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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Diritto del lavoro e legislazione sociale

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Da che anno le aziende sottoscrittrici di accordi individuali di smart working possono procedere al loro invio attraverso l'apposita piattaforma informatica messa a disposizione sul portale dei servizi del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali?   2017
Dal 1° gennaio 1993 i contributi figurativi, che possono essere riconosciuti per il diritto alla pensione di anzianità, per coloro che al 31 dicembre 1992 non avevano contributi presso l'INPS, non possono superare in tutta la vita assicurativa....   Cinque anni.
Dal 1° gennaio 1993, i contributi figurativi che possono essere presi in considerazione per il diritto alla pensione di anzianità non devono superare il limite massimo....   Di cinque anni in tutta la vita assicurativa, ma tale limite è valido solo nei confronti dei lavoratori che al 31 dicembre 1992 non avevano contributi presso l'INPS.
Dal 1° luglio 2009 entra in vigore il c.d. "sistema delle quote", per il quale si consegue il diritto alla pensione al raggiungimento di una quota data dalla somma tra età anagrafica e contributi versati. Dall'1/7/2009 al 31/12/2010, per i lavoratori autonomi, è prevista....   L'età anagrafica minima di 60 anni e la quota di 96.
Dal 1° luglio 2009 entra in vigore il c.d. "sistema delle quote", per il quale si consegue il diritto alla pensione al raggiungimento di una quota data dalla somma tra età anagrafica e contributi versati. Dall'1/7/2009 al 31/12/2010, per i lavoratori dipendenti, è prevista....   L'età anagrafica minima di 59 anni e la quota di 95.
Dal 1° luglio 2009 entra in vigore il c.d. "sistema delle quote", per il quale si consegue il diritto alla pensione al raggiungimento di una quota data dalla somma tra età anagrafica e contributi versati. Dall'1/1/2013, per i lavoratori autonomi, è prevista....   L'età anagrafica minima di 62 anni e la quota di 98.
Dal 1° luglio 2009 entra in vigore il c.d. "sistema delle quote", per il quale si consegue il diritto alla pensione al raggiungimento di una quota data dalla somma tra età anagrafica e contributi versati. Dall'1/1/2013, per i lavoratori dipendenti, è prevista....   L'età anagrafica minima di 61 anni e la quota di 97.
Dal 1° luglio 2009 entra in vigore il c.d. "sistema delle quote", per il quale si consegue il diritto alla pensione al raggiungimento di una quota data dalla somma tra età anagrafica e contributi versati. Dall'1/1/2011 al 31/12/2012, per i lavoratori autonomi, è prevista....   L'età anagrafica minima di 61 anni e la quota di 97.
Dal 1° luglio 2009 entra in vigore il c.d. "sistema delle quote", per il quale si consegue il diritto alla pensione al raggiungimento di una quota data dalla somma tra età anagrafica e contributi versati. Dall'1/1/2011 al 31/12/2012, per i lavoratori dipendenti, è prevista....   L'età anagrafica minima di 60 anni e la quota di 96.
Dal 1° luglio 2009 entra in vigore il c.d. "sistema delle quote". Dall'1/1/2011 al 31/12/2012, per i lavoratori autonomi, si consegue il diritto alla pensione....   Con l'età anagrafica di 61 anni e 36 anni di contribuzione, ovvero con l'età anagrafica di 62 anni e 35 anni di contribuzione.
Dal 1° luglio 2009 entra in vigore il c.d. "sistema delle quote". Dall'1/1/2011 al 31/12/2012, per i lavoratori dipendenti, si consegue il diritto alla pensione....   Con l'età anagrafica di 60 anni e 36 anni di contribuzione, ovvero con l'età anagrafica di 61 anni e 35 anni di contribuzione.
Dal 1° luglio 2009 entra in vigore il c.d. "sistema delle quote". Dall'1/1/2013, per i lavoratori autonomi, si consegue il diritto alla pensione....   Con l'età anagrafica di 62 anni e 36 anni di contribuzione, ovvero con l'età anagrafica di 63 anni e 35 anni di contribuzione.
Dal 1° luglio 2009 entra in vigore il c.d. "sistema delle quote". Dall'1/1/2013, per i lavoratori dipendenti, si consegue il diritto alla pensione....   Con l'età anagrafica di 61 anni e 36 anni di contribuzione, ovvero con l'età anagrafica di 62 anni e 35 anni di contribuzione.
Dal 1° luglio 2009 entra in vigore il c.d. "sistema delle quote". Dall'1/7/2009 al 31/12/2010, per i lavoratori autonomi, si consegue il diritto alla pensione....   Con l'età anagrafica di 60 anni e 36 anni di contribuzione, ovvero con l'età anagrafica di 61 anni e 35 anni di contribuzione.
Dal 1° luglio 2009 entra in vigore il c.d. "sistema delle quote". Dall'1/7/2009 al 31/12/2010, per i lavoratori dipendenti, si consegue il diritto alla pensione....   Con l'età anagrafica di 59 anni e 36 anni di contribuzione, ovvero con l'età anagrafica di 60 anni e 35 anni di contribuzione.
Dalla data del collocamento in disponibilità del dipendente, a norma del disposto di cui all'art. 33 del D.Lgs. n. 165/2001:   Il lavoratore ha diritto ad una indennità pari all'80% dello stipendio e dell'indennità integrativa speciale, con esclusione di qualsiasi altro emolumento retributivo comunque denominato, per la durata massima di 24 mesi.
Dalla data del collocamento in disponibilità del dipendente, a norma del disposto di cui all'art. 33 del D.Lgs. n. 165/2001:   Restano sospese tutte le obbligazioni inerenti al rapporto di lavoro.
Dalla prosecuzione del rapporto di lavoro al termine del periodo di apprendistato, salvo eccezioni, i benefici contributivi in materia di previdenza e assistenza sociale sono mantenuti per... (decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, art. 47, co. 7).   Un anno
Dati su unità statistiche diverse (lavoratori, consumatori, imprese, unità governative ecc.) osservati per un solo periodo sono detti:   Dati sezionali
Decorso il periodo di prova senza che il rapporto di lavoro sia stato risolto, il lavoratore si intende confermato in servizio con il riconoscimento dell'anzianità:   Dal giorno dell'assunzione
Designare preventivamente i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza è un obbligo che l'art. 18 del D.Lgs. n. 81/2008 assegna:   Al datore di lavoro e al dirigente
Deve ritenersi legittimo lo svolgimento di un periodo di prova quando tale prova sia già stata effettuata con esito positivo attraverso lo svolgimento di un precedente rapporto di lavoro tra le parti avente ad oggetto le medesime mansioni?   No, è illegittimo, salvo che non siano intervenute nel tempo modifiche sostanziali (es. problemi di salute, modifiche organizzative e tecnologiche)
Dirigere, coordinare e controllare l'attività dei dirigenti e dei responsabili dei procedimenti amministrativi, anche con potere sostitutivo in caso di inerzia è una funzione che l'art. 16 del TUPI attribuisce:   Ai dirigenti degli uffici dirigenziali generali dell'amministrazione.
Diritto al TFR - Diritto di sciopero - Libertà di opinione. I citati diritti riconosciuti ai lavoratori sono:   Diritto al TFR è un diritto patrimoniale; Diritto di sciopero è un diritto sindacale; Libertà di opinione è un diritto personale
Dispone il Codice delle Pari Opportunità tra uomo e donna, che le consigliere ed i consiglieri di parità svolgono funzioni di promozione e di controllo dell'attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e di non discriminazione tra donne e uomini nel lavoro. A norma dell'art. 13 del suddetto Codice nell'esercizio delle funzioni loro attribuite, le consigliere ed i consiglieri di parità:   Sono pubblici ufficiali
Dispone il D.Lgs. 165/2001 che nella P.A. il lavoratore può essere adibito a mansioni proprie della qualifica immediatamente superiore, nel caso di sostituzione di assente con diritto alla conservazione del posto:   Per la durata dell'assenza.
Dispone il D.Lgs. 165/2001 che nella P.A. il lavoratore può essere adibito a mansioni proprie della qualifica immediatamente superiore, tra l'altro,....   Nel caso di vacanza di posto in organico, per non più di sei mesi, prorogabili fino a dodici qualora siano state avviate le procedure per la copertura dei posti vacanti.
Dispone il D.Lgs. n. 165/2001 che nella P.A. l'esercizio di fatto di mansioni superiori a quelle della qualifica di appartenenza....   Non ha effetto ai fini dell'inquadramento del lavoratore o dell'assegnazione di incarichi di direzione.
Dispone il D.Lgs. n. 276/2003 che l'ipotesi di distacco si configura:   Quando un datore di lavoro, per soddisfare un proprio interesse, pone temporaneamente uno o più lavoratori a disposizione di un altro soggetto per l'esecuzione di una determinata attività lavorativa
Dispone il D.Lgs. n. 81/2015 che la durata complessiva di un contratto a tempo determinato non può essere superiore:   A trentasei mesi.
Dispone il D.M. 15-7-1986 in merito alla disciplina delle visite mediche di controllo dei lavoratori da parte dell'INPS, che il medico....   E' tenuto ad effettuare la visita nella stessa giornata, se la comunicazione è stata effettuata nelle ore antimeridiane, e non oltre la giornata successiva negli altri casi.
