Elenco in ordine alfabetico delle domande di Diritto civile
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- A quale soggetto non spetta l'azione di danno temuto ? Al creditore ipotecario
- A quale soggetto non spetta l'azione di denunzia di nuova opera? Al creditore ipotecario
- Ai sensi dell'art- 1006 c.c., in caso di usufrutto, se il proprietario rifiuta di eseguire le riparazioni poste a suo carico o ne ritarda l'esecuzione senza giusto motivo, a garanzia del rimborso delle spese sostenute dall'usufruttuario l'usufruttuario ha diritto di ritenere l'immobile riparato
- Ai sensi dell'art. 1025 c.c., diritto di abitazione non può essere ceduto né dato in locazione
- Ai sensi dell'art. 1025 c.c., il diritto di uso non può essere ceduto né dato in locazione
- Ai sensi dell'art. 1025 c.c., il titolare del diritto di abitazione che occupa solo una parte della casa contribuisce alle riparazioni ordinarie in proporzione di ciò che gode
- Ai sensi dell'art. 1026 c.c., le disposizioni relative all'usufrutto, in quanto compatibili, si applicano all'uso e all'abitazione
- Ai sensi dell'art. 1027 c.c., la servitù prediale consiste nel peso imposto sopra un fondo per l'utilità di un altro appartenente a diverso proprietario
- Ai sensi dell'art. 1029 c.c., la servitù a favore di un fondo da acquistare è ammessa, ma la costituzione ha effetto dal giorno in cui il fondo è acquistato
- Ai sensi dell'art. 1031 c.c., le servitù prediali possono essere costituite coattivamente, volontariamente, per usucapione o per destinazione del padre di famiglia
- Ai sensi dell'art. 1032 c.c., quando, in forza di legge, il proprietario di un fondo ha diritto di ottenere la costituzione di una servitù questa, in mancanza di contratto, è costituita con sentenza, che stabilisce le modalità della servitù e determina l'indennità dovuta
- Ai sensi dell'art. 1033 c.c., il proprietario è tenuto a dare passaggio per i suoi fondi alle acque di ogni specie che si vogliono condurre da parte di chi ha il diritto di utilizzarle per i bisogni della vita o per gli usi agrari o industriali
- Ai sensi dell'art. 1034 c.c., chi ha diritto di condurre acque per il fondo altrui deve costruire il necessario acquedotto ma non può far defluire le acque negli acquedotti già esistenti o destinati al corso di altre acque
- Ai sensi dell'art. 1040 c.c., chi possiede un acquedotto nel fondo altrui può immettervi una maggiore quantità d'acqua? no, se l'acquedotto non ne è capace o ne può venir danno al fondo servente
- Ai sensi dell'art. 1041 c.c., il proprietario del fondo servente può far determinare stabilmente il letto dell'acquedotto? si, con l'apposizione di capisaldi o soglie da riportarsi a punti fissi
- AI sensi dell'art. 1043 c.c., in caso di servitù di scarico lo scarico può essere anche domandato per acque impure, purché siano adottate le precauzioni necessarie
- Ai sensi dell'art. 1047 c.c., chi ha diritto di derivare acque da fiumi, può infiggere una chiusa alle sponde? sì, con l'obbligo di pagare l'indennità e di fare e mantenere le opere atte ad assicurare i fondi da ogni danno
- Ai sensi dell'art. 1051 c.c., la servitù di passaggio coattivo è stabilita per finalità particolari? sì, per la coltivazione e il conveniente uso del fondo dominante
- Ai sensi dell'art. 1052 c.c., il proprietario di un fondo non intercluso ha diritto ad una servitù di passaggio? sì, se l'accesso alla via pubblica è inadatto o insufficiente e non può essere ampliato
- ai sensi dell'art. 1053 c.c., in caso si servitù di passaggio coattivo è dovuta una indennità proporzionata al danno cagionato dal passaggio
- Ai sensi dell'art. 1054 c.c., se il fondo è divenuto da ogni parte chiuso per effetto di alienazione a titolo oneroso il proprietario ha il diritto di ottenere dall'altro contraente il passaggio senza alcuna indennità
- Ai sensi dell'art. 1054, se il fondo è divenuto intercluso per alienazione a titolo oneroso il proprietario ha diritto di ottenere dall'altro contraente il passaggio senza alcuna indennità
