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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Beni culturali

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La "ricognizione delle aree di cui al comma 1 dell'articolo 142 del D.Lgs. 42/2004, la loro delimitazione e rappresentazione in scala idonea alla identificazione, nonchè la determinazione di prescrizioni d'uso intese ad assicurare la conservazione dei caratteri distintivi di dette aree e, compatibilmente con essi, la valorizzazione", costituisce una delle fasi rientranti all'interno del:   Piano paesaggistico.
La catalogazione dei beni culturali è effettuata dal Ministero. Quali altri Enti, ai sensi dell'art. 17 del D.Lgs. 42/ 2004, concorrono a siffatta procedura?   Le Regioni e gli altri Enti pubblici territoriali.
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante la prevenzione, la manutenzione e il restauro. Ai fini del d.lgs. 42/2004 che cosa si intende per manutenzione?   Il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e dell'identità del bene e delle sue parti
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante la prevenzione, la manutenzione e il restauro. Ai fini del D.Lgs. n. 42/2004 cosa si intende per manutenzione?   Il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e dell'identità del bene e delle sue parti
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante la prevenzione, la manutenzione e il restauro. Ai fini del D.Lgs. n. 42/2004 cosa si intende per prevenzione?   Il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante la prevenzione, la manutenzione e il restauro. Ai fini del D.Lgs. n. 42/2004 cosa si intende per restauro?   L'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Per manutenzione s'intende (art. 29, D.Lgs. n. 42/2004):   Il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e dell'identità del bene e delle sue parti
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Per prevenzione s'intende (art. 29, D.Lgs. n. 42/2004):   Il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto
La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Per restauro s'intende (art. 29, D.Lgs. n. 42/2004):   L'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali
La conservazione e la valorizzazione del patrimonio pubblico, in base alla legge, viene garantita dagli Enti Pubblici. Quale di quelli sotto indicati non è menzionato dalla legge?   Ente di diritto privato.
La denuncia di trasferimento dei beni culturali di cui all'art. 59 del D.Lgs. 42/2004 è presentata al competente Soprintendente del luogo ove si trovano i beni, ma non contiene tra i suoi requisiti fondamentali:   L'indicazione dei dati patrimoniali del denunciante.
La dichiarazione di interesse culturale di cui all'art. 13 del D.Lgs. 42/ 2004, è notificata al proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo dei beni che ne formano oggetto, tramite messo comunale o a mezzo posta raccomandata con avviso di ricevimento. Dei suddetti beni il Ministero conserva un elenco:   Anche su supporto informatico.
La fase di ricognizione del territorio oggetto di pianificazione, mediante l'analisi delle sue caratteristiche paesaggistiche impresse dalla natura, dalla storia e dalle loro interrelazioni, ai sensi degli articoli 131 e 135 del D.Lgs. 42/2004 costituisce una fase rientrante in quale dei seguenti documenti programmatici?   Piano paesaggistico.
La individuazione degli interventi di recupero e riqualificazione delle aree significativamente compromesse o degradate costituisce una fase rientrante in quale dei seguenti documenti programmatici?   Piano paesaggistico.
La struttura permanente che raccoglie, inventaria e conserva documenti originali d'interesse storico e ne assicura la consultazione per finalità di studio e di ricerca costituisce (art. 101, D.Lgs. n. 42/2004):   Un archivio
La tutela del patrimonio culturale è ascritta alla:   potrestà legislativa dello Stato
L'archivio storico:   è costituito dalla documentazione prodotta dall'ente riferiti ad affari conclusi da piu' di 40 anni e conservata per finalità prevalentemente storico culturali
L'art 20 del codice dei beni culturali disciplina:   gli interventi vietati
L'art. 101 del D.Lgs. n. 42/2004 definisce l'archivio come una struttura permanente che:   Raccoglie, inventaria e conserva documenti originali d'interesse storico e ne assicura la consultazione per finalità di studio e di ricerca
L'art. 102 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio prevede la possibilità di:   Trasferire la disponibilità di musei statali alle Regioni ed enti territoriali
L'art. 106 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che lo Stato, le regioni e gli altri enti pubblici territoriali possono concedere l'uso dei beni culturali che abbiano in consegna, per finalità compatibili con la loro destinazione culturale, a singoli richiedenti. In tal caso, è dovuto un canone?   Sì, per i beni in consegna al Ministero della cultura, il quale determina il canone dovuto e adotta il relativo provvedimento
L'art. 115 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che le attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica sono gestite in forma diretta o indiretta. La gestione indiretta è attuata:   Tramite concessione a terzi ovvero mediante l'affidamento di appalti pubblici di servizi
L'art. 115 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che le attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica sono gestite in forma diretta o indiretta. La gestione indiretta è attuata tramite concessione a terzi ovvero mediante l'affidamento di appalti pubblici di servizi, da affidare:   Mediante procedure di evidenza pubblica, sulla base della valutazione comparativa di specifici progetti
L'art. 115 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che le attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica sono gestite:   In forma diretta o indiretta
L'art. 115 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che le attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica sono gestite in forma diretta o indiretta. Le amministrazioni possono attuare la gestione diretta anche in forma consortile pubblica?   Sì
L'art. 117 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che negli istituti e nei luoghi della cultura indicati all'articolo 101 del predetto Codice possono essere istituiti servizi di assistenza culturale e di ospitalità per il pubblico. Rientrano tra i predetti servizi anche quelli di gestione dei punti vendita e di utilizzazione commerciale delle riproduzioni dei beni?   Sì
L'art. 12 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che i competenti organi del Ministero della cultura verificano la sussistenza dell'interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico nei beni culturali indicati all'articolo 10, comma 1, del predetto Codice, che siano opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre:   Settanta anni
L'art. 178 del Codice dei Beni Culturali dispone sanzioni penali ed amministrative a:   Chi autentica falsi
L'art. 202 del Codice dei contratti pubblici prevede che nell'ufficio di direzione lavori di restauro di superfici decorate sia presente la figura:   Del restauratore di beni culturali.
