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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Diritto penale

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I membri della commissione di collaudo di un'opera pubblica sono considerati pubblici ufficiali?   Si, i membri della commissione di collaudo sono pubblici ufficiali.
Il delitto di corruzione per l'esercizio della funzione può essere commesso anche dall'incaricato di un pubblico servizio?   Si, per espressa previsione di cui all'art. 320 c.p.
Il delitto di corruzione per l'esercizio della funzione, di cui all'art. 318 c.p., può essere commesso:   Dai pubblici ufficiali.
Il delitto di cui all'art. 316 ter c.p. - Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato - si consuma:   Con il conseguimento dell'indebito beneficio superiore a euro 3.999,96.
Il delitto di cui all'art. 316 ter c.p. (indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato), si consuma:   Quando l'agente consegue indebitamente la disponibilità concreta della chiesta erogazione.
Il delitto di cui all'art. 317 c.p. (Concussione) può essere commesso:   Soltanto dai pubblici ufficiali e dagli incaricati di un pubblico servizio.
Il delitto di cui all'art. 323 c.p. (Abuso d'ufficio) può essere commesso:   Dai pubblici ufficiali e dagli incaricati di un pubblico servizio.
Il delitto di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all'art. 316 ter c.p. è stato introdotto:   Dalla l. n. 300 del 2000.
Il delitto di peculato nell'ipotesi di cui al co. 1, art. 314, c.p. si consuma:   Quando il soggetto inizia a comportarsi nei confronti della cosa uti dominus.
Il medico convenzionato con il servizio sanitario, svolgendo una attività amministrativa disciplinata da norme di diritto pubblico ed esercitando peculiari poteri di certificazione in relazione alle prestazioni che devono essere offerte ai cittadini nell'ambito della pubblica assistenza sanitaria:   Va ritenuto pubblico ufficiale.
Il peculato d'uso, introdotto dalla legge n. 86 del 1990:   Non costituisce un'ipotesi attenuata del delitto di peculato (art. 314 primo comma, c.p.) ma una fattispecie autonoma di reato.
Il primo comma dell'art. 328 c.p. (rubricato: Rifiuto di atti d'ufficio. Omissione) recita: "Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità pubblica, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni". Gli atti sopra citati:   Sono atti qualificati che devono essere compiuti senza ritardo.
Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità, costringe taluno a dare indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità, commette il delitto di:   Concussione.
Il pubblico ufficiale che, per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta la promessa, commette il delitto di cui all'art. 319, c.p., ovvero:   Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio.
Il pubblico ufficiale che, per l'esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceve, per sè o per un terzo, denaro o altra utilità o ne accetta la promessa, commette il delitto di cui all'art. 318, c.p., ovvero:   Corruzione per l'esercizio della funzione.
Il pubblico ufficiale che, per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta la promessa, commette il delitto di cui all'art. 319, c.p., ovvero:   Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio.
Il pubblico ufficiale che, per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta la promessa, commette il delitto di cui all'art. 319, c.p., ovvero:   Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio.
Il pubblico ufficiale o la persona incaricata di un pubblico servizio, che, violando i doveri inerenti alle funzioni o al servizio, o comunque abusando della sua qualità, rivela notizie d'ufficio, le quali debbano rimanere segrete, o ne agevola in qualsiasi modo la conoscenza, commette il reato di cui all'art. 326 c.p.; ovvero:   Rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio.
Il pubblico ufficiale o la persona incaricata di un pubblico servizio, che, violando i doveri inerenti alle funzioni o al servizio, o comunque abusando della sua qualità, rivela notizie d'ufficio, le quali debbano rimanere segrete, o ne agevola in qualsiasi modo la conoscenza, commette il reato di cui all'art. 326, comma 1, c.p. (rubricato: Rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio). Tale reato:   È punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.
Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità, commette il delitto di:   Concussione.
Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione di norme di legge o di regolamento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto, commette il reato di cui all'art. 323, c.p., ovvero:   Abuso di ufficio.
Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che impiega, a proprio o altrui profitto, invenzioni o scoperte scientifiche, o nuove applicazioni industriali, che egli conosca per ragione dell'ufficio o servizio, e che debbano rimanere segrete, commette il reato di cui all'art. 325 c.p., ovvero:   Utilizzazione d'invenzioni o scoperte conosciute per ragione d'ufficio.
Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità pubblica, deve essere compiuto senza ritardo, commette il delitto di cui all'art. 328 del c.p. primo comma, ovvero:   Rifiuto di atti d'ufficio.
Il testimone partecipando con la sua deposizione alla formazione della volontà del giudice, riveste la qualità di pubblico ufficiale?   Si, fin dal momento della sua citazione.
In ordine al delitto di abuso d'ufficio (art. 323, c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   La pena prevista è la reclusione da uno a quattro anni.
In ordine al delitto di abuso d'ufficio (art. 323, c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   Tale reato appartiene alla categoria dei reati propri.
In ordine al delitto di abuso d'ufficio (art. 323, c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   È necessario che la condotta sia realizzata nello svolgimento delle funzioni o del servizio.
In ordine al delitto di concussione di cui all'art. 317 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Effetto del costringimento deve essere la dazione o la promessa indebita.
In ordine al delitto di concussione di cui all'art. 317 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Presupposto dell'abuso è la legittimità della qualifica, per cui non risponderà del reato in oggetto l'usurpatore di pubbliche funzioni.
In ordine al delitto di concussione di cui all'art. 317 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Soggetti passivi del reato sono, contemporaneamente, la P.A. e la persona che subisce il danno derivante dall'abuso.
In ordine al delitto di concussione di cui all'art. 317 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   È ammissibile il tentativo.
In ordine al delitto di concussione di cui all'art. 317 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Tale reato appartiene alla categoria dei reati propri.
In ordine al delitto di concussione di cui all'art. 317 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Tale reato può essere commesso anche da un incaricato di pubblico servizio.
In ordine al delitto di concussione di cui all'art. 317 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Il delitto in esame richiede un abuso dell'ufficio che può estrinsecarsi come abuso della qualità o come abuso dei poteri.
In ordine al delitto di concussione di cui all'art. 317 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Costituisce uno degli elementi del reato la dazione o la promessa indebita.
In ordine al delitto di corruzione per l'esercizio della funzione (art. 318 c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   Nel concetto di "altra utilità", quale oggetto della dazione o della promessa, è ricompreso qualsiasi vantaggio materiale o morale, patrimoniale o non patrimoniale, che abbia valore per il pubblico ufficiale.
In ordine al delitto di corruzione per l'esercizio della funzione (art. 318 c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   Di tale delitto rispondono sia il corrotto che il corruttore.
In ordine al delitto di corruzione per l'esercizio della funzione (art. 318 c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   Costituisce un reato necessariamente plurisoggettivo.
In ordine al delitto di corruzione per l'esercizio della funzione (art. 318 c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   È un reato a concorso necessario.
In ordine al delitto di corruzione per l'esercizio della funzione (art. 318 c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   Il delitto, consumato o tentato, è attribuito al tribunale in composizione collegiale.
In ordine al delitto di corruzione per l'esercizio della funzione (art. 318 c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   La condanna per il delitto in questione, se commesso in danno o a vantaggio di una attività imprenditoriale, o comunque in relazione ad essa, importa l'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione.
In ordine al delitto di corruzione per l'esercizio della funzione (art. 318 c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   L'oggetto giuridico di tale delitto è da individuarsi nell'interesse della P.A. all'imparzialità, correttezza e probità dei propri funzionari ed in particolare a che gli atti di ufficio e la funzione pubblica esercitata non siano oggetto di mercimonio.
In ordine al delitto di corruzione per l'esercizio della funzione (art. 318 c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   La persona offesa dal delitto è la pubblica amministrazione.
In ordine al delitto di Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all'art. 316 ter del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Trovano applicazione, se il fatto criminoso è di particolare tenuità, le circostanze attenuanti di cui all'art. 323bis del c.p.
In ordine al delitto di Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all'art. 316 ter del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   È indebito il beneficio che senza l'utilizzazione o la presentazione del documento falso o della falsa dichiarazione ovvero fornendo le informazioni richieste non si sarebbe ottenuto.