- Ai sensi dell'art. 1056 c.c., ogni proprietario è tenuto a dare passaggio per i suoi fondi alle condutture elettriche in conformità delle leggi in materia
- Ai sensi dell'art. 1058, le servitù prediali possono essere costituite per contratto o per testamento
- Ai sensi dell'art. 1060 c.c., il nudo proprietario può imporre sul fondo le servitù che non pregiudicano il diritto di usufrutto
- Ai sensi dell'art. 1065 c.c., nel dubbio circa l'estensione e le modalità di esercizio del diritto di servitù la servitù deve ritenersi costituita in guisa da soddisfare il bisogno del fondo dominante col minor aggravio del fondo servente
- Ai sensi dell'art. 1067 c.c., il proprietario del fondo dominante non può fare innovazioni che rendano più gravosa la condizione del fondo servente
- Ai sensi dell'art. 1067 c.c., il proprietario del fondo servente non può compiere alcuna cosa che tenda a diminuire l'esercizio della servitù o a renderlo più incomodo
- Ai sensi dell'art. 1068 c.c., il titolare del fondo servente può ottenere il trasferimento della servitù? sì, se l'originario esercizio è divenuto più gravoso per il fondo servente e offra un luogo ugualmente comodo per l'esercizio della servitù
- Ai sensi dell'art. 1069 c.c., le spese per le opere necessarie per conservare la servitù che giovano anche al fondo servente sono sostenute dal proprietario del fondo dominante e dal proprietario del fondo servente in proporzione ai rispettivi vantaggi
- Ai sensi dell'art. 1073 c.c., nelle servitù che si esercitano a intervalli, il termine decorre dal giorno in cui la servitù si sarebbe potuta esercitare e non ne fu ripreso l'esercizio
- Ai sensi dell'art. 1073 c.c.,agli effetti dell' estinzione della servitù per prescrizione si computa anche il tempo per il quale la servitù non fu esercitata dai precedenti titolari
- Ai sensi dell'art. 1074 c.c., il venir meno dell'utilità della servitù non fa estinguere la servitù, se non è decorso il termine di prescrizione
- Ai sensi dell'art. 1105 c.c., per la validità delle deliberazioni della maggioranza, si richiede che tutti i partecipanti siano stati preventivamente informati dell'oggetto della deliberazione
- Ai sensi dell'art. 1107 c.c., regolamento della comunione può essere impugnato entro 30 giorni davanti all'autorità giudiziaria
- Ai sensi dell'art. 1111 c.c., se i partecipanti alla comunione hanno stabilito di rimanere in comunione per cinque anni l'autorità giudiziaria può ordinare lo scioglimento della comunione prima del tempo convenuto se gravi circostanze lo richiedono
- Ai sensi dell'art. 1113 c.c., devono essere chiamati ad intervenire perché la divisione abbia effetto nei loro confronti i creditori iscritti e coloro che hanno acquistato diritti sull'immobile in virtù di atti soggetti a trascrizione e trascritti prima della trascrizione dell'atto di divisione
- Ai sensi dell'art. 1116 c.c., alla divisione delle cose comuni si applicano le norme sulla divisione dell'eredità, in quanto non siano in contrasto con quelle della comunione
- Ai sensi dell'art. 1140 c.c., si può possedere direttamente o per mezzo di altra persona, che ha la detenzione della cosa
- Ai sensi dell'art. 1141 c.c., in colui che esercita il potere di fatto si presume il possesso
- Ai sensi dell'art. 1141 c.c., se alcuno ha cominciato ad avere la detenzione non può acquistare il possesso finché il titolo non venga a essere mutato in forza di opposizione da lui fatta contro il possessore
- Ai sensi dell'art. 1143 c.c., il possesso attuale non fa presumere il possesso anteriore salvo che il possessore abbia un titolo a fondamento del suo possesso ed in questo caso si presume che egli abbia posseduto dalla data del titolo
- Ai sensi dell'art. 1146 c.c., il successore a titolo particolare può unire al proprio possesso quello del suo autore per goderne gli effetti? Si
- Ai sensi dell'art. 1147 c.c., è possessore di buona fede chi possiede ignorando di ledere l'altrui diritto, ma la buona fede non giova se l'ignoranza dipende da colpa grave
- Ai sensi dell'art. 1147 c.c., con riferimento al possesso la buona fede è presunta e basta che vi sia stata al tempo dell'acquisto
