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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Domande generali 1

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I caratteri qualitativi si dividono ulteriormente in:   caratteri qualitativi sconnessi e caratteri qualitativi ordinabili
I cartogrammi si usano per rappresentare:   Serie Territoriali
I Censimenti sono delle rilevazioni sulla popolazione di tipo:   Completo ed esaustivo
I concetti di eterogeneità o omogeneità...   Non richiedono alcun ordinamento delle modalità e quindi sono applicabili a qualunque tipo di fenomeno, e a distribuzioni sia di frequenza sia di quantità.
I dati possono essere   Qualitativi o quantitativi
I decili di una distribuzione:   dividono in dieci parti di uguale numerosità l'insieme dei dati osservati ordinati
I diagrammi cartesiani si usano per rappresentare:   serie storiche
I diagrammi circolari possono essere utilizzati per rappresentare le quote parti di uno stesso fenomeno?   Si
I fenomeni collettivi oggetto di studio sono chiamati:   caratteri
I numeri indici a base mobile utilizzano come base ciascuno:   il dato statistico precedente
I numeri indici semplici:   confrontano le intensità di uno stesso fenomeno in due o più situazioni diverse
I numeri indici semplici:   godono della proprietà di reversibilità delle basi
I numeri indici sono:   adimensionali
I numeri indici....   Sono rapporti espressi in percentuale fra le intensità di un certo fenomeno in tempi diversi o in luoghi diversi.
I rapporti dei dati in una serie temporale calcolati rispetto ad uno di essi, detto base, si chiamano:   numeri indici semplici
I vantaggi delle rappresentazioni grafiche sono:   Fornire una visione sintetica ed essere facilmente interpretabili
Il "rapporto di mascolinità delle nascite", espresso come rapporto dei nati maschi sul totale dei nati, è un...   Rapporto di composizione.
Il "rapporto di mascolinità delle nascite", espresso come rapporto delle nascite maschili sulle nascite femminili, è un...   Rapporto di coesistenza.
Il "titolo di studio" è un carattere   Qualitativo ordinabile
Il baricentro di una distribuzione   Coincide con la sua media aritmetica
Il baricentro di una distribuzione:   è la media aritmetica
Il calcolo delle frequenze cumulate ha un significato   Solo per i caratteri quantitativi e per quelli qualitativi ordinabili
Il campionamento è   Il procedimento che permette di selezionare le unità che costituiscono il campione
Il campione rispetto alla popolazione è:   Un sotto-insieme limitato e parziale
Il campo di variazione (range) di una distribuzione è:   la differenza tra il valore massimo e il valore minimo
Il campo di variazione (range) di una distribuzione si ottiene:   facendo la differenza tra il valore massimo e il valore minimo
Il campo di variazione di una distribuzione è definito come:   la differenza tra il valore massimo e il valore minimo
Il campo di variazione, il campo di variazione medio e la differenza media   Sono indicatori di variabilità assoluta
Il carattere sesso possiede:   due modalità
Il cartogramma può essere utilizzato per rappresentare serie territoriali?   Si
Il censimento   E' un'indagine statistica che rileva uno o più fenomeni su tutte le un'unità di una popolazione
Il censimento della popolazione italiana si effettua ogni:   10 anni
Il chi quadrato di Pearson è   Un indice di connessione
Il chi quadrato di Pearson:   è un indice di connessione
Il coefficiente di contingenza:   assume valori compresi fra zero e uno
Il coefficiente di correlazione è pari a +1 oppure a -1 se e solo se:   la relazione tra le variabili è lineare
Il coefficiente di correlazione lineare è un indice:   normalizzato
Il coefficiente di correlazione tra ranghi è stato elaborato da:   Spearman
Il coefficiente di variazione è dato   Dallo scostamento quadratico medio diviso per la media aritmetica
Il coefficiente di variazione è dato da:   dallo scostamento quadratico medio rapportato alla media aritmetica
Il coefficiente di variazione è dato dal rapporto, espresso in termini percentuali, tra:   lo scarto quadratico medio e la media aritmetica
Il coefficiente di variazione è:   un numero puro, cioè non è espresso in nessuna unità di misura
Il coefficiente di variazione normalizzato è:   pari al coefficiente di variazione diviso per la radice quadrata del numero delle osservazioni-1
Il coefficiente r di correlazione lineare di è sempre:   compreso tra -1 e +1
Il colore degli occhi è un carattere:   qualitativo sconnesso
Il concetto di correlazione:   riguarda la covarianza delle variabili
Il diario è un particolare tipo di questionario strutturato appositamente:   Per registrare eventi frequenti o attività quotidiane
Il fenomeno della concentrazione può essere studiato graficamente mediante la curva di Lorenz, che, salvo il caso di distribuzione non degenere, ...   Risulta convessa.
