Elenco in ordine alfabetico delle domande di Ordinamento penitenziario
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- I beni del detenuto o internato defunto sono inventariati e copia dell'inventario, per le notificazioni agli eredi, è inviata al: sindaco del comune di origine o di residenza
- I beni dell'evaso, che non sia stato catturato, vengono: trattenuti per un anno e, in seguito, venduti a cura della direzione
- I beni di proprietà del detenuto in carcere, evaso non catturato, dove vengono depositati? Vengono trattenuti per un anno e successivamente venduti, il ricavato è depositato in un fondo su cui è versato anche il peculio eventuale
- I casi di rinvio "facoltativo" dell'esecuzione della pena (art. 147 c.p.) operano in base alla quantità di pena da espiare? No
- I casi di rinvio "obbligatorio" dell'esecuzione della pena (art. 146 c.p.) operano in base alla quantità di pena da espiare? No
- I casi di rinvio obbligatorio dell'esecuzione della pena operano in base alla quantità di pena che deve essere espiata? No
- I centri di servizio sociale che collaborano con la Giustizia, occupandosi altresì dei soggetti sottoposti a misure di sicurezza alternative, sono denominati: uffici di esecuzione penale esterna
- I circuiti di Alta Sicurezza sono disciplinati da: circolari del DAP
- I circuiti penitenziari di Alta Sicurezza sono: tre
- I colloqui degli imputati, fino alla pronuncia della sentenza di primo grado, sono autorizzati di norma dal: giudice per le Indagini preliminari
- I colloqui dei detenuti e degli internati si svolgono in appositi locali sotto il controllo a vista e non auditivo: del personale di custodia
- I colloqui telefonici possono avere una durata massima di: dieci minuti
- I colloqui telefonici possono avvenire: con familiari e con terze persone, qualora ricorrano ragionevoli e verificati motivi ed eccezionali ragioni d'urgenza
- I condannati all'ergastolo possono essere ammessi al lavoro all'esterno? Sì, dopo aver espiato almeno dieci anni di pena
- I condannati all'ergastolo possono ricevere permessi premio? Sì, ma dopo aver espiato almeno 10 anni di pena
- I condannati e gli internati ammessi al regime di semilibertà sono assegnati in appositi istituti o apposite sezioni autonome di istituti ordinari e indossano: abiti civili
- I condannati e gli internati possono essere autorizzati alla corrispondenza telefonica con i congiunti e conviventi: dal direttore dell'istituto penitenziario
- I condannati e gli internati possono essere sottoposti, previa richiesta, a visita medico-sanitaria da parte di un medico di loro fiducia? Sì, a loro spese
- I condannati per i delitti a scopo di terrorismo o di eversione ex art. 289-bis del codice penale che abbiano cagionato la morte del sequestrato, non sono ammessi all'assegnazione al lavoro all'esterno, ai permessi premio e alle misure alternative alla detenzione previste dal capo VI, qualora non abbiano effettivamente espiato almeno: due terzi della pena irrogata
- I condannati si distinguono, in base al tipo di pena detentiva inflitta, in: arrestati, reclusi ed ergastolani
- I condannati sono i soggetti nei cui confronti: è intervenuta la sentenza definitiva di condanna
- I condannati, gli internati e gli imputati che con i loro comportamenti compromettano la sicurezza ovvero turbino l'ordine negli istituti possono essere sottoposti a: regime di sorveglianza particolare, ai sensi dell'art. 14-bis l. 354/1975
- I condannati, gli internati e gli imputati che con la violenza o minaccia impediscono le attività degli altri detenuti o internati possono essere sottoposti a: regime di sorveglianza particolare, ai sensi dell'art. 14-bis l. 354/1975
- I condannati, gli internati e gli imputati che nella vita penitenziaria si avvalgono dello stato di soggezione degli altri detenuti nei loro confronti possono essere sottoposti a: regime di sorveglianza particolare, ai sensi dell'art. 14-bis l. 354/1975
- I condannati, gli internati e gli imputati possono essere sottoposti a regime di sorveglianza particolare per un periodo non superiore: a sei mesi, prorogabile anche più volte in misura non superiore ogni volta a tre mesi
- I condannati, gli internati e gli imputati possono essere sottoposti a regime di sorveglianza particolare: fin dal momento del loro ingresso in istituto, sulla base di precedenti comportamenti penitenziari o di altri concreti comportamenti tenuti, indipendentemente dalla natura dell'imputazione, nello stato di libertà
- I consigli di aiuto sociale previsti dall'ordinamento penitenziario forniscono anche assistenza alle vittime del delitto e ai minorenni orfani a causa del delitto? Sì, rientrano tra le attività previste dalla legge 354 del 1975
- I destinatari dell'istituto della remissione del debito, disciplinata nell'art. 6 T.U. 115/2002, sono: i condannati e gli internati
- I detenuti condannati per un reato di cui all'art. 4-bis l. 354/1975 hanno diritto a svolgere colloqui visivi per un massimo mensile di: quattro
- I detenuti e gli internati che abbiano un comportamento che richiede particolari cautele, anche per la tutela dei compagni da possibili aggressioni o sopraffazioni, sono assegnati ad appositi istituti o sezioni dove sia più agevole adottare le suddette cautele? Vero, ai sensi dell'art. 32 D.P.R. 230/2000
- I detenuti e gli internati che arrecano danno alle cose mobili o immobilidell'amministrazione penitenziaria... ...sono tenuti a risarcirlo senza pregiudizio dell'eventuale procedimento penale e disciplinare
- I detenuti e gli internati che risultino iscritti a corsi universitari o che ne possiedano i requisiti, sono agevolati per il compimento degli studi? Sì, ai sensi dell'art. 44 D.P.R. 230/2000
- I detenuti e gli internati che siano in condizioni fisiche e psichiche che lo consentano, provvedono direttamente alla pulizia delle loro camere e dei relativi servizi igienici? Sì, certo
- I detenuti e gli internati per particolari delitti di cui agli arti. 416- bis e 630 c.p., art. 74 DPR 309/90 possono ottenere l'affidamento in prova al servizio sociale solo se: sono considerati collaboratori di giustizia, ai sensi degli artt. 4-bis e 58- ter l. 354/1975
- I detenuti e gli internati possono acquistare generi alimentari? Sì, a proprie spese ed entro certi limiti
- I detenuti e gli internati possono essere assegnati al lavoro all'esterno in condizioni idonee a garantire l'attuazione positiva del trattamento rieducato e risocializzante. Tuttavia, se si tratta di persona condannata alla pena della reclusione per aver commesso un delitto per finalità di terrorismo, anche internazionale, la predetta misura può essere disposta: dopo l'espiazione di almeno un terzo della pena e, comunque, di non oltre cinque anni
- I detenuti e gli internati possono essere assegnati, in ragione dell'identità di genere o dell'orientamento sessuale in sezioni protette senza il loro consenso? No
- I detenuti e gli internati possono essere sottoposti a perquisizione personale? Sì, per motivi di sicurezza
- I detenuti e gli internati possono richiedere di essere visitati da un sanitario di loro fiducia? Sì, a patto che siano sottoposti a cure a proprie spese
- I detenuti e gli internati possono rivolgere istanze e reclami in busta chiusa al Capo dello Stato? Sì, certo
- I detenuti e gli internati possono rivolgere istanze o reclami orali o scritti, anche in busta chiusa: al Capo dello Stato
- I detenuti e gli internati sono ammessi a inviare e a ricevere corrispondenza epistolare e telegrafica. Quale soggetto può consentire la ricezione di fax da parte dei predetti soggetti? La direzione dell'istituto penitenziario
- I detenuti e gli internati sono ammessi ad avere colloqui e corrispondenza con i congiunti e con altre persone? Sì, anche al fine di compiere atti giuridici
- I detenuti e gli internati sono liberi di professare la propria fede religiosa e di praticarne il culto? Sì, purché i riti siano compatibili con l'ordine e la sicurezza dell'istituto e non contrari alla legge
- I detenuti e gli internati sono tenuti a contribuire alla spesa per le prestazioni sanitarie fornite dal servizio sanitario nazionale? No, ciò è vietato secondo l'art. 18 D.P.R. 230/2000
- I detenuti e gli internati tossicodipendenti che presentino anche infermità mentali, sono seguiti dal servizio per le tossicodipendenze in collaborazione con: il servizio psichiatrico
- I detenuti e gli internati trasferiti in ospedali civili o luoghi esterni di cura, sono sottoposti a piantonamento durante la degenza, secondo l'art. 11 O.P.? Non necessariamente, purché non vi sia pericolo di fuga o necessità di tutela della loro incolumità personale
- I detenuti e gli internati, che risultano iscritti ai corsi di studio universitari o che siano in possesso dei requisiti per l'iscrizione a tali corsi: sono agevolati per il compimento degli studi
- I detenuti e gli internati, possono utilizzare fornelli nelle proprie camere? Sì, certo
- I detenuti e gli internati... ...sono ammessi ad avere colloqui e corrispondenza con i congiunti e con altre persone, anche al fine di compiere atti giuridici
- I detenuti e gli internati... ...sono chiamati e indicati con il loro nome
- I detenuti e gli internati... ...hanno diritto di conferire con il difensore, fermo quanto previsto dall'art. 104 c.p.p., sin dall'inizio dell'esecuzione della misura o della pena. Hanno altresì diritto di avere colloqui e corrispondenza con i garanti dei diritti dei detenuti.
