Elenco in ordine alfabetico delle domande di Ordinamento penitenziario
Seleziona l'iniziale:
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
> Clicca qui per scaricare l'elenco completo delle domande di questo argomento in formato Word!
- I beni di proprietà del detenuto in carcere, evaso non catturato, dove vengono depositati? Vengono trattenuti per un anno e successivamente venduti, il ricavato è depositato in un fondo su cui è versato anche il peculio eventuale
- I casi di rinvio "facoltativo" dell'esecuzione della pena (art. 147 c.p.) operano in base alla quantità di pena da espiare? No
- I casi di rinvio "obbligatorio" dell'esecuzione della pena (art. 146 c.p.) operano in base alla quantità di pena da espiare? No
- I centri di servizio sociale che collaborano con la Giustizia, occupandosi altresì dei soggetti sottoposti a misure di sicurezza alternative, sono denominati: uffici di esecuzione penale esterna
- I condannati all'ergastolo possono essere ammessi al lavoro all'esterno? Sì, dopo aver espiato almeno dieci anni di pena
- I condannati all'ergastolo possono ricevere permessi premio? Sì, ma dopo aver espiato almeno 10 anni di pena
- I condannati per i delitti a scopo di terrorismo o di eversione ex art. 289-bis del codice penale che abbiano cagionato la morte del sequestrato, non sono ammessi all'assegnazione al lavoro all'esterno, ai permessi premio e alle misure alternative alla detenzione previste dal capo VI, qualora non abbiano effettivamente espiato almeno: due terzi della pena irrogata
- I consigli di aiuto sociale previsti dall'ordinamento penitenziario forniscono anche assistenza alle vittime del delitto e ai minorenni orfani a causa del delitto? Sì, rientrano tra le attività previste dalla legge 354 del 1975
- I detenuti e gli internati possono essere assegnati al lavoro all'esterno in condizioni idonee a garantire l'attuazione positiva del trattamento rieducato e risocializzante. Tuttavia, se si tratta di persona condannata alla pena della reclusione per aver commesso un delitto per finalità di terrorismo, anche internazionale, la predetta misura può essere disposta: dopo l'espiazione di almeno un terzo della pena e, comunque, di non oltre cinque anni
- I detenuti e gli internati possono essere assegnati, in ragione dell'identità di genere o dell'orientamento sessuale in sezioni protette senza il loro consenso? No
- I detenuti e gli internati possono richiedere di essere visitati da un sanitario di loro fiducia? Sì, a patto che siano sottoposti a cure a proprie spese
- I detenuti e gli internati possono rivolgere istanze o reclami orali o scritti, anche in busta chiusa: al Capo dello Stato
- I detenuti e gli internati trasferiti in ospedali civili o luoghi esterni di cura, sono sottoposti a piantonamento durante la degenza, secondo l'art. 11 O.P.? Non necessariamente, purché non vi sia pericolo di fuga o necessità di tutela della loro incolumità personale
- I detenuti hanno un numero di matricola? Sì
- I detenuti imputati ma non condannati possono essere: giudicabili, Appellanti, Ricorrenti
- I detenuti imputati: non sono considerati colpevoli sino a condanna definitiva
- I detenuti sono autorizzati a tenere presso di sé: quotidiani, periodici e libri
- I giudici della Corte costituzionale sono gli unici soggetti che possono visitare gli istituti penitenziari senza autorizzazione. Affermazione falsa
- I limiti di pena previsti dalle disposizioni del comma 1 dell'art. 21, del comma 4 dell'art. 30-ter e del comma 2 dell'art. 50, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, concernenti le persone condannate per taluno dei delitti indicati nei commi 1, 1-ter e 1- quater dell'art. 4-bis, non si applicano a coloro che: si sono adoperati per evitare che l'attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori
- I magistrati che esercitano funzioni di sorveglianza possono essere adibiti ad altre funzioni giudiziarie? No, fatta eccezione per quanto previsto dall'ordinamento penitenziario minorile
- I ministri del culto cattolico o di altri culti possono accedere agli istituti e farvi visita: con l'autorizzazione del direttore dell'istituto
- I provvedimenti del Tribunale di sorveglianza sono adottati a maggioranza, ma che cosa accade in caso di parità? Prevale il voto del Presidente
- I pubblici ufficiali, gli incaricati di un pubblico servizio, gli esercenti un servizio di pubblica necessità che entrano in contatto con il minore, nel caso in cui la madre sia detenuta in istituti penitenziari o in istituti a custodia attenuata, debbono riferire al più presto al direttore dell'istituto su condotte del genitore pregiudizievoli al minore medesimo. A quale soggetto il direttore dell'istituto deve darne immediata comunicazione? Al procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni
- I regimi penitenziari a custodia attenuata secondo l'ordinamento penitenziario: possono essere attuati in istituti autonomi o sezioni di istituto e consentono un più ampio svolgimento delle attività trattamentali
- I servizi previsti dal consiglio di aiuto sociale, secondo il regolamento di esecuzione dell'O.P., sono affidati a impiegati delle carriere delle cancellerie in Tribunale incaricati dal: presidente del Tribunale
- I servizi svolti all'interno dei consigli di aiuto sociale per opera degli impiegati incaricati, non sono retribuiti. Affermazione vera
- I soggetti affetti da infermità o minorazioni fisiche o psichiche sono comunque assegnati agli istituti penitenziari ordinari? No, sono assegnati a istituti o sezioni speciali per idoneo trattamento, in quanto a causa della loro condizione non possono essere sottoposti al regime penitenziario ordinario, secondo l'art. 65 O.P.
