Elenco in ordine alfabetico delle domande di Ordinamento penitenziario
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- La cassa per il soccorso e l'assistenza per le vittime del delitto: è presieduta dal Magistrato di sorveglianza territorialmente competente
- La colonia agricola è: un istituto per l'esecuzione delle misure di sicurezza detentive
- La commissione didattica adibita all'istruzione negli istituti penitenziari, secondo l'art. 41 R.E., è costituita da: direttore dell'istituto, responsabile area trattamentale e insegnanti
- La commissione didattica, costituita in ciascun istituto ai sensi dell'art. 41 del DPR n. 230/2000, è chiamata a formulare: un progetto annuale o pluriennale di istruzione
- La composizione dei collegi giudicanti è annualmente determinata secondo quanto previsto: dalle norme sull'ordinamento giudiziario
- La concessione dei permessi premio è ammessa, dopo l'espiazione di dieci anni della pena detentiva, nei confronti: dei condannati all'ergastolo
- La condannata, l'imputata o l'internata madre di un bambino di età inferiore a dieci anni, anche se con lei non convivente, o di figlio affetto da handicap in situazione di gravità, ovvero il padre condannato, imputato o internato, qualora la madre sia deceduta o assolutamente impossibilitata a dare assistenza alla prole, sono autorizzati ad assistere il figlio durante le visite specialistiche in seguito al provvedimento rilasciato dal giudice competente: non oltre le ventiquattro ore precedenti alla data della visita
- La Decisione quadro 2008/909/GAI del Consiglio dell'Unione Europea: è relativa all'applicazione del principio del reciproco riconoscimento alle sentenze penali che irrogano pene detentive o misure privative della libertà personale, ai fini della loro esecuzione nell'Unione europea
- La Decisione quadro 2008/909/GAI del Consiglio dell'Unione Europea: è stata attuata in Italia mediante il D.Lgs. 161/2010
- La direzione cura che il detenuto o l'internato all'atto del suo ingresso dalla libertà sia sottoposto a perquisizione personale, al rilievo delle impronte digitali e messo in grado di esercitare la facoltà prevista dal primo comma dell'articolo 29 della L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, con le modalità di cui all'articolo 62, d.p.r. del 30 giugno 2000, n. 230. Entro quale periodo il soggetto interessato viene sottoposto a visita medica? Entro il giorno successivo all'ingresso nell'istituto
- La figura dell'esperto in psicologia, servizio sociale, pedagogia, psichiatria e criminologia clinica è prevista: dall'art. 80 O.P.
- La figura dello psicologo in carcere è: un esperto esterno del quale può avvalersi l'Amministrazione penitenziaria
- La legge 354/75 prevede che all'interno degli istituti penitenziari vengano organizzati corsi di istruzione e formazione? Sì
- La legge che disciplina l'ordinamento penitenziario, se sussiste, è: la legge n. 354 del 1975
- La legge n. 354 del 1975: disciplina l'ordinamento penitenziario e l'esecuzione delle misure privative e limitative della libertà
- La legge n.354 del 1975 comprende: 91 articoli
- La legge sull'ordinamento penitenziario prevede centri di osservazione dei detenuti e internati? Sì
- La legge sull'ordinamento penitenziario prevede istituti per infermi o minorati? Sì, precisamente l'art. 65 della legge suddetta
- La legittimazione alla proposizione delle misure alternative alla detenzione e remissione del debito possono essere richieste: dal condannato, dall'internato, dai loro prossimi congiunti, dal difensore oppure dal gruppo di osservazione e trattamento
- La madre con prole di età inferiore a 10 anni condannata all'ergastolo quanti anni di pena deve scontare per poter essere ammessa alla detenzione domiciliare ex art. 47 quinquies ord. penit.? Almeno 15
- La madre con prole di età non superiore ad anni 10 condannata all'ergastolo, ex art. 47 quinquies ord. penit., dove può scontare il periodo di pena che deve espiare ai sensi del comma 1 dello stesso articolo come di condizione per accedere alla detenzione domiciliare "speciale"? Presso gli I.C.A.M.