Dispone la legge in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro che "il lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro". L'obbligo cui si riferisce la norma riguarda:   Tutti i lavoratori.
Dispone la legge n. 104/1992 che la situazione di handicap assume connotazione di gravità....   Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione.
Dispone la legge n. 104/1992 che la situazione di handicap assume connotazione di gravità:   Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione
Dispone la legge n. 428/1990, che quando si intenda effettuare, ai sensi dell'art. 2112 c.c., un trasferimento d'azienda in cui sono complessivamente occupati più di quindici lavoratori, il cedente ed il cessionario devono darne comunicazione per iscritto alle rispettive rappresentanze sindacali unitarie, ovvero alle rappresentanze sindacali aziendali nonché ai sindacati di categoria che hanno stipulato il contratto collettivo applicato nelle imprese interessate al trasferimento:   Almeno venticinque giorni prima che sia perfezionato l'atto da cui deriva il trasferimento
Dispone la legge n. 428/1990, che quando si intenda effettuare, ai sensi dell'art. 2112 cod. civ., un trasferimento d'azienda in cui sono complessivamente occupati più di quindici lavoratori, il cedente ed il cessionario devono darne comunicazione per iscritto alle rispettive rappresentanze sindacali unitarie, ovvero alle rappresentanze sindacali aziendali nonché ai sindacati di categoria che hanno stipulato il contratto collettivo applicato nelle imprese interessate al trasferimento,....   Almeno venticinque giorni prima che sia perfezionato l'atto da cui deriva il trasferimento.
Dispone la legge n. 428/1990, che quando si intenda effettuare, ai sensi dell'art. 2112 cod. civ., un trasferimento d'azienda, il cedente ed il cessionario devono darne comunicazione per iscritto almeno venticinque giorni prima che sia perfezionato l'atto da cui deriva il trasferimento o che sia raggiunta un'intesa vincolante tra le parti, se precedente, alle R.S.U., ovvero alle R.S.A. nonché ai sindacati di categoria che hanno stipulato il contratto collettivo applicato nelle imprese interessate al trasferimento. Tale disposizione trova sempre applicazione?   No, trova applicazione nelle aziende in cui sono complessivamente occupati più di quindici lavoratori.
Dispone la legge n. 604/1966 che il datore di lavoro deve comunicare per iscritto il licenziamento al prestatore di lavoro ed esso può chiedere, entro quindici giorni dalla comunicazione, i motivi che hanno determinato il recesso. In tal caso, a norma di quanto dispone l'art. 2, il datore di lavoro....   Deve, nei sette giorni dalla richiesta, comunicarli per iscritto.
Dispone la legge n. 604/1966 che il datore di lavoro deve comunicare per iscritto il licenziamento al prestatore di lavoro ed esso può chiedere, entro quindici giorni dalla comunicazione, i motivi che hanno determinato il recesso. In tal caso il datore di lavoro deve, nei sette giorni dalla richiesta, comunicarli per iscritto. Il licenziamento intimato senza l'osservanza di dette disposizioni è, ai sensi dell'art. 2,....   Inefficace.
Dispone la legge n. 604/1966 che il licenziamento determinato da ragioni di credo politico o fede religiosa....   É nullo
Dispone la legge n. 604/1966 che il licenziamento determinato dall'appartenenza ad un sindacato....   É nullo
Dispone l'art. 1 del D.Lgs. n. 23/2015 che nel caso in cui il datore di lavoro, in conseguenza di assunzioni a tempo indeterminato avvenute successivamente all'entrata in vigore dello stesso D.lgs, integri il requisito occupazionale di cui all'art. 18 dello Statuto dei lavoratori, il licenziamento dei lavoratori, anche se assunti precedentemente a tale data:   È disciplinato dalle disposizioni del citato decreto
Dispone l'art. 1 del D.Lgs. n. 23/2015 che nel caso in cui il datore di lavoro, in conseguenza di assunzioni a tempo indeterminato avvenute successivamente all'entrata in vigore, integri il requisito occupazionale di cui all'art. 18 dello Statuto dei lavoratori, il licenziamento dei lavoratori, anche se assunti precedentemente a tale data:   È disciplinato dalle disposizioni del citato decreto.
Dispone l'art. 1 del D.Lgs. n. 368/2001 che è consentita l'apposizione di un termine al contratto di lavoro subordinato a fronte di specifiche ragioni. Quali sono le ragioni giustificatrici?   Ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, anche se riferibili all'ordinaria attività del datore di lavoro.
Dispone l'art. 1 del D.Lgs. n. 368/2001 che copia dell'atto scritto del contratto a tempo determinato deve essere consegnata dal datore di lavoro al lavoratore....   Entro cinque giorni lavorativi dall'inizio della prestazione.
Dispone l'art. 1 del D.Lgs. n. 368/2001 che l'apposizione del termine al contratto di lavoro subordinato....   Deve risultare da atto scritto con indicazione delle ragioni giustificatrici.
Dispone l'art. 1 della legge n. 508/1988, che l'indennità di accompagnamento, dopo l'accertamento delle prescritte condizioni sanitarie, è concessa....   Anche a minorati che presentino istanza dopo aver compiuto 65 anni.
Dispone l'art. 10 del D.Lgs. n. 368/2001 che è consentita la stipulazione di contratti di lavoro a tempo determinato con i dirigenti...   Purché di durata non superiore a cinque anni.
Dispone l'art. 10 del D.Lgs. n. 368/2001, che nei settori del turismo e dei pubblici esercizi è ammessa l'assunzione diretta di manodopera per l'esecuzione di speciali servizi, di durata non superiore...   A tre giorni, determinata dai contratti collettivi stipulati con i sindacati locali o nazionali aderenti alle confederazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale.
Dispone l'art. 12 del D.Lgs. n. 148/2015 che le integrazioni salariali ordinarie sono corrisposte:   Fino ad un periodo massimo di 13 settimane continuative, prorogabile trimestralmente fino ad un massimo complessivo di 52 settimane
Dispone l'art. 12 della legge n. 146/1990 che la Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sull'esercizio del diritto di sciopero è composta....   Da nove membri, scelti su designazione dei Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica e nominati con decreto del Presidente della Repubblica.
Dispone l'art. 13 del D.Lgs. n. 124/2004 che in caso di constatata inosservanza delle norme in materia di lavoro e legislazione sociale e qualora il personale ispettivo rilevi inadempimenti dai quali derivino sanzioni amministrative, questi....   Provvede a diffidare il datore di lavoro alla regolarizzazione delle inosservanze comunque sanabili, fissando il relativo termine.
Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per gli impiegati e quadri delle imprese dell'industria e artigianato edile e lapidei che occupano fino a 50 dipendenti?   1,70% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per gli operai delle imprese dell'industria e artigianato edile?   4,70% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per gli operai delle imprese dell'industria e artigianato lapidei?   3,30% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per i dipendenti delle imprese industriali che occupano oltre 50 dipendenti?   2% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per i dipendenti delle imprese industriali che occupano fino a 50 dipendenti?   1,70% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per gli impiegati e quadri delle imprese dell'industria e artigianato edile e lapidei che occupano oltre 50 dipendenti?   2% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
Dispone l'art. 16 del D.Lgs. n. 124/2004, che nei confronti della ordinanza-ingiunzione emessa dalla Direzione provinciale del lavoro, è ammesso ricorso davanti al direttore della DRL che decide nel termine di sessanta giorni dal ricevimento. Il ricorso....   Non sospende l'esecutività dell'ordinanza-ingiunzione, salvo che la direzione regionale del lavoro, su richiesta del ricorrente, disponga la sospensione.
Dispone l'art. 16 del D.Lgs. n. 124/2004, che nei confronti della ordinanza-ingiunzione emessa dalla Direzione provinciale del lavoro, è ammesso ricorso davanti al direttore nella DRL che decide nel termine di sessanta giorni dal ricevimento. Decorso inutilmente il termine previsto per la decisione....   Il ricorso si intende respinto.
Dispone l'art. 16 del D.Lgs. n. 124/2004, che nei confronti della ordinanza-ingiunzione emessa dalla Direzione provinciale del lavoro, fermo restando il ricorso in opposizione, è ammesso ricorso in via alternativa davanti al direttore nella direzione regionale del lavoro. Il ricorso va inoltrato alla direzione regionale del lavoro ed è deciso, nel termine....   Di sessanta giorni dal ricevimento, sulla base della documentazione prodotta dal ricorrente e di quella in possesso dell'Amministrazione.
Dispone l'art. 18 del D.Lgs. n. 276/2003, che fatte salve le ipotesi di cui all'art. 11, comma 2, chi esiga o comunque percepisca compensi da parte del lavoratore per avviarlo a prestazioni di lavoro oggetto di somministrazione è punito:   Con la pena alternativa dell'arresto non superiore ad un anno o dell'ammenda da euro 2.500 a euro 6.000 e in aggiunta alla sanzione penale è disposta la cancellazione dall'albo.