- I detenuti e gli internati... ...sono autorizzati a tenere presso di sé i quotidiani, i periodici e i libri in libera vendita all'aesterno e ad avvalersi di altri mezzi d'informazione
- I detenuti ed internati che lavorano possono avere diritto agli assegni familiari? Sì, certo
- I detenuti hanno diritto di inviare e ricevere corrispondenza epistolare? Si, ai sensi dell'art. 18 l. 354/1975
- I detenuti hanno il diritto di avere colloqui e corrispondenza con i garanti dei diritti dei detenuti? Si, sempre
- I detenuti hanno un numero di matricola? Sì
- I detenuti imputati ma non condannati possono essere: giudicabili, Appellanti, Ricorrenti
- I detenuti imputati: non sono considerati colpevoli sino a condanna definitiva
- I detenuti possono fare uso di corredo di loro proprietà? Si, nei casi previsti dal regolamento interno dell'istituto
- I detenuti sono autorizzati a tenere presso di sé: quotidiani, periodici e libri
- I garanti dei detenuti possono far ingresso negli istituti penitenziari: senza autorizzazione
- I giudici della Corte costituzionale sono gli unici soggetti che possono visitare gli istituti penitenziari senza autorizzazione. Affermazione falsa
- I limiti di pena previsti dalle disposizioni del comma 1 dell'art. 21, del comma 4 dell'art. 30-ter e del comma 2 dell'art. 50, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, concernenti le persone condannate per taluno dei delitti indicati nei commi 1, 1-ter e 1- quater dell'art. 4-bis, non si applicano a coloro che: si sono adoperati per evitare che l'attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori
- I magistrati che esercitano funzioni di sorveglianza possono essere adibiti ad altre funzioni giudiziarie? No, mai
- I magistrati che esercitano funzioni di sorveglianza possono essere adibiti ad altre funzioni giudiziarie? No, fatta eccezione per quanto previsto dall'ordinamento penitenziario minorile
- I membri del consiglio di aiuto sociale prestano la loro opera: gratuitamente
- I ministri del culto cattolico o di altri culti possono accedere agli istituti e farvi visita: con l'autorizzazione del direttore dell'istituto
- I ministri di culto e di altri culti possono far visita liberamente agli istituti penitenziari? No, ma possono accedervi con l'autorizzazione del direttore
- I ministri di culto possono accedere all'istituto per far visita a detenuti ed internati? Sì, su autorizzazione del direttore dell'istituto
- I permessi di necessità vengono concessi in caso di: imminente pericolo di vita di un familiare o di un convivente del detenuto, internato o condannato
- I provvedimenti del Tribunale di sorveglianza sono adottati a maggioranza, ma che cosa accade in caso di parità? Prevale il voto del Presidente
- I pubblici ufficiali, gli incaricati di un pubblico servizio, gli esercenti un servizio di pubblica necessità che entrano in contatto con il minore, nel caso in cui la madre sia detenuta in istituti penitenziari o in istituti a custodia attenuata, debbono riferire al più presto al direttore dell'istituto su condotte del genitore pregiudizievoli al minore medesimo. A quale soggetto il direttore dell'istituto deve darne immediata comunicazione? Al procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni
- I reclami dei detenuti per il mancato rispetto della disciplina remuneratoria è gestito da: magistrato di sorveglianza
- I regimi penitenziari a custodia attenuata secondo l'ordinamento penitenziario: possono essere attuati in istituti autonomi o sezioni di istituto e consentono un più ampio svolgimento delle attività trattamentali
- I ricorrenti sono: soggetti detenuti o non detenuti
- I servizi igienici dei detenuti sono collocati: in un vano annesso alla camera
- I servizi previsti dal consiglio di aiuto sociale, secondo il regolamento di esecuzione dell'O.P., sono affidati a impiegati delle carriere delle cancellerie in Tribunale incaricati dal: presidente del Tribunale
- I servizi svolti all'interno dei consigli di aiuto sociale per opera degli impiegati incaricati, non sono retribuiti. Affermazione vera
- I soggetti affetti da infermità o minorazioni fisiche o psichiche sono comunque assegnati agli istituti penitenziari ordinari? No, sono assegnati a istituti o sezioni speciali per idoneo trattamento, in quanto a causa della loro condizione non possono essere sottoposti al regime penitenziario ordinario, secondo l'art. 65 O.P.
- I soggetti contro i quali è stato avviato un procedimento penale ed ancora in attesa del giudizio di primo grado sono: giudicabili
- I soggetti giudicabili, appellanti e ricorrenti possono essere: detenuti imputati ma non condannati
- I soggetti sottoposti a misure di sicurezza non detentive, secondo quanto previsto dalle norme sull'O.P., ricevono supervisione e supporto nel reinserimento in società dal: dal centro di servizio sociale
- I soggetti sottoposti a misure di sicurezza si distinguono in: internati e soggetti in libertà vigilata
- I Sottosegretari di Stato possono far visita agli istituti penitenziari: senza autorizzazione
- I trasferimenti dei detenuti possono essere disposti: dietro richiesta degli stessi detenuti o d'ufficio, contro la loro volontà
- I trasferimenti tra istituti dello stesso provveditorato sono disposti dal: provveditore regionale
- Il “sistema panottico”, modello di architettura penitenziaria ideato da Jeremy Bentham, per cosa si caratterizza? La perfetta visibilità da parte dei sorveglianti rispetto ad ogni singolo detenuto, che, al contrario, non può osservare il sorvegliante
- Il beneficio della detenzione domiciliare per pene non superiori a diciotto mesi (ex Legge n. 199/2010) non si applica quando: vi è la concreta possibilità che il condannato possa darsi alla fuga
- Il beneficio della detenzione domiciliare speciale: richiede una previa indagine circa la pericolosità del soggetto e sulla effettiva possibilità di ripristinare la convivenza con i figli
- Il beneficio della liberazione anticipata di cui all'art. 54 L. 354/75 può essere concesso al condannato affidato in prova? Si, se nel periodo di affidamento abbia dato prova di un suo concreto recupero sociale
- Il beneficio delle detenzione domiciliare speciale: può essere concesso quando non vi sia un concreto pericolo di fuga o di commissione di ulteriori reati
- Il bilancio di previsione ed il conto consuntivo della Cassa delle ammende sono approvati, secondo il regolamento arrecante norme sull'ordinamento penitenziari: con decreti del Ministero della Giustizia di concerto con il Ministero del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica
- Il c.d. carcere duro è una sanzione disciplinare? No, assolutamente
- Il c.d. circuito alta sicurezza (A.S.) è destinato ai detenuti, imputati o condannati: per i reati di cui all'art. 4-bis, co. 1, l. 354/1075
- Il c.d. lavoro di pubblica utilità è una sanzione disciplinare? No, assolutamente
- Il casellario giudiziale è una banca dati istituita presso: la procura della repubblica di ogni tribunale
- Il codice penale distingue le misure di sicurezza in due categorie: personali e patrimoniali
- Il comma 6 dell'art. 92 del regolamento di esecuzione, ordina che in caso di detenuto o internato straniero, o italiano nato all'estero, o di cui non si conosca il luogo di nascita, notizia del decesso deve essere data al: procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma
- Il condannato a dodici anni di reclusione il quale abbia scontato sei anni di pena, non recidivo, in assenza di decurtazioni per la liberazione anticipata, potrà ottenere la concessione della liberazione condizionale? No, in quanto l'ammontare della pena residua è superiore a cinque anni
- Il condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione, il quale abbia scontato trenta mesi di reclusione potrà ottenere la concessione della liberazione condizionale? No, in quanto la liberazione condizionale è inapplicabile a chi abbia riportato una pena inferiore a cinque anni
- Il condannato a sedici anni di reclusione il quale abbia scontato dodici anni di pena, recidivo reiterato, potrà ottenere la concessione della liberazione condizionale? Sì
- Il condannato a sei anni di reclusione il quale abbia scontato tre anni di pena, non recidivo, potrà ottenere la concessione della liberazione condizionale? Sì
- Il condannato al quale è stata revocata la liberazione condizionale, vi può essere riammesso in futuro? Sì, se si tratta di soggetto condannato alla pena dell'ergastolo
- Il condannato all'ergastolo è recluso: nella casa di reclusione
- Il condannato all'ergastolo può essere ammesso al regime di semilibertà? Sì, dopo aver espiato almeno vent'anni di pena
- Il condannato all'ergastolo può ottenere permessi premio? Sì, ma solo dopo 10 anni
- Il condannato che non abbia ancora raggiunto la maggiore età, può richiedere autonomamente una misura penale di comunità (ex D.lgs. 121/2018)? No, la richiesta deve essere presentata dal difensore o dall'esercente la responsabilità genitoriale
