Elenco in ordine alfabetico delle domande di Diritto penale
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- La "falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici" è: un delitto
- La "violazione di domicilio commessa da un pubblico ufficiale", così come disciplinato dall'art. 615 del Codice Penale, è un delitto: proprio del pubblico ufficiale
- La competenza, in materia di concussione è: del Tribunale Collegiale
- La concessione dell'amnistia può essere sottoposta a condizioni o a obblighi? Sì, sempre
- La concussione è ritenuta nell'ordinamento penale italiano uno tra i più gravi delitti contro la pubblica amministrazione che può essere commesso dal soggetto dotato della qualifica pubblicistica. Quale pena è prevista per la concussione? Reclusione da sei a dodici anni
- La condanna per il reato di concussione di cui l'art. 317, c.p.: Importa l'interdizione dai pubblici uffici e l'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione
- La condanna per il reato di corruzione per l'esercizio della funzione di cui l'art. 318, c.p.: Importa l'interdizione dai pubblici uffici e l'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione
- La condanna per quale reato comporta l'applicazione della pena accessoria dell'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione: concussione
- La condotta di costrizione commessa con abuso della qualità o dei poteri, la promessa o la dazione di denaro o di altra utilità non dovuta sono proprio del delitto, di cui all'art. 317 del codice penale, ovvero: Della concussione
- La condotta di un pubblico ufficiale che, per l'esercizio delle sue funzioni, indebitamente riceve per sé denaro, configura: il delitto di corruzione per l'esercizio della funzione
- La condotta punita dall'art. 328 del c.p. - rifiuto di atti d'ufficio - è: monoffensiva
- La corruzione in atti giudiziari ex art. 319-ter c.p. è qualificata come: titolo autonomo di reato
- La corruzione per l'esercizio della funzione, di cui tratta l'art. 318 del c.p., corrisponde ad un reato: di mera condotta che si perfeziona alternativamente o con l'accettazione della promessa o con il ricevimento dell'utilità promessa
- La definizione "chiunque usa violenza a un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio, per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri, o ad omettere un atto dell'ufficio o del servizio" si riferisce al reato di : Violenza o minaccia a un pubblico ufficiale
- La definizione "chiunque, con violenza o minaccia, o con doni, promesse, collusioni o altri mezzi fraudolenti, impedisce o turba la gara nei pubblici incanti o nelle licitazioni private per conto di pubbliche amministrazioni, ovvero ne allontana gli offerenti" si riferisce al reato di: Turbata libertà degli incanti
- La definizione "preclusione permanente o temporanea a conferire gli incarichi a coloro che abbiano riportato condanne penali per i reati previsti dal capo I del Titolo II del Libro secondo del Codice Penale, a coloro che abbiano svolto incarichi o ricoperto cariche in Enti di diritto privato." si riferisce a quale istituto? Inconferibilità
- La grazia è: una causa di estinzione totale o parziale della pena che riguarda una sola persona
- La liberazione condizionale di cui all'articolo 176 del Codice Penale, è: una causa di estinzione della pena
- La morte del querelante estingue il reato per il quale avesse in precedenza presentato querela? No, mai
- La morte del reo dopo la condanna: estingue in ogni caso la pena
- La morte del reo: è causa di estinzione sia del reato sia della pena
- La pena dell'incapacità di contrattare con la Pubblica Amministrazione comporta il divieto: di concludere contratti con la Pubblica Amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio
- La pena edittale per il delitto di peculato, in assenza di circostanze aggravanti o attenuanti, è la reclusione: da 4 a 10 anni e sei mesi
- La pena prevista per il reato di resistenza ad un pubblico ufficiale è: da sei mesi a cinque anni di reclusione
- La qualifica di pubblico ufficiale è individuabile in chi: ha poteri deliberativi, autoritativi oppure certificativi
- La qualifica di pubblico ufficiale: Va riconosciuta a quanti, dipendenti pubblici o privati, possano, nell'ambito di una potestà regolamentata dal diritto pubblico, formare e manifestare la volontà della P.A. ovvero esercitare poteri autoritativi, deliberativi o certificativi, disgiuntamente e non cumulativamente considerati
