Elenco in ordine alfabetico delle domande di Quesiti asilo nido dal n.1001 al n.1500
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- L' educatore dovrebbe porsi nei confronti degli insegnanti della scuola dell'infanzia: Disponibile al dialogo e alla collaborazione
- L"atteggiamento responsivo" che l'educatore deve avere nei confronti delle famiglie è: Un atteggiamento di interesse e considerazione
- La "qualità" del lavoro al nido si connota come: Attenzione e ascolto dei bambini
- La base per una corretta relazione tra educatore del nido e famiglia è.... Il confronto come stimolo per la crescita
- La capacità dell'educatore di "entrare" discretamente "nell'altro" indica un atteggiamento: Empatico
- La collaborazione attiva fra educatori e genitori determina: Uno scambio continuo e reciproco fra i diversi contesti nei quali il bambino cresce
- La collaborazione con le famiglie: É finalizzata alla costruzione di un progetto che risponde ai bisogni del bambino
- La collaborazione da parte della famiglia può costituire: Una continuità formativa con il nido
- La competenza relazionale fondata sulla mediazione risulta essere fondamentale nel lavoro quotidiano dell'educatore perché: Permette di stabilire relazioni di qualità con i bambini, con le famiglie e con il gruppo di lavoro
- La comunicazione con le famiglie al nido è caratterizzata: Dalla regolarità dei contatti
- La condivisione tra operatori del nido e famiglia, della crescita e dell'educazione del bambino comporta: La messa in atto di una dinamica relazionale complessa
- La conoscenza dell'ambiente di provenienza consente all'educatore di: Inserire al nido le esperienze in relazione ai bisogni dei bambini
- La consapevolezza delle proprie emozioni, consente all'educatore del nido di: Conoscerle in maniera profonda ed autentica, così da poter aiutare il bambino a "leggere" le proprie
- La continuità del nido con la scuola dell'infanzia da luogo a esperienze di: Raccordo educativo e didattico
- La continuità educativa nasce dall'esigenza di garantire: Il diritto dell'individuo ad un percorso formativo, organico e completo
- La continuità educativa può essere descritta come : La capacità di accompagnare e sostenere le caratteristiche di ogni individuo nel cambiamento
- La continuità educativa tra famiglia ed educatori: Conduce ad avere una maggiore consapevolezza delle scelte e del progetto educativo
- La continuità orizzontale coinvolge: Nido, famiglia, ambiente del territorio
- La continuità orizzontale riflette uno stile pedagogico basato: Sulla relazione e sulla promozione di un clima di coerenza fra asilo e famiglia
- La continuità tra nido e famiglia si basa: Sull'approccio relazionale tra i due agenti educativi
- La continuità verticale si realizza tra: Esperienze pregresse, nido, scuola dell'infanzia
- La cooperazione costruttiva tra famiglie, nido e territorio favorisce: Forme di integrazione e di continuità
- La creazione di un clima affettivamente significativo è così rilevante soprattutto nei bimbi del nido: Perché costituisce per loro il primo feed back con l'esterno
- La creazione di un rapporto forte tra nido e famiglia contribuisce: Ad allargare e potenziare la cultura dell'infanzia, facendo diventare i genitori portavoce di questi messaggi
- La dimensione della cura nel lavoro dell'educatore: Deve essere NON intrusiva e rispettosa del bambino
- La famiglia del bambino dovrebbe partecipare all'intervento educativo del nido.... Collaborando costantemente con l'equipe di educatori
- La fiducia dei genitori verso gli educatori: Va costruita nel tempo
- La figura dell'educatore, rispetto alla famiglia del bambino che entra al nido, deve essere: Di mediatore rispetto al nuovo contesto educativo
- La formazione permanente permette: Di stimolare la progettazione di percorsi educativi innovativi
- La funzione dell'educatore implica l'aggiornamento e la ricerca come: Diritto-dovere
- La funzione materna, definita da Winnicott con il concetto di "madre sufficientemente buona", consente al bambino di: Formare una coscienza di sè e del mondo
- La gestione sociale permette: Una diretta partecipazione delle famiglie alla gestione ed al funzionamento del nido
