Elenco in ordine alfabetico delle domande di Diritto del lavoro e servizi per l'impiego
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- Da che data sono normativamente dichiarate in stato di disoccupazione le persone che rilasciano la Dichiarazione di immediata disponibilità (Did). 30 marzo 2019
- Da chi sono definite le modalità operative e l'ammontare dell'assegno di ricollocazione? (decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, art. 9, comma 5). Anpal
- Dai servizi competenti sono comunicati alle piattaforme del reddito di cittadinanza... (decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, art. 6, comma 4). L'avvenuta o la mancata sottoscrizione del Patto per il lavoro o del Patto per l'inclusione sociale, entro cinque giorni dalla medesima
- Dai servizi competenti sono comunicati alle piattaforme del reddito di cittadinanza... (decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, art. 6, comma 4). L'attivazione dei progetti per la collettività da parte dei Comuni
- Dai servizi competenti sono comunicati alle piattaforme del reddito di cittadinanza... (decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, art. 6, comma 4). Le informazioni sui fatti suscettibili di dar luogo a sanzioni, entro cinque giorni dal momento in cui si verificano, per essere messe a disposizione dell'Inps che le irroga
- Dai servizi competenti sono comunicati alle piattaforme del reddito di cittadinanza... (decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, art. 6, comma 4). L'attivazione dei progetti per la collettività da parte dei Comuni
- Dai servizi competenti sono comunicati alle piattaforme del reddito di cittadinanza... (decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, art. 6, comma 4). L'esito delle verifiche da parte dei Comuni sui requisiti di residenza e di soggiorno
- Dai servizi competenti sono comunicati alle piattaforme del reddito di cittadinanza... (decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, art. 6, comma 4): Le disponibilità degli uffici per la creazione di un'agenda degli appuntamenti in sede di riconoscimento del beneficio
- Dal 2014 al 2018 quanti ragazzi hanno partecipato al programma formativo "Torno subito" della Regione Lazio? Oltre 12mila
- Dati su unità statistiche diverse (lavoratori, consumatori, imprese, unità governative ecc.) osservati per un solo periodo sono detti: Dati sezionali
- Destinatari dei tirocini extracurriculari, formativi e di orientamento o di inserimento/reinserimento lavorativo, sono, tra gli altri... (Deliberazione Giunta Regione Lazio n. 576 del 2 agosto 2019, art. 2, comma 1). I soggetti titolari di permesso di soggiorno rilasciato per motivi umanitari (d.lgs. n. 286/1998)
- Destinatari dei tirocini extracurriculari, formativi e di orientamento o di inserimento/reinserimento lavorativo, sono, tra gli altri... (Deliberazione Giunta Regione Lazio n. 576 del 2 agosto 2019, art. 2, comma 1). Le vittime di tratta (d.lgs. n. 24/2014)
- Destinatari dei tirocini extracurriculari, formativi e di orientamento o di inserimento/reinserimento lavorativo, sono, tra gli altri... (Deliberazione Giunta Regione Lazio n. 576 del 2 agosto 2019, art. 2, comma 1). I lavoratori in stato di disoccupazione e le persone prive di impiego
- Destinatari dei tirocini extracurriculari, formativi e di orientamento o di inserimento/reinserimento lavorativo, sono, tra gli altri... (Deliberazione Giunta Regione Lazio n. 576 del 2 agosto 2019, art. 2, comma 1). Le vittime di violenza e di grave sfruttamento da parte delle organizzazioni criminali
- Destinatari dei tirocini extracurriculari, formativi e di orientamento o di inserimento/reinserimento lavorativo, sono, tra gli altri... (Deliberazione Giunta Regione Lazio n. 576 del 2 agosto 2019, art. 2, comma 1). I lavoratori beneficiari di strumenti di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro
- Dispone la legge n. 104/1992 che la situazione di handicap assume connotazione di gravità: Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione
- Dispone la legge n. 428/1990, che quando si intenda effettuare, ai sensi dell'art. 2112 c.c., un trasferimento d'azienda in cui sono complessivamente occupati più di quindici lavoratori, il cedente ed il cessionario devono darne comunicazione per iscritto alle rispettive rappresentanze sindacali unitarie, ovvero alle rappresentanze sindacali aziendali nonché ai sindacati di categoria che hanno stipulato il contratto collettivo applicato nelle imprese interessate al trasferimento: Almeno venticinque giorni prima che sia perfezionato l'atto da cui deriva il trasferimento
