Elenco in ordine alfabetico delle domande di Blocco TSCLA - TSCLB
Seleziona l'iniziale:
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
> Clicca qui per scaricare l'elenco completo delle domande di questo argomento in formato Word!
- I dati e le informazioni ottenuti in materia di segnalazioni di operazioni sospette possono essere scambiati dall'U.I.F. con analoghe autorità di altri Stati? Sì, ma solo a condizione di reciprocità
- I militari della Guardia di finanza, deputati all'approfondimento investigativo di una segnalazione di operazione sospetta, di quali poteri si possono avvalere? b) Dei poteri di polizia valutaria e di tutte le potestà generali di polizia economica e finanziaria assegnate al Corpo dal D.Lgs. 68/2001, ivi compresi i poteri in materia di IVA e di imposte dirette di cui ai D.P.R. 600/73 e 633/72
- I prestatori di servizi di pagamento e gli istituti di moneta elettronica esteri stabiliti in Italia senza succursali possono operare per il tramite di operatori convenzionati e soggetti associati, ovvero tramite soggetti, comunque denominati, diversi dagli agenti in attività finanziaria
- I prestatori di servizi di pagamento e gli istituti di moneta elettronica esteri, stabiliti in Italia senza succursali ed attivi tramite operatori convenzionati o soggetti associati sono obbligati ad istituire nel territorio della Repubblica un punto di contatto centrale, purché abbiano sede in uno Stato membro
- I professionisti trasmettono le S.O.S. indifferentemente all'U.I.F. ovvero agli Organismi di autoregolamentazione
- I provvedimenti con i quali vengono irrogate sanzioni per infrazioni alla normativa antiriciclaggio devono essere comunicati all'U.I.F., alle Autorità di vigilanza ed agli Organismi di autoregolamentazione per le iniziative di competenza
- I Reparti del Corpo delegati allo sviluppo delle segnalazioni di operazioni sospette possono accedere all'anagrafe dei rapporti finanziari? Sì, previa autorizzazione del Nucleo Speciale Polizia Valutaria
- I responsabili delle piattaforme digitali che, in qualsiasi modo, contribuiscono a rendere più difficoltosa l'identificazione della provenienza delittuosa (dal delitto presupposto) della valuta virtuale, rispondono del reato di riciclaggio? Sì, anche se si rappresentano solo come "seriamente possibile" che la provvista in valuta virtuale sia proveniente da un delitto, accettando il rischio di "ripulire" con la propria condotta "denaro sporco"
- I servizi di mixing connessi all'utilizzo di valuta virtuale consentono tutte le risposte fornite sono corrette
- I servizi di mixing operano anche attraverso un sistema di conti di rimbalzo che ricevono la valuta virtuale da un conto di ingresso per poi indirizzarla, a conclusione di una molteplice serie di passaggi, ad un conto di uscita
- I soggetti tenuti al rispetto degli obblighi antiriciclaggio di cui al D.lgs. 231/2007 si astengono dall'instaurare, eseguire ovvero proseguire il rapporto, la prestazione professionale e le operazioni nel caso in cui si trovino nell'impossibilità oggettiva di effettuare l'adeguata verifica della clientela e valutano se effettuare una segnalazione di operazione sospetta all'U.I.F.