- I soggetti sottoposti a misure di sicurezza non detentive, secondo quanto previsto dalle norme sull'O.P., ricevono supervisione e supporto nel reinserimento in società dal: dal centro di servizio sociale
- Il “sistema panottico”, modello di architettura penitenziaria ideato da Jeremy Bentham, per cosa si caratterizza? La perfetta visibilità da parte dei sorveglianti rispetto ad ogni singolo detenuto, che, al contrario, non può osservare il sorvegliante
- Il bilancio di previsione ed il conto consuntivo della Cassa delle ammende sono approvati, secondo il regolamento arrecante norme sull'ordinamento penitenziari: con decreti del Ministero della Giustizia di concerto con il Ministero del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica
- Il comma 6 dell'art. 92 del regolamento di esecuzione, ordina che in caso di detenuto o internato straniero, o italiano nato all'estero, o di cui non si conosca il luogo di nascita, notizia del decesso deve essere data al: procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma
- Il condannato a dodici anni di reclusione il quale abbia scontato sei anni di pena, non recidivo, in assenza di decurtazioni per la liberazione anticipata, potrà ottenere la concessione della liberazione condizionale? No, in quanto l'ammontare della pena residua è superiore a cinque anni
- Il condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione, il quale abbia scontato trenta mesi di reclusione potrà ottenere la concessione della liberazione condizionale? No, in quanto la liberazione condizionale è inapplicabile a chi abbia riportato una pena inferiore a cinque anni
- Il condannato a sedici anni di reclusione il quale abbia scontato dodici anni di pena, recidivo reiterato, potrà ottenere la concessione della liberazione condizionale? Sì
- Il condannato a sei anni di reclusione il quale abbia scontato tre anni di pena, non recidivo, potrà ottenere la concessione della liberazione condizionale? Sì
- Il condannato al quale è stata revocata la liberazione condizionale, vi può essere riammesso in futuro? Sì, se si tratta di soggetto condannato alla pena dell'ergastolo
- Il condannato all'ergastolo è recluso: nella casa di reclusione
- Il condannato all'ergastolo può essere ammesso al regime di semilibertà? Sì, dopo aver espiato almeno vent'anni di pena
- Il condannato all'ergastolo può ottenere permessi premio? Sì, ma solo dopo 10 anni
- Il consiglio di aiuto sociale è sottoposto alla vigilanza: del Ministero della giustizia
- Il consiglio di aiuto sociale per l'assistenza penitenziaria e post- penitenziaria, secondo quanto previsto dall'art. 76 dell'O.P., concede altresì sussidi in denaro o in natura? Sia, sia in denaro sia in natura
- Il consiglio di aiuto sociale previsto dall'art. 74 O.P., è sottoposto alla vigilanza del: ministero della Giustizia
- Il D.A.P. è un dipartimento che costituisce l'articolazione di quale Ministero? Ministero della giustizia
- Il decreto legge 30 giugno del 2000, n. 230 prevede: regolamento di esecuzione delle norme sull'ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà
- Il decreto legge n. 28 del 2020 prevede altresì misure in materia di ordinamento penitenziario? Sì, prevede infatti misure urgenti in materia di intercettazioni, di ordinamento penitenziario, di giustizia civile, penale, amministrativa e contabile e per l'introduzione di un sistema di allerta Covid-19
- Il detenuto che non rientra in istituto entro le dodici ore dal termine dell'orario prefissato, senza giustificato motivo, è punito per: reato di evasione
- Il detenuto che riceve un encomio per un'azione meritevole ha diritto a una ricompensa. Chi la concede? Il direttore dell'istituto
- Il detenuto che si appresta ad impedire, con atteggiamento resistente ma non aggressivo, al personale di polizia penitenziaria di fare ingresso nella sua camera di pernottamento per le necessarie pratiche di sicurezza, quale tipo di infrazione disciplinare commette in base a quelle previste dall'art. 77 O.P.? Inosservanza di ordini o prescrizioni o ingiustificato ritardo nell'esecuzione di essi
- Il detenuto ha contatti telefonici ed epistolari con l'esterno? Sì
- Il detenuto in attesa di giudizio di secondo grado è chiamato: appellante
- Il detenuto lavorante può non venir remunerato? No, il detenuto deve essere obbligatoriamente remunerato
- Il detenuto o internato che si allontana dal luogo di cura esterno ove sia ricoverato, è punibile? In assenza di giustificato motivo, si
- Il detenuto o l'internato nei confronti del quale è stata disposta o prorogata l'applicazione del regime previsto dall'art. 41-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, nel caso in cui si verifichino situazioni di emergenza, possono proporre reclamo avverso il procedimento applicativo. A chi è attribuita la competenza a decidere sull'impugnazione del provvedimento? Tribunale di sorveglianza di Roma
- Il detenuto può conseguire titoli di studio in carcere? Sì
- Il detenuto può depositare il proprio denaro presso un istituto bancario o un ufficio postale a suo nome, secondo l'ordinamento penitenziario? Sì, a sua discrezione
- Il detenuto può essere trasferito in un luogo esterno di cura o in un ospedale civile, in caso di bisogno? Sì, in caso di necessità di cure esterne
- Il detenuto può richiedere il trasferimento dall'istituto in cui è recluso ad un altro istituto per motivi di studio? Sì, come previsto dall'art. 42 delle norme sull'ordinamento penitenziario
- Il detenuto straniero privo di permesso di soggiorno non può essere ammesso alle misure alternative, secondo la legge n. 354/75. Affermazione falsa
- Il divieto di concessione dei benefici, nel momento in cui è ripresa l'esecuzione della custodia o della pena nei confronti del condannato, opera per un periodo di: tre anni
- Il gruppo di osservazione e trattamento ha il compito di riunirsi, qualora sia necessario, anche per discutere eventuali richieste da parte dei detenuti e internati e proporre delle decisioni? Sì, rientra tra i suoi compiti
- Il lavoro è obbligatorio per alcune categorie di soggetti, secondo quanto previsto dall'art. 20 O.P.? Sì, per i condannati e per i sottoposti alle misure di sicurezza della colonia agricola e della casa di lavoro
- Il lavoro all'esterno dall'istituto penitenziario, secondo l'art. 21 O.P., rappresenta una misura alternativa alla detenzione? Sì, è corretto
- Il lavoro all'esterno degli istituti penitenziari è previsto dalla legge n. 354/75, precisamente da quale articolo? Art. 21 O.P.
