Elenco in ordine alfabetico delle domande di Diritto penale
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- La condanna alla pena dell'ergastolo: comporta l'interdizione legale ed anche la decadenza dalla responsabilità genitoriale
- La condanna all'ergastolo o alla reclusione per un tempo non inferiore a cinque anni: importa l'interdizione perpetua del condannato dai pubblici uffici
- La condanna del minorenne imputabile a pena detentiva superiore a cinque anni comporta l'applicazione di pene accessorie: si, comporta l'interdizione dai pubblici uffici per una durata non superiore a cinque anni
- La condanna per il reato di millantato credito del patrocinatore comporta: l'interdizione dai pubblici uffici
- La condanna per l'esercizio abusivo di una professione: Comporta la pubblicazione della sentenza e la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato
- La condanna per l'esercizio abusivo di una professione: nel caso in cui il soggetto che ha commesso il reato eserciti regolarmente una professione o attività, comporta la trasmissione della sentenza medesima al competente Ordine, albo o registro ai fini dell'applicazione dell'interdizione da uno a tre anni dalla professione o attività regolarmente esercitata
- La condanna per quale reato comporta l'applicazione della pena accessoria dell'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione? Concussione
- La condanna per un delitto contro la pubblica amministrazione comporta l'interdizione temporanea dai pubblici uffici: solo quando la pena irrogata è inferiore ad anni tre di reclusione
- La confisca è: una misura di sicurezza patrimoniale
- La domanda di oblazione: può essere respinta dal Giudice avuto riguardo alla gravità del fatto
- La falsa testimonianza è un delitto contro: l'amministrazione della giustizia
- La fattispecie della concussione prevede il tentativo: si
- La fattispecie di reato di cui all'art. 261 c.p., è punita: sia a titolo di dolo che di colpa
- La legge consente l'arresto per il delitto di malversazione ai danni dello Stato? E' previsto l'arresto facoltativo
- La legge italiana concede l'estradizione: se il fatto che forma oggetto della domanda di estradizione deve essere preveduto come reato sia dalla legge italiana che da quella straniera
- La legge punisce l'omessa denuncia da parte di un incaricato di pubblico servizio: ma tale disposizione non si applica ai responsabili delle comunità terapeutiche socio-riabilitative per fatti commessi da persone tossicodipendenti affidate per l'esecuzione del programma definito da un servizio pubblico
- La pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici viene sempre comminata: per il delitto di concussione
- La pena della multa: consiste nel pagamento allo Stato di una somma non inferiore a euro 50 né superiore a euro 50.000
- La pena edittale per il delitto di interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità: è della reclusione da sei mesi a un anno e della multa non inferiore a euro 516
- La pena prevista per il delitto di cui all'art. 346 bis c.p. : è della reclusione da un anno a quattro anni e sei mesi
- La pena prevista per il reato di resistenza ad un pubblico ufficiale è: da sei mesi a cinque anni di reclusione
- La persona che, con collusioni o altri mezzi fraudolenti, impedisce o turba la gara nei pubblici incanti o nelle licitazioni private per conto di pubbliche amministrazioni è punito con: la reclusione da sei mesi a cinque anni e la multa da euro 103 a euro 1.032
- La prescrizione: estingue il reato decorso il tempo corrispondente al massimo della pena edittale stabilito dalla legge e comunque un tempo non inferiore ad anni sei per i delitti e anni quattro per le contravvenzioni
- La prima riforma che regolò i rapporti tra la discrezionalità amministrativa ed il sindacato del giudice penale è avvenuta: Nel 1990
- La pubblicazione della sentenza di condanna costituisce: una pena accessoria o una conseguenza civile del reato in materia di riparazione del danno
- La recidiva aggravata: comporta un aumento fino alla metà della pena da infliggere per il nuovo delitto non colposo
- La riabilitazione è concessa al condannato recidivo: che abbia dato prove effettive e costanti di buona condotta, se decorsi almeno otto anni dal giorno in cui la pena principale sia stata eseguita o estinta
- La riabilitazione estingue le pene accessorie e gli effetti penali della condanna? Si, salvo che la legge disponga altrimenti
- La richiesta della promessa o dazione di denaro da parte di un pubblico ufficiale fatta da un privato e da questi rifiutata, per l'esercizio delle sue funzioni, configura: l'istigazione alla corruzione impropria passiva
