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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Diritto penitenziario

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La CEDU prevede che:   non è consentito lavoro forzato od obbligatorio, ai sensi dell'art. 4 CEDU, il lavoro normalmente richiesto a una persona detenuta
La collaborazione è presupposto per l'ammissione ai benefici penitenziari per coloro che abbiano commesso uno dei delitti di prima fascia di cui all'art. 4 bis Ord. penit.?   Sì, inderogabilmente
La competenza a concedere le misure alternative alla detenzione è affidata:   alla magistratura di sorveglianza
La competenza territoriale del Magistrato di Sorveglianza ovvero del Tribunale di Sorveglianza si radica:   quando l'interessato non è detenuto o internato e se la legge non dispone diversamente, al Magistrato o Tribunale di Sorveglianza del luogo in cui l'interessato ha la residenza o il domicilio
La concessione della liberazione condizionale è subordinata, fra le altre cose:   all'adempimento delle obbligazioni civili derivanti dal reato, salvo impossibilità di adempiere
La corrispondenza dei detenuti sottoposti all'art. 41-bis, è sottoposta al visto di censura?   Sì, salvo quella con i membri del Parlamento o con autorità europee o nazionali aventi competenza in materia di giustizia
La corrispondenza epistolare fra il difensore e il detenuto:   è riservata
La decisione del tribunale di sorveglianza sul reclamo giurisdizionale è ricorribile per cassazione?   Sì, solo per violazione di legge, nel termine di 15 giorni dalla notificazione o comunicazione dell'avviso di deposito della decisione stessa
La decisione sul reclamo avverso il provvedimento che dispone ovvero proroga il regime di sorveglianza particolare:   è ricorribile per Cassazione
La detenzione domiciliare di cui all'art. 47-ter Ord. penit. viene concessa, con provvedimento di ordinanza:   dal Tribunale di Sorveglianza
La detenzione domiciliare speciale può essere concessa anche al padre detenuto?   Sì, se la madre è deceduta o impossibilitata e non vi è altri che il padre a cui affidare il figlio
La dislocazione dei vari corsi a livello della scuola dell'obbligo da istituire nelle strutture penitenziarie è:   concertata dal dirigente dell'ufficio scolastico regionale con il provveditorie regionale dell'amministrazione penitenziaria
La durata del provvedimento ex art. 41-bis, comma 2, L. 354/1975 può essere prorogata per periodi di:   2 anni
La durata delle prestazioni lavorative dei detenuti può superare i limiti stabiliti dalla legge in materia di lavoro?   No
La durata di ciascun permesso premio:   non può, di norma, superare i 15 giorni
La durata massima dei permessi premio non può superare complessivamente:   45 giorni in ciascun anno di espiazione
La L. 354/1975 prevede che una cura particolare è dedicata alla formazione culturale e professionale dei detenuti di età:   inferiore ad anni 25
La legge sull'ordinamento penitenziario è la numero:   l. 354/1975
La liberazione anticipata consiste:   in una detrazione del periodo di detenzione di quarantacinque giorni per ogni singolo semestre di pena scontata, ai sensi dell'art. 54, co. 1, Ord. penit.
La liberazione anticipata si applica anche a coloro che abbiano commesso uno dei delitti ostativi ai sensi dell'art. 4 bis Ord. penit.?   Sì
La liberazione anticipata si applica anche ai condannati all'ergastolo?   Sì, ai fini dell'ammissione ai benefici penitenziari, della semilibertà e della liberazione condizionale
La liberazione condizionale è concessa:   dal Tribunale di Sorveglianza
La misura alternativa della detenzione domiciliare nei confronti dei soggetti affetti da AIDS conclamata o da grave deficienza immunitaria può essere applicata su istanza:   dell'interessato o del suo difensore
La misura alternativa della detenzione domiciliare nei confronti dei soggetti affetti da AIDS conclamata o da grave deficienza immunitaria si applica a:   i condannati e gli internati
La misura alternativa della detenzione domiciliare nei confronti dei soggetti affetti da AIDS conclamata o da grave deficienza immunitaria si applica:   oltre i limiti di pena previsti dagli articoli 47 e 47 ter dell'Ord. Penit.