- Il lavoro all'esterno dell'istituto per detenuti e internati rappresenta: una modalità del trattamento rieducativo che può essere concessa in seguito a periodo di osservazione della personalità
- Il lavoro penitenziario è sempre remunerato? Sì
- Il legislatore prevede che una volta presentato il reclamo di cui all'art. 35- bis ord. penit. in materia disciplinare (art. 69, comma 6 lett. a) si sospenda l'esecuzione della relativa sanzione irrogata? No
- Il legislatore prevede un limite al numero di volte in cui può essere concesso l'affidamento in prova "terapeutico" (art. 94, d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309)? No
- Il magistrato di sorveglianza che ha emesso provvedimenti sulle misure di sicurezza non deve rientrare nel collegio giudicante del Tribunale di sorveglianza chiamato a valutare in sede di appello i ricorsi avverso tali provvedimenti. Affermazione vera
- Il magistrato di sorveglianza nell'esaminare il reclamo di cui all'art. 35-bis ord. penit. riguardante la materia disciplinare, può valutare il merito dei provvedimenti adottati? Sì, solo in alcuni casi espressamente previsti dall'art. 69, comma 6, lett. a)
- Il Magistrato di sorveglianza, sentito il direttore dell'istituto, può concedere ai condannati che hanno tenuto regolare condotta e che non risultano socialmente pericolosi, permessi premio di durata non superiore ogni volta a: quindici giorni
- Il medico provinciale può far visita all'istituto penitenziario senza preavviso? Si come previsto dall'art. 67 Legge 354/75
- Il patrimonio della Cassa per il soccorso e l'assistenza alle vittime del delitto, prevista dall'ordinamento penitenziario, è costituito: da lasciti, donazioni e dalle somme costituenti le differenze fra mercede e remunerazione
- Il peculio degli imputati, secondo la legge sull'ordinamento penitenziario, è a loro interamente disponibile. Vero, nella misura massima di € 2065,83
- Il periodo trascorso dal detenuto o internato in permesso premio: è computato nella durata della misura restrittiva della libertà personale
- Il personale dell'area educativa collabora con il personale di polizia penitenziaria nel trattamento rieducativo di detenuti e internati? Sì
- Il personale di polizia penitenziaria si suddivide, in ordine gerarchico, nei ruoli di: ispettori, sovrintendenti, agenti e assistenti
- Il progetto di pubblica utilità (art. 20-ter, ord. penit) può essere svolto anche all'interno dell'istituto penitenziario? Sì, ma non può avere ad oggetto la gestione o l'esecuzione di servizi di istituto
- Il progetto di pubblica utilità (art. 20-ter, ord. penit.) è retribuito? No, è gratuito
- Il programma di trattamento rieducativo nei confronti di condannati e internati può essere modificato in corso di esecuzione? Sì, in base alle esigenze, ai progressi o alle problematiche emerse
- Il programma menzionato dall'art. 90, d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 destinato al soggetto tossicodipendente, che natura ha? Terapeutica e socio-riabilitativa
- Il provvedimento di sospensione cautelativa delle misure alternative, emesso dal magistrato di sorveglianza, cessa di avere efficacia se: la decisione del Tribunale di sorveglianza non interviene entro trenta giorni dalla ricezione degli atti
- Il provveditorato regionale fa parte: dell'amministrazione periferica
- Il questore della provincia puòÌ€ visitare gli istituti penitenziari: senza autorizzazione alcuna
- Il raggruppamento dei detenuti nelle sezioni, deve rispettare quale regola tra quelle indicate? È assicurata la separazione degli imputati dai condannati e internati
- Il reclamo di cui all'art. 14 ter ord. penit. sospende l'esecuzione del provvedimento di sorveglianza particolare? No
- Il reclamo presentato dal soggetto contro il provvedimento di sorveglianza particolare, implica la sua sospensione secondo l'ordinamento penitenziario? No, mai
- Il regime di semilibertà da chi viene concesso? Tribunale di sorveglianza
- Il regime di sorveglianza particolare è disposto con provvedimento motivato, previo parere: del consiglio di disciplina, integrato da due degli esperti ex art. 80 legge 354/75
- Il regime di sorveglianza particolare comporta: le restrizioni strettamente necessarie per il mantenimento dell'ordine e della sicurezza
- Il regime di sorveglianza particolare di cui all'art. 14-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, può essere prorogato anche più volte, ma in misura non superiore ogni volta: a tre mesi
- Il regime di sorveglianza particolare, nei confronti degli imputati, viene disposto con provvedimento motivato dell'amministrazione penitenziaria previo parere del consiglio di disciplina, sentita/o anche: l'autorità giudiziaria procedente
- Il ristretto in regime di detenzione domiciliare può comunicare con persone diverse da quelle che con lui coabitano o lo assistono? Di regola sì, in quanto solo se necessario il giudice impone limiti o divieti a tale facoltà di comunicazione
- Il ruolo del criminologo clinico in carcere rientra tra: le figure previste dall'art. 80 legge 354/1975 ovvero gli esperti esterni all'Amministrazione penitenziaria
