Elenco in ordine alfabetico delle domande di Progetto educativo, sistema formativo e scolastico
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- La "Carta della Scuola" del 1939 ripropone la linea pedagogica: Delle sorelle Agazzi e dell'Aporti.
- La capacità di svolgere compiti in modo funzionale, con perizia e destrezza è: Abilità.
- La carta programmatica preparata dagli insegnanti di una sezione, che qualifica esperienze di natura socio-affettiva e cognitivo-creativa, costituisce: La programmazione didattica.
- La competenza è: Un agire complesso adeguato al contesto che connette conoscenze, abilità, atteggiamenti, scelte, motivazioni ecc...
- La competenza nella formulazione della programmazione educativa e nella programmazione didattica rispettivamente assegnate al collegio dei docenti e ai singoli docenti e/o ai team, viene riaffermata: Con la legge 148 del 5 giugno 1990.
- La complessa dinamica della dipendenza e dell'autonomia dei bambini nella Scuola dell'Infanzia rientra negli aspetti: Socio-relazionali.
- La continuità curricolare è evidenziata chiaramente: Nei programmi/orientamenti della scuola di base.
- La continuità del percorso formativo deve essere garantita: Dalle diverse istituzioni educative ed agenzie formative.
- La continuità del processo educativo diviene, per il bambino portatore di handicap, ancor più che per gli altri: Condizione di garanzia per minimizzare le difficoltà nei passaggi tra gradi.
- La continuità della formazione della persona e il rispetto degli stadi di sviluppo evolutivo si sono concretizzati: Con l'istituzione di specifici cicli scolastici e programmi didattici.
- La continuità educativa cosiddetta "orizzontale" si configura attraverso: I rapporti tra la scuola, le famiglie, gli enti e le istituzioni territoriali cioè tra i diversi ambienti di vita e di formazione dell'alunno.
- La continuità nasce: Dall'esigenza primaria di garantire il diritto dell'alunno ad un percorso formativo organico e completo.
- La continuità orizzontale si realizza anche: Attraverso l'utilizzo di strumenti culturali presenti sul territorio (musei, biblioteche, mediateche, beni culturali, ambientali ecc...).
- La continuità si identifica: Nell'unione di aspetti diversi e nell'articolazione di esperienze significative in curricoli coordinati.
- La continuità verticale consiste: Nel raccordo organizzativo e curricolare fra i vari gradi scolastici.
- La continuità verticale ha, tra gli altri, lo scopo: Di facilitare il passaggio tra scuola dell'infanzia e scuola primaria riducendo ansie e frustazioni.
- La continuità verticale presuppone che i docenti: Ricerchino strumenti concreti di attuazione di percorsi di apprendimento e formazione che riducano dispersioni e insuccessi.
- La Convenzione sui diritti del fanciullo approvata dall'ONU : Vincola il Paese firmatario alla sua stretta osservanza mediante l'emanazione di leggi e provvedimenti specifici.
- La creazione di "Sezioni primavera o ponte" è un'offerta formativa per: I bambini dai 24 mesi ai 36 mesi d'età.
- La definizione per la Scuola dell'Infanzia "ambiente di vita, di relazione e di apprendimento", la pone come: Primo grado del sistema scolastico.
- La diagnosi funzionale deriva: Dall'acquisizione di elementi clinici e psico-sociali.
- La diagnosi funzionale è: La descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psicofisico del bambino in situazione di handicap.
- La differenza funzionale, in parte reale ma in buona parte enfatizzata, del nido e della scuola dell'infanzia determina: Lo stile di interazione tra famiglie e servizi.
- La diffrazione fra istitutori e gestori di nidi e scuole dell'infanzia rende, talvolta, l'organizzazione dei progetti di continuità: Poco agevole.
- La distinzione tra programmazione educativa e programmazione didattica venne introdotta: Nel 1978.
- La fruizione del diritto all'educazione da parte dei soggetti con difficoltà varie è stata ratificata con: Legge 104/92 e successive integrazioni.
- La funzione docente, il profilo professionale, gli obblighi di lavoro di un insegnante, vengono definiti principalmente nel: Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto scuola.
- La legge delega 59/1997: Trasferisce alle province e ai comuni funzioni e compiti in materia di istruzione scolastica.
- La legge n° 285/1997 ha combinato l'idea di "protezione" con quella di "promozione": Promuovendo diritti e opportunità per l'infanzia e l'adolescenza.
