Elenco in ordine alfabetico delle domande di Diritto del lavoro e legislazione sociale
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- I "contributi figurativi": Hanno lo scopo di salvaguardare, ai fini previdenziali, periodi non coperti da contribuzione obbligatoria, ma ritenuti comunque meritevoli di tutela assicurativa
- I "contributi figurativi": Sono riferiti a periodi, tassativamente individuati dalla legge, durante i quali, nonostante si sia verificata una interruzione o una riduzione dell'attività lavorativa, viene comunque garantita la copertura contributiva
- I "contributi figurativi": Salvo specifiche eccezioni, sono utili sia per il conseguimento del diritto alla pensione sia per il suo calcolo
- I "contributi figurativi": Possono essere accreditati in alcuni casi su domanda del lavoratore, in altri d'ufficio, cioè automaticamente
- I cittadini extracomunitari hanno diritto all'assegno sociale? Si, se in possesso dei requisiti previsti dalla legge
- I contributi figurativi sono utili per il calcolo dell'importo della pensione? Si, salvo specifiche eccezioni, sono utili sia per raggiungere il diritto alla pensione sia per calcolarne l'importo
- I contributi figurativi sono utili per raggiungere il diritto alla pensione? Si, salvo specifiche eccezioni, sono utili sia per raggiungere il diritto alla pensione sia per calcolarne l'importo
- I datori di lavoro designano preventivamente i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato. I lavoratori possono rifiutare la designazione (art. 43, D.Lgs. n. 81/2008)? No, se non per giustificato motivo
- I dipendenti che abbiano svolto attività in telelavoro dal domicilio per il periodo massimo complessivo di 30 mesi in un quadriennio potranno fruire nuovamente di tale forma flessibile di lavoro (Circolare INAIL n. 30 del 16/7/2020): Non prima di 18 mesi dalla cessazione dell'ultimo progetto
- I due requisiti per ottenere la c.d. quattordicesima prevista dalla legge n. 127/2007 sono: L'età e il reddito personale
- I fondi pensione, in base alle loro modalità istitutive, si distinguono in fondi negoziali (o chiusi), fondi aperti, piani individuali pensionistici, fondi pensione preesistenti. I fondi aperti: Sono istituiti direttamente da banche, compagnie di assicurazione e società di gestione del risparmio
- I fondi pensione, in base alle loro modalità istitutive, si distinguono in fondi negoziali (o chiusi), fondi aperti, piani individuali pensionistici, fondi pensione preesistenti. I fondi negoziali o chiusi: Sono istituiti grazie ad accordi collettivi tra i lavoratori ed i datori di lavoro
- I fondi pensione, in base alle loro modalità istitutive, si distinguono in fondi negoziali (o chiusi), fondi aperti, piani individuali pensionistici, fondi pensione preesistenti. I piani individuali pensionistici (PIP): Sono forme pensionistiche individuali attuate mediante contratti di assicurazione sulla vita
- I fondi pensione, in base alle loro modalità istitutive, si distinguono in fondi negoziali (o chiusi), fondi aperti, piani individuali pensionistici, fondi pensione preesistenti. Quali sono istituiti direttamente da banche, compagnie di assicurazione e società di gestione del risparmio? I fondi aperti
- I fondi pensione, in base alle loro modalità istitutive, si distinguono in fondi negoziali (o chiusi), fondi aperti, piani individuali pensionistici, fondi pensione preesistenti. Quali sono istituiti grazie ad accordi collettivi tra i lavoratori ed i datori di lavoro? I fondi negoziali o chiusi
- I fondi pensione, in base alle loro modalità istitutive, si distinguono in fondi negoziali (o chiusi), fondi aperti, PIP, fondi pensione preesistenti. Quali sono forme pensionistiche individuali attuate mediante contratti di assicurazione sulla vita? I piani individuali pensionistici (PIP)
- I lavoratori che si astengono dal lavoro in violazione delle norme sulla regolamentazione del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali o che, richiesti dell'effettuazione delle prestazioni indispensabili, non prestino la propria consueta attività, sono soggetti a sanzioni disciplinari (art. 4, legge n. 146/1990)? Si, proporzionate alla gravità dell'infrazione
- I lavoratori di ambo i sessi che prestano a qualsiasi titolo la loro opera per il funzionamento della vita familiare, sia che si tratti di personale con qualifica specifica, sia che si tratti di personale adibito a mansioni generiche sono, ai sensi della L. n. 339/1958: Addetti ai servizi personali domestici