- Dispone l'art. 1 del D.Lgs. n. 23/2015 che nel caso in cui il datore di lavoro, in conseguenza di assunzioni a tempo indeterminato avvenute successivamente all'entrata in vigore dello stesso D.lgs, integri il requisito occupazionale di cui all'art. 18 dello Statuto dei lavoratori, il licenziamento dei lavoratori, anche se assunti precedentemente a tale data: È disciplinato dalle disposizioni del citato decreto
- Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per gli impiegati e quadri delle imprese dell'industria e artigianato edile e lapidei che occupano fino a 50 dipendenti? 1,70% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
- Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per gli impiegati e quadri delle imprese dell'industria e artigianato edile e lapidei che occupano oltre 50 dipendenti? 2% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
- Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per gli operai delle imprese dell'industria e artigianato lapidei? 3,30% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
- Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per i dipendenti delle imprese industriali che occupano fino a 50 dipendenti? 1,70% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
- Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per i dipendenti delle imprese industriali che occupano oltre 50 dipendenti? 2% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
- Dispone l'art. 13, del D.Lgs. n. 148/2015, che a carico delle imprese cui si applica la disciplina delle integrazioni salariali ordinarie, è previsto un contributo con percentuali variabili a seconda della manodopera occupata. Quale contributo ordinario è previsto per gli operai delle imprese dell'industria e artigianato edile? 4,70% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali
- Dispone l'art. 18 del D.Lgs. n. 276/2003, che fatte salve le ipotesi di cui all'art. 11, comma 2, chi esiga o comunque percepisca compensi da parte del lavoratore per avviarlo a prestazioni di lavoro oggetto di somministrazione è punito: Con la pena alternativa dell'arresto non superiore ad un anno o dell'ammenda da euro 2.500 a euro 6.000 e in aggiunta alla sanzione penale è disposta la cancellazione dall'albo
- Dispone l'art. 19 del D.Lgs. n. 81/2015 che è consentita l'apposizione di un termine al contratto di lavoro subordinato. Quali sono le ragioni giustificatrici per la stipulazione di un contratto a termine di durata massima di 12 mesi? Nessuna ragione; tale contratto a termine può essere stipulato liberamente senza la necessità di alcuna causale
- Dispone l'art. 19 del D.Lgs. n. 81/2015 che fatte salve le diverse disposizioni dei contratti collettivi, e con l'eccezione delle attività stagionali la durata dei rapporti di lavoro a tempo determinato intercorsi tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore, per effetto di una successione di contratti, conclusi per lo svolgimento di mansioni di pari livello e categoria legale e indipendentemente dai periodi di interruzione tra un contratto e l'altro, non può superare: Ventiquattro mesi
- Dispone l'art. 2 del D.Lgs. n. 23/2015 che con la pronuncia di dichiarazione della nullità del licenziamento il giudice condanna il datore di lavoro al risarcimento del danno subito dal lavoratore per il licenziamento di cui sia stata accertata la nullità e l'inefficacia, stabilendo a tal fine un'indennità corrispondente al periodo dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione, dedotto quanto percepito, nel periodo di estromissione, per lo svolgimento di altre attività lavorative. Il datore di lavoro è condannato anche al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali? Si, per il medesimo periodo
- Dispone l'art. 2 del D.Lgs. n. 23/2015 che con la pronuncia di dichiarazione della nullità del licenziamento perchè discriminatorio il giudice condanna il datore di lavoro al risarcimento del danno subito dal lavoratore per il licenziamento di cui sia stata accertata la nullità e l'inefficacia, stabilendo a tal fine un'indennità commisurata all'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto, corrispondente al periodo dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione, dedotto quanto percepito, nel periodo di estromissione, per lo svolgimento di altre attività lavorative. In ogni caso la misura del risarcimento non potrà essere inferiore: A cinque mensilità dell'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto
- Dispone l'art. 2 della L. n. 146/1990 che il tentativo preventivo di conciliazione si può svolgere, se lo sciopero ha rilievo locale: Presso la Prefettura, o presso il comune nel caso di scioperi nei servizi pubblici di competenza dello stesso e salvo il caso in cui l'amministrazione comunale sia parte