- I soggetti tenuti al rispetto degli obblighi antiriciclaggio di cui al D.lgs. 231/2007, quando sanno o sospettano che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento al terrorismo o che i fondi provengano da attività criminosa prima di compiere l'operazione, inviano all'U.I.F. una segnalazione di operazione sospetta senza ritardo
- I titolari di piattaforme digitali, che mettono a disposizione la loro infrastruttura tecnologica, con i servizi di mixing, per il trasferimento di valuta virtuale altrui, laddove la stessa costituisca provento di attività illecita, al ricorrere dei relativi elementi costitutivi, possono rispondere del delitto di riciclaggio, anche a titolo di dolo eventuale
- Il Comitato di Sicurezza Finanziario effettua l'analisi nazionale del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo sulla base dei dati forniti dai soggetti preposti per legge concernenti, in particolare, l'importanza economica di ciascun settore ed il numero di soggetti vigilati e controllati, che può essere integrata, tra l'altro, dal contributo delle associazioni private rappresentative delle categorie interessate
- Il concetto di "collaborazione attiva", cui si devono attenere i soggetti obbligati al rispetto dei presidi antiriciclaggio, ha natura eminentemente proattiva
- Il concetto di finanziamento al terrorismo implica il consapevole utilizzo di denaro, "pulito o sporco" per commettere reati terroristici
- Il contenuto delle SOS è stato definito nel 2011 con un Provvedimento del Direttore dell'UIF
- Il D.L. 124/2019, convertito con la legge 157/2019, collegato alla legge di bilancio, dispone che, a far data dall'1 gennaio 2022, la soglia massima per il trasferimento di denaro contante tra soggetti diversi passa da 1.999,99 a 999,99 Euro
- Il D.lgs 125/2019 è la normativa domestica che dà attuazione alla V Direttiva AML e che contiene disposizioni integrative e correttive delle norme domestiche di attuazione della IV Direttiva AML
- Il D.lgs 125/2019, di attuazione della V Direttiva AML, crea una rete di cooperazione rafforzata: tra MEF, UIF, Autorità di Vigilanza di settore, Gdf e DIA
- Il D.lgs 125/2019, di attuazione della V Direttiva AML, detta disposizioni che favoriscono l'accesso alle informazioni sulla titolarità effettiva anche di soggetti giuridici affini e analoghi ai Trust
- Il D.lgs 125/2019, di attuazione della V Direttiva AML, ha introdotto novità in materia di adeguata verifica della clientela? Sì, in relazione sia alle misure semplificate, che rafforzate
- Il D.lgs 125/2019, di attuazione della V Direttiva AML, in tema di misure rafforzate per l'adeguata verifica della clientela, riconnette un maggiore rischio alle operazioni relative, tra l'altro, a anche all'avorio e ad altre specie protette
- Il D.lgs 125/2019, di attuazione della V Direttiva AML, in tema di misure semplificate per l'adeguata verifica della clientela, in materia di prodotti di moneta elettronica riduce la soglia del limite massimo di utilizzo da 250 a 150 Euro
- Il D.lgs 231/2007 prevede un obbligo, in capo ai soggetti destinatari della norma, di conservazione e registrazione dei dati ed informazioni acquisiti in sede di adeguata verifica? La norma prevede unicamente l'obbligo di conservazione ma non anche quello di registrazione dei dati
- Il D.lgs 231/2007, come novellato dal D.lgs 90/2017, all'articolo 68, introduce, in materia di sanzioni amministrative antiriciclaggio, una procedura di definizione delle sanzioni amministrative: tutte le alternative proposte sono corrette
- Il d.lgs 231/2007, come novellato dal D.lgs. 90/2017, amplia la platea dei soggetti destinatari degli obblighi in materia di contrasto al riciclaggio e di finanziamento al terrorismo, ricomprendendo i prestatori di servizi relativi all'utilizzo di valuta virtuale, gli istituti di moneta elettronica e relative succursali, i punti di contatto centrale come definiti ai sensi dell'art. 1, comma 2, lett.ii)
- Il D.lgs 231/2007, emesso in attuazione della IV Direttiva Antiriciclaggio, realizza una significativa revisione dell'intero sistema sanzionatorio antiriciclaggio, sia penale che amministrativo
- Il D.lgs 231/2007, emesso in attuazione della IV Direttiva Antiriciclaggio, in relazione alle sanzioni amministrative, introduce il principio del favor rei
- Il D.lgs 90/2017, che ha novellato il D.lgs 231/2007, costituisce la trasposizione della IV Direttiva U.E. AML 2015/849
