Elenco in ordine alfabetico delle domande di Pubblico impiego
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- La disposizione di cui all'art. 55-quater del D.Lgs. n. 165/2001, prevede alcune fattispecie sanzionatorie, non conservative del rapporto di lavoro, riconducibili alla tipologia del licenziamento c.d. disciplinare, tra cui rileva: insufficiente rendimento, dovuto alla reiterata violazione degli obblighi concernenti la prestazione lavorativa, e rilevato dalla costante valutazione negativa della performance del dipendente per ciascun anno dell'ultimo triennio, resa a tali specifici fini ai sensi dell'articolo 3, comma 5-bis, del D.Lgs. n. 150/ 2009
- La disposizione di cui all'art. 55-quater del D.Lgs. n. 165/2001, prevede alcune fattispecie sanzionatorie, non conservative del rapporto di lavoro, riconducibili alla tipologia del licenziamento c.d. disciplinare, tra cui rileva: Reiterata violazione di obblighi concernenti la prestazione lavorativa, che abbia determinato l'applicazione, in sede disciplinare, della sospensione dal servizio per un periodo complessivo superiore a un anno nell'arco di un biennio
- La disposizione di cui all'art. 55-quater del D.Lgs. n. 165/2001, prevede dieci fattispecie sanzionatorie, non conservative del rapporto di lavoro, riconducibili alla tipologia del licenziamento c.d. disciplinare, tra cui rileva: Gravi e reiterate violazioni dei codici di comportamento, ai sensi dell'art. 54, comma 3
- La disposizione di cui all'art. 55-quater del D.Lgs. n. 165/2001, prevede dieci fattispecie sanzionatorie, non conservative del rapporto di lavoro, riconducibili alla tipologia del licenziamento c.d. disciplinare, tra cui rileva: Ingiustificato rifiuto del trasferimento disposto dall'amministrazione per motivate esigenze di servizio
- La disposizione di cui all'art. 55-quater del D.Lgs. n. 165/2001, prevede dieci fattispecie sanzionatorie, non conservative del rapporto di lavoro, riconducibili alla tipologia del licenziamento c.d. disciplinare, tra cui rileva: Falsità documentali o dichiarative commesse ai fini o in occasione dell'instaurazione del rapporto di lavoro
- La falsa attestazione della presenza in servizio comporta: licenziamento senza preavviso
- La falsa attestazione della presenza in servizio da parte del dipendente comunale cosa comporta? Il licenziamento in sede disciplinare, senza preavviso
- La falsa attestazione di presenza in servizio può concretizzare: Un comportamento rilevante sia a fini penali che disciplinari
- La legge 20/5/1970, n. 300 (Statuto dei Lavoratori) trova applicazione anche alle pubbliche amministrazioni. A norma di quanto dispone la legislazione vigente quanto affermato è Vero o Falso? Vero, trova applicazione a prescindere dal numero dei dipendenti
- La pubblicazione sul sito istituzionale dell'Amministrazione del codice disciplinare, con l'indicazione delle relative infrazioni e sanzioni, equivale, secondo quanto disposto dall'art. 55 comma 2 del D.Lgs.165/2001 e s.m.i. a: tutti gli effetti alla sua affissione all'ingresso della sede di lavoro
- La pubblicazione sul sito istituzionale dell'amministrazione pubblica del codice disciplinare, con l'indicazione delle infrazioni e delle relative sanzioni, costituisce un obbligo normativo? Si, ed equivale a tutti gli effetti alla sua affissione nel luogo di lavoro
- La responsabilità amministrativa è limitata ai soli casi di: Dolo e colpa grave
- La responsabilità' amministrativa del dipendente pubblico: ha natura patrimoniale
- La responsabilità amministrativa del pubblico dipendente ha funzione... Sanzionatoria
- La responsabilità amministrativa del pubblico dipendente può essere diretta o indiretta? Si
- La responsabilità amministrativa del pubblico dipendente si prescrive: Nel termine di cinque anni decorrenti dalla data in cui è stato commesso il fatto dannoso
- La responsabilità civile del pubblico dipendente discende dalla disposizione di cui.. All'art- 2043 c.c.