Dispone l'art. 2 del D.Lgs. n. 23/2015 che con la pronuncia di dichiarazione della nullità del licenziamento il giudice condanna il datore di lavoro al risarcimento del danno subito dal lavoratore per il licenziamento di cui sia stata accertata la nullità e l'inefficacia, stabilendo a tal fine un'indennità corrispondente al periodo dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione, dedotto quanto percepito, nel periodo di estromissione, per lo svolgimento di altre attività lavorative. Il datore di lavoro è condannato anche al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali?   Si, per il medesimo periodo
Dispone l'art. 2 del D.Lgs. n. 23/2015 che con la pronuncia di dichiarazione della nullità del licenziamento perchè discriminatorio il giudice condanna il datore di lavoro al risarcimento del danno subito dal lavoratore per il licenziamento di cui sia stata accertata la nullità e l'inefficacia, stabilendo a tal fine un'indennità commisurata all'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto, corrispondente al periodo dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione, dedotto quanto percepito, nel periodo di estromissione, per lo svolgimento di altre attività lavorative. In ogni caso la misura del risarcimento non potrà essere inferiore:   A cinque mensilità dell'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto.
Dispone l'art. 2 del D.Lgs. n. 61/2000 che il contratto di lavoro a tempo parziale è stipulato in forma scritta ai fini e per gli effetti di cui all'art. 8, comma 1 dello stesso D.Lgs., ovvero ai fini....   Della prova; il contratto deve contenere indicazione della durata della prestazione lavorativa e della collocazione temporale dell'orario con riferimento al giorno, alla settimana, al mese e all'anno.
Dispone l'art. 2 della L. n. 146/1990, che il tentativo preventivo di conciliazione si può svolgere, se lo sciopero ha rilievo locale....   Presso la prefettura, o presso il comune nel caso di scioperi nei servizi pubblici di competenza dello stesso e salvo il caso in cui l'amministrazione comunale sia parte.
Dispone l'art. 2 della L. n. 146/1990, che le procedure di raffreddamento e di conciliazione previste da accordi o contratti collettivi, da esperire prima della proclamazione dello sciopero nei servizi pubblici essenziali, sono:   Obbligatorie per entrambe le parti.
Dispone l'art. 21 del D.Lgs. n. 81/2015, che il termine del contratto a tempo determinato può essere prorogato, con il consenso del lavoratore, solo quando la durata iniziale del contratto sia inferiore a trentasei mesi, e, comunque:   Per un massimo di cinque volte.
Dispone l'art. 2119 del c.c. che si può recedere dal contratto di lavoro a tempo indeterminato qualora si verifichi giusta causa di licenziamento. Ovvero....   Quando si verifichi un grave o gravissimo inadempimento che non consenta la prosecuzione, anche provvisoria del rapporto
Dispone l'art. 2119 del c.c. che si può recedere dal contratto di lavoro a tempo indeterminato qualora si verifichi giusta causa di licenziamento. Ovvero:   Quando si verifichi un grave o gravissimo inadempimento che non consenta la prosecuzione, anche provvisoria del rapporto
Dispone l'art. 2120 del c.c. che dopo 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro, il lavoratore dipendente ha la facoltà di chiedere un anticipo sul Tfr, maturato fino a quel momento, nella misura massima del 70%. Per sostenere quali spese non è possibile richiedere un anticipo?   Spese per ferie
Dispone l'art. 2120 del c.c. che dopo 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro, il lavoratore dipendente ha la facoltà di chiedere un anticipo sul Tfr, maturato fino a quel momento, nella misura massima:   Del 70%, per spese urgenti rigorosamente documentate
Dispone l'art. 2121 del c.c. che l'indennità di mancato preavviso di cui all'art. 2118 c.c. deve calcolarsi....   Computando le provvigioni, i premi di produzione, le partecipazioni agli utili o al prodotto ed ogni altro compenso di carattere continuativo, con esclusione di quanto è corrisposto a titolo di rimborso spese.
Dispone l'art. 2121 del c.c. che l'indennità di mancato preavviso di cui all'art. 2118 c.c., se il prestatore di lavoro è retribuito in tutto o in parte con provvigioni, con premi di produzione o con partecipazioni, deve essere determinata:   Sulla media degli emolumenti degli ultimi tre anni di servizio o del minor tempo di servizio prestato.
Dispone l'art. 22 del CCNL del comparto Funzioni locali, che al fine dell'armonizzazione dello svolgimento dei servizi con le esigenze complessive degli utenti, le articolazioni dell'orario di lavoro sono determinate dall'ente, nel rispetto della disciplina in materia di relazioni sindacali di cui al titolo II, tenendo conto dei criteri indicati al co. 3 del citato articolo. Indicare quale tra i seguenti è uno di detti criteri.   Ottimizzazione dell'impiego delle risorse umane
Dispone l'art. 22 del CCNL del comparto Funzioni locali, che al fine dell'armonizzazione dello svolgimento dei servizi con le esigenze complessive degli utenti, le articolazioni dell'orario di lavoro sono determinate dall'ente, nel rispetto della disciplina in materia di relazioni sindacali di cui al titolo II, tenendo conto dei criteri indicati al co. 3 del citato articolo. Indicare quale tra i seguenti uno è di detti criteri.   Ampliamento della fruibilità dei servizi da parte dell'utenza
Dispone l'art. 22 del CCNL del comparto Funzioni locali, che al fine dell'armonizzazione dello svolgimento dei servizi con le esigenze complessive degli utenti, le articolazioni dell'orario di lavoro sono determinate dall'ente, nel rispetto della disciplina in materia di relazioni sindacali di cui al titolo II, tenendo conto dei criteri indicati al co. 3 del citato articolo. Indicare quale tra i seguenti è uno di detti criteri.   Miglioramento della qualità delle prestazioni
Dispone l'art. 22 del CCNL del comparto Funzioni locali, che al fine dell'armonizzazione dello svolgimento dei servizi con le esigenze complessive degli utenti, le articolazioni dell'orario di lavoro sono determinate dall'ente, nel rispetto della disciplina in materia di relazioni sindacali di cui al titolo II, tenendo conto dei criteri indicati al co. 3 del citato articolo. Indicare quale tra i seguenti è uno di detti criteri.   Miglioramento dei rapporti funzionali con altri uffici ed altre amministrazioni
Dispone l'art. 22 del CCNL del comparto Funzioni locali, in merito all'orario di lavoro, che il lavoratore ha diritto ad un periodo di riposo consecutivo giornaliero, per il recupero delle energie psicofisiche non inferiore a:   11 ore
Dispone l'art. 22 del D.Lgs. n. 165/2001 che i provvedimenti di cui all'articolo 21, commi 1 e 1-bis, sono adottati sentito il Comitato dei garanti. Come sono nominati i componenti del Comitato?   Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Dispone l'art. 22 del D.Lgs. n. 165/2001 che i provvedimenti di cui all'articolo 21, commi 1 e 1-bis, sono adottati sentito il Comitato dei garanti. Quanto dura in carica il Comitato?   Dura in carica tre anni.
Dispone l'art. 22 del D.Lgs. n. 165/2001 che i provvedimenti di cui all'articolo 21, commi 1 e 1-bis, sono adottati sentito:   Il Comitato dei garanti.
Dispone l'art. 22 del D.Lgs. n. 165/2001 che il parere del Comitato dei garanti deve essere reso entro il termine di quarantacinque giorni dalla richiesta. Decorso inutilmente tale termine:   Si prescinde dal parere.
Dispone l'art. 25 del D.Lgs. n. 276/2003, che nel contratto di somministrazione di lavoro sono a carico del somministratore....   Gli oneri contributivi, previdenziali, assicurativi ed assistenziali.
Dispone l'art. 26 del D.Lgs. n. 151/2001, che nel caso di affidamento di minore, il congedo di maternità può essere fruito...   Entro cinque mesi dall'affidamento, per un periodo massimo di tre mesi.
Dispone l'art. 26, D.Lgs. 151/2015 che le dimissioni e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro devono essere fatte con modalità telematiche su appositi moduli resi disponibili dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e trasmessi al datore di lavoro e all'Ispettorato nazionale del lavoro. Cosa comporta la violazione di dette disposizioni?   L'inefficacia delle stesse
Dispone l'art. 3 del D.Lgs. n. 23/2015 che esclusivamente nelle ipotesi di licenziamento per giustificato motivo soggettivo o per giusta causa in cui sia direttamente dimostrata in giudizio l'insussistenza del fatto materiale contestato al lavoratore, rispetto alla quale resta estranea ogni valutazione circa la sproporzione del licenziamento, il giudice annulla il licenziamento e condanna il datore di lavoro alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro e al pagamento di un'indennità risarcitoria commisurata all'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR, corrispondente al periodo dal giorno del licenziamento fino a quello dell'effettiva reintegrazione, dedotto quanto il lavoratore abbia percepito per lo svolgimento di altre attività lavorative, nonché quanto avrebbe potuto percepire accettando una congrua offerta di lavoro. In ogni caso la misura dell'indennità risarcitoria relativa al periodo antecedente alla pronuncia di reintegrazione:   Non può essere superiore a dodici mensilità dell'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR.
