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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Quesiti dal n.2001 al n.3000

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Fatte salve le disposizioni contenute nei regolamenti locali, quando un muro si trovi ad una distanza dal confine minore di un metro e mezzo, puo' il vicino chiederne la comunione?   Si', soltanto allo scopo di fabbricare contro il muro stesso
Fatte salve le disposizioni contenute nei regolamenti locali, quando un muro si trovi ad una distanza dal confine pari a cinque metri, esiste per il vicino il diritto di richiederne la comunione?   No
Fatte salve le disposizioni delle leggi speciali, a chi spetta il tesoro che venga scoperto, per solo effetto del caso, da una persona diversa dal proprietario della cosa mobile in cui esso e' nascosto?   Al proprietario della cosa mobile per meta' ed al ritrovatore del tesoro per l'altra meta'
Filana intende comprare un pregiato quadro da Tizio, critico d'arte attualmente all'estero per motivi di lavoro; il 20 luglio 1998, nel disporre per testamento olografo delle proprie sostanze, lega il detto quadro allo stesso Tizio. Il 9 febbraio 1999, due mesi dopo aver comprato il quadro, Filana muore e Tizio, che a malincuore si era disfatto del detto quadro, avuta notizia della pubblicazione del testamento di Filana, si reca dal notaio Romolo Romani e chiede chiarimenti circa il legato in suo favore; il notaio rispondera' che il detto legato e':   valido, perche' il quadro al tempo in cui fu fatto il testamento era gia' di proprieta' del legatario ma al tempo dell'apertura della successione si trova in proprieta' del testatore
Filana intende permutare il proprio appartamento in Milano con quello in Torino del fratello Tizio. Sei giorni prima della data stabilita per l'atto di permuta, Filana, vedova e senza figli, con testamento olografo istituisce erede universale delle proprie sostanze l'amica Mevia e lega l'appartamento in Torino, non ancora acquistato, al fratello Tizio. Un anno dopo la conclusione del contratto di permuta, Filana muore. Cinque mesi dopo la pubblicazione del testamento olografo di Filana, Mevia si reca dal notaio Romolo Romani e chiede chiarimenti circa il legato in favore di Tizio; il notaio rispondera' che il detto legato e':   valido, perche' l'appartamento in Torino al tempo in cui fu fatto il testamento era di proprieta' del legatario ma al tempo dell'apertura della successione si trova in proprieta' del testatore
Filano ha costruito con materiali propri una villetta sul terreno dell'amico Mevio, il quale lo aveva verbalmente autorizzato ad eseguire i predetti lavori di costruzione. Entrambi si recano dal notaio Romolo Romani al quale chiedono di chi sia la proprieta' della villetta. Il notaio rispondera' che:   la villetta e' di proprieta' di Mevio
Filano muore e la sua successione e' regolata da testamento con il quale vengono nominati eredi la moglie Calpurnia e l'unico figlio Tizio e viene apposto alla disposizione a favore di quest'ultimo il termine di cinque anni dal quale l'effetto di essa deve cessare. Tizio si reca dal notaio il quale gli dira' che il termine:   Si considera non apposto
Filano, famoso antiquario, e' vedovo e ha quattro figli: Primo, affermato fotografo d'interni, Secondo e Terzo, entrambi restauratori che non hanno mai prestato attivita' di lavoro nell'impresa paterna, e Quarto, iscritto alla facolta' di farmacia a Perugia. Possono Filano e i suoi figli concludere un contratto per atto pubblico con cui Filano trasferisce la propria azienda in parti uguali a Secondo e Terzo e questi ultimi liquidano Quarto con il trasferimento di un appartamento di loro proprieta' sito a Perugia e di valore corrispondente alla quota di legittima spettante a Quarto, mentre Primo rinuncia alla liquidazione della quota di legittima a lui spettante, in modo che quanto ricevuto dai contraenti possa non essere soggetto a collazione o a riduzione?   Si', perche' il contratto che s'intende concludere non viola il divieto di patti successori
