Elenco in ordine alfabetico delle domande di Obbligazioni e contratti
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- A chi compete dichiarare al momento del pagamento, nel caso di pluralità di debiti della medesima specie verso un solo creditore, quale debito si deve intendere soddisfatto? Al debitore
- A norma del disposto del c.c., ciascuno dei creditori può esigere l'esecuzione dell'intera prestazione indivisibile? Sì, tuttavia l'erede del creditore che agisce per il soddisfacimento dell'intero credito deve dare cauzione a garanzia dei coeredi
- A norma dell'art 1458 c.c. la risoluzione del contratto per inadempimento ha effetto retroattivo tra le parti? Si, salvo il caso di contratti ad esecuzione continuata o periodica, riguardo ai quali l'effetto della risoluzione non si estende alle prestazioni già eseguite
- A norma dell'art. 1176, co. 2, del c.c., la diligenza nell'adempimento delle obbligazioni inerenti all'esercizio di un'attività professionale deve valutarsi: Con riguardo alla natura dell'attività esercitata
- A norma dell'art. 1193 c.c., è data opzione a chi ha più debiti della medesima specie verso la stessa persona di dichiarare, nel momento in cui paga, quale debito intende soddisfare? Sì, sempre
- A norma dell'art. 1193 del c.c., nel caso in cui un soggetto abbia più debiti della medesima specie verso la stessa persona e non indichi quando paga quale debito intende soddisfare, il pagamento deve essere imputato in prima opzione: Al debito scaduto
- A norma dell'art. 1447, il contratto concluso a condizioni inique per la necessità nota alla controparte di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona: Può essere rescisso
- A norma dell'art. 2852 c.c., l'ipoteca iscritta a garanzia di un credito prende grado: Dal momento della sua iscrizione
- A norma di quanto dispone l'art. 1286 c.c., nelle obbligazioni alternative, a chi spetta, la scelta tra le prestazioni dedotte in obbligazione? Al debitore, se non è stata attribuita al creditore o ad un terzo
- A norma di quanto disposto nell'art. 1341 c.c. le clausole standard con le quali il predisponente modifica a proprio vantaggio la disciplina legale della risoluzione del contratto: Non hanno effetto se non sono specificamente approvate per iscritto
- Ai sensi del codice civile, le parti possono pattuire la incedibilità del credito? Sì, ma il patto non è opponibile al cessionario, se non si prova che egli lo conosceva al tempo della cessione
- Ai sensi del disposto del secondo comma dell'art. 1185 c.c., cd Pendenza del termine, il debitore può ripetere per intero ciò che ha pagato anticipatamente ignorando l'esistenza del termine? No, può però ripetere nei limiti della perdita subita ciò di cui il creditore si è arricchito per effetto del pagamento anticipato
- Ai sensi dell'ari 1347 c.c., se la prestazione del contratto sottoposto a condizione sospensiva è inizialmente impossibile, ma diviene possibile prima dell'avveramento della condizione stessa, il contratto: È valido, stante l'impossibilità originaria della prestazione
- Ai sensi dell'art 1219 c.c., il debitore è costituito in mora mediante intimazione o richiesta fatta per iscritto. Non è necessaria la costituzione in mora: Tra l'altro quando il debito deriva da fatto illecito
- Ai sensi dell'art. 1219 c.c., il debitore è costituito in mora mediante intimazione o richiesta fatta per iscritto. Non è necessaria la costituzione in mora tra l'altro quando: Il debitore ha dichiarato per iscritto di non volere eseguire l'obbligazione