Dispone l'art. 3 del D.Lgs. n. 23/2015, che salvo quanto disposto dal comma 2, nei casi in cui risulta accertato che non ricorrono gli estremi del licenziamento per giustificato motivo oggettivo o per giustificato motivo soggettivo o giusta causa, il giudice dichiara estinto il rapporto di lavoro alla data del licenziamento e condanna il datore di lavoro al pagamento di un'indennità non assoggettata a contribuzione previdenziale di importo pari:   A 2 mensilità dell'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità.
Dispone l'art. 3 del D.Lgs. n. 61/2000 che nei contratti di lavoro a tempo parziale, la regolamentazione del lavoro supplementare è rimessa alla contrattazione collettiva. Indicare quale affermazione in merito è corretta.   Se il contratto collettivo prevede e disciplina la facoltà del datore di lavoro di richiedere prestazioni supplementari, non è richiesto il consenso del lavoratore, in quanto si presume.
Dispone l'art. 3 della L. n. 164/1975 (Provvedimenti per la garanzia del salario) che i periodi di sospensione per i quali è ammessa l'integrazione salariale sono riconosciuti utili d'ufficio per....   Il conseguimento del diritto alla pensione per l'invalidità, vecchiaia e superstiti e per la determinazione della misura di questa fino ad un massimo complessivo di trentasei mesi nell'intero rapporto assicurativo del lavoratore.
Dispone l'art. 3, l. n. 108/1990 che il licenziamento determinato da ragioni discriminatorie è:   Nullo, indipendentemente dalla motivazione addotta
Dispone l'art. 30 del D.Lgs. n. 276/2003 in merito al distacco che....   Qualora comporti un trasferimento ad una unità produttiva sita a più di 50 km da quella in cui il lavoratore è adibito, il distacco può avvenire soltanto per comprovate ragioni tecniche, organizzative, produttive o sostitutive.
Dispone l'art. 30 del D.Lgs. n. 276/2003 in merito al distacco che....   Qualora comporti un mutamento di mansioni esso deve avvenire con il consenso del lavoratore interessato.
Dispone l'art. 30 del D.Lgs. n. 276/2003 in merito al distacco che:   Qualora comporti un trasferimento ad una unità produttiva sita a più di 50 km da quella in cui il lavoratore è adibito, il distacco può avvenire soltanto per comprovate ragioni tecniche, organizzative, produttive o sostitutive.
Dispone l'art. 30 del D.Lgs. n. 276/2003 in merito al distacco che:   Qualora comporti un mutamento di mansioni esso deve avvenire con il consenso del lavoratore interessato.
Dispone l'art. 30 del D.Lgs. n. 81/2015 che per tutta la durata del contratto di somministrazione i lavoratori svolgono la propria attività:   Nell'interesse e sotto la direzione e il controllo dell'utilizzatore.
Dispone l'art. 32, D.Lgs. n. 151/2001, che per ogni bambino, nei primi suoi dodici anni di vita, ciascun genitore ha diritto di astenersi dal lavoro secondo le modalità stabilite nel citato D.Lgs. I relativi congedi parentali dei genitori:   Di norma, non possono complessivamente eccedere il limite di dieci mesi
Dispone l'art. 33 del D.Lgs. n. 165/2001 (Eccedenze di personale e mobilità collettiva) che le amministrazioni pubbliche che non adempiono alla ricognizione annuale di personale:   Non possono effettuare assunzioni o instaurare rapporti di lavoro con qualunque tipologia di contratto pena la nullità degli atti posti in essere.
Dispone l'art. 33 della legge 104/1992 che, il genitore o il familiare lavoratore, con rapporto di lavoro pubblico, che assista con continuità un parente o un affine entro il terzo grado handicappato ha diritto....   A scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e non può essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede.
Dispone l'art. 33 della legge 104/1992 che, il lavoratore rientrante tra i soggetti di cui al co. 3 dello stesso ha diritto:   A scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e non può essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede
Dispone l'art. 34 del D.Lgs. n. 165/2001 che il personale collocato in disponibilità è iscritto in appositi elenchi. Per le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo e per gli enti pubblici non economici nazionali, da chi è formato e gestito l'elenco?   Dipartimento della funzione pubblica.
Dispone l'art. 35 del D.Lgs. n. 165/2001 che i vincitori di concorsi devono permanere nella sede di prima destinazione per un periodo non inferiore a cinque anni. Detta disposizione è derogabile dai contratti collettivi ?   No, non è derogabile da contratti o accordi collettivi.
Dispone l'art. 35 del D.Lgs. n. 165/2001 che le graduatorie dei concorsi per il reclutamento del personale rimangono vigenti per un termine di 3 anni dalla data di pubblicazione. Restano salvi eventuali periodi di vigenza inferiori previsti da leggi regionali?   Si.
Dispone l'art. 37 del D.Lgs. n. 81/2015, che nel contratto di somministrazione di lavoro sono a carico del somministratore:   Gli oneri contributivi, previdenziali, assicurativi ed assistenziali.
Dispone l'art. 39 del CCNL del comparto Funzioni locali che possono essere concessi ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia. Nel periodo di aspettativa al dipendente è dovuta la retribuzione?   No
Dispone l'art. 39 del CCNL del comparto Funzioni locali che possono essere concessi ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia. Nel periodo di aspettativa decorre l'anzianità di servizio?   No, non decorre l'anzianità di servizio
Dispone l'art. 39 del CCNL del comparto Funzioni locali che possono essere concessi ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia. L'aspettativa è fruibile anche frazionatamente?   Si, per espressa previsione di cui al citato articolo
Dispone l'art. 39 del CCNL del comparto Funzioni locali che possono essere concessi ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia. Qual è la durata complessiva dell'aspettativa?   Dodici mesi in un triennio
Dispone l'art. 39 del CCNL del comparto Funzioni locali, che al dipendente con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, che ne faccia formale e motivata richiesta possono essere concessi, compatibilmente con le esigenze organizzative o di servizio, periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia, senza retribuzione e senza decorrenza dell'anzianità, per una durata complessiva di dodici mesi in un triennio. Tale diritto è riconosciuto anche ai dipendenti a tempo determinato?   No
Dispone l'art. 4 del D.Lgs. n. 124/2004 che le DRL, sentiti i Direttori regionali dell'INPS e dell'INAIL e degli altri enti previdenziali, coordinano l'attività di vigilanza in materia di lavoro e di legislazione sociale, individuando specifiche linee operative secondo le direttive della direzione generale. A tale fine,....   Le DRL consultano, almeno ogni tre mesi, i direttori regionali dell'INPS, dell'INAIL e degli altri enti previdenziali.
Dispone l'art. 4 del D.Lgs. n. 276/2003 che il Ministero del lavoro rilascia entro sessanta giorni dalla richiesta e previo accertamento della sussistenza dei requisiti giuridici e finanziari, l'autorizzazione provvisoria all'esercizio delle attività per le quali viene fatta richiesta di autorizzazione, provvedendo contestualmente alla iscrizione delle agenzie nell'apposito albo. Decorsi due anni,....   Su richiesta del soggetto autorizzato, entro i novanta giorni successivi rilascia l'autorizzazione a tempo indeterminato subordinatamente alla verifica del corretto andamento della attività svolta; decorsi inutilmente i termini previsti, la domanda di autorizzazione si intende accettata.
Dispone l'art. 4 del D.Lgs. n. 276/2003 che il Ministero del lavoro rilascia, entro sessanta giorni dalla richiesta e previo accertamento della sussistenza dei requisiti giuridici e finanziari, l'autorizzazione provvisoria all'esercizio delle attività per le quali viene fatta richiesta di autorizzazione, provvedendo contestualmente alla iscrizione delle agenzie nell'apposito albo. Decorsi due anni,:   Su richiesta del soggetto autorizzato, entro i novanta giorni successivi rilascia l'autorizzazione a tempo indeterminato subordinatamente alla verifica del corretto andamento della attività svolta; decorsi inutilmente i termini previsti, la domanda di autorizzazione si intende accettata
Dispone l'art. 4 del D.Lgs. n. 66/2003 che la durata massima settimanale dell'orario di lavoro...   E' determinata dai contratti collettivi, che devono rispettare il limite delle 48 ore per periodo di sette giorni, da calcolarsi non settimana per settimana, bensì come media in un arco temporale non superiore di norma a 4 mesi, limite temporale che può essere elevato dalla contrattazione collettiva fino a 12 mesi.
Dispone l'art. 4 del D.Lgs. n. 66/2003, che la durata media dell'orario di lavoro compreso quello straordinario non può superare per ogni periodo di 7 giorni:   Le 48 ore
Dispone l'art. 4 della L. 223/1991 che dopo aver ricevuto la comunicazione da parte dell'azienda, le organizzazioni sindacali hanno la possibilità di richiedere un esame congiunto delle cause che hanno contribuito a determinare l'eccedenza del personale e le possibilità di utilizzazione diversa di tale personale, anche mediante contratti di solidarietà. Tale richiesta deve essere fatta entro...   7 giorni dal ricevimento della comunicazione.