- Il semestre rilevante ai fini della liberazione anticipata potrebbe essere computato mediante la sommatoria di più periodi di detenzione intervallati da periodi trascorsi in stato di libertà? Secondo la Corte di cassazione, la risposta è affermativa, non essendo necessaria la continuità del periodo di detenzione da valutare
- Il servizio di biblioteca è gestito dagli educatori in carcere? Sì
- Il servizio di biblioteca negli istituti penitenziari è gestito anche da: rappresentanti sorteggiati dei detenuti e internati
- Il soggetto assegnato alla semilibertà, secondo l'art. 48 O.P., è assegnato alle sezioni ordinarie degli istituti penitenziari? No, ad appositi istituti o apposite sezioni autonome di istituti ordinari
- Il soggetto che fa ingresso in istituto deve: essere sottoposto, nel più breve tempo possibile, ad un colloquio di primo ingresso e alla compilazione della sua scheda anamnestica
- Il soggetto sottoposto a detenzione domiciliare, è sottoposto anche regime penitenziario. Affermazione falsa
- Il soggetto tossicodipendente o alcoldipendente che pone istanza di affidamento in prova al servizio sociale per intraprendere un programma di recupero sanitario, deve allegare alla domanda, secondo l'art. 47 bis O.P.: certificazione rilasciata dalla struttura sanitaria pubblica attestante lo stato di tossicodipendenza o alcoldipendenza e l'idoneità del programma concordato
- Il tempo trascorso dal detenuto o dall'internato in permesso o licenza è computato a ogni effetto nella durata delle misure restrittive della libertà personale, salvi i casi di mancato rientro o di altri gravi comportamenti da cui risulta che il soggetto non si è dimostrato meritevole del beneficio. Quale autorità decide, con decreto motivato, sull'esclusione dal computo? Il Magistrato di sorveglianza
- Il trattamento penitenziario deve essere improntato: ad assoluta imparzialità, senza discriminazioni in ordine a nazionalità, razza, condizioni economiche e sociali, opinioni politiche e religiose
- Il trattamento penitenziario prevede l'osservazione e il trattamento rieducativo, ciò implica: l'osservazione precede e va di pari passo al trattamento rieducativo
- Il trattamento penitenziario: comprende quel complesso di norme e attività che regolano ed assistono la privazione della libertà per l'esecuzione di una sanzione penale
- Il trattamento rieducativo è applicato su ogni tipo di soggetto recluso? No, solo sui soggetti condannati in via definitiva
- Il Tribunale ha potere di modifica della richiesta formulata dall'interessato? Sì, ad es. convertendo l'affidamento in prova nella detenzione domiciliare
- In base a quali principi, elencati nell'art. 49, comma 2, d.p.r. 30 giugno 2000, n. 30, il direttore dell'istituto deve ispirarsi nelle assegnazioni al lavoro, avvalendosi anche del gruppo di osservazione e trattamento? Imparzialità e trasparenza
- In base a quanto dispone l'art. 11, comma 8 ord. penit. in merito al medico del servizio sanitario, quale delle seguenti affermazioni è corretta? Garantisce quotidianamente la visita dei detenuti ammalati e di quelli che ne fanno richiesta quando risulta necessaria in base a criteri di appropriatezza clinica
- In base a quanto disposto dall'art. 8, d.lgs. 121/2018, in merito alla concessione delle misure penali di comunità, quale di queste affermazioni è falsa? L'adozione della misura può essere disposta su richiesta dell'interessato, anche se minorenne
- In base a quanto disposto dall'art. 8, d.p.r. 230/2000, quale delle seguenti affermazioni è corretta? Per gli uomini e per le donne sono organizzati, rispettivamente, servizi di barbiere e parrucchiere
- In base alla personalità del soggetto e all'indole del reato per cui è stato imputato o condannato, si decide secondo l'art. 64 del DPR n. 230/2000: se il detenuto o internato deve o meno essere scortato per tutto o per parte del permesso che gli viene concesso
- In base all'art. 11 del D.P.R. 230/2000, nella formulazione delle tabelle vittuarie si deve tener conto delle prescrizioni appartenenti alle diverse fedi religiose? Sì, per quanto possibile
- In base all'art. 80 del D.P.R. n. 230/2000, allorché si presuma che il detenuto si asterrà dal commettere ulteriori infrazioni disciplinari, l'esecuzione della sanzione può venir sospesa? Sì, condizionalmente per sei mesi, al termine dei quali se il soggetto non commette altre infrazioni disciplinari, la sanzione è estinta
- In base alle recenti direttive del D.A.P., quale delle seguenti affermazioni è corretta in merito alla videochiamata sull'applicazione Skype for business (di recente circolare 31246/2019)? È equiparata ad un colloquio ed è quindi disciplinata dagli artt. 18, ord. penit. e 37, d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230
- In caso di affidamento in prova al servizio sociale, il soggetto deve rientrare in carcere a fine lavoro? No
- In caso di allontanamento non giustificato dal domicilio, quando si configura il reato di evasione per il condannato-padre di prole di età non superiore ad anni 10, ammesso alla detenzione domiciliare "umanitaria" ai sensi dell'art. 47 quinquies, comma 7? Quando l'assenza dal domicilio si protrae per più di 12 ore
