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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Attività educativa, dinamiche di gruppo, comunicazione ed ascolto

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T. Gordon ha proposto la "tecnica dell'ascolto attivo" attraverso la quale è possibile, per un educatore, attivare un confronto e uno scambio di idee con colui che viene educato: perché tale tipo di ascolto è detto "riflessivo"?   L'ascolto da parte dell'educatore è volto a "riflettere" il messaggio dell'"educato", che così ha un feed back (ritorno), ovvero la consapevolezza di essere stato ascoltato.
Tra i linguaggi "non verbali", possiamo considerare i gesti, i movimenti del corpo, l'espressione del viso: oltre a tali espressioni, quale possiamo considerare appartenente al linguaggio non verbale?   Il linguaggio "dei segni".
Tra le finalità dell'istruzione scolastica, la trasmissione dei saperi, intesa come l'insegnamento di determinate materie principali, è ritenuta più importante di altre finalità, quali la socializzazione e la selezione sociale. E' vera tale affermazione?   No, perché le conoscenze scolastiche non incidono necessariamente più di altre forma di conoscenza, quali il senso comune, le credenze, la cultura popolare; inoltre i saperi scolastici tendono ad essere dimenticati.