- Il condannato posto in detenzione domiciliare che si allontana senza giustificato motivo commette il reato di evasione? Solo se l'assenza si protrae per più di 12 ore
- Il condannato può espiare in regime di semilibertà la pena dell'arresto e la pena della reclusione non superiore a sei mesi? Si, se non è affidato in prova al servizio sociale
- Il consiglio di aiuto sociale è sottoposto alla vigilanza: del Ministero della giustizia
- Il consiglio di aiuto sociale per l'assistenza penitenziaria e post- penitenziaria, secondo quanto previsto dall'art. 76 dell'O.P., concede altresì sussidi in denaro o in natura? Sia, sia in denaro sia in natura
- Il consiglio di aiuto sociale previsto dall'art. 74 O.P., è sottoposto alla vigilanza del: ministero della Giustizia
- Il contatto telefonico può essere sempre autorizzato qualora non vi siano contatti tra il detenuto e i familiari o conviventi da almeno: quindici giorni
- Il corpo di polizia penitenziaria è posto alle dipendenze del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria nell'ambito del: Ministero della giustizia
- Il corpo di polizia penitenziaria è un corpo di Polizia ad ordinamento civile istituito nel: 1990
- Il criminologo in carcere è: un esperto ex art. 80 legge 354/1975
- Il D.A.P. è un dipartimento che costituisce l'articolazione di quale Ministero? Ministero della giustizia
- Il D.P.R. 22 settembre 1988, n. 448, regola: il processo penale minorile
- Il DAP è sottoposto al: ministero della giustizia
- Il decreto legge 30 giugno del 2000, n. 230 prevede: regolamento di esecuzione delle norme sull'ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà
- Il decreto legge n. 28 del 2020 prevede altresì misure in materia di ordinamento penitenziario? Sì, prevede infatti misure urgenti in materia di intercettazioni, di ordinamento penitenziario, di giustizia civile, penale, amministrativa e contabile e per l'introduzione di un sistema di allerta Covid-19
- Il detenuto che non rientra in istituto entro le dodici ore dal termine dell'orario prefissato, senza giustificato motivo, è punito per: reato di evasione
- Il detenuto che riceve un encomio per un'azione meritevole ha diritto a una ricompensa. Chi la concede? Il direttore dell'istituto
- Il detenuto che si appresta ad impedire, con atteggiamento resistente ma non aggressivo, al personale di polizia penitenziaria di fare ingresso nella sua camera di pernottamento per le necessarie pratiche di sicurezza, quale tipo di infrazione disciplinare commette in base a quelle previste dall'art. 77 O.P.? Inosservanza di ordini o prescrizioni o ingiustificato ritardo nell'esecuzione di essi
- Il detenuto ha contatti telefonici ed epistolari con l'esterno? Sì
- Il detenuto ha diritto di depositare denaro a suo nome presso un istituto bancario? Sì, a propria discrezione
- Il detenuto in attesa di giudizio di secondo grado è chiamato: appellante
- Il detenuto lavorante può non venir remunerato? No, il detenuto deve essere obbligatoriamente remunerato
- Il detenuto lavoratore ha dei diritti in quanto tale? Si, ha molteplici diritti derivanti dalla sua posizione
- Il detenuto lavoratore ha diritto a un riposo festivo di almeno: ventiquattro ore consecutive ogni sette giorni
- Il detenuto minorenne (ex art. 19 D.lgs. 121/2018) ha diritto a colloqui telefonici di durata massima ciascuno di: venti minuti
- Il detenuto nella busta in partenza, inerente alla propria corrispondenza epistolare, deve apporre sempre: il proprio nome e il proprio cognome
- Il detenuto o internato che si allontana dal luogo di cura esterno ove sia ricoverato, è punibile? In assenza di giustificato motivo, si
- Il detenuto o l'internato nei confronti del quale è stata disposta o prorogata l'applicazione del regime previsto dall'art. 41-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, nel caso in cui si verifichino situazioni di emergenza, possono proporre reclamo avverso il procedimento applicativo. A chi è attribuita la competenza a decidere sull'impugnazione del provvedimento? Tribunale di sorveglianza di Roma
- Il detenuto o l'internato nel proporre reclamo avverso il provvedimento definitivo che dispone o proroga il regime di sorveglianza particolare, può: nominare contestualmente il proprio difensore
- Il detenuto o l'internato, prima di essere trasferito, è sottoposto a: perquisizione personale ed è visitato dal medico che ne certifica lo stato psicofisico, con particolare riguardo alle condizioni che rendano possibile sopportare il viaggio o che non lo consentano
- Il detenuto può conseguire titoli di studio in carcere? Sì
- Il detenuto può depositare il proprio denaro presso un istituto bancario o un ufficio postale a suo nome, secondo l'ordinamento penitenziario? Sì, a sua discrezione
- Il detenuto può essere trasferito in un luogo esterno di cura o in un ospedale civile, in caso di bisogno? Sì, in caso di necessità di cure esterne
- Il detenuto può richiedere il trasferimento dall'istituto in cui è recluso ad un altro istituto per motivi di studio? Sì, come previsto dall'art. 42 delle norme sull'ordinamento penitenziario
- Il detenuto straniero privo di permesso di soggiorno non può essere ammesso alle misure alternative, secondo la legge n. 354/75. Affermazione falsa
- Il diniego dei colloqui con il proprio difensore rappresenta una sanzione disciplinare? No, assolutamente
- Il direttore dell'istituto deve dare notizia della prevista dimissione al consiglio di aiuto sociale e al centro di servizio sociale del luogo in cui ha sede l'istituto ed a quelli del luogo dove il soggetto intende stabilire la sua residenza, almeno: tre mesi prima
- Il direttore dell'istituto penitenziario è parte del consiglio di aiuto sociale? No, non lo è
- Il diritto penitenziario è: il complesso di norme che regolano le modalità di esecuzione delle sanzioni penali
- Il divieto di concessione dei benefici, nel momento in cui è ripresa l'esecuzione della custodia o della pena nei confronti del condannato, opera per un periodo di: tre anni
- Il divieto di frequentare osterie e pubblici spacci di bevande alcoliche è una misura che si applica: ai condannati per ubriachezza abituale o per reati commessi in stato di ubriachezza, purché questa sia abituale
- Il divieto di frequentare osterie o pubblici spacci di bevande alcoliche rientra tra le: misure di sicurezza personali non detentive
- Il divieto e obbligo di dimora (art. 283 cpp) è una misura: coercitiva
- Il DPR 230/00 è il regolamento recante norme: sull'ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà
- Il garante dei detenuti, a livello nazionale, è stato istituito: presso alcuni comuni e presso alcune regioni
- Il garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale è costituito in collegio, con venticinque unità, nominate dal: Presidente della Repubblica
- Il garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale è costituito in un collegio composto da: tre membri
- Il garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale è stato istituito nel: 2013
- Il garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale è un organismo: statale indipendente
- Il garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale è: un organo di garanzia, collegiale e indipendente, non giurisdizionale
- Il garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale può visitare i luoghi di privazione della libertà? Si, sempre
- Il garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, dopo ogni visita nei luoghi di privazione della libertà: redige un rapporto contenente osservazioni ed eventuali raccomandazioni e lo inoltra alle autorità competenti
- Il Garante nazionale piò visitare gli istituti penitenziari senza necessità di comunicazione ed autorizzazione? Sì, certo
- Il giudice che dispone l'accesso alla misura cautelare, è obbligato a motivare la propria ordinanza? Sì, a pena di nullità
- Il giudice di sorveglianza è rappresentato dal: magistrato di sorveglianza
- Il gruppo di osservazione e trattamento ha il compito di riunirsi, qualora sia necessario, anche per discutere eventuali richieste da parte dei detenuti e internati e proporre delle decisioni? Sì, rientra tra i suoi compiti
- Il lavoratore detenuto ha diritto alle ferie? Si, questo diritto potrebbe coincidere con la concessione di un permesso ex art. 30 l. 354/1975 o di una licenza ex art. 52 l. 354/1975
- Il lavoro è obbligatorio per alcune categorie di soggetti, secondo quanto previsto dall'art. 20 O.P.? Sì, per i condannati e per i sottoposti alle misure di sicurezza della colonia agricola e della casa di lavoro
- Il lavoro all'esterno dall'istituto penitenziario, secondo l'art. 21 O.P., rappresenta una misura alternativa alla detenzione? Sì, è corretto
- Il lavoro all'esterno degli istituti penitenziari è previsto dalla legge n. 354/75, precisamente da quale articolo? Art. 21 O.P.