La misura alternativa dell'affidamento in prova al servizio sociale nei confronti dei soggetti affetti da AIDS conclamata o da grave deficienza immunitaria si applica:   anche ai soggetti condannati per taluno dei delitti ex art. 4 bis Ord. penit.
La misura della remissione del debito incide sulla libertà del detenuto?   No, incide sulla situazione patrimoniale
La modifica o la revoca dei provvedimenti di concessione dei benefici per i condannati ad uno dei delitti previsti dall'art. 4 bis Ord. penit. è disposta:   su richiesta ovvero d'ufficio dai Procuratori generali e dal Procuratore Nazionale Antimafia
La partecipazione alla attività formative all'interno della struttura penitenziaria:   non è obbligatoria per il detenuto
La prima formulazione del programma con le indicazioni in merito al trattamento rieducativo ed il relativo programma, ai sensi dell'art. 13, Ord. penit., è effettuata:   entro sei mesi
La REMS è:   la residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza
La rieducazione del condannato e dell'internato deve avvenire secondo criteri che tengano conto:   della personalità
La sanzione dell'esclusione dalle attività in comune deve essere sempre accompagnata:   dalla certificazione sanitaria scritta attestante che il soggetto può sopportarla
La sentenza di proscioglimento certifica:   l'assenza di elementi per punire
La sorveglianza particolare è rivolta a:   imputati, condannati e internati
La specifica funzione della Magistratura di Sorveglianza è quella di:   esercitare il controllo sulla pena al fine di realizzarne la finalità educativa
La violazione della Convenzione Internazionale sulle regole penitenziarie europee del 2006, da parte di una delle norme contenute nel D.P.R. 30 giugno 2000, n. 230 (Regolamento di esecuzione): reg. penit. comporta:   eventuale incidente di costituzionalità e conseguente declaratoria d'incostituzionalità della norma italiana per violazione dell'art. 117 comma 1 Cost.
Laddove il P.M. disponga la sospensione della pena detentiva nei confronti del minorenne, il Decreto cosa dovrà ulteriormente contenere?   L'invito al condannato a prendere contatto con l'U.S.S.M.
L'affidamento in prova al servizio sociale è concesso:   dal tribunale di sorveglianza
L'affidamento in prova al servizio sociale può essere applicato quando la pena detentiva inflitta:   non supera i quattro anni
L'affidamento in prova al servizio sociale può essere disposto anche in assenza dell'osservazione in Istituto del condannato?   Solo se ha tenuto un comportamento tale da consentire una valutazione positiva della personalità
L'affidamento in prova al servizio sociale viene disposto quando:   la misura contribuisce alla rieducazione del reo e assicura la prevenzione del pericolo che egli commetta altri reati
L'affidamento in prova al servizio sociale viene revocato:   se il condannato tiene un comportamento contrario alla legge e alle prescrizioni imposte solo se la violazione appaia incompatibile con la prosecuzione della prova
L'affidamento in prova al servizio sociale:   consiste nell'affidamento al servizio sociale del condannato fuori dall'istituto di pena per un periodo uguale a quello della pena da scontare
L'affidamento in prova in casi particolari può essere applicato, ai sensi dell'art. 94 D.P.R. 309/90, quando la pena detentiva inflitta:   non supera i sei anni ovvero i quattro anni per l'ipotesi in cui il titolo esecutivo comprenda un reato di cui all'art. 4 bis ord. pen.
