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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Diritto civile

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La causa di un contratto che costituisce il mezzo per eludere l'applicazione di una norma imperativa è, ai sensi dell'art. 1344 c.c.:   Illecita.
La clausola penale è la clausola con cui si conviene che, in caso d'inadempimento o di ritardo nell'adempimento uno dei contraenti è tenuto a una determinata prestazione. A norma di quanto dispone l'art. 1382 c.c. è corretto affermare che essa è dovuta solo se si prova il danno?   No, essa è dovuta indipendentemente dalla prova del danno.
La compensazione legale (art. 1243 c.c.) estingue i due debiti dal giorno della loro coesistenza. Il giudice può rilevarla d'ufficio?   No.
La compravendita (art. 1470 c.c.):   E' un contratto traslativo.
La condizione che consiste in un fatto volontario il cui compimento o la cui omissione non dipende da seri o apprezzabili motivi, ma dal mero arbitrio della parte è:   Meramente potestativa.
La condizione propriamente detta (condicio facti) è caratterizzata dall'incertezza dell'evento futuro dal quale si può far dipendere l'efficacia oppure la risoluzione del negozio. Nel primo caso la condizione si definisce:   Sospensiva.
La condizione propriamente detta (condicio facti) è caratterizzata dall'incertezza dell'evento futuro dal quale si può far dipendere l'efficacia oppure la risoluzione del negozio. Nel secondo caso la condizione si definisce:   Risolutiva.
La dichiarazione scritta attraverso la quale la parte adempiente intima alla parte inadempiente di adempiere in un congruo termine e contemporaneamente avverte la controparte che, decorso inutilmente detto termine, il contratto s'intenderà senz'altro risoluto costituisce ai sensi dell'art. 1454 c.c.:   Diffida ad adempiere.
La disciplina civilistica consente alle parti di concludere contratti atipici?   Si, purché siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l'ordinamento giuridico.
La disciplina contenuta all'art. 1021 c.c. del diritto reale d'uso su una cosa fruttifera consente al suo titolare di raccogliere i frutti della stessa?   Si, ma solo per quanto occorre ai bisogni suoi e della sua famiglia.
La dottrina distingue tra capacità di agire e legittimazione; indicare quale affermazione in merito è corretta.   La capacità esprime una generica attitudine intrinseca del soggetto, mentre la legittimazione esprime una relazione con l'oggetto.
La dottrina distingue tra capacità di agire e legittimazione; indicare quale affermazione in merito è corretta.   Non sempre il difetto di legittimazione produce l'invalidità dell'atto.
La dottrina distingue tra capacità di agire e legittimazione; indicare quale affermazione in merito è corretta.   Non sempre la legittimazione coincide con la titolarità del diritto soggettivo.
La dottrina distingue tra capacità di agire e legittimazione; indicare quale affermazione in merito è corretta.   L'incapacità è predisposta a tutela del soggetto, mentre la mancanza di legittimazione mira a tutelare i terzi.
La fideiussione (artt. 1936-1943 c.c.):   Può essere prestata anche per un'obbligazione condizionale o futura, con la previsione, in quest'ultimo caso, dell'importo massimo garantito.
La fideiussione (artt. 1936-1943 c.c.):   Non è valida se è invalida l'obbligazione principale, salvo che sia prestata per l'obbligazione assunta da un incapace.
La forma rientra tra i requisiti essenziali del contratto previsti all'art. 1325 c.c.?   Si, quando risulta che è prescritta dalla legge sotto pena di nullità.
La mora può essere ex re, nei casi in cui il debitore è in mora senza che sia necessaria alcuna attività del creditore. Questo avviene, a norma del disposto di cui all'art. 1219 c.c., tra l'altro:   Quando il debitore ha dichiarato per iscritto di non volere eseguire l'obbligazione.
La mora può essere ex re, nei casi in cui il debitore è in mora senza che sia necessaria alcuna attività del creditore. Questo avviene, a norma del disposto di cui all'art. 1219 c.c., tra l'altro:   Quando il debito derivi da fatto illecito.
La novazione oggettiva (art. 1230 c.c.) determina l'estinzione con l'obbligazione originaria dei pegni costituiti dal debitore a garanzia del credito originario?   Si, salvo espressa volontà contraria dei soggetti interessati.
