Elenco in ordine alfabetico delle domande di Ordinamento penitenziario
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- A chi è affidato il controllo degli oggetti in entrata e uscita dall'istituto per i detenuti, secondo il regolamento di esecuzione? Alla polizia penitenziaria
- A chi è affidato il giudizio di ottemperanza in materia di reclamo giurisdizionale (art. 35-bis ord. penit.)? Al magistrato di sorveglianza che ha emesso il provvedimento
- A chi è attribuita la facoltà di procedere a colloqui personali con detenuti e internati, senza necessità di autorizzazione e ai fini dell'esercizio delle funzioni di impulso e di coordinamento previste dall'art. 371-bis, del codice di procedura penale? Al Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo
- A chi è concessa la facoltà di indossare abiti di loro proprietà, purché puliti e convenienti? Gli imputati e i condannati a pena detentiva inferiore a un anno
- A chi è demandata l'organizzazione del trattamento penitenziario in ciascun istituto, secondo la legge n. 354/75? Alle direttive dell'Amministrazione penitenziaria
- A chi compete la funzione di effettuare le traduzioni dei detenuti e degli internati? Al corpo di polizia penitenziaria
- A chi compete la tutela delle posizioni soggettive del detenuto? Alla magistratura di sorveglianza ratione materiae
- A chi deve essere immediatamente comunicato il provvedimento di sorveglianza particolare emesso nei confronti di detenuti e internati, secondo il regolamento di esecuzione delle norme sull'ordinamento penitenziario? Al magistrato di sorveglianza
- A chi deve essere sottoposto per l'approvazione il programma trattamentale di cui all'art. 13, comma 4 ord. penit.? Magistrato di sorveglianza
- A chi deve riferire l'U.E.P.E. sul comportamento dell'affidato in prova? Al magistrato di sorveglianza
- A chi possono essere concessi i permessi premio? Ai detenuti condannati che hanno dimostrato una regolare condotta e che non presentano pericolosità sociale
- A chi possono essere concessi i permessi premio? Solo ai condannati
- A chi può essere presentato il reclamo di cui all'art. 35, ord. penit.? Anche al magistrato di sorveglianza
- A chi si applica di regola la disciplina dell'esecuzione della pena e delle altre misure privative della libertà nei confronti dei condannati minorenni? A coloro che abbiano commesso il reato prima del compimento dei 18 anni e che, nel corso dell'esecuzione, pur divenuti maggiorenni, non abbiano ancora compiuto 25 anni.
- A chi si rivolge l'istanza di applicazione della detenzione domiciliare dopo che ha avuto inizio l'esecuzione della pena? Al tribunale di sorveglianza
- A chi sono conferite le funzioni di Presidente del Tribunale di sorveglianza? Ad un magistrato di Cassazione o, per i tribunali istituiti nelle sezioni distaccate di corte di appello, ad un magistrato di appello
- A chi sono state trasferite le funzioni sanitarie in carcere con D.P.C.M. 1° aprile 2008? Servizio sanitario nazionale
- A chi spetta valutare l'esito della liberazione condizionale? Tribunale di sorveglianza
- A chi spetta, ex art. 72 ord. penit., proporre al magistrato di sorveglianza il programma di trattamento da applicare ai condannati che chiedono di essere ammessi all'affidamento in prova? All'U.E.P.E.
- A chi spettava prima della sentenza C. cost. 4 luglio 1974 n. 204 il potere di concedere il "beneficio" della liberazione condizionale? Ministro della giustizia
- A chi va presenta la domanda volta alla concessione dell'affidamento in prova di cui all'art. 94, d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 ove l'ordine di carcerazione sia stato eseguito? Magistrato di sorveglianza
- A chi va presenta la domanda volta alla concessione dell'affidamento in prova di cui all'art. 94, d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 prima che l'ordine di carcerazione venga eseguito? Pubblico ministero
- A ciascun soggetto recluso all'interno dell'istituto penitenziario, deve essere fornito: biancheria, vestiario e corredo per il soddisfacimento delle normali esigenze di vita
- A mente del dettato dell'art. 18, ord. penit., dove si svolgono, di regola, i colloqui? In appositi locali
- A mente del dettato dell'art. 26 ord. penit.: negli istituti è assicurata la celebrazione dei riti del culto cattolico
- A mente del dettato dell'art. 26, ord. penit.: A ciascun istituto è addetto almeno un cappellano
- A mente del dettato dell'art. 58, ord. penit. come devono essere svolti i controlli sul rispetto, da parte del condannato, delle prescrizioni impartite a titolo di misura alternativa? Con modalità tali, tra l'altro, "da recare il minor pregiudizio possibile al processo di reinserimento sociale"
- A mente del dettato di cui all'art. 14-bis, comma 1 ord. penit., il regime di sorveglianza particolare è prorogabile? Sì, per "più volte"
- A mente del dettato di cui all'art. 14-bis, ord. penit., è prorogabile il regime di "sorveglianza particolare"? Sì, più volte
- A mente del dettato di cui all'art. 35-bis ("Reclamo giurisdizionale"), comma 4-bis ord. penit., la decisione del tribunale di sorveglianza è ricorribile per Cassazione: per violazione di legge
- A mente del dettato di cui all'art. 37, reg. esec. ord. penit., quando sono autorizzati i colloqui con persone diverse dai congiunti e dai conviventi? Ricorrono ragionevoli motivi
- A mente del dettato di cui all'art. 38, ord. penit., "i detenuti e gli internati non possono essere puniti per un fatto che non sia espressamente previsto come infrazione": dal regolamento
- A mente del dettato di cui all'art. 47, comma 12-bis, ord. penit., all'affidato in prova al servizio sociale può essere concessa la detrazione di pena di cui all'art. 54? Sì, solo se egli "abbia dato prova nel periodo di affidamento di un suo concreto recupero sociale"
- A mente del dettato di cui all'art. 57, ord. penit., le misure alternative e quelle di cui agli artt. 30, 30-ter, 52, 53 e 54, nonché all'art. 6, d.P.R. 30 maggio 2002, n. 115: possono essere richieste dal condannato, dall'internato, dai loro prossimi congiunti, dal difensore, ovvero proposte dal gruppo di osservazione e trattamento
- A mente del dettato di cui all'art. art. 90, d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, in quale tra questi casi non può essere concessa la sospensione dell'esecuzione della pena detentiva prevista dallo stesso articolo? Quando nel periodo tra l'inizio del programma e la pronuncia della sospensione il condannato abbia commesso altro delitto non colposo punibile con la reclusione
- A mente dell'art. 16, ord. penit., da chi è predisposto e modificato il regolamento d'istituto? Da una commissione interdisciplinare
- A mente dell'art. 2, comma 1, ord. penit., "a carico" di chi è posta la generalità delle "spese per l'esecuzione delle pene detentive"? Stato
- A mente dell'art. 31, ord. penit., come vengono nominate le rappresentanze dei detenuti e degli internati previste (anche) dall'art. 27 ("Attività culturali, ricreative e sportive")? Per sorteggio, secondo le modalità indicate dal regolamento d'istituto
- A norma del dettato di cui all'art. 10, ord. penit., i soggetti che non prestano lavoro all'aperto, di regola, quanto tempo possono permanere all'aria aperta? Per un tempo non inferiore alle quattro ore al giorno
- A norma del DPR 230/2000, da chi è svolto il servizio di cucina nell'istituto penitenziario? Dai detenuti
- A norma dell'art. 10, ord. penit., "per giustificati motivi" la permanenza all'aperto, in deroga alla regola generale, può essere ridotta fino a: due ore al giorno
- A norma dell'art. 10, ord. penit., chi è titolare del potere di adottare il provvedimento di riduzione, per giustificati motivi, delle ore di permanenza all'aperto dei detenuti? Il direttore dell'Istituto
- A norma dell'art. 10, ord. penit., il provvedimento di riduzione, per giustificati motivi, delle ore di permanenza all'aperto dei detenuti, una volta adottato, a chi deve essere "comunicato"? Al Provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria e al Magistrato di sorveglianza
- A norma dell'art. 13, ord. penit., entro quanti mesi, a partire dall'inizio dell'esecuzione, deve essere effettuata la prima formulazione del programma di trattamento rieducativo? 6
- A norma dell'art. 13, ord. penit., nei confronti di chi è predisposta l'"osservazione scientifica della personalità"? Condannati e internati
- A norma dell'art. 13, ord. penit., quando deve essere effettuata l'osservazione scientifica della personalità? All'inizio dell'esecuzione e durante la stessa
- A norma dell'art. 14-quater, ord. penit., cosa comporta il regime di "sorveglianza particolare"? Le restrizioni, all'esercizio dei diritti dei detenuti e degli internati e alle regole di trattamento previste dall'ordinamento penitenziario, strettamente necessarie per il mantenimento dell'ordine e della sicurezza
- A norma dell'art. 16, comma 4, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, chi approva il regolamento interno e le sue modificazioni? Ministro di grazia e giustizia
- A norma dell'art. 38, comma 2 ord. penit., come deve essere inflitta la sanzione disciplinare ai detenuti e agli internati? Con provvedimento motivato dopo la contestazione dell'addebito all'interessato, il quale è ammesso ad esporre le proprie discolpe
- A norma dell'art. 38, comma 3 ord. penit., di cosa bisogna tener conto nell'applicazione delle sanzioni disciplinari? Della natura e della gravità del fatto, del comportamento e delle condizioni personali del soggetto
- A norma dell'art. 38, ord. penit., quando possono essere puniti disciplinarmente i detenuti e gli internati? Quando il fatto è espressamente previsto come infrazione dal "regolamento"
- A norma dell'art. 4-bis, comma 3-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, in quale occasione l'assegnazione al lavoro all'esterno, i permessi premio e le misure alternative alla detenzione previste dal Capo VI, non possono essere concessi ai detenuti ed internati per delitti dolosi? Quando sia accertata l'attualità di collegamenti dell'interessato con la criminalità organizzata
- A norma dell'art. 66 L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, dei provvedimenti esecutivi di concessione dei permessi, previsti dagli articoli 64 e 65, il direttore dell'istituto, presso il quale l'interessato si trova, dà notizia senza ritardo: al prefetto della provincia nel cui territorio è sito il comune ove il permesso deve essere fruito
- A norma dell'art. 72, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, chi propone all'autorità giudiziaria il programma di trattamento da applicare ai condannati che chiedono di essere ammessi all'affidamento in prova e alla detenzione domiciliare? L'ufficio di esecuzione penale esterna
- A norma dell'art. 78, comma 2 ord. penit., gli assistenti volontari possono cooperare nelle attività culturali e ricreative dell'istituto sotto la guida del: direttore dell'istituto
- A norma di quanto previsto dall'art. 69, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, in forza di quale provvedimento il Magistrato di sorveglianza provvede sui permessi, sulle licenze ai detenuti semiliberi ed agli internati, e sulle modifiche relative all'affidamento in prova al servizio sociale e alla detenzione domiciliare? Decreto motivato
- A norma di quanto previsto dall'art. 69, ord. penit., chi "vigila sulla organizzazione degli istituti di prevenzione e di pena"? Il magistrato di sorveglianza
- A norma di quanto stabilito dall'articolo 14-ter, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, avanti a quale organo può essere proposto reclamo contro i provvedimenti del magistrato di sorveglianza previsti in materia di limitazione e controlli della corrispondenza? Tribunale di sorveglianza
- A norme dell'art. 58 quater, ord. penit., l'affidamento in prova nei casi previsti dall'art. 47, ord. penit., la detenzione domiciliare e la semilibertà possono essere concessi al condannato per un delitto non colposo che ne abbia commesso un altro (recidiva ex art. 99, comma 1 c.p.)? Sì
- A quale autorità viene data notizia del decesso, qualora si tratti di detenuti o di internati stranieri o italiani nati all'estero o di cui non si conosca il luogo di nascita? Al procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma
- A quale autorità viene proposta l'istanza di affidamento in prova al servizio sociale, dopo che ha avuto inizio l'esecuzione della pena? Al Tribunale di sorveglianza competente in relazione al luogo dell'esecuzione
- A quale condizione deve essere sospesa la sanzione disciplinare dell'esclusione dall'attività in comune? È sospesa nei confronti delle donne gestanti e delle puerpere fino a sei mesi, e delle madri che allattino la propria prole fino ad un anno
- A quale condizione il legislatore condiziona la concessione della liberazione anticipata relativamente al periodo di pena espiata in affidamento in prova? Nel periodo di affidamento in prova, l'interessato deve aver dato prova di un suo "concreto recupero sociale, desumibile da comportamenti rivelatori del positivo evolversi della sua personalità"
- A quale condizione può essere eseguita la sanzione disciplinare dell'esclusione dall'attività in comune? Può essere eseguita a condizione che vi sia una certificazione rilasciata dal sanitario che attesti che il soggetto può sopportare tale sanzione
- A quale dei seguenti organi è attribuita la competenza a provvedere sulla concessione del regime di semilibertàÌ€? Tribunale di sorveglianza
- A quale organo è affidato il controllo dei servizi sanitari all'interno degli istituti penitenziari? Alle Aziende sanitarie locali
- A quale organo il detenuto a cui è stato disposto provvedimento di sorveglianza particolare può fare reclamo? Tribunale di sorveglianza
- A quale organo spetta il compito di effettuare il piantonamento dei detenuti ricoverati in luoghi di cura esterni? Al corpo di polizia penitenziaria
- A quale prezzo possono essere venduti i prodotti delle lavorazioni penitenziarie? Pari o anche inferiore al loro costo
- A quale principio deve essere improntato il trattamento penitenziario, ai sensi dell'art. 1, ord. penit.? Imparzialità
- A quale regime è sottoposto l'internato durante la "licenza" (art. 53, comma 4 ord. penit.)? Libertà vigilata
- A quale regime viene sottoposto l'internato durante la licenza, secondo l'art. 53 della legge 354/1975? Regime della libertà vigilata
- A quale scopo deve tendere il trattamento rieducativo attuato nei confronti dei condannati e degli internati? Al reinserimento sociale degli stessi, anche attraverso i contatti con l'ambiente esterno
- A quale soggetto deve essere versata, dai datori di lavoro, la retribuzione dovuta al lavoratore detenuto? Alla direzione dell'istituto penitenziario
- A quale tra i soggetti di seguito indicati è affidato, normalmente, il servizio di biblioteca? Un educatore
- A quale tra questi soggetti è affidato, di regola, il servizio di biblioteca ai sensi dell'art. 21, d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230? Un educatore
- A quale/quali autorità il direttore generale dell'azienda unità sanitaria riferisce sulle visite compiute e sui provvedimenti da adottare, informando altresì i competenti uffici regionali, comunali e il Magistrato di sorveglianza? Al Ministero della salute e al Ministero della giustizia
- A quali condizioni la detenzione domiciliare "speciale" di cui all'art. 47 quinquies ord. penit. può essere concessa al padre detenuto con prole di età inferiore a dieci anni? Le condizioni sono le stesse previste per la madre, che, però, deve essere deceduta o impossibilitata e non vi deve essere modo di affidare la prole ad altri che al padre
- A quali reati si riferiscono i divieti di concessione delle misure di cui all'art. 4-bis, ord. penit.? Una serie di reati, alcuni dei quali sono delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione
- A quanti anni di "reclusione" - eventualmente - non deve essere superiore la pena residua da scontare per accedere alla detenzione domiciliare nell'ipotesi del soggetto ultrasettantenne (art. 47 ter comma 1 ord. penit.)? Non vi è alcun limite di pena
- A quanti anni non deve essere superiore la pena residua da scontare per accedere alla "detenzione domiciliare umanitaria" (art. 47 ter, comma 1, ord. penit.)? 4 anni
- A seguito di dimissione dall'istituto penitenziario, se il dimesso non è in grado di provvedere per proprio conto a raggiungere il luogo della propria residenza all'estero, il direttore dell'istituto lo munisce dei titoli di viaggio necessari a raggiungere: il Consolato del Paese nel quale è residente
- A singoli detenuti o internati, che dimostrino particolari attitudini a collaborare per il proficuo svolgimento dei programmi dell'istituto possono essere affidate mansioni che comportino compiti di animazione nelle attività di gruppo, di carattere culturale, ricreativo e sportivo, nonché di assistenza nelle attività di lavoro in comune. Da quale soggetto possono essere affidati questi compiti? Dalla direzione dell'istituto penitenziario
- Affinché sia concesso l'affidamento in prova in casi particolari il condannato deve essere persona tossicodipendente o alcoldipendente che ha in corso, o che intende sottoporsi: ad un programma di recupero
- Affinché venga concesso l'affidamento in prova al servizio sociale la pena detentiva inflitta, o anche residuo di pena, non deve superare i: tre anni
- Agli effetti del computo della misura della pena che occorre aver scontato per essere ammessi alla liberazione condizionale, si considera come scontata la parte di pena detratta a titolo di liberazione anticipata? Sì
- Agli internati può essere concessa una licenza nel periodo immediatamente precedente alla scadenza fissata per il riesame di pericolosità della durata di: sei mesi
- Agli Uffici di sorveglianza, per l'esercizio delle funzioni rispettivamente elencate negli articoli 69, 70 e 70-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, sono assegnati magistrati di cassazione, di appello e di Tribunale nonché personale del ruolo delle cancellerie e segreterie giudiziarie e personale esecutivo e subalterno. Il personale amministrativo di cui al periodo precedente non può essere destinato temporaneamente ad altri uffici del distretto giudiziario di appartenenza senza il nulla-osta: del Presidente del Tribunale di Sorveglianza
- Ai condannati che siano detenuti stranieri extracomunitari senza permesso di soggiorno può essere concessa la detrazione per la liberazione anticipata di cui all'art. 54, ord. penit.? Sì
- Ai condannati e internati i colloqui telefonici sono concessi: dal direttore dell'istituto, in cui sono reclusi
- Ai condannati per delitti previsti dall'art. 4 bis O.P., non può essere concesso il lavoro all'esterno: se sussistono collegamenti con la criminalità organizzata appurati dal Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo
- Ai detenuti che ne fanno richiesta, è garantita un'alimentazione rispettosa del loro credo religioso? Sì, ove possibile
- Ai detenuti che seguono corsi universitari e che hanno superato tutti gli esami del loro anno, a conclusione dell'anno scolastico è corrisposto un premio? Sì, un premio di rendimento nella misura stabilità dal Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria
- Ai detenuti e agli internati che hanno superato con esito positivo il corso formativo frequentato, è corrisposto un premio di rendimento nella misura stabilita dal: dipartimento dell'amministrazione penitenziaria
- Ai detenuti e agli internati per il delitto di atti sessuali con minorenne, previsto dall'art. 609-quater c.p. e rientrante nel catalogo di cui all'art. 4, comma 1 quater ord. penit., possono essere concessi i permessi premio? Sì, solo sulla base dei risultati dell'osservazione scientifica della personalità condotta collegialmente per il periodo minimo indicato nella stessa disposizione anche con la partecipazione degli esperti di cui all'art. 80 ord. penit.