- I soggetti che promuovono lo sciopero nell'ambito dei servizi pubblici essenziali indicati dalla legge n. 146/1990 sono tenuti all'effettuazione delle prestazioni indispensabili? Sì, lo prevede espressamente l'art. 2 della suddetta legge
- Il CATUC trova applicazione per i lavoratori che rivestono la qualifica di dirigenti? No
- Il CATUC trova applicazione per i lavoratori che rivestono la qualifica di impiegati? Si
- Il CATUC trova applicazione per i lavoratori che rivestono la qualifica di operai? Si
- Il CATUC trova applicazione per i lavoratori che rivestono la qualifica di quadri? Si
- Il Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, approvato con il D.Lgs. 11 aprile 2006, n. 198, prevede la nomina di consiglieri di parità, il cui mandato ha la durata: Di quattro anni ed è rinnovabile una sola volta
- Il Comitato nazionale per l'attuazione dei principi di parità di trattamento ed uguaglianza di opportunità tra lavoratori e lavoratrici, previsto dal Codice delle pari opportunità tra uomo e donna: È istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali
- Il contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca deve necessariamente prevedere: PFI
- Il contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti (CATUC) trova applicazione: Per i contratti stipulati dal 7/3/2015
- Il contratto di lavoro intermittente di cui all'art. 13 del D.Lgs. 81/2015: È il contratto mediante il quale il lavoratore si pone a disposizione di un datore di lavoro che ne può utilizzare la prestazione lavorativa in modo discontinuo nei limiti previsti dalla legge
- Il contratto di lavoro intermittente può in ogni caso essere concluso (D.Lgs. n. 81/2015): Con soggetti con più di 55 anni di età
- Il contratto di lavoro intermittente può in ogni caso essere concluso (D.Lgs. n. 81/2015): Con soggetti con meno di 24 anni di età
- Il contratto di lavoro intermittente, di cui all'art. 13 del D.Lgs. 81/2015: Può essere stipulato anche a tempo determinato
- Il contratto di somministrazione, di cui Capo V del D.Lgs. n. 81/2015: È un contratto stipulato tra tre soggetti: impresa utilizzatrice, prestatore di lavoro e impresa di somministrazione
- Il contratto stipulato tra utilizzatore, prestatore di lavoro e azienda di somministrazione, nel quale viene fornito all'impresa richiedente uno o più lavoratori è denominato: Contratto di somministrazione
- Il contratto, a tempo indeterminato o determinato, con il quale un'agenzia di somministrazione mette a disposizione di un utilizzatore uno o più lavoratori suoi dipendenti è denominato (art. 30, D.Lgs. n. 81/2015): Contratto di somministrazione
- Il D.Lgs. 81/2008 assegna il compito di informare il lavoratore interessato dei risultati della sorveglianza sanitaria per controllare lo stato di salute e a richiesta dello stesso, rilasciare copia della documentazione sanitaria: Al medico competente
- Il D.Lgs. n. 276/2003 - Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla L. n. 30/2003 - trova applicazione anche per le pubbliche amministrazioni e per il loro personale? No, non trova applicazione per le pubbliche amministrazioni e per il loro personale
- Il D.Lgs. n. 276/2003 vieta il ricorso alla somministrazione di lavoro... per la sostituzione dei lavoratori che esercitano il diritto di sciopero
- Il D.Lgs. n. 66/2003 prevede una durata massima giornaliera della prestazione lavorativa? No, l'art. 7 riposo giornaliero, si limita a prevedere che il lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore, fermo restando la durata normale dell'orario settimanale
- Il D.Lgs. n. 81/2015 ammette brevi prosecuzioni nel contratto di lavoro a tempo determinato allo scadere dello stesso, per ultimare le attività in corso? Si, ammette brevi prosecuzioni, con una maggiorazione sulla retribuzione
- Il diritto di precedenza riconosciuto dall'art. 24 del D.Lgs. n. 81/2015, rispetto a nuove assunzioni a termine da parte dello stesso datore di lavoro, può essere esercitato a condizione che il lavoratore manifesti in tal senso la propria volontà al datore di lavoro. Quale durata temporale ha il diritto di precedenza? Si estingue trascorso un anno dalla data di cessazione del rapporto di lavoro
- Il diritto di precedenza riconosciuto dall'art. 24 del D.Lgs. n. 81/2015, rispetto a nuove assunzioni a termine da parte dello stesso datore di lavoro, può essere esercitato: A condizione che il lavoratore manifesti in tal senso la propria volontà al datore di lavoro, entro sei mesi dalla data di cessazione del rapporto di lavoro