Dispone l'art. 4 della L. n. 223/1991, che in caso di procedura di mobilità, la comunicazione che l'impresa deve effettuare alle rappresentanze sindacali aziendali deve contenere la specificazione puntuale di numerosi elementi; quale dei seguenti elementi, non è previsto che sia contenuto nella comunicazione?   I nominativi dei lavoratori eccedenti.
Dispone l'art. 4 della legge n. 604/1966, che il licenziamento determinato dall'appartenenza ad un sindacato e dalla partecipazione ad attività sindacali è....   Nullo indipendentemente dalla motivazione addotta
Dispone l'art. 4, D.Lgs. n. 53/2000 che per gravi motivi familiari, debitamente documentati, i dipendenti di datori di lavoro pubblici e privati possano richiedere un periodo di congedo, continuato o frazionato, non superiore a due anni. Durante tale periodo:   Il dipendente conserva il posto di lavoro, non ha diritto alla retribuzione e non può svolgere alcun tipo di attività lavorativa
Dispone l'art. 4, D.Lgs. n. 53/2000 che per gravi motivi familiari, debitamente documentati, i dipendenti di datori di lavoro pubblici e privati possano richiedere un periodo di congedo, continuato o frazionato, non superiore a due anni. Il congedo:   Non è computato nell'anzianità di servizio nè ai fini previdenziali
Dispone l'art. 4, l. n. 604/1966, che il licenziamento determinato dall'appartenenza ad un sindacato e dalla partecipazione ad attività sindacali è:   Nullo indipendentemente dalla motivazione addotta
Dispone l'art. 42 del CCNL del comparto Funzioni locali che il dipendente, rientrato in servizio, non può usufruire continuativamente di due periodi di aspettativa, anche richiesti per motivi diversi, se tra essi non intercorrano almeno quattro mesi di servizio attivo. Tale disposizione trova applicazione anche in caso di aspettativa per volontariato?   No, in tal caso non trova applicazione
Dispone l'art. 42 del CCNL del comparto Funzioni locali che il dipendente, rientrato in servizio, non può usufruire continuativamente di due periodi di aspettativa, anche richiesti per motivi diversi, se tra essi non intercorrano almeno quattro mesi di servizio attivo. Tale disposizione trova applicazione anche in caso di aspettativa per cariche sindacali?   No, in tal caso non trova applicazione
Dispone l'art. 42 del CCNL del comparto Funzioni locali che il dipendente, rientrato in servizio, non può usufruire continuativamente di due periodi di aspettativa, anche richiesti per motivi diversi, se tra essi non intercorrano almeno quattro mesi di servizio attivo. Tale disposizione trova applicazione anche in caso di aspettativa per cariche pubbliche elettive?   No, in tal caso non trova applicazione
Dispone l'art. 42 del CCNL del comparto Funzioni locali che il dipendente, rientrato in servizio, non può usufruire continuativamente di due periodi di aspettativa, anche richiesti per motivi diversi, se tra essi non intercorrano:   Almeno quattro mesi di servizio attivo
Dispone l'art. 42 del CCNL del comparto Funzioni locali che qualora durante il periodo di aspettativa vengano meno i motivi che ne hanno giustificato la concessione, l'ente invita il dipendente a riprendere servizio. In tale ipotesi quale preavviso deve essere dato al dipendente?   Dieci giorni
Dispone l'art. 45 del D.Lgs. n. 276/2003 che ai fini delle prestazioni della assicurazione generale e obbligatoria per la invalidità, la vecchiaia ed i superstiti, della indennità di malattia e di ogni altra prestazione previdenziale e assistenziale e delle relative contribuzioni connesse alla durata giornaliera, settimanale, mensile o annuale della prestazione lavorativa, i lavoratori contitolari del contratto di lavoro ripartito sono assimilati ai lavoratori a tempo parziale. Il calcolo delle prestazioni e dei contributi è effettuato....   Non preventivamente ma mese per mese, salvo conguaglio a fine anno a seguito dell'effettivo svolgimento della prestazione lavorativa.
Dispone l'art. 45 del D.Lgs. n. 276/2003 che ai fini delle prestazioni della assicurazione generale e obbligatoria per la invalidità, la vecchiaia ed i superstiti, della indennità di malattia e di ogni altra prestazione previdenziale e assistenziale e delle relative contribuzioni connesse alla durata giornaliera, settimanale, mensile o annuale della prestazione lavorativa, i lavoratori contitolari del contratto di lavoro ripartito sono assimilati ai lavoratori....   A tempo parziale; il calcolo delle prestazioni e dei contributi andrà tuttavia effettuato non preventivamente ma mese per mese, salvo conguaglio a fine anno a seguito dell'effettivo svolgimento della prestazione lavorativa.
Dispone l'art. 48 del D.Lgs. n. 151/2001, che i periodi di congedo per la malattia del figlio...   Sono computati nell'anzianità di servizio, esclusi gli effetti relativi alle ferie e alla tredicesima mensilità o alla gratifica natalizia.
Dispone l'art. 5 del D.Lgs. n. 165/2001 che gli organismi di controllo interno delle pubbliche amministrazioni verificano periodicamente la rispondenza delle determinazioni organizzative ai principi indicati dalla legge. Scopo del controllo è, tra l'altro, quello:   Di fornire elementi per l'adozione delle misure previste nei confronti dei responsabili della gestione.
Dispone l'art. 5 del D.Lgs. n. 165/2001 che gli organismi di controllo interno delle pubbliche amministrazioni verificano periodicamente la rispondenza delle determinazioni organizzative ai principi indicati dalla legge. Scopo del controllo è, tra l'altro, quello di:   Proporre l'adozione di eventuali interventi correttivi.
Dispone l'art. 5 della L. n. 339/1958 che il lavoratore domestico, che ha superato il periodo di prova senza aver ricevuto disdetta, s'intende automaticamente confermato. Il servizio prestato durante il periodo di prova:   Va computato a tutti gli effetti dell'anzianità
Dispone l'art. 5 della legge n. 108/1990 che ove il tentativo di conciliazione fallisca, ciascuna delle parti entro il termine di venti giorni può promuovere il deferimento della controversia al collegio di arbitrato previsto dal CCNL, o in mancanza, ad un collegio composto da un rappresentante scelto da ciascuna parte e da un presidente scelto di comune accordo o, in difetto, dalla DPL. Il collegio si pronuncia....   Entro trenta giorni e la sua decisione acquista efficacia di titolo esecutivo osservate le disposizioni dell'articolo 411 del c.p.c.
Dispone l'art. 5 della legge n. 108/1990 che ove il tentativo di conciliazione fallisca, ciascuna delle parti può promuovere il deferimento della controversia al collegio di arbitrato previsto dal CCNL, o in mancanza, ad un collegio composto da un rappresentante scelto da ciascuna parte e da un presidente scelto di comune accordo o, in difetto, dalla DPL entro il termine di....   Venti giorni.
Dispone l'art. 5 della legge n. 108/1990 in merito al tentativo obbligatorio di conciliazione, arbitrato e spese processuali che....   Ove il giudice rilevi l'improcedibilità della domanda in giudizio per la riassunzione o il risarcimento del danno sospende il giudizio e fissa alle parti un termine perentorio non superiore a sessanta giorni per la proposizione della richiesta del tentativo di conciliazione.
Dispone l'art. 5 della legge n. 108/1990 in merito al tentativo obbligatorio di conciliazione, arbitrato e spese processuali che....   La domanda in giudizio per la riassunzione o il risarcimento del danno non può essere proposta se non è preceduta dalla richiesta di conciliazione avanzata secondo le procedure previste dai contratti e accordi collettivi di lavoro, ovvero dagli articoli 410 e 411 del c.p.c.
Dispone l'art. 5 della legge n. 108/1990 in merito al tentativo obbligatorio di conciliazione, arbitrato e spese processuali che....   La comunicazione al datore di lavoro della richiesta di espletamento della procedura obbligatoria di conciliazione avvenuta nel termine di cui all'art. 6 della L. n. 604/1966, impedisce la decadenza sancita nella medesima norma.