- La giornata dei bambini al nido presenta occasioni diverse di apprendimento sociale con gli adulti e i pari. In considerazione di ciò è importante che l'educatore curi: L'organizzazione di attività sia in piccoli sia in grandi gruppi
- La metodologia del piccolo gruppo favorisce: L'instaurarsi di relazioni significative
- La partecipazione a livello individuale dei genitori si realizza: Negli incontri, nei colloqui e nelle assemblee
- La partecipazione dei genitori a livello rappresentativo si realizza quando essi: Svolgono una funzione di tipo consultivo in rappresentanza di tutti i genitori
- La partecipazione dei genitori al nido: Deve essere programmata e organizzata
- La partecipazione del nido alle iniziative sul territorio può configurarsi come occasione: Di diffusione della cultura dell'infanzia
- La partecipazione delle famiglie al nido consente: La condivisione delle scelte educative
- La partecipazione familiare deve scaturire: Da un lavoro condiviso tra genitori e educatori
- La partecipazione indiretta dell'educatore nel gioco al nido consiste nel manifestare al bambino interesse attraverso: La mimica del volto, del corpo ed un atteggiamento rassicurante
- La presenza del genitore al nido deve rappresentare per il bambino: Una base sicura
- La presenza del genitore al nido prevista dal progetto di inserimento, mette in evidenza l'importanza: Dello stabilirsi di un'efficace comunicazione a tre
- La presenza di spazi, pensati per le esigenze dei genitori, all'interno del nido: Può favorire le relazioni e il senso di accoglienza
- La prima reazione sociale che il bambino instaura con l'adulto è: Il sorriso
- La promozione del diritto all'uguaglianza delle opportunità educative, in riferimento al contesto famigliare di provenienza del bambino, va intesa come: Accoglienza e rispetto della pluralità e della diversità delle culture familiari
- La promozione della partecipazione famigliare alla vita ed alla gestione dell'asilo nido, deve avvenire considerando la famiglia come: Risorsa significativa per cultura e competenze con la quale condividere il progetto educativo
- La prospettiva psicopedagogica "ecologica" sostiene l'importanza del rapporto nido-territorio in quanto afferma che: NON è possibile studiare lo sviluppo del bambino al di fuori degli ambienti o sistemi sociali in cui è collocato
- La qualità del progetto pedagogico richiede che genitori ed educatori perseguano un rapporto secondo un modello: Integrato
- La qualità della vita dei bambini al nido è in relazione: Alla capacità degli operatori di predisporre contesti adeguati per il loro sviluppo
- La qualità della vita del bambino è correlata: A quella della comunità in generale e degli adulti di riferimento in particolare
- La realizzazione di uno scambio fra educatori del nido e famiglie è finalizzata: Alla condivisione delle esperienze
- La relazionalità tra genitori ed educatori: Arricchisce la capacità del nido di assolvere al suo compito educativo
- La relazione con la famiglia deve partire dal presupposto che la famiglia al nido è: Soggetto attivo, informato sulla vita del nido e partecipe delle scelte educative
- La relazione con le famiglie dei bambini del nido: Va sempre ricercata anche se può essere difficoltosa ed impegnativa
- La relazione con le famiglie, nel nido, è assicurata da: Modalità articolate e flessibili di incontro e di collaborazione
- La relazione educativa è una relazione: Asimmetrica
- La relazione educativa si esplica anche attraverso l'affettività, ovvero attraverso la capacità dell'educatore di: Cogliere ed assegnare significati alla comunicazione verbale e NON verbale e rispondervi adeguatamente
- La relazione educatore-bambino: Può sviluppare o inibire i rapporti nel gruppo dei pari
- La relazione tra educatore del nido e famiglia, in primo luogo deve basarsi: Sulla fiducia reciproca
- La relazione tra educatori del nido e famiglia dovrebbe essere: Cooperativa
- La relazione tra l'educatore ed il bambino deve essere di tipo: Autorevole
- La relazione tra nido e famiglia è regolata da meccanismi di gestione sociale. Ciò significa: Che attraverso organismi di rappresentanza le famiglie partecipano alla definizione del servizio e dei suoi contenuti
