Elenco in ordine alfabetico delle domande di Diritto penale
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- La "falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici" è: un delitto
- La "violazione di domicilio commessa da un pubblico ufficiale", così come disciplinato dall'art. 615 del Codice Penale, è un delitto: proprio del pubblico ufficiale
- La competenza, in materia di concussione è: del Tribunale Collegiale
- La concessione dell'amnistia può essere sottoposta a condizioni o a obblighi? Sì, sempre
- La condotta di costrizione commessa con abuso della qualità o dei poteri, la promessa o la dazione di denaro o di altra utilità non dovuta sono proprio del delitto, di cui all'art. 317 del codice penale, ovvero: Della concussione
- La condotta di un pubblico ufficiale che, per l'esercizio delle sue funzioni, indebitamente riceve per sé denaro, configura: il delitto di corruzione per l'esercizio della funzione
- La definizione "chiunque usa violenza a un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio, per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri, o ad omettere un atto dell'ufficio o del servizio" si riferisce al reato di : Violenza o minaccia a un pubblico ufficiale
- La definizione "chiunque, con violenza o minaccia, o con doni, promesse, collusioni o altri mezzi fraudolenti, impedisce o turba la gara nei pubblici incanti o nelle licitazioni private per conto di pubbliche amministrazioni, ovvero ne allontana gli offerenti" si riferisce al reato di: Turbata libertà degli incanti
- La definizione "preclusione permanente o temporanea a conferire gli incarichi a coloro che abbiano riportato condanne penali per i reati previsti dal capo I del Titolo II del Libro secondo del Codice Penale, a coloro che abbiano svolto incarichi o ricoperto cariche in Enti di diritto privato." si riferisce a quale istituto? Inconferibilità
- La grazia è: una causa di estinzione totale o parziale della pena che riguarda una sola persona
- La liberazione condizionale di cui all'articolo 176 del Codice Penale, è: una causa di estinzione della pena
- La morte del querelante estingue il reato per il quale avesse in precedenza presentato querela? No, mai
- La morte del reo dopo la condanna: estingue in ogni caso la pena
- La morte del reo: è causa di estinzione sia del reato sia della pena
- La pena dell'incapacità di contrattare con la Pubblica Amministrazione comporta il divieto: di concludere contratti con la Pubblica Amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio
- La pena edittale per il delitto di peculato, in assenza di circostanze aggravanti o attenuanti, è la reclusione: da 4 a 10 anni e sei mesi
- La remissione di querela può essere extraprocessuale? Sì e la remissione può essere sia espressa sia tacita
- La riabilitazione del condannato è revocata di diritto se la persona riabilitata: commette entro 7 anni un delitto non colposo per il quale sia inflitta la pena della reclusione non inferiore a 2 anni o un'altra pena più grave
- La riabilitazione, a norma dell'art. 178 del Codice Penale, estingue le pene accessorie e ogni altro effetto penale della condanna? Sì, salvo che la legge disponga altrimenti
- La sentenza di condanna, l'ordinanza che applica le misure cautelari personali e l'interrogatorio reso dinanzi al pubblico ministero, interrompono il corso della prescrizione del reato? Sì, tutti
- La sospensione condizionale della pena lascia la pena sospesa per: 5 anni se la condanna è per delitto e 2 anni se la condanna è per contravvenzione
- La sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio è: una misura cautelare personale;
- La sospensione del corso della prescrizione del reato ha effetto per tutti coloro che hanno commesso il reato? Sì, per tutti
- La violenza o minaccia a un pubblico ufficiale è un: Delitto dei privati contro la Pubblica Amministrazione
- L'abuso d'ufficio: è un reato in cui incorre il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, nell'esercizio delle proprie funzioni, in violazione di legge e di regolamento, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale o arreca un danno ingiusto
- L'amnistia di cui all'articolo 151 del Codice Penale, è applicabile ai delinquenti professionali? No, salvo che il decreto disponga diversamente
- L'amnistia di cui all'articolo 151 del Codice Penale, è applicabile anche ai delinquenti per tendenza? No, salvo che il decreto disponga diversamente
- L'amnistia propria, ai sensi dell'art. 151 del Codice Penale, è: una causa estintiva del reato
- L'art. 174 del Codice Penale prevede che l'indulto: condona, in tutto o in parte, la pena inflitta o la commuta in un'altra specie di pena stabilita dalla legge
- L'art. 314 del c.p., con cui si apre il Libro II, Titolo II, Capo I, dedicato ai «Delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione» prevede due distinte fattispecie di peculato: il peculato comune e il c.d. peculato d'uso. Il peculato d'uso di cui al 2° co. è sanzionato: Con la pena della reclusione da 6 mesi a 3 anni