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative?   Si, una di tali ipotesi è costituita dalle proroghe dei contratti di personale a tempo determinato interessato dai processi di stabilizzazione
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative?   Si, una di tali ipotesi è costituita dalle particolari necessità di enti di nuova istituzione
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative?   Si, una di tali ipotesi è l'attivazione di nuovi servizi o attuazione di processi di riorganizzazione finalizzati all'accrescimento di quelli esistenti
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative?   Si, una di tali ipotesi è la realizzazione di eventi sportivi o culturali di rilievo internazionale
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative?   Si, una di tali ipotesi è la stipulazione di contratti a tempo determinato per il conferimento di supplenze al personale docente ed educativo degli enti locali
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare:   Il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative?   Si, una di tali ipotesi è la stipulazione di contratti a tempo determinato per l'assunzione di personale da adibire all'esercizio delle funzioni infungibili della polizia locale e degli assistenti sociali
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative?   Si, una di tali ipotesi è per il personale che afferisce a progetti finanziati con fondi UE, statali, regionali o privati
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative?   Si, una di tali ipotesi è l'introduzione di nuove tecnologie che comportino cambiamenti organizzativi o che abbiano effetti sui fabbisogni di personale e sulle professionalità
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali, che i contratti a termine hanno la durata massima di trentasei mesi e che tra un contratto e quello successivo è previsto un intervallo temporale. Nel caso di un contratto di durata superiore a sei mesi l'intervallo temporale è fissato:   In almeno venti giorni
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali, che i contratti a termine hanno la durata massima di trentasei mesi e che tra un contratto e quello successivo è previsto un intervallo temporale. Nel caso di un contratto di durata fino a sei mesi l'intervallo temporale è fissato:   In almeno dieci giorni
Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali, che il rapporto di lavoro a tempo determinato si risolve automaticamente, senza diritto al preavviso, alla scadenza del termine indicato nel contratto individuale. Un contratto a tempo determinato può risolversi anche prima di tale data?   Si, con il rientro in servizio del lavoratore sostituito, nel caso di contratto a tempo determinato stipulato per ragioni sostitutive
Dispone l'art. 51 del CCNL del comparto Funzioni locali che il lavoratore assunto a tempo determinato, in relazione alla durata prevista del rapporto di lavoro, può essere sottoposto ad un periodo di prova. Per i rapporti di durata fino a sei mesi:   Il periodo di prova non può essere superiore a due settimane
Dispone l'art. 51 del CCNL del comparto Funzioni locali che il lavoratore assunto a tempo determinato, in relazione alla durata prevista del rapporto di lavoro, può essere sottoposto ad un periodo di prova. Per i rapporti di durata superiore a sei mesi:   Il periodo di prova non può essere superiore a quattro settimane
Dispone l'art. 51 del CCNL del comparto Funzioni locali, che in tutti i casi in cui lo stesso CCNL prevede la risoluzione del rapporto con preavviso o con corresponsione dell'indennità sostitutiva dello stesso, ad eccezione di quelli previsti dal comma 10 dell'art. 50 e dal comma 2 del presente articolo, per il rapporto di lavoro a tempo determinato il termine di preavviso è fissato in un giorno per ogni periodo di lavoro di 15 giorni contrattualmente stabilito e, comunque, non può superare i 30 giorni, nelle ipotesi di durata dello stesso superiore all'anno. In caso di dimissioni del dipendente:   I termini sono ridotti alla metà
Dispone l'art. 52 del D.Lgs. 165/2001 che nella P.A. il lavoratore può essere adibito a mansioni proprie della qualifica immediatamente superiore, nel caso di vacanza di posto in organico, per non più di sei mesi. Tale periodo può essere prorogato?   Sì, fino a dodici mesi qualora siano state avviate le procedure per la copertura dei posti vacanti.
Dispone l'art. 52 del D.Lgs. n. 165/2001 (Disciplina delle mansioni) che l'esercizio di fatto di mansioni non corrispondenti alla qualifica di appartenenza:   Non ha effetto ai fini dell'inquadramento del lavoratore o dell'assegnazione di incarichi di direzione.
Dispone l'art. 52 del D.Lgs. n. 165/2001 (Disciplina delle mansioni) che per obiettive esigenze di servizio il prestatore di lavoro può essere adibito a mansioni proprie della qualifica immediatamente superiore nel caso di sostituzione di altro dipendente assente con diritto alla conservazione del posto:   Con esclusione dell'assenza per ferie, per la durata dell'assenza.
Dispone l'art. 52 del D.Lgs. n. 165/2001 (Disciplina delle mansioni) che per obiettive esigenze di servizio il prestatore di lavoro può essere adibito a mansioni proprie della qualifica immediatamente superiore nel caso di vacanza di posto in organico:   Per non più di sei mesi, prorogabili fino a dodici qualora siano state avviate le procedure per la copertura dei posti vacanti.
Dispone l'art. 53 del D.Lgs. n. 165/2001 che fatte salve le deroghe di cui all'art. 23-bis del D.Lgs. n. 165/2001 nonché quelle per i rapporti di lavoro a tempo parziale, resta ferma per tutti i dipendenti pubblici la disciplina delle incompatibilità dettata dagli artt. 60 e seguenti del T.U. n. 3/1957. Indicare quale tra le seguenti affermazioni in materia risulta essere corretta.   Decorso il termine per provvedere, l'autorizzazione se richiesta per incarichi da conferirsi da amministrazioni pubbliche, si intende accordata.
Dispone l'art. 53 del D.Lgs. n. 165/2001 che fatte salve le deroghe di cui all'art. 23-bis del D.Lgs. n. 165/2001 nonché quelle per i rapporti di lavoro a tempo parziale, resta ferma per tutti i dipendenti pubblici la disciplina delle incompatibilità dettata dagli art. 60 e seguenti del T.U. n. 3/1957. Indicare quale tra le seguenti affermazioni in materia risulta essere corretta.   L'impiegato che contravvenga ai divieti posti dalla legge in materia di incompatibilità viene diffidato dall'ente a cessare dalla situazione di incompatibilità.
Dispone l'art. 53 del D.Lgs. n. 165/2001 che fatte salve le deroghe di cui all'art. 23-bis del D.Lgs. n. 165/2001 nonché quelle per i rapporti di lavoro a tempo parziale, resta ferma per tutti i dipendenti pubblici la disciplina delle incompatibilità dettata dagli art. 60 e seguenti del T.U. n. 3/1957. Indicare quale tra le seguenti affermazioni in materia risulta essere corretta.   L'impiegato può accettare cariche in società cooperative.
Dispone l'art. 53 del D.Lgs. n. 165/2001 che fatte salve le deroghe di cui all'art. 23-bis del D.Lgs. n. 165/2001 nonché quelle per i rapporti di lavoro a tempo parziale, resta ferma per tutti i dipendenti pubblici la disciplina delle incompatibilità dettata dagli art. 60 e seguenti del T.U. n. 3/1957. Indicare quale tra le seguenti affermazioni in materia risulta essere corretta.   La circostanza che l'impiegato abbia obbedito alla diffida dell'amministrazione di cessare dalla situazione di incompatibilità non preclude l'eventuale azione disciplinare.
Dispone l'art. 53 del D.Lgs. n. 165/2001 che fatte salve le deroghe di cui all'art. 23-bis del D.Lgs. n. 165/2001 nonché quelle per i rapporti di lavoro a tempo parziale, resta ferma per tutti i dipendenti pubblici la disciplina delle incompatibilità dettata dagli art. 60 e seguenti del T.U. n. 3/1957. Indicare quale tra le seguenti affermazioni in materia risulta essere corretta.   L'impiegato può essere prescelto come perito od arbitro previa autorizzazione del Ministro o del capo ufficio da lui delegato.
Dispone l'art. 53 del D.Lgs. n. 165/2001 che i soggetti pubblici o privati che erogano compensi a dipendenti pubblici per gli incarichi di cui al comma 6 (n.d.r. dello stesso art. 53) sono tenuti a dare comunicazione all'amministrazione di appartenenza dei dipendenti stessi dei compensi erogati nell'anno precedente. Entro quale data detti soggetti devono espletare l'adempimento?   Entro il 30 aprile di ciascun anno.
Dispone l'art. 53 del D.Lgs. n. 276/2003, che durante il rapporto di apprendistato, la categoria di inquadramento del lavoratore....   Non potrà essere inferiore, per più di due livelli, alla categoria spettante, in applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro.
Dispone l'art. 54 del D.Lgs. n. 165/2001 che il Governo definisce un codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, al fine di assicurare, tra l'altro, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà e imparzialità. Chi vigila sul Codice di comportamento del personale?   Tra l'altro, i dirigenti responsabili di ciascuna struttura.
Dispone l'art. 54 del D.Lgs. n. 165/2001 che il Governo definisce un codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, al fine di assicurare, tra l'altro, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà e imparzialità. Chi vigila sul Codice di comportamento del personale?   Tra l'altro, le strutture di controllo interno.
Dispone l'art. 54 del D.Lgs. n. 276/2003 che per poter assumere mediante contratti di inserimento i soggetti devono avere mantenuto in servizio almeno il 60% dei lavoratori il cui contratto di inserimento sia venuto a scadere nei diciotto mesi precedenti. A tale fine si computano anche i lavoratori licenziati per giusta causa?   No, non si computano.
Dispone l'art. 54 del D.Lgs. n. 276/2003 che per poter assumere mediante contratti di inserimento i soggetti devono avere mantenuto in servizio almeno il 60% dei lavoratori il cui contratto di inserimento sia venuto a scadere nei diciotto mesi precedenti. A tale fine si computano anche i contratti risolti nel corso o al termine del periodo di prova?   No, non si computano.
Dispone l'art. 54 del D.Lgs. n. 276/2003 che per poter assumere mediante contratti di inserimento i soggetti devono avere mantenuto in servizio almeno il 60% dei lavoratori il cui contratto di inserimento sia venuto a scadere nei diciotto mesi precedenti. A tale fine si computano anche i lavoratori che, al termine del rapporto di lavoro, abbiano rifiutato la proposta di rimanere in servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato?   No, non si computano.
Dispone l'art. 54 del D.Lgs. n. 276/2003 che per poter assumere mediante contratti di inserimento i soggetti devono avere mantenuto in servizio almeno il 60% dei lavoratori il cui contratto di inserimento sia venuto a scadere nei diciotto mesi precedenti. Dette disposizioni....   Non si applicano quando nei diciotto mesi precedenti alla assunzione del lavoratore, sia venuto a scadere un solo contratto di inserimento.