- La misura dell'affidamento in prova al servizio sociale del condannato è revocata da: Tribunale di sorveglianza
- La nomina per i ruoli organici del personale di servizio sociale e degli educatori è effettuata, nei limiti dei posti disponibili, previo parere favorevole: del consiglio di amministrazione
- La parte di pena detratta per la liberazione anticipata si considera scontata ai fini della concessione dei permessi premio? Sì
- La parte di pena detratta per la liberazione anticipata si considera scontata ai fini della concessione della liberazione condizionale? Sì
- La parte di pena detratta per la liberazione anticipata si considera scontata ai fini della concessione della semilibertà? Sì
- La pena della reclusione non superiore a quattro anni, anche se costituente parte residua di maggior pena, nonché la pena dell'arresto, possono essere espiate nella propria abitazione o in altro luogo di privata dimora ovvero in luogo pubblico di cura, assistenza o accoglienza ovvero, in ipotesi particolari, in case famiglia protette, quando trattasi di: donna incinta o madre di prole di età inferiore ad anni dieci con lei convivente
- La pena della reclusione per qualunque reato, ad eccezione di quelli previsti dal libro II, titolo XII, capo III, sezione I, e dagli articoli 609-bis, 609-quater e 609- octies del codice penale, dall'articolo 51, comma 3-bis, del codice di procedura penale e dall'articolo 4-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, può essere espiata nella propria abitazione o in altro luogo pubblico di cura, assistenza ed accoglienza, quando trattasi di persona che, al momento dell'inizio dell'esecuzione della pena, o dopo l'inizio della stessa: abbia compiuto i settanta anni di età purché non sia stato dichiarato delinquente abituale, professionale o per tendenza né sia stato mai condannato con l'aggravante di cui all'articolo 99 del codice penale
- La persona minore di anni 21 può essere ammessa ad espiare la pena in detenzione domiciliare umanitaria (art. 47 ter, comma 1 ord. penit.)? Sì, per comprovate esigenze di salute, studio, lavoro e famiglia, purché la pena da scontare, anche residua, non sia superiore a quattro anni
- La polizia penitenziaria contribuisce all'osservazione dei detenuti e degli internati? Sì, sempre
- La proposta del programma di trattamento per i detenuti condannati deve essere approvata: con decreto, dal magistrato di sorveglianza
- La relazione di sintesi del personale che si occupa dell'osservazione e del trattamento rieducativo di condannati e internati, contiene anche: un'eventuale proposta di evoluzione del percorso detentivo del detenuto
- La relazione di sintesi, oltre agli esiti dell'osservazione sul condannato, deve contenere anche: una proposta di programma di trattamento
- La remunerazione dovuta agli internati e agli imputati non è soggetta a pignoramento o a sequestro, salvo che: per le obbligazioni derivanti da alimenti
- La remunerazione per ciascuna categoria di detenuti e internati che lavorano alle dipendenze dell'amministrazione penitenziaria è stabilita, in relazione alla quantità e qualità del lavoro prestato, in misura pari: ai due terzi del trattamento economico previsto dai contratti collettivi
- La revoca della dichiarazione di delinquenza abituale, professionale o per tendenza del soggetto, rientra tra i compiti: di tipo giurisdizionale del magistrato di sorveglianza
- La revoca della misura alternativa della detenzione domiciliare speciale può essere proposta qualora l'interessata rimanga assente dal proprio domicilio, senza giustificato motivo: per non più di dodici ore
- La salma di un detenuto defunto è messa a disposizione dei congiunti secondo le norme previste dall'ordinamento penitenziario? Sì, immediatamente
- La sanzione della esclusione dalle attività in comune, prevista dall'art. 39, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, non può essere eseguita senza la certificazione scritta: del sanitario