Il logaritmo della media geometrica è:   uguale alla media aritmetica dei logaritmi dei valori osservati
Il metodo dei minimi quadrati è:   Un metodo di stima dei parametri
Il metodo dei trapezi è utilizzato per determinare:   il rapporto di concentrazione
Il modello dell'inventario permanente   Il modello dell'inventario permanente permette di ottenere una stima dello stock di capitale sia lordo che netto, a partire dalla serie storica degli investimenti.
Il Numero degli sportelli bancari nei comuni del Lazio costituisce un esempio di:   Variabile discreta
Il numero degli sportelli bancari nei comuni della Campania costituisce un esempio di:   variabile discreta
Il numero indice a base fissa, posta al valore iniziale della serie:   confronta tutti i dati della serie con il valore iniziale
Il numero indice a base variabile, posta a t-1, è buono per l'analisi:   di breve periodo o congiunturale
Il numero indice a base variabile, posta a t-1:   confronta ogni dato della serie con il valore immediatamente precedente
Il pretest è:   Uno strumento per la verifica e validazione del questionario
Il prodotto interno lordo ai prezzi di mercato è formato da   Valore aggiunto al costo dei fattori più le imposte indirette nette
Il quadrato del coefficiente di correlazione lineare r, chiamato anche coefficiente di determinazione   Esprime la bontà di adattamento del modello ai dati osservati
Il quadrato del coefficiente di correlazione lineare r, chiamato anche coefficiente di determinazione:   esprime la capacità esplicativa della regressione
Il questionario è:   Uno strumento di rilevazione
Il quinto decile coincide con   la mediana
Il quinto decile coincide per definizione   Con la mediana
Il quoziente di natalità è un rapporto di:   derivazione
Il rapporto dei nati maschi sul complesso dei nati vivi è denominato....   Rapporto di mascolinità delle nascite.
Il rapporto tra il numero dei nati di sesso maschile e il numero dei nati di sesso femminile in Italia nel 2008 è   un rapporto di coesistenza
Il rapporto tra il numero di abitanti e quello dei km quadrati su cui vivono....   Indica quanti abitanti vivono in un kmq.
Il rapporto tra il numero di abitanti e quello dei km quadrati su cui vivono....   E' un rapporto di densità.
Il reddito nazionale lordo ai prezzi di mercato è dato da   Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato più i redditi netti dall'estero
Il reddito nazionale netto ai prezzi di mercato è dato da   Reddito nazionale lordo ai prezzi di mercato meno gli ammortamenti
Il sesso è un carattere:   qualitativo sconnesso
Il tasso di crescita:   confronta una variazione con il suo livello di partenza
Il valore centrale della classe   E' la semisomma tra limite inferiore e superiore della classe
Il valore del chi quadrato assoluto di Pearson è   Sempre non negativo
Il valore della frequenza retrocumulata relativa della prima classe è:   1
Il valore della mediana   Non subisce l'influenza delle osservazioni estreme
Il valore della mediana:   non è influenzato dai valori estremi della distribuzione
Il valore massimo che una distribuzione cumulata di frequenza assolute può assumere è uguale   Al totale delle frequenze assolute
Il valore massimo che una frequenza cumulata assoluta può assumere è:   il totale delle frequenze assolute
Il valore massimo che una frequenza cumulata relativa può assumere è   Uguale a 1
Il valore massimo che una frequenza cumulata relativa può assumere è:   1
Il valore massimo che una frequenza retrocumulata relativa può assumere è:   1
Il valore massimo della frequenza retrocumulata assoluta è:   pari al totale delle frequenze assolute
Il valore mediano è:   il valore collocato al centro della successione
Il valore medio è:   Un qualunque valore compreso tra il minimo e il massimo di un insieme di dati
Il voto tra 1 e 10 è un esempio di variabile:   discreta
Immaginando una tabella con frequenze assolute di impiegati dello stato distinti per qualifica professionale, per rispondere alla domanda: "quanti impiegati hanno una qualifica inferiore alla IV?"   si deve costruire la tabella delle frequenze cumulate
In cosa consiste la standardizzazione?   Nella trasformazione di una variabile per cui i suoi scarti dalla media sono divisi per lo scarto quadratico medio