- Il lavoro all'esterno dell'istituto per detenuti e internati rappresenta: una modalità del trattamento rieducativo che può essere concessa in seguito a periodo di osservazione della personalità
- Il lavoro extra moenia è: la possibilità concessa a detenuti ed internati di prestare la propria attività fuori dall'istituto di pena
- Il lavoro penitenziario è sempre remunerato? Sì
- Il legislatore prevede che una volta presentato il reclamo di cui all'art. 35- bis ord. penit. in materia disciplinare (art. 69, comma 6 lett. a) si sospenda l'esecuzione della relativa sanzione irrogata? No
- Il legislatore prevede la possibilità di concedere l'affidamento in prova al servizio sociale, di cui all'art. 47, ord. penit., senza la previa osservazione della personalità condotta in istituto? Sì
- Il legislatore prevede un limite al numero di volte in cui può essere concesso l'affidamento in prova "terapeutico" (art. 94, d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309)? No
- Il magistrato di sorveglianza è un organo: monocratico
- Il magistrato di sorveglianza approva il provvedimento di ammissione al lavoro all'esterno con: decreto
- Il magistrato di sorveglianza che ha emesso provvedimenti sulle misure di sicurezza non deve rientrare nel collegio giudicante del Tribunale di sorveglianza chiamato a valutare in sede di appello i ricorsi avverso tali provvedimenti. Affermazione vera
- Il magistrato di sorveglianza nell'esaminare il reclamo di cui all'art. 35-bis ord. penit. riguardante la materia disciplinare, può valutare il merito dei provvedimenti adottati? Sì, solo in alcuni casi espressamente previsti dall'art. 69, comma 6, lett. a)
- Il magistrato di sorveglianza provvede alla eventuale revoca della dichiarazione di delinquenza abituale, professionale o per tendenza di cui agli articoli 102, 103, 104, 105 e 108 c.p. con: decreto motivato
- Il magistrato di sorveglianza provvede, sulle modificazioni concernenti le prescrizioni comportamentali degli affidati in prova al servizio sociale, con: decreto motivato
- Il magistrato di sorveglianza può esprimere motivato parere sulle proposte e le istanze di grazia concernenti i detenuti? Si, ai sensi dell'art. 69 l. 354/1975
- Il Magistrato di sorveglianza, sentito il direttore dell'istituto, può concedere ai condannati che hanno tenuto regolare condotta e che non risultano socialmente pericolosi, permessi premio di durata non superiore ogni volta a: quindici giorni
- Il meccanismo preventivo nazionale (NPM) dell'Italia è costituito dal: garante nazionale
- Il medico provinciale può far visita all'istituto penitenziario senza preavviso? Si come previsto dall'art. 67 Legge 354/75
- Il nucleo investigativo centrale (N.I.C.) ha il compito di investigare sui fatti commessi in ambito penitenziario o direttamente collegati ad esso; svolge le proprio funzioni sotto la direzione: dell'autorità giudiziaria
- Il numero massimo di persone legittimate a partecipare al colloquio con un detenuto o internato è: tre persone, derogabile se si tratta di congiunti
- Il nuovo giunto in carcere è: il soggetto appena arrivato in istituto
- Il patrimonio della Cassa per il soccorso e l'assistenza alle vittime del delitto, prevista dall'ordinamento penitenziario, è costituito: da lasciti, donazioni e dalle somme costituenti le differenze fra mercede e remunerazione
- Il peculio degli imputati, secondo la legge sull'ordinamento penitenziario, è a loro interamente disponibile. Vero, nella misura massima di € 2065,83
- Il peculio dei detenuti è depositato: presso la direzione dell'istituto
- Il periodo trascorso dal detenuto o internato in permesso premio: è computato nella durata della misura restrittiva della libertà personale
- Il permesso di necessità è concedibile, al di là di ogni valutazione sulla pericolosità del richiedente, ai soggetti: condannati, imputati e internati
- Il permesso di necessità ha una durata massima di: cinque giorni, oltre al tempo necessario per raggiungere il luogo ove recarsi
- Il personale che effettua la perquisizione, deve essere dello stesso sesso del soggetto da perquisire? Sì, secondo il D.P.R. 230/2000
- Il personale dell'area educativa collabora con il personale di polizia penitenziaria nel trattamento rieducativo di detenuti e internati? Sì
- Il personale di polizia penitenziaria si suddivide, in ordine gerarchico, nei ruoli di: ispettori, sovrintendenti, agenti e assistenti
- Il principio del finalismo rieducativo delle pene è consacrato nella Costituzione all'articolo? 27, co. 3
- Il procedimento di sorveglianza può essere attivato anche dallo stesso ufficio di sorveglianza? Sì, certo
- Il procedimento di sorveglianza si apre con: la fissazione dell'udienza
- Il progetto di pubblica utilità (art. 20-ter, ord. penit) può essere svolto anche all'interno dell'istituto penitenziario? Sì, ma non può avere ad oggetto la gestione o l'esecuzione di servizi di istituto
- Il progetto di pubblica utilità (art. 20-ter, ord. penit.) è retribuito? No, è gratuito
- Il programma di trattamento pensato in favore del soggetto tossicodipendente ha natura: terapeutica e socio-riabilitativa
- Il programma di trattamento rieducativo nei confronti di condannati e internati può essere modificato in corso di esecuzione? Sì, in base alle esigenze, ai progressi o alle problematiche emerse
- Il programma menzionato dall'art. 90, d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 destinato al soggetto tossicodipendente, che natura ha? Terapeutica e socio-riabilitativa
- Il provvedimento che dispone il regime di sorveglianza particolare è comunicato al magistrato di sorveglianza: immediatamente
- Il provvedimento che dispone il regime di sorveglianza particolare è comunicato immediatamente al: magistrato di sorveglianza, ai fini dell'esercizio del suo potere di vigilanza
- Il provvedimento di sospensione cautelativa delle misure alternative, emesso dal magistrato di sorveglianza, cessa di avere efficacia se: la decisione del Tribunale di sorveglianza non interviene entro trenta giorni dalla ricezione degli atti
- Il provvedimento sull'istanza della remissione del debito viene preso: in camera di consiglio, senza la partecipazione delle parti
- Il provveditorato regionale fa parte: dell'amministrazione periferica
- Il provveditorato regionale rientra: nell'amministrazione periferica
- Il pubblico ministero, quando la pena risulta essere inferiore ai tre anni ovvero quattro anni nei casi previsti dall'art. 47 ter Ord. penit.: adotta d'ufficio il decreto di sospensione dell'ordine di esecuzione
- Il questore della provincia puòÌ€ visitare gli istituti penitenziari: senza autorizzazione alcuna
- Il questore provinciale può visitare gli istituti penitenziari senza autorizzazione? Sì, certo
- Il raggruppamento dei detenuti nelle sezioni, deve rispettare quale regola tra quelle indicate? È assicurata la separazione degli imputati dai condannati e internati
- Il reclamo avverso il provvedimento che dispone o proroga il regime di sorveglianza particolare: non sospende l'esecuzione del provvedimento
- Il reclamo di cui all'art. 14 ter ord. penit. sospende l'esecuzione del provvedimento di sorveglianza particolare? No
- Il reclamo presentato dal soggetto contro il provvedimento di sorveglianza particolare, implica la sua sospensione secondo l'ordinamento penitenziario? No, mai
- Il regime di semilibertà è concedibile anche all'ergastolano? Si, dopo l'espiazione di almeno venti anni di pena
- Il regime di semilibertà è revocato con ordinanza dal: tribunale di sorveglianza
- Il regime di semilibertà da chi viene concesso? Tribunale di sorveglianza
- Il regime di sorveglianza particolare è disposto con provvedimento motivato dell'amministrazione penitenziaria previo parere da parte del: consiglio di disciplina integrato da due professionisti esperti
- Il regime di sorveglianza particolare è disposto con provvedimento motivato, previo parere: del consiglio di disciplina, integrato da due degli esperti ex art. 80 legge 354/75
- Il regime di sorveglianza particolare è disposto nei confronti degli imputati, sentita anche: l'autorità giudiziaria che procede
- Il regime di sorveglianza particolare è previsto con: provvedimento motivato dell'amministrazione penitenziaria, previo parere del consiglio di disciplina
- Il regime di sorveglianza particolare comporta: le restrizioni strettamente necessarie per il mantenimento dell'ordine e della sicurezza
- Il regime di sorveglianza particolare di cui all'art. 14-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, può essere prorogato anche più volte, ma in misura non superiore ogni volta: a tre mesi
- Il regime di sorveglianza particolare ex art. 18-bis l. 354/1975 è finalizzato alla gestione dei soggetti: di difficile controllo, più riluttanti ad osservare le norme del vivere comune all'interno della comunità carceraria
- Il regime di sorveglianza particolare, nei confronti degli imputati, viene disposto con provvedimento motivato dell'amministrazione penitenziaria previo parere del consiglio di disciplina, sentita/o anche: l'autorità giudiziaria procedente
- Il regolamento di esecuzione dell'ordinamento penitenziario è il: D.P.R. n. 230/2000
- Il regolamento interno all'istituto prevede i tempi e le modalità di accesso ai servizi di barbiere e di parrucchiere: vero
- Il regolamento interno deve essere portato a conoscenza dei detenuti e internati? Si, ai sensi dell'art. 36, co. 5, DPR 230/00
