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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Politica di bilancio

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I bilanci che non rispettano il principio della veridicità (All. I, l. n. 196/2009):   Non possono essere oggetto di approvazione da parte degli organi preposti al controllo contabile
I documenti di finanza pubblica contengono le politiche economiche e finanziarie decise dal Governo, e devono essere presentati alle Camere alle scadenze indicate all'art. 7 della L. 196/2009. Il DEF è presentato:   Entro il 10 aprile di ogni anno
I documenti di finanza pubblica contengono le politiche economiche e finanziarie decise dal Governo, e devono essere presentati alle Camere alle scadenze indicate all'art. 7 della L. 196/2009. La Nota di aggiornamento del DEF è presentata:   Entro il 27 settembre di ogni anno
Il "Fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa" di cui all'art. 29, l. n. 196/2009 è istituito:   Nello stato di previsione del MEF
Il budget (si individui l'affermazione errata):   Evidenzia sempre in maniera adeguata il legame con la strategia aziendale
Il budget (si individui l'affermazione errata):   Privilegia logiche operative rispetto a quelle economico-contabili
Il budget (si individui l'affermazione errata):   È molto attendibile anche in condizioni di elevata turbolenza aziendale e imprevedibilità degli andamenti
Il budget degli investimenti:   Definisce i nuovi impieghi di risorse finanziarie e umane necessari per il raggiungimento degli obiettivi
Il budget della produzione presuppone:   Tra l'altro quanto indicato nelle altre alternative di risposta
Il budget economico rappresenta l'insieme coordinato e coerente di tre tipologie di budget:   Budget economico, budget degli investimenti, budget finanziario
Il budget economico:   Riguarda la pianificazione della gestione caratteristica dell'impresa in termini di flussi fisici ed economici di materiali, prodotti e servizi
Il budget finanziario:   Determina la gestione della liquidità a disposizione dell'impresa ed evidenzia come far fronte ad eventuali problemi di insolvenza
Il ciclo temporale degli strumenti della programmazione finanziaria e di bilancio è delineato all'art. 7, L. 196/2009. È prevista la scadenza del 30 giugno per:   Il disegno di legge di assestamento
Il ciclo temporale degli strumenti della programmazione finanziaria e di bilancio delineato all'art. 7, L. 196/2009, prevede che entro il mese di gennaio di ogni anno:   Siano presentati in Parlamento gli eventuali disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica
Il co. 2, art. 21, L. 196/2009, le definisce come "le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa"; esse sono:   Le missioni
Il co. 5-bis dell'art. 21, L. 196/2009, inserito dal D.Lgs. 116/2018, stabilisce che in allegato alla seconda sezione del disegno di legge di bilancio è riportato, con riferimento a ciascuno stato di previsione della spesa e a ciascun programma, un prospetto riepilogativo da cui risulta la ripartizione della spesa tra oneri inderogabili, fattori legislativi e adeguamento al fabbisogno:   Distintamente per gli stanziamenti di parte corrente e in conto capitale. Il prospetto è aggiornato all'atto del passaggio dell'esame del disegno di legge di bilancio tra i due rami del Parlamento
Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato a provvedere, con propri decreti, alle variazioni di bilancio occorrenti per l'applicazione dei provvedimenti legislativi pubblicati successivamente alla presentazione del disegno di legge di bilancio indicando, per ciascuna unità elementare di bilancio, ai fini della gestione e della rendicontazione le dotazioni di competenza, di cassa e in conto residui. Il Ministro è altresì autorizzato a provvedere a dette variazioni anche in relazione ai provvedimenti legislativi (art. 33 e ss.mm., L. 196/2009):   Pubblicati nei sessanta giorni precedenti alla presentazione del disegno di legge di bilancio i cui effetti non risultino recepiti nel medesimo disegno di legge
Il Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio, ai sensi dell'art. 5, del D.P.C.M. 18 settembre 2012 è:   Un documento programmatico, a base triennale, redatto contestualmente al bilancio di previsione e allegato allo stesso, che le amministrazioni pubbliche predispongono annualmente
Il Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio, di cui al D.P.C.M. 18 settembre 2012, contiene gli indicatori individuati per quantificare gli obiettivi da realizzare con riferimento ai programmi del bilancio per il triennio della programmazione finanziaria. Gli indicatori di realizzazione fisica:   Esprimono la misura dei prodotti e dei servizi erogati o lo stato di avanzamento della loro realizzazione
