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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Ordinamento penitenziario

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Negli istituti penitenziari, visto l'art. 13 del D.P.R. 230/2000, ogni cucina deve servire alla preparazione del vitto per un massimo di quanti individui?   Duecento
Nei casi in cui il detenuto o l'internato manifesti un sostanziale rifiuto nell'adempimento dei suoi compiti e doveri lavorativi, l'esclusione dalle attività lavorative, di cui all'art.53 del D.P.R. n.230/2000 e ss.mm.ii., è adottata:   dal direttore dell'istituto
Nei confronti degli imputati, la legge n. 354/75 ritiene sia possibile attuare il regime di sorveglianza particolare?   Sì, fin dall'ingresso in istituto
Nei confronti dei condannati alla reclusione, se superiore a quattro anni e per un delitto diverso da quelli contenuti nell'art. 4-bis, ord. penit., a partire da quale momento possono essere concessi i permessi premio ove sia stata applicata la recidiva prevista dall'art. 99, comma 4 c.p.?   Dopo l'espiazione di 1/2 della pena
Nei confronti dei condannati alla reclusione, se superiore a quattro anni e per un delitto diverso da quelli contenuti nell'art. 4-bis, ord. penit., di regola, a partire da quale momento possono essere concessi i permessi premio?   Dopo l'espiazione di almeno 1/4 della pena
Nei confronti dei detenuti per uno dei delitti previsti dall'articolo 51, comma 3- bis e 3-quater del codice di procedura penale o sottoposti al regime previsto dall'articolo 41-bis, il Tribunale o il magistrato di sorveglianza, prima di provvedere in ordine al rinvio dell'esecuzione della pena ai sensi degli articoli 146 o 147 del codice penale con applicazione della detenzione domiciliare, ai sensi del comma 1-ter, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, o alla sua proroga, chiede il parere:   del procuratore della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo del distretto ove ha sede il Tribunale che ha emesso la sentenza
Nei confronti dei detenuti per uno dei delitti previsti dall'articolo 51, comma 3- bis e 3-quater del codice di procedura penale o sottoposti al regime previsto dall'articolo 41-bis, il Tribunale o il Magistrato di sorveglianza, prima di provvedere in ordine al rinvio dell'esecuzione della pena ai sensi degli articoli 146 o 147 del codice penale con applicazione della detenzione domiciliare, ai sensi del comma 1-ter, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, o alla sua proroga, chiede il parere del procuratore della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo del distretto ove ha sede il Tribunale che ha emesso la sentenza. Il parere è reso al Magistrato di sorveglianza e al Tribunale di sorveglianza, nel termine di:   due giorni dalla richiesta
Nei confronti di chi sono applicabili le limitazioni e i controlli della corrispondenza di cui all'art. 18-ter, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”?   Difensore dell'interessato
Nei trasferimenti, di cui all'art.83 del D.P.R. n.230/2000 e ss.mm.ii., si tiene conto delle richieste espresse dai detenuti e dagli internati in ordine alla destinazione?   Sì, tranne che nel caso di trasferimenti per motivi di giustizia o di sicurezza
Nel caso di imputati maggiorenni, ma minorenni al momento della violazione della legge penale, quale Tribunale è quello preposto per la pronunciazione della riabilitazione speciale, secondo il diritto penitenziario minorile?   Il Tribunale per i Minorenni, se il condannato non ha ancora compiuto 25 anni
Nel caso di soggetti minorenni, quale misura cautelare può essere applicata alla pena di reclusione non inferiore nel massimo a nove anni?   Può essere applicata la custodia cautelare in un istituto penale per minorenni
Nel caso in cui vi sia la sospensione della dimissione, quando si tratta di condannato o di internato, ne è data immediata comunicazione:   al magistrato di sorveglianza e, in ogni caso, al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria
Nel corso del periodo di affidamento in prova, quale tra le seguenti disposizioni non rientra in quanto previsto dall'art. 47, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”?   Le prescrizioni, una volta disposte, non possono essere modificate dal Magistrato di sorveglianza