- Il regolamento interno e le sue modificazioni sono approvati dal: Ministero della giustizia
- Il regolamento interno stabilisce l'orario dei pasti in modo tale che il primo possa essere consumato non lontano dalla sveglia, il secondo dopo circa cinque ore dal primo ed il terzo dopo circa sei ore dal secondo? Sì, ai sensi dell'art. 11 D.P.R. 230/2000
- Il ricovero in un riformatorio giudiziario è una misura di sicurezza personale detentiva speciale per: i minori di età
- Il riesame sulla pericolosità sociale del soggetto sottoposto a misura di sicurezza è svolto da: magistrato di sorveglianza
- Il ristretto in regime di detenzione domiciliare può comunicare con persone diverse da quelle che con lui coabitano o lo assistono? Di regola sì, in quanto solo se necessario il giudice impone limiti o divieti a tale facoltà di comunicazione
- Il ruolo del criminologo clinico in carcere rientra tra: le figure previste dall'art. 80 legge 354/1975 ovvero gli esperti esterni all'Amministrazione penitenziaria
- Il semestre rilevante ai fini della liberazione anticipata potrebbe essere computato mediante la sommatoria di più periodi di detenzione intervallati da periodi trascorsi in stato di libertà? Secondo la Corte di cassazione, la risposta è affermativa, non essendo necessaria la continuità del periodo di detenzione da valutare
- Il servizio di biblioteca è gestito dagli educatori in carcere? Sì
- Il servizio di biblioteca negli istituti penitenziari è gestito anche da: rappresentanti sorteggiati dei detenuti e internati
- Il soggetto affidato in prova al servizio sociale deve rispettare le indicazioni del: tribunale di sorveglianza
- Il soggetto ammesso in istituto, proveniente dallo stato di libertà, viene condotto presso: l'ufficio matricola
- Il soggetto assegnato alla semilibertà, secondo l'art. 48 O.P., è assegnato alle sezioni ordinarie degli istituti penitenziari? No, ad appositi istituti o apposite sezioni autonome di istituti ordinari
- Il soggetto che fa ingresso in istituto deve: essere sottoposto, nel più breve tempo possibile, ad un colloquio di primo ingresso e alla compilazione della sua scheda anamnestica
- Il soggetto detentore di un permesso superiore alle dodici ore può trascorrere la notte: in istituto
- Il soggetto in regime di detenzione domiciliare, può essere affidato in prova al servizio sociale? Sì, certo
- Il soggetto sottoposto a detenzione domiciliare può comunicare con soggetti diversi dai propri conviventi? Sì in linea generale, salvo precise limitazioni previste dal giudice
- Il soggetto sottoposto a detenzione domiciliare, è sottoposto anche regime penitenziario. Affermazione falsa
- Il soggetto tossicodipendente o alcoldipendente che pone istanza di affidamento in prova al servizio sociale per intraprendere un programma di recupero sanitario, deve allegare alla domanda, secondo l'art. 47 bis O.P.: certificazione rilasciata dalla struttura sanitaria pubblica attestante lo stato di tossicodipendenza o alcoldipendenza e l'idoneità del programma concordato
- Il soggetto, che deve fare ingresso in istituto penitenziario, viene sottoposto a visita medica: non oltre il giorno successivo all'ingresso in istituto
- Il sottocircuito A.S. 1 è riservato al contenimento dei detenuti ed internati appartenenti: alla criminalità organizzata di tipo mafioso, nei cui confronti sia venuto meno il decreto di applicazione del regime di cui all'art. 41-bis della l. 354/1975
- Il sottocircuito A.S. 2 è riservato al contenimento dei soggetti imputati o condannati per delitti: commessi con finalità di terrorismo, anche internazionale, o di eversione dell'ordine democratico mediante il compimento di atti di violenza
- Il sottocircuito A.S. 3 è riservato alla popolazione detenuta: ai sensi della circolare DAP n. 20 del 9 gennaio 2007
- Il tempo trascorso dal detenuto o dall'internato in permesso o licenza è computato a ogni effetto nella durata delle misure restrittive della libertà personale, salvi i casi di mancato rientro o di altri gravi comportamenti da cui risulta che il soggetto non si è dimostrato meritevole del beneficio. Quale autorità decide, con decreto motivato, sull'esclusione dal computo? Il Magistrato di sorveglianza
- Il tempo trascorso in misura cautelare ex art. 78, reg. esec. ord. penit. ("Provvedimenti disciplinari in via cautelare") si detrae dalla durata della sanzione disciplinare eventualmente applicata? Sì
- Il trattamento del condannato e dell'internato... ...è svolto avvalendosi principalmente dell'istruzione, della formazione professionale, del lavoro, della partecipazione a progetti di pubblica utilità, della religione, delle attività culturali, ricreative e sportive
- Il trattamento penitenziario deve essere improntato: ad assoluta imparzialità, senza discriminazioni in ordine a nazionalità, razza, condizioni economiche e sociali, opinioni politiche e religiose
- Il trattamento penitenziario prevede l'osservazione e il trattamento rieducativo, ciò implica: l'osservazione precede e va di pari passo al trattamento rieducativo
- Il trattamento penitenziario: comprende quel complesso di norme e attività che regolano ed assistono la privazione della libertà per l'esecuzione di una sanzione penale
- Il trattamento rieducativo è applicato su ogni tipo di soggetto recluso? No, solo sui soggetti condannati in via definitiva
- Il trattamento rieducativo si attua nei confronti degli imputati? No, sono assoggettati però al trattamento penitenziario
- Il trattamento rieducativo si attua nei confronti: dei condannati e degli internati
- Il tribunale di sorveglianza è composto da due magistrati ordinari e da due esperti nominati consiglio superiore della magistratura
- Il tribunale di sorveglianza è un organo: collegiale
- Il tribunale di sorveglianza giudica in un collegio composto da: quattro membri
- Il tribunale di sorveglianza giudica in un collegio composto da: magistrati togati di carriera e di esperti non togati
- Il tribunale di sorveglianza ha funzioni giurisdizionali: sia in primo grado che in grado d'appello
- Il tribunale di sorveglianza ha sede: presso ogni distretto di Corte d'appello ed in ciascuna circoscrizione territoriale di sezione distaccata
- Il tribunale di sorveglianza, in grado d'appello, decide in merito a tutti i provvedimenti del: magistrato di sorveglianza
- Il Tribunale ha potere di modifica della richiesta formulata dall'interessato? Sì, ad es. convertendo l'affidamento in prova nella detenzione domiciliare
- Il verbale delle prescrizioni, in caso di affidamento in prova in casi particolari, detta le prescrizioni che dovrà seguire: il condannato in affidamento
- Il verbale delle prescrizioni, in caso di affidamento in prova in casi particolari, viene disposto dal: tribunale di sorveglianza
- In base a quali principi, elencati nell'art. 49, comma 2, d.p.r. 30 giugno 2000, n. 30, il direttore dell'istituto deve ispirarsi nelle assegnazioni al lavoro, avvalendosi anche del gruppo di osservazione e trattamento? Imparzialità e trasparenza
- In base a quanto dispone l'art. 11, comma 8 ord. penit. in merito al medico del servizio sanitario, quale delle seguenti affermazioni è corretta? Garantisce quotidianamente la visita dei detenuti ammalati e di quelli che ne fanno richiesta quando risulta necessaria in base a criteri di appropriatezza clinica
- In base a quanto disposto dall'art. 8, d.lgs. 121/2018, in merito alla concessione delle misure penali di comunità, quale di queste affermazioni è falsa? L'adozione della misura può essere disposta su richiesta dell'interessato, anche se minorenne
- In base a quanto disposto dall'art. 8, d.p.r. 230/2000, quale delle seguenti affermazioni è corretta? Per gli uomini e per le donne sono organizzati, rispettivamente, servizi di barbiere e parrucchiere
- In base a quanto previsto dall'ord. penit. con che atto è disposta la "costituzione" di un istituto penitenziario? Decreto ministeriale
- In base a quanto previsto dall'ord. penit., con che atto è disposta la "costituzione" di una sezione di un istituto penitenziario? Decreto ministeriale
- In base a quanto previsto dall'ord. penit., con che atto è disposta la "soppressione" di un istituto penitenziario? Decreto ministeriale
- In base a quanto previsto dall'ord. penit., con che atto è disposta la "soppressione" di una sezione di un istituto penitenziario? Decreto ministeriale
- In base a quanto previsto dall'ord. penit., con che atto è disposta la "trasformazione" di un istituto penitenziario? Decreto ministeriale
- In base alla personalità del soggetto e all'indole del reato per cui è stato imputato o condannato, si decide secondo l'art. 64 del DPR n. 230/2000: se il detenuto o internato deve o meno essere scortato per tutto o per parte del permesso che gli viene concesso
- In base all'art. 11 del D.P.R. 230/2000, nella formulazione delle tabelle vittuarie si deve tener conto delle prescrizioni appartenenti alle diverse fedi religiose? Sì, per quanto possibile
- In base all'art. 80 del D.P.R. n. 230/2000, allorché si presuma che il detenuto si asterrà dal commettere ulteriori infrazioni disciplinari, l'esecuzione della sanzione può venir sospesa? Sì, condizionalmente per sei mesi, al termine dei quali se il soggetto non commette altre infrazioni disciplinari, la sanzione è estinta