- L'art. 314 del c.p., con cui si apre il Libro II, Titolo II, Capo I, dedicato ai «Delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione» prevede due distinte fattispecie di peculato il peculato comune e il c.d. peculato d'uso. Il peculato comune di cui al 1° co. è sanzionato: Con la pena della reclusione da 4 anni a 10 anni e 6 mesi;
- L'art. 314 del c.p., prevede due distinte fattispecie di peculato: il peculato comune e il c.d. peculato d'uso. Si ha peculato comune quando: Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria
- L'art. 314 del c.p., prevede due distinte fattispecie di peculato: il peculato comune e il c.d. peculato d'uso. Si ha peculato d'uso quando: Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità delle cosa ne fa uso momentaneo e dopo tale uso momentaneo la restituisce immediatamente
- L'art. 314 del Codice Penale disciplina il reato di: peculato
- L'art. 316 del Codice Penale, stabilisce che il peculato mediante profitto dell'errore altrui, è punito con: la reclusione da sei mesi a tre anni
- L'art. 316, del codice penale (Peculato mediante profitto dell'errore altrui) nella sua formulazione vigente, punisce con la pena della reclusione da 6 mesi a 3 anni, «il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio che: Nell'esercizio delle funzioni o del servizio, giovandosi dell'errore altrui, riceve o ritiene indebitamente, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità»
- L'art. 318, del codice penale nella sua formulazione vigente, punisce con la pena della reclusione da 3 a 8 anni, «il pubblico ufficiale che per l'esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceve, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità o ne accetta la promessa». Di quale reato si tratta? Corruzione per l'esercizio della funzione
- L'art. 323 del Codice Penale stabilisce che costituisce aggravante specifica del delitto di abuso d'ufficio: la circostanza che il soggetto attivo abbia conseguito un vantaggio o provocato un danno di rilevante gravità
- L'art. 323-bis del c.p., per quale dei seguenti reati NON riconosce delle circostanze attenuanti? Truffa
- L'articolo 335 del Codice Penale prevede attenuanti specifiche per il delitto di violazione colposa di doveri inerenti alla custodia di cose sottoposte a sequestro disposto nel corso di un procedimento penale o dall'autorità amministrativa? No, non le prevede
- L'articolo che dispone in merito alle pene accessorie da potersi applicare ai reati di cui agli articoli 314, 317, 318, 319, 319-bis, 319-ter, 319-quater, primo comma, 320, 321, 322, 322-bis e 346-bis è: l'art. 317-bis c.p.
- Le circostanze aggravanti applicabili nei confronti di chi commette il reato di "resistenza a un pubblico ufficiale" o di "violenza o minaccia a un pubblico ufficiale" sono disciplinate: dall'art. 339 c.p.
- Le disposizioni previste agli articoli 318 e 319 del codice penale si applicano anche all'incaricato di pubblico servizio? Sì, ai sensi dell'art. 320 c.p.
- Le norme penali proibiscono determinate condotte di natura: commissiva ed omissiva
- L'elemento oggettivo del peculato è costituito da una condotta di appropriazione: di denaro o di altra cosa mobile altrui disponibile per ragioni di ufficio
- L'elemento oggettivo del reato è composto da: condotta, evento e nesso di casualità
- L'elemento oggettivo del reato è costituito da: condotta ed evento
- L'estinzione del reato o della pena importa l'estinzione delle obbligazioni civili derivanti dal reato? No, salvo le eccezioni indicate dalla legge
- L'estinzione del reato per effetto dell'amnistia è limitata ai reati commessi: a tutto il giorno precedente la data del decreto, salvo che questo stabilisca una data diversa
- L'estinzione del reato: impedisce l'applicazione delle misure di sicurezza e ne fa cessare l'esecuzione
- L'interdizione dagli uffici direttivi delle imprese consegue a ogni condanna alla reclusione non inferiore: a sei mesi per delitti commessi con abuso dei poteri
- L'invito a presentarsi al pubblico ministero per rendere l'interrogatorio e il decreto di fissazione dell'udienza preliminare, sono atti interruttivi della prescrizione del reato? Sì, entrambi
- L'istigazione alla corruzione è un delitto contro la pubblica amministrazione: Si
- L'istigazione alla corruzione: è un delitto contro la Pubblica Amministrazione
- L'oblazione nel diritto processuale penale si applica: alle contravvenzioni
- L'oblazione, nelle contravvenzioni punite con pene alternative, è ammessa nel caso di imputato contravventore abituale? No, senza eccezioni
- L'omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale è punita con: reclusione, se il pubblico ufficiale è anche ufficiale od agente di polizia giudiziaria
- L'omissione di atti d'ufficio è un reato penale che può essere compiuto: Dal pubblico ufficiale o dall'incaricato di un pubblico servizio
- L'ordine di non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziario è revocato se il condannato: commette successivamente un delitto