Elenco in ordine alfabetico delle domande di Diritto amministrativo e pubblico impiego
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- Dal punto di vista degli effetti si distinguono le autorizzazioni costitutive, permissive, ricognitive, dispensative. Consentono ad un soggetto di non adempiere ad un obbligo cui sarebbe tenuto per legge: Le dispensative
- Diritto soggettivo - Facoltà - Soggezione. Quali tra le precedenti costituiscono situazione giuridiche soggettive attive? Diritto soggettivo - Facoltà
- Dispone il D.Lgs. 165/2001 che nella P.A. il lavoratore può essere adibito a mansioni proprie della qualifica immediatamente superiore, nel caso di sostituzione di assente con diritto alla conservazione del posto: Per la durata dell'assenza
- Dispone il D.Lgs. n. 165/2001 che la legge 20 maggio 1970, n. 300, e successive modificazioni ed integrazioni, si applica alle pubbliche amministrazioni a prescindere dal numero dei dipendenti. Cosa è la legge 20 maggio 1970, n. 300? Lo Statuto dei lavoratori
- Dispone l'art. 22 del CCNL del comparto Funzioni locali, in merito all'orario di lavoro, che il lavoratore ha diritto ad un periodo di riposo consecutivo giornaliero, per il recupero delle energie psicofisiche non inferiore a: 11 ore
- Dispone l'art. 35 del D.Lgs. n. 165/2001 che i vincitori di concorsi pubblici devono permanere nella sede di prima destinazione per un periodo non inferiore a cinque anni. La citata disposizione è derogabile dai contratti collettivi? No, la citata disposizione costituisce norma non derogabile dai contratti collettivi
- Dispone l'art. 35 del D.Lgs. n. 165/2001 che le graduatorie dei concorsi per il reclutamento del personale rimangono vigenti per un termine di 3 anni dalla data di pubblicazione. Restano salvi eventuali periodi di vigenza inferiori previsti da leggi regionali? Si
- Dispone l'art. 39 del CCNL del comparto Funzioni locali che possono essere concessi ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia. Nel periodo di aspettativa al dipendente è dovuta la retribuzione? No
- Dispone l'art. 39 del CCNL del comparto Funzioni locali che possono essere concessi ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia. L'aspettativa è fruibile anche frazionatamente? Si, per espressa previsione di cui al citato articolo
- Dispone l'art. 39 del CCNL del comparto Funzioni locali che possono essere concessi ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia. Nel periodo di aspettativa decorre l'anzianità di servizio? No, non decorre l'anzianità di servizio
- Dispone l'art. 39 del CCNL del comparto Funzioni locali che possono essere concessi ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia. Qual è la durata complessiva dell'aspettativa? Dodici mesi in un triennio
- Dispone l'art. 39 del CCNL del comparto Funzioni locali, che al dipendente con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, che ne faccia formale e motivata richiesta possono essere concessi, compatibilmente con le esigenze organizzative o di servizio, periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia, senza retribuzione e senza decorrenza dell'anzianità, per una durata complessiva di dodici mesi in un triennio. Tale diritto è riconosciuto anche ai dipendenti a tempo determinato? No
- Dispone l'art. 42 del CCNL del comparto Funzioni locali che il dipendente, rientrato in servizio, non può usufruire continuativamente di due periodi di aspettativa, anche richiesti per motivi diversi, se tra essi non intercorrano: Almeno quattro mesi di servizio attivo
- Dispone l'art. 42 del CCNL del comparto Funzioni locali che qualora durante il periodo di aspettativa vengano meno i motivi che ne hanno giustificato la concessione, l'ente invita il dipendente a riprendere servizio. In tale ipotesi quale preavviso deve essere dato al dipendente? Dieci giorni
- Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali, che i contratti a termine hanno la durata massima di trentasei mesi e che tra un contratto e quello successivo è previsto un intervallo temporale. Nel caso di un contratto di durata superiore a sei mesi l'intervallo temporale è fissato: In almeno venti giorni
- Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali, che i contratti a termine hanno la durata massima di trentasei mesi e che tra un contratto e quello successivo è previsto un intervallo temporale. Nel caso di un contratto di durata fino a sei mesi l'intervallo temporale è fissato: In almeno dieci giorni
- Dispone l'art. 50 del CCNL del comparto Funzioni locali, che il rapporto di lavoro a tempo determinato si risolve automaticamente, senza diritto al preavviso, alla scadenza del termine indicato nel contratto individuale. Un contratto a tempo determinato può risolversi anche prima di tale data? Si, con il rientro in servizio del lavoratore sostituito, nel caso di contratto a tempo determinato stipulato per ragioni sostitutive
- Dispone l'art. 52 del D.Lgs. n. 165/2001 (Disciplina delle mansioni) che per obiettive esigenze di servizio il prestatore di lavoro può essere adibito a mansioni proprie della qualifica immediatamente superiore nel caso di sostituzione di altro dipendente assente con diritto alla conservazione del posto: Con esclusione dell'assenza per ferie, per la durata dell'assenza
- Dispone l'art. 54 del D.Lgs. n. 165/2001 che il Governo definisce un codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell'interesse pubblico. A quale organo il suddetto D.Lgs. attribuisce il compito di esercitare un'azione di vigilanza sull'applicazione del Codice di comportamento del personale? Ai dirigenti responsabili di ciascuna struttura, alle strutture di controllo interno e agli uffici di disciplina
- Dispone l'art. 54 del D.Lgs. n. 165/2001 che il Governo definisce un codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, al fine di assicurare, tra l'altro, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà e imparzialità. Chi vigila sul Codice di comportamento del personale? Tra l'altro, le strutture di controllo interno
- Dispone l'art. 54 del D.Lgs. n. 165/2001 che il Governo definisce un codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, al fine di assicurare, tra l'altro, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà e imparzialità. Chi vigila sul Codice di comportamento del personale? Tra l'altro, i dirigenti responsabili di ciascuna struttura
- Dispone l'art. 63 del D.Lgs. n. 165/2001 in merito alle controversie relative ai rapporti di lavoro che restano devolute alla giurisdizione del giudice amministrativo.... Le controversie in materia di procedure concorsuali per l'assunzione dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni
- Diversi sono i criteri di classificazione dei provvedimenti amministrativi, con riferimento agli effetti dell'atto la dottrina più moderna distingue: Provvedimenti accrescitivi, provvedimenti ablatori, provvedimenti sanzionatori, provvedimenti di secondo grado
- Diversi sono i criteri di classificazione dei provvedimenti amministrativi, dal punto di vista dei soggetti si distinguono: Atti monostrutturati e pluristrutturati
- Durante il periodo di godimento del permesso retribuito (31, CCNL comparto Funzioni locali) al dipendente: Spetta l'intera retribuzione
- Durante il periodo di godimento del permesso retribuito (31, CCNL comparto Funzioni locali) al dipendente: Spetta anche la retribuzione di posizione prevista per le posizioni organizzative
- Durante il periodo di godimento del permesso retribuito (31, CCNL comparto Funzioni locali) al dipendente: Spettano anche le indennità per specifiche responsabilità e l'indennità di funzione