La novazione oggettiva (art. 1230 c.c.) determina l'estinzione con l'obbligazione originaria dei privilegi del credito originario costituiti su beni del debitore?   Si, salvo espressa volontà contraria dei soggetti interessati.
La novazione oggettiva (art. 1230 c.c.) determina l'estinzione con l'obbligazione originaria delle ipoteche del credito originario costituite su beni del debitore?   Si, salvo espressa volontà contraria dei soggetti interessati.
La nullità e l'annullabilità sono i due aspetti, l'uno più grave e l'altro meno, che può assumere l'invalidità di un negozio. A norma dell'art. 1418 c.c., la contrarietà del contratto a norme imperative:   Ne determina la nullità.
La nullità e l'annullabilità sono i due aspetti, l'uno più grave e l'altro meno, che può assumere l'invalidità di un negozio. A norma dell'art. 1418 c.c., l'illiceità del motivo comune ad entrambe le parti del contratto:   Ne determina la nullità.
La nullità e l'annullabilità sono i due aspetti, l'uno più grave e l'altro meno, che può assumere l'invalidità di un negozio. A norma dell'art. 1418 c.c., l'illiceità della causa del contratto:   Ne determina la nullità.
La pertinenza forma, con la cosa principale, una unità in senso economico; ne consegue che la stessa è sottoposta a norma del disposto di cui all'art. 818 c.c. allo stesso regime giuridico della cosa principale:   Se non è diversamente disposto.
La presa di possesso delle cose mobili che non sono di proprietà di alcuno, trattata agli articoli 923-926 c.c., è:   L'occupazione.
La remissione (art. 1236 c.c.) è una rinunzia del creditore, in tutto o in parte, al suo diritto con la necessaria conseguenza che l'obbligazione si estingue dal momento in cui:   E' comunicata al debitore, salvo che questi dichiari in un congruo termine di non volerne profittare.
La responsabilità contrattuale e quella extracontrattuale presentano rilevanti differenze in ordine agli effetti giuridici che da esse derivano. Indicare quale affermazione in merito è corretta.   In caso di responsabilità contrattuale, il diritto al risarcimento dei danni si prescrive nel termine ordinario di dieci anni; in caso di responsabilità extracontrattuale, il diritto al risarcimento si prescrive, di regola, in cinque anni.
La responsabilità contrattuale e quella extracontrattuale presentano rilevanti differenze in ordine agli effetti giuridici che da esse derivano. Indicare quale affermazione in merito è corretta.   Nella responsabilità extracontrattuale l'attore deve dimostrare il fatto materiale, ovvero la condotta dell'agente, il danno subito e il rapporto di causalità tra la condotta e il danno, nonché la colpa o il dolo dell'agente; nella responsabilità contrattuale l'attore deve dimostrare soltanto l'esistenza dell'obbligazione e l'oggettivo inadempimento, mentre è a carico del debitore l'onere di provare che l'inadempimento non è a lui imputabile.
La responsabilità contrattuale e quella extracontrattuale presentano rilevanti differenze in ordine agli effetti giuridici che da esse derivano. Indicare quale affermazione in merito è corretta.   In caso di responsabilità contrattuale, quando l'inadempimento è colposo sono risarcibili solo i danni prevedibili nel tempo in cui è sorta l'obbligazione; nella responsabilità extracontrattuale sono risarcibili tutti i danni che siano conseguenza immediata e diretta della condotta dell'agente.
La responsabilità contrattuale e quella extracontrattuale presentano rilevanti differenze in ordine agli effetti giuridici che da esse derivano. Indicare quale affermazione in merito è corretta.   Per la responsabilità extracontrattuale è sufficiente la capacità naturale; per aversi la responsabilità contrattuale occorre la specifica capacità di obbligarsi.
La responsabilità del proprietario per danni cagionati dalla rovina degli edifici, (derivanti dalla disgregazione, sia pure limitata, degli elementi strutturali della costruzione o degli elementi accessori in essa stabilmente incorporati - Cass. 7755/2007), è esclusa a norma del disposto di cui all'art. 2053 c.c.:   Se provi che la rovina non è dovuta a difetto di manutenzione o a vizio di costruzione.
La Sig.ra Viola si è rivolta al noto visagista/make-up artist Verdi per il trucco in occasione di un galà. In detta ipotesi, a norma del disposto di cui all'art. 1180 c.c., la Sig.ra Viola può rifiutare l'adempimento dell'obbligazione offertogli da un terzo?   Si, trattandosi di prestazione infungibile.