- Ai sensi dell'art. 1221 c.c. "Effetti della mora sul rischio", il debitore che è in mora non è liberato per la sopravvenuta impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile: Se non prova che l'oggetto della prestazione sarebbe ugualmente perito presso il creditore
- Ai sensi dell'art. 1222 c.c., le disposizioni sulla mora del debitore si applicano alle obbligazioni negative? No. Le disposizioni sulla mora non si applicano alle obbligazioni di non fare; ogni fatto compiuto in violazione di queste costituisce di per sé inadempimento
- Ai sensi dell'art. 1223 c.c., il risarcimento del danno per l'inadempimento di un'obbligazione o il ritardo nell'adempimento della stessa deve comprendere, in quanto ne siano conseguenza immediata e diretta: Sia la perdita subita dal creditore che il mancato guadagno
- Ai sensi dell'art. 1227 è tenuto al risarcimento del danno il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta se il fatto colposo del creditore ha concorso a cagionare il danno? Sì, ma il risarcimento è diminuito secondo la gravità della colpa del creditore e l'entità delle conseguenze che ne sono derivate
- Ai sensi dell'art. 1237 del c.c., la restituzione volontaria del titolo originale del credito, fatta dal creditore al debitore, costituisce prova della liberazione? Si, anche rispetto ai condebitori in solido
- Ai sensi dell'art. 1263 del c.c., il credito per effetto della cessione è trasferito al cessionario: Con i privilegi, le garanzie personali e reali e gli altri accessori
- Ai sensi dell'art. 1288 c.c, l'obbligazione alternativa si considera semplice se una delle due prestazioni non poteva formare oggetto di obbligazione, o se è divenuta impossibile: Per causa non imputabile ad alcuna delle parti
- Ai sensi dell'art. 1336 c.c., produce effetto la revoca dell'offerta al pubblico fatta nella stessa forma dell'offerta o in forma equipollente? Sì, anche in confronto di chi non ne ha avuta notizia
- Ai sensi dell'art. 1340 c.c., le clausole d'uso s'intendono inserite nel contratto: Se non risulta che non sono state volute dalle parti
- Ai sensi dell'art. 1352 c.c., quando le parti convengono per iscritto di adottare una determinata forma per la futura conclusione di un contratto, si presume che tale forma sia voluta: Per la validità del contratto
- Ai sensi dell'art. 1382 del c.c., la clausola penale con cui si conviene che, in caso di inadempimento o di ritardo nell'adempimento, uno dei contraenti è tenuto ad una determinata prestazione, ha l'effetto: di limitare il risarcimento alla prestazione promessa, se non è stata convenuta la risarcibilità del danno ulteriore
- Ai sensi dell'art. 1399 c.c., il contratto concluso da chi ha contrattato come rappresentante eccedendo i limiti delle facoltà conferitegli può essere ratificato dall'interessato? Sì, con l'osservanza delle forme prescritte per la sua conclusione
- Ai sensi dell'art. 1399 c.c., il contratto concluso da chi ha contrattato come rappresentante eccedendo i limiti delle facoltà conferitegli può essere ratificato dall'interessato? Sì, e la ratifica ha effetto retroattivo, salvi i diritti dei terzi
- Ai sensi dell'art. 1402 c.c., nel contratto per persona da nominare, perché la dichiarazione di nomina abbia effetto è sufficiente che sia comunicata all'altra parte? No. La dichiarazione non ha effetto se non è accompagnata dall'accettazione della persona nominata o se non esiste una procura anteriore al contratto.
