/2011 19:13:22
...chi ha scritto il primo post si auguri di essere stato tanto prudente da usare la navigazione anonima...è da denuncia immediata...si vergogni...

Da: common law25/12/2011 19:13:35
...chi ha scritto il primo post si auguri di essere stato tanto prudente da usare la navigazione anonima...è da denuncia immediata...si vergogni...

Da: iocivogliocredere25/12/2011 23:43:52
.. gli facciamo una class action ???

Da: dementi26/12/2011 10:37:23
chupate forte!!!

con mucho gusto.

Da: exneo26/12/2011 11:24:51
è finita. La cass. ha detto quello che doveva dire. Punto e basta.
Ora pensiamo a lavorare o non la finiamo più !!!

Da: X dichiarazioni di intesa con avvocato30/10/2012 20:54:38
Sono una marea di mensogne le tue! Non è vero niente ciò che tu hai scritto. Neanche tu sei vero, in quanto non hai avuto l'accortezza di firmati e di scrivere correttamente in Italiano. :)

Da: fififif31/10/2012 10:00:47
Fateli lavorare questi avvocati abilitati in Spagna, tanto la vera selezione la fa il mercato.

Da: wipping31/10/2012 16:44:17

- Messaggio eliminato -

Da: Eva14/12/2012 10:16:17
forse, illustri "colleghi" anzicchè ragionare da casta, dovremmo chiederci se la vera ingiustizia , in-giustizia, (dato che in un modo o nell'altro il nostro operato dovrebbe essere deontologico) non sia quella di impedire a giovani capaci e che stanno cercando di costruire il loro futuro spesso con sacrificio lacrime e sangue di svolgere una professione che basterebbe da sola secondo le leggi del mercato ad escludere le capre.
Forse alcuni come il genio (ignorante) del primo post riusciranno a vincere questa battaglia ma le caste spariranno perchè sono un retaggio culturale che non sarà tollerato ancora per molto dall'economia mondiale.
Io non sono un avvocato, non sono un abogado o come si chiama. Sono una ragazza che ha lavorato molto per arrivare a livello internazionale collaborando con organizzazioni varie e posso dire che mi vergogno per come spesso queste cose vengono gestite in Italia.
Ho fatto l'esame quest'anno, spero che il mio paese mi riconosca solo quello che merito. Ma non ci spero, proprio perchè so  che esistono persone del genere. Ma a prescindere da come vada io vorrei sfidare tutti questi grandi avvocati da casta a mettersi nella stanzetta con me armati di codici(per non parlare dello schifoso business che la casta asseconda in termini di commercio di codici, corsi ecc) e rifare l'esame di stato OGGI. Vi fate forti di un titolo preso chissà come decenni fa quando eravate 10 figli di papà ad avere laurea ecc.
Vergognatevi perchè è questa la situazione reale. Non c'è niente di nobile in quello che state facendo.Avete solo paura della concorrenza, a discapito del prestigio e della professionalità. Vi sfido  a fare i tre giorni, a scrivere in 7 ore i pareri e gli atti che sono stati presentati quest'anno.
Io sono certa che la stragrande maggioranza di voi se fosse sottoposta all'esame di stato ogni tot di tempo potrebbe benissimo andare a zappare la terra con maggior profitto e dignità!

Da: emmedielle14/12/2012 10:54:17
...brava Eva, sei stata puntuale nel tuo post...molti di "questi" non hanno mai aperto un codice, e se non fosse per babbo o per lo zio di turno non riuscirebbero a trovare nemmeno l'aula d'esame...io ho studiato...ho passato l'esame....ho il mio studio....alla faccia delle  capre (invidiose) abilitate 10-20 anni fa...
questi hanno solo un obiettivo, coalizzarsi contro i nuovi...(vedi riforma forense) ..e non perchè non ci sia lavoro...ma per l'evidente motivo che i "nuovi abilitati " che sono per la maggioranza  preparati e seri, riescono a ritagliarsi il loro mercato...a discapito dei parruconi e dei loro figli...naturali ed illegittimi (per la maggioranza dei casi).  Non vi scoraggiate, occorre studiare ed essere seri...senza scendere a nessun compromesso...l'orgoglio e la dignità sono merce rara...valorizzatela..

Da: guy fawkes14/12/2012 12:30:54
concordo.

la spagna può essere o sembrare anche una "scappatoia", ma è un percorso che comporta dei sacrifici al solo fine di consentire l'esercizio di una "libera professione": giacché il titolo non si ottiene a scapito di altri candidati e non garantisce l'esercizio della professione.

purtroppo l'esame in italia non è sempre meritocratico (anzi il più delle volte è il contrario), quindi trovo giusto che chi ha svolto anni di pratica e si trovi di fronte a questo inutile ostacolo tenti di aggirarlo in qualsiasi modo.

Da: x eva14/12/2012 12:39:37
Bel discorso Eva.
Mi auguro, però, che nei tuoi elaborati vi sia qualche virgola in piú, dati i periodi piuttosto lunghi.
in bocca al lupo!

Da: guy fawkes14/12/2012 12:58:30
ed io mi auguro che "x eva", se svolge la professione di avvocato, utilizzi eccezioni meno acide e più fondate nei propri atti...

Da: francesco/francesca14/12/2012 13:04:21
Su Eva da brava,non raccontiamo idiozie,le tracce quest'anno erano fattibilissime,siete voi che dovete zappare la terra se le avete trovate complesse....l'abogado invece non è degno nemmeno dell'agricoltura

Da: Lenza14/12/2012 14:35:15
Mi sono fermato  "a qui é seguita acquiescenza". Pietà.

Da: x eva14/12/2012 14:49:14
@guy
Veramente il mio era un intervento "pro bono", per nulla assimilabile all'eccezione a cui, erroneamente, fai accenno. Mica siamo in udienza?! Oltretutto ho anche condiviso il suo punto di vista...Non si é capito?

Da: mimín14/12/2012 15:06:40
Sono abogado spagnolo, mi spieghi perché non sarei degno dell'agricoltura?
Tu saresti degno del diritto, invece?
Conosci la normativa spagnola?
Come ti permetti di offendere nostra categoria professionale?

Da: francesco/francesca14/12/2012 15:17:07
Io non offendo gli abogados,bensí gli infraditos italioti che aggirano l'esame italiano fuggendo come profughi in espana...
STUDIATE!!!!

Da: altra praticante avvilita14/12/2012 16:05:45
Sapete la differenza tra la nostra categoria e le altre? Ci manca lo spirito di gruppo! Siamo tutti bravi a criticare il collega per la benchè minima imperfezione. Siamo tutti pecore con i lupi e lupi con le pecore. Finchè avremo quest' atteggiamento verso il prossimo saremo perdenti.
Un pò di amore verso il prossimo ci renderebbe più forti|
  

Da: Rosica14/12/2012 16:06:33
Chi insulta gli abogados non capisce niente di diritto; meglio per lui/lei andare a zappare la terra.......

Da: guy fawkes14/12/2012 16:21:30
io non comprendo proprio quale sia l'interesse ad insultare e  ostacolare chi passa per la via spagnola, considerando che siamo già  troppi e che è il mercato a giudicarci, non l'esame

ps. scusa xeva avevo frainteso il senso e mi ero risentito

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