- Il fatto che un cittadino italiano beneficiario dell'assegno sociale si trasferisca all'estero comporta per questi la perdita dell'assegno? Si, per aver diritto all'assegno bisogna soggiornare legalmente in Italia
- Il lavoratore domestico non convivente ha diritto ad un riposo settimanale (L. n. 339/1958)? Ha diritto a 24 ore, di regola, coincidente con la domenica
- Il legislatore ha esteso anche ai pensionati la possibilità di contrarre prestiti personali estinguibili con cessione fino ad un quinto della pensione. A chi si deve rivolgere il pensionato per verificare la possibilità di chiedere il prestito? All'INPS
- Il legislatore ha esteso anche ai pensionati la possibilità di contrarre prestiti personali estinguibili con cessione fino ad un quinto della pensione. Il pensionato a chi chiede il prestito? Chi paga le rate? Il pensionato chiede il prestito alla Banca o alla società finanziaria; l'Inps gli paga le rate trattenendole dalla pensione
- Il legislatore ha esteso anche ai pensionati la possibilità di contrarre prestiti personali estinguibili con cessione fino ad un quinto della pensione. Quale è la durata massima del prestito? Dieci anni
- Il legislatore ha esteso anche ai pensionati la possibilità di contrarre prestiti personali estinguibili con una trattenuta diretta da parte dell'Inps sulla rata della pensione. Quale è l'importo massimo delle rate? Un quinto della pensione
- Il licenziamento è l'atto con cui il datore di lavoro risolve il rapporto di lavoro. Ai sensi dell'art. 2 del d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23, comma 1, il giudice, con la pronuncia con la quale dichiara la nullità del licenziamento perché discriminatorio, ordina al datore di lavoro: La reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro, indipendentemente dal motivo formalmente addotto e lo condanna al risarcimento del danno subito dal lavoratore per il licenziamento e al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali
- Il licenziamento è l'atto con cui il datore di lavoro risolve il rapporto di lavoro. Ai sensi dell'art. 3 del d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23, comma 2, il giudice annulla il licenziamento e condanna il datore di lavoro alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro e al pagamento di un'indennità risarcitoria esclusivamente nelle ipotesi: Di licenziamento per giustificato motivo soggettivo o per giusta causa in cui sia direttamente dimostrata in giudizio l'insussistenza del fatto materiale contestato al lavoratore, rispetto alla quale resta estranea ogni valutazione circa la sproporzione del licenziamento
- Il licenziamento a seguito di domanda o fruizione del congedo parentale e per malattia da parte della lavoratrice e del lavoratore assunto a tempo indeterminato è.... Nullo
- Il licenziamento del dipendente assunto a tempo indeterminato a seguito di infortunio sul lavoro è.... Nullo
- Il licenziamento della lavoratrice che abbia partecipato a scioperi è.... Nullo
- Il licenziamento delle lavoratrici nel periodo che intercorre dall'inizio della gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino è.... Nullo
- Il licenziamento determinato da ragioni discriminatorie è.... Nullo, indipendentemente dalla motivazione addotta
- Il licenziamento determinato da ragioni discriminatorie.... É nullo
- Il licenziamento per giusta causa non va confuso con il licenziamento per giustificato motivo di tipo soggettivo. Qual è la differenza più rilevante tra i due tipi di licenziamento? A differenza del licenziamento per giustificato motivo soggettivo, nel caso di licenziamento per giusta causa non prosegue, neanche provvisoriamente il rapporto lavorativo
- Il limite percentuale di assunzione di lavoratori con contratto a tempo determinato rispetto a lavoratori assunti a tempo indeterminato di cui all'art. 23 del D.Lgs. n. 81/2015: Non trovano applicazione per i contratti conclusi da imprese start-up innovative per il periodo di quattro anni dalla costituzione della società
- Il limite percentuale di assunzione di lavoratori con contratto a tempo determinato rispetto a lavoratori assunti a tempo indeterminato di cui all'art. 23 del D.Lgs. n. 81/2015: Non trovano applicazione per i contratti conclusi per lo svolgimento delle attività stagionali
- Il limite percentuale di assunzione di lavoratori con contratto a tempo determinato rispetto a lavoratori assunti a tempo indeterminato di cui all'art. 23 del D.Lgs. n. 81/2015: Non trovano applicazione per i contratti conclusi nella fase di avvio di nuove attività, per i periodi definiti dai contratti collettivi