- Ai sensi dell'art. 1414 c.c., il contratto simulato produce effetti? No. Non produce effetti tra le parti
- Ai sensi dell'art. 1422 c.c., l'azione per far dichiarare la nullità del contratto è soggetta a prescrizione? No, salvi gli effetti dell'usucapione e della prescrizione delle azioni di ripetizione
- Ai sensi dell'art. 1424, un contratto nullo può produrre effetti? Si, può produrre gli effetti di un contratto diverso, del quale contenga i requisiti di sostanza e di forma, qualora, avuto riguardo allo scopo perseguito dalle parti, debba ritenersi che esse lo avrebbero voluto se avessero conosciuto la nullità
- Ai sensi dell'art. 1438 c.c., la minaccia di far valere un diritto può essere causa di annullamento del contratto? Sì, ma solo quando è diretta a conseguire vantaggi ingiusti
- Ai sensi dell'art. 1441 c.c., l'annullamento del contratto può essere rilevato d'ufficio dal giudice? No. Di norma l'annullamento può essere solo domandato dalla parte nel cui interesse esso è stabilito dalla legge
- Ai sensi dell'art. 1443 c.c., quando un contratto è annullato per incapacità di uno dei contraenti, questi è tenuto a restituire all'altro la prestazione ricevuta? No, se non nei limiti in cui la prestazione ricevuta è stata rivolta a suo vantaggio
- Ai sensi dell'art. 1453 c.c., può essere domandata la risoluzione del contratto per inadempimento anche quando sia già stato promosso il giudizio per ottenere l'adempimento? Sì
- Ai sensi dell'art. 1464 c.c., che diritto è accordato ad una parte quando la prestazione dell'altra parte è divenuta solo parzialmente impossibile? L'altra parte ha diritto a una corrispondente riduzione della prestazione da essa dovuta, e può anche recedere dal contratto qualora non abbia un interesse apprezzabile all'adempimento parziale
- Ai sensi dell'art. 1467 c.c., nei contratti a esecuzione continuata o periodica ovvero a esecuzione differita, la parte che deve la prestazione può domandare la risoluzione del contratto: Se la prestazione è divenuta eccessivamente onerosa per il verificarsi di avvenimenti straordinari e imprevedibili.
- Ai sensi dell'art. 1481 c.c. (Pericolo di rivendica), il compratore può sospendere il pagamento del prezzo quando ha ragione di temere che la cosa o una parte di essa possa essere rivendicata da terzi? Sì, salvo che il venditore presti idonea garanzia. Il pagamento non può essere sospeso se il pericolo era noto al compratore al tempo della vendita
- Ai sensi dell'art. 1557 c.c. se, nel contratto estimatorio, la restituzione delle cose nella loro integrità è divenuta impossibile, chi le ha ricevute: Non è liberato dall'obbligo di pagare il prezzo, anche se la mancata restituzione non è a lui imputabile
- Ai sensi dell'art. 1895 c.c., nel contratto di assicurazione, se il rischio non è mai esistito o ha cessato di esistere prima della conclusione del contratto: Il contratto è nullo
- Ai sensi dell'art. 1973 c.c. che efficacia ha la transazione fatta, in tutto o in parte, sulla base di documenti che in seguito sono stati riconosciuti falsi? È annullabile
- Ai sensi dell'art. 1989 c.c., chi, rivolgendosi al pubblico, promette una prestazione a favore di chi compia una determinata azione, è vincolato dalla promessa? Sì, da quando questa è resa pubblica
- Ai sensi dell'art. 2036 c.c., chi ha pagato un debito altrui, credendosi debitore, può ripetere ciò che ha pagato? Sì, credendosi debitore in base ad un errore scusabile e sempre che il creditore non si sia privato in buona fede del titolo o delle garanzie del credito
- Ai sensi dell'art. 2914 c.c.: Le cessioni di crediti che siano state notificate al debitore ceduto o accettate dal medesimo successivamente al pignoramento non hanno effetto in pregiudizio del creditore pignorante e dei creditori che intervengono nell'esecuzione
- Ai sensi dell'art. 428 c.c., è valido il contratto stipulato da persona che, sebbene non interdetta, si provi essere stata incapace di intendere o di volere al momento in cui lo ha stipulato? Sì, ma è annullabile se risulta la mala fede dell'altro contraente.
- Ai sensi dell'art. 428 c.c., l'azione per l'annullamento degli atti compiuti da una persona che, sebbene non interdetta, si provi essere stata per qualsiasi causa, anche transitoria, incapace d'intendere o di volere al momento del loro compimento: Si prescrive nel termine di cinque anni dal giorno in cui l'atto è stato compiuto