- In base alle recenti direttive del D.A.P., quale delle seguenti affermazioni è corretta in merito alla videochiamata sull'applicazione Skype for business (di recente circolare 31246/2019)? È equiparata ad un colloquio ed è quindi disciplinata dagli artt. 18, ord. penit. e 37, d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230
- In caso di affidamento in prova al servizio sociale, il soggetto deve rientrare in carcere a fine lavoro? No
- In caso di affidamento in prova al servizio sociale, l'U.E.P.E. è tenuto a riferire sulla condotta dell'affidato a: magistrato di sorveglianza
- In caso di allontanamento non giustificato dal domicilio, quando si configura il reato di evasione per il condannato-padre di prole di età non superiore ad anni 10, ammesso alla detenzione domiciliare "umanitaria" ai sensi dell'art. 47 quinquies, comma 7? Quando l'assenza dal domicilio si protrae per più di 12 ore
- In caso di controllo sulla corrispondenza epistolare, il regolamento di esecuzione dell'O.P. prevede che il controllo possa avvenire anche sulla corrispondenza indirizzata dai detenuti e internati a organismi internazionali amministrativi o giudiziari preposti alla tutela dei diritti dell'uomo? No, mai
- In caso di evasione di un detenuto o di un internato, la direzione ne dà immediata notizia: alle locali autorità di polizia, alla procura della Repubblica, al magistrato di sorveglianza e al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria; provvedendo, contemporaneamente, ad attuare, a mezzo del personale dipendente, le prime ricerche
- In caso di evasione di un detenuto o internato, vengono avviate le prime ricerche dal personale dipendente dall'istituto penitenziario, secondo il regolamento di esecuzione? Sì, sempre
- In caso di giudizio direttissimo e fino alla presentazione dell'imputato in udienza per la contestuale convalida dell'arresto in flagranza, ove siano necessarie cure o accertamenti sanitari che non possono essere apprestati dai servizi sanitari presso gli istituti, gli imputati sono trasferiti in strutture sanitarie esterne di diagnosi o di cura, con provvedimento: del Pubblico Ministero
- In caso di grave infermità psichica sopravvenuta dopo la condanna, quale istituto è applicabile? La detenzione domiciliare "umanitaria" di cui all'art. 47-ter, comma 1-ter ord. penit. (c.d. "in deroga")
- In caso di infrazioni disciplinari da parte di detenuti o internati, il regolamento di esecuzione prevede che il direttore d'istituto possa procede ad accertamenti sul fatto personalmente, o solo per mezzo del personale dipendente? Personalmente oppure per mezzo del personale dipendente
- In caso di isolamento di detenuti e internati, secondo l'art. 73 del regolamento di esecuzione dell'O.P., è prevista la visita periodica del soggetto oltre che da parte del medico, anche da: un componente del gruppo di osservazione e trattamento
- In caso di mancata esecuzione del provvedimento non più soggetto ad impugnazione, l'interessato o il suo difensore munito di procura speciale possono richiedere al Magistrato che lo ha emesso: l'ottemperanza del provvedimento
- In caso di morte di un congiunto, il detenuto è autorizzato a recarsi al funerale? Sì, mediante permesso di necessità
- In caso di necessità e urgenza, l'Amministrazione penitenziaria può disporre provvisoriamente la sorveglianza particolare prima dei pareri prescritti dall'art. 14 bis O.P.? Sì, ma i pareri prescritti devono essere acquisiti entro massimo dieci giorni dalla data del provvedimento
- In caso di necessità, il detenuto può essere trasferito in un luogo di cura esterno? Sì, certo
- In caso di opposizione avverso decreto di espulsione adottato ex art. 16, comma 6, d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286, entro quale termine deve decidere l'organo di "appello"? 20 giorni
- In caso di parità di voti, durante le deliberazioni del tribunale d sorveglianza, prevarrà: il voto del presidente
- In caso di pericolo di vita di un familiare del detenuto, gli può essere concesso un permesso? Sì, un permesso di necessità
- In caso di rinvio dell'esecuzione delle pene detentive previsto dall'art. 108 del DPR n. 230/2000, tra gli altri, il direttore dell'istituto penitenziario e il direttore del centro di servizio sociale ne devono dare immediata comunicazione: al Tribunale di sorveglianza competente e al magistrato di sorveglianza
- In caso in cui un soggetto all'interno di un istituto penitenziario manifesti sintomi di una malattia contagiosa, si provvede immediatamente a: all'isolamento preventivo del soggetto ed eventualmente anche di quelli che sono entrati in contatto con lui
- In caso vi sia la constatazione di un'infrazione nei confronti di un detenuto o di un internato, il direttore dell'istituto penitenziario contesta l'addebito all'accusato informandolo contemporaneamente del diritto ad esporre le proprie discolpe. Il direttore svolge questa pratica, alla presenza del: comandante del reparto di polizia penitenziaria
- In caso vi sia la sospensione della dimissione, quando si tratta di imputato, ne è data immediata comunicazione: all'autorità giudiziaria competente
- In che anno è stata introdotta la c.d. "detenzione domiciliare generica" (art. 47 ter, comma 1 bis ord. penit.)? 1998
- In che anno è stata introdotta la detenzione domiciliare nell'ipotesi di soggetto ultrasettantenne (art. 47 ter, comma 01 ord. penit.)? 2005
- In che anno è stato abrogato l'art. 90, ord. penit.? 1986
- In che anno è stato introdotto il meccanismo di concessione delle misure alternative alla detenzione previsto dall'art. 656 c.p.p.? 1998
- In che anno è stato introdotto l'art. 41- bis, comma 1 ord. penit.? 1986
- In che anno è stato introdotto l'art. 41- bis, comma 2 ord. penit.? 1992
- In che anno è stato introdotto l'art. 4-bis ord. penit.? 1991
- In che anno è stato introdotto l'art. 90, ord. penit.? 1975
- In che anno è stato istituito il Comitato europeo per la prevenzione della tortura o trattamento inumani o degradanti (CPT)? 1989
- In che anno è stato istituto il regime di cui all'art. 41-bis, comma 2, ord. penit. (c.d. "carcere duro")? 1992
- In che anno è stato modificato l'art. 1, ord. penit., in attuazione di una delle deleghe conferite dalla legge nota come "Riforma Orlando"? 2018
- In che cosa consiste il regime di semilibertà previsto all'art. 48 della L.354/75? Nella possibilità del condannato internato di trascorrere parte del giorno fuori dell'istituto per attività lavorative istruttive o utili per il reinserimento sociale
- In che cosa consiste, a norma dell'art. 1, reg. esec. ord. penit., il trattamento degli imputati sottoposti a misure privative di libertà? Nell'offerta di interventi diretti a sostenere i loro interessi umani, culturali e professionali
- In che forma possono essere rivolti i reclami ex art. 35, ord. penit.? In forma orale o scritta, eventualmente in busta chiusa
- In che forma si applica il contraddittorio anticipato sull'applicazione del regime di cui all'art. 41-bis, comma 2 ord. penit.? Nessun? non è prevista alcuna forma di contraddittorio anticipato
- In che forma vengono adottati i provvedimenti che dispongono le limitazioni e i controlli della corrispondenza di cui all'art. 18- ter, comma 1, ord. penit., ? Decreto motivato
- In che misura il direttore generale dell'azienda unità sanitaria dispone la visita degli istituti di prevenzione e di pena, allo scopo di accertare, anche in base alle segnalazioni ricevute, l'adeguatezza delle misure di profilassi contro le malattie infettive e le condizioni igieniche e sanitarie degli istituti? Almeno due volte l'anno
- In che modo può essere concessa la "semilibertà"? Se il soggetto è in libertà, con ordinanza del tribunale si sorveglianza
- In che rapporto si trova la c.d. "detenzione domiciliare generica" (art. 47 ter, comma 1 bis) con l'affidamento in prova? La prima misura può essere concessa solo quando non ricorrono i presupposti per la seconda
- In ciascun anno di espiazione, qual è la durata massima complessiva dei permessi premio concessa ai condannati maggiorenni? Quarantacinque giorni
- In ciascun istituto penitenziario sono organizzati i servizi per il periodico taglio dei capelli e la rasatura della barba? Si, sempre
- In considerazione di eccezionali circostanze riguardanti i rapporti con i congiunti o con i conviventi, i colloqui visivi possono essere prolungati fino a: due ore
- In cosa consiste la collaborazione con la giustizia di cui all'art. 58-ter, ord. penit., rilevante ai fini dell'art. 4-bis, ord. penit.? Nessuna delle altre risposte è corretta
- In cosa consiste la liberazione anticipata? In una detrazione di pena concessa al condannato che abbia dato prova di partecipare all'opera di rieducazione
- In cosa consiste la sanzione disciplinare dell'esclusione dalle attività in comune? Nell'isolamento continuo del detenuto o internato per un periodo non superiore a 15 giorni, durante i quali è preclusa ogni comunicazione con i compagni
- In cosa consistono le traduzioni di soggetti detenuti, internati, fermati, arrestati o comunque in condizione di restrizione della libertà personale, espressamente indicate dall'art. 42-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”? Nelle attività di accompagnamento coattivo dell'interessato, da un luogo ad un altro
- In cosa si identifica il "sicuro ravvedimento", ovvero una delle condizioni necessarie per la concessione della liberazione condizionale? Nessuna delle risposte è corretta