In ordine al delitto di Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all'art. 316 ter del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Il delitto si consuma quando l'agente consegue indebitamente la disponibilità concreta della chiesta erogazione (contributo, finanziamento, mutuo agevolato o altra erogazione) se la stessa superi i 3.999,96 euro.
In ordine al delitto di Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all'art. 316 ter del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   La condotta commissiva può consistere nell'utilizzare o nel presentare dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere.
In ordine al delitto di Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all'art. 316 ter del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   La condotta omissiva consiste nell'omettere informazioni dovute che sono quelle che, ai sensi delle norme procedimentali riguardanti il provvedimento erogativo, il soggetto è tenuto a fornire all'autorità procedente.
In ordine al delitto di Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all'art. 316 ter del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Qualora la somma indebitamente percepita sia inferiore a euro 3.999,96, in luogo al delitto è configurabile un mero illecito amministrativo.
In ordine al delitto di Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all'art. 316 ter del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Si tratta di un reato comune, in quanto può commetterlo "chiunque".
In ordine al delitto di Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all'art. 316 ter del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Il tentativo è ammissibile.
In ordine al delitto di Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all'art. 316 ter del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   La condotta penalmente sanzionata è posta in essere nell'ambito del procedimento amministrativo strumentale al conseguimento di contributi, finanziamenti, sovvenzioni, ecc. da parte dello Stato, delle P.A. o dell'U.e.
In ordine al delitto di interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità (art. 331 c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   Commette il delitto colui che esercitando imprese di servizi pubblici o di pubblica necessità, interrompe il servizio, o sospende il lavoro nei suoi stabilimenti, uffici o aziende, in modo da turbarne la regolarità del servizio.
In ordine al delitto di interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità (art. 331 c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   Soggetto attivo è l'esercente imprese di servizi pubblici o di pubblica necessità.
In ordine al delitto di interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità (art. 331 c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   Interrompere il servizio significa romperne la continuità, in modo che esso non si svolga più regolarmente.
In ordine al delitto di malversazione ai danni dello Stato (art. 316bis c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   Si differenzia dalla truffa aggravata, perché nella malversazione il bene è conseguito legittimamente ma il suo uso è distorto, mentre nella truffa il bene è conseguito tramite artifici e/o raggiri.
In ordine al delitto di malversazione ai danni dello Stato (art. 316bis c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   La condotta è costituita dalla "distrazione" ovvero dalla destinazione di un bene a fini diversi da quello cui era finalizzato.
In ordine al delitto di malversazione ai danni dello Stato (art. 316bis c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   Il bene-interesse tutelato dalla norma è quello del buon andamento dell'ente erogatore della sovvenzione, finanziamento, ecc.
In ordine al delitto di malversazione ai danni dello Stato (art. 316bis c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   La condotta del soggetto attivo si concretizza nel distrarre la somma ottenuta dalle finalità di pubblico interesse.
In ordine al delitto di malversazione ai danni dello Stato (art. 316bis c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   L'autore del reato deve essere "estraneo alla pubblica amministrazione".
In ordine al delitto di malversazione ai danni dello Stato (art. 316bis c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   Costituisce presupposto del delitto, l'avere il soggetto attivo ricevuto dallo Stato, dall'U.e o da enti pubblici, contributi, sovvenzioni o finanziamenti destinati a favorire iniziative dirette alla realizzazione di opere o allo svolgimento di attività di pubblico interesse.
In ordine al delitto di peculato di cui all'art. 314, 1° comma, del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   L'oggetto materiale del delitto può essere costituito da denaro o da altra cosa mobile.
In ordine al delitto di peculato mediante profitto dell'errore altrui (art. 316 c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   Data la natura di reato proprio, soggetto attivo può essere solo il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio.
In ordine al delitto di peculato mediante profitto dell'errore altrui (art. 316 c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   L'errore altrui non deve essere determinato dal comportamento del pubblico ufficiale il quale deve limitarsi a trarne profitto.
In ordine al delitto di peculato mediante profitto dell'errore altrui (art. 316 c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   La ricezione e la ritenzione devono essere indebite.
In ordine al delitto di peculato mediante profitto dell'errore altrui (art. 316 c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   Tale reato appartiene alla generale categoria dei reati propri.