- In caso di controllo sulla corrispondenza epistolare, il regolamento di esecuzione dell'O.P. prevede che il controllo possa avvenire anche sulla corrispondenza indirizzata dai detenuti e internati a organismi internazionali amministrativi o giudiziari preposti alla tutela dei diritti dell'uomo? No, mai
- In caso di evasione di un detenuto o internato, vengono avviate le prime ricerche dal personale dipendente dall'istituto penitenziario, secondo il regolamento di esecuzione? Sì, sempre
- In caso di giudizio direttissimo e fino alla presentazione dell'imputato in udienza per la contestuale convalida dell'arresto in flagranza, ove siano necessarie cure o accertamenti sanitari che non possono essere apprestati dai servizi sanitari presso gli istituti, gli imputati sono trasferiti in strutture sanitarie esterne di diagnosi o di cura, con provvedimento: del Pubblico Ministero
- In caso di grave infermità psichica sopravvenuta dopo la condanna, quale istituto è applicabile? La detenzione domiciliare "umanitaria" di cui all'art. 47-ter, comma 1-ter ord. penit. (c.d. "in deroga")
- In caso di infrazioni disciplinari da parte di detenuti o internati, il regolamento di esecuzione prevede che il direttore d'istituto possa procede ad accertamenti sul fatto personalmente, o solo per mezzo del personale dipendente? Personalmente oppure per mezzo del personale dipendente
- In caso di isolamento di detenuti e internati, secondo l'art. 73 del regolamento di esecuzione dell'O.P., è prevista la visita periodica del soggetto oltre che da parte del medico, anche da: un componente del gruppo di osservazione e trattamento
- In caso di mancata esecuzione del provvedimento non più soggetto ad impugnazione, l'interessato o il suo difensore munito di procura speciale possono richiedere al Magistrato che lo ha emesso: l'ottemperanza del provvedimento
- In caso di morte di un congiunto, il detenuto è autorizzato a recarsi al funerale? Sì, mediante permesso di necessità
- In caso di necessità e urgenza, l'Amministrazione penitenziaria può disporre provvisoriamente la sorveglianza particolare prima dei pareri prescritti dall'art. 14 bis O.P.? Sì, ma i pareri prescritti devono essere acquisiti entro massimo dieci giorni dalla data del provvedimento
- In caso di opposizione avverso decreto di espulsione adottato ex art. 16, comma 6, d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286, entro quale termine deve decidere l'organo di "appello"? 20 giorni
- In caso di pericolo di vita di un familiare del detenuto, gli può essere concesso un permesso? Sì, un permesso di necessità
- In caso di rinvio dell'esecuzione delle pene detentive previsto dall'art. 108 del DPR n. 230/2000, tra gli altri, il direttore dell'istituto penitenziario e il direttore del centro di servizio sociale ne devono dare immediata comunicazione: al Tribunale di sorveglianza competente e al magistrato di sorveglianza
- In caso in cui un soggetto all'interno di un istituto penitenziario manifesti sintomi di una malattia contagiosa, si provvede immediatamente a: all'isolamento preventivo del soggetto ed eventualmente anche di quelli che sono entrati in contatto con lui
- In che anno è stata introdotta la c.d. "detenzione domiciliare generica" (art. 47 ter, comma 1 bis ord. penit.)? 1998
- In che anno è stata introdotta la detenzione domiciliare nell'ipotesi di soggetto ultrasettantenne (art. 47 ter, comma 01 ord. penit.)? 2005
- In che anno è stato abrogato l'art. 90, ord. penit.? 1986
- In che anno è stato introdotto il meccanismo di concessione delle misure alternative alla detenzione previsto dall'art. 656 c.p.p.? 1998
- In che anno è stato introdotto l'art. 41- bis, comma 1 ord. penit.? 1986
- In che anno è stato introdotto l'art. 41- bis, comma 2 ord. penit.? 1992
- In che anno è stato introdotto l'art. 4-bis ord. penit.? 1991
- In che anno è stato introdotto l'art. 90, ord. penit.? 1975
- In che anno è stato istituito il Comitato europeo per la prevenzione della tortura o trattamento inumani o degradanti (CPT)? 1989
- In che forma si applica il contraddittorio anticipato sull'applicazione del regime di cui all'art. 41-bis, comma 2 ord. penit.? Nessun? non è prevista alcuna forma di contraddittorio anticipato
- In che misura il direttore generale dell'azienda unità sanitaria dispone la visita degli istituti di prevenzione e di pena, allo scopo di accertare, anche in base alle segnalazioni ricevute, l'adeguatezza delle misure di profilassi contro le malattie infettive e le condizioni igieniche e sanitarie degli istituti? Almeno due volte l'anno
- In che rapporto si trova la c.d. "detenzione domiciliare generica" (art. 47 ter, comma 1 bis) con l'affidamento in prova? La prima misura può essere concessa solo quando non ricorrono i presupposti per la seconda
- In ciascun anno di espiazione, qual è la durata massima complessiva dei permessi premio concessa ai condannati maggiorenni? Quarantacinque giorni
- In cosa consiste la liberazione anticipata? In una detrazione di pena concessa al condannato che abbia dato prova di partecipare all'opera di rieducazione
- In cosa consiste la sanzione disciplinare dell'esclusione dalle attività in comune? Nell'isolamento continuo del detenuto o internato per un periodo non superiore a 15 giorni, durante i quali è preclusa ogni comunicazione con i compagni
