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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Quesiti dal n.1001 al n.2000

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Fatte salve le disposizioni delle leggi speciali a chi spetta la proprieta' del tesoro scoperto per caso nel fondo altrui?   Per meta' al proprietario del fondo e per meta' al ritrovatore
Fatte salve le disposizioni delle leggi speciali, a chi spetta il tesoro che venga scoperto dal proprietario del fondo in cui esso e' nascosto?   Al proprietario del fondo
Fatte salve le disposizioni delle leggi speciali, a chi spetta il tesoro che venga scoperto dal proprietario della cosa mobile in cui esso e' nascosto?   Al proprietario della cosa mobile
Fatte salve le disposizioni delle leggi speciali, a chi spetta il tesoro che venga scoperto, per solo effetto del caso, da una persona diversa dal proprietario del fondo in cui esso e' nascosto?   Al proprietario del fondo per meta' ed al ritrovatore del tesoro per l'altra meta'
Fatte salve le disposizioni delle leggi speciali, a chi spetta il tesoro che venga scoperto, per solo effetto del caso, da una persona diversa dal proprietario del fondo in cui esso e' nascosto?   Al proprietario del fondo per meta' ed al ritrovatore del tesoro per l'altra meta'
Fatte salve le disposizioni delle leggi speciali, a chi spetta il tesoro che venga scoperto, per solo effetto del caso, da una persona diversa dal proprietario della cosa mobile in cui esso e' nascosto?   Al proprietario della cosa mobile per meta' ed al ritrovatore del tesoro per l'altra meta'
Filano chiede di ritirare il proprio testamento olografo formalmente depositato quattro anni prima presso il notaio Romolo Romani, il quale gli risponde che il predetto testamento olografo:   puo' essere ritirato in ogni tempo
Filano chiede di ritirare il proprio testamento olografo formalmente depositato sei anni prima presso il notaio Romolo Romani, il quale gli risponde che il predetto testamento olografo:   puo' essere ritirato in ogni tempo
Filano chiede di ritirare il proprio testamento segreto ricevuto quattro anni prima dal notaio Romolo Romani, il quale gli risponde che il predetto testamento segreto:   puo' essere ritirato in ogni tempo
Filano chiede di ritirare il proprio testamento segreto ricevuto sei anni prima dal notaio Romolo Romani, il quale gli risponde che il predetto testamento segreto:   puo' essere ritirato in ogni tempo
Filano e Tizio, ciascuno per la quota di un ottavo, Sempronio, Mevio e Caio, ciascuno per la quota di un quarto, sono chiamati per legge all'eredita' di Martino. Essi intendono rinunziare come segue all'eredita' relitta: Filano e Mevio ciascuno per l'intera sua quota e Tizio, Sempronio e Caio per la meta' della quota a ciascuno di loro devoluta.Chi di essi potra' validamente rinunziare all'eredita' secondo gli intendimenti manifestati?   Mevio e Filano
Filano ha accettato con beneficio di inventario l'eredita' di Caio; nell'asse ereditario sono comprese due navi iscritte nei relativi registri della capitaneria di porto di Messina e un appartamento a Torino. La successione si e' aperta a Messina, Filano e' residente a Milano e Caio e' deceduto a Milano. Filano intende rilasciare i beni a favore dei creditori e dei legatari. Nel caso prospettato la dichiarazione di rilascio deve essere:   trascritta nella capitaneria di porto di Messina, iscritta nel registro delle successioni di Messina, annotata nella conservatoria dei registri immobiliari di Messina, e trascritta nella conservatoria dei registri immobiliari di Torino
Filano ha costruito con materiali propri una villetta sul terreno dell'amico Mevio il quale lo aveva verbalmente autorizzato ad eseguire i predetti lavori di costruzione. Entrambi si recano dal Notaio Romolo Romani al quale chiedono a chi spetti la proprieta' della villetta. Il notaio rispondera' che:   La villetta e' di proprieta' di Mevio, il quale non puo' obbligare Filano a rimuoverla ma deve, a propria scelta, pagargli il valore dei materiali ed il prezzo della manodopera oppure l'aumento di valore recato al fondo
Filano ha costruito con materiali propri una villetta sul terreno dell'amico Tizio, il quale lo aveva verbalmente autorizzato ad eseguire i predetti lavori di costruzione. Entrambi si recano dal notaio Romolo Romani al quale chiedono di chi sia la proprieta' della villetta. Il notaio rispondera' che:   la villetta e' di proprieta' di Tizio
Filano vedovo e senza figli e' proprietario, tra l'altro, di due alloggi. Filano intende attribuire, a titolo di legato, un appartamento a ciascuno dei suoi nipoti minorenni Sempronio e Calpurnio. Sempronio e' figlio del fratello Mevione ed e' sottoposto alla potesta' dei genitori. Calpurnio, orfano, e' sottoposto alla tutela di Caione. Filano, non avendo fiducia nei genitori di Sempronio e nel tutore Caione, intende nominare ai propri nipoti, quale curatore speciale, l'amico fidato Tizione. Filano si rivolge pertanto al notaio chiedendo se cio' sia possibile e questi gli rispondera' che:   La nomina del curatore speciale Tizione e' possibile sia per Sempronio che per Calpurnio