- Ai detenuti e agli internati per uno dei delitti di cui all'art. 4, comma 1 ter ord. penit. (es: rapina aggravata di cui all'art. 628, comma 3 c.p.) possono essere concessi i permessi premio? Sì, purché non siano stati acquisiti elementi tali da ritenere la sussistenza di collegamenti con la criminalità organizzata, terroristica o eversiva
- Ai detenuti e agli internati vengono somministrati giornalmente: tre pasti
- Ai detenuti e internati che lavorano sono dovuti gli assegni familiari secondo l'ordinamento penitenziario? Sì, secondo quantità e modalità previste dalla legislazione
- Ai detenuti e internati, è consentito l'acquisto di generi alimentari? Sì, a proprie spese ed entro certi limiti
- Ai fini del collocamento del soggetto al lavoro all'interno degli istituti, sono stilate delle graduatore? Sì, fissate in due liste delle quali una generica e una specifica per qualifica o mestiere
- Ai fini del trattamento rieducativo, il lavoro all'esterno del condannato e dell'internato è sempre assicurato, secondo l'ordinamento penitenziario? No, dipende dai risultati dell'osservazione della personalità, dalla pericolosità sociale, dai requisiti in base alla pena e dalla condotta del soggetto
- Ai fini del trattamento rieducativo, salvo casi di impossibilità... ...al condannato e all'internato è assicurato il lavoro
- Ai fini della concessione della liberazione anticipata, è valutato il periodo trascorso in affidamento in prova? Sì
- Ai fini della concessione della liberazione anticipata, è valutato il periodo trascorso in regime di semilibertà? Sì
- Ai fini della concessione della liberazione anticipata, è valutato il periodo trascorso in stato di arresti domiciliari? Sì
- Ai fini della concessione della liberazione anticipata, è valutato il periodo trascorso in stato di custodia cautelare? Sì
- Ai fini della concessione della liberazione anticipata, è valutato il periodo trascorso in stato di detenzione domiciliare? Sì
- Ai fini della concessione delle misure alternative alla detenzione previste dal capo VI, esclusa la liberazione anticipata, quale tra i seguenti soggetti non viene sentito dal Magistrato di sorveglianza ovvero dal Tribunale di sorveglianza, una volta acquisite dettagliate informazioni? L'interessato
- Ai fini della concessione di un permesso premio, quando, ai sensi dell'art. 30-ter, ord. penit., la condotta dei condannati si considera “regolare”? Quando i soggetti, durante la detenzione, hanno manifestato costante senso di responsabilità e correttezza nel comportamento personale, nelle attività organizzate negli istituti e nelle eventuali attività lavorative o culturali
- Ai fini dell'accoglimento del "rimedio risarcitorio" o "compensativo" di cui all'art. 35- ter, ord. penit, secondo il testuale dettato normativo di cui al comma 1 dello stesso articolo, il pregiudizio di cui all'art. 69, comma 6, lett. b) consiste in condizioni di detenzione tali da violare l'art. 3 CEDU, come interpretato: dalla Corte europea dei diritti dell'uomo
- Ai fini dell'applicazione degli istituti dell'ordinamento penitenziario (e? colloqui visivi), quali tra questi soggetti non rientra nel concetto di "familiare" per i soggetti sottoposti al regime di cui all'art. 41-bis, ord. penit.? Nessuna delle altre risposte è corretta, in quanto tutti i soggetti indicati nelle altre risposte rientrano in tale concetto
- Ai fini dell'esercizio del potere di vigilanza, a chi è comunicato immediatamente il provvedimento dell'amministrazione penitenziaria che dispone il regime di sorveglianza particolare? Al Magistrato di sorveglianza
- Ai sensi degli artt. 17 ord. penit.,a cosa è condizionato il rilascio dell'autorizzazione ad accedere al penitenziario in favore del libero cittadino con un concreto interesse per l'opera di risocializzazione? alla dimostrazione da parte sua di poter utilmente promuovere lo sviluppo dei contatti tra l'ambiente penitenziario ed il mondo esterno
- Ai sensi degli artt. 18, ord. penit. e 37, comma 5 d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, salvo il caso dei detenuti in regime di 41- bis ord. penit., come avvengono i colloqui? Con mezzi divisori ove sussistano ragioni sanitarie o di sicurezza e comunque controllo visivo del personale di polizia penitenziaria
- Ai sensi degli artt. 30 e 30-ter, ord. penit., il detenuto che, senza giustificato motivo, non rientra in istituto allo scadere del permesso premio: non è punibile per il reato di cui all'art. 385, comma 1 c.p. ("Evasione"), se l'assenza si protrae per un tempo non superiore alle 12 ore
- Ai sensi degli artt. 37 ord. penit. e 76, reg. esec. ord. penit., chi concede l'"encomio"? Il direttore d'istituto
- Ai sensi degli artt. 37 ord. penit. e 76, reg. esec. ord. penit., quale tra le seguenti non è una forma di "ricompensa"? Nessuna delle altre risposte è corretta, perché tutte quelle ivi indicate sono forme di ricompensa
- Ai sensi degli artt. 37 ord. penit. e 76, reg. esec. ord. penit., quale tra le seguenti non è una forma di "ricompensa"? Retribuzione del lavoro penitenziario
- Ai sensi degli artt. 47, comma 10 ord. penit. e 97, comma 9 reg. esec. ord. penit., il servizio sociale riferisce al magistrato di sorveglianza sul comportamento del soggetto almeno ogni: 3 mesi
- Ai sensi degli artt. 666 e 678 c.p.p., chi deve necessariamente partecipare alla relativa udienza tra questi soggetti? difensore e pubblico ministero
- Ai sensi degli artt. 74 e 75, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, quale tra i seguenti organismi viene istituito nel capoluogo di ciascun circondario, sotto la direzione del Presidente del Tribunale o da un magistrato da lui delegato, e preposto all'organizzazione di corsi di addestramento e attività lavorative per i liberati che hanno bisogno di integrare la loro preparazione professionale e che non possono immediatamente trovare lavoro? Consiglio di aiuto sociale
- Ai sensi degli artt. 79, comma 3 ord. penit. il principio di esclusività delle funzioni di sorveglianza, sancito dall'art. 68, comma 4 ord. penit.: non si applica al magistrato di sorveglianza per i minorenni
- Ai sensi del decreto legislativo 230/1999, quale soggetto assicura ai detenuti e agli internati le azioni di protezione, di informazione e di educazione ai fini dello sviluppo della responsabilità individuale e collettiva in materia di salute? Il servizio sanitario nazionale
- Ai sensi del dettato dell'art. 73, reg. esec. ord. penit., in caso di isolamento dei detenuti, come deve essere la vigilanza nel luogo di isolamento da parte del personale del Corpo di polizia penitenziaria? Continuativa ed adeguata
- Ai sensi del dettato dell'art. 9, ord. penit., di regola, dove dovrebbe essere somministrato il vitto? In locali all'uopo destinati
- Ai sensi del dettato di cui all'art 5, ord. penit., gli edifici penitenziari devono essere dotati, oltre che di locali per le esigenze di vita individuale, di: "locali per lo svolgimento di attività lavorative, formative, e, ove possibile, culturali, sportive e religiose"
- Ai sensi del dettato di cui all'art. 1, ord. penit., a cosa deve tendere il "trattamento"? Al reinserimento sociale
- Ai sensi del dettato di cui all'art. 1, ord. penit., ai ristretti sono garantiti i diritti fondamentali? Si
- Ai sensi del dettato di cui all'art. 18 ter comma 3 ord. penit., chi, rispettivamente, è titolare della legittimazione a richiedere e della legittimazione a proporre l'adozione delle limitazioni e dei controlli della corrispondenza previsti dal comma 1 dello stesso articolo? Pubblico ministero e direttore dell'istituto
- Ai sensi del dettato di cui all'art. 6, ord. penit. in che modo devono essere illuminati i locali nei quali si svolge la vita dei detenuti e degli internati? Con luce naturale e artificiale in modo da permettere il lavoro e la lettura
- Ai sensi del dettato di cui all'art. 9, ord. penit., la quantità e la qualità del vitto giornaliero sono determinate in apposite tabelle approvate con: decreto ministeriale
- Ai sensi del DPR 230/2000, in caso di decesso all'interno di un istituto penitenziario di un detenuto di cui non si conosca il luogo di nascita, a chi deve essere data comunicazione del decesso? Al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma
- Ai sensi del DPR 230/2000, in caso di decesso all'interno di un istituto penitenziario di un detenuto nato all'estero, a chi deve essere data comunicazione del decesso? Al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma
- Ai sensi del DPR 230/2000, quanti pasti vengono somministrati giornalmente ai detenuti adulti? 3
- Ai sensi della regola prevista dall'art. 33 ord. penit., l'isolamento del soggetto condannato preclude l'esercizio del diritto di effettuare colloqui visivi con i soggetti autorizzati? No
- Ai sensi dell'art. 1, comma 2, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121, cosa deve "favorire", tra l'altro, l'esecuzione penitenziaria minorile? "Percorsi di giustizia riparativa"
- Ai sensi dell'art. 1, ord. penit., a quale principio deve essere informato il trattamento degli imputati? Non sono considerati colpevoli sino a condanna definitiva
- Ai sensi dell'art. 1, ord. penit., come deve essere perseguito l'obiettivo del "trattamento"? Anche attraverso i contatti con l'ambiente esterno
- Ai sensi dell'art. 1, ord. penit., come devono essere "chiamati o indicati" gli internati? Con il loro nome
- Ai sensi dell'art. 1, ord. penit., come devono essere "chiamati o indicati" i detenuti? Con il loro nome
- Ai sensi dell'art. 1, ord. penit., come devono essere mantenuti nell'istituto penitenziario ordine e disciplina? Nel rispetto dei diritti delle persone private della libertà
- Ai sensi dell'art. 1, ord. penit., in base a quale criterio deve essere attuato il "trattamento"? Individualizzazione in rapporto alle specifiche condizioni degli interessati
- Ai sensi dell'art. 1, ord. penit., quali "restrizioni" non possono essere adottate? Quelle "non giustificabili con l'esigenza di mantenimento dell'ordine e della disciplina" e, con riguardo agli imputati, "non indispensabili ai fini giudiziari"
- Ai sensi dell'art. 10 ord. penit., per quanto tempo è consentito di permanere all'aria aperta ai soggetti che non prestano lavoro all'aperto? Per almeno quattro ore al giorno, ma tale periodo di tempo può essere ridotto, per giustificati motivi, fino a due ore al giorno
- Ai sensi dell'art. 10, co 1, l. 354/1975 ai soggetti che non prestano lavoro all'aperto è consentito di permanere all'aria aperta per un tempo non inferiore quattro ore al giorno
- Ai sensi dell'art. 10, d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, quando è ammesso il possesso di oggetti di particolare valore morale o affettivo? Quando gli stessi non abbiano un consistente valore economico e non siano incompatibili con l'ordinato svolgimento della vita nell'istituto
- Ai sensi dell'art. 10, d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, quando i detenuti possono essere ammessi a fare uso di corredo di loro proprietà? Nei casi previsti dal regolamento interno d'istituto
- Ai sensi dell'art. 101, reg. esec. ord. penit., chi approva il particolare programma di trattamento formulato nei confronti del condannato ammesso al regime di semilibertà? Il Magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 101, reg. esec. ord. penit., le sezioni autonome di istituti per la semilibertà possono essere ubicate in edifici o in parti di edifici di civile abitazione? Sì
- Ai sensi dell'art. 101, reg. esec. ord. penit., nei confronti del condannato e dell'internato ammesso al regime di semilibertà è formulato un particolare programma di trattamento, che deve essere redatto entro: 5 giorni
- Ai sensi dell'art. 103, co. 3, Costituzione i tribunali militari, in tempo di pace, hanno giurisdizione: solo per i reati militari commessi da appartenenti alle Forze armate
- Ai sensi dell'art. 106 Cost. come sono nominati i magistrati? I magistrati togati tramite concorso, quelli onorari per nomina elettiva
- Ai sensi dell'art. 11, comma 4 ord. penit., a chi spetta dare l'autorizzazione al ricovero dei detenuti in luogo esterno di cura? Al giudice che procede, se si tratta di imputati, e al magistrato di sorveglianza, se si tratta di condannati
- Ai sensi dell'art. 11, comma 4 ord. penit., cosa accade ove siano necessarie cure o accertamenti sanitari che non possono essere apprestati dai servizi sanitari presso gli istituti penitenziari? È disposto il trasferimento presso luoghi esterni di cura
- Ai sensi dell'art. 11, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, ove siano necessarie cure o accertamenti sanitari che non possono essere apprestati dai servizi sanitari presso gli istituti, chi può disporre il trasferimento dei detenuti e degli internati in strutture sanitarie esterne di diagnosi o di cura? Magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 11, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, ove siano necessarie cure o accertamenti sanitari che non possono essere apprestati dai servizi sanitari presso gli istituti, gli imputati sono trasferiti in strutture sanitarie esterne di diagnosi o di cura, con provvedimento del giudice che procede. Nel caso in cui non sia stata esercitata ancora l'azione penale, il provvedimento è adottato: dal Giudice per le indagini preliminari
- Ai sensi dell'art. 11, ord. penit., al trasferimento dei condannati in strutture sanitarie esterne di diagnosi o di cura, in ragione della necessità di effettuare cure o accertamenti sanitari che non possono essere apprestati dai servizi sanitari presso gli istituti penitenziari, provvede: il magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 11, ord. penit., allo scopo di accertare l'adeguatezza delle misure di profilassi contro le malattie infettive e le condizioni igieniche e sanitarie degli istituti, il direttore generale dell'azienda unità sanitaria dispone la visita degli istituti di prevenzione e di pena: almeno due volte l'anno
- Ai sensi dell'art. 11, ord. penit., i detenuti e gli internati possono richiedere di essere visitati a proprie spese da un esercente di una professione sanitaria di loro fiducia? Sì
- Ai sensi dell'art. 11, ord. penit., il trasferimento degli imputati in strutture sanitarie esterne di diagnosi o di cura, in ragione della necessità di effettuare cure o accertamenti sanitari che non possono essere apprestati dai servizi sanitari presso gli istituti penitenziari, viene disposto con provvedimento del: giudice che procede
- Ai sensi dell'art. 11, ord. penit., quando il detenuto viene sottoposto per la prima volta dall'ingresso in istituto a "visita medica generale"°? All'atto dell'ingresso
- Ai sensi dell'art. 11, reg. esec. ord. penit., quanti pasti vengono somministrati giornalmente ai detenuti maggiorenni? 3