La simulazione si ha quando le parti, d'accordo, pongono in essere deliberatamente dichiarazioni difformi alla loro volontà. A norma di quanto prevede l'art. 1415 c.c., i terzi possono far valere la simulazione nei confronti delle parti di un contratto simulato?   Si, quando la simulazione pregiudica i loro diritti.
La società di rappresentanza YYY Srl stipula un contratto con la ditta del Sig. Bianchi mediante la sottoscrizione di un modulo, predisposto dal legale della società YYY per disciplinare in maniera uniforme i rapporti contrattuali di quel tipo; prima della sottoscrizione, su richiesta del Sig. Bianchi, viene modificata, riscrivendola a mano in calce al modulo, l'ultima clausola ivi riportata che non viene altresì cancellata. A norma del disposto di cui all'art. 1342 c.c., la clausola scritta in calce:   Prevale su quella del modulo.
La società XXX Servizi Spa intende concludere con il Sig. Verdi un contratto di consulenza mediante la sottoscrizione di un formulario, predisposto per disciplinare in maniera uniforme i rapporti contrattuali di quel tipo; prima della sottoscrizione, su richiesta del Sig. Verdi, viene aggiunta a mano sul formulario una clausola. A norma del disposto di cui all'art. 1342 c.c. tale clausola:   Prevale su quelle del formulario qualora sia incompatibile con esse, anche se queste ultime non sono state cancellate.
La transazione (artt. 1965-1976 c.c.):   Nei giudizi civili di falso non produce alcun effetto, se non è stata omologata dal tribunale, sentito il p.m.
La validità degli atti di amministrazione compiuti dalla parte a cui, in pendenza della condizione, spettava l'esercizio del diritto non è pregiudicata dall'avveramento della condizione. A norma del disposto di cui all'art. 1361 c.c. quanto asserito è:   Corretto.
L'art. 1180 c.c. consente al creditore di rifiutare l'adempimento offertogli dal terzo:   Se il debitore gli ha manifestato la sua opposizione oppure se ha interesse a che il debitore esegua personalmente la prestazione.
L'art. 1185 c.c. dispone che il creditore non può esigere la prestazione prima della scadenza del termine. A norma del citato articolo esistono eccezioni a tale disposizione?   Si, quando il termine sia stabilito esclusivamente a suo favore.
L'art. 1260 c.c. prevede l'incedibilità convenzionale del credito?   Si, le parti possono pattuire l'incedibilità del credito ma il patto non è opponibile al cessionario, se non si prova che egli lo conosceva al tempo della cessione.
L'art. 1330 c.c., rubricato "Morte o incapacità dell'imprenditore", nel disporre che "quando è fatta dall'imprenditore nell'esercizio della sua impresa non perde efficacia se l'imprenditore muore o diviene incapace prima della conclusione del contratto" si riferisce:   Alla proposta o all'accettazione del contratto.
L'art. 1350 c.c. impone l'onere minimo della scrittura privata per una serie di atti, sostanzialmente riconducibili alle alienazioni immobiliari e ad altri atti dispositivi di diritti reali immobiliari. E' valido il contratto di anticresi se non redatto in forma scritta?   No, è nullo.
L'art. 1350 c.c. impone l'onere minimo della scrittura privata per una serie di atti, sostanzialmente riconducibili alle alienazioni immobiliari e ad altri atti dispositivi di diritti reali immobiliari. E' valido l'atto di modifica di un diritto di uso su beni immobili se non redatto in forma scritta?   No, è nullo.
L'art. 1350 c.c. impone l'onere minimo della scrittura privata per una serie di atti, sostanzialmente riconducibili alle alienazioni immobiliari e ad altri atti dispositivi di diritti reali immobiliari. E' valido il contratto di costituzione della comunione su un diritto di usufrutto su beni immobili se non redatto in forma scritta?   No, è nullo.
L'art. 1350 c.c. impone l'onere minimo della scrittura privata per una serie di atti, sostanzialmente riconducibili alle alienazioni immobiliari e ad altri atti dispositivi di diritti reali immobiliari. L'atto di divisione di un immobile non redatto in forma scritta è:   Nullo.
L'art. 1385 c.c. nel disciplinare la caparra confirmatoria distingue due casi a seconda che la parte inadempiente sia quella che ha dato la caparra o quella che l'ha ricevuta. Nel primo caso:   L'altra parte può recedere dal contratto, ritenendo la caparra.