- La Legge n. 148/90 afferma che alla continuità del processo educativo contribuisce: La scuola elementare, anche mediante forme di raccordo pedagogico, curricolare e organizzativo con la scuola materna e con la scuola media.
- La Legge n. 285/97 imposta un piano di interventi attraverso la realizzazione di progetti ad hoc, a favore: Dell'infanzia e dell'adolescenza.
- La legge quadro sul riordino dei cicli al concetto di obbligo, per la Scuola dell'Infanzia ha preferito quello di: Generalizzazione.
- La prima continuità che i docenti sono chiamati a realizzare è quella: Con la famiglia.
- La prima tesi del progetto educativo del Comune di Roma specifica: Qual è l'azione educativa della Scuola dell'Infanzia.
- La professionalità docente è: Un insieme di variabili tra cui competenza tecnica, competenza relazionale e organizzativa.
- La professionalità docente si costruisce: Attraverso forme dinamiche di relazione sia nei contesti che agli alunni.
- La professionalità pedagogica di quanti operano nella Scuola dell'Infanzia permette di realizzare: Il principio dell'uguaglianza delle opportunità e della valorizzazione delle identità di ciascun bambino.
- La Programmazione della Scuola dell'Infanzia si basa sul principio? Della collegialità.
- La programmazione dell'attività educativa è: Base progettuale unificante e dinamica degli aspetti generali pedagogici-didattici ed organizzativi dell'attività della scuola.
- La programmazione è l'espressione di una didattica: Pianificata.
- La programmazione educativa viene preparata: Dagli insegnanti collegialmente.
- La Programmazione nella Scuola dell'Infanzia, sul piano giuridico, appare per la prima volta: Nella Legge 20 maggio 1982 n. 270.
- La programmazione si costruisce a partire da una situazione: Specifica e non generica.
- La prospettiva della continuità educativa con la dinamica sistemica di scambi collaborativi con le famiglie, gli enti, le altre scuole, il territorio, l'ambiente socio-culturale, è deputata all'opera: Dell'educatore.
- La prospettiva sistemico-relazionale dell'educazione nella prima infanzia fu introdotta in Italia: Dagli Orientamenti del 1991.
- La prospettiva sistemico-relazionale, detta "ecologica" che caratterizza l'azione della scuola dell'infanzia può essere ricondotta all'opera di: Bronfenbrenner.
- La qualità e il grado dell'interdipendenza fra le diverse agenzie formative determina: "l'esperienza personale e globale" del bambino.
- La questione dell'obbligatorietà dell'ultimo anno della Scuola dell'Infanzia potrebbe essere valutata: Per la sua valenza pedagogica-didattica.
- La quinta tesi del progetto educativo della Scuola dell'Infanzia del Comune di Roma, si sofferma sull'organizzazione degli spazi e dei tempi nella pratica educativa definendo la scuola come: Ambiente di vita funzionale al pieno benessere del bambino.
- La rapidità del cambiamento in ogni ambito comporta: Un'obsolescenza delle conoscenze e delle competenze.
- La scuola concorre a sviluppare nel bambino atteggiamenti; questi possono definirsi come: Sistemi di valutazione, di sentimenti, di tendenze ad agire con oggetti e persone in modo più o meno positivo.
- La Scuola dell'Infanzia assicura la massima promozione possibile di tutte le capacità personali. Tale promozione si configura come: Diritto soggettivo di ogni bambino.
- La Scuola dell'Infanzia Comunale intrattiene rapporti stabili con ASL e servizi sociali di territorio per elaborare strategie di prevenzione, accompagnamento e recupero psicologico e sociale: Dei soggetti svantaggiati o disabili.
- La Scuola dell'Infanzia Comunale nella dimensione metropolitana della città povera di incontri e di vita di quartiere rappresenta: Un elemento dell'identità del territorio e un luogo privilegiato di incontro.
- La Scuola dell'Infanzia Comunale rispetto al territorio: Deve contribuire all'integrazione delle risorse umane e culturali della comunità nel suo complesso.
- La Scuola dell'Infanzia del Comune di Roma è inserita nel progetto complessivo del Comune per: La tutela dei diritti delle bambine e dei bambini.
- La Scuola dell'Infanzia del Comune di Roma è stata inserita: All'interno del sistema paritario.
- La Scuola dell'Infanzia del Comune di Roma si colloca: Nel sistema educativo-formativo della scuola pubblica.
- La Scuola dell'Infanzia deve contribuire alla conquista dell'autonomia del bambino secondo: Un progetto didattico ed educativo predeterminato nei minimi particolari.