L'art. 21 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che, fuori dei casi di cui ai commi 1, 2 e 3 dello stesso art. 21, l'esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del Soprintendente, il quale può dettare prescrizioni ovvero integrare o variare quelle già date in relazione al mutare delle tecniche di conservazione, qualora i lavori non iniziano:   Entro cinque anni dal rilascio dell'autorizzazione
L'art. 21 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che lo spostamento di beni culturali, dipendente dal mutamento di dimora o di sede del detentore, è preventivamente denunciato al Soprintendente, che può prescrivere le misure necessarie perché i beni non subiscano danno dal trasporto entro:   Trenta giorni dal ricevimento della denuncia
L'art. 29 del D.Lgs. 42/2004 stabilisce che la conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Come viene definito il restauro?   L'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali.
L'art. 29 del D.Lgs. 42/2004 stabilisce che la conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. Come viene definita la prevenzione?   Il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto.
L'art. 3 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che le funzioni di tutela del patrimonio culturale sono esercitate conformemente a criteri omogenei e priorità fissati:   Dal Ministero della cultura
L'art. 35 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che il Ministero della cultura ha facoltà di concorrere alla spesa sostenuta dal proprietario, possessore o detentore del bene culturale per l'esecuzione degli interventi conservativi volontari previsti dall'articolo 31, comma 1, del predetto Codice, per un ammontare:   Non superiore alla metà della stessa
L'art. 44 del D.Lgs. n. 42/2004, prevede che i direttori degli archivi possono ricevere in comodato da privati proprietari beni culturali mobili. Il comodato:   Non può avere durata inferiore a cinque anni e si intende prorogato tacitamente per un periodo pari a quello convenuto, qualora una delle parti contraenti non abbia comunicato all'altra la disdetta almeno due mesi prima della scadenza del termine
L'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che sulla base di specifici accordi o intese e previo parere della Conferenza Stato- regioni, le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su determinati beni culturali non appartenenti allo Stato. Tra questi rientrano anche manoscritti e carteggi?   Sì
L'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che sulla base di specifici accordi o intese e previo parere della Conferenza Stato- regioni, le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su determinati beni culturali non appartenenti allo Stato. Tra questi rientrano anche fotografie, pellicole o altro materiale audiovisivo, con relativi negativi e matrici?   Sì
L'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che sulla base di specifici accordi o intese e previo parere della Conferenza Stato- regioni, le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su determinati beni culturali non appartenenti allo Stato. Tra questi rientrano anche incunaboli, stampe e incisioni?   Sì
L'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che sulla base di specifici accordi od intese e previo parere della Conferenza Stato- regioni, le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su determinati beni culturali non appartenenti allo Stato. Tra questi rientrano anche gli autografi e carteggi?   Sì
L'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede che sulla base di specifici accordi od intese e previo parere della Conferenza Stato- regioni, le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su determinati beni culturali non appartenenti allo Stato. Tra questi rientrano anche gli spartiti musicali?   Sì
L'art. 65 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che, fuori dei casi previsti dai commi 1 e 2 dello stesso art. 65, è soggetta ad autorizzazione, secondo le modalità stabilite nel predetto Codice, l'uscita definitiva dal territorio della Repubblica delle cose, a chiunque appartenenti, che presentino interesse culturale, siano opera di autore non più vivente:   La cui esecuzione risalga ad oltre settanta anni e il cui valore (fatta eccezione per le cose di cui all'allegato A, lettera B, numero 1, del Codice) sia superiore ad euro 13.500
L'art. 68 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che l'attestato di libera circolazione delle cose indicate nell'articolo 65, comma 3, del medesimo Codice, è redatto:   In tre originali, uno dei quali è depositato agli atti d'ufficio; un secondo è consegnato all'interessato e deve accompagnare la circolazione dell'oggetto; un terzo è trasmesso al competente Ministero per la formazione del registro ufficiale degli attestati