- Dispone l'art. 2 della L. n. 146/1990, che le procedure di raffreddamento e di conciliazione previste da accordi o contratti collettivi, da esperire prima della proclamazione dello sciopero nei servizi pubblici essenziali, sono: Obbligatorie per entrambe le parti
- Dispone l'art. 21 del D.Lgs. n. 81/2015, che il termine del contratto a tempo determinato può essere prorogato, con il consenso del lavoratore, solo quando la durata iniziale del contratto sia inferiore a ventiquattro mesi, e, comunque: Per un massimo di quattro volte
- Dispone l'art. 2121 del c.c. che l'indennità di mancato preavviso di cui all'art. 2118 c.c. deve calcolarsi: Computando le provvigioni, i premi di produzione, le partecipazioni agli utili o al prodotto ed ogni altro compenso di carattere continuativo, con esclusione di quanto è corrisposto a titolo di rimborso spese
- Dispone l'art. 2121 del c.c. che l'indennità di mancato preavviso di cui all'art. 2118 c.c., se il prestatore di lavoro è retribuito in tutto o in parte con provvigioni, con premi di produzione o con partecipazioni, deve essere determinata: Sulla media degli emolumenti degli ultimi tre anni di servizio o del minor tempo di servizio prestato
- Dispone l'art. 22 del CCNL del comparto Funzioni locali, che al fine dell'armonizzazione dello svolgimento dei servizi con le esigenze complessive degli utenti, le articolazioni dell'orario di lavoro sono determinate dall'ente, nel rispetto della disciplina in materia di relazioni sindacali di cui al titolo II, tenendo conto dei criteri indicati al co. 3 del citato articolo. Indicare quale tra i seguenti è uno di detti criteri. Miglioramento dei rapporti funzionali con altri uffici ed altre amministrazioni
- Dispone l'art. 22 del CCNL del comparto Funzioni locali, che al fine dell'armonizzazione dello svolgimento dei servizi con le esigenze complessive degli utenti, le articolazioni dell'orario di lavoro sono determinate dall'ente, nel rispetto della disciplina in materia di relazioni sindacali di cui al titolo II, tenendo conto dei criteri indicati al co. 3 del citato articolo. Indicare quale tra i seguenti è uno di detti criteri. Miglioramento della qualità delle prestazioni
- Dispone l'art. 22 del CCNL del comparto Funzioni locali, che al fine dell'armonizzazione dello svolgimento dei servizi con le esigenze complessive degli utenti, le articolazioni dell'orario di lavoro sono determinate dall'ente, nel rispetto della disciplina in materia di relazioni sindacali di cui al titolo II, tenendo conto dei criteri indicati al co. 3 del citato articolo. Indicare quale tra i seguenti uno è di detti criteri. Ampliamento della fruibilità dei servizi da parte dell'utenza
- Dispone l'art. 22 del CCNL del comparto Funzioni locali, che al fine dell'armonizzazione dello svolgimento dei servizi con le esigenze complessive degli utenti, le articolazioni dell'orario di lavoro sono determinate dall'ente, nel rispetto della disciplina in materia di relazioni sindacali di cui al titolo II, tenendo conto dei criteri indicati al co. 3 del citato articolo. Indicare quale tra i seguenti è uno di detti criteri. Ottimizzazione dell'impiego delle risorse umane
- Dispone l'art. 26 del D.Lgs. n. 151/2001, che nel caso di affidamento di minore, il congedo di maternità può essere fruito... Entro cinque mesi dall'affidamento, per un periodo massimo di tre mesi
- Dispone l'art. 3 del D.Lgs. n. 23/2015 che esclusivamente nelle ipotesi di licenziamento per giustificato motivo soggettivo o per giusta causa in cui sia direttamente dimostrata in giudizio l'insussistenza del fatto materiale contestato al lavoratore, rispetto alla quale resta estranea ogni valutazione circa la sproporzione del licenziamento, il giudice annulla il licenziamento e condanna il datore di lavoro alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro e al pagamento di un'indennità risarcitoria commisurata all'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR, corrispondente al periodo dal giorno del licenziamento fino a quello dell'effettiva reintegrazione, dedotto quanto il lavoratore abbia percepito per lo svolgimento di altre attività lavorative, nonché quanto avrebbe potuto percepire accettando una congrua offerta di lavoro. In ogni caso la misura dell'indennità risarcitoria relativa al periodo antecedente alla pronuncia di reintegrazione: Non può essere superiore a dodici mensilità dell'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR
- Dispone l'art. 30 del D.Lgs. n. 276/2003 in merito al distacco che: Qualora comporti un trasferimento ad una unità produttiva sita a più di 50 km da quella in cui il lavoratore è adibito, il distacco può avvenire soltanto per comprovate ragioni tecniche, organizzative, produttive o sostitutive