L'ammissione degli imputati al lavoro esterno:   è disposta dalle direzioni su autorizzazione dell'Autorità Giudiziaria procedente
L'applicazione delle misure penali di comunità è sempre subordinata alla condizione che non sussista:   il pericolo di sottrazione all'esecuzione da parte del condannato o la commissione di nuovi reati
L'art. 3 CEDU:   proibisce la tortura e le pene o trattamenti inumani o degradanti
L'art. 4 bis, Ord. penit., stabilisce:   il divieto di accesso a tutti i benefici penitenziari, ad esclusione dei permessi di necessità e della liberazione anticipata
L'art. 41 bis, Ord. penit. è applicabile agli imputati/indagati in custodia cautelare?   Sì, poiché il fine esclusivo della norma è quello di recidere i collegamenti con l'associazione criminale di riferimento
L'art. 41-bis L. 354/1975 dispone che i detenuti debbano essere collocati in istituti preferibilmente ubicati:   in zone insulari
L'art. 50 Ord. penit. dispone che possono essere espiate in regime di semilibertà:   la pena dell'arresto e la pena della reclusione non superiore a sei mesi, se il condannato non è affidato in prova al servizio sociale
L'art. 649 c.p.p. al comma 2 prevede che se nonostante tutto viene di nuovo iniziato procedimento penale, il giudice:   pronuncia sentenza di proscioglimento o di non luogo a procedere
L'articolo 10 Ord. penit. assicura ai soggetti che non prestano lavoro all'aperto la permanenza per:   almeno quattro ore al giorno all'aria aperta
L'autorità competente a pronunciarsi sull'istanza di permesso di necessità, nel caso di detenuti sottoposti al regime previsto dall'articolo 41-bis, chiede - fra gli altri - il parere del:   procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo
Le direzioni degli istituti penitenziari possono vendere i prodotti delle lavorazioni o rendere servizi tramite l'impiego di detenuti e internati?   Sì, ma solo col consenso del Ministero della Giustizia
Le sanzioni disciplinari possono essere inflitte nell'ipotesi di tentativo delle condotte indicate dal DPR 230/2000?   Sì
Le sentenze di condanna della Corte EDU nei confronti dell'Italia per violazioni dei diritti e delle garanzie dei detenuti determinano:   l'obbligo di rimuovere le cause della violazione, ripristinando la situazione antecedente alla violazione stessa
L'ergastolano può essere ammesso alla liberazione condizionale quando abbia scontato:   26 anni
L'espulsione a titolo di sanzione sostitutiva o alternativa alla detenzione è prevista:   dal D.Lgs. 286/1998
L'espulsione a titolo di sanzione sostitutiva o alternativa alla detenzione può essere applicata qualora esistano fondati motivi di ritenere che lo straniero rischi di essere sottoposto a tortura o a trattamenti inumani o degradanti?   No
L'espulsione a titolo di sanzione sostitutiva o alternativa alla detenzione può essere disposta:   quando la pena da espiare non è superiore ai 2 anni
L'evaso può avere l'affidamento in prova al servizio sociale?   Sì, ma dopo un periodo di 3 anni
L'internato può essere ammesso alla semilibertà?   Sì, in ogni tempo
L'isolamento per ragioni disciplinari, ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 33 e 39 Ord. penit., consiste nella:   esclusione dalle attività in comune per non più di quindici giorni
L'isolamento previsto ai sensi dell'art. 33 Ord. penit. è:   l'isolamento continuo per specifiche ragioni diverse dall'isolamento diurno
L'istanza di affidamento in prova al servizio sociale è proposta:   al tribunale di sorveglianza competente in relazione al luogo dell'esecuzione della pena
L'Ord. penit. prevede che il provvedimento del Magistrato di Sorveglianza che dispone la sospensione cautelativa dell'ammesso al regime di semilibertà cessi di avere efficacia se la decisione del Tribunale di Sorveglianza non interviene entro:   30 giorni dalla ricezione degli atti
L'organo competente per la concessione dell'affidamento in prova al servizio sociale, la detenzione domiciliare, la detenzione domiciliare speciale, la semilibertà, la liberazione condizionale, la revoca o cessazione dei suddetti benefici, nonché il rinvio obbligatorio o facoltativo dell'esecuzione delle pene detentive ai sensi degli artt. 146 e 147 nn. 2 e 3 c.p. è:   il Tribunale di Sorveglianza
L'organo giurisdizionale può non applicare la misura alternativa quando:   sia stata già concessa analoga misura e sia stata revocata da meno di un anno
L'organo giurisdizionale può revocare la misura alternativa qualora:   il soggetto risulti imputato o sia sottoposto a misura cautelare per uno dei delitti previsti dall'art. 380 c.p.p. per fatti commessi successivamente alla concessione del beneficio
L'osservazione della personalità è condotta:   dal personale dipendente dell'Amministrazione e, secondo le occorrenze, da professionisti esperti in psicologia, servizio sociale, pedagogia, psichiatria e criminologia clinica, entro limiti numerici concordati con il Ministero del Tesoro
L'U.E.P.E. è:   l'ufficio per l'esecuzione penale esterna
L'UEPE (ufficio di esecuzione penale esterna):   è l'ufficio per l'esecuzione delle pene all'esterno che dipende dal Ministero della Giustizia