- In forza dell'art. 62 L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, gli istituti per l'esecuzione delle misure di sicurezza detentive si distinguono in: colonie agricole; case di lavoro; case di cura e custodia
- In ipotesi di soggetto sottoposto agli "arresti domiciliari", chi ha il potere di verificare in qualsiasi momento l'esecuzione delle prescrizioni imposte all'imputato? Il pubblico ministero e la polizia giudiziaria
- In Italia è costituito un tribunale militare di sorveglianza avente giurisdizione su tutto il territorio nazionale che ha sede a: Roma
- In Italia gli ospedali psichiatrici giudiziari: sono stati tutti chiusi
- In Italia, per quanto concerne la magistratura militare di sorveglianza, è costituito un autonomo ufficio militare di sorveglianza: a Roma
- In materia di "reclamo giurisdizionale", ai sensi dell'art. 35 bis, comma 5, ord. penit., chi è legittimato a presentare la richiesta di ottemperanza, e, quindi, ad attivare il "giudizio di ottemperanza"? L'interessato ed il suo difensore munito di procura speciale
- In materia di "rimedio compensativo" da detenzione degradante, ai sensi dell'art. 35- ter, comma 2 ord. penit., come provvede il giudice competente a risarcire il danno nel caso in cui il periodo di detenzione pregiudizievole sia stato inferiore ai 15 giorni? Liquida all'istante una somma di denaro pari a 8,00 euro per ciascuna giornata di pregiudizio
- In materia di "rimedio compensativo" da detenzione degradante, nelle ipotesi previste dall'art. 35-ter, comma 2 ord. penit., il risarcimento del danno è pari a: 8 euro per ciascuna giornata di pregiudizio
- In materia di affidamento in prova ai servizi sociali, il condannato può accedere alla misura alternativa per un periodo: di eguale durata rispetto a quello della pena da scontare
- In materia di affidamento in prova al servizio sociale, a quale autorità l'art. 47, comma 10, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, prevede che il servizio sociale riferisca periodicamente informazione attestanti il comportamento dell'interessato? Al Magistrato di sorveglianza
- In materia di affidamento in prova al servizio sociale, ai sensi del dettato di cui all'art. 47, comma 12, ord. penit., l'autorità competente, visto l'esito positivo del periodo di prova, può dichiarare estinta la pena pecuniaria che non sia stata già riscossa se: l'interessato si trovi in disagiate condizioni economiche
- In materia di affidamento in prova al servizio sociale, ai sensi del dettato di cui all'art. 47, comma 12, ord. penit., l'esito positivo del periodo di prova: estingue la pena detentiva ed ogni altro effetto penale, ad eccezione delle pene accessorie perpetue
- In materia di affidamento in prova al servizio sociale, le deroghe temporanee alle prescrizioni sono autorizzate, nei casi di urgenza: dal direttore dell'ufficio esecuzione penale esterna
- In materia di affidamento in prova al servizio sociale, le prescrizioni fissate per stabilirne le modalità possono essere modificate: dal Magistrato di sorveglianza
- In materia di affidamento in prova al servizio sociale, l'esito positivo del periodo di prova estingue la pena detentiva ed ogni altro effetto penale, ad eccezione: delle pene accessorie perpetue
- In materia di alimentazione dei detenuti e degli internati, la quantità e la qualità del vitto giornaliero sono determinate da apposite tabelle approvate: con decreto ministeriale
- In materia di alimentazione dei detenuti e degli internati, quale tra le seguenti affermazioni non rientra tra quanto stabilito dall'art. 9, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”? Ai detenuti e agli internati è severamente vietato l'acquisto, a proprie spese, di generi alimentari e di conforto
- In materia di allontanamento dal domicilio senza giustificato motivo, la condanna per il delitto di evasione comporta: la revoca del beneficio
- In materia di assegnazione, raggruppamento e categorie dei detenuti e degli internati, indicare quale tra le seguenti affermazioni non corrisponde a quanto stabilito dall'art. 14, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”. Non viene mai garantita la partecipazione ad attività trattamentali, eventualmente anche insieme alla restante popolazione detenuta, per i detenuti e gli internati nei confronti dei quali si possano temere aggressioni o sopraffazioni da parte della restante popolazione detenuta, in ragione solo dell'identità di genere o dell'orientamento sessuale
- In materia di colloqui, corrispondenza e informazioni, quale tra le seguenti affermazioni non rientra tra quelle espressamente previste dall'art. 18, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”? I detenuti e gli internati, ad eccezione dei detenuti che siano condannati in via definitiva, sono ammessi ad avere colloqui e corrispondenza con i congiunti e con altre persone, anche al fine di compiere atti giuridici
- In materia di divieto di concessione di benefici e accertamento della pericolosità sociale dei condannati per taluni delitti, quando il comitato ritiene che sussistano particolari esigenze di sicurezza ovvero che i collegamenti potrebbero essere mantenuti con organizzazioni operanti in ambiti non locali o extranazionali, ne dà comunicazione al giudice e il termine di trenta giorni dalla richiesta di informazione è prorogato di: ulteriori trenta giorni
- In materia di igiene personale, quando può essere imposto il taglio di capelli e della barba (art. 8, comma 3, ord. penit.)? Soltanto per particolari ragioni igienico sanitarie
- In materia di igiene personale, quando può essere imposto l'obbligo di fare la doccia (art. 8, comma 5 d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230)? Per motivi igienico sanitari
- In materia di individualizzazione del trattamento, l'art. 13, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, prevede che il trattamento penitenziario debba: procedere all'applicazione della pena detentiva senza tener conto, oltre che della natura e della gravità del fatto, del comportamento e delle condizioni personali del soggetto
- In materia di infrazioni disciplinari, ai sensi dell'art. 38, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, indicare quale tra le seguenti affermazioni non è corretta. L'interessato non è mai ammesso ad esporre le proprie discolpe
- In materia di lavoro penitenziario, ai sensi dell'art. 20, ord. penit., è garantito il riposo annuale retribuito? Sì
- In materia di lavoro penitenziario, ai sensi dell'art. 20, ord. penit., è garantito il riposo festivo? Sì
- In materia di lavoro penitenziario, ai sensi dell'art. 20, ord. penit., la durata delle prestazioni lavorative non può superare: i limiti stabiliti dalle leggi vigenti in materia di lavoro
- In materia di misure alternative alla detenzione nei confronti dei soggetti affetti da AIDS conclamata o da grave deficienza immunitaria, Il giudice può revocare la misura alternativa disposta qualora il soggetto: risulti imputato o sia stato sottoposto a misura cautelare per uno dei delitti previsti dall'articolo 380 del codice di procedura penale, relativamente a fatti commessi successivamente alla concessione del beneficio
- In materia di sanzioni disciplinari, ai sensi dell'art. 23, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121 (ord. penit. minor.), chi presiede, salvo legittimo impedimento, il consiglio di disciplina? Il Direttore dell'istituto
- In materia di sanzioni disciplinari, ai sensi dell'art. 23, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121 (ord. penit. minor.), quale dei seguenti soggetti fa parte del consiglio di disciplina? Un Magistrato onorario addetto al tribunale per i minorenni
- In materia di sospensione e revoca del regime di semilibertà, la denuncia per il delitto di evasione di cui all'art. 385 del codice penale, importa: la sospensione del beneficio
- In materia disciplinare, secondo quale procedura deve essere effettuata la contestazione dell'addebito? Venuto a conoscenza dell'infrazione tramite il rapporto trasmesso dall'operatore penitenziario, il direttore, alla presenza del comandante del reparto di polizia penitenziaria, contesta l'addebito all'accusato, sollecitamente e non oltre dieci giorni dal rapporto, informandolo contemporaneamente del diritto ad esporre le proprie ragioni
- In merito al calcolo dello spazio minimo detentivo da garantire al detenuto per non incorrere nel divieto di cui all'art. 3 CEDU, cosa ha stabilito la Grande camera della Corte europea dei diritti dell'uomo, nel caso Mursic contro Croazia? Va detratta l'area occupata dai sanitari
- In merito al Comitato europeo per la prevenzione della tortura o trattamento inumani o degradanti(CPT), quale delle seguenti affermazioni è corretta? Può procedere in qualsiasi momento ad effettuare sopralluoghi negli istituti penitenziari dopo aver dato comunicazione di tale intento al Governo della Parte interessata
- In merito al procedimento disciplinare, quale delle seguenti affermazioni è corretta? Il direttore, personalmente o a mezzo del personale dipendente, svolge accertamenti sul fatto
- In merito al trasferimento dei detenuti, quale delle seguenti affermazioni è corretta? Di regola esso va disposto verso gli istituti più vicini alla loro dimora o a quella della loro famiglia o al loro centro di riferimento sociale
- In merito al trattamento rieducativo, quale delle seguenti affermazioni è corretta? è attuato secondo un criterio di individualizzazione in rapporto alle specifiche condizioni degli interessati