- La sanzione disciplinare a detenuti e internati, quando assegnata, comporta: la mancata concessione dello sconto di pena per la buona condotta
- L'affidamento in prova al servizio sociale è, secondo l'ordinamento penitenziario: una misura alternativa alla detenzione, come previsto dall'art. 47 della legge n. 354/1975
- L'affidamento in prova al servizio sociale ha una durata: equivalente alla durata della pena da scontare
- L'affidamento in prova al servizio sociale in casi particolari, come di soggetto condannato alcoldipendente o tossicodipendente, per quante volte può essere concesso? Non più di due
- L'affidamento in prova al servizio sociale, ai sensi dell'art. 47, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, non può essere disposto: più di 2 volte
- L'affidamento in prova di cui all'art. 47 quater ord. penit., destinato al soggetto affetto da AIDS o da grave deficienza immunitaria, può essere concesso all'internato? Sì, come previsto dal legislatore
- L'alimentazione dei detenuti e internati si fonda su: apposite tabelle approvate con decreto ministeriale
- L'amministrazione penitenziaria può avvalersi per lo svolgimento delle attività di osservazione e di trattamento, di personale incaricato giornaliero, entro limiti numerici da concordare annualmente: con il Ministero del tesoro
- L'amministrazione penitenziaria rientra tra le attribuzioni di quale Ministero? Ministero della giustizia
- L'appartenente al Corpo di polizia penitenziaria può ottenere di essere ristretto negli stabilimenti penali militari? Sì, per qualsiasi reato, tanto in esecuzione di misura cautelare che di sentenza di condanna
- L'approvazione ultima sulla concessione del lavoro all'esterno al detenuto è deliberata: dal magistrato di sorveglianza
- L'area aperta, all'interno dell'istituto penitenziario, è adibita a: alle ore d'aria permesse, al passeggio ed anche alle attività sportive
- L'art. 1 del regolamento di esecuzione DPR n. 230/2000, statuisce quanto segue: il trattamento rieducativo è diretto a promuovere altresì una modificazione delle relazioni familiari e sociali disfunzionali
- L'art. 1 delle norme sull'ordinamento penitenziario, fondamentale, statuisce che: il trattamento penitenziario deve essere conforme ad umanità e deve assicurare il rispetto della dignità della persona
- L'art. 11, comma 12, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, prevede che “i detenuti e gli internati, possono richiedere di essere visitati a proprie spese da un esercente di una professione sanitaria di loro fiducia”. Quale soggetto rilascia la relativa autorizzazione per gli imputati? Autorità giudiziaria procedente
- L'art. 13 bis della legge 354/1975 prevede la possibilità: di sottoporsi ad un trattamento psicologico con finalità di recupero e di sostegno per i condannati di reati sessuali in danno di minorenni
- L'art. 13 della legge 354/1975 sancisce: l'individualizzazione del trattamento
- L'art. 14-quater, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, prevede che “il regime di sorveglianza particolare comporta le restrizioni strettamente necessarie per il mantenimento dell'ordine e della sicurezza, all'esercizio dei diritti dei detenuti e degli internati e alle regole di trattamento previste dall'ordinamento penitenziario”. In ogni caso, le predette restrizioni non possono riguardare: i colloqui con gli altri detenuti, purché non internati
- L'art. 17 della legge 354/1975, prevede: la partecipazione della comunità esterna all'azione rieducativa
- L'art. 19, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, prevede che “negli istituti penitenziari la formazione culturale e professionale, è curata mediante l'organizzazione dei corsi della scuola d'obbligo e di corsi di addestramento professionale, secondo gli orientamenti vigenti e con l'ausilio di metodi adeguati alla condizione dei soggetti”. Nello specifico, il comma 2 dispone come sia dedicata particolare cura alla formazione culturale e professionale dei: detenuti di età inferiore ai venticinque anni
