Elenco in ordine alfabetico delle domande di Ordinamento penitenziario
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- La Cassa delle ammende, in riferimento all'art. 129 del D.P.R. 230/2000, è un ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico? Sì, ai sensi dell'art. 4 della l. 547/1932
- La Cassa per il soccorso e l'assistenza alle vittime del delitto, di cui all'art.73 della L. n.354/1975 e ss.mm.ii., è amministrata da un Consiglio composto, tra l'altro: da un rappresentante del Ministero dell'Interno
- La Cassa per il soccorso e l'assistenza alle vittime del delitto, di cui all'art.73 della L. n.354/1975 e ss.mm.ii., è amministrata da un Consiglio composto, tra l'altro: da un rappresentante del Ministero dell'economia e delle finanze
- La colonia agricola, ai sensi della l. 354/1975, è... un istituto per l'esecuzione di una misura di sicurezza detentiva
- La commissione didattica, costituita in ciascun istituto ai sensi dell'art. 41 del DPR n. 230/2000, è chiamata a formulare: un progetto annuale o pluriennale di istruzione
- La competenza sui reclami degli internati concernenti l'osservazione delle norme sulle mercedi, ai sensi della l. 354/1975, spetta... al magistrato di sorveglianza
- La cura e l'assistenza dei bambini appartenenti alle madri detenute, fermo restando quanto previsto dalla l. 354/1975... è affidata ad appositi asili nido
- La detenzione domiciliare è una: misura alternativa alla detenzione
- La dimissione dei condannati che hanno espiato la pena ha luogo: nel giorno indicato nel provvedimento e, quando possibile, nelle ore antimeridiane
- La direzione cura che il detenuto o l'internato all'atto del suo ingresso dalla libertà sia sottoposto a perquisizione personale, al rilievo delle impronte digitali e messo in grado di esercitare la facoltà prevista dal primo comma dell'articolo 29 della L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, con le modalità di cui all'articolo 62, d.p.r. del 30 giugno 2000, n. 230. Entro quale periodo il soggetto interessato viene sottoposto a visita medica? Entro il giorno successivo all'ingresso nell'istituto
- La durata della misura cautelare di cui all'art. 78, reg. esec. ord. penit. ("Provvedimenti disciplinari in via cautelare") non può comunque eccedere: 10 giorni
- La L. n.354/1975 e ss.mm.ii. dispone che il Presidente del Tribunale o il Magistrato di sorveglianza, a seguito di richiesta o di proposta ovvero di ufficio, invita l'interessato ad esercitare la facoltà di nominare un difensore; il difensore è nominato d'ufficio se l'interessato non provvede alla nomina: entro cinque giorni dalla comunicazione dell'invito
- La L. n.354/1975 e ss.mm.ii. dispone che relativamente all'esclusione del tempo trascorso dal detenuto o dall'internato in permesso o licenza dal computo della durata delle misure restrittive della libertà personale, a causa di gravi comportamenti che evidenziano che il soggetto non si è dimostrato meritevole del beneficio, decide: il Magistrato di sorveglianza
- La legge 354/1975 prevede la possibilità per i detenuti ed internati di essere ammessi ai congiunti e altre persone
- La legge 354/75 prevede che all'interno degli istituti penitenziari vengano organizzati corsi di istruzione e formazione? Sì
- La legge attribuisce all'interessato il diritto di proporre reclamo avverso il provvedimento con il quale è disposta la proroga del regime speciale di cui all'art. 41- bis, comma 2 ord. penit.? Sì
- La legge attribuisce all'interessato il diritto di proporre reclamo avverso il provvedimento con il quale è disposta l'applicazione del regime speciale di cui all'art. 41- bis, comma 2 ord. penit.? Sì
- La legge n. 354 del 1975: disciplina l'ordinamento penitenziario e l'esecuzione delle misure privative e limitative della libertà
- La legge n.354 del 1975 comprende: 91 articoli
- La madre con prole di età inferiore a 10 anni condannata all'ergastolo quanti anni di pena deve scontare per poter essere ammessa alla detenzione domiciliare ex art. 47 quinquies ord. penit.? Almeno 15
- La madre con prole di età non superiore ad anni 10 condannata all'ergastolo, ex art. 47 quinquies ord. penit., dove può scontare il periodo di pena che deve espiare ai sensi del comma 1 dello stesso articolo come di condizione per accedere alla detenzione domiciliare "speciale"? Presso gli I.C.A.M.