- Il D.lgs. 231/2007, come novellato dal D.lgs. 90/2017, amplia la platea dei soggetti destinatari degli obblighi in materia di contrasto al riciclaggio e di finanziamento al terrorismo, ricomprendendo i prestatori di servizi relativi all'utilizzo di valuta virtuale, gli istituti di moneta elettronica e relative succursali, i punti di contatto centrale come definiti ai sensi dell'art. 1, comma 2, lett.ii)
- Il D.lgs. 231/2007, come novellato dal D.lgs. 90/2017, consente la diretta utilizzabilità, ai fini fiscali, dei dati e delle informazioni antiriciclaggio acquisiti nel corso di ispezioni e controlli antiriciclaggio e dell'approfondimento di segnalazioni di operazioni sospette
- Il D.lgs. 231/2007, come novellato dal D.lgs. 90/2017, prevede un obbligo, in capo ai soggetti destinatari della norma, di conservazione e registrazione dei dati ed informazioni acquisiti in sede di adeguata verifica? La norma prevede unicamente l'obbligo di conservazione, liberalizzandone la relativa modalità
- Il d.lgs. 231/2007, come novellato dal D.lgs. 90/2017, prevede un sistema di sanzioni penali misto, di pene detentive (reclusione e arresto) e pecuniarie (multa e ammenda) essendo previste e punite fattispecie delittuose e contravvenzionali
- Il d.lgs. 231/2007, come novellato dal D.lgs. 90/2017, prevede un sistema sanzionatorio articolato in sanzioni penali? Sì, anche se circoscrive le fattispecie penali, confermando, però, l'assoggettabilità a sanzione penale della condotta di violazione del divieto di comunicazione dell'avvenuta segnalazione di operazione sospetta
- Il D.lgs. 90/2017, che ha novellato il D.lgs. 231/2007, ha, tra l'altro, limitato la rilevanza penale alle sole condotte di particolare gravità, depenalizzando le altre e relegandole a meri illeciti amministrativi
- Il D.P.R. n. 148 del 31 marzo 1988 attribuisce espressamente il potere di effettuare accertamenti bancari e finanziari? No, ma sul piano interpretativo ed applicativo si è concordi nel ricondurre tale potestà al citato testo normativo
- Il decreto 231/2007 prevede il divieto di dare comunicazione della segnalazione all'autore dell'operazione? Sì, anche per qualsiasi soggetto che ne sia venuto a conoscenza per ragioni del proprio ufficio
- Il decreto 231/2007 prevede una deroga ulteriore al principio di astensione obbligatoria relativo ai professionisti e revisori contabili? Sì, quando sono impegnati nell'esame della posizione giuridica del cliente o nell'espletamento dei compiti di difesa o di rappresentanza del cliente in un procedimento giudiziario
- Il delitto associativo di stampo mafioso (art. 416 bis) e quello di riciclaggio possono tra loro concorrere? No, quando il delitto associativo costituisce il presupposto di quello di riciclaggio
- Il delitto di autoriciclaggio (c.d. self laundering) è stato introdotto nell'Ordinamento italiano in ossequio tutte le risposte fornite sono corrette
- Il delitto di autoriciclaggio può essere qualificato, in termini di teoria generale del diritto penale, come reato di pericolo in concreto
- Il delitto di autoriciclaggio viene punito a titolo di dolo generico (bifasico) e di dolo eventuale
- Il delitto di autoriciclaggio, in relazione alla sua formulazione letterale, può essere qualificato come delitto a forma libera
- Il delitto di riciclaggio, di cui all'art. 648 bis del C.P., è stato creato con D.L. 59/78 volto a sanzionare il supporto che terzi fornivano ai sequestratori di persone in termini di sostituzione di beni, denaro o valori costituenti il prezzo della liberazione del sequestrato
- Il delitto di riciclaggio, di cui all'art. 648 bis del C.P., è stato creato con D.L. 59/78 (normativa in materia di sequestro di persona a scopo di estorsione) e oggetto di una prima novella con la Legge 55/90 (volta a sanzionare l'attività di "ripulitura", da parte di terzi, dei proventi derivanti dal commercio di sostanze stupefacenti)
- Il delitto di trasferimento fraudolento di valori è comunemente definito come un reato "a punibilità circoscritta" perché, negli stretti termini in cui è formulata la norma, prevede solo la punibilità del soggetto interponente
- Il delitto di trasferimento fraudolento di valori è previsto dall'art. 12 quinquies del DL 306/1992, trasfuso senza modifiche dal D.lgs 21/2018 nell'art. 512 bis C.P.