- In merito al trattamento rieducativo, quale delle seguenti affermazioni è corretta? è riservato ai condannati e internati, ma gli imputati sono ammessi, a loro richiesta, a partecipare ad attività educative, culturali e ricreative, e, di regola, a svolgere attività lavorativa o di formazione professionale
- In merito alla durata delle prestazioni lavorative al servizio dell'amministrazione penitenziaria, ai sensi dell'art. 20, comma 13, ord. penit., quale delle seguenti affermazioni è corretta? Essa non può superare i limiti stabiliti dalle leggi vigenti in materia di lavoro
- In merito all'osservazione scientifica della personalità, quale delle seguenti affermazioni è corretta? È compiuta all'inizio dell'esecuzione e proseguita nel corso di essa
- In merito all'udienza finalizzata alla decisione sul reclamo avverso il provvedimento applicativo del regime di cui all'art. 41 bis, comma 2 ord. penit., quale di queste affermazioni è errata? Le funzioni del pubblico ministero devono essere assunte necessariamente dal Procuratore nazionale antimafia
- In ogni istituto sono installati uno o più telefoni secondo le occorrenze: sì, ai sensi dell'art. 39 D.P.R. 230/2000
- In presenza di particolari circostanze e per un periodo temporale limitato, l'art. 39, comma 3, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, stabilisce la sospensione dell'esecuzione della sanzione in merito all'esclusione dalle attività in comune nei confronti: delle donne gestanti, delle puerpere e delle madri che allattino la propria prole
- In quale anno è stata stabilizzata la previsione di cui all'art. 41-bis, comma 2 ord. penit., che, infatti, originariamente doveva avere efficacia solo per un certo arco temporale? 2002
- In quale anno il legislatore ha eliminato il divieto di concedere la "detenzione domiciliare generica" (art. 47 ter, comma 1 bis) ai condannati cui sia stata applicata la recidiva prevista dall'art. 99, comma 4 c.p.? 2013
- In quale anno il legislatore ha previsto che le pene accessorie perpetue non possano venir meno come conseguenza dell'esito positivo dell'affidamento in prova? 2019
- In quale di questi casi il reclamo ex art. 35 bis, ord. penit. è inammissibile? È presentato da soggetto detenuto che lamenti di essere vittima di una violazione rispetto alla quale l'amministrazione ha già posto rimedio
- In quale di questi casi va disposta la sospensione dell'ordine di esecuzione ex art. 656, comma 10 c.p.p.? La residua pena da espiare non supera i limiti di cui alla citata disposizione e il condannato, per il fatto oggetto della condanna da eseguire, si trova agli arresti domiciliari
- In quale ipotesi, su domanda del soggetto già ammesso alla detenzione domiciliare speciale, il Tribunale di sorveglianza può disporre la proroga del beneficio, se ricorrono i requisiti per l'applicazione della semilibertà di cui all'articolo 50, commi 2, 3 e 5, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”? Al compimento del decimo anno d'età del figlio
- In quale periodo temporale, di durata non inferiore, è consentito ai soggetti che non prestano lavoro all'aperto di permanere all'aria aperta? Quattro ore al giorno
- In quali casi è applicabile il regime di sorveglianza particolare previsto dall'ordinamento penitenziario? Quando condannati, internati, imputati si avvalgono dello stato di soggezione di altri detenuti nei loro confronti
- In quali casi il Magistrato di Sorveglianza è in grado di valutare anche il merito dei provvedimenti disciplinari adottati dall'amministrazione penitenziaria? Sull'esclusione dell'interessato dalle attività in comune per non più di quindici giorni
- In quali casi il traffico di beni o oggetti può costituire una infrazione disciplinare? Sia quando esso ha ad oggetto beni di cui è consentito il possesso, sia quando riguarda oggetti non consentiti o denaro
- In quali casi può essere concesso un permesso ai detenuti o agli internati, a norma dell'art. 30 L. 354/75? Nel caso di imminente pericolo di vita di un familiare o di un convivente o per eventi familiari di particolare gravità
- In quali tra questi casi non è preclusa la concessione della detenzione domiciliare di cui all'art. 47 ter comma 1 ord. penit. (relativa all'ultrasettantenne)? Il soggetto è stato condannato per il reato di cui all'art. 612-bis c.p ("atti persecutori")
- In quanti e quali casi è ammesso l'isolamento continuo del soggetto negli istituti penitenziari, in base all'art. 33 O.P.? In tre casi: per ragioni sanitarie; durante l'esecuzione della sanzione della esclusione dalle attività in comune; durante l'istruttoria per gli imputati e nel procedimento di prevenzione per gli arrestati se e fino a quando ciò sia ritenuto necessario dall'autorità giudiziaria
- In quanti titoli si suddividono le norme sull'ordinamento penitenziario, nella legge 354? 2
- In regime di sorveglianza particolare, il soggetto detenuto può essere sottoposto a restrizioni nella ricezione di oggetti? No, mai
- In riferimento alla disciplina di quali misure la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 comma 6 lett. b) l. 3/2019, in quanto interpretato nel senso che le modificazioni apportate all'art. 4-bis comma 1 si applicano anche ai condannati che hanno commesso il fatto anteriormente all'entrata in vigore della stessa l. 3/2019 (C. cost., sent. 26 febbraio 2020, n. 32)? Misure alternative previste dal Titolo I, Capo VI, della legge n. 354 del 1975, liberazione condizionale prevista dagli artt. 176 e 177 del codice penale e divieto di sospensione dell'ordine di esecuzione previsto dall'art. 656, comma 9, lettera a) c.p.p.
- In riferimento all'acquisto di generi alimentari, il regolamento di esecuzione prevede che i detenuti: possano acquistare presso lo spaccio interno e consumare giornalmente bevanda di vino non superiore a mezzo litro e di gradazione non superiore a dodici gradi
- In seguito alla pronuncia della sentenza di primo grado, le autorizzazioni alla corrispondenza telefonica sono di competenza: del Magistrato di sorveglianza
- In stato di emergenza da Covid-19, all'atto di ingresso del soggetto in istituto, quale procedura occorre attuare nei suoi confronti come profilassi sanitaria? Un periodo di isolamento fiduciario di un numero minimo di giorni
- In tema di affidamento in prova al servizio sociale, le deroghe urgenti alle prescrizioni ivi previste sono disposte da: direttore dell'ufficio esecuzione penale esterna
- In tema di corrispondenza telefonica degli imputati, ai sensi dell'art. 39, reg. esec. ord. penit., qual è la durata massima di ciascuna conversazione? 10 minuti
- In tema di corrispondenza telefonica dei condannati, ai sensi dell'art. 39, reg. esec. ord. penit., qual è la durata massima di ciascuna conversazione? 10 minuti
- In tema di diritto all'affettività, relativamente ai soggetti ristretti non sottoposti all'ordinamento penitenziario minorile, quale delle seguenti affermazioni è corretta? La l. 26 luglio 1975, n. 354 (ordinamento penitenziario) non prevede che il ristretto possa usufruire di incontri periodici con persone legate a lui da continui rapporti affettivi, senza controlli visivi e auditivi, in locali idonei a consentire rapporti sessuali
- In tema di espletamento dell'osservazione della personalità del detenuto, a quale istituto sono assegnati i soggetti meritevoli di più approfondita valutazione, su motivata proposta della direzione? Ai centri di osservazione
- In tema di restrizioni alla persona detenuta: non possono essere adottate restrizioni non giustificabili con le esigenze di ordine e sicurezza o, nei confronti degli imputati, non indispensabili a fini giudiziari
- In tema di servizio sanitario, a quale/quali autorità il direttore generale dell'azienda unità sanitaria ha l'obbligo di riferire sulle visite compiute e sui provvedimenti da adottare, informando altresì i competenti uffici regionali, comunali e il Magistrato di sorveglianza? Il Ministro della salute e il Ministro di grazia e giustizia
- In termini di valutazione del soggetto, il trattamento rieducativo si basa: sulla revisione del reato
- Indicare quale tra i seguenti organi provvede al riesame della pericolosità sociale della persona sottoposta a misure di sicurezza: magistrato di sorveglianza
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni in materia di lavoro di pubblica utilità non corrisponde a quanto statuito dall'art. 20-ter L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”. Le attività relative ai progetti di pubblica utilità possono svolgersi all'interno degli istituti penitenziari ed avere ad oggetto la gestione o l'esecuzione dei servizi d'istituto
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni non rientra tra quelle espressamente stabilite dall'art. 68, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, in merito agli Uffici di sorveglianza. L'assunzione della carica di Magistrato di sorveglianza non è incompatibile con l'esercizio di altre funzioni giudiziarie
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni, relativa alle modalità adottate nel trattamento penitenziario, non rientra tra quelle espressamente previste dall'Ordinamento penitenziario. L'osservazione scientifica del detenuto o internato è disposta al termine dell'espiazione della pena detentiva, su disposizione del direttore dell'istituto penitenziario
- Inizialmente il c.d. circuito alta sicurezza (A.S.) era destinato ai detenuti e internati: appartenenti alla criminalità organizzata