- Ai sensi dell'art. 1152 c.c., il possessore di buona fede può ritenere la cosa finchè non gli siano corrisposte le indennità dovute purche siano state domandate nel giudizio di rivendicazione e sia stata fornita una prova generica della sussistenza delle riparazioni e dei miglioramenti
- Ai sensi dell'art. 1153 c.c., chi acquista beni mobili da parte di chi non è proprietario ne acquista la proprietà mediante il possesso purché sia in buona fede al momento della consegna e sussista un titolo idoneo al trasferimento della proprietà
- Ai sensi dell'art. 1154 c.c., l'erronea credenza che il suo autore ne sia divenuto proprietario giova a chi ha acquistato conoscendo l'illegittima provenienza della cosa? no
- Ai sensi dell'art. 1155 c.c., se un bene mobile è stato alienato a più persone con successivi contratti, è preferita quella che ne ha acquistato in buona fede il possesso
- Ai sensi dell'art. 1164 c.c., in caso di interversione del possesso il tempo necessario per l'usucapione decorre dalla data in cui il titolo del possesso è stato mutato
- Ai sensi dell'art. 1165 c.c., le disposizioni generali sul computo dei termini di prescrizione, rispetto all'usucapione si osservano in quanto applicabili
- Ai sensi dell'art. 1165 c.c., le disposizioni generali sulla prescrizione si osservano, in quanto applicabili, rispetto all'usucapione
- Ai sensi dell'art. 1168 c.c., chi è stato occultamente spogliato del possesso, può chiedere entro un anno dal sofferto spoglio, contro l'autore di esso, la reintegrazione del possesso medesimo
- Ai sensi dell'art. 1168 c.c., chi è stato violentemente spogliato del possesso, può chiedere entro un anno dal sofferto spoglio, contro l'autore di esso, la reintegrazione del possesso medesimo
- Ai sensi dell'art. 1168, se lo spoglio è clandestino, il termine per chiedere la reintegrazione decorre dal giorno della scoperta dello spoglio
- Ai sensi dell'art. 1170 c.c., l'azione di manutenzione non spetta a chi è stato molestato nel possesso di un bene mobile
- Ai sensi dell'art. 1171 c.c., in caso di denunzia di nuova opera, se l'autorità giudiziaria permette la continuazione dell'opera deve disporre le opportune cautele per la demolizione o riduzione dell'opera e per il risarcimento del danno che possa soffrirne il denunziante se questi ottiene sentenza favorevole, nonostante la permessa continuazione
- Ai sensi dell'art. 1172 c.c., il titolare del diritto di abitazione, il quale ha ragione di temere che da un edificio sovrasti pericolo di un danno grave e prossimo alla cosa che forma l'oggetto del suo diritto può denunziare il fatto all'autorità giudiziaria e ottenere, secondo le circostanze, che si provveda per ovviare al pericolo
- Ai sensi dell'art. 832 c.c., il proprietario ha il diritto: sono gli atti di emulazione vietati al proprietario dall'art. 833 c.c.
- Ai sensi dell'art. 832 c.c., il proprietario ha il diritto: di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l'osservanza degli obblighi stabiliti dall'ordinamento giuridico
- Ai sensi dell'art. 834 c.c., le norme relative all'espropriazione per causa di pubblico interesse sono determinate da leggi speciali
- Ai sensi dell'art. 834 c.c., nessuno può essere privato in tutto o in parte dei beni di sua proprietà se non per causa di pubblico interesse, legalmente dichiarata, e contro il pagamento di una giusta indennità
- Ai sensi dell'art. 837 c.c., allo scopo di regolare la distribuzione di determinati prodotti agricoli, sono costituiti gli ammassi
- Ai sensi dell'art. 838 c.c., quando il proprietario abbandona la conservazione di beni che interessano la produzione nazionale, in modo da nuocere gravemente alle esigenze della produzione stessa può farsi luogo all'espropriazione dei beni da parte dell'autorità amministrativa, premesso il pagamento di una giusta indennità
- Ai sensi dell'art. 840 c.c., il proprietario del suolo non può opporsi ad attività di terzi che si svolgano a tale profondità nel sottosuolo o a tale altezza nello spazio sovrastante, che egli non abbia interesse ad escluderle