- Il delitto di trasferimento fraudolento di valori è qualificabile come reato di pericolo in concreto
- Il delitto di trasferimento fraudolento di valori è un reato tutte le alternative proposte sono corrette
- Il delitto di trasferimento fraudolento di valori, di cui all'art. 512 bis del C.P,, secondo la teoria generale del diritto penale, è un reato comune, a forma libera, ma finalisticamente vincolato
- Il delitto di trasferimento fraudolento di valori, di cui all'art. 512 bis del C.P., viene definito come un reato plurisoggettivo improprio
- Il delitto di trasferimento fraudolento di valori, in relazione alla sua formulazione letterale ed in ossequio al principio di stretta legalità, non punisce il soggetto interposto
- Il delitto di usura concorre spesso con il delitto di estorsione proprio in ragione della loro configurazione ontologica
- Il divieto di comunicazione contemplato e declinato nel D.lgs 231/2007 non impedisce le comunicazioni anche tra professionisti che svolgono la loro attività in forma associata, anche se situati in Paesi terzi, purché applichino misure equivalenti a quelle previste dalla legislazione italiana
- Il M.E.F., in materia antiriciclaggio, coordina la collaborazione tra UIF, Autorità di Vigilanza di settore, Ordini Professionali, DIA e GdF, e si avvale del Comitato di Sicurezza Finanziario
- Il MEF che, ai sensi dell'art. 51 del D.lgs 231/2007, riceve dai soggetti obbligati in materia antiriciclaggio notizia di infrazioni a disposizioni in materia di utilizzo di denaro contante o di libretti di deposito, dopo aver proceduto alle contestazioni ne dà immediata comunicazione alla Guardia di finanza che, ove ne ravvisi l'utilità ai fini fiscali, ne dà tempestiva comunicazione all'Agenzia delle Entrate
- Il mero trasferimento di denaro di provenienza delittuosa da un c/c ad un altro diversamente intestato ed acceso presso un differente istituto di credito quale tipo di condotta di riciclaggio configura? La condotta di sostituzione
- Il nucleo essenziale dell'antigiuridicità della condotta prevista e punita dall'art. 648 bis del c.p. si sostanzia nella posizione in essere di qualsiasi operazione su denaro, beni ed altre utilità derivanti da delitto non colposo in modo da ostacolare l'identificazione della loro provenienza delittuosa
- Il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria può emettere provvedimenti di sospensione delle operazioni sospette? No
- Il Nucleo Speciale Polizia Valutaria può procedere alle contestazioni delle infrazioni amministrative antiriciclaggio di cui all'art. 57 e 58 del decreto 231/07? Si
- Il Parlamento europeo, di recente, ha approvato il 5° aggiornamento alla IV Direttiva AML
- Il partecipe di un'associazione a delinquere di stampo mafioso (art. 416 bis), che pone in essere un "reato fine" da cui deriva un provento illecito e che, successivamente realizza una condotta che integra gli estremi del delitto di cui all'art. 648 bis del C.P., di cosa risponde? Del delitto associativo e del "reato fine"
- Il provvedimento di sospensione dell'operazione sospetta può essere emesso dall'U.I.F. Anche in autonomia, in assenza, cioè, di apposita richiesta da parte degli Organi deputati allo sviluppo investigativo o dell'A.G., laddove ravvisi la presenza di elementi che richiedano un immediato "blocco" dell'operazione segnalata
- Il punto di contatto centrale ha il compito anche di comunicare, entro 30 giorni, all'O.A.M. l'estinzione del rapporto di convenzionamento per motivi non commerciali
- Il reato di riciclaggio di cui all'art. 648 bis del c.p. è un delitto plurioffensivo, che lede o mette in pericolo l'amministrazione della giustizia, l'ordine pubblico ed economico, ed il patrimonio individuale
- Il recente rapporto della "Task Force on Tax Crimes" dell'OCSE raccomanda che le Agenzie Fiscali segnalino alle Forze dell'Ordine ed alle FIU i fatti illeciti emersi nel corso dei controlli, specie in materia di evasione fiscale, di corruzione, di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo
- Il segreto di ufficio che copre l'identità dei segnalanti non può essere opposto nei confronti degli omologhi Organismi di Paesi terzi nell'ambito di rapporti di cooperazione internazionale, a condizione di reciprocità
