Elenco in ordine alfabetico delle domande di Diritto del lavoro e legislazione sociale
Seleziona l'iniziale:
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
> Clicca qui per scaricare l'elenco completo delle domande di questo argomento in formato Word!
- Chi accerta, ai fini del riconoscimento dell'assegno ordinario di invalidità, l'infermità fisica o mentale (L. 222/1984)? L'INPS
- Chi eroga l'assegno ordinario di invalidità (L. 222/1984)? L'INPS
- Chi vigila sull'osservanza e il rispetto delle regole sulla gestione delle forme pensionistiche complementari? Covip
- Come è altrimenti chiamato il contratto di lavoro intermittente? Lavoro a chiamata
- Come è denominato l'istituto che consente ai lavoratori che, nel corso della propria vita, hanno svolto attività diverse e sono stati iscritti a più gestioni pensionistiche, di ottenere un'unica pensione sommando i diversi periodi contributivi? Totalizzazione
- Come considera la legge n. 604/1966 il licenziamento del prestatore di lavoro determinato da ragioni di credo politico o fede religiosa? Nullo, indipendentemente dalla motivazione addotta
- Come considera la legge n. 604/1966 il licenziamento del prestatore di lavoro determinato dall'appartenenza ad un sindacato e dalla partecipazione ad attività sindacali? Nullo, indipendentemente dalla motivazione addotta
- Come può essere definito il contratto di somministrazione, di cui all'art. 30 del D.Lgs. n. 81/2015? Come la fornitura professionale di manodopera a tempo determinato o indeterminato
- Come si calcola l'accantonamento del TFR secondo l'art. 2120 c.c.? Il datore di lavoro, al termine di ciascun anno di servizio, accantona una quota pari o comunque non superiore all'importo della retribuzione dovuta per l'anno stesso divisa per 13,5
- Con riferimento al contratto di lavoro intermittente, il rifiuto ingiustificato di rispondere alla chiamata può costituire motivo di licenziamento se nel contratto è prevista l'indennità di disponibilità? Si, lo prevede espressamente l'art. 16 del D.Lgs. n. 81/2015
- Con riferimento al contratto di lavoro intermittente, prima dell'inizio della prestazione lavorativa o di un ciclo integrato di prestazioni di durata non superiore a trenta giorni, il datore di lavoro è tenuto a comunicarne la durata alla direzione territoriale del lavoro competente per territorio (D.Lgs. n. 81/2015)? Si
- Con riferimento al lavoro dei minori la Costituzione prevede: Una parità di trattamento retributivo a parità di lavoro
- Con riferimento al requisito dell'età per il riconoscimento dell'assegno sociale per il 2019 è previsto che i richiedenti: Abbiano compiuto 67 anni di età
- Cosa è il TFR? La somma che viene corrisposta dal datore di lavoro al lavoratore dipendente al termine del rapporto di lavoro, qualunque sia la causa che ne determina la cessazione
- Cosa è la c.d. quattordicesima prevista dalla legge n. 127/2007? Una somma aggiuntiva per i titolari di pensioni basse
- Cosa è l'assegno privilegiato di invalidità (L. 222/1984)? Una provvidenza riconosciuta agli invalidi qualora l'invalidità risulti in rapporto causale diretto con finalità di servizio
- Cosa accade qualora un contratto di lavoro a tempo determinato prosegua oltre i limiti massimi previsti dal D.Lgs. n. 81/2015? Il contratto di lavoro si considera a tempo indeterminato
- Cosa dispone l'art. 19 del D.Lgs. n. 81/2015 in merito alla durata complessiva di un contratto a tempo determinato? Che esso non può essere superiore (durata iniziale più proroga) a ventiquattro mesi
- Cosa dispone l'art. 20 dello Statuto dei lavoratori, sul diritto di assemblea? I lavoratori possono riunirsi sia al di fuori dell'orario di lavoro che durante lo stesso, ma, in tal caso, nel limite delle 10 ore annue, fatti salvi i trattamenti più favorevoli dei CCNL
- Cosa riconosce l'art. 31 dello Statuto dei Lavoratori a coloro che siano chiamati a svolgere cariche sindacali provinciali e nazionali, o funzioni pubbliche elettive? L'aspettativa non retribuita per la durata del mandato
- Cosa si intende per "flessibilità del congedo di maternità"? Con tale espressione si intende la possibilità della lavoratrice di posticipare, dietro certificazione del medico specialista dell'ASL, l'inizio del periodo di congedo ad un mese prima la data presunta del parto e di proseguire lo stesso fino a quattro mesi dopo il parto