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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Psicologia pedagogia e sociologia

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A partire dagli studi pioneristici di Olweus, il bullismo può essere definito come.   Una specifica categoria di comportamento violento caratterizzata da ripetizione nel tempo degli atti aggressivi e da squilibrio di potere, un abuso sistematico di potere
Alcune caratteristiche peculiari e distintive del bullismo sono:   L'intenzionalità del bullo, la persistenza delle prepotenze, l'asimmetria del potere e la natura sociale
Alla fine degli anni Venti del secolo scorso, chi aveva messo in luce che l'adolescenza non rappresentava necessariamente un periodo di tensione e turbamento fu:   Margaret Mead
All'interno del sistema familiare chi può fornire una percezione più "attendibile" della qualità della comunicazione con i figli è:   Il padre
Athens (1989) ha evidenziato come i detenuti violenti abbiano in comune una serie di esperienze particolari in età infantile, ed ha teorizzato un processo costituito da 4 fasi distinte:   Brutalizzazione, belligeranza, prestazioni violente, virulenza
Athens (1989) individua la causa dell'agire violento primario nel processo di:   Violentizzazione