Elenco in ordine alfabetico delle domande di Quesiti asilo nido dal n.1001 al n.1500
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- I bambini allevati al nido, nella scuola dell'infanzia: Si integrano più rapidamente nella nuova realtà scolastica
- I bisogni educativi delle famiglie con bambini da 0 a 3 anni possono essere rilevati attraverso: Questionari, interviste, assemblee collettive, colloqui
- I Comitati di Gestione: Devono assicurare la rappresentanza di tutti i soggetti coinvolti
- I conflitti tra educatori e genitori devono essere risolti quanto prima per evitare: Un clima relazionale bloccato
- I genitori che faticano ad instaurare con gli educatori un tipo di relazione cooperativa solitamente temono: Di perdere autorevolezza nel proprio status
- I genitori che vivono l'esperienza del nido possono essere aiutati dagli educatori: A condividere idee e atteggiamenti relativi al bambino
- I genitori dei bambini devono essere considerati come: Partner con i quali collaborare
- I genitori sono coinvolti nella gestione del nido quando: Hanno un ruolo all'interno degli organi di gestione (comitati di gestione)
- I punti di arrivo di un percorso educativo sono: L'autonomia, la competenza, lo sviluppo di tutte le potenziali capacità del bambino
- I rapporti del nido con associazioni, enti, servizi integrativi e agenzie educative del territorio: Sviluppano il lavoro di rete
- I rapporti tra nido e famiglie sono finalizzati al rispetto: Delle reciproche competenze
- I servizi educativi presenti sul territorio rappresentano per l'asilo nido: Delle risorse atte a soddisfare i bisogni dei bambini, delle famiglie e del personale educativo
- Il "luogo" per eccellenza dell'educare è: La relazione educativa
- Il "microsistema" per il bambino inserito al nido rappresenta: Lo spazio quotidiano di vita caratterizzato da relazioni interpersonali, da attività possibili e richieste, da ruoli che si realizzano all'interno della famiglia, della sezione del nido, del gruppo dei pari
- Il Baby-Talk indica: Il linguaggio adottato dagli adulti quando si rivolgono ai bambini piccoli per facilitare loro l'acquisizione del linguaggio
- Il bambino al nido è soggetto attivo, capace e competente; per questo l'educatore deve progettare esperienze: Diversificate per età che favoriscono lo sviluppo di competenze esplorative, di espressione, di interazione, di comunicazione
- Il bambino al nido procede verso un processo di individuazione: Allontanandosi e riavvicinandosi fisicamente all'educatrice
- Il bambino che ha sviluppato un attaccamento sicuro esplora il nido con serenità perché considera l'educatore: Una "base sicura"
- Il bambino dispone di caratteristiche che lo predispongono alla costruzione di rapporti con gli altri: Già nelle primissime settimane con il pianto ed il sorriso endogeno
- Il bambino nei primissimi mesi di vita comunica con: Il pianto e le diverse forme di comunicazione non verbale
- Il bambino nei rapporti con l'adulto che si prende cura di lui cerca: Protezione e sicurezza
- Il care giver: É la figura che si prende cura del bambino
- Il clima affettivo ed emotivo del nido favorisce nel bambino un equilibrato sviluppo: Della sfera emotiva e relazionale
- Il clima emotivo-relazionale e le situazioni volte a stimolare lo sviluppo socio-cognitivo del bambino dipendono: Da un sistema complesso di fattori (ambientali, sociali, individuali..)
- Il compito dell'educatore del nido è favorire nel bambino l'apprendimento attraverso: La relazione positiva del bambino con l'ambiente, con gli altri, in una dimensione di fluidità e varietà delle situazioni
- Il confronto con altre realtà educative del territorio presuppone: Che il nido definisca la propria identità pedagogica
- Il contatto fisico tra educatore del nido e bambino è: Uno degli strumenti comunicativi più importanti
- Il coordinatore pedagogico coordina l'equipe educativa al fine di: Costruire uno stile educativo e una metodologia comune
- Il gruppo di educatori del nido attraverso la programmazione: Analizza i bisogni, vaglia le risorse e definisce le attività che sostengono le pratiche educative
- Il lavoro del coordinatore pedagogico si basa fondamentalmente: Sulle capacità di gestione dei gruppi
- Il lavoro educativo nella progettazione verte sulla costruzione: Di un contesto conosciuto e riconoscibile capace di dare un senso alle azioni dei bambini
- Il linguaggio tra l'educatore e i genitori dovrebbe essere: Chiaro, esemplificativo e propositivo nel rispetto dei diversi ruoli
- Il miglioramento del rapporto tra genitori e nido può variare in funzione: Della qualità dei colloqui
- Il modo migliore in cui il personale del nido può operare si realizza: In èquipe
- Il modo più semplice per coinvolgere i genitori è : Un' informazione frequente sui bambini e sulle attività
- Il momento del passaggio dal nido alla scuola dell'infanzia può essere accompagnato da un lavoro sulle emozioni; perché? La gioia, la paura, l'incertezza sono stati d' animo che possono accompagnare i bambini in un momento di cambiamento
- Il momento di discontinuità che segna il passaggio dal nido alla scuola dell'infanzia: Se gestito in modo opportuno, costituisce un momento di crescita per il bambino
- Il momento quotidiano del congedo dal nido implica che l'educatore favorisca il ricongiungimento col genitore: Rispettando i modi personali di ciascuno di ricongiungersi col proprio figlio e creando condizioni precise perché ciò avvenga
- Il municipio rappresenta un'istituzione strategica per: Sviluppare e coordinare il lavoro di rete
- Il nido come servizio per le famiglie deve rivolgere il suo impegno: Nella costruzione di un rapporto di qualità con le famiglie
- Il nido deve favorire la formazione del bambino basata sull'esperienza. Come si chiama questo percorso? Imitativo
- Il nido è integrato nel territorio in cui opera quando: Ne conosce il contesto socioculturale
- Il nido per favorire le relazioni con le famiglie può: Creare sempre nuove occasioni di incontro (iniziative, feste, corsi..)