- Il limite percentuale di assunzione di lavoratori con contratto a tempo determinato rispetto a lavoratori assunti a tempo indeterminato di cui all'art. 23 del D.Lgs. n. 81/2015: Non trovano applicazione per i contratti conclusi con lavoratori di età superiore a 50 anni
- Il limite percentuale di assunzione di lavoratori con contratto a tempo determinato rispetto a lavoratori assunti a tempo indeterminato di cui all'art. 23 del D.Lgs. n. 81/2015: Non trova applicazione per i contratti conclusi per specifici spettacoli ovvero specifici programmi radiofonici o televisivi o per la produzione di specifiche opere audiovisive
- Il mondo del lavoro negli ultimi anni è stato oggetto di importanti riforme, tra cui il "pacchetto Treu" (1997), la "legge Biagi" (2001), la "riforma Fornero" (2012), il "Jobs Act" (2014). Tutti questi atti sono andati incontro ad un'esigenza del tessuto economico italiano, in linea con un orientamento internazionale: Rendere più flessibile l'organizzazione del lavoro
- Il patto di prova, che deve risultare da atto scritto, è una clausola che può essere apposta al contratto di lavoro per assoggettare l'assunzione definitiva all'esito positivo di un periodo di prova, generalmente stabilito dalla contrattazione collettiva nazionale. Se nel corso del periodo di prova nessuna parte esprime volontà di recedere: La prova si ritiene automaticamente superata e il contratto prosegue in via definitiva senza alcuna ulteriore formalità
- Il PNRR ha avviato un programma di riforma delle politiche attive del lavoro basato su: Rafforzamento e potenziamento delle competenze dei lavoratori, rafforzamento del sistema dei Centri per l'Impiego, rafforzamento dei sistema duale
- Il principio di sufficienza della retribuzione indicato dall'art. 36 della Costituzione: Va inteso come la retribuzione che permette al lavoratore e alla sua famiglia un tenore di vita socialmente adeguato secondo il concetto storico e ambientale (esistenza dignitosa e libera)
- Il principio stabilito dall'art. 13, I. 20 maggio 1970, n. 300, secondo il quale l'espletamento di fatto delle mansioni superiori per un certo periodo di tempo comporta l'attribuzione automatica della qualifica superiore a quella rivestita, trova applicazione nell'ambito del pubblico impiego? No, non trova applicazione
- Il rapporto di lavoro a domicilio, disciplinato dalla legge. n. 877/1973: È una particolare tipologia di lavoro subordinato
- Il rapporto di lavoro domestico, disciplinato dalla L. n. 339/1958: È una particolare tipologia di lavoro subordinato
- Il rapporto di lavoro subordinato, a tempo indeterminato o a tempo determinato, in cui l'orario di lavoro sia inferiore all'orario di lavoro a tempo pieno, disciplinato dal D.Lgs. n. 81/2015 è denominato: Lavoro part-time
- Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'assetto dell'organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell'organizzazione stessa o dell'unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa, per gli effetti delle disposizioni di cui al D.Lgs. n. 81/2008 è denominato: Datore di lavoro
- Il telelavoro "ordinario" (Circolare INAIL n. 30 del 16/7/2020): È collegato a un progetto di telelavoro della durata di 6 mesi, prorogabile a 12 mesi, fermo restando il limite massimo temporale di durata di 30 mesi complessivi nel quadriennio
- Il telelavoro "parentale" (Circolare INAIL n. 30 del 16/7/2020): È riservato ai lavoratori neo genitori e collegato a un progetto unico di durata sino ai tre anni di età del bambino
- Il trattamento di integrazione salariale (art. 3, D.Lgs. n. 148/2015): Ammonta all'80% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate, comprese fra le ore zero e il limite dell'orario contrattuale
- In applicazione del disposto di cui all'art. 2120, c.c., dopo 6 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro, un lavoratore dipendente può chiedere un anticipo sul Tfr, maturato fino a quel momento? No, il lavoratore può chiedere un anticipo dopo 8 anni
- In base a quanto dispone l'art. 6 del D.Lgs. n. 81/2015, in un regime a tempo parziale con 30 ore settimanali, il lavoro supplementare può essere svolto di norma: Per le restanti 10 ore settimanali fino al limite di 40 ore settimanali
- In base al Codice Civile, una volta concluso il periodo di prova senza il recesso di una delle parti: l'assunzione diviene definitiva e il periodo di prova è computato nell'anzianità di servizio