- Il segreto di ufficio che copre tutte le informazioni in possesso delle Autorità o comunque dei soggetti interessati dalle disposizioni antiriciclaggio può essere superato nei casi espressamente previsti dalla legge
- Il soggetto che richiede di accedere alla procedura di definizione delle sanzioni amministrative in forma agevolata, introdotta dal nuovo articolo 68 del D.lgs 231/2007, come novellato dal D.lgs 90/2017, decade dal relativo beneficio se: Tutte le alternative proposte sono corrette
- Il soggetto terzo di cui il soggetto obbligato si sia avvalso ai fini dell'adempimento degli obblighi di adeguata verifica della clientela, per assolvere compiutamente l'incarico ricevuto, deve trasmettere personalmente al soggetto obbligato, senza ritardo, le copie dei pertinenti documenti acquisiti, unitamente ad un'attestazione univocamente riconducibile al terzo che certifichi, tra l'altro, la coincidenza tra il soggetto verificato e quello cui l'attestazione si riferisce
- Il Terrorism Financing, secondo la definizione comunitaria, è la fornitura e raccolta di fondi, in qualunque modo realizzati, con l'intenzione di utilizzarli, in tutto o in parte, per compiere reati terroristici
- Il titolare effettivo di clienti diversi dalle persone fisiche coincide con la persona fisica o le persone fisiche cui, in ultima istanza, è attribuibile anche la sola proprietà indiretta, ovvero la titolarità di una partecipazione superiore al 25% del capitale del cliente, detenuta anche per interposta persona
- Il titolare effettivo di clienti diversi dalle persone fisiche coincide con la persona fisica o le persone fisiche cui, in ultima istanza, è attribuibile la proprietà diretta, ovvero la titolarità di una partecipazione superiore al 25% del capitale del cliente, detenuta da una persona fisica
- Il trasferimento di una somma di denaro contante in misura superiore alla soglia prevista per legge è consentito se avviene esclusivamente attraverso banche, Poste italiane S.p.a., istituti di moneta elettronica e istituti di pagamento
- Il trasferimento, anche attraverso agenzie di money transfer, di somme di denaro contante di importi superiori alla soglia di legge è vietato anche se avviene attraverso più pagamenti ciascuno dei quali di importo inferiore alla soglia (c.d. operazione frazionata)
- In caso di emissione a firma congiunta di un assegno bancario d'importo superiore alla soglia di legge, chi soggiace alla sanzione prevista dal decreto 231/07? Il soggetto che ha posto la firma per primo
- In caso di violazioni alle disposizioni in materia di obbligo di adeguata verifica della clientela e di conservazione dei relativi dati acquisiti che rivestano scarsa offensività e pericolosità, all'ente si può applicare in alternativa alla sanzione amministrativa pecuniaria, la sanzione consistente nell'ordine di eliminare le infrazioni e di astenersi dal ripeterle
- In cosa consiste la valutazione che gli intermediari e gli altri operatori sono chiamati ad effettuare sul grado di rischio di riciclaggio? In una verifica prospettica dei pericoli che una specifica circostanza possa risolversi in condotte di riciclaggio
- In linea con un oramai consolidato orientamento giurisprudenziale, il limite all'acquisizione coattiva, da parte dell'Autorità Giudiziaria, di beni di valore equivalente al prezzo, prodotto e profitto del reato, costituito dalla "non appartenenza degli stessi a dei terzi estranei" può essere esteso anche ai beni di cui, pur fittiziamente intestati a terzi, sulla base di elementi di fatto concreti, l'autore del reato abbia la sostanziale disponibilità
- In materia antiriciclaggio il divieto di comunicazione, da parte dei soggetti obbligati all'inoltro delle segnalazioni di operazioni sospette, e di chiunque ne sia comunque a conoscenza, riguarda tutte le risposte fornite sono corrette
- In materia antiriciclaggio, è fatto divieto ai soggetti obbligati all'inoltro delle segnalazioni di operazioni sospette, e a chiunque ne sia comunque a conoscenza, di comunicare alla persona interessata e a terzi anche il flusso di ritorno delle informazioni