L'art. 68 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che l'ufficio di esportazione, accertata la congruità del valore indicato, rilascia o nega con motivato giudizio, anche sulla base delle segnalazioni ricevute, l'attestato di libera circolazione delle cose indicate nell'articolo 65, comma 3, del medesimo Codice, dandone comunicazione all'interessato:   Entro quaranta giorni dalla presentazione della cosa
L'art. 7 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, disciplina funzioni e compiti in materia di valorizzazione del patrimonio culturale. A riguardo, quale tra le seguenti affermazioni non è conforme alla predetta disciplina normativa?   Le regioni hanno potestà legislativa esclusiva in materia di valorizzazione del patrimonio culturale
L'art. 9 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, reca disposizioni in materia di beni culturali di interesse religioso. A riguardo, per i beni culturali di interesse religioso appartenenti ad enti ed istituzioni della Chiesa cattolica o di altre confessioni religiose, chi provvede, relativamente alle esigenze di culto, d'accordo con le rispettive autorità?   Il Ministero della cultura e, per quanto di competenza, le regioni
L'art. 9-bis del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che, in conformità a quanto disposto dagli articoli 4 e 7 del predetto Codice e fatte salve le competenze degli operatori delle professioni già regolamentate, gli interventi operativi di tutela, protezione e conservazione dei beni culturali nonché quelli relativi alla valorizzazione e alla fruizione dei beni stessi, di cui ai titoli I e II della parte seconda del medesimo Codice, sono affidati alla responsabilità e all'attuazione, secondo le rispettive competenze, di determinati professionisti, in possesso di adeguata formazione ed esperienza professionale. A riguardo, tra detti professionisti sono compresi anche i demoetnoantropologi?   Sì
L'art. 9-bis del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, dispone che, in conformità a quanto disposto dagli articoli 4 e 7 del predetto Codice e fatte salve le competenze degli operatori delle professioni già regolamentate, gli interventi operativi di tutela, protezione e conservazione dei beni culturali nonché quelli relativi alla valorizzazione e alla fruizione dei beni stessi, di cui ai titoli I e II della parte seconda del medesimo Codice, sono affidati alla responsabilità e all'attuazione, secondo le rispettive competenze, di determinati professionisti, in possesso di adeguata formazione ed esperienza professionale. A riguardo, tra detti professionisti sono compresi anche gli antropologi fisici?   Sì
L'autorizzazione al prestito per mostre, ai sensi dell'articolo 48 del D.Lgs. 42/2004 (Codice dei beni culturali) deve essere presentata alla Soprintendenza competente per territorio del Ministero della Cultura:   4 mesi prima dell'inizio della manifestazione
L'autorizzazione paesaggistica, di cui all'art. 146 del D.Lgs. 42/2004, costituisce atto autonomo e presupposto rispetto al permesso di costruire o agli altri titoli legittimanti l'intervento urbanistico-edilizio. Una volta scaduto il suo termine cosa accade?   Deve essere richiesta una nuova autorizzazione.
L'autorizzazione paesaggistica, di cui all'art. 146 del D.Lgs. 42/2004, costituisce atto autonomo e presupposto rispetto al permesso di costruire o agli altri titoli legittimanti l'intervento urbanistico-edilizio. Quale durata ha l'autorizzazione?   Cinque anni.
L'azione di restituzione, disciplinata dall'art. 78 del D.Lgs. 42/2004, entro quanto tempo si prescrive?   Entro trenta anni che decorrono dal giorno dell'uscita illecita del bene dal territorio dello Stato richiedente.
Le attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica sono gestite in forma diretta o indiretta. La gestione indiretta è attuata:   mediante concessione a terzi delle attività di valorizzazione
Le cose immobili che costituiscono espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio sono qualificati dalla legge come:   Beni paesaggistici.
Le funzioni di tutela sui beni culturali esercitate dal Ministero su quali beni vengono effettuate?   Su quelli di appartenenza statale anche se in consegna o in uso ad amministrazioni diverse.
Le Regioni, i Comuni, le Città metropolitane e le Province cooperano con il Ministero nell'esercizio delle funzioni di tutela in conformità a quanto disposto dal Titolo I della Parte seconda del Codice dei beni culturali. Relativamente alle funzioni esercitate dalle Regioni ai sensi dell'art. 5 del D.Lgs. 42/2004, il Ministero esercita le potestà:   Di indirizzo e di vigilanza, nonchè il potere sostitutivo in caso di perdurante inerzia o inadempienza.
Le riproduzioni di beni culturali sono subordinati all'erogazione di canoni di concessione determinati dall'Autorità competente. Tali canoni, ai sensi dell'art. 108 del D.Lgs. 42/2004, sono corrisposti:   Di regola, in via anticipata.
Le violazione in materia di alienazione, previste dall'art. 173 del D.Lgs. 42/2004, sono punite con:   La reclusione fino ad un anno ed una multa irrogata secondo un valore minimo e massimo.