- La ricerca attiva di stimoli è già presente nei primi mesi di vita del bimbo? Sì, per questo è importante osservare il bambino
- La socialità dei bambini è favorita: Da un'adeguata organizzazione dello spazio, dei tempi e delle attività proposte
- La socializzazione del bambino all'interno del nido rientra nella socializzazione: Secondaria
- La socializzazione è: Rapporto d'interazione con gli altri
- La tecnica del "rispecchiamento verbale" (o "intervento a riflesso") usata dall'educatore nel dialogo con il bambino: Manifesta l'attenzione dell'educatore verso il bambino
- La valorizzazione dei neologismi consente all'educatore: Di stimolare gli usi linguistici divergenti
- La visita preliminare al nido ha l'obiettivo: Di far conoscere la struttura e informare le famiglie del progetto che sottende il servizio
- La vita emotiva ed il comportamento dei bambini nei primi sei mesi di vita sono regolati: Dal principio del piacere immediato
- L'accoglienza dei genitori al nido è: Il primo momento in cui si stabilisce la relazione tra nido e famiglia
- L'accoglienza è un percorso: Di attenzione - di ascolto - di empatia
- L'accoglienza nel nido consente al bambino di: Superare le difficoltà e le paure del distacco
- L'apertura di asili nido sul territorio è finalizzata in generale: Ad aumentare il benessere della cittadinanza
- L'asilo nido collabora con i servizi sociali presenti sul territorio al fine di: Sostenere le situazioni di disagio e favorire la promozione dell'agio
- L'asilo nido collabora con il territorio in cui opera quando: Si rende disponibile ad entrare in relazione con le istituzioni locali e la cittadinanza
- L'asilo nido concorre alla creazione sul territorio di: Una cultura per l'infanzia
- L'asilo nido deve perseguire i propri fini: Collaborando con le famiglie
- L'asilo nido dovrebbe conoscere il contesto socio-culturale in cui vivono i bambini: Per poter adeguare la propria offerta formativa
- L'asilo nido è un servizio che svolge anche una importante funzione sociale. Quali iniziative corrispondono a questo obiettivo? Realizzare un progetto pedagogico attraverso il coinvolgimento delle famiglie per arricchirne i legami sociali e costruire reti
- L'asilo nido funziona attorno a una triade famiglia-bambino-educatore all'interno della quale: Il bambino è elemento centrale e di raccordo
- L'asilo nido per aiutare e sostenere le famiglie nel passaggio alla scuola d'infanzia può organizzare: Assemblee con le maestre della scuola d'infanzia
- L'asilo nido può contribuire a sostenere la genitorialità: Proponendosi come occasione di crescita delle competenze pedagogiche delle famiglie
- L'asilo nido rappresenta per il territorio in cui opera: Una risorsa socio-educativo-culturale per le famiglie, le istituzioni, la cittadinanza
- L'asilo nido, come le altre istituzioni educative, ha il compito di: Contribuire allo sviluppo armonico e integrale di ogni bambino
- L'asilo nido, per il territorio, svolge un'importante funzione: Di prevenzione nel campo dello sviluppo infantile
- L'aspettativa di un educatore rispetto allo sviluppo di un bambino: Può avere effetti sulla evoluzione del bambino
- L'attaccamento del bambino all'educatore è favorito da un atteggiamento: Emotivo - empatico - fisico
- L'atteggiamento d'ascolto dell'educatore, come sottolineato da Patter, presuppone: Decentramento
- L'atteggiamento di ascolto da parte degli educatori del nido nei confronti dei singoli membri della famiglia contribuisce: A creare uno spazio in cui l'altro si possa sentire accettato e compreso
- L'attivazione di progetti di integrazione sul territorio: Valorizza le buone pratiche
- L'attività al Nido è finalizzata a garantire: Il benessere psicofisico e lo sviluppo delle potenzialità affettive e sociali del bambino
- L'atttività di documentazione del lavoro svolto è professionalmente utile: Per poter "ritornare" e riflettere su quanto compiuto e da ciò imparare
- Le aspettative della famiglia: NON sono sempre coincidenti con il progetto educativo dell'asilo
- Le attività di lettura sono organizzate: Per promuovere la curiosità del bambino nei confronti della narrazione
