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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Diritto del lavoro e legislazione sociale

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Salvo che la retribuzione sia garantita per intero dai contratti di lavoro, che impegnano i datori di lavoro a pagare la differenza, l'indennità di malattia è pari, di norma....   Al 50% della retribuzione media globale giornaliera per i primi venti giorni, per i giorni successivi è pari al 66,66%.
Salvo che la retribuzione sia garantita per intero dai contratti di lavoro, che impegnano i datori di lavoro a pagare la differenza, l'indennità di malattia è pari, normalmente a 50% della retribuzione media globale giornaliera....   Per i primi venti giorni.
Salvo che la retribuzione sia garantita per intero dai contratti di lavoro, che impegnano i datori di lavoro a pagare la differenza, l'indennità di malattia è pari, per la maggior parte delle categorie al 50% della retribuzione media globale giornaliera per i primi venti giorni. Per i giorni successivi....   E' pari al 66,66%.
Salvo che la retribuzione sia garantita per intero dai contratti di lavoro, che impegnano i datori di lavoro a pagare la differenza, l'indennità di malattia è pari, per la maggior parte delle categorie....   Al 50% della retribuzione media globale giornaliera per i primi venti giorni.
Se il lavoratore infortunato rifiuta, senza giustificato motivo, di sottoporsi alle cure mediche e chirurgiche che l'ente previdenziale ritenga necessarie:   Perde il diritto all'indennità per inabilità temporanea ed ha una riduzione della rendita a quella misura presunta alla quale sarebbe stata ridotta se l'assicurato si fosse sottoposto alle cure prescritte.
Se il rapporto di lavoro a tempo determinato continua dopo la scadenza del termine inizialmente fissato o successivamente prorogato, il datore di lavoro è tenuto a corrispondere al lavoratore una maggiorazione della retribuzione per ogni giorno di continuazione del rapporto. Ai sensi di quanto prevede l'art. 22 del D.Lgs. n. 81/2015, a quanto corrisponde la maggiorazione oltre il decimo giorno successivo?   Al quaranta per cento.
Se il rapporto di lavoro a tempo determinato continua dopo la scadenza del termine inizialmente fissato o successivamente prorogato, il datore di lavoro è tenuto a corrispondere al lavoratore una maggiorazione della retribuzione per ogni giorno di continuazione del rapporto. Ai sensi di quanto prevede l'art. 5 del D.Lgs. n. 368/2001, a quanto corrisponde la maggiorazione oltre il decimo giorno successivo?   Al quaranta per cento.
Se il rapporto di lavoro a tempo determinato continua dopo la scadenza del termine inizialmente fissato o successivamente prorogato, il datore di lavoro è tenuto a corrispondere al lavoratore una maggiorazione della retribuzione per ogni giorno di continuazione del rapporto. Ai sensi di quanto prevede l'art. 5 del D.Lgs. n. 368/2001, a quanto corrisponde la maggiorazione fino al decimo giorno successivo?   Al venti per cento.
Se l'azienda fallisce, il lavoratore infortunato ha comunque diritto alle prestazioni INAIL?   Si, ha diritto a tutte le prestazioni dell'assicurazione infortuni.
Se un Fondo pensione è a contribuzione definita:   I contributi sono fissi, ma varierà la prestazione finale in relazione all'andamento finanziario della gestione.
Se un Fondo pensione è a prestazione definita:   Varierà la contribuzione che dovrà garantire la rendita prestabilita.
Se, mentre si pagano le rate per i contributi da riscatto, viene presentata domanda di pensione,....   La rateizzazione viene sospesa e le somme ancora da pagare dovranno essere versate in un'unica soluzione.
Secondo il Protocollo del 23 luglio del 1993, i sindacati possono....   Rinunziare a costituire le RSA in favore delle RSU.
Secondo la normativa vigente, i lavoratori autonomi iscritti all'INPS potranno andare in pensione, dal 1° luglio 2009, secondo il c.d. "sistema delle quote", che prevede:   Un'anzianità contributiva minima di 35 anni e il raggiungimento di una quota data dalla somma tra età anagrafica e contribuzione posseduta dall'assicurato.
Secondo la normativa vigente, i lavoratori dipendenti potranno andare in pensione, dal 1° luglio 2009, secondo il c.d. "sistema delle quote", che prevede:   Un'anzianità contributiva minima di 35 anni e il raggiungimento di una quota data dalla somma tra età anagrafica e contribuzione posseduta dall'assicurato.
Secondo le disposizioni contenute nell'art. 2119 del c.c., il divieto di licenziamento delle lavoratrici nel periodo che intercorre dall'inizio della gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino non opera....   Nel caso in cui esso sia determinato da giusta causa.
Secondo le disposizioni dettate dal decreto legislativo n. 165/2001, l'esercizio di fatto di mansioni non corrispondenti alla qualifica di appartenenza:   Non ha effetto ai fini dell'inquadramento del lavoratore o dell'assegnazione di incarichi di direzione
Secondo quanto dispone l'art. 40 del D.Lgs. n. 165/2001, la contrattazione collettiva disciplina anche la durata dei contratti collettivi nazionali e integrativi?   Si, la contrattazione collettiva disciplina, in coerenza con il settore privato, la durata dei contratti collettivi nazionali e integrativi, la struttura contrattuale e i rapporti tra i diversi livelli.