In ordine al delitto di peculato mediante profitto dell'errore altrui (art. 316 c.p.) è giuridicamente corretto affermare che:   L'oggetto materiale del delitto può essere costituito da denaro o da altra utilità.
In ordine al delitto di peculato, nell'ipotesi di cui al co. 1, art. 314 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   È applicabile l'aggravante di cui all'art. 61 n. 7 c.p. (danno patrimoniale di rilevante gravità).
In ordine al delitto di peculato, nell'ipotesi di cui al co. 1, art. 314 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   La competenza è del Tribunale collegiale.
In ordine al delitto di peculato, nell'ipotesi di cui al co. 1, art. 314 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   È consentito il fermo.
In ordine al delitto di peculato, nell'ipotesi di cui al co. 1, art. 314 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Data la natura di reato proprio, soggetto attivo può essere solo il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio, ma non anche l'esercente di un servizio di pubblica necessità.
In ordine al delitto di peculato, nell'ipotesi di cui al co. 1, art. 314 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   La pena prevista è la reclusione da quattro a dieci anni e sei mesi.
In ordine al delitto di peculato, nell'ipotesi di cui al co. 1, art. 314 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Presupposto del reato è il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui.
In ordine al delitto di peculato, nell'ipotesi di cui al co. 1, art. 314 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Ha natura plurioffensiva (Cass. 7-4-1999 n. 4328).
In ordine al delitto di peculato, nell'ipotesi di cui al co. 1, art. 314 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   È consentito l'arresto facoltativo in flagranza.
In ordine al delitto di peculato, nell'ipotesi di cui al co. 1, art. 314 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Secondo il più recente orientamento non sussiste il delitto in assenza di intrinseco rilievo economico dell'oggetto dell'appropriazione e di concreta incidenza di quest'ultima sulla funzionalità dell'ufficio o del servizio (Cass. 18-10-2013 n. 42836).
In ordine al delitto di peculato, nell'ipotesi di cui al co. 1, art. 314 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Il delitto in oggetto non esige che il denaro o la cosa mobile oggetto del delitto debba appartenere alla P.A., ma esige solo che essa si trovi nel possesso o nella disponibilità del soggetto attivo.
In ordine al delitto di peculato, nell'ipotesi di cui al co. 1, art. 314 del c.p. è giuridicamente corretto affermare che:   Costituisce uno degli elementi del reato il possesso o la disponibilità del bene da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 316 c.p. (peculato mediante profitto dell'errore altrui) è giuridicamente corretto affermare che:   Non è consentito il fermo ma è consentito l'arresto in flagranza se necessario ad interrompere l'attività criminosa.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 316 c.p. (peculato mediante profitto dell'errore altrui) è giuridicamente corretto affermare che:   È applicabile la circostanza attenuante della speciale tenuità del fatto (art. 323bis c.p.).
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 316 c.p. (peculato mediante profitto dell'errore altrui) è giuridicamente corretto affermare che:   La competenza è del tribunale collegiale.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 316 c.p. (peculato mediante profitto dell'errore altrui) è giuridicamente corretto affermare che:   La pena prevista per tale reato è la reclusione da sei mesi a tre anni.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 316 c.p. (peculato mediante profitto dell'errore altrui) è giuridicamente corretto affermare che:   L'arresto in flagranza è facoltativo e ammesso nelle sole ipotesi espressamente previste, mentre il fermo non è consentito.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 316 c.p. (peculato mediante profitto dell'errore altrui) è giuridicamente corretto affermare che:   Si procede d'ufficio e la competenza è del tribunale collegiale.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 316bis c.p. - malversazione ai danni dello Stato - è giuridicamente corretto affermare che:   È applicabile la circostanza attenuante della particolare tenuità del fatto (323-bis c.p.).