- La responsabilità civile, amministrativa e penale del pubblico dipendente... Possono concorrere
- La responsabilità civile, penale e disciplinare possono configurarsi cumulativamente, in capo ad un unico soggetto anche ove la trasgressione da cui discendono sia unica? Si
- La responsabilità contabile del pubblico dipendente attiene all'attività di: Maneggio denaro o altri valori
- La responsabilità dei dipendenti: è civile, penale, amministrativa e disciplinare
- La responsabilità del dipendente pubblico per l'inosservanza di norme giuridiche può essere? penale, civile e amministrativa
- La responsabilità del pubblico dipendente può essere: Civile, amministrativa, penale, contabile e disciplinare
- La responsabilità disciplinare del pubblico dipendente può derivare: dalla violazione di obblighi di condotta sanciti dalla legge, dalla contrattazione collettiva o dal codice di comportamento
- La responsabilita' conseguente alla violazione dei doveri del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici puo' dar luogo a licenziamento? Si
- La responsabilita' del dipendente pubblico puo' essere civile, penale, amministrativo-contabile e disciplinare. Quando è disciplinare? Se si violano gli obblighi di condotta sanciti direttamente dalla legge, dal codice di comportamento o dal contratto collettivo nazionale di lavoro
- La sanzione disciplinare del licenziamento, ai sensi dell'art. 55 quater del D.Lgs. n. 165/2001, si applica, tra l'altro: per ingiustificato rifiuto del trasferimento disposto dall'amministrazione per motivate esigenze di servizio
- La violazione degli obblighi previsti dal Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (d.P.R. 62/2013) è fonte di responsabilità: disciplinare
- La violazione degli obblighi previsti dal DPR 62/2013 e s.m.i., come stabilisce l'art. 16, co. 1,, integra: comportamenti contrari ai doveri d'ufficio
- La violazione degli obblighi previsti dal DPR 62/2013 e s.m.i., come stabilisce l'art.16, integra: comportamenti contrari ai doveri d'ufficio
- La violazione dei doveri contenuti nel codice di comportamento è fonte di: responsabilità disciplinare
- La violazione dei doveri contenuti nel codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni è fonte di responsabilità disciplinare
- La violazione dei doveri contenuti nel codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, comporta la sanzione disciplinare del licenziamento, di cui all'art. 55 quater, comma 1, del d.lgs. 165/2001 e s.m.i.: in caso di violazioni gravi o reiterate
- La violazione dei doveri contenuti nel codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, comporta la sanzione disciplinare del licenziamento, di cui all'art. 55 quater, comma 1, del D.Lgs. n. 165/2001 e ss.mm.ii.: in caso di violazioni gravi o reiterate
- La violazione dei doveri contenuti nel Codice di comportamento dei dipendenti pubblici è fonte di responsabilità: disciplinare e può dar luogo anche a responsabilità penale, civile, amministrativa o contabile
- La violazione dei doveri contenuti nel Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (d.P.R. 62/2013, art. 16) è sempre fonte di responsabilità: disciplinare
- La violazione dei doveri contenuti nel codice di comportamento, compresi quelli relativi all'attuazione del Piano di prevenzione della corruzione: E' rilevante anche ai fini della responsabilita' civile, amministrativa e contabile ogniqualvolta le stesse responsabilita' siano collegate alla violazione di doveri, obblighi, leggi o regolamenti
- La violazione dei doveri previsti dal Codice di comportamento dei dipendenti pubblici può dar luogo a responsabilità contabile? Si, può dar luogo anche a responsabilità contabile
- La violazione dei doveri previsti dal Codice di comportamento dei dipendenti pubblici può dar luogo a responsabilità penale? Si
- La violazione dei doveri previsti dal Codice di comportamento dei dipendenti pubblici: Integra comportamenti contrari ai doveri d'ufficio
- La violazione dei doveri previsti dal Codice di comportamento dei dipendenti pubblici: Può dar luogo anche a responsabilità civile
- La violazione dei doveri previsti dal Codice di comportamento dei dipendenti pubblici: Può dar luogo anche a responsabilità amministrativa o contabile