- L'art. 21 della legge 354/1975 prevede: il lavoro all'esterno
- L'art. 28 della legge sull'ordinamento penitenziario, riconosce la fondamentale importanza del: mantenimento e consolidamento dei rapporti dei detenuti e internati con la famiglia e i figli
- L'art. 35-bis, comma 5, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, prevede che, in caso di mancata esecuzione del provvedimento non più soggetto ad impugnazione, l'interessato o il suo difensore munito di procura speciale possono richiedere l'ottemperanza al Magistrato di sorveglianza che ha emesso il provvedimento. Cosa dichiara il Magistrato di sorveglianza, nel caso in cui accolga la richiesta? La nullità degli eventuali atti in violazione o elusione del provvedimento rimasto ineseguito
- L'art. 4 bis O.P. prevede: il divieto di concedere benefici e l'accertamento della pericolosità sociale dei condannati per determinati delitti
- L'art. 4, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, nello stabilire l'esercizio dei diritti dei detenuti e degli internati, dispone, in particolare, che gli interessati esercitino personalmente i diritti loro derivanti dalla presente legge anche se si trovano in stato: di interdizione legale
- L'art. 41-bis, comma 2 precisa che l'adozione del provvedimento di sottoposizione al regime differenziato può essere adottato anche su richiesta di un'autorità. Quale? Ministro dell'Interno
- L'art. 4-bis ord. penit., nella sua originaria formulazione, per il delitto di cui all'art. 416-bis c.p., a cosa condizionava la concessione dei benefici penitenziari indicati nello stesso articolo 4-bis ord. penit.? All'acquisizione di elementi tali da escludere l'attualità di collegamenti con la criminalità organizzata o eversiva
- L'art. 50 della legge 354/75, afferma che l'internato può essere ammesso al regime di semilibertà: in ogni tempo
- L'art. 50 della legge n. 354 del 1975, prevede che possono essere espiate in regime di semilibertà: la pena dell'arresto e la pena della reclusione non superiore a sei mesi, se il condannato non è affidato in prova al servizio sociale; in alternativa, dopo l'espiazione di almeno metà della pena
- L'art. 7 O.P., prevede che a ciascun soggetto recluso in istituto penitenziario: siano forniti biancheria, vestiario e corredo per il soddisfacimento delle normali esigenze di vita
- L'art. 73 O.P. prevede che la Cassa per il soccorso e l'assistenza alle vittime del delitto sia amministrata da un consiglio composto: dal direttore generale per gli istituti di prevenzione e pena in qualità di presidente; da un rappresentante del Ministero del tesoro; da un rappresentante del Ministero dell'Interno
- L'art. 77, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, prevede che il comitato per l'occupazione degli assistiti dal consiglio di aiuto sociale delibera con la presenza di almeno: cinque componenti
- L'art. 78 O.P., prevede la possibile frequentazione degli istituti penitenziari da parte di: assistenti volontari, idonei all'assistenza e all'educazione di detenuti e internati
- L'art. 81 D.P.R. 230/2000, al comma 8, afferma "Il provvedimento definitivo con cui viene deliberata la sanzione disciplinare al detenuto o internato in caso di infrazione è tempestivamente comunicato dalla direzione, oltre al detenuto, al.....": magistrato di sorveglianza
- L'art. 81 O.P. sancisce le attribuzioni degli assistenti sociali, ovvero tra cui: compiti di vigilanza e di assistenza nei confronti di soggetti sottoposti a misure alternative alla detenzione; compiti di sostegno e assistenza nei confronti di sottoposti alla libertà vigilata; assistenza ai dimessi
- L'attività di vigilanza e di assistenza sui semiliberi è effettuata principalmente: dall'U.E.P.E. (Ufficio Esecuzione Penale Esterna)