- La ratio della norma prevista dall'art. 340 c.p. - interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità - è diretta a: tutelare la regolarità e la continuità dell'erogazione dei servizi di pubblica necessità
- La ratio legis dell'art. 325 c.p. in materia di utilizzazione d'invenzioni o scoperte conosciute per ragione d'ufficio è diretta a tutelare: il buon andamento della pubblica amministrazione e soprattutto l'illecito sfruttamento di una posizione di vantaggio o di una posizione privilegiata rispetto alla pluralità dei consociati e a garantire dunque l'imparzialità della stessa pubblica amministrazione
- La ratio legis dell'art. 325 c.p. in materia di utilizzazione d'invenzioni o scoperte conosciute per ragione d'ufficio è diretta a tutelare: il buon andamento della pubblica amministrazione e soprattutto l'illecito sfruttamento di una posizione di vantaggio o di una posizione privilegiata rispetto alla pluralità dei consociati e a garantire dunque l'imparzialità della stessa pubblica amministrazione
- La ratio legis dell'art. 335 c.p. in materia di violazione colposa di doveri inerenti alla custodia di cose sottoposte a sequestro, è diretta a tutelare: il buon andamento della P.A., quale interesse pubblico al mantenimento delle condizioni di realizzazione delle finalità dei sequestri
- La remissione di querela può essere extraprocessuale? Sì e la remissione può essere sia espressa sia tacita
- La riabilitazione del condannato è revocata di diritto se la persona riabilitata: commette entro 7 anni un delitto non colposo per il quale sia inflitta la pena della reclusione non inferiore a 2 anni o un'altra pena più grave
- La riabilitazione, a norma dell'art. 178 del Codice Penale, estingue le pene accessorie e ogni altro effetto penale della condanna? Sì, salvo che la legge disponga altrimenti
- La sentenza di condanna, l'ordinanza che applica le misure cautelari personali e l'interrogatorio reso dinanzi al pubblico ministero, interrompono il corso della prescrizione del reato? Sì, tutti
- La sospensione condizionale della pena lascia la pena sospesa per: 5 anni se la condanna è per delitto e 2 anni se la condanna è per contravvenzione
- La sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio è: una misura cautelare personale;
- La sospensione del corso della prescrizione del reato ha effetto per tutti coloro che hanno commesso il reato? Sì, per tutti
- La violenza o minaccia a un pubblico ufficiale è un: Delitto dei privati contro la Pubblica Amministrazione
- L'abuso d'ufficio può essere commesso: dal pubblico ufficiale o dall'incaricato di pubblico servizio, ai sensi dell'art. 323 del Codice Penale
- L'amnistia di cui all'articolo 151 del Codice Penale, è applicabile ai delinquenti professionali? No, salvo che il decreto disponga diversamente
- L'amnistia di cui all'articolo 151 del Codice Penale, è applicabile anche ai delinquenti per tendenza? No, salvo che il decreto disponga diversamente
- L'amnistia propria, ai sensi dell'art. 151 del Codice Penale, è: una causa estintiva del reato
- L'art. 133 del c.p. precisa che il giudice nell'applicazione della pena deve tenere conto della capacità a delinquere del colpevole. Da quale elemento, tra quelli proposti, è desumibile la capacità a delinquere? Dalle condizioni di vita individuale, familiare e sociale del reo
- L'art. 174 del Codice Penale prevede che l'indulto: condona, in tutto o in parte, la pena inflitta o la commuta in un'altra specie di pena stabilita dalla legge
- L'art. 314 del c.p., con cui si apre il Libro II, Titolo II, Capo I, dedicato ai «Delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione» prevede due distinte fattispecie di peculato il peculato comune e il c.d. peculato d'uso. Il peculato comune di cui al 1° co. è sanzionato: Con la pena della reclusione da 4 anni a 10 anni e 6 mesi;
- L'art. 314 del c.p., con cui si apre il Libro II, Titolo II, Capo I, dedicato ai «Delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione» prevede due distinte fattispecie di peculato: il peculato comune e il c.d. peculato d'uso. Il peculato d'uso di cui al 2° co. è sanzionato: Con la pena della reclusione da 6 mesi a 3 anni
- L'art. 314 del c.p., prevede due distinte fattispecie di peculato: il peculato comune e il c.d. peculato d'uso. Si ha peculato comune quando: Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria
- L'art. 314 del c.p., prevede due distinte fattispecie di peculato: il peculato comune e il c.d. peculato d'uso. Si ha peculato d'uso quando: Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità delle cosa ne fa uso momentaneo e dopo tale uso momentaneo la restituisce immediatamente
- L'art. 316 bis del c.p., introdotto dalla l. 86/90 ed ulteriormente precisato dalla l. 181/92 configura la nuova ipotesi incriminatrice: Della malversazione di erogazioni pubbliche
- L'art. 316 del Codice Penale, stabilisce che il peculato mediante profitto dell'errore altrui, è punito con: la reclusione da sei mesi a tre anni
- L'art. 316, del codice penale (Peculato mediante profitto dell'errore altrui) nella sua formulazione vigente, punisce con la pena della reclusione da 6 mesi a 3 anni, «il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio che: Nell'esercizio delle funzioni o del servizio, giovandosi dell'errore altrui, riceve o ritiene indebitamente, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità»
- L'art. 318 c.p. tratta il reato di corruzione per l'esercizio della funzione. Il bene giuridico tutelato da questo articolo è: il corretto funzionamento ed il prestigio della Pubblica amministrazione
- L'art. 318, del codice penale nella sua formulazione vigente, punisce con la pena della reclusione da 3 a 8 anni, «il pubblico ufficiale che per l'esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceve, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità o ne accetta la promessa». Di quale reato si tratta? Corruzione per l'esercizio della funzione
- L'art. 323 del Codice Penale stabilisce che costituisce aggravante specifica del delitto di abuso d'ufficio: la circostanza che il soggetto attivo abbia conseguito un vantaggio o provocato un danno di rilevante gravità
- L'art. 323-bis del c.p., per quale dei seguenti reati NON riconosce delle circostanze attenuanti? Truffa
- L'art. 326 c.p., in caso di rivelazione ed utilizzazione dei segreti di ufficio, il terzo che apprende o si limita ad apprendere la notizia, in quanto assiste alla rivelazione o è stato agevolato nel procurarsene la conoscenza: non è punibile
- L'art. 337 c.p., chiunque usa violenza o minaccia per opporsi a un pubblico ufficiale, o ad un incaricato di un pubblico servizio, mentre compie un atto d'ufficio o di servizio, o a coloro che, richiesti, gli prestano assistenza, è punito: con la reclusione da sei mesi a cinque anni
- L'art. 353 del c.p. tratta il reato di turbata libertà degli incanti. L'oggetto delle condotte incriminate da tale dispositivo è: la gara pubblica ovvero i procedimenti attraverso cui la P.A. individua i soggetti con cui contrarre
- L'art. 355 c.p. rubricato "inadempimento di contratti di pubbliche forniture": prevede un aumento di pena se la fornitura concerne sostanze alimentari o medicinali, ovvero cose od opere destinate alle comunicazioni per terra, per acqua o per aria, o alle comunicazioni telegrafiche o telefoniche
- L'articolo 322 c.p. prevede che chiunque cerchi di corrompere una persona senza riuscirci: è punito con le medesime pene previste nel caso in cui la corruzione riesce, ma ridotte di un terzo
- L'articolo 325 del codice penale prevede la pena della reclusione da uno a cinque anni e dell'ammenda fino a 516 euro per il pubblico ufficiale e l'incaricato di pubblico servizio per l'utilizzo di invenzioni conosciute per ragioni di ufficio? No, prevede la pena della reclusione da uno a cinque anni e della multa non inferiore ad euro 516
- L'articolo 335 del Codice Penale prevede attenuanti specifiche per il delitto di violazione colposa di doveri inerenti alla custodia di cose sottoposte a sequestro disposto nel corso di un procedimento penale o dall'autorità amministrativa? No, non le prevede
- L'articolo 343 del codice penale che punisce l'oltraggio a un magistrato in udienza prevede un aumento di pena nel caso in cui il fatto è commesso con violenza o minaccia? Sì, lo prevede
- L'articolo 349 del c.p. che condanna la violazione dei sigilli disciplina una ipotesi di reato: plurioffensivo, nel senso che il bene giuridico protetto sia, oltre all'interesse della pubblica autorità ad assicura l'indisponibilità dei beni per ragioni di giustizia, anche l'interesse concorrente e parallelo del privato alla conservazione del bene
- L'articolo che dispone in merito alle pene accessorie da potersi applicare ai reati di cui agli articoli 314, 317, 318, 319, 319-bis, 319-ter, 319-quater, primo comma, 320, 321, 322, 322-bis e 346-bis è: l'art. 317-bis c.p.