- La violazione dei doveri previsti dal Codice di comportamento dei dipendenti pubblici: Può dar luogo anche a responsabilità civile
- La violazione dei doveri previsti dal Codice di comportamento dei dipendenti pubblici: è fonte di responsabilità disciplinare
- La violazione dei doveri previsti dal Codice di comportamento: È fonte di responsabilità disciplinare accertata all'esito del procedimento disciplinare
- La violazione dei doveri previsti dal Codice di comportamento: Comporta responsabilità disciplinare accertata a seguito del relativo procedimento disciplinare
- La violazione del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici può configurare: Responsabilità disciplinare ed eventuale responsabilità penale, civile, amministrativa o contabile
- La violazione delle prescrizioni di cui al D.P.R. n. 62/2013, costituisce violazione dei doveri d'ufficio. Le medesime condotte possono costituire anche illecito penale? Si, il dipendente può incorrere nella responsabilità penale
- L'art. 1, III comma, del D.Lgs. n. 165/2001 dispone che le disposizioni del presente decreto costituiscono principi fondamentali ai sensi: dell'art. 117 della Costituzione
- L'art. 11, del D.P.R. n. 62/2013 (Codice di comportamento dei dipendenti pubblici) sancisce i principi afferenti il comportamento che il pubblico dipendente deve tenere in servizio. Quale tra i seguenti è un corretto principio? Il dipendente, salvo giustificato motivo, non ritarda né adotta comportamenti tali da far ricadere su altri dipendenti il compimento di attività o l'adozione di decisioni di propria spettanza
- L'art. 11, del D.P.R. n. 62/2013 (Codice di comportamento dei dipendenti pubblici) sancisce i principi afferenti il comportamento che il pubblico dipendente deve tenere in servizio. Quale tra i seguenti è un corretto principio? Il dipendente utilizza il materiale o le attrezzature di cui dispone per ragioni di ufficio e i servizi telematici e telefonici dell'ufficio nel rispetto dei vincoli posti dall'amministrazione
- L'art. 11, del D.P.R. n. 62/2013 (Codice di comportamento dei dipendenti pubblici) sancisce i principi afferenti il comportamento che il pubblico dipendente deve tenere in servizio. Quale tra i seguenti è un corretto principio? Il dipendente utilizza i mezzi di trasporto dell'amministrazione a sua disposizione soltanto per lo svolgimento dei compiti d'ufficio, astenendosi dal trasportare terzi, se non per motivi d'ufficio
- L'art. 11, del D.P.R. n. 62/2013 (Codice di comportamento dei dipendenti pubblici) sancisce i principi afferenti il comportamento che il pubblico dipendente deve tenere in servizio. Quale tra i seguenti è un corretto principio? Il dipendente utilizza i permessi di astensione dal lavoro, comunque denominati, nel rispetto delle condizioni previste dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi
- L'art. 11, IV comma, del D.Lgs. n. 165/2001 prescrive che, per assicurare la conoscenza di normative, servizi e strutture, le amministrazioni pubbliche programmano ed attuano iniziative di comunicazione di pubblica utilità; in particolare, le amministrazioni dello Stato, per attuare le iniziative individuate nell'ambito delle proprie competenze, si avvalgono del Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, secondo: un piano annuale di coordinamento del fabbisogno di prodotti e servizi, da sottoporre all'approvazione del Presidente del Consiglio dei ministri
- L'art. 11, VII comma, del D.Lgs. n. 165/2001 dispone che l'organo di vertice della gestione dell'amministrazione o dell'ente verifica l'efficacia dell'applicazione delle iniziative di cui al VI comma, per l'inserimento della verifica positiva nel fascicolo personale del dipendente. Gli organi di vertice trasmettono le iniziative riconosciute al Dipartimento della funzione pubblica per un'adeguata pubblicizzazione delle stesse. Ciò posto, con quale cadenza il Dipartimento individua le forme di pubblicazione? Annuale
- L'art. 15, del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici ribadisce che ai sensi dell'art. 54, co. 6, del D. lgs. n. 165/2001 vigilano sull'applicazione del Codice: Anche gli uffici etico e di disciplina
- L'art. 15, del D.P.R. n. 62/2013 (Codice di comportamento dei dipendenti pubblici) ribadisce che ai sensi dell'art. 54, co. 6, del Tupi vigilano sull'applicazione del Codice: Anche le strutture di controllo interno