- Dispone l'art. 30 del D.Lgs. n. 276/2003 in merito al distacco che: Qualora comporti un mutamento di mansioni esso deve avvenire con il consenso del lavoratore interessato
- Dispone l'art. 30 del D.Lgs. n. 81/2015 che per tutta la durata del contratto di somministrazione i lavoratori svolgono la propria attività: Nell'interesse e sotto la direzione e il controllo dell'utilizzatore
- Dispone l'art. 33 della legge 104/1992 che, il lavoratore rientrante tra i soggetti di cui al co. 3 dello stesso ha diritto: A scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e non può essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede
- Dispone l'art. 37 del D.Lgs. n. 81/2015, che nel contratto di somministrazione di lavoro sono a carico del somministratore: Gli oneri contributivi, previdenziali, assicurativi ed assistenziali
- Dispone l'art. 4 del D.Lgs. n. 22/2015, che la NASpI è rapportata alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali: Degli ultimi 4 anni divisa per il numero di settimane di contribuzione e moltiplicata per il numero 4,33
- Dispone l'art. 4 del D.Lgs. n. 22/2015, che nei casi in cui la retribuzione mensile sia pari o inferiore a un importo di riferimento stabilito dalla legge e rivalutato annualmente sulla base della variazione dell'indice ISTAT e reso noto ogni anno dall'INPS, la NASpI: È pari al 75% della retribuzione mensile
- Dispone l'art. 4 del D.Lgs. n. 276/2003 che il Ministero del lavoro rilascia, entro sessanta giorni dalla richiesta e previo accertamento della sussistenza dei requisiti giuridici e finanziari, l'autorizzazione provvisoria all'esercizio delle attività per le quali viene fatta richiesta di autorizzazione, provvedendo contestualmente alla iscrizione delle agenzie nell'apposito albo. Decorsi due anni,: Su richiesta del soggetto autorizzato, entro i novanta giorni successivi rilascia l'autorizzazione a tempo indeterminato subordinatamente alla verifica del corretto andamento della attività svolta; decorsi inutilmente i termini previsti, la domanda di autorizzazione si intende accettata
- Dispone l'art. 4 del D.Lgs. n. 66/2003 che la durata massima settimanale dell'orario di lavoro: È determinata dai contratti collettivi, che devono rispettare il limite delle 48 ore per periodo di sette giorni, da calcolarsi non settimana per settimana, bensì come media in un arco temporale non superiore di norma a 4 mesi, limite temporale che può essere elevato dalla contrattazione collettiva fino a 12 mesi
- Dispone l'art. 42 del CCNL del comparto Funzioni locali che il dipendente, rientrato in servizio, non può usufruire continuativamente di due periodi di aspettativa, anche richiesti per motivi diversi, se tra essi non intercorrano almeno quattro mesi di servizio attivo. Tale disposizione trova applicazione anche in caso di aspettativa per cariche pubbliche elettive? No, in tal caso non trova applicazione
- Dispone l'art. 42 del CCNL del comparto Funzioni locali che il dipendente, rientrato in servizio, non può usufruire continuativamente di due periodi di aspettativa, anche richiesti per motivi diversi, se tra essi non intercorrano almeno quattro mesi di servizio attivo. Tale disposizione trova applicazione anche in caso di aspettativa per volontariato? No, in tal caso non trova applicazione
- Dispone l'art. 42 del CCNL del comparto Funzioni locali che il dipendente, rientrato in servizio, non può usufruire continuativamente di due periodi di aspettativa, anche richiesti per motivi diversi, se tra essi non intercorrano almeno quattro mesi di servizio attivo. Tale disposizione trova applicazione anche in caso di aspettativa per cariche sindacali? No, in tal caso non trova applicazione
- Dispone l'art. 5 della L. n. 339/1958 che il lavoratore domestico, che ha superato il periodo di prova senza aver ricevuto disdetta, s'intende automaticamente confermato. Il servizio prestato durante il periodo di prova: Va computato a tutti gli effetti dell'anzianità
- Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare: Il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti
- Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative? Si, una di tali ipotesi è per il personale che afferisce a progetti finanziati con fondi UE, statali, regionali o privati
- Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative? Si, una di tali ipotesi è la stipulazione di contratti a tempo determinato per l'assunzione di personale da adibire all'esercizio delle funzioni infungibili della polizia locale e degli assistenti sociali
- Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative? Si, una di tali ipotesi è costituita dalle proroghe dei contratti di personale a tempo determinato interessato dai processi di stabilizzazione
- Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative? Si, una di tali ipotesi è costituita dalle particolari necessità di enti di nuova istituzione
- Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative? Si, una di tali ipotesi è l'attivazione di nuovi servizi o attuazione di processi di riorganizzazione finalizzati all'accrescimento di quelli esistenti
- Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative? Si, una di tali ipotesi è la realizzazione di eventi sportivi o culturali di rilievo internazionale
- Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative? Si, una di tali ipotesi è l'introduzione di nuove tecnologie che comportino cambiamenti organizzativi o che abbiano effetti sui fabbisogni di personale e sulle professionalità
- Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali che il numero massimo di contratti a tempo determinato e di contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati da ciascun ente complessivamente non può superare il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato, in servizio al 1° gennaio dell'anno di assunzione, salvi gli eventuali arrotondamenti. Esistono ipotesi di contratto esenti da tali limitazioni quantitative? Si, una di tali ipotesi è la stipulazione di contratti a tempo determinato per il conferimento di supplenze al personale docente ed educativo degli enti locali
- Dispone l'art. 51 del CCNL del comparto Funzioni locali che il lavoratore assunto a tempo determinato, in relazione alla durata prevista del rapporto di lavoro, può essere sottoposto ad un periodo di prova. Per i rapporti di durata fino a sei mesi: Il periodo di prova non può essere superiore a due settimane
- Dispone l'art. 51 del CCNL del comparto Funzioni locali che il lavoratore assunto a tempo determinato, in relazione alla durata prevista del rapporto di lavoro, può essere sottoposto ad un periodo di prova. Per i rapporti di durata superiore a sei mesi: Il periodo di prova non può essere superiore a quattro settimane
- Dispone l'art. 51 del CCNL del comparto Funzioni locali, che in tutti i casi in cui lo stesso CCNL prevede la risoluzione del rapporto con preavviso o con corresponsione dell'indennità sostitutiva dello stesso, ad eccezione di quelli previsti dal comma 10 dell'art. 50 e dal comma 2 del presente articolo, per il rapporto di lavoro a tempo determinato il termine di preavviso è fissato in un giorno per ogni periodo di lavoro di 15 giorni contrattualmente stabilito e, comunque, non può superare i 30 giorni, nelle ipotesi di durata dello stesso superiore all'anno. In caso di dimissioni del dipendente: I termini sono ridotti alla metà
- Dispone l'art. 6 della legge n. 604/1966, che l'impugnativa del licenziamento da parte del lavoratore: Può essere presentata con qualsiasi atto scritto anche stragiudiziale idoneo a rendere nota la sua volontà
- Dispone l'art. 7 del D.Lgs. n. 66/2003, che ferma restando la durata normale dell'orario settimanale, il lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo consecutivo: Ogni 24 ore
- Dispone l'art. 7, D.Lgs. n. 66/2003, che ferma restando la durata normale dell'orario settimanale, il lavoratore ha diritto a: 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore
- Dispone l'art. 7, del D.Lgs. n. 66/2003, che ferma restando la durata normale dell'orario settimanale, il lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore. Il riposo giornaliero: Salvo le eccezioni espressamente previste, deve essere fruito in modo consecutivo
- Dispone l'art. 76 del D.Lgs. n. 276/2003 che sono organi abilitati alla certificazione dei contratti di lavoro le commissioni di certificazione istituite presso... Gli Ispettorati territoriali del lavoro
- Dispone l'art. 78 del D.Lgs. n. 276/2003 che la procedura di certificazione del contratto di lavoro è volontaria e consegue obbligatoriamente... A una istanza scritta comune delle parti del contratto di lavoro
- Dispone l'art. 8 del D.Lgs. n. 66/2003, che il lavoratore deve beneficiare di un intervallo per pausa se l'orario di lavoro giornaliero eccede il limite di 6 ore. Come sono stabiliti normalmente le modalità e la durata delle pause? Dal CCNL
- Dispone l'art. 8 della legge n. 604/1966 che, quando risulti accertato che non ricorrono gli estremi del licenziamento per giusta causa o giustificato motivo, il datore di lavoro: É tenuto a riassumere il prestatore di lavoro entro il termine di tre giorni o, in mancanza, a risarcire il danno versandogli un'indennità
- Durante il periodo di ferie al dipendente spetta (art. 28, CCNL Funzioni locali): La normale retribuzione, esclusi i compensi per prestazioni di lavoro straordinario nonché le indennità che richiedono lo svolgimento della prestazione lavorativa e quelle che non siano erogate per dodici mensilità