- Ai sensi dell'art. 11-bis, comma 2, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, che trasmette gli atti al medesimo Tribunale con relazione informativa, ogni sei mesi, effettua o dispone ispezioni negli istituti penitenziari e gli istituti a custodia attenuata per detenute madri. Ciò nonostante, qualora ne ricorrano le circostanze, quando può procedere a ispezioni straordinarie? In ogni tempo
- Ai sensi dell'art. 11-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, entro quale periodo gli istituti penitenziari e gli istituti a custodia attenuata per detenute madri trasmettono al procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni del luogo ove hanno sede l'elenco di tutti i minori collocati presso gli stessi? Cadenza semestrale
- Ai sensi dell'art. 12, d.p.r. del 30 giugno 2000, n. 230, chi effettua regolarmente il controllo sul trattamento alimentare e sui prezzi dei generi venduti nell'istituto? La rappresentanza dei detenuti e degli internati e la direzione dell'istituto penitenziario
- Ai sensi dell'art. 12, reg. esec. ord. penit., da quante persone è composta la rappresentanza dei detenuti e degli internati che, ai sensi dell'art. 9, ord. penit., controlla l'applicazione delle tabelle e la preparazione del vitto? 3
- Ai sensi dell'art. 13 Costituzione le restrizioni alla libertà personale: sono possibili in presenza di un atto motivato dall'Autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge
- Ai sensi dell'art. 13, comma 2 ord. penit., così come modificato dal d.lgs. 123/2018, a cosa è funzionale l'osservazione scientifica della personalità? Rilevare le carenze psicofisiche o le altre cause che hanno condotto al reato e proporre un idoneo programma di reinserimento
- Ai sensi dell'art. 13, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, nei confronti dei condannati e degli internati è predisposta l'osservazione scientifica della personalità per rilevare le carenze psicofisiche o le altre cause che hanno condotto al reato e per proporre un idoneo programma di reinserimento. In che periodo viene redatta la prima formulazione? Entro sei mesi dall'inizio dall'esecuzione.
- Ai sensi dell'art. 14 D.P.R. 230/00, per quanto concerne la ricezione di pacchi dall'esterno, il detenuto può ricevere dall'esterno un limite massimo mensile di: quattro pacchi
- Ai sensi dell'art. 14, comma 7 ord. penit., alle madri è consentito tenere presso di sé i figli? Sì, i figli di età compresa tra 0 e 3 anni
- Ai sensi dell'art. 14, comma 8, ord. penit., l'assegnazione dei detenuti, per i quali si possano temere aggressioni da parte degli altri detenuti, in ragione solo dell'identità di genere o orientamento sessuale, deve avvenire per categorie omogenee, in sezioni distribuite in modo uniforme sul territorio nazionale: previo consenso degli interessati
- Ai sensi dell'art. 14, d.lgs. 121/2018, entro quanti mesi dall'inizio dell'esecuzione deve essere disposto il "progetto educativo"? 3
- Ai sensi dell'art. 14, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, fino a che età la madre detenuta può tenere presso di sé la prole? Fino all'età di tre anni
- Ai sensi dell'art. 14, reg. esec. ord. penit., può essere fatto consumo giornaliero di alcolici nell'Istituto penitenziario? Sì, di vino o birra, nella misura indicata da tale disposizione, nei locali in cui si consumano i pasti
- Ai sensi dell'art. 14-bis l. 354/1975 nei confronti degli imputati il regime di sorveglianza particolare è disposto: sentita anche l'autorità giudiziaria procedente
- Ai sensi dell'art. 14-bis, comma 4, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, in caso di necessità ed urgenza l'amministrazione può disporre in via provvisoria la sorveglianza particolare prima dei pareri prescritti, che comunque devono essere acquisiti entro dieci giorni dalla data del provvedimento. Scaduto tale termine l'amministrazione, acquisiti i pareri prescritti, decide in via definitiva entro dieci giorni decorsi i quali, senza che sia intervenuta la decisione, il provvedimento provvisorio: decade
- Ai sensi dell'art. 14-bis, comma 6, ord. penit., il provvedimento che dispone il regime di "sorveglianza particolare" è comunicato immediatamente, ai fini dell'esercizio del suo potere di vigilanza: al magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 14-bis, ord. penit., qual è la durata massima delle singole proroghe al regime di sorveglianza particolare? 3 mesi
- Ai sensi dell'art. 14-quater ord. penit., in materia di sorveglianza particolare, a chi riferisce il magistrato di sorveglianza circa i casi di infondatezza dei motivi posti a base del trasferimento? Al Ministro
- Ai sensi dell'art. 14-ter, ord. penit., avverso il provvedimento che dispone il regime di sorveglianza particolare può essere proposto reclamo al: tribunale di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 14-ter, ord. penit., il reclamo avverso il provvedimento che dispone il regime di "sorveglianza particolare" sospende l'esecuzione del provvedimento? No
- Ai sensi dell'art. 15 DPR 230/00 la cessione e la ricezione di somme in peculio fra detenuti e internati sono: vietate, salvo che si tratti di componenti dello stesso nucleo familiare
- Ai sensi dell'art. 15 DPR 230/2000 è consentita la cessione fra detenuti e internati di oggetti: di modico valore
- Ai sensi dell'art. 15, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121, nell'assegnazione dei detenuti, è assicurata la separazione di quali coppie di soggetti? Minorenni dai giovani al di sotto dei 25 anni
- Ai sensi dell'art. 16, d.lgs. 121/2018, qual è il limite di persone che possono ospitare le camere di pernottamento? 4
- Ai sensi dell'art. 16, ord. penit., chi presiede la Commissione che modifica il regolamento d'istituto? Il Magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 16, ord. penit., chi presiede la Commissione che predispone il regolamento d'istituto? Il Magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 16, ord. penit., chi può modificare il regolamento d'istituto? La stessa Commissione che, ai sensi del medesimo articolo, è compente a predisporre il regolamento in oggetto
- Ai sensi dell'art. 16, ord. penit., da quale fonte o soggetto sono disciplinate le "modalità del trattamento da seguire in ciascun istituto"? regolamento interno dell'istituto
- Ai sensi dell'art. 16, ord. penit., il regolamento interno d'istituto, dopo essere stato "predisposto" dall'organo competente, da chi deve essere approvato? Dal Ministero della giustizia
- Ai sensi dell'art. 16, ord. penit., le modificazioni al regolamento interno d'istituto da chi devono essere approvate? Ministero della giustizia
- Ai sensi dell'art. 16, ord. penit., quale tra i seguenti soggetti non fa parte della commissione che predispone il regolamento d'istituto? Nessuna delle altre risposte è corretta, perché tutti i soggetti in esse indicati fanno parte della commissione in oggetto
- Ai sensi dell'art. 16, ord. penit., quando il regolamento interno d'istituto deve essere sottoposto all'approvazione del Garante regionale dei diritti dei detenuti? In nessun caso
- Ai sensi dell'art. 17, d.lgs. 121/2018, salvo "specifici motivi" che possano giustificare una loro riduzione, per quante ore giornaliere deve essere garantita al detenuto la permanenza all'aria aperta? 4
- Ai sensi dell'art. 176 c.p. il condannato a pena detentiva che, durante il tempo di esecuzione della pena, abbia tenuto un comportamento tale da far ritenere sicuro il suo ravvedimento, può essere ammesso: alla liberazione condizionale
- Ai sensi dell'art. 176 c.p. il condannato all'ergastolo può essere ammesso alla liberazione condizionale quando abbia scontato almeno: ventisei anni di pena
- Ai sensi dell'art. 18 l. 354/1975 particolare favore viene accordato ai colloqui con: i familiari
- Ai sensi dell'art. 18 ter, comma 5 ord. penit., quando devono essere informati i detenuti del fatto che è stato disposto il trattenimento della corrispondenza da parte dell'autorità giudiziaria? Immediatamente
- Ai sensi dell'art. 18, comma 3 ord. penit., dove si svolgono i colloqui con i familiari? In locali che favoriscono, solo ove ciò sia possibile, una dimensione riservata del colloquio, e che sono collocati preferibilmente in prossimità dell'ingresso dell'istituto
- Ai sensi dell'art. 18, comma 3, ord. penit., di regola, che tipo di controllo effettua, durante i colloqui, il personale di custodia? Controllo visivo; non auditivo
- Ai sensi dell'art. 18, ord. penit. e dell'art. 37, reg. esec. ord. penit., da chi sono autorizzati i colloqui degli internati? Direttore dell'istituto
- Ai sensi dell'art. 18, ord. penit. e dell'art. 37, reg. esec. ord. penit., da chi sono autorizzati i colloqui dei condannati? Direttore dell'istituto
- Ai sensi dell'art. 18-bis l. 354/1975 chi può procedere a colloqui investigativi senza alcuna autorizzazione? Il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo
- Ai sensi dell'art. 18-bis, commi 1 e 1-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, chi rilascia al personale di polizia l'autorizzazione ai colloqui nei confronti di persone sottoposte a indagini? Pubblico ministero
- Ai sensi dell'art. 18-bis, ord. penit. ("Colloqui a fini investigativi"), la facoltà di procedere a colloqui personali con detenuti e internati è attribuita, senza necessità di autorizzazione, ai fini dell'esercizio delle funzioni di impulso e di coordinamento previste dall'art. 371-bis c.p.p., al: procuratore nazionale antimafia e terrorismo
- Ai sensi dell'art. 18-bis, ord. penit., da chi è rilasciata all'autorità di polizia competente l'autorizzazione ad effettuare i "colloqui investigativi" con i detenuti condannati? Ministro della giustizia o un suo delegato
- Ai sensi dell'art. 18-bis, ord. penit., da chi è rilasciata all'autorità di polizia competente l'autorizzazione ad effettuare i "colloqui investigativi" con i detenuti indagati? Pubblico ministero
- Ai sensi dell'art. 18-bis, ord. penit., il colloquio a fini investigativi necessita di autorizzazione? No, se a procedere è il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, per le finalità di cui allo stesso articolo
- Ai sensi dell'art. 18-ter ord. penit., quando devono essere informati i detenuti e gli internati del fatto che è stato disposto il trattenimento della stampa da parte dell'autorità giudiziaria? Immediatamente
- Ai sensi dell'art. 18-ter, comma 3 ord. penit., nei confronti degli imputati, chi è competente ad adottare le limitazioni e i controlli della corrispondenza previste dal comma 1 dello stesso articolo? Il giudice di cui all'art. 279 c.p.p. (ovvero il "giudice che procede"); se procede un giudice in composizione collegiale, il provvedimento è adottato dal Presidente del collegio o della Corte di assise
- Ai sensi dell'art. 18-ter, comma 3 ord. penit., nei confronti dei condannati e degli internati, chi è competente ad adottare le limitazioni e i controlli della corrispondenza previste dal comma 1 dello stesso articolo? Il magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 18-ter, comma 6 ord. penit., qual è il giudice del reclamo proposto avverso il provvedimento di limitazione e controllo della corrispondenza di cui al medesimo articolo? Il Tribunale di sorveglianza se il provvedimento di limitazione e controllo della corrispondenza è emesso dal magistrato di sorveglianza; negli altri casi, il Tribunale nel cui circondario ha sede il giudice che ha emesso il provvedimento
- Ai sensi dell'art. 18-ter, ord. penit., per le esigenze ivi indicate, possono essere disposte, nei confronti del singolo detenuto, limitazioni nella corrispondenza epistolare e telegrafica per un periodo non superiore a: 6 mesi, prorogabile per periodi non superiori a 3 mesi
- Ai sensi dell'art. 18-ter, ord. penit., per le esigenze ivi indicate, possono essere disposte, nei confronti del singolo detenuto, limitazioni nella ricezione della stampa per un periodo non superiore a: 6 mesi, prorogabile per periodi non superiori a 3 mesi
- Ai sensi dell'art. 18-ter, ord. penit., per le esigenze ivi indicate, può essere disposta, nei confronti del singolo detenuto, la sottoposizione della corrispondenza a visto di controllo per un periodo non superiore a: 6 mesi, prorogabile per periodi non superiori a 3 mesi
- Ai sensi dell'art. 18-ter, ord. penit., per le esigenze ivi indicate, può essere disposto, nei confronti del singolo detenuto, il controllo del contenuto delle buste che racchiudono la corrispondenza, senza lettura della medesima, per un periodo non superiore a: 6 mesi, prorogabile per periodi non superiori a 3 mesi
- Ai sensi dell'art. 19, d.lgs. 121/2018 (ordinamento penitenziario minorile), qual è il numero di "visite prolungate" di cui può usufruire il detenuto ogni mese? 4
- Ai sensi dell'art. 19, d.lgs. 121/2018 (ordinamento penitenziario minorile), qual è la durata massima che possono assumere le "visite prolungate"? 6 ore
- Ai sensi dell'art. 19, d.lgs. 121/2018 (ordinamento penitenziario minorile), qual è la durata minima delle "visite prolungate" di cui ha diritto a usufruire il detenuto? 4 ore
- Ai sensi dell'art. 19, d.lgs. 121/2018 (ordinamento penitenziario minorile), qual è, rispettivamente, la durata minima e massima prevista per i colloqui? 60 minuti e 90 minuti
- Ai sensi dell'art. 19, d.lgs. 121/2018 (ordinamento penitenziario minorile), salvo che ricorrano specifici motivi, qual è il numero massimo di conversazioni telefoniche delle quali può usufruire il detenuto settimanalmente? 3
- Ai sensi dell'art. 19, d.lgs. 121/2018 (ordinamento penitenziario minorile), salvo che ricorrano specifici motivi, qual è il numero minimo di conversazioni telefoniche delle quali può usufruire il detenuto settimanalmente? 2
- Ai sensi dell'art. 19, d.lgs. 121/2018, a quanti colloqui mensili ha diritto il detenuto? 8
- Ai sensi dell'art. 19, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121 (ord. pen. minorile), qual è la durata massima che possono avere le "visite prolungate"? 6 ore
- Ai sensi dell'art. 2, comma 3, reg. esec. ord. penit., a chi risponde il direttore dell'istituto dell'esercizio delle sue attribuzioni (ossia, è un organo funzionalmente dipendente dal)? Provveditore regionale e Dap
- Ai sensi dell'art. 2, d.lgs. 2 ottobre 2018, vista la sentenza C. cost. 6 dicembre 2019, n. 263, è possibile concedere una misura penale di comunità ai detenuti minorenni, condannati per uno dei reati di cui all'art. 4-bis, ord. penit., quando non abbiano collaborato con la giustizia? Sì
- Ai sensi dell'art. 2, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, come aggiornata da ultimo, dal D.L. 10 maggio 2020, n. 29, “Le spese per l'esecuzione delle pene e delle misure di sicurezza detentive sono a carico: dello Stato.