- La Scuola dell'Infanzia è l'agenzia formativa privilegiata per: L'individuazione precoce degli handicap e per la loro tempestiva riduzione.
- La Scuola dell'Infanzia è luogo privilegiato di incontro tra le istituzioni e i cittadini, tra educatori, genitori ed amministratori; ciò segnala che: La partecipazione e la corresponsabilità del servizio acquisisce un valore aggregante e particolarmente significativo.
- La Scuola dell'Infanzia ha il compito di: Sviluppare le capacità del bambino, di dare senso alla varietà delle sue esperienze riducendone frammentazione ed episodicità.
- La Scuola dell'Infanzia ha, tra gli altri, il compito di educare alla cittadinanza. Ciò significa: Favorire la consapevolezza e l'interiorizzazione del senso e delle dinamiche dell'agire individuale e collettivo.
- La Scuola dell'Infanzia organizza le proposte educative e didattiche in: Un curricolo esplicito.
- La Scuola dell'Infanzia secondo le Indicazioni per il Curricolo del Ministro Fioroni è chiamata a: Realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli alunni.
- La Scuola dell'Infanzia si configura come: Primo grado del sistema scolastico.
- La scuola dell'infanzia si pone su una linea di "continuità responsabile" rispetto alle esperienze extrascolastiche del bambino svolgendo quindi una funzione di: Filtro, integrazione e arricchimento.
- La Scuola dell'Infanzia si rivolge a bambine e bambini riconoscendoli come: Soggetti di diritti.
- La Scuola dell'Infanzia viene dalle famiglie: Liberamente scelta.
- La scuola deve tener conto, nell'ottica del continuum del percorso formativo: Delle competenze che ogni alunno acquisisce al di fuori della scuola stessa nei diversi contesti educativi e formativi.
- La scuola è parte dell'attuale società caratterizzata da: Una cultura post-moderna.
- La scuola pone le basi del percorso formativo dei bambini sapendo che: Proseguirà in tutte le fasi successive della vita.
- La sigla OMEP significa: Organizzazione Mondiale dell'Educazione Prescolare.
- La sigla PEI significa: Piano Educativo Individualizzato.
- La società e la famiglia negli ultimi decenni: Hanno subito profondi cambiamenti.
- La sperimentazione Ascanio ha contribuito a: Ricercare soluzioni flessibili nella programmazione organizzativa e didattica.
- La trasformazione rapida e continua di valori e di modelli di vita, l'uso di nuovi mezzi di informazione e comunicazione, le situazioni multiculturali e multietniche definiscono: Una società "in movimento".
- L'accoglienza dei bambini stranieri nella Scuola dell'Infanzia richiede: Dispositivi progettuali, procedure didattiche e metodologiche coerenti e corrette.
- L'accoglienza può essere definita come: Un carattere modale dell'intervento educativo nella sua continuità.
- L'accoglienza, cioè l'esigenza primaria di riconoscere ed accogliere il bambino come soggetto distinto e situato, ha legami con la continuità educativa? Si, sempre.
- L'acquisizione di abilità, oltre che di conoscenze, di strategie, di consapevolezze, di comportamenti, interessa longitudinalmente le aree del sapere: Dei campi di esperienza, dei programmi della scuola elementare e della scuola media.
- L'alunno portatore di handicap, proprio in quanto pone alla scuola una domanda più complessa di aiuto educativo e di sostegno didattico, necessita più di ogni altro: Di un progetto individualizzato unitario e coerente.
- L'amministrazione comunale della città garantisce per la continuità verticale: Forme di interazione e di coordinamento tra gli organi collegiali della Scuola Comunale e quelli della Scuola dell'Infanzia e Primaria Statale.
- L'Amministrazione comunale può emanare orientamenti educativi integrativi: Per attivare progetti mirati.
- L'analisi della situazione iniziale, la definizione degli obiettivi e la scelta dei metodi didattici, costituiscono tre degli elementi essenziali: Della programmazione educativa.
- L'analisi della situazione iniziale, la definizione degli obiettivi, la definizione dei contenuti, la scelta dei metodi didattici, la verifica e la valutazione sono: Gli elementi essenziali che debbono emergere in una programmazione collegialmente preparata.
- L'approccio globale che caratterizza l'apprendimento nella Scuola dell'Infanzia, non esime gli insegnanti: Dall'individuare, all'interno dei vari campi di esperienza, il delinearsi dei saperi disciplinari e dei loro alfabeti.