- In base alla definizione contenuta nell'art. 41 del d.lgs. 81/2015, l'apprendistato è: un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all'occupazione dei giovani
- In base all'art. 30 del D.Lgs. n. 276/2003, quando un datore di lavoro, per soddisfare un proprio interesse, pone temporaneamente uno o più lavoratori a disposizione di altro soggetto per l'esecuzione di una determinata attività lavorativa, si configura una ipotesi di: Distacco
- In caso di malattia o di altro evento che gli renda temporaneamente impossibile rispondere alla chiamata, il lavoratore intermittente è tenuto a informarne tempestivamente il datore di lavoro? Si, lo prevede espressamente l'art. 16 del D.Lgs. n. 81/2015
- In che cosa consistono le azioni positive di cui all'art. 42 del D.Lgs. 198/2006 (Codice delle pari opportunità tra uomo e donna)? In misure volte alla rimozione degli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione di pari opportunità, nell'ambito della competenza statale, e dirette a favorire l'occupazione femminile e realizzare l'uguaglianza sostanziale tra uomini e donne nel lavoro
- In materia di riposi giornalieri, l'art. 7, D.Lgs. n. 66/2003, prevede che, ferma restando la durata normale dell'orario settimanale, il lavoratore ha diritto: A 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore. Detto riposo deve essere fruito in modo consecutivo, fatte salve le attività caratterizzate da periodi di lavoro frazionati durante la giornata o da regimi di reperibilità
- In quale caso il periodo minimo di quattro settimane di ferie, previsto per i lavoratori dal D.Lgs. n. 66/2003 può essere sostituito dalla relativa indennità per ferie non godute? Nel caso di risoluzione del rapporto di lavoro
- In quale dei seguenti casi non sono riconosciuti ai dirigenti delle RSA i permessi di cui all'art. 24 dello Statuto dei Lavoratori (Permessi non retribuiti)? Partecipazione a corsi di aggiornamento
- In quale ipotesi, l'art. 27 del Codice delle pari opportunità tra uomini e donne, prevede deroghe fondate sulla discriminazione sul sesso per quanto riguarda l'accesso al lavoro? Mansioni di lavoro particolarmente pesanti individuate attraverso la contrattazione collettiva
- Indicare quale affermazione non è consona a quanto dispone l'art. 8 del D.Lgs. n. 81/2015, in merito alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo parziale. I lavoratori del settore pubblico e del settore privato affetti da patologie oncologiche, per i quali residui una ridotta capacità lavorativa, hanno la priorità della trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale
- Indicare quale affermazione non è consona a quanto dispone l'art. 8 del D.Lgs. n. 81/2015, in merito alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo parziale. In caso di richiesta del lavoratore o della lavoratrice, con figlio convivente di età non superiore a tredici anni o con figlio convivente portatore di handicap ai sensi dell'art. 3, legge n. 104/1992, è riconosciuto il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in lavoro a tempo parziale
- Indicare quale affermazione non è consona a quanto dispone l'art. 8 del D.Lgs. n. 81/2015, in merito alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo parziale. Il lavoratore il cui rapporto sia trasformato da tempo pieno in tempo parziale non ha diritto di precedenza nelle assunzioni con contratto a tempo pieno per l'espletamento delle stesse mansioni o di mansioni di pari livello e categoria legale rispetto a quelle oggetto del rapporto di lavoro a tempo parziale
- Indicare quale affermazione sul rapporto di lavoro domestico è corretta. Ha per oggetto la prestazione di servizi di carattere domestico
- Indicare quale delle seguenti affermazioni in materia di licenziamento per giusta causa previsto dall'art. 2119 codice civile è corretto. In caso di licenziamento per giusta causa previsto dall'art. 2119 codice civile viene meno l'obbligo di preavviso
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni sui contratti a tempo parziale è consona al disposto di cui al D.Lgs. n. 81/2015. Le clausole di elasticità sono regolate dalla contrattazione collettiva
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni sui contratti a tempo parziale è consona al disposto di cui al D.Lgs. n. 81/2015. Le clausole elastiche prevedono, a pena di nullità, le condizioni e le modalità con le quali il datore di lavoro, con preavviso di due giorni lavorativi, può modificare la collocazione temporale della prestazione e variarne in aumento la durata, nonché la misura massima dell'aumento, che non può eccedere il limite del 25 per cento della normale prestazione annua a tempo parziale