Dispone l'art. 54 del D.Lgs. n. 276/2003 che per poter assumere mediante contratti di inserimento i soggetti devono avere mantenuto in servizio almeno il 60% dei lavoratori il cui contratto di inserimento sia venuto a scadere nei diciotto mesi precedenti. Agli effetti di detta disposizione....   Si considerano mantenuti in servizio i soggetti per i quali il rapporto di lavoro, nel corso del suo svolgimento sia stato trasformato in rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Dispone l'art. 54 del D.Lgs. n. 276/2003 che per poter assumere mediante contratti di inserimento i soggetti devono avere mantenuto in servizio almeno il 60% dei lavoratori il cui contratto di inserimento sia venuto a scadere nei diciotto mesi precedenti. A tale fine si computano anche i lavoratori che si siano dimessi?   No, non si computano.
Dispone l'art. 54 del D.Lgs. n. 276/2003 che per poter assumere mediante contratti di inserimento i soggetti devono avere mantenuto in servizio...   Almeno il 60% dei lavoratori il cui contratto di inserimento sia venuto a scadere nei diciotto mesi precedenti.
Dispone l'art. 54 del D.Lgs. n. 276/2003, che i contratti di inserimento possono essere stipulati anche per le donne di qualsiasi età residenti in un'area geografica in cui il tasso di occupazione femminile, sia inferiore almeno del 20% a quello maschile o in cui il tasso di disoccupazione femminile superi del 10% quello maschile. Cosa precisa in proposito il D.M. 13/11/2008?   Che le aree territoriali sono identificate per l'anno 2008 in tutte le regioni e province autonome.
Dispone l'art. 55 del D.Lgs. n. 165/2001 che i contratti collettivi hanno la facoltà di disciplinare procedure di conciliazione non obbligatoria, fuori dei casi per i quali è prevista la sanzione disciplinare del licenziamento, da instaurarsi e concludersi entro un termine non superiore:   A trenta giorni dalla contestazione dell'addebito e comunque prima dell'irrogazione della sanzione.
Dispone l'art. 55-bis del D.Lgs. n. 165/2001 che, l'Ufficio competente per i procedimenti disciplinari, con immediatezza e comunque non oltre trenta giorni decorrenti dal ricevimento della segnalazione ovvero dal momento in cui abbia altrimenti avuto piena conoscenza dei fatti ritenuti di rilevanza disciplinare provvede alla contestazione scritta dell'addebito e convoca l'interessato. Quale preavviso minimo deve esser dato al dipendente per l'audizione in contraddittorio a sua difesa?   Venti giorni.
Dispone l'art. 55-sexies del D.Lgs. n. 165/2001 che la condanna della P.A. al risarcimento del danno derivante dalla violazione da parte del lavoratore dipendente degli obblighi concernenti la prestazione lavorativa comporta l'applicazione nei suoi confronti, salvo che ricorrano i presupposti per l'applicazione di una più grave sanzione disciplinare, della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da un minimo di tre giorni:   Fino ad un massimo di tre mesi, in proporzione all'entità del risarcimento.
Dispone l'art. 57 del D.Lgs. n. 276/2003 che il contratto di inserimento ha una durata non inferiore a nove mesi e non può essere superiore ai diciotto mesi. In caso di assunzione di lavoratore riconosciuto affetto da un grave handicap fisico, mentale o psichico, la durata massima....   Può essere estesa fino a trentasei mesi.
Dispone l'art. 57 del D.Lgs. n. 276/2003 che il contratto di inserimento ha una durata non inferiore a nove mesi e non può essere superiore ai diciotto mesi. Nel computo del limite massimo di durata....   Non si tiene conto degli eventuali periodi dedicati allo svolgimento del servizio militare o di quello civile, nonché dei periodi di astensione per maternità.
Dispone l'art. 57 del D.Lgs. n. 276/2003 che il contratto di inserimento....   Ha una durata non inferiore a nove mesi e non può essere superiore ai diciotto mesi; in caso di assunzione di lavoratori riconosciuti affetti, ai sensi della normativa vigente, da un grave handicap fisico, mentale o psichico, la durata massima può essere estesa fino a trentasei mesi.
Dispone l'art. 59 del D.Lgs. n. 276/2003, che durante il rapporto di inserimento, la categoria di inquadramento del lavoratore....   Non potrà essere inferiore, per più di due livelli, alla categoria spettante, in applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro.
Dispone l'art. 6 della L. n. 164/1975 (Provvedimenti per la garanzia del salario) che l'integrazione salariale ordinaria per contrazione o sospensione dell'attività produttiva è corrisposta....   Fino ad un periodo massimo di 3 mesi continuativi; in casi eccezionali detto periodo può essere prorogato trimestralmente fino ad un massimo complessivo di 12 mesi.
Dispone l'art. 6 della legge n. 604/1966 che il licenziamento deve essere impugnato a pena di decadenza...   Entro sessanta giorni dalla ricezione della sua comunicazione, con qualsiasi atto scritto, anche extragiudiziale, idoneo a rendere nota la volontà del lavoratore anche attraverso l'intervento dell'organizzazione sindacale diretto ad impugnare il licenziamento stesso.
Dispone l'art. 6 della legge n. 604/1966, che l'impugnativa del licenziamento da parte del lavoratore....   Può essere presentata con qualsiasi atto scritto anche stragiudiziale idoneo a rendere nota la sua volontà.
Dispone l'art. 61 del D.Lgs. n. 81/2008 che in caso di esercizio dell'azione penale per i delitti di omicidio colposo o di lesioni personali colpose, se il fatto è commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro o relative all'igiene del lavoro o che abbia determinato una malattia professionale, il pubblico ministero ne dà immediata notizia all'INAIL ed all'ISPEMA, in relazione alle rispettive competenze,....   Al fine dell'eventuale costituzione di parte civile e dell'azione di regresso.
Dispone l'art. 61 del D.Lgs. n. 81/2008, che in caso di esercizio dell'azione penale per i delitti di omicidio colposo o di lesioni personali colpose, se il fatto è commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro o relative all'igiene del lavoro o che abbia determinato una malattia professionale, il P.M. ne dà immediata notizia, ai fini dell'eventuale costituzione di parte civile e dell'azione di regresso....   All'INAIL ed all'ISPEMA, in relazione alle rispettive competenze.
Dispone l'art. 63 del D.Lgs. n. 165/2001 in merito alle controversie relative ai rapporti di lavoro che restano devolute alla giurisdizione del giudice amministrativo....   Le controversie in materia di procedure concorsuali per l'assunzione dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
Dispone l'art. 63 del D.Lgs. n. 165/2001 in merito alle controversie relative ai rapporti di lavoro che sono devolute al giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro,....   Le controversie relative a comportamenti antisindacali delle pubbliche amministrazioni.
Dispone l'art. 63 del D.Lgs. n. 165/2001 in merito alle controversie relative ai rapporti di lavoro che sono devolute al giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro,....   Le controversie, promosse da organizzazioni sindacali, relative alle procedure di contrattazione collettiva.
Dispone l'art. 63 del D.Lgs. n. 165/2001 in merito alle controversie relative ai rapporti di lavoro che sono devolute al giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro,....   Le controversie concernenti la responsabilità dirigenziale.
Dispone l'art. 63 del D.Lgs. n. 165/2001 in merito alle controversie relative ai rapporti di lavoro che sono devolute al giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro,....   Le controversie concernenti le indennità di fine rapporto, comunque denominate e corrisposte.
Dispone l'art. 63 del D.Lgs. n. 81/2008 che "i luoghi di lavoro devono essere strutturati tenendo conto di eventuali lavoratori disabili". La disposizione....   Non si applica ai luoghi di lavoro già utilizzati prima dell'1/1/1993, ma debbono essere adottate misure idonee a consentire la mobilità e l'utilizzazione dei servizi sanitari e di igiene personale.
Dispone l'art. 63 del D.Lgs. n. 81/2008 che "i luoghi di lavoro devono essere strutturati tenendo conto, se del caso, dei lavoratori disabili". Tale obbligo....   Vige in particolare, per le porte, le vie di circolazione, le scale, le docce, i gabinetti ed i posti di lavoro utilizzati od occupati direttamente da lavoratori disabili.
Dispone l'art. 66 del D.Lgs. n. 276/2003 che la gravidanza, la malattia e l'infortunio del collaboratore a progetto non comportano l'estinzione del rapporto contrattuale, che rimane sospeso. In caso di gravidanza,....   La durata del rapporto è prorogata per un periodo di centottanta giorni, salva più favorevole disposizione del contratto individuale.
Dispone l'art. 66 del D.Lgs. n. 276/2003 che la gravidanza, la malattia e l'infortunio del collaboratore a progetto non comportano l'estinzione del rapporto contrattuale, che rimane sospeso. In quale caso il committente può comunque recedere dal contratto?   Quando la sospensione si protrae per un periodo superiore a un sesto della durata stabilita nel contratto, se determinata, ovvero superiore a trenta giorni per i contratti di durata determinabile.