Filano, imprenditore edile vedovo con due figli, ha concluso per atto pubblico un patto di famiglia col quale ha trasferito l'intera sua azienda al figlio Primo, che, nel medesimo contratto, ha liquidato la sorella Seconda con il pagamento di una somma corrispondente al valore della quota di legittima a lei spettante. Il contratto concluso da Filano, Primo e Seconda, che non prevede possibilita' di recesso, puo' essere sciolto?   Si', dalle medesime persone che lo hanno concluso, mediante diverso contratto, con le medesime caratteristiche e i medesimi presupposti del primo
Filano, imprenditore edile vedovo con due figli, ha concluso per atto pubblico un patto di famiglia col quale ha trasferito l'intera sua azienda al figlio Primo, che, nel medesimo contratto, ha liquidato la sorella Seconda con il pagamento di una somma corrispondente al valore della quota di legittima a lei spettante. E' possibile recedere dal contratto?   Si', ma necessariamente attraverso dichiarazione agli altri contraenti certificata da un notaio e se il recesso sia stato espressamente previsto nel patto di famiglia
Filano, imprenditore edile vedovo con due figli, ha concluso per atto pubblico un patto di famiglia col quale ha trasferito l'intera sua azienda al figlio Primo, che, nel medesimo contratto, ha liquidato la sorella Seconda con il pagamento di una somma corrispondente al valore della quota di legittima a lei spettante. Il contratto concluso da Filano, Primo e Seconda puo' essere modificato?   Si', mediante diverso contratto concluso fra le medesime persone, con le medesime caratteristiche e i medesimi presupposti del primo
Filano, imprenditore edile vedovo con due figli, ha concluso per atto pubblico un patto di famiglia col quale ha trasferito l'intera sua azienda al figlio Primo, che, nel medesimo contratto, ha liquidato la sorella Seconda con il pagamento di una somma corrispondente al valore della quota di legittima a lei spettante. Il contratto concluso da Filano, Primo e Seconda puo' essere modificato?   Si', mediante diverso contratto concluso fra le medesime persone, con le medesime caratteristiche e i medesimi presupposti del primo
Filano, imprenditore edile vedovo con due figli, ha concluso un patto di famiglia col quale ha trasferito l'intera sua azienda al figlio Primo, che, nel medesimo contratto, ha liquidato la sorella Seconda con il pagamento di una somma corrispondente al valore della quota di legittima a lei spettante. Puo' Filano recedere dal contratto, ancorche' il recesso non sia stato espressamente previsto nel contratto stesso?   No
Filano, novantenne, celibe e senza figli, ha tre fratelli: Mevio, Sempronio e Tizio, il quale ultimo e' coniugato con Prima e ha due figli: Terzo e Secondo. Filano con testamento pubblico in data 10 maggio 1990 istituisce erede universale il fratello Tizio, disponendo che questi, qualora non possa accettare, venga sostituito dagli estranei Calpurnio e Mario. Tizio muore in data 20 luglio 1999. Apertasi la successione di Filano in data 20 dicembre 2000, la sua eredita' si devolve:   a Calpurnio e Mario
Filano, ricchissimo industriale, ha donato la propria azienda ai figli Tizio e Caio, un appartamento in Roma alla moglie Calpurnia e una villa in Frascati al fratello Mevio. Successivamente egli dispone per testamento istituendo eredi i tre figli, Tizio, Caio e Sempronio e il fratello Mevio per un quarto ciascuno. All'atto della pubblicazione del testamento tutti i chiamati hanno accettato l'eredita', e i legittimari hanno anche rinunciato all'eventuale azione di riduzione. In questo caso chi e' tenuto alla collazione?   Tizio e Caio
Filano, ricco imprenditore, si reca dal notaio Romolo Romani manifestandogli l'intenzione di donare la propria tenuta in Velletri al primo dei figli che avra' Tizietto, figlio sedicenne di Sempronio, fratello di Filano. Il notaio Romolo Romani rispondera':   che la donazione puo' essere fatta anche se il donatario non e' stato ancora concepito, purche' Tizietto sia vivente al momento della donazione