Elenco in ordine alfabetico delle domande di Domande 0751-1500
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- Nei casi di espropriazione forzata, quali sono gli effetti dell'intervento dei creditori? L'intervento dà diritto a partecipare alla distribuzione della somma ricavata, a partecipare all'espropriazione del bene pignorato e a provocarne i singoli atti
- Nei casi di espropriazione forzata, quando il provvedimento che dispone la vendita di un immobile non può stabilirne la divisione in lotti? Quando l'immobile costituisce un'unità colturale o quando il frazionamento potrebbe impedire la razionale coltivazione
- Nei casi in cui a dirigere le operazioni di divisione è stato delegato un notaio, questi dà avviso ai condividenti e ai creditori intervenuti del luogo, giorno e ora in cui le operazioni avranno inizio, almeno: cinque giorni prima
- Nei casi in cui sia necessario esaminare documenti contabili e registri e il giudice istruttore abbia incaricato il consulente tecnico, questi può ricevere dal giudice il compito di tentare la conciliazione delle parti? Sì
- Nei casi stabiliti dal primo comma dell'art. 502 c.p.c., quando inizia a decorrere il termine per l'istanza di assegnazione o di vendita delle cose date in pegno e dei mobili soggetti a ipoteca? Dalla notificazione del precetto
- Nei procedimenti davanti al tribunale, il collegio può limitarsi a pronunciare con sentenza la condanna generica alla prestazione? Sì, su istanza di parte, quando è già accertata la sussistenza di un diritto, ma è ancora controversa la quantità della prestazione dovuta
- Nei procedimenti in materia di controversie individuali di lavoro, quando sia certo il diritto, ma non sia possibile determinare la somma dovuta, il giudice: la liquida con valutazione equitativa
- Nei procedimenti per le controversie in materia di lavoro, il giudice può disporre con ordinanza il pagamento di una somma a titolo provvisorio, quando ritenga il diritto accertato e nei limiti della quantità per cui ritiene già raggiunta la prova? Sì, in ogni stato del processo, su istanza del lavoratore
- Nel caso di vendita o di assegnazione di un bene gravato da pegno o da ipoteca, ai sensi dell'art. 508 c.p. c.: l'aggiudicatario o l'assegnatario, con l'autorizzazione del giudice dell'esecuzione, può concordare con il creditore pignoratizio o ipotecario l'assunzione del debito con le garanzie ad esso inerenti, liberando il debitore
- Nel giudizio civile è ammessa la condanna al risarcimento del danno a carico di chi ha agito in mala fede o colpa grave? Sì, è ammessa
- Nel giudizio civile è ammessa la condanna al risarcimento del danno a carico di chi ha agito: a) in mala fede; b) con colpa; c) con colpa grave. Solo a) e c)
- Nel giudizio civile, il giudice competente per la causa principale conosce sempre anche delle domande riconvenzionali che dipendono dal titolo dedotto in giudizio dall'attore? Solo se esse non eccedono la sua competenza per materia o per valore
- Nel giudizio civile, il giudice può condannare una parte al risarcimento di determinati danni causati all'altra parte per violazione di doveri comportamentali. Di seguito si elencano alcuni casi in cui ciò avviene, ma in uno di essi il termine "risarcimento" è usato impropriamente. Quale? Risarcimento delle spese causate per violazione del dovere di lealtà e probità
- Nel giudizio civile, il giudice, se viene proposta una domanda riconvenzionale che pur dipendendo dal titolo dedotto in giudizio dall'attore eccede la sua competenza per valore: può, a determinate condizioni, decidere della domanda principale e rimettere la domanda riconvenzionale al giudice competente; oppure può rimettere a quest'ultimo l'intera causa
- Nel giudizio civile, in caso di pluralità di soccombenti, il giudice: condanna ciascuna parte alle spese e ai danni in proporzione del rispettivo interesse nella causa
- Nel giudizio civile, NON configura un'ipotesi di condanna al risarcimento di danni causati da una parte processuale all'altra per violazione di doveri comportamentali: la compensazione delle spese
- Nel giudizio civile, NON configura un'ipotesi di condanna al risarcimento di danni causati da una parte processuale all'altra per violazione di doveri comportamentali: la distrazione delle spese a favore del difensore
- Nel pignoramento l'ufficiale giudiziario deve preferire: il denaro contante, gli oggetti preziosi e i titoli di credito e ogni altro bene che appaia di sicura realizzazione