Secondo quanto disposto dal D.Lgs. n. 81/2008, le "linee guida" sono....   Atti di indirizzo e coordinamento per l'applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza predisposti dagli organi previsti dal D.Lgs. n. 81/2008.
Si ha condotta antisindacale:   Quando vengono violati non solo i diritti sindacali formalmente riconosciuti dallo Statuto dei Lavoratori, ma anche quando si colpiscono uno o più lavoratori singoli per l'esercizio dei diritti di libertà sindacale e di sciopero di cui sono titolari.
Si ha discriminazione diretta, ai sensi dell'art. 25 del D.Lgs. n. 198/2006,....   Quando un qualsiasi atto, patto o comportamento nonché l'ordine di porre in essere un atto, un patto o un comportamento produca un effetto pregiudizievole discriminando le lavoratrici o i lavoratori in ragione del loro sesso e, comunque, il trattamento meno favorevole rispetto a quello di un'altra lavoratrice o di un altro lavoratore in situazione analoga.
Si ha discriminazione diretta, ai sensi dell'art. 25 del D.Lgs. n. 198/2006:   Quando una qualsiasi disposizione, criterio, prassi, atto, patto o comportamento, nonché l'ordine di porre in essere un atto o un comportamento, produca un effetto pregiudizievole discriminando le lavoratrici o i lavoratori in ragione del loro sesso e, comunque, il trattamento meno favorevole rispetto a quello di un'altra lavoratrice o di un altro lavoratore in situazione analoga.
Si ha discriminazione indiretta ai sensi dell'art. 25 del D.Lgs. n. 198/2006,....   Quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono o possono mettere i lavoratori di un determinato sesso in una posizione di particolare svantaggio rispetto a lavoratori dell'altro sesso, salvo che riguardino requisiti essenziali allo svolgimento dell'attività lavorativa, purché l'obiettivo sia legittimo e i mezzi impiegati per il suo conseguimento siano appropriati e necessari.
Si ha discriminazione indiretta ai sensi dell'art. 25 del D.Lgs. n. 198/2006:   Quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono o possono mettere i lavoratori di un determinato sesso in una posizione di particolare svantaggio rispetto a lavoratori dell'altro sesso, salvo che riguardino requisiti essenziali allo svolgimento dell'attività lavorativa, purché l'obiettivo sia legittimo e i mezzi impiegati per il suo conseguimento siano appropriati e necessari.
Si indichi per quale materia, a norma del disposto di cui all'art. 40 del D.Lgs. n. 165/2001, è consentita la contrattazione collettiva negli esclusivi limiti previsti dalle norme di legge.   Valutazione delle prestazioni ai fini della corresponsione del trattamento accessorio.
Si indichi per quale materia, a norma del disposto di cui all'art. 40 del D.Lgs. n. 165/2001, è consentita la contrattazione collettiva negli esclusivi limiti previsti dalle norme di legge.   Sanzioni disciplinari.
Si può cumulare la pensione di inabilità con redditi da lavoro?   No, lo vieta espressamente l'art. 2 della legge n. 222/1984.
Si può procedere a licenziamento disciplinare nel caso in cui sia stata attestata falsamente dal dipendente la presenza in servizio, mediante l'alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente?   Si, lo prevede espressamente l'art. 55-quater del D.Lgs. n. 165/2001, e in tal caso il licenziamento è senza preavviso.
Sono autorizzate allo svolgimento della attività di intermediazione ai sensi dell'art. 6 del D.Lgs. n. 276/2003...   Le università pubbliche e private, comprese le fondazioni universitarie che hanno come oggetto l'alta formazione con specifico riferimento alle problematiche del mercato del lavoro, a condizione che svolgano la predetta attività senza finalità di lucro e fermo restando l'obbligo della interconnessione alla borsa continua nazionale del lavoro, nonché l'invio di ogni informazione relativa al funzionamento del mercato del lavoro.
Sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso - Informazione e formazione adeguate per i lavoratori. A norma di quanto dispone l'art. 15 del D.Lgs. n. 81/2008, quale/quali tra le precedenti sono misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro?   Entrambe.
Sulle disposizioni di cui all'art. 53, D.Lgs. n. 165/2001 (Incompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi), il Dipartimento della funzione pubblica può disporre verifiche?   Si, per il tramite dell'Ispettorato per la funzione pubblica che opera d'intesa con i Servizi ispettivi di finanza pubblica del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato.
Sulle questioni interpretative o applicative dei contenuti degli accordi o codici di autoregolamentazione del diritto di sciopero, la Commissione di garanzia dell'attuazione della legge n. 146/1990, su richiesta congiunta delle parti interessate può, ai sensi dell'art. 13 della suddetta legge....   Emanare un lodo sul merito della controversia.
Svolgere le attività di organizzazione e gestione del personale e di gestione dei rapporti sindacali e di lavoro è una funzione che l'art. 16 del TUPI attribuisce:   Ai dirigenti degli uffici dirigenziali generali dell'amministrazione.