Nel corso del procedimento di sorveglianza, secondo quanto previsto dall'art. 71-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, i provvedimenti del Tribunale e del Magistrato di sorveglianza non sono emessi:   previo parere motivato, avente carattere vincolante, reso dal direttore dell'istituto penitenziario
Nel corso dell'esecuzione dell'affidamento in prova al servizio sociale, secondo l'art. 97 del DPR 30 giugno del 2000 n. 230, è possibile modificare le prescrizioni iniziali?   Sì
Nel procedimento in materia di liberazione anticipata, a norma dell'art. 69-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, l'interessato, il difensore e il Pubblico ministero possono proporre reclamo avverso l'ordinanza emessa dal Magistrato di sorveglianza nel termine di:   dieci giorni dalla comunicazione o notificazione
Nella formulazione legislativa, come deve essere il pregiudizio all'esercizio dei diritti per il reclamo ex art. 35-bis ord. penit.?   “grave” e “attuale”
Nella predisposizione del regolamento interno, vi è il dovere di uniformarsi alle direttive impartite, ai sensi dell'art 16, comma 1, ord. penit. e dell'art. 36, comma 1, reg. esec. ord. penit.:   dall'Amministrazione penitenziaria
Nelle traduzioni da un luogo all'altro dei detenuti e degli internati, a norma della l. 354/1975...   le manette vengono obbligatoriamente indossate solamente nelle traduzioni collettive
Non considerando gli eventuali ulteriori periodi previsti dal legislatore per la proroga della misura, ai sensi dell'art. 18 ter, comma 1 ord. penit., per quanti mesi al massimo possono essere disposte le limitazioni nella ricezione della stampa nei confronti dei singoli detenuti o internati?   6
Non considerando i casi di cui agli artt. 4- bis e 41-bis ord. penit. e quanto previsto dall'ordinamento penitenziario minorile, quale è il numero di colloqui mensili di cui usufruiscono i detenuti e gli internati (art. 37, comma 8 d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230)?   6
Non considerando i casi in cui opera un regime dei colloqui peculiare (es: colloqui per i soggetti sottoposti al regime di cui all'art. 41-bis, comma 2 ord. penit.), ai sensi dell'art. 37, comma 1 d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, quando possono essere autorizzati i colloqui con una persona diversa da un congiunto o un convivente?   quando ricorrono ragionevoli motivi
Non considerando la disciplina prevista per la c.d. "liberazione anticipata speciale", qual è la misura della detrazione che comporta il riconoscimento della liberazione anticipata ex art. 54 ord. penit. all'ergastolano?   45 giorni
Non considerando la disciplina prevista per la c.d. "liberazione anticipata speciale", qual è la misura della detrazione di pena che comporta il riconoscimento della liberazione anticipata ex art. 54 ord. penit.?   45 giorni
Non considerando la prassi, ma solo il disposto dell'art. 7, comma 2 ord. penit., come dovrebbe essere l'abito dei ristretti?   Di tessuto a tinta unita e di foggia decorosa
Non considerando le peculiarità del rapporto tra detenuto e difensore, di quanti colloqui mensili possono usufruire i detenuti sottoposti al regime di cui all'art. 41 bis, comma 2 ord. penit.?   1
Non considerando le peculiarità del rapporto tra detenuto e difensore, quale delle seguenti affermazioni relative ai colloqui dei detenuti sottoposti al regime di cui all'art. 41 bis, comma 2 ord. penit. è falsa?   Sono vietati i colloqui con persone diverse dai familiari non conviventi
Non considerando le peculiarità del rapporto tra detenuto e difensore, quale delle seguenti affermazioni relative ai colloqui dei detenuti sottoposti al regime di cui all'art. 41 bis, comma 2 ord. penit. è falsa?   I colloqui vengono sottoposti a controllo auditivo ed a registrazione, anche senza previa autorizzazione dell'autorità giudiziaria competente
Non considerando quanto previsto per i detenuti che abbiano commesso un reato rientrante nel catalogo di cui all'art. 4-bis, ord. penit., ai sensi dell'art. 39, comma 7 d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, quando possono essere registrate e ascoltate le conversazioni telefoniche effettuate da un detenuto?   Se lo dispone l'autorità giudiziaria competente