- In materia antiriciclaggio, il concetto di sospetto implica: il ragionevole dubbio che i comportamenti evidenziati, il rapporto continuativo o le operazioni sottendano una possibile fattispecie di riciclaggio
- In materia antiriciclaggio, il concetto di sospetto, al di là di quanto espressamente previsto dalla legge, può avere riguardo ad un comportamento, ad un rapporto e ad un'operazione
- In materia antiriciclaggio, il divieto di comunicazione, da parte dei soggetti obbligati all'inoltro delle segnalazioni di operazioni sospette, e di chiunque ne sia comunque a conoscenza, non riguarda la comunicazione rilasciata alle Autorità di Vigilanza di Settore nel corso delle verifiche sull'adeguatezza degli assetti organizzativi e procedurali e sul rispetto degli obblighi di legge
- In materia antiriciclaggio, la violazione del divieto di comunicazione, da parte dei soggetti obbligati all'inoltro delle segnalazioni di operazioni sospette, e di chiunque ne sia comunque a conoscenza, circa il fatto che sia in corso o possa essere stata disposta un'indagine in materia antiriciclaggio e di finanziamento al terrorismo integra una contravvenzione punita con l'arresto da sei mesi ad un anno e l'ammenda da 5.000 a 50.000 Euro
- In materia antiriciclaggio, l'acronimo FIU sta per Financial Intelligence Unit
- In materia di antiriciclaggio, in caso di una segnalazione di operazione sospetta effettuata da un intermediario finanziario, a chi possono essere richieste le informazioni ai fini dell'analisi e dell'approfondimento investigativo? All'intermediario finanziario che ha trattenuto il nominativo del soggetto segnalante
- In materia di delitti di riciclaggio e di autoriciclaggio, la confisca deve conseguire anche all'applicazione della pena su richiesta
- In materia di scambio automatico di informazioni finanziarie tra USA e Paesi terzi, regolato dall'accordo bilaterale denominato "Foreign account Tax Compliance Act (FATCA), ad esempio, gli Stati Uniti non comunicano ai Paesi dell'UE informazioni su un cittadino comunitario beneficiario, quale titolare effettivo, attraverso l'interposizione di un'entità giuridica, di un conto corrente in Deleware
- In materia di violazioni amministrative antiriciclaggio quali tra questi principi della legge 689/81 trovano applicazione? Il principio di legalità e soggettività
- In quali di questi casi il decreto 231/2007 prevede una deroga al principio di astensione? Quando è di ostacolo alle indagini, ovvero sussiste un obbligo di legge di ricevere l'atto oppure l'esecuzione dell'operazione per sua natura non può essere rinviata
- In quante fasi possono essere suddivise le operazioni di riciclaggio? In tre fasi facenti parte di un unico processo
- In quante fasi possono essere suddivise le operazioni di riciclaggio? In tre fasi: il collocamento o "piazzamento" del denaro sporco (placement stage), il camuffamento dell'origine o "lavaggio" (layering stage) e l'integrazione nell'economia legale (integration stage), facenti parte di un unico processo
- In quante fasi possono essere suddivise le operazioni di riciclaggio? In tre fasi: il collocamento o "piazzamento" del denaro sporco (placement stage), il camuffamento dell'origine o "lavaggio" (layering stage) e l'integrazione nell'economia legale (integration stage)
- In tema di interazione tra le sfere operative del contrasto al riciclaggio ed all'evasione fiscale, anche alla luce dei più recenti indirizzi giurisprudenziali, l'individuazione del titolare effettivo rende applicabile la fattispecie di cui all'art. 37 del d.P.R. 600/73? Sì, sia nel caso di interposizione fittizia che reale
- In tema di interazione tra le sfere operative del contrasto al riciclaggio ed all'evasione fiscale, può rivestire utilità ai fini della ricostruzione dell'operatività (e del reddito) di determinati soggetti anche l'acquisizione di notizie in origine archiviate per finalità antiriciclaggio
- In tema di responsabilità connesse alle violazioni della normativa antiriciclaggio, cosa prevede il D.lgs 231/2007? La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche
- In un preventivo accordo di riciclare proventi derivanti da un reato, si ravvisa un concorso nel reato principale? Sì sempre