- Nel precetto è indicata la dichiarazione di residenza della parte istante nel comune in cui ha sede il giudice competente per l'esecuzione? Sì, o in alternativa l'elezione di domicilio
- Nel procedimento in sede di rinvio, le parti conservano la stessa posizione processuale che avevano nel procedimento in cui fu pronunciata la sentenza cassata? Sì
- Nel processo civile come è determinato l'ammontare delle spese e degli onorari di difesa? È sempre determinato dal giudice
- Nel processo civile, a seguito della distrazione delle spese a favore del difensore, questi: diventa titolare di un autonomo diritto di credito verso il soccombente
- Nel processo civile, cos'è la "distrazione delle spese" a favore del difensore? L'attribuzione al difensore di un credito autonomo, verso il soccombente, per gli onorari e le spese da lui anticipate
- Nel processo civile, gli onorari di difesa sono determinati: dal giudice
- Nel processo civile, il mutamento della giurisprudenza rispetto alle questioni dirimenti potrebbe legittimare la compensazione parziale o per intero delle spese? Sì, potrebbe
- Nel processo civile, il mutamento della giurisprudenza rispetto alle questioni dirimenti potrebbe legittimare la condanna alle spese? No, non può
- Nel processo civile, il mutamento della giurisprudenza rispetto alle questioni non dirimenti potrebbe legittimare la compensazione delle spese? No, non può
- Nel processo civile, l'assoluta novità della questione trattata può legittimare: a) la condanna di una parte alle spese; b) la compensazione parziale delle spese; c) la compensazione totale delle spese. Solo b) e c)
- Nel processo civile, le spese della notificazione del precetto sono liquidate: dall'ufficiale giudiziario
- Nel processo civile, se il giudice accoglie la domanda in misura non superiore a una proposta conciliativa che la parte soccombente ha rifiutato, questa parte sarà condannata al pagamento delle spese? Solo se ha rifiutato la proposta senza giustificato motivo
- Nel processo civile, se il giudice accoglie la domanda in misura non superiore a una proposta conciliativa che una parte ha rifiutato senza giustificato motivo, questa parte sarà condannata al pagamento delle spese: ma solo di quelle maturate dopo la formulazione della proposta
- Nel processo civile, se l'istanza del difensore di distrazione delle spese a suo favore è accolta, il difensore diviene creditore: della parte soccombente
- Nel processo civile, se una parte rifiuta senza giustificato motivo una proposta conciliativa, sarà condannata al pagamento delle spese del processo maturate dopo la formulazione della proposta? Solo se il giudice accoglie la domanda in misura non superiore alla proposta
- Nel processo di esecuzione civile, di chi sono a carico le spese sostenute dal creditore procedente e da quelli intervenuti che partecipano utilmente alla distribuzione? Di chi ha subito l'esecuzione
- Nel processo di esecuzione civile, le spese sostenute dai creditori intervenuti che partecipano utilmente alla distribuzione sono a carico: di chi ha subito l'esecuzione
- Nel pronunciare la condanna alle spese del processo civile, il giudice può escludere la ripetizione delle spese sostenute dalla parte vincitrice? Sì, se le ritiene eccessive o superflue
- Nel ricorso per cassazione la Corte, dopo la discussione della causa, delibera: nella stessa seduta, la sentenza in camera di consiglio
- Nel ricorso per cassazione le parti possono presentare le loro memorie in cancelleria non oltre: cinque giorni prima della udienza
- Nel seguito vengono indicati alcuni casi in cui una parte, vincitrice di un processo civile, è comunque tenuta al pagamento, eventualmente parziale, delle spese di giudizio. Un caso è estraneo alla serie. Quale? La controparte stava in giudizio personalmente
- Nell'ambito del processo di esecuzione, ai sensi dell'art. 478 c.p.c., se l'efficacia del titolo esecutivo è subordinata a cauzione: non si può iniziare l'esecuzione forzata fino a che non sia stata versata la cauzione
- Nell'ambito della decisione del collegio, ciascuna delle parti, nel precisare le conclusioni, può chiedere: che la causa sia discussa oralmente dinanzi al collegio
- Nell'ambito dell'espropriazione di beni indivisi, se si deve procedere alla divisione l'esecuzione: è sospesa finché sulla divisione stessa non sia intervenuto un accordo fra le parti o pronunciata una sentenza aventi i requisiti di cui all'art. 627 c.p.c.