- Le competenze relazionali dell'educatore del nido consentono al bambino di: Sentirsi rassicurato e sostenuto nel suo percorso evolutivo
- Le competenze relazionali dell'educatore entrano in gioco anche nei momenti di interazione del bambino col gruppo dei pari; in questo contesto l'educatore del nido è chiamato: Ad armonizzare le caratteristiche dei diversi bambini, riconoscendo e valorizzando le unicità
- Le competenze relazionali entrano in gioco nei momenti di equipe quando l'educatore del nido è chiamato: Ad operare uno scambio e confronto di idee, punti di vista, emozioni ed aspettative per giungere ad una progettazione condivisa
- Le competenze relazionali richieste all'educatore del nido sono: Potenziate da un percorso autoconoscitivo finalizzato alla scoperta di sé
- Le comunicazioni degli educatori a fine giornata: Sono il frutto delle osservazioni da parte degli educatori sul bambino
- Le diverse iniziative di continuità verticale: Garantiscono ai bambini un percorso formativo coerente e unitario
- Le esperienze di avvicinamento al nido: Sono esperienze di incontro fra genitori e educatori
- Le esperienze ed i progetti rivolti all'esterno: Permettono di dare visibilità alle potenzialità e competenze dei bambini
- Le feste e gli eventi organizzati dall'asilo nido possono essere occasioni per: Far conoscere al territorio (bambini, genitori, forze e istituzioni sociali, ecc.) la vita che si svolge al nido
- Le feste sul territorio sono: Occasioni ludiche di socializzazione
- Le giornate di nido aperto sono organizzate: Per visitare il nido e ricevere informazioni sul servizio
- Le opinioni espresse dai genitori sul nido: Dovrebbero essere prese in considerazione unitamente all'osservazione dei comportamenti del bambino in ambiente educativo
- Le relazioni formali con la famiglia prevedono al nido diverse occasioni d'incontro quali: Colloqui individuali, assemblee generali e di sezione, comitato di gestione
- Le relazioni formali tra famiglia ed educatore prevedono l'organizzazione di incontri periodici al fine di: Riflettere sul percorso educativo e favorire la partecipazione della famiglia
- Le relazioni informali tra famiglia ed educatore di riferimento sono quotidiane e: Favoriscono le esperienze di continuità vissute dal bambino
- Le relazioni significative tra il bambino e gli educatori soddisfano: I bisogni del bambino
- Le relazioni tra famiglia e gruppo educativo del nido sono: Formali e informali, ovvero pianificate nel tempo ma anche quotidiane
- Le ricerche svolte dall'università all'asilo nido: Sono occasione di formazione per gli operatori
- Le ricerche universitarie svolte all'interno del nido hanno una ricaduta sulle famiglie? Si, perché i risultati vengono condivisi e confrontati con le famiglie
- Le strategie educative dell'educatore rientrano nella cosiddetta: Cornice educativa
- Le uscite sul territorio con i bambini organizzate dal nido: Sono attività positive di apprendimento per il bambino
- L'educatore al nido nella progettazione relativa alle diverse fasce di età dei bambini (piccoli, medi e grandi) deve avere una visione integrata dello sviluppo, ovvero deve prevedere: Esperienze che tengano conto sia dello sviluppo cognitivo che di quello relazionale ed emotivo
- L'educatore al nido può assumere, durante il gioco, un ruolo attivo; ciò significa: Partecipare al gioco svolgendo la funzione di "coattore" lasciando, però, ampia libertà al bambino
- L'educatore al nido, nella scelta delle attività, delle procedure, dei materiali, deve tenere sempre presente che: Potrebbe essere necessario riformulare obiettivi, dilazionare i tempi ed i ritmi di svolgimento delle esperienze
- L'educatore al nido, relativamente agli apprendimenti, ha il compito di: Promuovere nel bambino curiosità e interesse, per favorire processi di co-costruzione della conoscenza
- L'educatore che opera per assicurare una continuità tra l'asilo nido e la scuola dell'infanzia: Deve cercare di integrare le nuove esperienze con le esperienze passate di ogni bambino