- Ai sensi dell'art. 2, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, quali tra le seguenti sono integrabili come spese di mantenimento? Gli alimenti e il corredo
- Ai sensi dell'art. 2, ord. penit., il condannato è tenuto a rimborsare le spese di "mantenimento"? Si
- Ai sensi dell'art. 2, ord. penit., in cosa consistono le "spese di mantenimento"? Quelle concernenti alimenti e corredo
- Ai sensi dell'art. 2, reg. esec. ord. penit., a chi è affidato, di regola, il servizio di sicurezza negli istituti penitenziari? Agli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria
- Ai sensi dell'art. 20, comma 13 ord. penit., cosa è garantito al lavoratore al servizio dell'amministrazione penitenziaria? Il riposo festivo, il riposo annuale retribuito e la tutela assicurativa e previdenziale
- Ai sensi dell'art. 20, ord. penit., il lavoro penitenziario è remunerato? Sì
- Ai sensi dell'art. 20, ord. penit., il lavoro penitenziario ha carattere "afflittivo"? No
- Ai sensi dell'art. 20, ord. penit., quali attività possono essere ammessi ad esercitare per proprio conto i detenuti e gli internati? Attività artigianali, intellettuali, artistiche e la produzione di beni destinati all'autoconsumo
- Ai sensi dell'art. 20-ter, ord. penit., qual è la retribuzione prevista per il lavoro di pubblica utilità? Nessuna delle altre risposte è corretta, perché il lavoro di pubblica utilità è gratuito
- Ai sensi dell'art. 21, ord. penit., gli imputati sono ammessi al lavoro all'esterno: previa autorizzazione della competente autorità giudiziaria
- Ai sensi dell'art. 21, ord. penit., gli internati assegnati al lavoro all'esterno svolgono la loro opera con la scorta? No, salvo che essa sia ritenuta necessaria per motivi di sicurezza
- Ai sensi dell'art. 21, ord. penit., i detenuti assegnati al lavoro all'esterno svolgono la loro opera con la scorta? No, salvo che essa sia ritenuta necessaria per motivi di sicurezza
- Ai sensi dell'art. 21, ord. penit., quando diviene esecutivo il provvedimento di ammissione al lavoro all'esterno per ciascun condannato? Dopo l'approvazione del magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 21, ord. penit., quando diviene esecutivo il provvedimento di ammissione al lavoro all'esterno per ciascun internato? Dopo l'approvazione del magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 21, ord. penit., quando diviene esecutivo il provvedimento di ammissione del lavoro all'esterno per il condannato? Dopo l'approvazione del magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 21, reg. esec. ord. penit., a chi è affidato, di regola, il servizio di biblioteca? Ad un educatore
- Ai sensi dell'art. 21, reg. esec. ord. penit., quale fonte stabilisce le modalità e gli orari di accesso alla sala di lettura della biblioteca dell'istituto penitenziario? Il regolamento interno dell'istituto
- Ai sensi dell'art. 23, d.lgs. 121/2018 (ordinamento penitenziario minorile), per quanti giorni al massimo può essere applicata la sanzione disciplinare della esclusione dalle attività in comune? 10
- Ai sensi dell'art. 23, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121 (ordinamento penitenziario minorile), chi compone il Consiglio di disciplina? Direttore dell'istituto, o, in caso di legittimo impedimento, l'impiegato più alto in grado con funzioni di presidente, uno dei magistrati onorari addetto al Tribunale dei minorenni designato dal presidente, e un educatore
- Ai sensi dell'art. 23, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121 (ordinamento penitenziario minorile), quanti sono i componenti del Consiglio di disciplina? 3
- Ai sensi dell'art. 23, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121, chi adotta le sanzioni non deliberate dal direttore dell'istituto penale per minorenni? Il consiglio di disciplina
- Ai sensi dell'art. 23, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121, quale delle seguenti tipologie di sanzioni è deliberata dal direttore dell'istituto penale per minorenni? Rimprovero verbale e scritto
- Ai sensi dell'art. 23, reg. esec. ord. penit., quando deve essere svolto il colloquio, tra il detenuto ed un esperto dell'osservazione e del trattamento, volto ad accertare se e con quali cautele il detenuto possa affrontare adeguatamente la restrizione in carcere? All'atto dell'ingresso del detenuto in istituto
- Ai sensi dell'art. 24, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, sulla remunerazione spettante ai condannati sono prelevate: le somme dovute a titolo di risarcimento del danno
- Ai sensi dell'art. 24, ord. penit., la remunerazione dovuta agli imputati è soggetta a pignoramento o a sequestro? No, salvo che per obbligazioni derivanti da alimenti
- Ai sensi dell'art. 24, ord. penit., la remunerazione dovuta agli internati è soggetta a pignoramento o a sequestro? No, salvo che per obbligazioni derivanti da alimenti
- Ai sensi dell'art. 25 co. 2 Regolamento di esecuzione (DPR 30 giugno 2000 n. 230)... ...è fatto divieto agli operatori penitenziari di influire, direttamente o indirettamente, sulla scelta del difesore da parte dei detenuti e internati
- Ai sensi dell'art. 25, co. 2, Costituzione nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore: prima del fatto commesso
- Ai sensi dell'art. 25, co. 3, Costituzione si prevede che nessuno possa essere sottoposto a misure di sicurezza: se non nei casi previsti dalla legge
- Ai sensi dell'art. 25, ord. penit., cos'è il peculio? Nessuna delle altre risposte è corretta
- Ai sensi dell'art. 25-bis, ord. penit., da chi sono presiedute le commissioni regionali per il lavoro penitenziario? Dal Provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria
- Ai sensi dell'art. 25-bis, ord. penit., la direzione dell'istituto elabora ed indica il "piano di lavoro": annualmente
- Ai sensi dell'art. 26 DPR 230/00 l'intestazione della cartella personale è corredata anche delle impronte digitali del detenuto o dell'internato? Si, sempre
- Ai sensi dell'art. 26, ord. penit., i detenuti appartenenti a religione diversa dalla cattolica hanno diritto di ricevere, su loro richiesta, l'assistenza dei ministri del proprio culto? Sì
- Ai sensi dell'art. 27 della Carta Costituzionale, le pene: non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato
- Ai sensi dell'art. 275 c.p.p., co. 4 ss. tra le ipotesi in cui la custodia cautelare in carcere non può essere disposta, salvo la sussistenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza, rientra il caso in cui l'imputato sia: donna in stato di gravidanza
- Ai sensi dell'art. 28 l. 354/1975 particolare cura è dedicata a mantenere, migliorare o ristabilire le relazioni dei detenuti e degli internati con: le famiglie
- Ai sensi dell'art. 29, ord. penit., a partire da quale momento i detenuti e gli internati devono essere posti in grado di informare i congiunti del loro ingresso in un istituto penitenziario? Immediatamente
- Ai sensi dell'art. 29, ord. penit., a partire da quale momento i detenuti e gli internati devono essere posti in grado di informare i congiunti dell'avvenuto trasferimento? Immediatamente
- Ai sensi dell'art. 29, ord. penit., entro quando deve essere comunicata ai congiunti del detenuto la notizia del suo decesso? Non si prevede un termine, ma che sia "data tempestiva notizia"
- Ai sensi dell'art. 29, ord. penit., entro quando deve essere comunicata ai congiunti del detenuto la notizia dell'intervenuta grave infermità fisica o psichica del medesimo? Non si prevede un termine, ma che sia "data tempestiva notizia"
- Ai sensi dell'art. 29, ord. penit., entro quando deve essere comunicata al detenuto la intervenuta grave infermità del congiunto? Non si prevede un termine, ma che l'informazione venga data "tempestivamente"
- Ai sensi dell'art. 29, ord. penit., entro quando deve essere comunicato al detenuto il decesso del congiunto? Non si prevede un termine, ma che l'informazione venga data "tempestivamente"
- Ai sensi dell'art. 3, ord. penit., cosa deve essere assicurata ai detenuti ed agli internati? Parità di condizioni di vita
- Ai sensi dell'art. 30 ter, ord. penit., qual è la durata complessiva dei permessi premio che non può essere superata per ciascun anno di espiazione? 45 giorni
- Ai sensi dell'art. 30 ter, ord. penit., qual è la durata massima per la quale può essere concesso il singolo permesso premio? 15 giorni
- Ai sensi dell'art. 30, ord. penit., il detenuto che, senza giustificato motivo, non rientra in istituto allo scadere del permesso di necessità, non è punibile per il reato di cui all'art. 385, comma 1 c.p. ("Evasione"), se l'assenza si protrae per un tempo non superiore alle: 12 ore
- Ai sensi dell'art. 30-bis, ord. penit., entro quale termine il tribunale di sorveglianza provvede sul reclamo avverso il provvedimento che decide sul permesso premio (termine decorrente dalla ricezione del reclamo)? 10 giorni
- Ai sensi dell'art. 30-bis, ord. penit., il magistrato di sorveglianza che ha assunto la decisione sulla concessione del permesso premio può far parte del collegio che decide sul reclamo avverso tale provvedimento? No
- Ai sensi dell'art. 30-ter, comma 2, ord. penit., per i condannati minori di età, la durata dei permessi premio non può superare, per ciascun anno di espiazione, complessivamente un numero di giorni pari a: 100
- Ai sensi dell'art. 30-ter, comma 2, ord. penit., qual è la durata massima che può avere il singolo permesso premio concesso al condannato minore di età? 30 giorni
- Ai sensi dell'art. 310 c.p.p. entro quanti giorni dalla notificazione o dall'esecuzione di una misura cautelare personale coercitiva l'imputato può proporre appello? Entro dieci giorni
- Ai sensi dell'art. 32 DPR 230/00, riguardante l'assegnazione e raggruppamento per motivi cautelari, la permanenza dei motivi cautelari viene verificata: semestralmente
- Ai sensi dell'art. 32, d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230 (rubricato "Assegnazione e raggruppamento per motivi cautelari"), quando i detenuti e gli internati possono essere assegnati ad apposite sezioni? Quando essi abbiano un comportamento che richiede particolari cautele, anche per la tutela dei compagni da possibili aggressioni o sopraffazioni, o quando si teme che essi possano subire aggressioni o sopraffazioni da parte dei compagni
- Ai sensi dell'art. 34, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, aggiornata da ultimo, dal D.L. 10 maggio 2020, n. 29, “I detenuti e gli internati possono essere sottoposti a perquisizione personale: per motivi di sicurezza
- Ai sensi dell'art. 35 L. 354/1975 di quale mezzo di tutela dispongono i detenuti ? Reclamo giurisdizionale
- Ai sensi dell'art. 35-bis ("Reclamo giurisdizionale"), comma 8 ord. penit., avverso il provvedimento emesso in sede di "ottemperanza" è sempre ammesso il ricorso per Cassazione: per violazione di legge
- Ai sensi dell'art. 35-bis, comma 1, ord. penit., la riduzione della pena detentiva ancora da espiare, riconosciuta a titolo di risarcimento per la detenzione degradante subita, è pari a: 1 giorno per ogni 10 di pregiudizio
- Ai sensi dell'art. 35-bis, comma 3, ord. penit., cosa dispone il giudice competente in caso di accoglimento del "reclamo giurisdizionale" avverso un provvedimento di irrogazione della sanzione disciplinare? L'annullamento del provvedimento
- Ai sensi dell'art. 35-bis, comma 3, ord. penit., cosa dispone il giudice competente in caso di accoglimento del "reclamo giurisdizionale" presentato nel caso di cui all'art. 69, comma 6, lett. b), dopo aver accertato la sussistenza e l'attualità del pregiudizio all'esercizio dei diritti del detenuto? Un ordine diretto all'amministrazione di porre rimedio entro il termine da lui indicato
- Ai sensi dell'art. 35-bis, comma 4 ord. penit., avverso la decisione assunta dal giudice competente in sede di "reclamo giurisdizionale" è ammesso reclamo al: Tribunale di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 35-bis, comma 4 ord. penit., entro quale termine può essere proposto reclamo avverso la decisione assunta in sede di "reclamo giurisdizionale" (termine decorrente dalla notificazione o comunicazione dell'avviso di deposito della decisione stessa)? 15 giorni
- Ai sensi dell'art. 35-bis, comma 5, ord. penit., a chi può essere richiesta l'"ottemperanza" del provvedimento di accoglimento del reclamo giurisdizionale (così che si apra il c.d. "giudizio di ottemperanza")? Al Magistrato di sorveglianza che ha emesso il provvedimento
- Ai sensi dell'art. 35-bis, comma 5, ord. penit., quando può essere richiesta l'"ottemperanza" del provvedimento di accoglimento del reclamo giurisdizionale (così che si apra il c.d. "giudizio di ottemperanza")? In caso di mancata esecuzione del provvedimento non più soggetto ad impugnazione
- Ai sensi dell'art. 35-bis, comma 6 ord. penit., il giudice se, all'esito del giudizio di ottemperanza, in accoglimento della richiesta, debba ordinare l'ottemperanza, indicando modalità e tempi di adempimento, deve tener conto del programma attuativo predisposto dall'amministrazione al fine di dare esecuzione al provvedimento? Sì, sempre che detto programma sia compatibile con il soddisfacimento del diritto
- Ai sensi dell'art. 35-ter, comma 3, ord. penit., per ottenere il risarcimento del danno da detenzione degradante (c.d. rimedio compensativo), "coloro che hanno terminato di espiare la pena detentiva in carcere possono proporre azione" di fronte: al giudice civile (in particolare: al Tribunale del capoluogo del distretto nel cui territorio l'istante ha la residenza)
- Ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. 22 settembre 1988, n. 448 la misura del riformatorio giudiziario può essere applicata solo in relazione a: gravi delitti
- Ai sensi dell'art. 36, reg. esec. ord. penit., il regolamento interno deve essere portato a conoscenza: dei detenuti e degli internati
- Ai sensi dell'art. 36, reg. esec. ord. penit., quale tra le seguenti materie non è tra quelle che il regolamento interno d'istituto deve necessariamente disciplinare? Nessuna delle altre risposte è corretta, perché ognuna delle materie in esse indicate deve essere disciplinata dal regolamento interno in ogni caso
- Ai sensi dell'art. 37 DPR 230/00 i colloqui visivi, qualora siano ordinari, potranno essere massimo: sei al mese
- Ai sensi dell'art. 37, comma 8, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, salvo non sia consentito prolungarne la durata, il numero di colloqui di cui usufruiscono gli internati mensilmente è pari a: sei