- In cosa consistono le traduzioni di soggetti detenuti, internati, fermati, arrestati o comunque in condizione di restrizione della libertà personale, espressamente indicate dall'art. 42-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”? Nelle attività di accompagnamento coattivo dell'interessato, da un luogo ad un altro
- In cosa si identifica il "sicuro ravvedimento", ovvero una delle condizioni necessarie per la concessione della liberazione condizionale? Nessuna delle risposte è corretta
- In forza dell'art. 62 L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, gli istituti per l'esecuzione delle misure di sicurezza detentive si distinguono in: colonie agricole; case di lavoro; case di cura e custodia
- In materia di affidamento in prova ai servizi sociali, il condannato può accedere alla misura alternativa per un periodo: di eguale durata rispetto a quello della pena da scontare
- In materia di affidamento in prova al servizio sociale, a quale autorità l'art. 47, comma 10, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, prevede che il servizio sociale riferisca periodicamente informazione attestanti il comportamento dell'interessato? Al Magistrato di sorveglianza
- In materia di affidamento in prova al servizio sociale, le deroghe temporanee alle prescrizioni sono autorizzate, nei casi di urgenza: dal direttore dell'ufficio esecuzione penale esterna
- In materia di affidamento in prova al servizio sociale, le prescrizioni fissate per stabilirne le modalità possono essere modificate: dal Magistrato di sorveglianza
- In materia di affidamento in prova al servizio sociale, l'esito positivo del periodo di prova estingue la pena detentiva ed ogni altro effetto penale, ad eccezione: delle pene accessorie perpetue
- In materia di alimentazione dei detenuti e degli internati, la quantità e la qualità del vitto giornaliero sono determinate da apposite tabelle approvate: con decreto ministeriale
- In materia di alimentazione dei detenuti e degli internati, quale tra le seguenti affermazioni non rientra tra quanto stabilito dall'art. 9, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”? Ai detenuti e agli internati è severamente vietato l'acquisto, a proprie spese, di generi alimentari e di conforto
- In materia di allontanamento dal domicilio senza giustificato motivo, la condanna per il delitto di evasione comporta: la revoca del beneficio
- In materia di assegnazione, raggruppamento e categorie dei detenuti e degli internati, indicare quale tra le seguenti affermazioni non corrisponde a quanto stabilito dall'art. 14, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”. Non viene mai garantita la partecipazione ad attività trattamentali, eventualmente anche insieme alla restante popolazione detenuta, per i detenuti e gli internati nei confronti dei quali si possano temere aggressioni o sopraffazioni da parte della restante popolazione detenuta, in ragione solo dell'identità di genere o dell'orientamento sessuale
- In materia di colloqui, corrispondenza e informazioni, quale tra le seguenti affermazioni non rientra tra quelle espressamente previste dall'art. 18, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”? I detenuti e gli internati, ad eccezione dei detenuti che siano condannati in via definitiva, sono ammessi ad avere colloqui e corrispondenza con i congiunti e con altre persone, anche al fine di compiere atti giuridici
- In materia di divieto di concessione di benefici e accertamento della pericolosità sociale dei condannati per taluni delitti, quando il comitato ritiene che sussistano particolari esigenze di sicurezza ovvero che i collegamenti potrebbero essere mantenuti con organizzazioni operanti in ambiti non locali o extranazionali, ne dà comunicazione al giudice e il termine di trenta giorni dalla richiesta di informazione è prorogato di: ulteriori trenta giorni
- In materia di igiene personale, quando può essere imposto il taglio di capelli e della barba (art. 8, comma 3, ord. penit.)? Soltanto per particolari ragioni igienico sanitarie
- In materia di igiene personale, quando può essere imposto l'obbligo di fare la doccia (art. 8, comma 5 d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230)? Per motivi igienico sanitari
- In materia di individualizzazione del trattamento, l'art. 13, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, prevede che il trattamento penitenziario debba: procedere all'applicazione della pena detentiva senza tener conto, oltre che della natura e della gravità del fatto, del comportamento e delle condizioni personali del soggetto
- In materia di infrazioni disciplinari, ai sensi dell'art. 38, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, indicare quale tra le seguenti affermazioni non è corretta. L'interessato non è mai ammesso ad esporre le proprie discolpe
- In materia di misure alternative alla detenzione nei confronti dei soggetti affetti da AIDS conclamata o da grave deficienza immunitaria, Il giudice può revocare la misura alternativa disposta qualora il soggetto: risulti imputato o sia stato sottoposto a misura cautelare per uno dei delitti previsti dall'articolo 380 del codice di procedura penale, relativamente a fatti commessi successivamente alla concessione del beneficio