- Ai sensi dell'art. 841 c.c., il fondo può essere chiuso dal proprietario in qualunque tempo
- Ai sensi dell'art. 842 c.c., proprietario di un fondo in cui vi siano culture in atto suscettibili di danno può impedire che vi si entri per l'esercizio della caccia e della pesca
- Ai sensi dell'art. 845 c.c., la proprietà fondiaria è soggetta a regole particolari per il conseguimento di scopi di pubblico interesse nei casi previsti dalle leggi speciali e dal Codice civile
- Ai sensi dell'art. 849 c.c., il proprietario di terreni entro i quali sono ricompresi appezzamenti appartenenti ad altri di estensione inferiore alla minima unità colturale può domandare che gli sia trasferita la proprietà di questi ultimi, pagandone il prezzo
- Ai sensi dell'art. 851 c.c., in caso di consorzi a scopo di ricomposizione fondiaria può procedersi a espropriazioni e a trasferimenti coattivi
- Ai sensi dell'art. 852 c.c., i consorzi di miglioramento fondiario possono assumere il carattere di persone giuridiche pubbliche per la loro vasta estensione territoriale
- Ai sensi dell'art. 854 c.c., con riferimento ai consorzi di ricomposizione fondiaria, il provvedimento amministrativo di approvazione definitiva del piano di riordinamento deve essere trascritto presso l'ufficio dei registri immobiliari nella cui circoscrizione sono situati i beni
- Ai sensi dell'art. 854 c.c., con riferimento ai consorzi di ricomposzione fondiaria, il piano di riordinamento deve essere preventivamente portato a cognizione degli interessati
- Ai sensi dell'art. 854 c.c., contro il piano di riordinamento è ammesso reclamo in via amministrativa, nelle forme e nei termini stabiliti da leggi speciali
- Ai sensi dell'art. 855 c.c., in materia di ricomposizione fondiaria, con l'approvazione del piano di riordinamento si operano i trasferimenti di proprietà e degli altri diritti reali; sono anche costituite le servitù imposte nel piano stesso
- Ai sensi dell'art. 857 c.c., per il conseguimento di fini sociali possono essere dichiarati soggetti a bonifica i terreni che si trovano in un comprensorio in cui sono laghi, stagni, paludi e terre paludose
- Ai sensi dell'art. 858 c.c., il piano generale dei lavori e di attività coordinate è determinato e pubblicato a norma della legge speciale
- Ai sensi dell'art. 860 c.c., i proprietari dei beni situati entro il perimetro del comprensorio sono obbligati a contribuire nella spesa necessaria per l'esecuzione delle opere in ragione del beneficio che traggono dalla bonifica
- Ai sensi dell'art. 865 c.c., quando l'inosservanza degli obblighi imposti ai proprietari risulta tale da compromettere l'attuazione del piano di bonifica può farsi luogo all'espropriazione totale o parziale del fondo appartenente al proprietario inadempiente
- Ai sensi dell'art. 867 c.c., i proprietari di immobili situati in prossimità di corsi d'acqua che minacciano danni all'agricoltura sono obbligati a contribuire all'esecuzione delle opere necessarie per il regolamento del corso d'acqua, anche indipendentemente da un piano di bonifica
- Ai sensi dell'art. 870 c.c., quando è prevista la formazione di comparti i proprietari degli immobili compresi nel comparto devono rendere possibile l'attuazione del piano
- Ai sensi dell'art. 871 c.c., devono essere tenute a distanza non minore di tre metri le costruzioni su fondi finitimi, se non sono unite o aderenti
- Ai sensi dell'art. 872 c.c., le conseguenze di carattere amministrativo della violazione di norme di edilizia sono stabilite da leggi speciali
- Ai sensi dell'art. 877 c.c., in caso di muro posto sul confine, il vicino può costruire sul confine in aderenza? sì, senza chiedere la comunione del muro e senza appoggiare la sua fabbrica a quella preesistente
- Ai sensi dell'art. 882 c.c., la rinunzia al diritto di comunione sul muro comune non libera il rinunziante dall'obbligo delle riparazioni a cui abbia dato causa col fatto proprio
- Ai sensi dell'art. 884 c.c., il comproprietario di un muro comune non può eseguirvi opere che ne compromettano la stabilità o che in altro modo lo danneggino
