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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Legislazione dei rifiuti

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La classificazione del rifiuto, attraverso l'assegnazione del codice EER, è effettuata da:   il produttore
La comunicazione di cui all'art. 215 del d.lgs. 152/2006 relativa al procedimento semplificato per l'autosmaltimento dei rifiuti:   deve essere rinnovata ogni cinque anni e, comunque, in caso di modifica sostanziale delle operazioni di auto smaltimento
La comunicazione di cui all'art. 216 del d.lgs. 152/2006 relativa al procedimento semplificato per l'esercizio delle operazioni di recupero dei rifiuti:   deve essere rinnovata ogni cinque anni e, comunque, in caso di modifica sostanziale delle operazioni di recupero
La creazione degli ATO risponde alla esigenza di:   individuare l'area territoriale che abbia le più adeguate dimensioni ai fini della gestione dei rifiuti
La disciplina comunitaria in materia di rifiuti trova la sua principale fonte normativa nella direttiva:   2008/98/CE
La disciplina comunitaria in materia di rifiuti trova la sua principale fonte normativa nella direttiva:   2008/98/CE
La disciplina degli imballaggi è prevista principalmente nel:   nel d.lgs. n. 152 del 2006
La disciplina degli imballaggi nell'ordinamento giuridico italiano:   è prevista dal d.lgs. n. 152 del 2006
La disciplina dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) è prevista principalmente nel:   d.lgs. n. 49 del 2014
La disciplina di veicoli fuori uso è prevista principalmente nel:   d.lgs. n. 209 del 2003
La gerarchia dei rifiuti prevede il seguente ordine di priorità:   prevenzione - preparazione per il riutilizzo - riciclaggio - recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia - smaltimento
La gerarchia dei rifiuti serve a consentire di definire:   un ordine di priorità di ciò che costituisce la migliore opzione ambientale nella normativa e politica dei rifiuti
La gerarchia dei rifiuti si applica quale:   ordine di priorità della normativa e della politica in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti
La gerarchia dei rifiuti stabilisce in generale un ordine di priorità:   di ciò che costituisce la migliore opzione ambientale nella normativa e politica dei rifiuti
La gestione dei rifiuti è effettuata conformemente ai principi di:   responsabilizzazione e cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell'utilizzo e nel consumo di beni da cui originano i rifiuti
La gestione dei rifiuti è effettuata:   nel rispetto delle norme vigenti in materia di partecipazione e di accesso alle informazioni ambientali
La gestione dei rifiuti:   costituisce attività di pubblico interesse
La gestione dei rifiuti:   è effettuata secondo criteri di efficacia ed efficienza
La normativa concernente pile, accumulatori e relativi rifiuti è prevista:   nel d.lgs. 20 novembre 2008, n. 188
La normativa in materia definisce “nuovo” produttore di rifiuti:   chiunque effettui operazioni di pretrattamento, di miscelazione o altre operazioni che hanno modificato la natura o la composizione dei rifiuti prodotti dal produttore iniziale
La normativa in materia definisce produttore di rifiuti “iniziale”:   il soggetto la cui attività produce rifiuti e il soggetto al quale sia giuridicamente riferibile detta produzione
La normativa italiana definisce le “migliori tecniche disponibili” (best available techniques -BAT) come:   la più efficiente e avanzata fase di sviluppo di attività e relativi metodi di esercizio indicanti l'idoneità pratica di determinate tecniche a costituire, in linea di massima, la base dei valori limite di emissione e delle altre condizioni di autorizzazione intesi ad evitare oppure, ove ciò si riveli impossibile, a ridurre in modo generale le emissioni e l'impatto sull'ambiente nel suo complesso
La normativa italiana sui rifiuti è disciplinata:   dal d. lgs. n. 152 del 2006
La normativa italiana sui rifiuti è disciplinata:   anche dalla normativa statale
La normativa italiana sui rifiuti dispone che la tutela dell'ambiente e degli ecosistemi naturali sia garantita:   da tutti gli enti pubblici e privati e dalle persone fisiche e giuridiche pubbliche o private
La normativa italiana sui rifiuti ha come obiettivo primario:   la promozione dei livelli di qualità della vita umana, da realizzare attraverso la salvaguardia ed il miglioramento delle condizioni dell'ambiente e l'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali
La normativa italiana sui rifiuti:   deve essere adottata nel rispetto degli obblighi internazionali, dell'ordinamento comunitario, delle attribuzioni delle Regioni e degli enti locali
La normativa sugli imballaggi di cui al d.lgs. n. 152 del 2006 è volta a perseguire tutti i seguenti obiettivi, tranne uno, quale?   garantire il minimo rendimento possibile degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio
La normativa sugli imballaggi di cui al d.lgs. n. 152 del 2006 riguarda la gestione:   di tutti gli imballaggi immessi sul mercato dell'Unione europea e di tutti i rifiuti di imballaggio derivanti dal loro impiego, utilizzati o prodotti da industrie, esercizi commerciali, uffici, negozi, servizi, nuclei domestici o da qualunque altro soggetto che produce o utilizza imballaggi o rifiuti di imballaggio, qualunque siano i materiali che li compongono
La normativa sui rifiuti definisce "centro di raccolta" l'area:   presidiata ed allestita per l'attività di raccolta mediante raggruppamento differenziato dei rifiuti urbani per frazioni omogenee conferiti dai detentori per il trasporto agli impianti di recupero e trattamento
La normativa sui rifiuti definisce "gestione integrata dei rifiuti" il complesso delle attività:   ivi compresa quella di spazzamento delle strade, volte ad ottimizzare la gestione dei rifiuti
La normativa sui rifiuti in Italia:   è disciplinata da un decreto legislativo che costituisce il testo di riferimento della materia
La nozione di "produttore di rifiuti" comprende:   sia il “produttore iniziale” che il “nuovo produttore” di rifiuti
La nozione giuridica di "riciclaggio":   definisce qualsiasi operazione di recupero attraverso cui i rifiuti sono trattati per ottenere prodotti, materiali o sostanze da utilizzare per la loro funzione originaria o per altri fini
La nozione giuridica di rifiuto:   è presente in una norma giuridica dell'ordinamento italiano
La nozione giuridica di rifiuto:   esiste ed è diversa dalla nozione giuridica di ambiente
La preparazione al riutilizzo è:   un'operazione su componenti e prodotti che sono diventati rifiuti e come tale deve essere preventivamente autorizzata
La procedura per il rilascio dell'AUA (DPR n. 59/2013) prevede che il gestore presenti apposita domanda:   al SUAP
La responsabilità estesa del produttore può comportare che gli Stati membri adottino misure, legislative o non, al fine di garantire da parte del produttore del prodotto:   l'accettazione dei prodotti restituiti e dei rifiuti che restano dopo l'utilizzo di tali prodotti
La responsabilità estesa del produttore riguarda:   il “produttore del prodotto”
La responsabilità estesa del produttore:   è utile all'obiettivo di creare una “società del riciclaggio”
La responsabilità estesa del produttore:   trova oggi delle forme di applicazione concreta nella normativa ambientale
La richiesta di rinnovo dell'autorizzazione unica ambientale va presentata:   180 giorni prima della scadenza dell'autorizzazione
La risoluzione delle questioni che involgono aspetti ambientali deve essere cercata e trovata nella prospettiva di garanzia dello sviluppo sostenibile:   in modo da salvaguardare il corretto funzionamento e l'evoluzione degli ecosistemi naturali dalle modificazioni negative che possono essere prodotte dalle attività umane
La speciale disciplina sanzionatoria prevista dalla parte vi bis del decreto legislativo 152/06, comporta, in caso di completamento positivo della procedura:   l'estinzione del reato
La tabella 3 della parte terza del del d.lgs.n.152 del 2006 determina:   valori limiti di emissione in acque superficiali e in fognatura
La validità dell'autorizzazione rilasciata ai sensi dell'art. 208 d.lgs.n.152 del 2006 è di:   10 anni
La violazione della normativa sui rifiuti:   può comportare l'applicazione della confisca
L'abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo ai sensi dell'art. 192 del d.lgs. n. 152 del 2006:   sono vietati
L'allegato B alla parte quarta del d.lgs.n.152 del 2006 contiene:   l'elenco non esaustivo delle operazioni di smaltimento
L'allegato C alla parte quarta del d.lgs.n.152 del 2006 contiene:   l'elenco non esaustivo delle operazioni di recupero
L'allegato D alla parte quarta del d.lgs.n.152 del 2006 contiene:   l'elenco dei rifiuti istituito ai sensi della Decisione della Commissione 2000/532/CE del 3 maggio 2000
L'art. 215 del d.lgs. 152/2006, che regola il procedimento semplificato per l'autosmaltimento dei rifiuti, dispone che alla comunicazione di inizio di attività, a firma del legale rappresentante dell'impresa, sia allegata:   una relazione dalla quale risulti il rispetto delle condizioni e delle norme tecniche specifiche e delle norme tecniche di sicurezza e delle procedure autorizzative previste dalla normativa vigente
L'art. 215 del d.lgs. 152/2006, che regola il procedimento semplificato per l'autosmaltimento dei rifiuti, prevede che qualora la Provincia accerti il mancato rispetto delle norme tecniche e delle condizioni previste dalla legge per tale procedimento:   la stessa disponga con provvedimento motivato il divieto di inizio ovvero di prosecuzione dell'attività, salvo che l'interessato non provveda a conformare alla normativa vigente detta attività ed i suoi effetti entro il termine e secondo le prescrizioni stabiliti dall'amministrazione