- L'attuale normativa prevede un margine di apprezzamento nella determinazione della durata del provvedimento applicativo del regime di cui all'art. 41 bis, comma 2 ord. penit.? No, la durata è predeterminata
- L'autorità giudiziaria indicata, adita nel disporre la sottoposizione della corrispondenza a visto di controllo, se non ritiene di provvedere direttamente, può delegare il controllo: al direttore dell'istituto penitenziario
- L'autorizzazione all'opera degli assistenti volontari nella rieducazione dei detenuti, secondo il regolamento di esecuzione, ha durata: annuale
- Le case circondariali, secondo l'art. 60 O.P., rientrano negli: istituti di custodia preventiva
- Le case di reclusione, secondo l'art. 61 O.P., rientrano nell'ambito di: istituti per l'esecuzione delle pene
- Le condannate e le internate possono essere ammesse alla cura e all'assistenza all'esterno dei figli di età: non superiore a dieci anni
- Le decisioni del Tribunale di sorveglianza sono emesse con: ordinanza in camera di consiglio
- Le decisioni del Tribunale di sorveglianza vengono adottate attraverso: ordinanze in camera di consiglio
- Le denominazioni "sezione di sorveglianza" e "giudice di sorveglianza" di cui alle leggi vigenti sono rispettivamente sostituite dalle seguenti: Tribunale di sorveglianza e Magistrato di sorveglianza
- Le detenute donne possono permanere all'interno degli stessi istituti di detenuti uomini? Sì, purché all'interno di sezioni apposite separate
- Le detenute madri condannate all'ergastolo possono essere ammesse alla detenzione domiciliare speciale per la cura di figli di età non superiore ai dieci anni, secondo la legge 354/1975? Sì, purché abbiano espiato almeno quindici anni di pena
- Le detenute madri di prole di età non superiore ai dieci anni, possono essere ammesse ad espiare la pena nella propria abitazione secondo la legge 354/75? Sì, al fine di provvedere alla cura e all'assistenza dei figli, dopo l'espiazione di almeno un terzo della pena, se non sussiste una pericolosità sociale e vi è la possibilità di ripristinare la convivenza con essi
- Le dimissioni dei detenuti e degli internati sono eseguite senza indugio dalla direzione dell'istituto in base all'ordine scritto emesso: dall'autorità giurisdizionale o di pubblica sicurezza competente
- Le direzioni degli istituti penitenziari possono vendere prodotti delle lavorazioni penitenziarie? Sì, in deroga alle norme di contabilità generale dello Stato e di quelle di contabilità speciale e previa autorizzazione del Ministro della giustizia
- Le disposizioni concernenti la formazione delle rappresentanze previste dagli articoli 9, 12, 20 e 27 della L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, si applicano anche agli infermi o seminfermi di mente. Tuttavia, se fra i sorteggiati vi siano individui che, a giudizio del sanitario per le loro condizioni psichiche non sono in grado di svolgere il compito, qual è l'autorità preordinata a disporne l'esclusione? Il Magistrato di sorveglianza
- Le funzioni di P.M. davanti al Tribunale di sorveglianza sono esercitate: dal Procuratore generale presso la Corte d'Appello
- Le madri detenute possono tenere i figli con sé in istituto fino all'età di: 3 anni
- Le misure alternative alla detenzione possono essere concesse ai detenuti e internati per delitti tra cui quelli commessi per finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico o associazioni di tipo mafioso, secondo l'art. 4 bis O.P.? Sì, ad eccezione della liberazione anticipata, solo nei casi in cui tali soggetti collaborino con la giustizia e siano esclusi collegamenti con la criminalità organizzata, terroristica o eversiva
- Le misure di sicurezza vengono concesse: dal magistrato di sorveglianza, anche dal Giudice di primo grado con sentenza di condanna
- Le modalità dei sorteggi dei componenti delle rappresentanze dei detenuti e degli internati previste dagli articoli 9, 12, 20, e 27 della L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, sono disciplinate: dal regolamento interno in modo da garantire uguali possibilità di nomina