L'art. 1385 c.c. nel disciplinare la caparra confirmatoria distingue due casi a seconda che la parte inadempiente sia quella che ha dato la caparra o quella che l'ha ricevuta. Nel secondo caso:   L'altra parte può recedere dal contratto ed esigere il doppio della caparra.
L'art. 1385 c.c. nel disciplinare la caparra confirmatoria stabilisce che in caso di inadempimento di una delle parti, la parte che non è inadempiente può domandare:   L'esecuzione o la risoluzione del contratto, il risarcimento del danno è regolato dalle norme generali.
L'azione di annullamento del contratto per errore si prescrive in cinque anni e, a norma dell'art. 1442 c.c., il termine decorre dal:   Giorno in cui è stato scoperto l'errore.
L'azione di annullamento di un negozio concluso da un minore può essere esercitata dal minore stesso?   Si, può essere esercitata dal minore, dal suo rappresentante, dagli eredi e aventi causa del minore, e si prescrive in cinque anni che iniziano a decorrere dal raggiungimento della maggiore età.
L'azione di rivendicazione (art. 948 c.c.), che ha lo scopo non solo di accertare la titolarità del diritto di proprietà ma anche di far recuperare al proprietario il bene, si prescrive?   No.
L'azione di rivendicazione di cui all'art. 948 c.c.:   A differenza dell'azione di restituzione, presuppone l'assoluta inesistenza di un titolo nel possessore o detentore del bene.
L'azione di rivendicazione di cui all'art. 948 c.c.:   A differenza dell'azione di accertamento della proprietà, presuppone che il proprietario sia stato spogliato del bene.
L'azione di rivendicazione di cui all'art. 948 c.c.:   A differenza dell'azione di accertamento della proprietà, è azione di condanna e non di mero accertamento.
L'azione di rivendicazione di cui all'art. 948 c.c.:   A differenza dell'azione di accertamento della proprietà, mira al recupero del bene.
Le azioni di nunciazione (artt. 1171 e 1172 c.c.):   Si sostanziano nella denuncia di nuova opera e nella denuncia di danno temuto.
Le azioni di nunciazione (artt. 1171 e 1172 c.c.):   Sono azioni cautelari che tendono alla conservazione di una situazione di fatto, mirando a prevenire un danno o un pregiudizio che può derivare da una nuova opera o da una cosa altrui.
Le azioni di nunciazione (artt. 1171 e 1172 c.c.):   Sono poste a tutela, oltre che del proprietario e del titolare di un diritto reale di godimento, anche del possessore a qualsiasi titolo, mentre dalla tutela è escluso il detentore.
Le azioni di nunciazione (artt. 1171 e 1172 c.c.):   Sono azioni affini alle possessorie, ma hanno diversa natura giuridica.
Le disposizioni contenute nel Titolo IV ''Dell'enfiteusi'' del Libro Terzo "Della proprietà" del c.c. si applicano anche alle enfiteusi costituite dalle persone giuridiche?   Si, salvo che sia disposto diversamente dalle leggi speciali.
L'espressa convenzione fra i contraenti che il contratto si risolva nel caso che una determinata obbligazione non sia adempiuta secondo le modalità stabilite, costituisce ai sensi dall'art. 1456 c.c.:   Clausola risolutiva espressa.
L'obbligazione è lo specifico dovere giuridico in forza del quale un soggetto debitore è tenuto ad una prestazione (art. 1174 c.c.):   Suscettibile di valutazione economica per soddisfare un interesse, anche non patrimoniale, del creditore.
L'usufrutto può comprendere cose consumabili?   Si, lo prevede espressamente l'art. 995 c.c.
L'usufruttuario, conformemente al dettato di cui all'art. 980 c.c., può cedere il proprio diritto?   Si, per un certo tempo o per tutta la sua durata se ciò non è vietato dal titolo costitutivo.
L'utilità relativa ad una servitù prediale (art. 1028 c.c.):   Può anche essere inerente alla destinazione industriale.
L'utilità relativa ad una servitù prediale (art. 1028 c.c.):   Può consistere in una maggiore comodità o amenità del fondo dominante.
L'utilità relativa ad una servitù prediale (art. 1029 c.c.):   Può anche non essere attuale, ma futura.