- In materia di sospensione e revoca del regime di semilibertà, la denuncia per il delitto di evasione di cui all'art. 385 del codice penale, importa: la sospensione del beneficio
- In materia disciplinare, secondo quale procedura deve essere effettuata la contestazione dell'addebito? Venuto a conoscenza dell'infrazione tramite il rapporto trasmesso dall'operatore penitenziario, il direttore, alla presenza del comandante del reparto di polizia penitenziaria, contesta l'addebito all'accusato, sollecitamente e non oltre dieci giorni dal rapporto, informandolo contemporaneamente del diritto ad esporre le proprie ragioni
- In merito al calcolo dello spazio minimo detentivo da garantire al detenuto per non incorrere nel divieto di cui all'art. 3 CEDU, cosa ha stabilito la Grande camera della Corte europea dei diritti dell'uomo, nel caso Mursic contro Croazia? Va detratta l'area occupata dai sanitari
- In merito al Comitato europeo per la prevenzione della tortura o trattamento inumani o degradanti(CPT), quale delle seguenti affermazioni è corretta? Può procedere in qualsiasi momento ad effettuare sopralluoghi negli istituti penitenziari dopo aver dato comunicazione di tale intento al Governo della Parte interessata
- In merito al procedimento disciplinare, quale delle seguenti affermazioni è corretta? Il direttore, personalmente o a mezzo del personale dipendente, svolge accertamenti sul fatto
- In merito al trasferimento dei detenuti, quale delle seguenti affermazioni è corretta? Di regola esso va disposto verso gli istituti più vicini alla loro dimora o a quella della loro famiglia o al loro centro di riferimento sociale
- In merito al trattamento rieducativo, quale delle seguenti affermazioni è corretta? è attuato secondo un criterio di individualizzazione in rapporto alle specifiche condizioni degli interessati
- In merito al trattamento rieducativo, quale delle seguenti affermazioni è corretta? è riservato ai condannati e internati, ma gli imputati sono ammessi, a loro richiesta, a partecipare ad attività educative, culturali e ricreative, e, di regola, a svolgere attività lavorativa o di formazione professionale
- In merito alla durata delle prestazioni lavorative al servizio dell'amministrazione penitenziaria, ai sensi dell'art. 20, comma 13, ord. penit., quale delle seguenti affermazioni è corretta? Essa non può superare i limiti stabiliti dalle leggi vigenti in materia di lavoro
- In merito all'osservazione scientifica della personalità, quale delle seguenti affermazioni è corretta? È compiuta all'inizio dell'esecuzione e proseguita nel corso di essa
- In merito all'udienza finalizzata alla decisione sul reclamo avverso il provvedimento applicativo del regime di cui all'art. 41 bis, comma 2 ord. penit., quale di queste affermazioni è errata? Le funzioni del pubblico ministero devono essere assunte necessariamente dal Procuratore nazionale antimafia
- In presenza di particolari circostanze e per un periodo temporale limitato, l'art. 39, comma 3, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, stabilisce la sospensione dell'esecuzione della sanzione in merito all'esclusione dalle attività in comune nei confronti: delle donne gestanti, delle puerpere e delle madri che allattino la propria prole
- In quale anno è stata stabilizzata la previsione di cui all'art. 41-bis, comma 2 ord. penit., che, infatti, originariamente doveva avere efficacia solo per un certo arco temporale? 2002
- In quale anno il legislatore ha eliminato il divieto di concedere la "detenzione domiciliare generica" (art. 47 ter, comma 1 bis) ai condannati cui sia stata applicata la recidiva prevista dall'art. 99, comma 4 c.p.? 2013
- In quale anno il legislatore ha previsto che le pene accessorie perpetue non possano venir meno come conseguenza dell'esito positivo dell'affidamento in prova? 2019
- In quale di questi casi il reclamo ex art. 35 bis, ord. penit. è inammissibile? È presentato da soggetto detenuto che lamenti di essere vittima di una violazione rispetto alla quale l'amministrazione ha già posto rimedio
- In quale di questi casi va disposta la sospensione dell'ordine di esecuzione ex art. 656, comma 10 c.p.p.? La residua pena da espiare non supera i limiti di cui alla citata disposizione e il condannato, per il fatto oggetto della condanna da eseguire, si trova agli arresti domiciliari
- In quale ipotesi, su domanda del soggetto già ammesso alla detenzione domiciliare speciale, il Tribunale di sorveglianza può disporre la proroga del beneficio, se ricorrono i requisiti per l'applicazione della semilibertà di cui all'articolo 50, commi 2, 3 e 5, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”? Al compimento del decimo anno d'età del figlio
- In quale periodo temporale, di durata non inferiore, è consentito ai soggetti che non prestano lavoro all'aperto di permanere all'aria aperta? Quattro ore al giorno
- In quali casi è applicabile il regime di sorveglianza particolare previsto dall'ordinamento penitenziario? Quando condannati, internati, imputati si avvalgono dello stato di soggezione di altri detenuti nei loro confronti