Filano, chiamato all'eredita' di Caio, rinuncia all'eredita' stessa per effetto di dolo. Decorsi sette anni dal giorno in cui e' stato scoperto il dolo, Filano si reca dal notaio per sapere se puo' impugnare la rinuncia all'eredita'. Il notaio gli rispondera' che:   non puo' impugnare la rinuncia all'eredita' poiche' la relativa azione si prescrive in cinque anni dal giorno in cui e' stato scoperto il dolo
Filano, chiamato all'eredita' di Caio, rinuncia all'eredita' stessa per effetto di dolo. Decorsi tre anni dal giorno in cui e' stato scoperto il dolo, Filano si reca dal notaio per sapere se puo' impugnare la rinuncia all'eredita'. Il notaio gli rispondera' che:   puo' impugnare la rinuncia all'eredita' poiche' la relativa azione si prescrive in cinque anni dal giorno in cui e' stato scoperto il dolo
Filano, chiamato all'eredita' di Caio, rinuncia all'eredita' stessa per effetto di dolo. Decorsi tre anni dal giorno in cui e' stato scoperto il dolo, Filano si reca dal notaio per sapere se puo' impugnare la rinuncia all'eredita'. Il notaio gli rispondera' che:   puo' impugnare la rinuncia all'eredita' poiche' la relativa azione si prescrive in cinque anni dal giorno in cui e' stato scoperto il dolo
Filano, chiamato all'eredita' di Caio, rinuncia all'eredita' stessa per effetto di violenza. Decorsi sette anni dal giorno in cui e' cessata la violenza Filano si reca dal notaio per sapere se puo' impugnare la rinuncia all'eredita'. Il notaio gli rispondera' che:   non puo' impugnare la rinuncia all'eredita' poiche' la relativa azione si prescrive in cinque anni dal giorno in cui e' cessata la violenza
Filano, chiamato all'eredita' di Caio, rinuncia all'eredita' stessa per effetto di violenza. Decorsi tre anni dal giorno in cui e' cessata la violenza Filano si reca dal notaio per sapere se puo' impugnare la rinuncia all'eredita'. Il notaio gli rispondera' che:   puo' impugnare la rinuncia all'eredita' poiche' la relativa azione si prescrive in cinque anni dal giorno in cui e' cessata la violenza
Filano, chiamato all'eredita' di Caio, rinuncia all'eredita' stessa per effetto di violenza. Decorsi tre anni dal giorno in cui e' cessata la violenza Filano si reca dal notaio per sapere se puo' impugnare la rinuncia all'eredita'. Il notaio gli rispondera' che:   puo' impugnare la rinuncia all'eredita' poiche' la relativa azione si prescrive in cinque anni dal giorno in cui e' cessata la violenza
Filano, figlio naturale riconosciuto ed unico discendente di Romolo il quale ha rinunziato all'eredita' di Tizia di cui era figlio legittimo, si reca dal notaio chiedendogli se sull'eredita' di Tizia gli spetti la medesima quota spettante al padre Romolo. Il notaio gli rispondera':   Che Filano ha gli stessi diritti del genitore Romolo, avendo questi rinunciato all'eredita' di Tizia
Filano, ricco proprietario terriero coniugato con Marina, e' padre di Tizio e Mevio, figli legittimi, e di Martino, figlio naturale non riconoscibile. Egli muore e dispone dell'intero patrimonio nominando per testamento eredi universali Tizio e Mevio. In vita Filano ha effettuato donazioni solo in favore di Marina e non ha fatto alcun altro tipo di liberalita'; Marina ha ricevuto attribuzioni patrimoniali il cui valore e' di poco superiore a quanto alla stessa sarebbe spettato a titolo di legittima. In questo caso:   Martino ha diritto di ottenere dagli eredi e dalla donataria, in proporzione a quanto questi hanno ricevuto dal defunto, un assegno vitalizio pari all'ammontare della rendita della quota di eredita' alla quale avrebbe avuto diritto, se la filiazione fosse stata dichiarata o riconosciuta
Filano, vedovo, e' recentemente deceduto ultranovantenne senza lasciare testamento. Egli aveva avuto tre figli, Calpurnio, Primo e Sempronio, di cui i primi due gli sono premorti; Calpurnio aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Secondo, il quale aveva avuto a sua volta un unico figlio, Terzo; Primo aveva generato anch'egli un unico figlio, anch'egli premorto al padre ed al nonno, a nome Mario il quale aveva avuto tre figli a nome Remo, Tizietto e Mevio. Tenuto conto che Mevio, il quale non ha avuto figli, e' deceduto prima del padre dopo aver nominato erede universale la sua convivente Seconda, l'eredita' relitta da Filano spettera':   un terzo a Sempronio, un terzo a Terzo e per l'altro terzo a Remo e Tizietto
Filano, vedovo, e' recentemente deceduto ultranovantenne senza lasciare testamento. Gli unici suoi due figli, Calpurnio e Remo, gli erano premorti; Calpurnio aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Caio, il quale aveva avuto a sua volta un unico figlio, Mario; Remo aveva generato anch'egli un unico figlio, anche questo premorto al padre ed al nonno, a nome Sempronio il quale aveva avuto tre figli a nome Tizio, Terzo e Primo. Tenuto conto che Primo, il quale non ha avuto figli, e' deceduto prima del padre dopo aver nominato erede universale la sua convivente Mevia, l'eredita' relitta da Filano spettera':   per meta' a Mario e per l'altra meta' a Tizio e Terzo
Filano, vedovo, e' recentemente deceduto, lasciando per testamento, sua unica erede universale la convivente Seconda. I nipoti Sempronio, Mevio e Caio, figli del suo unico figlio premorto Tizio, esperiscono vittoriosamente l'azione di riduzione per l'ottenimento della quota di legittima. In questo caso l'eredita' relitta da Filano spettera':   per meta' a Seconda e per l'altra meta' a Sempronio, Mevio e Caio in parti uguali fra loro