- Il nido realizza adeguati rapporti con il territorio quando: Cura particolarmente il rapporto con le famiglie e con i servizi ubicati sul territorio
- Il nido si propone come mediatore tra il bambino e l'ambiente sociale e culturale circostante; a tal fine vengono organizzate: Uscite e scambi con il territorio
- Il nido, configurandosi come servizio educativo territoriale, ha il compito di: Creare contesti, relazioni, momenti di incontro e di scambio con il territorio
- Il nido, pur conservando la sua specificità educativa deve affermarsi come struttura educativa: Che interagisce in un sistema formativo policentrico
- Il passaggio dalla famiglia al nido rappresenta uno dei momenti più delicati del percorso educativo del bambino. Rispetto a tale evento è opportuno che gli educatori: Adottino un rapporto di sinergia con la famiglia per condividere le strategie di ambientamento
- Il primo incontro tra gli educatori ed i genitori deve essere inteso come: Occasione di conoscenza e base per instaurare un rapporto di fiducia
- Il primo momento in cui è espressa la continuità tra nido e famiglia è quello: Dell' accoglienza/inserimento
- Il primo periodo della vita affettiva del bambino al nido ruota attorno: Al soddisfacimento dei sui bisogni
- Il principio della continuità si fonda su dimensioni di ordine: Psicologico, sociale e culturale
- Il processo di acquisizione della conoscenza è visto come: Il frutto di una costruzione condivisa tra adulto e bambino
- Il processo educativo: Coinvolge l'intera personalità del bambino e lo aiuta ad esprimere se stesso
- Il rapporto che si viene a stabilire tra bambino ed educatore: Determina il buon esito delle attività educative
- Il rapporto del nido con il territorio è di: Reciprocità ed interdipendenza (sociale e didattica)
- Il rapporto nido/territorio può favorire: La trasformazione delle diversità in ricchezza
- Il rapporto nido-territorio: É la relazione tra l'asilo nido e il contesto territoriale in cui questo si trova
- Il rapporto tra il nido e le altre agenzie educative presenti su un territorio costituisce la: Continuità orizzontale
- Il risultato auspicabile da un colloquio individuale fra genitore ed educatore è: La percezione da parte del genitore di essere compreso ed accettato nel proprio ruolo senza distorsioni o pregiudizi
- Il ruolo che le famiglie dovrebbero riconoscere all'educatore è quello di: Un soggetto con il quale collaborare per delineare un progetto educativo per il bambino
- Il ruolo della comunità del nido come "mediatore educativo" indica: Che il nido collabora con la famiglia condividendo compiti educativi ed attenzioni
- Il ruolo dell'educatore è anche quello di: Trasmettere ai bambini un senso di sicurezza soprattutto nel momento dell'inserimento
- Il ruolo dell'educatore nel gruppo dei "piccoli" è di sostegno a: La scoperta dell'ambiente e dell'altro
- Il ruolo dell'educatrice di Nido è quello di costruire un contesto adeguato: Ai bisogni dei bambini
- Il ruolo socio-educativo dell'asilo nido comprende anche la capacità di "accogliere il bambino nella sua qualità di cittadino". In riferimento a ciò è opportuno che esso: Si occupi dell'affermazione dei diritti dei minori da zero a tre anni
- Il termine "considerazione positiva", indica la disponibilità/capacità dell'educatore: Ad accettare ogni bambino per ciò che è come persona
- Il termine "dominanza emozionale" indica: L'insieme dei sentimenti che più agiscono sulla condotta degli educatori
- Il termine partecipazione (nella prospettiva nido-famiglia) indica: Condivisione di responsabilità educative e gestionali
- Il valore fondamentale della relazione fra educatori del nido e genitori consiste: Nella condivisione della lettura dei processi di crescita del bambino
- In ambito percettivo-motorio, quali giochi ed attività l'educatore del nido progetta per la sezione dei "piccoli"? Giochi che prevedono l'afferrare, l'esplorare oggetti e il movimento del gattonare
- In caso di problemi di gestione educativa tra genitori e bambino, l'educatore si pone come: Un mediatore efficace che sa recuperare le risorse genitoriali
- In mancanza di un atteggiamento che favorisca la continuità nido - scuola dell'infanzia vi è il rischio: Di un possibile impoverimento della personalità del bambino
- In quale delle seguenti situazioni che richiedono un rapporto diadico è importante che all'asilo nido il bambino possa relazionarsi con lo stesso educatore? Il momento del cibo, del cambio e del sonno
- In termini organizzativi dobbiamo ricordare che qualsiasi attività: Necessita di materiali adeguati alle abilità del bambino
- In un progetto di continuità educativa dovrebbero essere coinvolti insieme ai bambini: Gli educatori del nido, gli insegnanti della scuola dell'infanzia e le famiglie
- In una prospettiva di relazione tra il nido e il territorio il "macro sistema" rappresenta: L'insieme delle istituzioni sociali, delle tradizioni culturali comuni, del sistema di valori condiviso presenti sul territorio
- Indipendentemente dall'età del bambino che frequenta il nido, l'educatore deve progettare esperienze che tengano conto: Dei diversi domini dello sviluppo
- Inserire un bambino al nido può generare sensi di colpa nel genitore. Come può rispondere l'educatore? Rassicurandolo e mettendo in evidenza le risorse del bambino