Il Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio, di cui al D.P.C.M. 18 settembre 2012, contiene gli indicatori individuati per quantificare gli obiettivi da realizzare con riferimento ai programmi del bilancio per il triennio della programmazione finanziaria. Gli indicatori di risultato (output):   Esprimono la capacità dei prodotti e dei servizi erogati di essere adeguati alle finalità perseguite (incluse la misura degli esiti di efficientamento dell'amministrazione), in termini di qualità conseguita, di beneficiari raggiunti, di usufruibilità del servizio
Il Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio, di cui al D.P.C.M. 18 settembre 2012, espone informazioni sintetiche relative ai principali obiettivi da realizzare con riferimento ai programmi del bilancio per il triennio della programmazione finanziaria e contiene gli indicatori individuati per quantificare tali obiettivi. Gli indicatori di realizzazione finanziaria:   Indicano l'avanzamento della spesa prevista per la realizzazione dell'obiettivo o dell'intervento e possono essere associati ad un obiettivo soltanto in combinazione con indicatori di altro tipo
Il Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio, di cui al D.P.C.M. 18 settembre 2012, espone informazioni sintetiche relative ai principali obiettivi da realizzare con riferimento ai programmi del bilancio per il triennio della programmazione finanziaria e contiene gli indicatori individuati per quantificare tali obiettivi. Gli indicatori di impatto (outcome):   Sono caratterizzati da forti interdipendenze con fattori esogeni all'azione dell'amministrazione
Il Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio, di cui al D.P.C.M. 18 settembre 2012, illustra il contenuto di ciascun programma di spesa e contiene gli indicatori individuati per quantificare gli obiettivi. Esprimono l'impatto che il programma di spesa, insieme ad altri enti e a fattori esterni, produce sulla collettività e sul contesto:   Gli indicatori di impatto (outcome)
Il Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio, di cui al D.P.C.M. 18 settembre 2012, illustra il contenuto di ciascun programma di spesa e contiene gli indicatori individuati per quantificare gli obiettivi. Rappresentano l'esito del programma di spesa:   Gli indicatori di risultato (output)
Il Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio, di cui al D.P.C.M. 18 settembre 2012, illustra il contenuto di ciascun programma di spesa e contiene gli indicatori individuati per quantificare gli obiettivi. Rappresentano il volume dei prodotti e dei servizi erogati:   Gli indicatori di realizzazione fisica
Il Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio, di cui al D.P.C.M. 18 settembre 2012, illustra il contenuto di ciascun programma di spesa e contiene gli indicatori individuati per quantificare gli obiettivi. Indicano l'avanzamento della spesa prevista per la realizzazione dell'obiettivo o dell'intervento:   Gli indicatori di realizzazione finanziaria
Il Principio della correttezza (All. 1, l. n. 196/2009) si estende anche ai principi contabili generali e applicati che costituiscono i fondamenti e le regole di carattere generale cui deve informarsi l'intero sistema di bilancio?   Si, anche se non previsti da norme giuridiche, ma che ispirano il buon andamento dei sistemi contabili
Il processo di pianificazione strategica si sviluppa in fasi, che sono nell'ordine:   1. definizione della mission e degli obiettivi; 2. analisi della situazione di partenza; 3. formulazione delle strategie; 4. redazione del piano strategico; 5. esecuzione del piano e controllo
Il risultato differenziale tra il totale delle entrate tributarie ed extratributarie ed il totale delle spese correnti («risparmio pubblico») è indicato nel quadro generale riassuntivo avendo a riferimento per l'entrata, quanto alla competenza, le dotazioni risultanti dall'accertamento qualificato?   Si, si veda a tal proposito l'art. 21-bis, L. 196/2009
In applicazione del principio contabile della prudenza (L. n. 196/2009, All. I) nel budget dei costi, previsto dalla normativa vigente:   Devono essere iscritti solo i valori economici negativi del periodo di riferimento
In applicazione del principio contabile della universalità (All. I, l. n. 196/2009):   Sono incompatibili le gestioni fuori bilancio non autorizzate da disposizione legislativa consistenti in gestioni contabili che non transitano per il bilancio
Indicare quale affermazione sulla ripartizione delle spese nell'ambito di ciascun programma è consona al disposto di cui al co. 5, art. 21, L. 196/2009.   Sono spese a fattori legislativi, quelle autorizzate da espressa disposizione legislativa che ne determina l'importo, considerato quale limite massimo di spesa, e il periodo di iscrizione in bilancio
Indicare quale delle seguenti affermazioni sul disegno di legge del bilancio di previsione e la sua composizione è consona a quanto dispone l'art. 21, L. 196/2009.   Tutte le affermazioni contenute nelle altre risposte sono corrette
Indicare quale delle seguenti affermazioni sul disegno di legge del bilancio di previsione e la sua composizione è consona a quanto dispone l'art. 21, L. 196/2009.   Tutte le affermazioni contenute nelle altre risposte sono corrette