- La riparazione pecuniaria di cui all'art. 322 quater c.p.: è prevista con la sentenza di condanna anche per il delitto di cui all'art. 321 c.p
- La sospensione condizionale della pena può essere subordinata all'obbligo di eliminare le conseguenze dannose del reato: si, può essere subordinata a tale obbligo
- L'accettazione della remissione di querela da parte del querelato: è necessaria per l'estinzione del reato
- L'ammenda è: una pena pecuniaria prevista in presenza di contravvenzione
- L'art. 131 bis c.p. prevede: che, nei reati per i quali la pena detentiva prevista non sia superiore ad anni cinque, la punibilità sia esclusa quando per le modalità della condotta e per l'esiguità del danno o del pericolo, l'offesa sia di particolare tenuità ed il comportamento risulti non abituale
- L'art. 315 c.p.: è stato abrogato dall'art. 20 della L. 86/90
- L'art. 316 ter c.p. prevede l'applicazione della sola sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro: quando la somma indebitamente percepita è pari o inferiore a tremilanovecentonovantano ve euro e novantasei centesimi
- L'art. 316 ter c.p.: prevede la pena della reclusione da uno a quattro anni se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio con abuso della sua qualità o dei suoi poteri
- L'art. 316 ter c.p.: è stato introdotto con l'art. 4 della L. 300/2000
- L'art. 323 ter c.p. dispone che la causa di non punibilità non si applica in favore dell'agente sotto copertura che ha agito in violazione delle disposizioni dell'articolo 9 della legge 16 marzo 2006, n. 146
- L'art. 326 ultimo comma c.p. è stato aggiunto con la riforma del 1990 e ciò ha comportato: che l'utilizzazione di segreti di ufficio sia configurata come autonoma figura di reato
- L'art. 334 c.p. punisce con la reclusione da tre mesi a due anni e la multa da euro 30 a euro 309: il proprietario che sottrae, sopprime, distrugge, disperde o deteriora la cosa sottoposta a sequestro disposto nel corso di un procedimento penale o dall'autorità amministrativa affidata alla sua custodia
- L'art. 336 c.p. punisce con la reclusione da sei mesi a cinque anni: chiunque usa violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio, per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri, o ad omettere un atto dell'ufficio o del servizio
- L'art. 337-bis del codice penale, punisce chi utilizza mezzi di trasporto che, rispetto alle caratteristiche omologate, presentano alterazioni o modifiche o predisposizioni tecniche tali da costituire pericolo per gli operatori di polizia? No, punisce chi occulta o custodisce tali mezzi
- L'art. 344 c.p. rubricato “ oltraggio a un pubblico impiegato”: è stato abrogato dall'art. 18 della L. 25 giugno 1999, n. 205
- L'art. 348 c.p. rubricato “abusivo esercizio di una professione”: rientra nei delitti dei privati contro la pubblica amministrazione
- L'art. 355 c.p. rubricato “inadempimento di contratti di pubbliche forniture”: contiene delle circostanze aggravanti che si applicano anche al delitto di frode nelle pubbliche forniture
- L'art. 355 c.p. rubricato “inadempimento di contratti di pubbliche forniture”: prevede un aumento di pena se la fornitura concerne sostanze alimentari o medicinali, ovvero cose od opere destinate alle comunicazioni per terra, per acqua o per aria, o alle comunicazioni telegrafiche o telefoniche
- L'art. 391 bis c.p. che punisce chi consente ad un detenuto di comunicare con altri detenuti in elusione delle prescrizioni imposte: fa riferimento solo ai detenuti sottoposti al regime carcerario di cui all'art. 41 bis della legge 26.7.1975 n. 354
- L'art. 391 bis ultimo comma c.p. prevede l'applicazione della reclusione da due a cinque anni: per il pubblico ufficiale, per l'incaricato di pubblico servizio ovvero per il soggetto che esercita la professione forense che consente a un detenuto, sottoposto alle restrizioni di cui all'articolo 41-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, di comunicare con altri in elusione delle prescrizioni all'uopo imposte
- L'art. 55 comma II c.p. è stato aggiunto dall'art. 2 comma 1 L. 26 aprile 2019 n. 36, a decorrere dal 18 maggio 2019
- L'art.52 comma 1 c. p. stabilisce che non sia punibile chi ha commesso il fatto per legittima difesa: sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa
- L'articolo 325 del codice penale prevede la pena della reclusione da uno a cinque anni e dell'ammenda fino a 516 euro per il pubblico ufficiale e l'incaricato di pubblico servizio per l'utilizzo di invenzioni conosciute per ragioni di ufficio? No, prevede la pena della reclusione da uno a cinque anni e della multa non inferiore ad euro 516