L'art. 216 del d.lgs. 152/2006, che regola il procedimento semplificato per l'esercizio delle operazioni di recupero dei rifiuti, dispone che alla comunicazione di inizio di attività, a firma del legale rappresentante dell'impresa, sia allegata una relazione che debba necessariamente indicare tutti i seguenti elementi, tranne uno:   gli estremi dell'autorizzazione unica di cui all'art. 208 del suddetto decreto che autorizzi allo svolgimento delle attività di recupero
L'art. 256 del d.lgs. n. 152 del 2006, che disciplina la fattispecie di “attività di gestione di rifiuti non autorizzata” prevde che:   chiunque, in violazione del divieto di cui all'articolo 187, effettua attività non consentite di miscelazione di rifiuti, è penalmente punito
L'attività di cernita è codificata in base all'allegato C alla parte IV d.lgs.n.152 del 2006 come:   R12
L'autorizzazione agli scarichi è rilasciata:   al titolare dell'attività da cui origina lo scarico
L'autorizzazione di cui all'articolo 208 del d.lgs. 152/2006 deve essere comunicata a cura dell'amministrazione competente al rilascio della stessa:   al Catasto dei rifiuti
L'autorizzazione per gli impianti di ricerca e sperimentazione di cui all'art. 211 d.lgs.n.152 del 2006 ha validità di:   due anni salvo proroga che può essere concessa previa verifica dei risultati annuali raggiunti e non può comunque superare altri due anni
L'autorizzazione unica di cui all'art. 208 del d.lgs. 152/2006 deve contenere tutti i seguenti elementi, tranne uno:   le modalità di manutenzione degli impianti per tutta la durata di vita dell'autorizzazione, che non ha scadenza e ha durata illimitata nel tempo salvo volontà di chiusura degli impianti da parte del titolare degli stessi
L'autorizzazione unica di cui all'art. 208 del d.lgs. 152/2006:   salvo casi particolari, ha durata di 10 anni ed è rinnovabile
Le attività di autosmaltimento dei rifiuti non pericolosi, come definite dall'art. 215 del d.lgs. n. 152 del 2006:   sono soggette, nel rispetto di determinate caratteristiche, ad una comunicazione di inizio di attività
Le attività di autosmaltimento di rifiuti pericolosi e la discarica di rifiuti:   restano sottoposte al regime autorizzatorio generale di cui agli articoli 208, 209, 210 e 211 del d.lgs. n. 152/2006
Le attività di raggruppamento e abbruciamento in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro dei materiali vegetali di cui all'articolo 185, comma 1, lettera f), d.lgs. 152/2006, effettuate nel luogo di produzione:   costituiscono normali pratiche agricole consentite per il reimpiego dei materiali come sostanze concimanti o ammendanti e non attività di gestione dei rifiuti
Le attività di sgombero della neve effettuate dalle pubbliche amministrazioni o da loro delegati, dai concessionari di reti infrastrutturali o infrastrutture:   non costituisce detenzione ai fini della lettera a) comma 1 dell'articolo 183, che definisce la nozione di rifiuto
Le norme che definiscono il campo di applicazione delle procedure semplificate di cui agli articoli 215 e 216 del d.lgs. 152/2006, devono indicare, per ciascun tipo di attività:   i tipi e le quantità di rifiuti e le condizioni in base alle quali le attività di smaltimento di rifiuti non pericolosi effettuate dai produttori nei luoghi di produzione degli stessi e le attività di recupero di cui all'Allegato C alla parte quarta del d.lgs. 152/2006 sono sottoposte alle procedure semplificate suddette
Le operazioni di carico, scarico, trasbordo, deposito e maneggio di rifiuti in aree portuali:   sono disciplinati dalle specifiche disposizioni di cui alla legge 28 gennaio 1994, n. 84 e di cui al decreto legislativo 24 giugno 2003, n. 182 di attuazione della direttiva 2000/59/CE sui rifiuti prodotti sulle navi e dalle altre disposizioni previste in materia dalla normativa vigente
Le ordinanze contingibili ed urgenti adottate ai sensi dell'art. 191 del d.lgs. 152/2006 in situazioni di eccezionale ed urgente necessità di tutela della salute pubblica e dell'ambiente:   salvo casi eccezionali, hanno efficacia per un periodo non superiore a sei mesi
Le procedure di cui all'articolo 208 del d.lgs. 152/2006 che regolano l'autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti:   si applicano anche per la realizzazione di varianti sostanziali in corso d'opera o di esercizio che comportino modifiche a seguito delle quali gli impianti non sono più conformi all'autorizzazione rilasciata
L'impresa che dispone il recupero o lo smaltimento dei rifiuti per conto di terzi rientra in una delle seguenti categorie:   intermediari
Lo smaltimento dei rifiuti è effettuato in condizioni di sicurezza e costituisce:   la fase residuale della gestione dei rifiuti, previa verifica, da parte della competente autorità, della impossibilità tecnica ed economica di esperire le operazioni di recupero
Lo smaltimento dei rifiuti ed il recupero dei rifiuti urbani non differenziati sono attuati con il ricorso ad una rete integrata ed adeguata di impianti al fine di:   realizzare l'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi e dei rifiuti del loro trattamento in ambiti territoriali ottimali
L'ordinamento giuridico italiano:   ha recepito la direttiva 2008/98/CE con il d.lgs. n. 205 del 2010