- Le circostanze aggravanti applicabili nei confronti di chi commette il reato di "resistenza a un pubblico ufficiale" o di "violenza o minaccia a un pubblico ufficiale" sono disciplinate: dall'art. 339 c.p.
- Le disposizioni previste agli articoli 318 e 319 del codice penale si applicano anche all'incaricato di pubblico servizio? Sì, ai sensi dell'art. 320 c.p.
- Le norme penali proibiscono determinate condotte di natura: commissiva ed omissiva
- L'elemento oggettivo del peculato è costituito da una condotta di appropriazione: di denaro o di altra cosa mobile altrui disponibile per ragioni di ufficio
- L'elemento oggettivo del reato è composto da: condotta, evento e nesso di casualità
- L'elemento oggettivo del reato è costituito da: condotta ed evento
- L'estinzione del reato o della pena importa l'estinzione delle obbligazioni civili derivanti dal reato? No, salvo le eccezioni indicate dalla legge
- L'estinzione del reato per effetto dell'amnistia è limitata ai reati commessi: a tutto il giorno precedente la data del decreto, salvo che questo stabilisca una data diversa
- L'estinzione del reato: impedisce l'applicazione delle misure di sicurezza e ne fa cessare l'esecuzione
- L'estorsione è un reato: a dolo generico
- L'evento del delitto di concussione: è rappresentato dalla dazione o promessa indebita di denaro o altre utilità
- L'interdizione dagli uffici direttivi delle imprese consegue a ogni condanna alla reclusione non inferiore: a sei mesi per delitti commessi con abuso dei poteri
- L'interesse tutelato dal dispositivo dell'art. 316 bis del c.p., rientrante nei reati contro la P.A., riguarda: il buon andamento della pubblica amministrazione mediante l'erogazione del denaro, persegue la cura dell'interesse pubblico demandatole, utilizzando il privato beneficiario come collaboratore, il quale, qualora metta in atto una delle condotte qui incriminate, impedisce così il conseguimento del fine pubblico
- L'invito a presentarsi al pubblico ministero per rendere l'interrogatorio e il decreto di fissazione dell'udienza preliminare, sono atti interruttivi della prescrizione del reato? Sì, entrambi
- L'istigazione alla corruzione è un delitto contro la pubblica amministrazione: Si
- L'istigazione alla corruzione trova la sua disciplina normativa nell'art. 322 c.p. il quale descrive: quattro distinte ipotesi criminose
- L'istigazione alla corruzione trova la sua disciplina normativa nell'art. 322 c.p.. L'articolo configura: quattro distinte ipotesi criminose
- L'istigazione alla corruzione: è un delitto contro la Pubblica Amministrazione
- Lo straniero che si trova nel territorio dello Stato italiano è soggetto alla legge penale italiana? Sì, salve le eccezioni stabilite dal diritto pubblico interno o dal diritto internazionale
- L'oblazione nel diritto processuale penale si applica: alle contravvenzioni
- L'oblazione, nelle contravvenzioni punite con pene alternative, è ammessa nel caso di imputato contravventore abituale? No, senza eccezioni
- L'omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale è punita con: reclusione, se il pubblico ufficiale è anche ufficiale od agente di polizia giudiziaria
- L'omissione di atti d'ufficio è un reato penale che può essere compiuto: Dal pubblico ufficiale o dall'incaricato di un pubblico servizio
- L'ordine di non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziario è revocato se il condannato: commette successivamente un delitto