Dispone l'art. 66 del D.Lgs. n. 276/2003 che la gravidanza, la malattia e l'infortunio del collaboratore a progetto non comportano l'estinzione del rapporto contrattuale, che rimane sospeso. La sospensione del rapporto comporta necessariamente la proroga della durata del contratto?   In caso di malattia e infortunio, il contratto si estingue alla scadenza, salvo diversa previsione del contratto individuale.
Dispone l'art. 66 del D.Lgs. n. 276/2003 che salva diversa previsione del contratto individuale, in caso di malattia e infortunio la sospensione del rapporto non comporta una proroga della durata del contratto a progetto, che si estingue alla scadenza. Il committente può comunque recedere dal contratto....   Se la sospensione si protrae per un periodo superiore a un sesto della durata stabilita nel contratto, quando essa sia determinata, ovvero superiore a trenta giorni per i contratti di durata determinabile.
Dispone l'art. 7 del D.Lgs. n. 66/2003, che ferma restando la durata normale dell'orario settimanale, il lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo consecutivo:   Ogni 24 ore
Dispone l'art. 7 della L. n. 223/1991, che l'indennità di mobilità in un'azienda dell'area Centro-Nord è percepita dagli aventi diritto per un termine massimo di...   12 mesi, elevabili a 24 per i lavoratori che hanno compiuto i quaranta anni e a 36 mesi per i lavoratori che hanno compiuto i cinquanta anni.
Dispone l'art. 7, D.Lgs. n. 151/2001 che durante il periodo di gravidanza le lavoratrici non possono essere adibite a lavori faticosi ed insalubri. In tale ipotesi:   La lavoratrice è addetta ad altre mansioni per il periodo per il quale è previsto il divieto
Dispone l'art. 7, D.Lgs. n. 151/2001 che durante il periodo di gravidanza le lavoratrici non possono essere adibite a lavori pericolosi. In tale ipotesi:   La lavoratrice è addetta ad altre mansioni per il periodo per il quale è previsto il divieto
Dispone l'art. 7, D.Lgs. n. 151/2001 che durante il periodo di gravidanza non possono essere adibite le lavoratrici al trasporto e al sollevamento di pesi. In tale ipotesi:   La lavoratrice è addetta ad altre mansioni per il periodo per il quale è previsto il divieto
Dispone l'art. 7, D.Lgs. n. 66/2003, che ferma restando la durata normale dell'orario settimanale, il lavoratore ha diritto a:   11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore
Dispone l'art. 7, del D.Lgs. n. 66/2003, che ferma restando la durata normale dell'orario settimanale, il lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore. Il riposo giornaliero:   Salvo le eccezioni espressamente previste, deve essere fruito in modo consecutivo
Dispone l'art. 7, l. n. 300/1970, che:   I provvedimenti disciplinari più gravi del rimprovero verbale non possono essere applicati prima che siano trascorsi cinque giorni dalla contestazione per iscritto del fatto che vi ha dato causa
Dispone l'art. 70 del D.Lgs. n. 276/2003 che le attività lavorative previste per le prestazioni di lavoro accessorio, anche se svolte a favore di più beneficiari, configurano rapporti di natura meramente occasionale e accessoria, intendendosi per tali le attività che....   Non danno complessivamente luogo, con riferimento al medesimo committente, a compensi superiori a 5.000 euro nel corso di un anno solare.
Dispone l'art. 72 del D.Lgs. n. 276/2003 che il prestatore di lavoro accessorio....   Percepisce il proprio compenso presso il concessionario, all'atto della restituzione dei buoni ricevuti dal beneficiario della prestazione di lavoro accessorio.
Dispone l'art. 76 del D.Lgs. n. 276/2003 che sono organi abilitati alla certificazione dei contratti di lavoro le commissioni di certificazione istituite presso...   Le Direzioni provinciali del lavoro e le province, secondo quanto stabilito da apposito decreto.
Dispone l'art. 78 del D.Lgs. n. 276/2003, che la procedura di certificazione del contratto di lavoro è volontaria e consegue obbligatoriamente...   A una istanza scritta comune delle parti del contratto di lavoro.
Dispone l'art. 8 del D.Lgs. n. 61/2000 che nel contratto di lavoro a tempo parziale la forma scritta è richiesta ai fini di prova. Qualora la scrittura risulti mancante, è ammessa la prova per testimoni?   Si, nei limiti di cui all'art. 2725 del c.c.
Dispone l'art. 8 del D.Lgs. n. 66/2003, che il lavoratore deve beneficiare di un intervallo per pausa se l'orario di lavoro giornaliero eccede il limite di 6 ore. Come sono stabiliti normalmente le modalità e la durata delle pause?   Dal CCNL
Dispone l'art. 8 della legge n. 604/1966 che in caso di licenziamento dichiarato illegittimo il lavoratore che gode della c.d. tutela obbligatoria ha diritto, qualora non riassunto, al pagamento di un'indennità di importo compreso fra un minimo di 2,5 ed un massimo di 6 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto. Tale indennità può essere maggiorata?   Si, fino ad un massimo di 14 mensilità se dipendente da datore di lavoro che occupa più di quindici dipendenti.
Dispone l'art. 8 della legge n. 604/1966 che quando risulti accertato che non ricorrono gli estremi del licenziamento per giusta causa o giustificato motivo, il datore di lavoro....   E' tenuto a riassumere il prestatore di lavoro entro il termine di tre giorni o, in mancanza, a risarcire il danno versandogli un'indennità di importo compreso fra un minimo di 2,5 ed un massimo di 6 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto.
Dispone l'art. 80 del D.Lgs. n. 276/2003, nei confronti dell'atto di certificazione dei contratti di lavoro, che le parti e i terzi nella cui sfera giuridica l'atto stesso è destinato a produrre effetti, possono proporre ricorso, presso...   Il Tribunale civile in funzione di giudice del lavoro, per erronea qualificazione del contratto oppure difformità tra il programma negoziale certificato e la sua successiva attuazione nonché possono impugnare l'atto di certificazione per vizi del consenso.
Dispone lo Statuto dei Lavoratori che le rappresentanze sindacali aziendali, possono essere costituite in ogni ufficio o reparto autonomo di impresa industriale o commerciale che occupi:   Più di quindici dipendenti
Dove è istituito il collegio di conciliazione di cui all'art. 66 del D.Lgs. n. 165/2001 presso cui si svolge il tentativo obbligatorio di conciliazione?   Presso la Direzione provinciale del lavoro nella cui circoscrizione si trova l'ufficio cui il lavoratore è addetto, ovvero era addetto al momento della cessazione del rapporto.
Dove ha sede l'Anpal (D.Lgs. n. 150/2015, art. 4)?   Roma
Durante i periodi di riposo inseriti nel corso delle attività a fini di pubblica utilità (co. 1, art. 26 del D.Lgs. n. 150/2015), entro i termini di durata dell'impegno, è corrisposto l'assegno? (D.Lgs. n. 150/2015, art. 26, co. 9).   Sì, per intero
Durante il periodo di congedo per le donne vittime di violenza di genere, la lavoratrice:   Ha diritto a percepire un'indennità corrispondente all'ultima retribuzione, con riferimento alle voci fisse e continuative del trattamento, e il periodo medesimo è coperto da contribuzione figurativa
Durante il periodo di ferie al dipendente spetta (art. 28, CCNL Funzioni locali):   La normale retribuzione, esclusi i compensi per prestazioni di lavoro straordinario nonché le indennità che richiedono lo svolgimento della prestazione lavorativa e quelle che non siano erogate per dodici mensilità
Durante il periodo di godimento del permesso retribuito (31, CCNL comparto Funzioni locali) al dipendente:   Spettano anche le indennità per specifiche responsabilità e l'indennità di funzione
Durante il periodo di godimento del permesso retribuito (31, CCNL comparto Funzioni locali) al dipendente:   Spetta l'intera retribuzione
Durante il periodo di godimento del permesso retribuito (31, CCNL comparto Funzioni locali) al dipendente:   Spetta anche la retribuzione di posizione prevista per le posizioni organizzative
Durante il periodo di godimento del permesso retribuito (art. 31, CCNL comparto Funzioni locali) al dipendente:   Spetta l'intera retribuzione
Durante il periodo di gravidanza può essere adibita una lavoratrice ai lavori pericolosi e faticosi?   No, lo vieta espressamente l'art. 7, D.Lgs. n. 151/2001
Durante il periodo di gravidanza può essere adibita una lavoratrice ai lavori pericolosi e insalubri?   No, lo vieta espressamente l'art. 7, D.Lgs. n. 151/2001
Durante il periodo di gravidanza può essere adibita una lavoratrice al trasporto e al sollevamento di pesi?   No, lo vieta espressamente l'art. 7, D.Lgs. n. 151/2001
Durante il periodo di preavviso il rapporto di lavoro continua normalmente?   Si, entrambe le parti sono tenute ad osservare tutti gli obblighi ad esso connessi
Durante il trattamento di CIGS, ai lavoratori spetta un'indennità d'importo pari....   All'80% della retribuzione globale corrisposta per un monte ore non superiore alle 40 ore settimanali.