- L'articolo 343 del codice penale che punisce l'oltraggio a un magistrato in udienza prevede un aumento di pena nel caso in cui il fatto è commesso con violenza o minaccia? Si
- L'attenuante di cui all'art. 62 n. 6 c.p. può essere estesa a tutti i compartecipi, nel caso di integrale risarcimento del danno da parte di un colpevole: no, perché si tratta di attenuante di natura soggettiva
- L'aumento di pena, quando ricorre una sola circostanza aggravante: se non è determinato dalla legge, è aumentata fino ad un terzo la pena che dovrebbe essere inflitta per il reato commesso
- L'autocalunnia è: un reato contro l'attività giudiziaria
- L'autorità giudiziaria, in presenza di un soggetto ritenuto socialmente pericolo sulla base di elementi di fatto, ed indipendentemente dalla commissione di un reato, può disporre: una misura di prevenzione
- Le circostanze aggravanti previste dall'art. 339 c.p.: si applicano anche al delitto di violenza o minaccia ad un pubblico ufficiale
- Le circostanze attenuanti: sono valutate a favore del reo anche se da lui sconosciute o per errore ritenute inesistenti
- Le circostanze di cui agli artt. 61 e 62 c.p. sono: elementi accidentali che incidono sulla pena, comportandone un aumento o una diminuzione
- Le disposizioni degli articoli 318 e 319 c.p.: si applicano anche all'incaricato di pubblico servizio
- Le misure di sicurezza: sono provvedimenti che l'autorità giudiziaria applica, in sostituzione oppure in aggiunta alla pena, nei confronti di un soggetto socialmente pericoloso solo se lo stesso ha commesso un fatto previsto dalla legge come reato
- Le pene accessorie temporanee: hanno una durata massima che non può superare nel complesso i cinque anni, se si tratta della sospensione dell'esercizio di una professione o di un'arte
- Le scriminanti speciali: sono contenute nella parte speciale del codice penale
- L'eccesso non punibile nelle cause di giustificazione è quello: incolpevole
- L'elemento soggettivo del reato di indebita percezione di erogazione a danno dello Stato è dato: dal dolo specifico
- L'elemento soggettivo del reato di millantato credito è: dolo generico
- L'elemento soggettivo del reato di violenza o minaccia a un pubblico ufficiale è dato: dal dolo specifico
- L'esercizio abusivo di una professione: è disciplinato dall'art. 348 c.p
- L'estinzione del reato o della pena: non importa l'estinzione delle obbligazioni civili derivanti dal reato, salvo che si tratti delle obbligazioni civili per le multe e le ammende inflitte a persona dipendente e a persone giuridiche
- L'estinzione del reato: comporta la non applicazione delle misure di sicurezza e ne fa cessare l'esecuzione
- L'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione: importa il divieto di concludere contratti con la pubblica amministrazione, salvo per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio
- L'incaricato di pubblico servizio che omette di astenersi in presenza di un interesse proprio e cagiona intenzionalmente un danno ingiusto ad altri, commette il reato di: abuso di ufficio
- L'incaricato di pubblico servizio risponde del reato di corruzione in atti giudiziari? No, in quanto l'articolo 320 del codice penale omette di richiamare l'articolo 319 ter del codice penale
- L'indulto è: una causa estintiva, anche parziale, della pena
- L'induzione della vittima a dare o promettere denaro o altra utilità non dovuta come effetto dell'abuso della qualità di pubblico ufficiale caratterizza: l'induzione indebita
- L'inosservanza dei provvedimenti dell'autorità: rientra nelle contravvenzioni concernenti l'attività della pubblica amministrazione
- L'interdizione da una professione o da un'arte: non può avere una durata inferiore a un mese, né superiore a cinque anni, salvi i casi espressamente stabiliti dalla legge
- L'interesse protetto nel delitto di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato: è costituito dalla corretta gestione delle risorse pubbliche destinate ai fini di incentivazione economica
- Lo stato di necessità ex art. 54 c.p.: rientra nelle cause di estinzione del reato
- L'offerta o la promessa di denaro o di altra utilità non dovuti ad un pubblico ufficiale per l'esercizio delle sue funzioni, qualora l'offerta o la promessa non sia accettata, configura il reato di: istigazione alla corruzione impropria attiva
- L'omessa dichiarazione delle imposte sui redditi o sul valore aggiunto, è punita con la reclusione da un anno e sei mesi a quattro anni: quando l'imposta evasa è superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte ad euro cinquantamila