- Ai sensi dell'art. 885 c.c., qualora il vicino voglia acquistare la comunione della parte sopraelevata del muro, nel calcolare il valore di questa si tiene conto anche delle spese occorse per la ricostruzione o per il rafforzamento
- Ai sensi dell'art. 886 c.c., ciascuno può costringere il vicino a contribuire per metà nella spesa di costruzione di muri di cinta che separano le rispettive case
- Ai sensi dell'art. 886 c.c., l'altezza dei muri di cinta che separano i cortili se non è diversamente determinata dai regolamenti locali o dalla convenzione, deve essere di tre metri
- Ai sensi dell'art. 886 c.c., l'altezza dei muri di cinta che separano i giardini se non è diversamente determinata dai regolamenti locali o dalla convenzione, deve essere di tre metri
- Ai sensi dell'art. 886 c.c., l'altezza dei muri di cinta che separano le case se non è diversamente determinata dai regolamenti locali o dalla convenzione, deve essere di tre metri
- Ai sensi dell'art. 899 c.c., gli alberi sorgenti nella siepe comune sono comuni
- Ai sensi dell'art. 900 c.c., le finestre o altre aperture sul fondo del vicino sono vedute o prospetti, quando permettono di affacciarsi e di guardare di fronte, obliquamente o lateralmente
- Ai sensi dell'art. 902 c.c., l'apertura che non ha i caratteri di veduta o di prospetto è considerata come luce
- Ai sensi dell'art. 902 c.c., se l'apertura non ha i caratteri di veduta o di prospetto, il vicino ha sempre il diritto di esigere che essa sia resa conforme alle prescrizioni dell'articolo 901
- Ai sensi dell'art. 903 c.c., le luci possono essere aperte dal proprietario del muro contiguo al fondo altrui
- Ai sensi dell'art. 903, se il muro è comune nessuno dei proprietari può aprire luci senza il consenso dell'altro
- Ai sensi dell'art. 905 c.c., non si possono costruire terrazze munite di parapetto che permetta di affacciarsi sul fondo del vicino se tra il fondo di questo e la linea esteriore di dette opere non vi è una distanza di un metro e mezzo, salvo il caso che tra i due fondi vicini vi sia una via pubblica
- Ai sensi dell'art. 905 c.c., salvo il caso che tra i due fondi vicini vi sia una via pubblica, non si possono aprire vedute dirette verso il fondo del vicino se tra il fondo di questo e la faccia esteriore del muro in cui si aprono le vedute non vi è una distanza di un metro e mezzo
- Ai sensi dell'art. 908 c.c., se esistono pubblici scolatoi, il proprietario deve provvedere affinchè le acque piovane vi siano immesse con gronde e canali
- Ai sensi dell'art. 929 c.c., la cosa ritrovata appartiene a chi l'ha trovata trascorso un anno dall'ultimo giorno della pubblicazione del ritrovamento
- Ai sensi dell'art. 930 c.c., il proprietario deve pagare al ritrovatore a titolo di premio un decimo del prezzo della cosa ritrovata, se questi lo richiede
- Ai sensi dell'art. 932 c.c., il tesoro è qualunque cosa mobile di pregio, nascosta o sotterrata, di cui nessuno può provare di essere proprietario
- Ai sensi dell'art. 942 c.c., i terreni abbandonati dalle acque correnti, che insensibilmente si ritirano da una delle rive portandosi sull'altra, appartengono al demanio pubblico, senza che il confinante della riva opposta possa reclamare il terreno perduto
- Ai sensi dell'art. 944 c.c., in caso di avulsione, il proprietario del fondo al quale si è unita la parte staccata deve pagare all'altro proprietario un'indennità nei limiti del maggior valore recato al fondo dall'avulsione
- Ai sensi dell'art. 948 c.c., l'azione del proprietario volta a rivendicare la cosa è denominata azione di rivendicazione
- Ai sensi dell'art. 949 c.c., l'azione del proprietario volta a far dichiarare l'inesistenza di diritti affermati da altri sulla cosa è denominata azione negatoria
- Ai sensi dell'art. 950 c.c., quando il confine fra due fondi è incerto ciascuno dei proprietari può chiedere che sia stabilito giudizialmente
- Ai sensi dell'art. 951 c.c., l'azione del proprietario volta a ristabilire i termini diventati irriconoscibili è denominata azione per apposizione di termini