- In quali casi il Magistrato di Sorveglianza è in grado di valutare anche il merito dei provvedimenti disciplinari adottati dall'amministrazione penitenziaria? Sull'esclusione dell'interessato dalle attività in comune per non più di quindici giorni
- In quali casi il traffico di beni o oggetti può costituire una infrazione disciplinare? Sia quando esso ha ad oggetto beni di cui è consentito il possesso, sia quando riguarda oggetti non consentiti o denaro
- In quali tra questi casi non è preclusa la concessione della detenzione domiciliare di cui all'art. 47 ter comma 1 ord. penit. (relativa all'ultrasettantenne)? Il soggetto è stato condannato per il reato di cui all'art. 612-bis c.p ("atti persecutori")
- In quanti e quali casi è ammesso l'isolamento continuo del soggetto negli istituti penitenziari, in base all'art. 33 O.P.? In tre casi: per ragioni sanitarie; durante l'esecuzione della sanzione della esclusione dalle attività in comune; durante l'istruttoria per gli imputati e nel procedimento di prevenzione per gli arrestati se e fino a quando ciò sia ritenuto necessario dall'autorità giudiziaria
- In quanti titoli si suddividono le norme sull'ordinamento penitenziario, nella legge 354? 2
- In regime di sorveglianza particolare, il soggetto detenuto può essere sottoposto a restrizioni nella ricezione di oggetti? No, mai
- In riferimento alla disciplina di quali misure la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 comma 6 lett. b) l. 3/2019, in quanto interpretato nel senso che le modificazioni apportate all'art. 4-bis comma 1 si applicano anche ai condannati che hanno commesso il fatto anteriormente all'entrata in vigore della stessa l. 3/2019 (C. cost., sent. 26 febbraio 2020, n. 32)? Misure alternative previste dal Titolo I, Capo VI, della legge n. 354 del 1975, liberazione condizionale prevista dagli artt. 176 e 177 del codice penale e divieto di sospensione dell'ordine di esecuzione previsto dall'art. 656, comma 9, lettera a) c.p.p.
- In riferimento all'acquisto di generi alimentari, il regolamento di esecuzione prevede che i detenuti: possano acquistare presso lo spaccio interno e consumare giornalmente bevanda di vino non superiore a mezzo litro e di gradazione non superiore a dodici gradi
- In seguito alla pronuncia della sentenza di primo grado, le autorizzazioni alla corrispondenza telefonica sono di competenza: del Magistrato di sorveglianza
- In stato di emergenza da Covid-19, all'atto di ingresso del soggetto in istituto, quale procedura occorre attuare nei suoi confronti come profilassi sanitaria? Un periodo di isolamento fiduciario di un numero minimo di giorni
- In tema di diritto all'affettività, relativamente ai soggetti ristretti non sottoposti all'ordinamento penitenziario minorile, quale delle seguenti affermazioni è corretta? La l. 26 luglio 1975, n. 354 (ordinamento penitenziario) non prevede che il ristretto possa usufruire di incontri periodici con persone legate a lui da continui rapporti affettivi, senza controlli visivi e auditivi, in locali idonei a consentire rapporti sessuali
- In tema di espletamento dell'osservazione della personalità del detenuto, a quale istituto sono assegnati i soggetti meritevoli di più approfondita valutazione, su motivata proposta della direzione? Ai centri di osservazione
- In tema di restrizioni alla persona detenuta: non possono essere adottate restrizioni non giustificabili con le esigenze di ordine e sicurezza o, nei confronti degli imputati, non indispensabili a fini giudiziari
- In tema di servizio sanitario, a quale/quali autorità il direttore generale dell'azienda unità sanitaria ha l'obbligo di riferire sulle visite compiute e sui provvedimenti da adottare, informando altresì i competenti uffici regionali, comunali e il Magistrato di sorveglianza? Il Ministro della salute e il Ministro di grazia e giustizia
- Indicare quale tra i seguenti organi provvede al riesame della pericolosità sociale della persona sottoposta a misure di sicurezza: magistrato di sorveglianza
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni in materia di lavoro di pubblica utilità non corrisponde a quanto statuito dall'art. 20-ter L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”. Le attività relative ai progetti di pubblica utilità possono svolgersi all'interno degli istituti penitenziari ed avere ad oggetto la gestione o l'esecuzione dei servizi d'istituto
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni non rientra tra quelle espressamente stabilite dall'art. 68, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, in merito agli Uffici di sorveglianza. L'assunzione della carica di Magistrato di sorveglianza non è incompatibile con l'esercizio di altre funzioni giudiziarie
- Indicare quale tra le seguenti affermazioni, relativa alle modalità adottate nel trattamento penitenziario, non rientra tra quelle espressamente previste dall'Ordinamento penitenziario. L'osservazione scientifica del detenuto o internato è disposta al termine dell'espiazione della pena detentiva, su disposizione del direttore dell'istituto penitenziario