- L'art. 19, comma I-bis, del D.Lgs. n. 165/2001 prescrive che l'amministrazione rende conoscibili: anche mediante pubblicazione di apposito avviso sul sito istituzionale, il numero e la tipologia dei posti di funzione che si rendono disponibili nella dotazione organica ed i criteri di scelta
- L'art. 19, comma VI-quater, del D.Lgs. n. 165/2001 dispone che, purchè gli incarichi eccedenti le percentuali di cui al VI comma siano conferiti a personale in servizio con qualifica di ricercatore o tecnologo, previa selezione interna per accertare il possesso di comprovata esperienza pluriennale e specifica professionalità da parte dei soggetti interessati nelle materie oggetto dell'incarico, per gli enti di ricerca il numero complessivo degli incarichi conferibili è elevato rispettivamente: al 20 per cento della dotazione organica dei dirigenti appartenenti alla prima fascia ed al 30 per cento della dotazione organica dei dirigenti appartenenti alla seconda fascia
- L'art. 19, IV comma, del D.Lgs. n. 165/2001 dispone che gli incarichi di funzione dirigenziale di livello generale sono conferiti a dirigenti della prima fascia dei ruoli o, in misura non superiore al 70% della relativa dotazione, ai dirigenti appartenenti agli stessi ruoli o, con contratto a tempo determinato, a persone in possesso delle specifiche qualità professionali: con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro competente
- L'art. 19, VI comma, del D.Lgs. n. 165/2001 prescrive che gli incarichi di funzione dirigenziale nelle amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, possono essere conferiti, da ciascuna amministrazione: entro il limite del 10 per cento della dotazione organica dei dirigenti appartenenti alla prima fascia dei ruoli e dell'8 per cento della dotazione organica di quelli appartenenti alla seconda fascia, a tempo determinato ai soggetti indicati dal presente comma
- L'art. 22, II comma, del D.Lgs. n. 165/2001 prescrive che per la partecipazione al Comitato dei garanti: non è prevista la corresponsione di emolumenti o rimborsi spese
- L'art. 23, I comma, del D.Lgs. n. 165/2001 dispone che i dirigenti della seconda fascia transitano nella prima, se hanno ricoperto incarichi di direzione di uffici dirigenziali generali o equivalenti per un determinato periodo senza essere incorsi nelle misure previste per le ipotesi di responsabilità dirigenziale, nei limiti dei posti disponibili o nel momento in cui si verifica la prima disponibilità di posto utile. Quale è il periodo stabilito dalla norma in esame? Cinque anni
- L'art. 24, I comma, del D.Lgs. n. 165/2001 prescrive che la graduazione delle funzioni e responsabilità, ai fini del trattamento accessorio, è definita con decreto ministeriale per le amministrazioni dello Stato e con provvedimenti dei rispettivi organi di governo per le altre amministrazioni o enti, ferma restando l'osservanza dei criteri e dei limiti delle compatibilità finanziarie fissate: dal Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze
- L'art. 25, I comma, del D.Lgs. n. 165/2001 prescrive che i dirigenti scolastici sono inquadrati in ruoli di dimensioni regionale e rispondono in ordine ai risultati che sono valutati tenuto conto della specificità delle funzioni e sulla base delle verifiche effettuate da un nucleo di valutazione: istituito presso l'amministrazione scolastica regionale, presieduto da un dirigente e composto da esperti anche non appartenenti all'amministrazione
- L'art. 25, IX comma, del D.Lgs. n. 165/2001 sancisce che la direzione dei conservatori di musica, delle accademie di belle arti, degli istituti superiori per le industrie artistiche e delle accademie nazionali di arte drammatica e di danza è equiparata alla dirigenza dei capi di istituto. Tanto premesso, come sono disciplinate le modalità di designazione e di conferimento e la durata dell'incarico? Con decreto del Ministro della pubblica istruzione
- L'art. 25, VI comma, del D.Lgs. n. 165/2001 dispone che il dirigente deve presentare periodicamente una motivata relazione sulla direzione ed il coordinamento dell'attività formativa, organizzativa ed amministrativa. Tanto premesso, cosa si intende con l'avverbio di tempo "periodicamente"? L'articolo in esame non lo specifica