- L'armonica crescita di tutti i bambini si realizza essenzialmente attraverso la dinamica che si stabilisce nella Scuola dell'Infanzia tra: Gioco, interazione sociale e apprendimento.
- L'art 1 del Regolamento applicativo che disciplina l'esercizio dell'autonomia individua per la scuola tre macro-finalità: Educazione, istruzione, formazione.
- L'art 12 della legge 104/92 al comma 2 recita: "E' garantito il diritto all'educazione e all'istruzione della persona handicappata": Nelle sezioni di scuola materna.
- L'art. 38 della Costituzione sottolinea l'assunto che: Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale.
- L'articolo 31 della Costituzione si riferisce alla principale agenzia formativa ed educativa affermando che: La Repubblica agevola anche economicamente la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi.
- L'assenza di formalizzazione delle modalità di raccordo interistituzionale tra nidi e scuole dell'infanzia, deve attivare le professionalità docenti dei due ordini per: Cooperare, proponendo e implementando buone prassi.
- L'attenzione e la sollecitudine delle famiglie per i bambini della fascia d'età 3-6 anni si traduce in: Una significativa partecipazione e collaborazione alla vita della scuola.
- L'attività di accoglienza che la Scuola dell'Infanzia Comunale offre, accettando e gestendo al meglio ansie, problemi e difficoltà pratiche, va riferita anche a: I genitori.
- L'attività istituzionale di orientamento propria delle scuole di ogni ordine e grado, può essere facilmente collegata: Alle finalità della scuola infanzia previste dagli Orientamenti del 1991.
- L'attuale indirizzo pedagogico della Scuola dell'Infanzia si può definire "aperto" perché: Permeabile all'ambiente sociale e naturale.
- L'autonomia della scuola trova concreta espressione: Nella progettazione e nella realizzazione dell'offerta formativa.
- Le "Indicazioni per il curricolo" del 2007, costituiscono il quadro di riferimento per: La progettazione curricolare di ogni scuola.
- Le competenze consistono nel: Padroneggiare saperi o attività in modo tale da operare le scelte più efficaci rispetto a diversi contesti.
- Le conoscenze consistono in: Informazioni organizzate nella mente del soggetto.
- Le conoscenze e le abilità comprese in un piano di studi personalizzato sono: Obiettivi specifici di apprendimento.
- Le due dimensioni della continuità, sono: Entrambe essenziali per lo sviluppo integrale del fanciullo.
- Le esperienze d'integrazione scuola-territorio, alla base della Legge n. 285/97, si basano su: Un elevato coinvolgimento dei genitori, sulla flessibilità organizzativa e sulla messa in rete di servizi e opportunità sociali e formative.
- Le esperienze educative e formative, compiute fin dalla prima infanzia: Influiscono in maniera determinante sullo sviluppo successivo del bambino.
- Le finalità dell'educazione linguistica nella Scuola dell'Infanzia sono definite in modo specifico: Negli Orientamenti del 1991.
- Le funzioni di segretario del Consiglio di intersezione sono attribuite dal Dirigente Scolastico: Ad uno dei docenti membro del Consiglio stesso.
- Le Indicazioni Nazionali per i Piani Personalizzati delle Attività Educative della Scuola dell'Infanzia indicano quattro aree che comprendono tutti i contenuti dei campi di esperienza: Degli Orientamenti della scuola materna del 1991.
- Le Indicazioni Nazionali per i Piani Personalizzati delle Attività Educative della Scuola dell'Infanzia, quanti campi di esperienza prevedono? 4.
- Le Indicazioni nazionali per i piani personalizzati delle attività educative nelle scuole dell'infanzia esplicitano: I livelli essenziali di prestazione a cui tutte le scuole dell'infanzia del sistema nazionale di istruzione sono tenute.
- Le Indicazioni per il Curricolo della Scuola dell'Infanzia (settembre 2007), oltre alle tre finalità previste dagli Orientamenti del 1991 ne prevedono una quarta, quale? Lo sviluppo della cittadinanza.
- Le modalità dello sviluppo personale presentano dinamiche evolutive che: Possono non corrispondere ai passaggi formali fra le diverse istituzioni educative.
- Le molteplici esperienze che il bambino compie nell'ambiente familiare, amicale, parentale, ricreativo, si differenziano da quelle scolastiche il cui carattere è tipicamente: Intenzionale.
- Le otto tesi assumono come sfondo: La Carta Internazionale dei diritti dei bambini.