- Ai sensi dell'art. 952 c.c., il proprietario che aliena la proprietà della costruzione costituisce un diritto di superficie, se non aliena anche la proprietà del suolo
- Ai sensi dell'art. 954 c.c., in caso di estinzione del diritto di superfice per scadenza del termine i contratti di locazione che hanno per oggetto la costruzione non durano se non per l'anno in corso alla scadenza del termine
- Ai sensi dell'art. 955 c.c., nel caso in cui è concesso il diritto di fare e mantenere la costruzione al disotto del suolo altrui, si applicano le disposizioni in materia di diritto di superficie
- Ai sensi dell'art. 956 c.c., è possibile costituire la proprietà delle piantagioni separatamente dalla proprietà del suolo? no
- Ai sensi dell'art. 960 c.c., l'enfiteuta ha l'obbligo di migliorare il fondo e di pagare al concedente un canone periodico
- AI sensi dell'art. 961 c.c., l'obbligo al pagamento del canone grava solidalmente su tutti i coenfiteuti e sugli eredi dell'enfiteuta finchè dura la comunione
- Ai sensi dell'art. 963 c.c., quando il fondo enfiteutico perisce interamente l'enfiteusi si estingue
- Ai sensi dell'art. 967 c.c., in caso di alienazione il nuovo enfiteuta è obbligato solidalmente col precedente al pagamento dei canoni non soddisfatti
- Ai sensi dell'art. 971 c.c., se più sono i concedenti l'affrancazione può effettuarsi per la quota che spetta a ciascun concedente
- Ai sensi dell'art. 982 c.c., l'usufruttuario ha il diritto di conseguire il possesso della cosa di cui ha l'usufrutto, salvo gli obblighi in materia di inventario e garanzia
- Ai sensi dell'art. 983 c.c., l'usufrutto si estende a tutte le accessioni della cosa
- Ai sensi dell'art. 985 c.c., l'autorità giudiziaria può disporre che il pagamento dell'indennità spettante all'usufruttuario in caso di miglioramenti sia fatto ratealmente, avuto riguardo alle circostanze e imponendo idonea garanzia
- Ai sensi dell'art. 986 c.c., l'usufruttuario ha diritto di togliere le addizioni alla fine dell'usufrutto? sì, qualora ciò possa farsi senza nocumento della cosa, salvo che il proprietario preferisca ritenerle
- Ai sensi dell'art. 987 c.c., per le ricerche minerarie di cui abbia ottenuto il permesso, l'usufruttuario deve indennizzare il proprietario dei danni che saranno accertati alla fine dell'usufrutto
- Ai sensi dell'art. 987 c.c., se il proprietario ha ottenuto il permesso di condurre ricerche minerarie, l'usufruttuario ha diritto ad un'indennità corrispondente al diminuito godimento del fondo durante l'usufrutto
- Ai sensi dell'art. 990 c.c., in caso di usufrutto, gli alberi di alto fusto divelti spettano al proprietario
- Ai sensi dell'art. 991 c.c., gli alberi fruttiferi che periscono appartengono all'usufruttuario ma questi ha l'obbligo di sostituirne altri
- Ai sensi dell'art. 992 c.c., l'usufruttuario può prendere nei boschi i pali per le vigne osservando sempre la pratica costante della regione
- Ai sensi dell'art. 995 c.c., se l'usufrutto comprende cose consumabili, l'usufruttuario ha diritto di servirsene e ha l'obbligo di pagarne il valore al termine dell'usufrutto secondo la stima convenuta
- Ai sensi dell'art. 995 c.c., se l'usufrutto comprende cose consumabili, mancando la stima è in facoltà dell'usufruttuario di pagare le cose secondo il valore che hanno al tempo in cui finisce l'usufrutto o di restituirne altre in eguale quantità e qualità
- Ai sensi dell'art. 996 c.c., se l'usufrutto comprende cose deteriorabili, l'usufruttuario è tenuto a restituirle nello stato in cui si trovano alla fine dell'usufrutto
- Ai sensi dell'art.950 c.c., l'azione del proprietario volta a chiedere che sia stabilito il confine è denominata azione di regolamento di confini
- Al momento della conclusione del contratto una parte può riservarsi la facoltà di nominare successivamente la persona che deve acquistare i diritti e assumere gli obblighi nascenti dal contratto stesso
- All'obbligo di prestare gli alimenti sono tenuti, nell'ordine: il coniuge, i figli, i genitori, gli adottanti, i generi e le nuore, il suocero e la suocera, i fratelli e le sorelle