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni sui contratti a tempo parziale è consona al disposto di cui al D.Lgs. n. 81/2015. Le clausole elastiche devono prevedere, a pena di nullità, le condizioni e le modalità con le quali il datore di lavoro può modificare la collocazione temporale della prestazione e variare in aumento la durata nonché la misura massima dell'aumento, che non può eccedere il limite del 25% della normale prestazione annua a tempo parziale
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni sui contratti a tempo parziale è consona al disposto di cui al D.Lgs. n. 81/2015. In caso di introduzione di clausole elastiche, il datore di lavoro che intenda variare in aumento la prestazione o collocarla diversamente deve dare al lavoratore un preavviso di almeno 2 giorni, salvo diverso termine concordato tra le parti
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni sui contratti a tempo parziale è consona al disposto di cui al D.Lgs. n. 81/2015. Per lavoro supplementare si intende il lavoro svolto oltre l'orario part-time e entro i limiti dell'orario normale di lavoro (40 ore)
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni sui contratti a tempo parziale è consona al disposto di cui al D.Lgs. n. 81/2015. Nel caso di clausole elastiche le modifiche in aumento dell'orario comportano il diritto del lavoratore ad una maggiorazione del 15% della retribuzione oraria globale di fatto, comprensiva dell'incidenza della retribuzione sugli istituti retributivi indiretti e differiti
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni sui contratti a tempo parziale è consona al disposto di cui al D.Lgs. n. 81/2015. Nel caso in cui il contratto collettivo applicato al rapporto non disciplini le clausole elastiche queste possono essere pattuite per iscritto dalle parti avanti alle commissioni di certificazione
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni sui contratti a tempo parziale è consona al disposto di cui al D.Lgs. n. 81/2015. Ai lavoratori affetti da patologie oncologiche nonché da gravi patologie cronico-degenerative ingravescenti, per i quali residui una ridotta capacità lavorativa, è riconosciuta la facoltà di revocare il consenso prestato alla clausola elastica
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni sui contratti a tempo parziale è consona al disposto di cui al D.Lgs. n. 81/2015. Nel rapporto di lavoro a tempo parziale è consentito lo svolgimento di prestazioni di lavoro straordinario
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni sui contratti a tempo parziale è consona al disposto di cui al D.Lgs. n. 81/2015. Le clausole di elasticità operano una variazione della collocazione temporale della prestazione lavorativa o consentono al datore di lavoro di aumentare la durata della prestazione
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni sui contratti a tempo parziale è consona al disposto di cui al D.Lgs. n. 81/2015. Nel rispetto di quanto previsto dai contratti collettivi, le parti del contratto di lavoro a tempo parziale possono pattuire, per iscritto, clausole elastiche relative alla variazione della collocazione temporale della prestazione lavorativa ovvero relative alla variazione in aumento della sua durata
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni sui contratti a tempo parziale è consona al disposto di cui al D.Lgs. n. 81/2015. Il lavoro supplementare è retribuito con una maggiorazione del 15% della retribuzione oraria globale di fatto, comprensiva dell'incidenza della retribuzione delle ore supplementari sugli istituti retributivi indiretti e differiti
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni sui contratti a tempo parziale è consona al disposto di cui al D.Lgs. n. 81/2015. Il rifiuto del lavoratore di concordare variazioni dell'orario di lavoro non costituisce giustificato motivo di licenziamento
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni sui contratti a tempo parziale è consona al disposto di cui al D.Lgs. n. 81/2015. Al lavoratore o alla lavoratrice, con figlio convivente di età non superiore a tredici anni o con figlio convivente portatore di handicap è riconosciuta la facoltà di revocare il consenso prestato alla clausola elastica