- L'art. 28 della Costituzione individua la responsabilità esclusiva dei dipendenti pubblici nei confronti di terzi? No, è condivisa con la Pubblica Amministrazione
- L'art. 3 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici contiene i principi generali cui devono attenersi i dipendenti. Si indichi quale tra i seguenti non è un corretto principio. Il dipendente non è tenuto ad assicurare lo scambio e la trasmissione delle informazioni e dei dati con altre pubbliche amministrazioni
- L'art. 3 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici contiene i principi generali cui devono attenersi i dipendenti. Si indichi quale tra i seguenti non è un corretto principio. Il dipendente svolge i propri compiti nel rispetto della legge, perseguendo l'interesse pubblico abusando se occorre della posizione o dei poteri di cui è titolare
- L'art. 4, IV comma, del D.Lgs. n. 165/2001 prescrive che le amministrazioni pubbliche, i cui organi di vertice non siano espressione di rappresentanza politica, adeguano i propri ordinamenti al principio della distinzione tra indirizzo e controllo, da un lato, ed attuazione e gestione, dall'altro. A tali amministrazioni: è fatto divieto di istituire uffici di diretta collaborazione, posti alle dirette dipendenze dell'organo di vertice dell'ente
- L'art. 4. del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici stabilisce che: Il dipendente non accetta, per sè o per altri, regali o altre utilita', salvo quelli d'uso di modico valore effettuati occasionalmente nell'ambito delle normali relazioni di cortesia e nell'ambito delle consuetudini internazionali
- L'art. 5, II comma, del D.Lgs. n. 165/2001 sancisce che le determinazioni per l'organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro e, in particolare, la direzione e l'organizzazione del lavoro nell'ambito degli uffici, sono assunte: in via esclusiva dagli organi preposti alla gestione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro, fatte salve la sola informazione ai sindacati o le ulteriori forme di partecipazione
- L'art. 5, III comma, del D.Lgs. n. 165/2001 dispone che gli organismi di controllo interno verificano periodicamente la rispondenza delle determinazioni organizzative ai principi di cui all'art. 2, I comma, anche per proporre l'adozione di eventuali interventi correttivi e per fornire elementi per adottare le misure previste verso i responsabili della gestione. Tanto premesso, con l'avverbio di tempo "periodicamente" si intende: l'articolo nulla dispone a riguardo
- L'art. 5, III comma, del D.Lgs. n. 165/2001 dispone che gli organismi di controllo interno verificano periodicamente la rispondenza delle determinazioni organizzative ai principi indicati all'art. 2, I comma, anche per proporre l'adozione di eventuali interventi correttivi e per fornire elementi per l'adozione delle misure previste nei confronti dei responsabili della gestione. Tanto premesso, con l'avverbio di tempo "periodicamente" si intende: l'articolo nulla dispone a riguardo
- L'art. 6 del d.P.R. 62/2013 (Codice di comportamento dei dipendenti pubblici): impone al dipendente l'astensione da decisioni o attività dell'ufficio che possano coinvolgere interessi propri o di suoi parenti o conviventi
- L'art. 6, II comma, del D.Lgs. n. 165/2001 dispone che le amministrazioni pubbliche adottano il piano triennale dei fabbisogni di personale, in coerenza con la pianificazione pluriennale delle attività e della performance e con le linee di indirizzo, al fine di: ottimizzare l'impiego delle risorse pubbliche disponibili e perseguire obiettivi di performance organizzativa, efficienza, economicità e qualità dei servizi ai cittadini
- L'art. 6-ter, II comma, del D.Lgs. n. 165/2001 dispone che le linee di indirizzo per orientare le amministrazioni pubbliche nella predisposizione dei rispettivi piani dei fabbisogni di personale sono definite anche sulla base delle informazioni rese disponibili dal sistema informativo del personale: del Ministero dell'economia e delle finanze -Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato
- L'art. 6-ter, V comma, del D.Lgs. n. 165/2001 prescrive che ogni amministrazione pubblica comunica, secondo apposite modalità, le informazioni riguardanti le professioni, le relative competenze professionali, i dati correlati ai fabbisogni ed i relativi aggiornamenti annuali che vengono resi disponibili al Dipartimento della funzione pubblica. Tanto premesso, entro quanti giorni, decorrenti dall'adozione dei piani, è effettuata la comunicazione dei relativi contenuti? Entro trenta giorni
- L'art. 6-ter, VI comma, del D.Lgs. n. 165/2001 dispone che se, dal monitoraggio del Ministero dell'economia e delle finanze, attraverso il sistema informativo, con riferimento alle amministrazioni dello Stato, emergono incrementi di spesa relativi alle politiche assunzionali tali da compromettere gli obiettivi e gli equilibri di finanza pubblica, le necessarie misure correttive delle linee di indirizzo, per orientare le amministrazioni pubbliche nella predisposizione dei rispettivi piani dei fabbisogni di personale, sono adottate: dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, con decreto di natura non regolamentare, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze
- L'art. 7, comma V-bis, del D.Lgs. n. 165/2001 prescrive che le amministrazioni pubbliche non possono stipulare contratti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi ed al luogo di lavoro. Tanto premesso, i contratti che violano tale disposizione: sono nulli e determinano responsabilità erariale
- L'art. 7, VI comma, del D.Lgs. n. 165/2001 sancisce che, salvo quanto previsto dal comma V-bis, per specifiche esigenze cui non possono far fronte con personale in servizio, le amministrazioni pubbliche possono conferire esclusivamente incarichi individuali, con contratti di lavoro autonomo, ad esperti di particolare e comprovata specializzazione anche universitaria, in presenza di alcuni presupposti di legittimità. Quale tra i seguenti non è menzionato? L'esperto incaricato non deve aver compiuto i sessanta anni di età
- L'art. 8 del D.P.R. n. 62/2013 e s.m.i., cosa dispone in merito alla prevenzione della corruzione? Il dipendente deve rispettare le prescrizioni contenute nel piano per la prevenzione della corruzione
- L'articolo 55-quinquies del decreto legislativo n. 165/2001 stabilisce che, in caso di falsa attestazione della presenza in servizio mediante l'alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente, il lavoratore dipendente di una pubblica amministrazione: è punito, fermo restando quanto previsto dal codice penale, con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da euro 400 a euro 1.600
- L'azione di vigilanza sull'applicazione del Codice di comportamento del personale delle Pubbliche Amministrazioni è esercitata (art. 54 D.Lgs. n. 165/2001): Dai dirigenti responsabili di ciascuna struttura
- Le disposizioni del Codice di comportamento adottato dal Comune si applicano ai dipendenti comunali assunti: a tempo indeterminato e determinato, al personale appartenente ad altre Amministrazioni in posizione di comando presso il Comune, nonché ai collaboratori, consulenti, esperti e ai soggetti esterni che collaborano con il Comune stesso
- Le disposizioni dell'art. 55 del D.Lgs. n. 165/2001 (Responsabilità, infrazioni e sanzioni, procedure conciliative) costituiscono norme imperative? Sì, costituiscono norme imperative le disposizioni di cui dall'art. 55 all'art. 55-octies del suddetto D.Lgs., ai sensi e per gli effetti degli articoli 1339 e 1419, secondo comma, del c.c.
- Le falsita' documentali o dichiarative commesse ai fini o in occasione dell'instaurazione di un rapporto di lavoro ovvero di progressione di carriera, determinano: Il licenziamento in sede disciplinare, senza preavviso
- Le norme relative alla responsabilita' disciplinare del pubblico impiegato sono previste: Da tutt'e tre le suddette fonti
- L'ufficio competente per i procedimenti disciplinari, ai sensi dell'art. 55 bis del d.lgs. n. 165/2001 e s.m.i., conclude il procedimento, con l'atto di archiviazione o di irrogazione della sanzione entro: centoventi giorni dalla contestazione dell'addebito
- L'ufficio competente per i procedimenti disciplinari, ai sensi dell'art. 55-bis D. Lgs. 165/01 e ss.mm.ii., conclude il procedimento, con l'atto di archiviazione o di irrogazione della sanzione: Entro centoventi giorni dalla contestazione dell'addebito