- L'educatore del nido deve curare la propria formazione relativamente alle competenze relazionali che riguardano: L'abilità di ascoltare e farsi ascoltare, di progettare e lavorare in gruppo, di condividere i valori educativi
- L'educatore del nido deve essere capace di: Trasformare i principi educativi in azioni pedagogiche e in eventi intenzionali
- L'educatore del nido deve progettare le esperienze tenendo conto dei legami che intercorrono tra lo sviluppo cognitivo e quello emotivo relazionale, quindi dovrà: Valutare le ricadute di uno sull'altro poiché sviluppo cognitivo ed emotivo-relazionale sono interconnesi e si influenzano reciprocamente
- L'educatore del nido deve strutturare la sezione dei "piccoli" utilizzando: Materiali percettivamente organizzati che veicolino intimità e protezione
- L'educatore del nido è chiamato a svolgere, oltre al lavoro educativo col bambino, un lavoro di equipe che è finalizzato ad elaborare: Il progetto pedagogico declinandolo in programmazione educativa e didattica, prevedendo strategie e strumenti di valutazione
- L'educatore del nido ha il diritto/dovere ad una formazione permanente finalizzata a: Arricchire le conoscenze, valorizzare l'esperienza e alimentare il sapere professionale
- L'educatore del nido nel suo rapporto con la famiglia deve essere consapevole che la stessa: Costituisce il contesto di sviluppo primario e più forte per il bambino
- L'educatore del nido può essere per il bambino un "rinforzo vicario". Perchè? Il bambino lo percepisce come modello e si identifica
- L'educatore del nido relativamente al gioco ha il compito di: Facilitare nel bambino l'elaborazione di un proprio progetto di gioco
- L'educatore della sezione dei "grandi", per favorire lo sviluppo delle abilità cognitive, progetta esperienze e giochi quali: Giochi allo specchio, giochi con materiale strutturato, attività di drammatizzazione, per lo sviluppo del pensiero logico-astratto
- L'educatore della sezione dei "grandi", per lo sviluppo delle abilità percettivo-motorie, deve prevedere giochi ed esperienze quali: Utilizzo di tunnel, scale, scivoli, costruzioni per favorire la coordinazione motoria e l'acquisizione di concetti spaziali
- L'educatore della sezione dei "piccoli", per favorire lo sviluppo delle abilità cognitive, progetta esperienze e giochi quali: Giochi di manipolazione ed esplorazione degli oggetti, per consolidare gli schemi d'azione e loro funzionalità
- L'educatore della sezione dei "piccoli", per favorire lo sviluppo delle abilità comunicativo-sociali, progetta esperienze e giochi quali: Dialoghi, scambi comunicativi e messaggi NON verbali
- L'educatore dell'asilo nido periodicamente verifica: Lo stato di usura dei giochi
- L'educatore deve favorire nei genitori la consapevolezza che i bambini, nel contesto del nido, sono considerati: Sia nella loro dimensione individuale che in quella sociale
- L'educatore deve predisporre la sezione dei "medi" e quella dei "grandi" in modo da: Strutturare angoli diversificati per consentire la realizzazione di una pluralità di attività
- L'educatore deve preparare il momento del congedo e del ritorno a casa attraverso modalità che: Sollecitano nel bambino il desiderio di incontrare i genitori preparandolo a lasciare attività e persone del nido
- L'educatore deve promuovere il raggiungimento di obiettivi personali e sociali da parte del bambino. Quest'abilità è definita: Empowerment
- L'educatore di fronte ai "capricci infantili" è preferibile che: Non dia peso ai comportamenti disadattivi per evitare di rinforzarli
- L'educatore di fronte alla violazione delle regole da parte del bambino deve: Dare al bambino la sensazione di essere accettato e NON considerato diverso dagli altri
- L'educatore di fronte all'inserimento del bambino deve: Considerare la capacità del bambino di tollerare l'assenza delle figure di riferimento
- L'educatore di nido ha la funzione di: Progettare e realizzare interventi educativi
- L'educatore di riferimento attraverso i gesti e le parole comunica al bambino: Che è ascoltato
- L'educatore dovrebbe mantenere viva l'abitudine di: Aggiornarsi continuamente per poter riflettere sulle proprie pratiche educative
- L'educatore nel nido ha competenze relative: All'educazione, alla cura dei bambini e alle relazione con le famiglie