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 316bis c.p. - malversazione ai danni dello Stato - è giuridicamente corretto affermare che:   La pena prevista è la reclusione da sei mesi a quattro anni.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 317 c.p. - Concussione - è giuridicamente corretto affermare che:   Se il fatto criminoso è di particolare tenuità trovano applicazione le circostanze attenuanti (art. 323bis c.p.) e le pene sono diminuite.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 317 c.p. - Concussione - è giuridicamente corretto affermare che:   Sono applicabili le misure cautelari personali.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 317 c.p. - Concussione - è giuridicamente corretto affermare che:   La condanna comporta l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, salvo che per effetto di attenuanti, sia inflitta la reclusione per un tempo inferiore a tre anni, nel qual caso l'interdizione è temporanea.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 317 c.p. - Concussione - è giuridicamente corretto affermare che:   L'arresto in flagranza è facoltativo, e il fermo è consentito.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 317 c.p. - Concussione - è giuridicamente corretto affermare che:   Qualora il delitto sia stato commesso a causa o in occasione dell'esercizio di una attività imprenditoriale, la condanna comporta la pena accessoria della incapacità a contrattare con la P.A.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 317 c.p. - Concussione - è giuridicamente corretto affermare che:   Si procede d'ufficio e la competenza è del tribunale collegiale.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 317 c.p. - Concussione - è giuridicamente corretto affermare che:   La pena è della reclusione da sei a dodici anni.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 318 c.p. - Corruzione per l'esercizio della funzione - è giuridicamente corretto affermare che:   La pena è della reclusione da uno a sei anni.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 318 c.p. - Corruzione per l'esercizio della funzione - è giuridicamente corretto affermare che:   Si procede d'ufficio e la competenza è del tribunale in composizione collegiale.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 318 c.p. - Corruzione per l'esercizio della funzione - è giuridicamente corretto affermare che:   L'arresto in flagranza è facoltativo, mentre il fermo non è consentito.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 323 c.p. - Abuso d'ufficio - è giuridicamente corretto affermare che:   Si procede d'ufficio e la competenza è del tribunale collegiale.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 323 c.p. - Abuso d'ufficio - è giuridicamente corretto affermare che:   La pena è della reclusione da uno a quattro anni.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 323 c.p. - Abuso d'ufficio - è giuridicamente corretto affermare che:   L'arresto in flagranza è facoltativo, mentre il fermo non è consentito.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 328 c.p. (Rifiuto di atti d'ufficio. Omissione) è giuridicamente corretto affermare che:   Per l'ipotesi prevista al primo comma la pena è la reclusione da sei mesi a due anni.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 331 c.p. (interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità), salvo nell'ipotesi di cui al co. 2, è giuridicamente corretto affermare che:   La pena è la reclusione da sei mesi ad un anno e la multa non inferiore a 516 euro.
In ordine alle pene ed agli istituti processuali applicabili al delitto di cui all'art. 331 c.p. (interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità), salvo nell'ipotesi di cui al co. 2, è giuridicamente corretto affermare che:   Si procede d'ufficio e la competenza è del tribunale monocratico.
Indicare quale delle seguenti affermazioni relative al reato di abuso d'ufficio è corretta.   Per il verificarsi della punibilità, l'abuso deve estrinsecarsi nella violazione di norme di legge o di regolamento o dell'obbligo giuridico di astenersi.
Indicare quale delle seguenti affermazioni relative al reato di abuso d'ufficio è corretta.   Sotto il profilo soggettivo è necessario il dolo intenzionale.
Indicare quale tra le seguenti affermazioni in merito al reato di utilizzazione d'invenzioni o scoperte conosciute per ragione d'ufficio di cui all'art. 325 del c.p. è corretta.   Si procede d'ufficio e la competenza è del Tribunale collegiale.
Indicare quale tra le seguenti affermazioni in merito al reato di utilizzazione d'invenzioni o scoperte conosciute per ragione d'ufficio di cui all'art. 325 del c.p. è corretta.   La pena prevista è della reclusione da uno a cinque anni e della multa non inferiore a 516 euro.
Indicare quale tra le seguenti affermazioni in merito al reato di utilizzazione d'invenzioni o scoperte conosciute per ragione d'ufficio di cui all'art. 325 del c.p. è corretta.   Impiegare a proprio o altrui profitto significa usare illegittimamente le invenzioni, le scoperte, ecc. per assicurare a sè o ad altri un qualsiasi vantaggio materiale o anche solo morale.