- La parte di pena detratta per la liberazione anticipata (ordinaria) di cui all'art. 54, ord. penit., si considera scontata agli effetti del computo di pena che occorre aver espiato per essere ammessi al beneficio del permesso premio? Sì
- La parte di pena detratta per la liberazione anticipata (ordinaria) di cui all'art. 54, ord. penit., si considera scontata agli effetti del computo di pena che occorre aver espiato per essere ammessi alla semilibertà? Sì
- La parte di pena detratta per la liberazione anticipata (ordinaria) di cui all'art. 54, ord. penit., si considera scontata agli effetti del computo di pena che occorre aver espiato per essere ammessi alla liberazione condizionale? Sì
- La pena della reclusione per qualunque reato, ad eccezione di quelli previsti dal libro II, titolo XII, capo III, sezione I, e dagli articoli 609-bis, 609-quater e 609- octies del codice penale, dall'articolo 51, comma 3-bis, del codice di procedura penale e dall'articolo 4-bis, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, può essere espiata nella propria abitazione o in altro luogo pubblico di cura, assistenza ed accoglienza, quando trattasi di persona che, al momento dell'inizio dell'esecuzione della pena, o dopo l'inizio della stessa: abbia compiuto i settanta anni di età purché non sia stato dichiarato delinquente abituale, professionale o per tendenza né sia stato mai condannato con l'aggravante di cui all'articolo 99 del codice penale
- La persona minore di anni 21 può essere ammessa ad espiare la pena in detenzione domiciliare umanitaria (art. 47 ter, comma 1 ord. penit.)? Sì, per comprovate esigenze di salute, studio, lavoro e famiglia, purché la pena da scontare, anche residua, non sia superiore a quattro anni
- La remunerazione per ciascuna categoria di detenuti o internati che lavora alle dipendenze dell'Amministrazione Penitenziaria, così come previsto dalla L. n.354/1975 e ss.mm.ii., è stabilita: in relazione alla quantità e qualità del lavoro prestato, in misura pari ai due terzi del trattamento economico previsto dai contratti collettivi
- La sanzione della esclusione dalle attività in comune, prevista dall'art. 39, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, non può essere eseguita senza la certificazione scritta: del sanitario
- L'affidamento in prova al servizio sociale, ai sensi dell'art. 47, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, non può essere disposto: più di 2 volte
- L'affidamento in prova al servizio sociale, di cui all' art.47 della L. n.354/1975 e ss.mm.ii., può essere concesso al condannato alle pene sostitutive della semilibertà sostitutiva o della detenzione domiciliare sostitutiva? Sì, dopo l'espiazione di almeno metà della pena, quando il condannato abbia serbato un comportamento tale per cui l'affidamento in prova appaia più idoneo alla sua rieducazione e assicuri comunque la prevenzione del pericolo di commissione di altri reati
- L'affidamento in prova di cui all'art. 47 quater ord. penit., destinato al soggetto affetto da AIDS o da grave deficienza immunitaria, può essere concesso all'internato? Sì, come previsto dal legislatore
- L'art. 1 del regolamento di esecuzione DPR n. 230/2000, statuisce quanto segue: il trattamento rieducativo è diretto a promuovere altresì una modificazione delle relazioni familiari e sociali disfunzionali
- L'art. 11, comma 12, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, prevede che “i detenuti e gli internati, possono richiedere di essere visitati a proprie spese da un esercente di una professione sanitaria di loro fiducia”. Quale soggetto rilascia la relativa autorizzazione per gli imputati? Autorità giudiziaria procedente
- L'art. 13 bis della legge 354/1975 prevede la possibilità: di sottoporsi ad un trattamento psicologico con finalità di recupero e di sostegno per i condannati di reati sessuali in danno di minorenni
- L'art. 13 della legge 354/1975 sancisce: l'individualizzazione del trattamento
- L'art. 14, ord. penit. non assicura la separazione in istituto: nessuna delle altre risposte è corretta, perché ognuna di esse rappresenta un caso in cui è assicurata la separazione
- L'art. 14-quater, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, prevede che “il regime di sorveglianza particolare comporta le restrizioni strettamente necessarie per il mantenimento dell'ordine e della sicurezza, all'esercizio dei diritti dei detenuti e degli internati e alle regole di trattamento previste dall'ordinamento penitenziario”. In ogni caso, le predette restrizioni non possono riguardare: i colloqui con gli altri detenuti, purché non internati
- L'art. 17 della legge 354/1975, prevede: la partecipazione della comunità esterna all'azione rieducativa