- Ai sensi dell'art. 37, comma 8, reg. esec. ord. penit., qual è il numero massimo di colloqui mensili di cui possono usufruire i detenuti e gli internati per uno dei delitti previsti dall'art. 4-bis, comma 1, primo periodo, ord. penit. e per i quali si applichi il divieto di benefici ivi previsto? 4
- Ai sensi dell'art. 37, reg. esec. ord. penit., di regola, "a ciascun colloquio con il detenuto o con l'internato possono partecipare non più di": 3 persone
- Ai sensi dell'art. 37, reg. esec. ord. penit., di regola, di quanti colloqui mensili usufruiscono gli imputati? 6
- Ai sensi dell'art. 37, reg. esec. ord. penit., di regola, di quanti colloqui mensili usufruiscono gli internati? 6
- Ai sensi dell'art. 37, reg. esec. ord. penit., di regola, di quanti colloqui mensili usufruiscono i condannati? 6
- Ai sensi dell'art. 37, reg. esec. ord. penit., di regola, qual è la durata massima del colloquio? 1 ora
- Ai sensi dell'art. 38 DPR 230/00 la corrispondenza epistolare, sottoposta a visto di controllo su segnalazione o d'ufficio, è inoltrata o trattenuta su decisione: del magistrato di sorveglianza o dell'autorità giudiziaria che procede
- Ai sensi dell'art. 38, comma 2, ord. penit., la sanzione disciplinare è inflitta ai detenuti e agli internati: previa la contestazione dell'addebito all'interessato
- Ai sensi dell'art. 38, comma 2, ord. penit., l'interessato, dopo la contestazione dell'addebito, e prima dell'adozione del provvedimento disciplinare, è ammesso ad esporre le proprie discolpe? Sì
- Ai sensi dell'art. 38, comma 3 ord. penit., nell'applicazione delle sanzioni disciplinari bisogna tener conto, oltre che della natura e della gravità del fatto: del comportamento e delle condizioni personali del soggetto
- Ai sensi dell'art. 39, comma 6 d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, qual è la durata massima che possono avere le chiamate? 10 minuti
- Ai sensi dell'art. 39, comma 6, R.E., salvo non sia consentito prolungarne la durata, la durata massima di ciascuna conversazione telefonica intrattenuta con l'internato o il detenuto è di: dieci minuti
- Ai sensi dell'art. 39, d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, qual è il numero massimo di colloqui telefonici mensili per il detenuto per uno dei reati di cui all'art. 4 bis, comma 1 ord. penit. al quale si applichi il divieto di benefici ivi previsto? 2
- Ai sensi dell'art. 39, ord. penit., qual è una condizione essenziale per dare esecuzione alla sanzione disciplinare costituita dall'esclusione dalle attività in comune? La certificazione scritta, rilasciata dal sanitario, attestante che il soggetto può sopportarla
- Ai sensi dell'art. 39, reg. esec. ord. penit., gli internati possono essere autorizzati alla corrispondenza telefonica: dal direttore dell'istituto
- Ai sensi dell'art. 39, reg. esec. ord. penit., i condannati e gli internati possono essere autorizzati alla corrispondenza telefonica: una volta alla settimana, nonché, con i familiari o conviventi, in occasione del loro rientro in istituto dal permesso o dalla licenza
- Ai sensi dell'art. 39, reg. esec. ord. penit., i condannati possono essere autorizzati alla corrispondenza telefonica: dal direttore dell'istituto
- Ai sensi dell'art. 39, reg. esec. ord. penit., prima della sentenza di primo grado, da chi sono autorizzati gli imputati alla corrispondenza telefonica? Autorità giudiziaria che procede
- Ai sensi dell'art. 40 l. 354/1975, il direttore può applicare le sanzioni disciplinari di: richiamo e ammonizione
- Ai sensi dell'art. 40, ord. penit., quali sanzioni disciplinari delibera il Magistrato di sorveglianza? Nessuna sanzione disciplinare è deliberata dal Magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 40, ord. penit., quali sanzioni disciplinari sono deliberate dal Direttore dell'istituto (quale organo disciplinare monocratico)? Richiamo; Ammonizione
- Ai sensi dell'art. 40, reg. esec. ord. penit., può essere autorizzato l'uso, anche nella camera di pernottamento, di personal computer? Sì, per motivi di lavoro o di studio
- Ai sensi dell'art. 40, reg. esec. ord. penit., quali sanzioni disciplinari sono deliberate dal Consiglio di disciplina? Esclusione da attività ricreative e sportive; Isolamento durante la permanenza all'aria aperta; Esclusione dalle attività in comune
- Ai sensi dell'art. 41, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, l'impiego della forza fisica nei confronti dei detenuti e degli internati: non è consentito a meno che se non sia indispensabile per prevenire o impedire atti di violenza, per impedire tentativi di evasione o per vincere la resistenza, anche passiva, all'esecuzione degli ordini impartiti
- Ai sensi dell'art. 41, ord. penit., in quale tra i seguenti casi non è consentito l'impiego della forza fisica nei confronti dei detenuti? Nessuna delle altre risposte è corretta, perché in tutte le ipotesi ivi indicate è consentito l'impiego della forza
- Ai sensi dell'art. 41-bis l. 354/1975 chi può sospendere le normali regole di trattamento dei detenuti e degli internati all'interno dell'istituto penitenziario? Il ministro della giustizia
- Ai sensi dell'art. 41-bis l. 354/1975 quando possono essere sospese le normali regole di trattamento dei detenuti e degli internati? In casi eccezionali di rivolta o di altre gravi situazioni di emergenza
- Ai sensi dell'art. 41-bis, comma 2 ord. penit., cosa accade qualora l'interessato si trovi ristretto per più titoli e abbia terminato l'espiazione della pena o la misura cautelare legata ai delitti compresi nell'art. 4-bis, comma 1? Il decreto ministeriale di sospensione delle regole trattamentali potrà rimanere in vigore, perché il legislatore esclude l'applicazione del principio dello scioglimento del cumulo
- Ai sensi dell'art. 41-bis, comma 2- sexies ord. penit., se il reclamo presentato avverso il provvedimento applicativo del regime di cui al comma 2 viene accolto, può essere legittimamente disposto un nuovo provvedimento applicativo del suddetto regime? Sì. ma nel nuovo provvedimento devono, tenendo conto della decisione del tribunale di sorveglianza, essere evidenziati elementi nuovi o non valutati in sede di reclamo
- Ai sensi dell'art. 42 bis, ord. penit., a chi spetta effettuare le "traduzioni", ovvero le attività di accompagnamento coattivo da un luogo all'altro di soggetti in condizione di restrizione della libertà personale? Polizia penitenziaria
- Ai sensi dell'art. 42, comma 2, ord. penit., di regola, a quali istituti vengono destinati i detenuti per i quali viene disposto il trasferimento? Gli istituti più vicini alla loro dimora o a quella della loro famiglia ovvero al centro di riferimento sociale
- Ai sensi dell'art. 42, comma 3, ord. penit., chi deve provvedere, con atto motivato, sulla richiesta di trasferimento presentata dai detenuti per ragioni di studio? L'Amministrazione penitenziaria
- Ai sensi dell'art. 42, ord. penit., entro quale termine l'amministrazione penitenziaria deve provvedere sulla richiesta di trasferimento presentata dai detenuti per ragioni di lavoro ? 60 giorni
- Ai sensi dell'art. 42, ord. penit., entro quale termine l'amministrazione penitenziaria deve provvedere sulla richiesta di trasferimento presentata dai detenuti per ragioni di salute ? 60 giorni
- Ai sensi dell'art. 42, ord. penit., entro quale termine l'amministrazione penitenziaria deve provvedere sulla richiesta di trasferimento presentata dai detenuti per ragioni di studio o di formazione? 60 giorni
- Ai sensi dell'art. 42-bis, ord. penit., le "traduzioni" sono: tutte le attività di accompagnamento coattivo, da un luogo ad un altro, di soggetti detenuti, internati, fermati, arrestati o comunque in condizione di restrizione della libertà personale
- Ai sensi dell'art. 42-bis, ord. penit., nelle traduzioni individuali di detenuti è sempre obbligatorio l'uso di manetta ai polsi? No
- Ai sensi dell'art. 42-bis, ord. penit., quando è obbligatorio l'uso di manetta ai polsi nelle traduzioni individuali? Quando lo richiede la pericolosità del soggetto o il pericolo di fuga o circostanze di ambiente che rendono difficile la traduzione
- Ai sensi dell'art. 43, comma 2, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, aggiornata da ultimo, dal D.L. 10 maggio 2020, n. 29, Il direttore dell'istituto è tenuto a dare notizia della prevista dimissione al consiglio di aiuto sociale e al centro di servizio sociale del luogo in cui ha sede l'istituto dove il soggetto risiede: almeno tre mesi prima
- Ai sensi dell'art. 47 quater ord. penit, qual è il limite massimo di pena residua da scontare che legittima la concessione della detenzione domiciliare per coloro che sono affetti da grave deficienza immunitaria che abbiano in corso o che intendano intraprendere un programma e di assistenza? Non vi è un limite
- Ai sensi dell'art. 47 quater ord. penit, qual è il limite massimo di pena residua da scontare che legittima la concessione dell'affidamento in prova per coloro che sono affetti da grave deficienza immunitaria e che abbiano in corso o che intendano intraprendere un programma e di assistenza? Non vi è un limite
- Ai sensi dell'art. 47 quater ord. penit,, qual è il limite massimo di pena residua da scontare che legittima la concessione della detenzione domiciliare per il soggetto affetto da AIDS conclamata che abbia in corso o che intenda intraprendere un programma e di assistenza? Non vi è un limite
- Ai sensi dell'art. 47 quater ord. penit,, qual è il limite massimo di pena residua da scontare che legittima la concessione dell'affidamento in prova per il soggetto affetto da AIDS conclamata che abbia in corso o che intenda intraprendere un programma e di assistenza? Non vi è un limite
- Ai sensi dell'art. 47 sexies ord. penit., quale conseguenza comporta l'allontanamento non giustificato dal domicilio per la condannata ammessa alla detenzione domiciliare speciale? Quando la stessa è assente dal domicilio per non più di 12 ore, senza giustificato motivo, può essere proposta la revoca della misura, mentre, se tale periodo di assenza si protrae oltre, si configura il reato di evasione; poi la condanna comporta la revoca del beneficio
- Ai sensi dell'art. 47 ter O.P., la detenzione domiciliare può essere concessa in quale caso? Tra i vari casi, quello di persona con età pari o maggiore di settanta anni
- Ai sensi dell'art. 47, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, il condannato può essere affidato al servizio sociale fuori dell'istituto, se la pena detentiva inflitta non supera: tre anni
- Ai sensi dell'art. 47, comma 2, ord. penit., se il soggetto è recluso, il provvedimento di affidamento in prova al servizio sociale è di regola adottato sulla base dei risultati della osservazione della personalità condotta collegialmente in istituto per almeno: 1 mese
- Ai sensi dell'art. 47, comma 4, ord. penit., dopo che ha avuto inizio l'esecuzione della pena, a chi deve essere proposta, di regola (ossia quando non sussiste un grave pregiudizio derivante dalla protrazione dello stato di detenzione), l'istanza di affidamento in prova al servizio sociale? Tribunale di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 47, comma 4, ord. penit., dopo che ha avuto inizio l'esecuzione della pena, a chi può essere proposta l'"istanza di affidamento in prova al servizio sociale" in caso di urgenza, ossia quando sussiste un grave pregiudizio derivante dalla protrazione dello stato di detenzione? Magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 47, comma 4, ord. penit., l'ordinanza di ammissione all'affidamento in prova al servizio sociale, se adottata dal magistrato di sorveglianza in via d'urgenza (ossia quando sussiste un grave pregiudizio derivante dalla protrazione dello stato di detenzione) dopo che ha avuto inizio l'esecuzione della pena, per quanto tempo conserva efficacia? Fino alla decisione del tribunale di sorveglianza, cui il magistrato trasmette immediatamente gli atti, che decide entro sessanta giorni
- Ai sensi dell'art. 47, comma 8 ord. penit., le deroghe temporanee alle prescrizioni relative all'affidamento in prova al servizio sociale sono autorizzate, nei casi di urgenza, dal: direttore dell'Ufficio di esecuzione penale esterna
- Ai sensi dell'art. 47, comma 8 ord. penit., nel corso dell'affidamento in prova al servizio sociale, qual è l'autorità competente a modificare le "prescrizioni" che il soggetto deve seguire? Il Magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 47, ord. penit., nel corso dell'affidamento in prova possono essere modificate le "prescrizioni" che il soggetto deve seguire? Sì
- Ai sensi dell'art. 47, reg. esec. ord. penit., da chi possono essere organizzate e gestite le lavorazioni penitenziarie? Dalle direzioni degli istituti, nonché da imprese pubbliche e private
- Ai sensi dell'art. 47, reg. esec. ord. penit., in caso di lavorazioni gestite da un'impresa privata, da chi dipendono, quanto al rapporto di lavoro, i detenuti-lavoratori? Dall'impresa
- Ai sensi dell'art. 47-sexies ord. penit., la condannata ammessa al regime di detenzione domiciliare "speciale" di cui all'art. 47- quinquies, che rimane assente dal proprio domicilio, senza giustificato motivo: non è punibile per il reato di cui all'art. 385 c.p. ("Evasione") se l'assenza si protrae per un tempo non superiore alle 12 ore
- Ai sensi dell'art. 47-ter, comma 4 ord. penit., nel corso dell'esecuzione della detenzione domiciliare, qual è l'autorità competente a modificare le "prescrizioni" e le "disposizioni" (ossia il contenuto; la modalità) della misura? Il Magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 47-ter, comma 8 ord. penit., il condannato che, essendo in stato di detenzione domiciliare "generica o sostitutiva dell'affidamento in prova" (art. 47- ter, comma 1-bis), si allontana dalla propria abitazione: è punibile per il reato di cui all'art. 385 c.p. ("Evasione")
- Ai sensi dell'art. 47-ter, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, quale tra le seguenti affermazioni, in materia di detenzione domiciliare, non è ricompresa nelle disposizioni che ne regolamentano l'istituto? Il condannato nei confronti del quale è disposta la detenzione domiciliare rimane in ogni caso sottoposto al regime penitenziario previsto dalla presente legge e dal relativo regolamento di esecuzione