- Le rapide evoluzioni dei sistemi culturali e delle attese sociali esigono: Un nuovo profilo del docente.
- Le Scuole dell'Infanzia del Comune di Roma assumono gli Orientamenti del 1991: Come punto di riferimento.
- Le scuole dell'infanzia del Comune di Roma promuovono: L'uguaglianza delle opportunità educative per i bambini e le bambine.
- Le scuole dell'infanzia hanno, negli ultimi decenni, costruito un legame stretto con: La comunità del territorio in cui operano.
- Le sezioni di Scuola dell'Infanzia sono costituite, di norma, con: Un numero massimo di 25 alunni e minimo di 15.
- Le sperimentazioni, la ricerca-azione, l'innovazione pedagogica hanno portato la Scuola dell'Infanzia italiana: Ad ottimi livelli qualitativi in Europa e nel Mondo.
- Le tre polarità educative della Scuola dell'Infanzia sono: Identità-autonomia-competenza.
- L'educazione all'immagine nella Scuola dell'Infanzia si delinea come? Attività diretta al conseguimento della competenza espressiva e comunicativa.
- L'educazione igenico-sanitaria nella Scuola dell'Infanzia è di competenza: Di professionisti e non, che si occupano della tutela della salute.
- L'educazione interculturale è: Realizzare una "convivialità delle differenze" in cui le diversità si integrano e arricchiscono a vicenda.
- L'educazione motoria e psicomotoria nella Scuola dell'Infanzia costituisce: Uno strumento della vita di relazione, la fonte più importante dei processi cognitivi e dello sviluppo psicologico.
- L'educazione scientifica nella Scuola dell'Infanzia richiede: Una programmazione a livello collegiale che preveda le finalità, gli obiettivi, i contenuti, la metodologia e la verifica.
- L'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento consiste: Nel garantire a tutti e a ciascuno il raggiungimento di apprezzabili livelli di competenza.
- L'eredità pedagogica di grandi figure nazionali e internazionali del passato, deve essere: Attualizzata e valorizzata.
- L'esercizio professionale dei docenti all'interno dei processi di autonomia scolastica, si esprime: Con una maggiore discrezionalità nella scelta dei contenuti e dell'organizzazione didattica.
- L'impianto curricolare della Scuola dell'Infanzia è: Spiccatamente orientativo.
- L'indicazione dei criteri assunti, delle procedure impiegate, delle scelte responsabilmente effettuate e delle azioni intraprese determinano: Il Curricolo.
- L'individualizzazione è una strategia per: Impedire che le diversità si trasformino in disuguaglianze.
- L'insegnante della Scuola dell'Infanzia deve avere la capacità di: Programmare modelli organizzativi flessibili e variabili, corrispondenti alle istanze che si esprimono in ciascuna realtà scolastica.
- L'insieme delle unità di apprendimento costituisce: Il piano personalizzato delle attività educative.
- L'insieme di uno o più obiettivi formativi, della progettazione delle attività, dei metodi e delle soluzioni organizzative necessarie per trasformarli in competenze dei bambini, nonché delle modalità di verifica delle competenze acquisite, va a costituire: Le unità di apprendimento.
- L'integrazione scolastica del bambino con handicap ha come obiettivo: Lo sviluppo delle potenzialità nell'apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione.
- L'istanza della continuità educativa (Legge n. 148/90) è stata recepita: Come normativa che investe l'intero sistema educativo di base.
- L'istituto comprensivo offre una significativa opportunità: Di confronto diretto, di lavoro collaborativo e di scambio tra docenti di diverso ordine e grado.
- Lo sviluppo della persona e i processi educativi sono fenomeni complessi e devono essere letti: Con una logica di continuità e di integrazione.
- Lo sviluppo intellettuale avviene, a livello della scuola dell'infanzia, attraverso: Una serie di tecniche che l'educatore deve conoscere e saper applicare tenendo conto delle situazioni particolari della propria sezione.
- L'offerta formativa della scuola ha come scopi fondamentali: L'educazione, la formazione, l'istruzione.
- L'orario annuale delle attività educative della Scuola dell'Infanzia comprensivo della quota riservata alle Regioni, alle istituzioni scolastiche autonome e all'insegnamento della religione cattolica: Varia da un minimo di 875 ore a un massimo di 1700 ore.
- L'orientamento, una componente strutturale del processo formativo di ogni persona, si attua a partire da: La Scuola dell'Infanzia.
- L'unità di apprendimento identifica: L'apprendimento unitario da promuovere.