In presenza di dati con una forte stagionalità:   l'analisi tendenziale è meglio di quella congiunturale
In statistica per moda si intende   Il valore che si presenta con la massima frequenza
In statistica per moda si intende:   il valore che si presenta con la massima frequenza
In statistica, cosa si intende per devianza?   Il numeratore della varianza
In statistica, l'entropia   E' una misura della eterogeneità
In tema di errori, quale delle seguenti affermazioni è vera?   Gli errori accidentali dipendono da circostanze fortuite
In un grafico di dispersione, le due rette di regressione (di y su x e di x su y) si sovrappongono soltanto se   Il quadrato di r, coefficiente di correlazione lineare, è uguale a 1
In un istogramma la densità di frequenza, che viene riportata in ordinata, si ottiene   Dividendo, per ogni classe della distribuzione, la frequenza per l'ampiezza della classe
In un ordinamento tabulare in classi, la frequenza assoluta di una classe è:   il numero di elementi appartenenti alla classe
In un ordinamento tabulare in classi, la frequenza relativa di una classe è:   la frequenza assoluta della classe divisa per la somma delle frequenze assolute di tutte le classi
In una classe di 20 alunni il rapporto di composizione dei maschi è il 25%. I maschi della classe sono quindi:   5
In una classe di alunni ci sono 5 maschi e 15 femmine. Il rapporto di composizione dei maschi è quindi uguale al:   25%
In una distribuzione di frequenza univariata quante classi aperte si possono avere, al massimo?   due
In una distribuzione di frequenza univariata, quante classi aperte si possono avere, al massimo?   Due
In una distribuzione la somma delle frequenze relative   è sempre uguale a 1
In una distribuzione media aritmetica, moda e mediana coincidono se:   la distribuzione è simmetrica unimodale
In una distribuzione per unità con un numero di termini pari, la mediana   E' pari alla media aritmetica dei due valori centrali
In una distribuzione statistica il termine mediano è:   quello che occupa il posto centrale, se la distribuzione è ordinata
In una distribuzione statistica il termine mediano:   se la distribuzione è ordinata, è quello che occupa il posto centrale
In una distribuzione statistica la somma degli scarti al quadrato dalla media aritmetica è   Sempre un minimo
In una distribuzione statistica la somma degli scarti algebrici dalla media aritmetica   è sempre uguale a zero
In una distribuzione statistica la somma degli scarti algebrici dalla media aritmetica è   Sempre uguale a zero
In una distribuzione statistica, il modulo della classe è dato:   dalla differenza tra l'estremo superiore e l'estremo inferiore della classe
In una distribuzione, la somma delle frequenze relative   E' sempre uguale a 1
In una distribuzione, media aritmetica, mediana e moda coincidono   Se la distribuzione è simmetrica unimodale
In una progressione aritmetica con un numero dispari di termini la media aritmetica è pari:   al valore centrale della progressione aritmetica
In una rappresentazione grafica ad istogramma con base fissa, l'altezza di ogni colonna rappresenta :   la frequenza
In una tabella a doppia entrata è riportata la distribuzione di frequenza di un fenomeno bidimensionale (X,Y); a capo delle righe scriveremo le modalità x1, ...,xh di X, e a capo delle colonne le modalità y1, ...,yk di Y, tali modalità....   Al fine della costruzione della tabella bidimensionale, possono essere indifferentemente qualitative o quantitative.
In una tabella a doppia entrata il totale delle frequenze relative marginali di colonna è uguale :   a 1
In una tabella di frequenza doppia la somma degli scarti tra i valori di cella osservati e quelli teorici in caso di indipendenza è   Sempre uguale a zero
In una tabella di frequenze cumulate:   la prima modalità ha numerosità uguale a quella della tabella di frequenze assolute e l'ultima modalità ha numerosità pari a quella della popolazione
In una tabella di frequenze cumulate:   le numerosità delle diverse modalità sono crescenti
In una tabella il titolo deve contenere:   solo la descrizione dei dati e la loro unità di misura
In una tabella per due caratteri con frequenze percentuali per riga:   deve esserci sempre una colonna di tutti 100