- Ai sensi dell'art. 48, comma 2, R.E., l'ammissione degli imputati al lavoro all'esterno, disposta dalle direzioni su autorizzazione della competente autorità giudiziaria, secondo quanto previsto dal secondo comma, art. 21 della presente legge, è comunicata: al Magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 48, ord. penit. in che cosa consiste il regime di semilibertà? Nella concessione al condannato e all'internato di trascorrere parte del giorno fuori dell'istituto per partecipare ad attività lavorative, istruttive o comunque utili al reinserimento sociale
- Ai sensi dell'art. 48, ord. penit., dove sono assegnati gli ammessi al regime di semilibertà? In appositi istituti o apposite sezioni autonome di istituti
- Ai sensi dell'art. 4-bis, comma 1 ord. penit., i benefici penitenziari ivi indicati possono essere concessi ai detenuti per il delitto di cui all'art. 416-bis c.p.: se questi collaborino con la giustizia nel modo indicato dalla legge
- Ai sensi dell'art. 4-bis, comma 1 ord. penit., i benefici penitenziari ivi indicati possono essere concessi al detenuto per il delitto di cui all'art. 318 c.p. ("Corruzione") commesso dopo l'entrata in vigore della l. 9 gennaio 2019, n. 3: se collabora con la giustizia nel modo indicato dalla legge
- Ai sensi dell'art. 4-bis, comma 1- quater, ord. penit., nei confronti dei detenuti per i delitti ivi indicati, i benefici penitenziari di cui al comma 1 possono essere concessi solo sulla base dell'osservazione scientifica della personalità condotta collegialmente, anche con la partecipazione degli esperti di cui all'art. 80, comma 4 ord. penit, per almeno: 1 anno
- Ai sensi dell'art. 4-bis, comma 1- quater, ord. penit., nei confronti dei detenuti per il delitto di cui all'art. 609 -undecies ("Adescamento di minorenni"), i benefici penitenziari di cui al comma 1 possono essere concessi: solo sulla base dell'osservazione scientifica della personalità condotta collegialmente per almeno un anno anche con la partecipazione degli esperti di cui all'art. 80, comma 4 ord. penit
- Ai sensi dell'art. 4-bis, comma 1- ter, ord. penit., nei confronti dei detenuti per il delitto di cui all'art. 575 c.p. ("Omicidio"),i benefici penitenziari di cui al comma 1 possono essere concessi: purché non vi siano elementi tali da far ritenere la sussistenza di collegamenti con la criminalità organizzata, terroristica o eversiva
- Ai sensi dell'art. 4-bis, comma 1- ter, ord. penit., nei confronti dei detenuti per il delitto di cui all'art. 628, comma 2 ("Rapina" aggravata), i benefici penitenziari di cui al comma 1 possono essere concessi: purché non vi siano elementi tali da far ritenere la sussistenza di collegamenti con la criminalità organizzata, terroristica o eversiva
- Ai sensi dell'art. 4-bis, comma 3- bis, ord. penit., l'assegnazione al lavoro all'esterno non può essere concesso ai detenuti per delitti dolosi quando l'attualità di collegamenti con la criminalità organizzata viene comunicata dal: procuratore nazionale antimafia e terrorismo
- Ai sensi dell'art. 5, ord. penit., come devono essere realizzati gli istituti penitenziari? In modo tale da accogliere un numero non elevato di detenuti o internati
- Ai sensi dell'art. 5, ord. penit., di quali locali devono essere dotati gli edifici penitenziari? Locali per esigenze di vita individuale e per lo svolgimento di attività lavorative e formative, e, solo ove possibile, culturali, sportive e religiose
- Ai sensi dell'art. 50, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, se il condannato non è affidato in prova al servizio sociale, possono essere espiate in regime di semilibertà la pena dell'arresto e la pena della reclusione non superiore a: sei mesi
- Ai sensi dell'art. 50, comma 2, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, al di fuori dei casi di cui al comma 1 e dei delitti indicati nei commi 1, 1-ter e 1-quater dell'art. 4-bis, il condannato può essere ammesso al regime di semilibertà soltanto dopo l'espiazione di almeno: metà della pena
- Ai sensi dell'art. 50, comma 5, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, nei confronti del condannato all'ergastolo l'ammissione al regime di semilibertà può essere disposta quando abbia scontato almeno: venti anni della pena
- Ai sensi dell'art. 50, ord. penit., il condannato all'ergastolo può essere ammesso al regime di semilibertà? Sì, dopo aver espiato almeno 20 anni di pena
- Ai sensi dell'art. 50, ord. penit., quale persona ammessa alla semilibertà ha il "diritto" ad essere ospitata in edifici o in parti di edifici di civile abitazione? Le detenute madri di un figlio di età inferiore ai 3 anni
- Ai sensi dell'art. 51 ter ord. penit., quando il magistrato di sorveglianza può disporre la sospensione cautelativa della misura alternativa, in attesa dell'intervento del Tribunale di sorveglianza? Se la persona sottoposta a misura alternativa pone in essere comportamenti suscettibili di determinarne la revoca
- Ai sensi dell'art. 51, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, Il provvedimento di semilibertà può essere in ogni tempo revocato: quando il soggetto non si appalesi idoneo al trattamento
- Ai sensi dell'art. 51, ord. penit., il condannato ammesso al regime di semilibertà che, senza giustificato motivo, rimane assente dall'istituto non è punibile per il reato di cui all'art. 385 c.p. ("Evasione"), se l'assenza si protrae per un tempo non superiore alle: 12 ore
- Ai sensi dell'art. 52, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, al condannato ammesso al regime di semilibertà possono essere concesse a titolo di premio una o più licenze di durata non superiore nel complesso a: quarantacinque giorni all'anno
- Ai sensi dell'art. 52, comma 3, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, se il condannato ammesso al regime di semilibertà durante la licenza trasgredisce agli obblighi impostigli, la licenza: può essere revocata indipendentemente dalla revoca della semilibertà
- Ai sensi dell'art. 53, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, nel periodo immediatamente precedente alla scadenza fissata per il riesame di pericolosità, agli internati può essere concessa una licenza: di sei mesi
- Ai sensi dell'art. 53, comma 2, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, agli internati può essere concessa, per gravi esigenze personali o familiari, una licenza di durata non superiore a: quindici giorni
- Ai sensi dell'art. 53, comma 4, ord. penit., a quale regime è sottoposto l'internato durante la "licenza"? Libertà vigilata
- Ai sensi dell'art. 53, ord. penit., a quale regime è sottoposto l'internato durante la licenza? Libertà vigilata
- Ai sensi dell'art. 53, ord. penit., nel periodo immediatamente precedente alla scadenza per il riesame di pericolosità, agli internati può essere concessa una licenza di: 6 mesi
- Ai sensi dell'art. 53-bis, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, avverso il decreto emesso dal Magistrato di sorveglianza che decide sull'esclusione del permesso di premio o licenza, può essere proposto dall'interessato: reclamo avanti il Tribunale di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 53-bis, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, il tempo trascorso dal detenuto o dall'internato in permesso o licenza: è computato a ogni effetto nella durata delle misure restrittive della libertà personale
- Ai sensi dell'art. 53-bis, comma 1, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, sull'esclusione del computo del periodo di permesso o licenza, la decisione del magistrato di sorveglianza viene assunta: con decreto motivato
- Ai sensi dell'art. 53-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, il tempo trascorso dal detenuto o dall'internato in permesso o licenza è computato a ogni effetto nella durata delle misure restrittive della libertà personale, salvi i casi di mancato rientro o di altri gravi comportamenti da cui risulta che il soggetto non si è dimostrato meritevole del beneficio. In questi casi, quale autorità decide, con decreto motivato, sull'esclusione dal computo? Magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 53-bis, ord. penit., chi decide sull'esclusione dal computo nella durata della misura restrittiva del tempo trascorso dal detenuto in permesso premio? Il Magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 55, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, nei confronti dei sottoposti alla libertà vigilata, ferme restando le disposizioni di cui all'art. 228 del codice penale, il servizio sociale: dispiega interventi di sostegno e di assistenza al fine del loro reinserimento sociale
- Ai sensi dell'art. 58, comma 3, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, le attività di controllo sulla corretta esecuzione delle misure alternativa alla detenzione e remissione del debito esercitate dai competenti organi penitenziari, sono svolte: con procedure tali da garantire il rispetto dei diritti dell'interessato e dei suoi familiari e conviventi
- Ai sensi dell'art. 58, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, dei provvedimenti previsti misure alternative alla detenzione e remissione del debito ed adottati dal Magistrato o dalla Sezione di sorveglianza, la cancelleria deve darne immediata comunicazione: all'autorità provinciale di pubblica sicurezza
- Ai sensi dell'art. 58-quater, comma 4, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, i condannati all'ergastolo per i delitti di sequestro di persona a scopo di estorsione ex art. 630 del codice penale, che abbiano cagionato la morte del sequestrato non sono ammessi ad alcuno dei benefici indicati nel comma 1 dell'art. 4-bis se non abbiano effettivamente espiato almeno: ventisei anni
- Ai sensi dell'art. 58-ter ord. penit., quando può affermarsi che una persona collabora con la giustizia? Quando, anche dopo la condanna, essa si è adoperata per evitare che l'attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori o ha aiutato concretamente l'autorità di polizia o l'autorità giudiziaria nella raccolta di elementi decisivi per la ricostruzione dei fatti e per l'individuazione o la cattura degli autori dei reati
- Ai sensi dell'art. 58-ter, comma 2, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, i limiti di pena previsti dalle disposizioni del comma 1 dell'art. 21, del comma 4 dell'art. 30-ter e del comma 2 dell'art. 50 della predetta legge, per le persone che collaborano con la giustizia: sono accertati dal Tribunale di sorveglianza, assunte le necessarie informazioni e sentito il Pubblico ministero presso il giudice competente per i reati in ordine ai quali è stata prestata la collaborazione
- Ai sensi dell'art. 6 reg. esec. ord. penit., dove devono essere approntati i pulsanti per l'illuminazione artificiale delle camere? Sia all'esterno delle camere, per il personale, che all'interno delle camere, per i detenuti e gli internati
- Ai sensi dell'art. 6, ord. penit., qual è il numero massimo di detenuti che possono essere ospitati nella stanza di pernottamento degli Istituti penitenziari (per adulti)? Nessuna delle altre risposte è corretta, perché la disciplina in esame non precisa tale aspetto
- Ai sensi dell'art. 6, ord. penit., qual è il numero massimo di persone che una camera di pernottamento di un Istituto penitenziario (per adulti) può ospitare? Nessuna delle altre risposte è corretta, perché la disciplina in esame non fornisce tale dato
- Ai sensi dell'art. 61, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, Gli istituti per l'esecuzione delle pene si distinguono in: case di arresto e case di reclusione
- Ai sensi dell'art. 64 del D.P.R. 230/2000, quale durata massima hanno i permessi di necessità di cui all'art. 30 l. 354/1975 concessi ai condannati e agli internati? Cinque giorni, oltre al tempo necessario per raggiungere il luogo dove il detenuto o l'internato deve recarsi
- Ai sensi dell'art. 656 c.p.p. l'ordine di esecuzione della sentenza di condanna a pena detentiva nei confronti di una madre di prole di minore età deve essere comunicato al: procuratore della repubblica presso il tribunale per i minorenni del luogo di esecuzione della sentenza
- Ai sensi dell'art. 656 c.p.p., co. 4-ter, quando il condannato si trova in stato di custodia cautelare in carcere il pubblico ministero emette l'ordine di esecuzione e, se ne ricorrono i presupposti di cui al co.4- bis, trasmette senza ritardo gli atti per la decisione sulla liberazione anticipata al: magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 656, comma 5 c.p.p., entro quale termine, decorrente dalla notificazione dell'ordine di esecuzione e del decreto di sospensione, il condannato o il difensore possono presentare istanza volta alla concessione di misura alternativa per impedire che l'esecuzione della pena abbia corso immediato? 30 giorni
- Ai sensi dell'art. 656, comma 6 c.p.p.m entro quale termine può essere depositata nella cancelleria del Tribunale di sorveglianza la "documentazione necessaria" ad ottenere la concessione di una delle misure alternative citate in tale articolo? 5 giorni prima dell'udienza
- Ai sensi dell'art. 657 c.p.p. il pubblico ministero, nel determinare la pena detentiva da eseguire, computa: il periodo di custodia cautelare subita per lo stesso o per altro reato, anche se la custodia è ancora in corso
- Ai sensi dell'art. 66 l. 354/1975 la costituzione, la trasformazione, la soppressione degli istituti penitenziari nonché delle sezioni sono disposte con: decreto ministeriale
- Ai sensi dell'art. 66 l. 354/1975 mediante quale strumento avviene la soppressione degli istituti penitenziari? Decreto ministeriale
- Ai sensi dell'art. 66, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, la costituzione, la trasformazione, la soppressione degli istituti penitenziari nonché delle sezioni sono disposte: con decreto ministeriale
- Ai sensi dell'art. 67, comma 1, ord. penit., i membri del Parlamento europeo possono visitare gli istituti penitenziari: senza autorizzazione
- Ai sensi dell'art. 67, comma 1, ord. penit., quale tra i seguenti soggetti non può visitare gli istituti penitenziari senza autorizzazione? Nessuna delle altre risposte è corretta, perché tutti i soggetti ivi indicati possono accedere agli istituti senza autorizzazione
- Ai sensi dell'art. 67, comma 1, ord. penit., quale tra i seguenti soggetti non può visitare gli istituti penitenziari senza autorizzazione? Nessuna delle altre risposte è corretta, perché tutti i soggetti ivi indicati possono accedere agli istituti senza autorizzazione