- Le norme e i principi dell'ordinamento penitenziario sono stati modificati negli anni, o risultano immutabili dal momento della loro entrata in vigore? Sì, hanno subito modifiche e aggiornamenti
- Le norme sull'ordinamento penitenziario prevedono un limite massimo sulla durata di ciascuna conversazione telefonica? Sì, dieci minuti
- Le norme sull'ordinamento penitenziario sono contenute nel codice penitenziario? Sì
- Le norme sull'ordinamento penitenziario, oltre alla reclusione in istituti, regolano anche l'esecuzione delle altre misure privative e limitative della libertà? Sì
- Le persone indicate nell'art. 17 O.P., operano sotto il controllo: del direttore
- Le prescrizioni stabilite nel verbale di affidamento in prova possono essere modificate? Sì
- Le restrizioni adottate nei confronti di detenuti e internati, nei casi previsti dalle norme sull'ordinamento penitenziario, possono riguardare: restrizioni strettamente necessarie per il mantenimento dell'ordine e della sicurezza, nonché necessarie all'esercizio dei diritti dei detenuti e degli internati e alle regole di trattamento previste dall'ordinamento penitenziario
- Le sanzioni disciplinari nei confronti di detenuti e internati sono deliberate, secondo l'ordinamento penitenziario: le sanzioni del richiamo e dell'ammonizione dal direttore; le altre dal consiglio di disciplina
- Le somme del peculio dei detenuti e internati producono a favore dei titolari interessi legali? Sì
- Le traduzioni da un luogo all'altro dei detenuti e degli internati adulti, secondo l'ordinamento penitenziario, sono eseguite dal: corpo di polizia penitenziaria
- L'educatore è incaricato, tra i vari compiti, dell'attività di: osservazione e trattamento
- L'educatore esprime parere sull'istanza di grazia esposta dal detenuto? No, non rientra tra le sue attribuzioni
- L'educatore in carcere è così denominato: funzionario Giuridico Pedagogico
- L'esercizio della funzione di Magistrato di sorveglianza: è incompatibile con l'esercizio di altre funzioni giudiziarie
- L'esperto ex art. 80 può essere: uno psicologo
- L'eventuale scorta dei detenuti e internati ammessi al lavoro all'esterno è effettuata, secondo l'ordinamento penitenziario: dal personale del Corpo di polizia penitenziaria
- L'internato che rientra in istituto dopo tre ore dallo scadere della licenza, senza giustificato motivo, è punito: con provvedimento disciplinare
- L'istanza di applicazione della detenzione domiciliare è rivolta, dopo che ha avuto inizio l'esecuzione della pena: al Tribunale di sorveglianza competente
- L'ordinamento penitenziario prevede delle sezioni protette in ragione dell'identità di genere o dell'orientamento sessuale? Sì
- L'ordinamento penitenziario prevede l'ingresso in istituto di assistenti volontari per collaborare all'attività rieducativa di detenuti e internati? Sì, come previsto dall'art. 78 O.P.
- L'ordinamento penitenziario prevede l'istituzione di una cassa per il soccorso e l'assistenza alle vittime del delitto? Sì
- L'ordinamento penitenziario si deve adeguare anche al decreto legge n. 28 del 2020? Sì
- L'ordinamento penitenziario, in tema di peculio disponibile e beni provenienti dall'esterno dei detenuti e internati, stabilisce quanto segue: limitazioni in ordine al loro ammontare e parità di condizioni di vita
- L'ordinanza di affidamento in prova al servizio sociale del condannato, a chi deve essere trasmessa? Alla direzione dell'istituto
- L'ordinanza emessa dal Magistrato di sorveglianza per l'ammissione all'affidamento in prova, quando sussiste un grave pregiudizio derivante dalla protrazione dello stato di detenzione, conserva efficacia fino alla decisione pronunciata: dal Tribunale di sorveglianza
- L'osservazione scientifica della personalità su condannati e internati, è finalizzata: alla compilazione di un programma individualizzato di trattamento rieducativo