- Nelle cause di omologazione del concordato fallimentare e del concordato preventivo, il tribunale: giudica in composizione collegiale
- Nelle cause di omologazione del concordato fallimentare e del concordato preventivo: il tribunale giudica in composizione collegiale
- Nelle cause relative a prestazioni alimentari periodiche, come si determina il valore della causa se il titolo è controverso? In base all'ammontare alle somme dovute per due anni
- Nelle cause relative a quote di obbligazioni di più parti, se è chiesto da più persone o contro più persone l'adempimento per quote di un'obbligazione, come si determina il valore della causa? Dal valore dell'intera obbligazione
- Nelle cause relative a somme di denaro o a beni mobili, cosa accade se l'attore omette di dichiarare il valore della causa? La causa si presume di competenza del giudice adito
- Nelle controversie in materia di previdenza e assistenza obbligatorie indicate nell'art. 442 c.p.c. sono di competenza: del tribunale, in funzione di giudice del lavoro, nella cui circoscrizione ha residenza l'attore
- Nelle controversie individuali di lavoro il giudice di appello: può disporre con ordinanza non impugnabile che l'esecuzione sia sospesa quando dalla stessa possa derivare all'altra parte gravissimo danno
- Nelle controversie individuali di lavoro, il giudice può autorizzare la sostituzione della verbalizzazione da parte del cancelliere con la registrazione su nastro delle deposizioni di testi e delle audizioni delle parti o di consulenti? Sì, può
- Nelle controversie individuali di lavoro, il giudice può disporre l'accesso al luogo di lavoro? Sì, su istanza di parte
- Nelle controversie individuali di lavoro, il giudice può disporre l'esame dei testimoni sul luogo di lavoro? Sì, su istanza di parte
- Nelle controversie individuali di lavoro, il giudice può disporre: d'ufficio l'ammissione di ogni mezzo di prova, anche fuori dei limiti stabiliti dal codice civile, ad eccezione del giuramento decisorio
- Nelle controversie individuali di lavoro, il giudice può fissare nel dispositivo un termine di sessanta giorni, per il deposito della sentenza? Sì, in caso di particolare complessità della controversia
- Nelle controversie individuali di lavoro, il giudice: su istanza di parte, in ogni stato del giudizio, dispone con ordinanza il pagamento delle somme non contestate
- Nelle controversie individuali di lavoro, il giudice: se la natura della controversia lo richiede, il giudice, in qualsiasi momento, nomina uno o più consulenti tecnici
- Nelle controversie individuali di lavoro, in primo grado la parte può stare in giudizio personalmente quando il valore della causa non eccede: 129,11 euro
- Nelle controversie individuali di lavoro, la mancata comparizione personale delle parti: senza giustificato motivo, costituisce comportamento valutabile dal giudice ai fini del giudizio
- Nelle controversie individuali di lavoro, la sentenza può essere depositata dopo novanta giorni? No, mai
- Nelle controversie individuali di lavoro, le parti hanno facoltà di farsi rappresentare da: un procuratore generale o speciale, il quale deve essere a conoscenza dei fatti della causa
- Nelle controversie individuali di lavoro, le sentenze che pronunciano condanna a favore del lavoratore per crediti derivanti dai rapporti di cui all'art. 409 c.p.c.: sono provvisoriamente esecutive
- Nelle controversie individuali di lavoro, nell'udienza fissata per la discussione della causa: il giudice interroga liberamente le parti presenti, tenta la conciliazione della lite e formula alle parti una proposta transattiva o conciliativa
- Nelle controversie individuali di lavoro, nell'udienza il giudice incaricato fa la relazione orale della causa. Il collegio: sentiti i difensori delle parti, pronuncia sentenza dando lettura del dispositivo nella stessa udienza
- Nelle controversie individuali di lavoro, quando il giudice può disporre l'ammissione di ogni mezzo di prova? In qualsiasi momento
- Nelle controversie individuali di lavoro, quando sia certo il diritto ma non sia possibile determinare la somma dovuta, il giudice: la liquida con valutazione equitativa
- Nelle controversie individuali di lavoro, si può proporre appello avverso una sentenza che ha deciso una controversia di 20 euro di valore? No
- Nelle controversie individuali di lavoro, sono inappellabili le sentenze che hanno deciso una controversia di valore non superiore a: 25,82 euro
- Nelle controversie individuali di lavoro, un'associazione sindacale ha facoltà di rendere in giudizio, tramite un suo rappresentante, informazioni e osservazioni orali o scritte? Sì, su istanza di parte
- Nelle controversie individuali di lavoro: il giudice indica alle parti in ogni momento le irregolarità degli atti e dei documenti che possono essere sanate assegnando un termine per provvedervi, salvo gli eventuali diritti quesiti
- Nelle controversie individuali di lavoro: si può procedere all'esecuzione con la sola copia del dispositivo, in pendenza del termine per il deposito della sentenza