- Ai sensi dell'art. 67, comma 3, ord. penit., gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria possono accedere agli istituti penitenziari, per ragioni del loro ufficio: previa autorizzazione dell'autorità giudiziaria
- Ai sensi dell'art. 67, commi 1 e 3, ord. penit., quale tra i seguenti soggetti non può visitare gli istituti penitenziari senza autorizzazione? L'ufficiale di polizia giudiziaria per ragioni dell'ufficio
- Ai sensi dell'art. 677 c.p.p., quale delle seguenti affermazioni, in merito alla competenza per territorio del magistrato di sorveglianza è corretta? Essa spetta al magistrato di sorveglianza che ha giurisdizione sull'istituto di prevenzione o di pena in cui si trova l'interessato al momento in cui viene formulata la richiesta o la proposta ovvero l'iniziativa è assunta d'ufficio
- Ai sensi dell'art. 677 c.p.p., quando l'interessato non è detenuto o internato, se la legge non dispone diversamente, qual è il Tribunale o il magistrato di sorveglianza competente? Quello che ha giurisdizione sul luogo in cui l'interessato ha la residenza o il domicilio
- Ai sensi dell'art. 678 c.p.p., quando il Tribunale di sorveglianza procede a norma dell'art. 666 c.p.p.? Se non diversamente previsto
- Ai sensi dell'art. 678, comma 1-ter c.p.p., cosa accade se non è proposta l'opposizione avverso l'ordinanza di applicazione provvisoria di una delle misure menzionate dall'art. 656, comma 5? Il Tribunale di sorveglianza, se condivide la decisione dell'organo monocratico, la conferma de plano
- Ai sensi dell'art. 678, comma 1-ter c.p.p., cosa può essere proposto/a avverso l'ordinanza di applicazione provvisoria di una delle misure menzionate dall'art. 656, comma 5? Opposizione al Tribunale di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 68 DPR 230/00 chi esamina con i privati e con gli appartenenti alle istituzioni o associazioni le iniziative da realizzare all'interno dell'istituto e trasmette proposte al magistrato di sorveglianza, con il suo parere, anche in ordine ai compiti da svolgere e alle modalità della loro esecuzione? La direzione dell'istituto penitenziario
- Ai sensi dell'art. 68, comma 3, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, un giudice avente la qualifica di magistrato di cassazione, di appello o di Tribunale può essere temporaneamente destinato a esercitare le funzioni del magistrato di sorveglianza mancante o impedito: con decreto del presidente della Corte d'Appello
- Ai sensi dell'art. 69, comma 2 d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, cosa deve essere consegnato all'atto dell'ingresso in istituto a ciascun detenuto o internato? La Carta dei diritti e dei doveri dei detenuti e degli internati
- Ai sensi dell'art. 69, comma 6 ord. penit., qual è l'ambito di materie per le quali può essere esperito il "reclamo giurisdizionale"? Casi attinenti la materia disciplinare; Tutela dei diritti dei detenuti lesi dall'inosservanza di norme dell'ordinamento penitenziario
- Ai sensi dell'art. 69, comma 6, lett. a) ord. penit., in sede di reclamo giurisdizionale, per quali sanzioni disciplinari è possibile valutare anche il merito dei provvedimenti adottati? Isolamento durante la permanenza all'aria aperta; Esclusione dalle attività in comune
- Ai sensi dell'art. 69, comma 7 ord. penit., quale provvedimento viene adottato per la modifica delle prescrizioni relative all'affidamento in prova? Decreto motivato
- Ai sensi dell'art. 69, ord. penit., chi deve "approva[re]" il programma di trattamento rieducativo di cui all'art. 13, ord. penit.? Il Magistrato di sorveglianza
- Ai sensi dell'art. 69, reg. esec. ord. penit., quando deve essere consegnata a ciascun detenuto o internato la Carta dei diritti e dei doveri dei detenuti e degli internati? All'atto dell'ingresso in istituto
- Ai sensi dell'art. 7, d.p.r. 230/2000, di cosa devono esser dotati servizi igienici e docce? Acqua calda e fredda, lavabo, doccia e, in particolare negli istituti o sezioni femminili, anche di bidet
- Ai sensi dell'art. 7, d.p.r. 230/2000, dove sono collocati i servizi igienici? in un locale annesso alla camera di detenzione
- Ai sensi dell'art. 7, reg. esec. ord. penit., di cosa sono dotati i vani in cui sono collocati i servizi igienici? Acqua corrente, calda e fredda, lavabo, doccia e, "in particolare negli istituti o sezioni femminili", anche di bidet
- Ai sensi dell'art. 70 DPR 230/00 nei rapporti reciproci degli operatori penitenziari con i detenuti e gli internati deve essere usato: il "lei"
- Ai sensi dell'art. 70, comma 2, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, in quali ipotesi il Tribunale di sorveglianza decide anche in sede di appello? Sui ricorsi avverso i provvedimenti volti al riesame della pericolosità ai sensi del primo e secondo comma dell'art. 208 del codice penale, nonché all'applicazione, esecuzione, trasformazione o revoca, anche anticipata, delle misure di sicurezza
- Ai sensi dell'art. 70, comma 6 ord. penit., di regola, chi deve essere uno dei magistrati che compone il collegio del tribunale di sorveglianza? Il magistrato di sorveglianza sotto la cui giurisdizione è posto il condannato o l'internato in ordine alla cui posizione si deve provvedere
- Ai sensi dell'art. 70, comma 8 ord. penit., per le decisioni del tribunale di sorveglianza, in caso di parità di voti: prevale il voto del presidente
- Ai sensi dell'art. 70, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, i provvedimenti del Tribunale sono adottati da un collegio composto: dal presidente, un magistrato di sorveglianza e da due fra gli esperti effettivi e supplenti
- Ai sensi dell'art. 70, reg. es. ord. penit., nei rapporti reciproci degli operatori penitenziari con i detenuti e gli internati deve essere usato: il "lei"
- Ai sensi dell'art. 70-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, salvo che si tratti di tribunali istituiti nelle sezioni distaccate di Corte d'Appello, a quale autorità giudiziaria sono attribuite le funzioni di Presidente del Tribunale di sorveglianza? Magistrato di Cassazione
- Ai sensi dell'art. 71-bis, comma 3, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, entro quale termine l'ordinanza che conclude il procedimento di sorveglianza è comunicata al pubblico ministero, all'interessato e al difensore? Dieci giorni dalla data della deliberazione
- Ai sensi dell'art. 71-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, entro quale termine l'ordinanza con la quale si conclude il procedimento di sorveglianza viene comunicata al Pubblico ministero, all'interessato e al difensore? Dieci giorni dalla deliberazione
- Ai sensi dell'art. 71-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, nell'ambito del procedimento di sorveglianza, l'udienza si svolge con la partecipazione necessaria: del difensore e del rappresentante dell'ufficio del Pubblico ministero
- Ai sensi dell'art. 71-sexies, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, entro quale termine il decreto motivato, pronunciato dal Presidente del Tribunale di Sorveglianza, con il quale viene disposta l'inammissibilità dell'istanza sull'adozione delle misure alle misure alternative alla detenzione e rimessione del debito, viene comunicato all'interessato? Cinque giorni dalla deliberazione
- Ai sensi dell'art. 72, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, alla dipendenza di quale autorità sono sottoposti gli uffici locali di esecuzione penale esterna? Del Ministero della Giustizia
- Ai sensi dell'art. 73, reg. es. ord. penit., a quale tra le seguenti attività non può essere ammesso il condannato all'ergastolo con isolamento diurno? Nessuna delle altre risposte è corretta, perché, per la disposizione in esame, l'isolamento diurno nei confronti dei condannati all'ergastolo non esclude l'ammissione degli stessi alle attività lavorative, nonché di istruzione e formazione diverse dai normali corsi scolastici, ed alle funzioni religiose
- Ai sensi dell'art. 73, reg. esec. ord. penit., da chi è prescritto l'isolamento continuo per ragioni sanitarie? Dal medico
- Ai sensi dell'art. 73, reg. esec. ord. penit., in caso di isolamento dei detenuti, con quale frequenza devono essere svolti i controlli nel luogo di isolamento da parte di un medico e di un componente del gruppo di osservazione e trattamento? Devono essere effettuati adeguati controlli giornalieri
- Ai sensi dell'art. 73, reg. esec. ord. penit., quando deve cessare l'isolamento continuo per ragioni sanitarie? Non appena sia venuto meno lo stato contagioso
- Ai sensi dell'art. 74, comma 5, reg. esec. ord. penit., da chi deve essere impartito l'ordine per procedere a perquisizione fuori dai casi ordinari? Direttore dell'istituto penitenziario
- Ai sensi dell'art. 74, d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, il personale che effettua la perquisizione deve essere dello stesso sesso del soggetto da perquisire? Sì
- Ai sensi dell'art. 74, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, quale autorità presiede il consiglio di aiuto sociale? Dal presidente del Tribunale
- Ai sensi dell'art. 75, d.p.r. 230/2000, qual è il termine entro il quale il magistrato di sorveglianza e il personale dell'amministrazione penitenziaria devono informare il detenuto o l'internato che ha presentato reclamo della decisione adottata e dei motivi del rigetto? Non si prevede un termine numerico, ma che l'informazione debba essere comunicata "nel più breve tempo possibile"
- Ai sensi dell'art. 76 DPR 230/00 le ricompense, all'interno dell'istituto penitenziario: sono concesse su iniziativa del direttore ai detenuti e agli internati che si sono distinti per particolare impegno nello svolgimento del lavoro
- Ai sensi dell'art. 77, comma 2, reg. esec. ord. penit., le sanzioni disciplinari, per le infrazioni indicate nello stesso articolo, sono inflitte anche nell'ipotesi di tentativo? Sì
- Ai sensi dell'art. 77, comma 3, reg. esec. ord. penit., la sanzione dell'esclusione dalle attività in comune non può essere inflitta per le infrazioni previste nei numeri da 1) a 8) del comma 1, salvo che l'infrazione sia stata commessa nel termine di: 3 mesi dalla commissione di una precedente infrazione della stessa natura
- Ai sensi dell'art. 77, comma 4, reg. esec. ord. penit., a chi deve essere data notizia delle sanzioni disciplinari inflitte all'imputato? Autorità giudiziaria che procede
- Ai sensi dell'art. 77, reg. esec. ord. penit., per quale tra le seguenti infrazioni, di regola, non può essere inflitta la sanzione disciplinare dell'esclusione dalle attività in comune? Nessuna delle altre risposte è corretta, perché ognuna delle infrazioni ivi indicate è sanzionabile con l'esclusione dalle attività in comune
- Ai sensi dell'art. 77, reg. esec. ord. penit., per quale tra le seguenti infrazioni, di regola, non può essere inflitta la sanzione disciplinare dell'esclusione dalle attività in comune? Simulazione di malattia
- Ai sensi dell'art. 78, comma 1, reg. esec. ord. penit. ("Provvedimenti disciplinari in via cautelare"), chi è competente a disporre la misura cautelare indicata dall'articolo, in attesa convocazione del Consiglio di disciplina? Il Direttore dell'Istituto
- Ai sensi dell'art. 78, d.p.r. del 30 giugno 2000, n. 230, in caso di assoluta urgenza, il direttore può disporre, in via cautelare, con provvedimento motivato, che il detenuto o l'internato, che abbia commesso una infrazione sanzionabile con la esclusione dalle attività in comune, permanga in una camera individuale, in attesa della convocazione del consiglio di disciplina. La durata della misura cautelare non può comunque eccedere: dieci giorni
- Ai sensi dell'art. 78, ord. penit., gli "assistenti volontari" possono ricevere una retribuzione per la cooperazione prestata nelle attività culturali e ricreative dell'istituto? No
- Ai sensi dell'art. 78, reg. esec. ord. penit. ("Provvedimenti disciplinari in via cautelare"), come deve essere sanzionabile, per disporre la misura cautelare indicata dallo stesso articolo, l'infrazione commessa dal detenuto ? Con l'esclusione dalle attività in comune
- Ai sensi dell'art. 78, reg. esec. ord. penit. ("Provvedimenti disciplinari in via cautelare"), ricorrendone i presupposti, cosa può essere disposto, in via cautelare, in attesa della convocazione del Consiglio di disciplina? Che il detenuto o l'internato permanga in una camera individuale
- Ai sensi dell'art. 8, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121 (ord. penit. minor.), la competenza a decidere sulla adozione delle "misure penali di comunità" spetta: al Tribunale di sorveglianza per i minorenni
- Ai sensi dell'art. 8, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121 (ord. penit. minor.), la competenza a decidere sulla revoca delle "misure penali di comunità" spetta: al Tribunale di sorveglianza per i minorenni
- Ai sensi dell'art. 8, ord. penit., può essere imposto il taglio dei capelli? Sì, per particolari ragioni igienico sanitarie
- Ai sensi dell'art. 8, ord. penit., può essere imposto il taglio della barba? Sì, per particolari ragioni igienico sanitarie
- Ai sensi dell'art. 8, reg. esec. ord. penit., può essere imposto l'obbligo della doccia? Sì, per motivi igienico sanitari
- Ai sensi dell'art. 80 l. 354/1975 l'esperto è: uno psicologo
- Ai sensi dell'art. 80, reg. esec. ord. penit., l'autorità che ha deliberato la sanzione disciplinare può condonarla? Sì, per eccezionali circostanze
- Ai sensi dell'art. 80, reg. esec. ord. penit., l'esecuzione delle sanzioni disciplinari può essere "condizionalmente sospesa", per il termine indicato nello stesso articolo, se: si presume che il responsabile si asterrà dal commettere ulteriori infrazioni
- Ai sensi dell'art. 80, reg. esec. ord. penit., ricorrendone i presupposti, l'esecuzione delle sanzioni disciplinari può essere "condizionalmente sospesa", per il termine di: 6 mesi
- Ai sensi dell'art. 81, comma 1 reg. esec. ord. penit., cosa deve fare l'operatore penitenziario dopo aver constatato direttamente la commissione di una infrazione disciplinare? Redigere rapporto, indicando in esso tutte le circostanze del fatto; tale rapporto viene poi trasmesso al Direttore per via gerarchica
- Ai sensi dell'art. 81, reg. esec. ord. penit., dove deve essere "annotato" il provvedimento definitivo con cui è deliberata la sanzione disciplinare? Nella cartella personale
