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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Economia e politica del lavoro

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I c.d. lavoratori scoraggiati rientrano nella forza lavoro?   No, in quanto i lavoratori scoraggiati non sono considerati disoccupati
I prezzi fissati dalle imprese dipendono dai costi. A loro volta i costi dipendono dalla natura della funzione di produzione, cioè dalla relazione tra i fattori produttivi impiegati nella produzione e la quantità di prodotto ottenuto, e dai prezzi di tali fattori. Nell' equazione che lega i prezzi con il salario:   Il tasso di disoccupazione non ha alcun effetto sul salario reale
Il coefficiente di Okun che quantifica la riduzione del tasso di disoccupazione per ogni punto percentuale di crescita della produzione, è:   Maggiore negli Stati Uniti che in Italia
Il salario più basso che un datore di lavoro può corrispondere ad un lavoratore è, in alcuni Paesi come gli Stati Uniti, fissato da uno statuto, mentre in altri, come nel Regno Unito, è deciso dai wage council per ciascun settore industriale. Cosa determina nel mercato del lavoro un aumento di tale salario?   Nel mercato del lavoro un aumento del salario minimo determina un aumento del tasso naturale di disoccupazione
Il tasso di partecipazione è:   Il rapporto tra le forze di lavoro e il totale della popolazione in età lavorativa
Il termine “vischiosità”, nel linguaggio economico, si pone:   Ad un livello intermedio rispetto alla fluidità e alla rigidità
In una tipica funzione di produzione nel breve periodo:   Il prodotto marginale del lavoro eguaglia il prodotto medio del lavoro del punto di massimo di quest'ultimo
Ipotizzando realisticamente che il salario sia positivo, l'imprenditore razionale in un'analisi di breve periodo delle curve del prodotto totale, marginale e medio della propria impresa:   Non impiegherà il fattore variabile lavoro oltre il punto in cui la curva del prodotto totale raggiunge il suo massimo
Ipotizzare che la concorrenza sul mercato del lavoro sia perfetta significa immaginare un contesto nel quale il mercato è popolato da un numero molto elevato di lavoratori e imprese, nel quale ciascun lavoratore e ciascuna impresa sono di dimensioni infinitesimali rispetto alla dimensione complessiva del mercato stesso. Inoltre, in un modello di concorrenza perfetta il salario reale, ovvero la remunerazione di un'unità (un'ora) di lavoro espressa in unità di output:   È perfettamente flessibile
Ipotizzare che la concorrenza sul mercato del lavoro sia perfetta significa immaginare un contesto nel quale il mercato è popolato da un numero molto elevato di lavoratori e imprese, nel quale ciascun lavoratore e ciascuna impresa sono di dimensioni infinitesimali rispetto alla dimensione complessiva del mercato stesso. Inoltre, in un modello di concorrenza perfetta i costi di transazione:   Sono nulli
Ipotizzare che la concorrenza sul mercato del lavoro sia perfetta significa immaginare un contesto nel quale il mercato è popolato da un numero molto elevato di lavoratori e imprese, nel quale ciascun lavoratore e ciascuna impresa sono di dimensioni infinitesimali rispetto alla dimensione complessiva del mercato stesso. Inoltre, in un modello di concorrenza perfetta:   Ogni tipo di asimmetria informativa è assente
Ipotizzare che la concorrenza sul mercato del lavoro sia perfetta significa, tra l'altro, immaginare un contesto nel quale:   La remunerazione di un'unità (un'ora) di lavoro espressa in unità di output può aggiustarsi sia verso l'alto che verso il basso senza alcun vincolo
Ipotizzare che la concorrenza sul mercato del lavoro sia perfetta significa, tra l'altro, immaginare un contesto nel quale:   I lavoratori sono al corrente delle opportunità di lavoro disponibili e delle caratteristiche delle imprese e, viceversa, le imprese osservano perfettamente tutte le caratteristiche rilevanti dei lavoratori
Ipotizzare che la concorrenza sul mercato del lavoro sia perfetta significa, tra l'altro, immaginare un contesto nel quale:   Le imprese e i lavoratori sono price takers
Ipotizzare che la concorrenza sul mercato del lavoro sia perfetta significa, tra l'altro, immaginare un contesto nel quale:   Il salario reale è perfettamente flessibile
Ipotizzare che la concorrenza sul mercato del lavoro sia perfetta significa, tra l'altro, immaginare un contesto nel quale:   I costi associati alla ricerca di lavoro o i costi di aggiustamento per assumere o licenziare lavoratori sono nulli
Ipotizzare che la concorrenza sul mercato del lavoro sia perfetta significa, tra l'altro, immaginare un contesto nel quale:   Il mercato è popolato da un numero molto elevato di lavoratori e imprese e ciascun lavoratore e ciascuna impresa sono di dimensioni infinitesimali rispetto alla dimensione complessiva del mercato stesso
Ipotizzare che la concorrenza sul mercato del lavoro sia perfetta significa, tra l'altro, immaginare un contesto nel quale:   Vi è assenza di asimmetria informativa
Ipotizzare che la concorrenza sul mercato del lavoro sia perfetta significa, tra l'altro, immaginare un contesto nel quale:   I costi di transazione sono nulli