Elenco in ordine alfabetico delle domande di Economia politica #6
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- Negli anni che seguirono la crisi del '29, la tesi neoclassica secondo la quale le recessioni economiche e la disoccupazione rappresentano nulla più che uno squilibrio temporaneo poiché il meccanismo dei prezzi riporta in equilibrio i mercati, era ovviamente difficile da difendere. Si affermò allora il pensiero di KEYNES (1883-1946); egli.... Ritiene, in contrasto con quanto affermato dalla teoria neoclassica, che la piena occupazione della forza lavoro non rappresenti la regola bensì un'eccezione
- Negli anni che seguirono la crisi del '29, la tesi neoclassica secondo la quale le recessioni economiche e la disoccupazione rappresentano nulla più che uno squilibrio temporaneo poiché il meccanismo dei prezzi riporta in equilibrio i mercati, era ovviamente difficile da difendere. Si affermò allora il pensiero di KEYNES (1883-1946); egli.... Sostituisce l'approccio microeconomico, tipico degli economisti neoclassici, con un approccio macroeconomico
- Nel breve periodo, l'impresa sostiene dei costi fissi totali e dei costi variabili totali; i primi.... Dal punto di vista grafico, indicando sull'asse delle ascisse la quantità prodotta e su quella delle ordinate i costi, sono rappresentabili come una retta parallela all'asse delle ascisse
- Nel breve periodo, l'impresa sostiene dei costi fissi totali e dei costi variabili totali; i primi.... Ricomprendono ad esempio il deprezzamento di valore degli impianti e dei macchinari di proprietà dell'impresa
- Nel breve periodo, l'impresa sostiene dei costi fissi totali e dei costi variabili totali; i secondi.... Sono pari a zero se la produzione è nulla
- Nel breve periodo, l'impresa sostiene dei costi fissi totali e dei costi variabili totali; i secondi.... Ricomprendono ad esempio le materie prime impiegate per la produzione
- Nel lungo periodo, quando tutti i fattori produttivi sono variabili, se un'impresa raddoppia l'impiego di tutti i fattori e la produzione aumenta più del doppio, ci troviamo di fronte a.... Rendimenti di scala crescenti
- Nel lungo periodo, quando tutti i fattori produttivi sono variabili, variazioni equiproporzionali degli input danno luogo a rendimenti di scala costanti.... Quando l'output varia nella stessa proporzione
- Nel secolo scorso lo statistico tedesco Engel, analizzando le spese di consumo delle famiglie in relazione al loro reddito osservò, tra l'altro, che... La spesa in beni di prima necessità come il pane o il latte, ad esempio, non cresce nella stessa proporzione in cui cresce il reddito
- Nel secolo scorso lo statistico tedesco Engel, analizzando le spese di consumo delle famiglie in relazione al loro reddito osservò, tra l'altro, che... Oltre a certi livelli di reddito, l'aumento della domanda di beni superiori o di lusso è più che proporzionale rispetto all'aumento del reddito
- Nel secolo scorso lo statistico tedesco Engel, analizzando le spese di consumo delle famiglie in relazione al loro reddito osservò, tra l'altro, che... Tanto più una famiglia è povera tanto maggiore è la quota (percentuale) di reddito destinata all'acquisto di beni di prima necessità, come i generi alimentari
- Nella sua opera più importante, Il capitale, Marx rielabora e approfondisce la teoria del valore-lavoro di Ricardo: l'idea è che il salario dei lavoratori sia determinato dal costo di produzione del lavoro, cioè da quanto è loro necessario per sopravvivere. Se, ad esempio, i mezzi necessari al sostentamento di un lavoratore sono pari al corrispondente monetario di 5 ore di lavoro, il salario di sussistenza corrisponde a 5 ore/lavoro. Il capitalista impiega però i lavoratori per un numero di ore generalmente superiore a quelle corrispondenti al salario di sussistenza (poniamo ad esempio 8), quindi..... 3 ore rappresentano un sovrappiù o plusvalore che viene incamerato dal capitalista
- Nella teoria economica marxista ricorre il concetto di plusvalore; se ipotizziamo che un lavoratore abbia prodotto merci per un valore di 10 ore di lavoro e che egli venga retribuito per un valore pari a 6 ore di lavoro,.... Il plusvalore è pari a 4 ore/lavoro
- Nella teoria economica, con il termine di extraprofitto o profitto economico si intende.... La differenza tra ricavi totali e costi totali, incluso il profitto normale
- Nella visione essenzialmente pessimistica di Malthus ogni miglioramento delle condizioni di vita delle masse di lavoratori determina una crescita demografica incontrollata, rispetto alla quale il progressivo aumento delle risorse prodotte all'interno di un sistema risulta comunque insufficiente. Secondo Malthus era quindi necessario.... Individuare strumenti di controllo delle nascite quali la castità o il rinvio del matrimonio ad età più avanzate per evitare di lasciare alla miseria, alle carestie e alle guerre che inevitabilmente si sarebbero verificate in queste circostanze, il compito di riportare in equilibrio l'intero sistema
- Nell'ambito delle spese pubbliche, le spese che riguardano la produzione dei servizi pubblici e si traducono quindi in una domanda di beni e servizi sul mercato, che vengono consumati e trasformati in servizi pubblici sono dette.... Spese correnti
- Nell'inflazione da costi..... Un aumento dei salari superiore alla produttività del lavoro, ottenuto dai sindacati con la contrattazione, induce gli imprenditori ad aumentare i prezzi di vendita dei beni in modo da lasciare inalterato il loro margine di profitto
- Nello scenario del tardo Ottocento una nuova corrente di pensiero economico, detta neoclassica o marginalista, si afferma con le opere di MENGER(1840-1921), JEVONS (1835-1882) e WALRAS (1834-1910). Al di là delle divergenze e delle particolarità dei vari autori, in quale dei punti che seguono è correttamente sintetizzato un elemento caratterizzante il pensiero marginalista? Le scelte di consumo, di produzione, di scambio dei soggetti economici avvengono confrontando il costo marginale (il costo necessario per ottenere un'ulteriore unità di un bene) al beneficio marginale (il beneficio ricavabile dall'acquisto o dall'utilizzo di un'ulteriore unità del bene stesso)
- Nello studio della funzione di produzione di breve periodo di un'impresa, oltre al prodotto totale vengono di solito calcolate altre due misure di produttività, il prodotto medio e il prodotto marginale: in quale dei punti che seguono vengono fornite le definizioni corrette di tutte e tre? Il prodotto totale è la massima produzione che può essere ottenuta da un dato ammontare di input, il prodotto medio è pari al rapporto tra prodotto totale e quantità impiegata di fattore variabile, il prodotto marginale registra la variazione del prodotto totale dovuta alla variazione di una unità addizionale di fattore variabile
- Nello studio della funzione di produzione di breve periodo di un'impresa, oltre al prodotto totale vengono di solito calcolati anche il prodotto medio e il prodotto marginale. Quali valori può assumere il prodotto medio (PMe)? PMe > 0
- Nello studio della funzione di produzione di breve periodo di un'impresa, oltre al prodotto totale vengono di solito calcolati anche il prodotto medio e il prodotto marginale. Riguardo a queste tre misure di produttività possiamo affermare che.... Mentre il prodotto totale e il prodotto medio assumono sempre valori positivi, il prodotto marginale può assumere anche valori negativi
- Nell'Unione europea chi determina la quantità di moneta presente nel sistema economico? La Banca Centrale Europea