- L'educatore nel rapporto con il personale appartenente alle altre istituzioni (assistenti sociali, insegnanti, psicologi..) usa: Strumenti di lettura e descrizione della propria competenza professionale per sviluppare un linguaggio concreto e relazionale
- L'educatore nell'organizzazione delle azioni/attività dovrà tenere conto per prima cosa: Dei ritmi del bambino
- L'educatore può organizzare le sezioni in maniera orizzontale, ovvero con: Bambini di età omogenea
- L'educatore si deve preoccupare di gestire i rapporti: Con gli altri colleghi, con i bambini e le loro famiglie
- L'educatore, di fronte ad un atto aggressivo del bambino, è bene che: Si comporti con tolleranza
- L'educatore, nel dimostrare il suo interesse nei giochi dei bambini,: Contribuisce a rafforzare il sentimento di autostima nei bambini
- L'educatore, nel progettare le attività di tipo cognitivo, deve essere consapevole che queste inducono nel bambino un'"ansia conoscitiva", ovvero producono: Un forte coinvolgimento emotivo che spinge il bambino verso la conoscenza e l'esplorazione
- L'educatore, oltre ad avere competenze psico-pedagogiche, deve: Conoscere il bambino che ha davanti
- L'educatore, per favorire la qualità della relazione con i genitori, dovrebbe evitare: Un atteggiamento giudicante
- L'educazione differenziale: É volta a percepire e rilevare le diversità di ognuno
- L'Ente Locale favorendo e potenziando gli aspetti qualitativi dei nidi, opera: Un forte investimento sul futuro e sulla partecipazione dei futuri cittadini
- L'equipe degli educatori ha il compito di promuovere iniziative che conducano a: Creare una rete di relazioni sul territorio e con chi vi opera, a favore dell'infanzia e della famiglia
- L'equipe educativa o collettivo del nido è un organo di gestione composto: Da tutti gli operatori della struttura
- L'incoraggiamento dell'educatore verso il bambino indica: Una cooperazione tra educatore e bambino che mira a generare nei bambini uno stato d'animo positivo
- L'ingresso al nido può costituire un momento positivo di crescita se la struttura: Ha degli educatori consapevoli della complessità e della delicatezza del momento stesso
- L'insieme dei rapporti sociali che si stabiliscono tra l'educatore e i bambini costituisce la: Relazione educativa
- L'interazione tra bambino e adulto è inizialmente: Realizzata attraverso il contatto con il corpo (dialogo tonico)
- Lo scambio delle "buone pratiche" tra servizi diversi: Favorisce la diffusione di competenze tra adulti
- Lo scambio e la relazione costruttiva fra educatori del nido e genitori si basano principalmente: Su atteggiamenti di ascolto reciproco e di condivisione
- Lo stile educativo dei genitori che meglio permette una continuità/collaborazione con il nido e gli educatori è quello: Autorevole
- Lo sviluppo sociale del bambino nel primo anno di vita dipende: Dalle relazioni stabili con le figure di accudimento
- Lo svolgimento delle routines al nido permette all'educatore di: Entrare in relazione con il bambino attraverso azioni positive di cura e l'accudimento
- L'obiettivo della promozione del rapporto tra nido e famiglia è una: Collaborazione attiva
- L'organizzazione da parte del nido di momenti formativi rivolti alle famiglie è: Un modo per favorire la partecipazione
- L'organizzazione della sezione in modo orizzontale prevede un gruppo di bambini: Di età omogenea
- L'organizzazione delle attività dovrebbe prevedere: Una eterogeneità equilibrata tra situazioni individuali e situazioni di gruppo
- L'organizzazione di feste, incontri aperti ad altri bambini che non frequentano il nido, consente di: Integrare questo servizio nel contesto locale, partendo dalle esperienze dell'infanzia
- L'organizzazione verticale delle sezioni permette di: Valorizzare l'emulazione tra grandi e piccoli
- L'osservazione al nido è una modalità educativa che aiuta l'educatore a: Sintonizzare la propria attenzione e la propria azione su ciò che il bambino manifesta con i suoi comportamenti
- L'uso di materiali strutturati nel gioco al nido permette all'educatore di individuare: I procedimenti cognitivi utilizzati dal bambino