- Ai sensi dell'art. 83 DPR 230/00 nei trasferimenti per motivi diversi da quelli di giustizia o di sicurezza: si tiene conto delle richieste espresse dai detenuti e dagli internati in ordine alla destinazione
- Ai sensi dell'art. 85 DPR 230/00 i trasferimenti degli imputati per motivi diversi da quelli di giustizia sono disposti previo nulla osta: dell'autorità giudiziaria che procede
- Ai sensi dell'art. 85, co. 8, DPR 230/00 il trasferimento dei condannati o degli internati è comunicato all'organo del: pubblico ministero competente per l'esecuzione
- Ai sensi dell'art. 86, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, il contingente dei magistrati e del personale da assegnare a ciascun ufficio di sorveglianza nei limiti delle attuali complessive dotazioni organiche è determinato con decreto: del Presidente della Repubblica
- Ai sensi dell'art. 89, co. 6, DPR 230/00 i dimessi che, a causa di gravi infermità fisiche o di infermità o minorazioni psichiche, abbisognano di ricovero in luogo di cura, sono trasferiti: alla più vicina e appropriata istituzione ospedaliera
- Ai sensi dell'art. 9, ord. penit., chi effettua il controllo sulla quantità e la qualità del vitto? una rappresentanza di detenuti o internati designata mensilmente per sorteggio
- Ai sensi dell'art. 9, ord. penit., dove è somministrato il vitto? Di regola, in locali all'uopo destinati
- Ai sensi dell'art. 93, reg. esec. ord. penit., qualora si verifichino disordini collettivi con manifestazioni di violenza, il direttore dell'istituto, che non sia in grado di intervenire efficacemente con il personale a disposizione: richiede al prefetto l'intervento delle Forze di polizia e delle altre Forze dell'ordine eventualmente poste a sua disposizione
- Ai sensi dell'art. 97, comma 3 reg. esec. ord. penit., l'ordinanza di affidamento in prova al servizio sociale "ha effetto se" (e quindi può avere inizio l'affidamento in prova se): l'interessato sottoscrive il verbale in cui sono indicate le prescrizioni che dovrà seguire
- Ai sensi dell'art. 97, comma 3, reg. esec. ord. penit., dinanzi a quale ufficio è sottoscritto il verbale contenente le prescrizioni dell'affidamento in prova al servizio sociale se il condannato è detenuto in carcere? Davanti al Direttore dell'istituto penitenziario
- Ai sensi dell'art. 97, comma 3, reg. esec. ord. penit., dinanzi a quale ufficio è sottoscritto il verbale contenente le prescrizioni dell'affidamento in prova al servizio sociale se il condannato è libero? Davanti al direttore dell'U.E.P.E. territorialmente competente
- Ai sensi dell'art. 97, comma 4 reg. esec. ord. penit., quando "ha inizio l'affidamento in prova al servizio sociale"? Dalla data di sottoscrizione del verbale di accettazione delle prescrizioni
- Ai sensi delle norme contenute nel DPR 230/00 quale soggetto amministra la Cassa delle ammende? Il consiglio di amministrazione
- Ai sensi di cui all'art. 58-ter, comma 2, ord. penit., a chi spetta accertare la realizzazione della condotta, integrante la collaborazione con la giustizia, di cui primo comma? Tribunale di sorveglianza
- Ai sensi di quanto disposto dall'art. 41-bis, ord. penit., quale/i Garante/i dei diritti dei detenuti può/possono svolgere colloqui visivi con i detenuti sottoposti al regime speciale di cui al comma 2? Il Garante nazionale ed il Garante regionale
- Ai sensi di quanto disposto dall'art. 41-bis, ord. penit., quale/i Garante/i dei diritti dei detenuti può/possono svolgere colloqui visivi non sottoposti a controllo videoregistrato con i detenuti sottoposti al regime speciale di cui al comma 2? Soltanto il Garante nazionale
- Ai sensi di quanto espressamente previsto dall'art. 11, reg. esec. ord. penit., le tabelle vittuarie devono essere aggiornate almeno: ogni cinque anni
- Ai sensi di quanto previsto dall'art. 15, reg. esec. ord. penit., quando è consentita la cessione fra detenuti e internati di oggetti? Quando gli oggetti sono di modico valore
- Ai sensi di quanto previsto dall'art. 17, ord. penit. ("Partecipazione della comunità esterna all'azione rieducativa"), quale autorità può autorizzare a frequentare l'istituto penitenziario il soggetto che, avendo concreto interesse per l'opera di risocializzazione dei detenuti, dimostri di poter utilmente promuovere lo sviluppo dei contatti tra la comunità carceraria e la società libera? Il Magistrato di sorveglianza, su parere favore del Direttore dell'istituto
- Ai sensi di quanto previsto dall'art. 29, comma 2, reg. esec. ord. penit., da chi è presieduto il gruppo di osservazione e trattamento che effettua la compilazione del programma di trattamento? Il direttore dell'istituto
- Ai sensi di quanto previsto dall'art. 78, ord. penit. ("Assistenti volontari"), chi può autorizzare persone idonee all'assistenza e all'educazione a frequentare gli istituti penitenziari allo scopo di partecipare all'opera rivolta al sostegno morale e al reinserimento sociale dei detenuti e degli internati? L'Amministrazione penitenziaria, su proposta del Magistrato di sorveglianza
- Ai sensi e per gli effetti dell'art. 54, ord. penit. ("Liberazione anticipata" ordinaria) è valutabile il periodo trascorso in stato di custodia cautelare? Sì
- Ai sensi e per gli effetti dell'art. 54, ord. penit. ("Liberazione anticipata" ordinaria) è valutabile il periodo trascorso in stato di detenzione domiciliare? Sì
- Ai soggetti reclusi, possono essere imposti il taglio dei capelli e della barba? Sì, ma soltanto per particolari ragioni igienico-sanitarie, così come previsto dall'art. 8 O.P.
- Al condannato a pena detentiva che ha dato prova di partecipazione all'opera di rieducazione è concessa, quale riconoscimento di tale partecipazione, e ai fini del suo più efficace reinserimento nella società, una detrazione, per ogni singolo semestre di pena scontata, di: quarantacinque giorni
- Al condannato ammesso al regime di semilibertà possono essere concesse a titolo di premio una o più licenze di durata non superiore nel complesso a giorni: quarantacinque all'anno
- Al condannato, al quale sia stata applicata la recidiva prevista dall' articolo 99, comma 4, del codice penale, può essere concessa la detenzione domiciliare se la pena detentiva inflitta, anche se costituente parte residua di maggior pena, non supera: tre anni
- Al detenuto può essere concessa la riduzione di un giorno di pena ogni dieci scontati secondo la legge n. 354/75? Sì, solo quando i suoi diritti sono stati violati
- Al di là degli orientamenti giurisprudenziali sul punto, secondo quanto disposto dall'art. 81 d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, nel procedimento disciplinare, tra la data della contestazione dell'addebito e la data dell'udienza quanti giorni devono necessariamente intercorrere? La legge penitenziaria ed il regolamento di esecuzione nulla prevedono al riguardo
- Al di là dei suoi presupposti, degli avvisi connessi alla procedura, quali passaggi essenziali prevede il meccanismo di cui all'art. 656, commi 5 e 6 c.p.p. per la concessione "ab initio" delle misure alternative alla detenzione? Il pubblico ministero emette l'ordine di esecuzione e contestuale decreto di sospensione, li notifica al condannato e al difensore; il condannato o il difensore presenta istanza di misura alternativa al pubblico ministero; quest'ultimo, a sua volta, la trasmette al Tribunale di sorveglianza
- Al di là del requisito che guarda alla sanzione e alla sussistenza di un periodo di osservazione, intra o extra moenia, e delle eventuali preclusioni previste dal legislatore, quali sono i due fondamentali giudizi che devono essere effettuati ai fini della concessione dell'affidamento in prova ai servizi sociali (art. 47, ord. penit.)? Deve esservi una prognosi favorevole di rieducabilità dell'affidamento in prova e di non recidiva, in base alle prescrizioni che accompagnano l'adozione della misura
- Al fine di acquisire elementi di valutazione sulla personalità del soggetto, il magistrato di sorveglianza o la competente autorità giudiziaria chiede le necessarie informazioni: alla direzione dell'istituto penitenziario
- Al fine di favorire l'avviamento al lavoro dei dimessi dagli istituti di prevenzione e di pena, presso ogni consiglio di aiuto sociale è istituito: il comitato per l'occupazione degli assistiti dal consiglio di aiuto sociale
- Al momento del trasferimento quale soggetto riceve in consegna dalla direzione dell'istituto penitenziario il peculio, totale o parziale, costituito in fondo disponibile? Il capo scorta
- Al momento dell'ingresso in istituto, in quale luogo vengono prese le impronte digitali e scattate le foto dei soggetti da recludere? Nell'ufficio matricola
- All'atto dell'affidamento in prova al servizio sociale del condannato, è redatto verbale in cui sono indicate le prescrizioni che il soggetto dovrà seguire in ordine a: ai rapporti del soggetto con il servizio sociale, alla dimora, alla libertà di locomozione, al divieto di frequentare determinati locali e al lavoro
- All'atto dell'ingresso del detenuto o internato in istituto, espletate le operazioni di cui ai commi 1, 2, 3 dell'art 23 del Regolamento di esecuzione (DPR 30 giugno 2000 n. 230)... ...il direttore dell'istituto, o un operatore penitenziario da lui designato svolge un colloquio conoscitivo con il soggetto, utile ad apprendere le notizie necessarie per le iscrizioni nel registro previsto dall'art. 7 reg. esecuz. Cod. proc. Pen.
- All'atto dell'ingresso in istituto ciascun detenuto o internato ottiene: la carta dei diritti e dei doveri dei detenuti e degli internati
- All'atto di ingresso in istituto da parte di un soggetto proveniente dallo stato di libertà, verrà svolto con lo stesso un colloquio c.d. di primo ingresso dal: direttore dell'istituto o un operatore dallo stesso designato
- All'avvicinarsi della dimissione di un detenuto o internato dall'istituto, di norma il direttore a quali enti ed entro quanto tempo deve darne notizia, secondo l'art. 43 O.P.? Al consiglio di aiuto sociale e all'UEPE del luogo in cui ha sede l'Istituto ed a quelli del luogo dove il soggetto intende stabilire la sua residenza, almeno tre mesi prima
- All'ergastolano può essere concessa la liberazione anticipata? Sì
- All'ingresso nell'istituto, il soggetto è sottoposto a visita medica generale? Sì, certo
- All'interno degli istituti penitenziari ai detenuti e agli internati è consentito utilizzare un apparecchio radio personale? Si
- All'interno degli istituti penitenziari, secondo l'art. 41 del DPR 230/2000 a riguardo dell'istruzione a detenuti e internati, è costituita una commissione didattica. Quali sono i compiti di tale commissione? Compiti consultivi e propositivi
- All'interno della disciplina sull'ordinamento penitenziario sono previsti istituti per infermi o minorati? Sì, certo
- All'interno dell'area educativa, un educatore riveste il ruolo di capo area? Sì
- All'interno dell'istituto penitenziario il servizio di vettovagliamento è di regola gestito direttamente: dall'amministrazione penitenziaria
- All'interno dell'istituto penitenziario le schermature delle finestre delle celle: sono consentite in casi eccezionali e solo per ragioni di sicurezza
- All'interno dell'istituto penitenziario l'utilizzo di un rasoio elettrico personale: può essere consentito, ai sensi dell'art. 8 l. 354/1975
- All'interno dell'istituto penitenziario può essere autorizzato l'utilizzo di personal computer e di lettori di nastri e di compact disc portatili per motivi di lavoro o di studio; questa autorizzazione è concessa dal: direttore dell'istituto
- All'interno dell'istituto penitenziario può essere imposto il taglio dei capelli e della barba? Si, ma soltanto per particolari ragioni igienico-sanitarie
- All'interno dell'istituto penitenziario, è consentito il consumo giornaliero di bevande alcoliche? Sì, se limitato ad un litro di birra o mezzo litro di vino con gradazione non superiore a dodici gradi
- All'interno dell'istituto penitenziario, possono essere organizzati corsi di istruzione e formazione? Sì, certo
- All'interno dell'istituto penitenziario, quale autorità controlla regolarmente l'applicazione delle tabelle e la preparazione del vitto? Rappresentanza dei detenuti e degli internati
- Anche alla luce di alcune pronunce della Corte costituzionale (C. cost. 3 luglio 1997, n. 212; C. cost. 20 giugno 2013, n. 143), quante volte il detenuto può conferire a colloquio con il difensore? Non operano limiti di ordine quantitativo
- Avverso il provvedimento che dispone o proroga il regime di sorveglianza particolare può essere proposto dall'interessato reclamo al: tribunale di sorveglianza
- Avverso il provvedimento che dispone o proroga il regime di sorveglianza particolare può essere proposto dall'interessato reclamo nel termine di: dieci giorni dalla comunicazione del provvedimento definitivo
- Avverso il provvedimento che dispone o proroga il regime di sorveglianza particolare può essere proposto dall'interessato: reclamo
- Avverso il provvedimento che dispone o proroga il regime di sorveglianza particolare, nel termine di dieci giorni dalla comunicazione del provvedimento definitivo, avanti a quale organo l'interessato può proporre reclamo? Tribunale di sorveglianza
- Avverso il provvedimento di sorveglianza particolare nei confronti di un detenuto o internato, il soggetto interessato può presentare reclamo, secondo quanto previsto dall'ordinamento penitenziario? Sì
- Avverso il provvedimento emesso in sede di ottemperanza è sempre ammesso, a norma dell'art. 35-bis, comma 8, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, per violazione espressa delle norme di legge: ricorso per cassazione
- Avverso la decisione sull'istanza di richiesta della remissione del debito è esperibile: opposizione davanti allo stesso giudice che ha provveduto
- Avverso le decisioni limitative della corrispondenza epistolare, il detenuto può proporre impugnazione? Sì, può proporre un reclamo, condotto secondo la procedura prevista dall'art. 14-ter ord. penit.
- Avverso le ordinanze del Tribunale di sorveglianza e del Magistrato di sorveglianza, il pubblico ministero, l'interessato e l'amministrazione penitenziaria, possono proporre ricorso per cassazione per violazione di legge: entro dieci giorni dalla comunicazione del provvedimento
- Avverso le ordinanze del tribunale di sorveglianza, durante il procedimento di sorveglianza, può essere proposto: ricorso per cassazione