- L'art. 19 l. 354/1975 disciplina: l'istruzione
- L'art. 19, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, prevede che “negli istituti penitenziari la formazione culturale e professionale, è curata mediante l'organizzazione dei corsi della scuola d'obbligo e di corsi di addestramento professionale, secondo gli orientamenti vigenti e con l'ausilio di metodi adeguati alla condizione dei soggetti”. Nello specifico, il comma 2 dispone come sia dedicata particolare cura alla formazione culturale e professionale dei: detenuti di età inferiore ai venticinque anni
- L'art. 2, ord. penit., fa distinzioni tra i detenuti circa la quota di rimborso spese? No
- L'art. 20, ord. penit. riconosce alle direzioni degli istituti penitenziari la possibilità di rendere servizi attraverso l'impiego di prestazioni lavorative dei detenuti? Sì
- L'art. 20, ord. penit. riconosce alle direzioni degli istituti penitenziari la possibilità di vendere i prodotti delle lavorazioni penitenziarie? Sì
- L'art. 21 della legge 354/1975 prevede: il lavoro all'esterno
- L'art. 35-bis, comma 5, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, prevede che, in caso di mancata esecuzione del provvedimento non più soggetto ad impugnazione, l'interessato o il suo difensore munito di procura speciale possono richiedere l'ottemperanza al Magistrato di sorveglianza che ha emesso il provvedimento. Cosa dichiara il Magistrato di sorveglianza, nel caso in cui accolga la richiesta? La nullità degli eventuali atti in violazione o elusione del provvedimento rimasto ineseguito
- L'art. 4, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, nello stabilire l'esercizio dei diritti dei detenuti e degli internati, dispone, in particolare, che gli interessati esercitino personalmente i diritti loro derivanti dalla presente legge anche se si trovano in stato: di interdizione legale
- L'art. 47 della l. 354/1975, prevede quale misura alternativa alla detenzione? Affidamento in prova ai servizi sociali
- L'art. 47-ter, comma 4, ord. penit., per il contenuto della misura della detenzione domiciliare, rinvia alla disciplina relativa: agli arresti domiciliari (art. 284 c.p.p.)
- L'art. 4-bis ord. penit., nella sua originaria formulazione, per il delitto di cui all'art. 416-bis c.p., a cosa condizionava la concessione dei benefici penitenziari indicati nello stesso articolo 4-bis ord. penit.? All'acquisizione di elementi tali da escludere l'attualità di collegamenti con la criminalità organizzata o eversiva
- L'art. 50 della legge 354/75, afferma che l'internato può essere ammesso al regime di semilibertà: in ogni tempo
- L'art. 50 della legge n. 354 del 1975, prevede che possono essere espiate in regime di semilibertà: la pena dell'arresto e la pena della reclusione non superiore a sei mesi, se il condannato non è affidato in prova al servizio sociale; in alternativa, dopo l'espiazione di almeno metà della pena
- L'art. 6 reg. esec. ord. penit., per le finestre delle camere, quando consente l'utilizzo di schermature che limitano il passaggio diretto di luce e aria naturali? In casi eccezionali e per dimostrate ragioni di sicurezza
- L'art. 77, L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, prevede che il comitato per l'occupazione degli assistiti dal consiglio di aiuto sociale delibera con la presenza di almeno: cinque componenti
- L'art. 81 D.P.R. 230/2000, al comma 8, afferma "Il provvedimento definitivo con cui viene deliberata la sanzione disciplinare al detenuto o internato in caso di infrazione è tempestivamente comunicato dalla direzione, oltre al detenuto, al.....": magistrato di sorveglianza
- L'attuale normativa prevede un margine di apprezzamento nella determinazione della durata del provvedimento applicativo del regime di cui all'art. 41 bis, comma 2 ord. penit.? No, la durata è predeterminata
- Le attività di osservazione della personalità del detenuto o dell'internato avvengono, ex art. 28 del D.P.R. 230/2000 ss.mm.ii., sotto la responsabilità di quale soggetto? Direttore dell'istituto penitenziario, il quale si occupa, inoltre, di coordinarle
- Le detenute madri condannate all'ergastolo possono essere ammesse alla detenzione domiciliare speciale per la cura di figli di età non superiore ai dieci anni, secondo la legge 354/1975? Sì, purché abbiano espiato almeno quindici anni di pena
- Le detenute madri di prole di età non superiore ai dieci anni, possono essere ammesse ad espiare la pena nella propria abitazione secondo la legge 354/75? Sì, al fine di provvedere alla cura e all'assistenza dei figli, dopo l'espiazione di almeno un terzo della pena, se non sussiste una pericolosità sociale e vi è la possibilità di ripristinare la convivenza con essi
- Le disposizioni concernenti la formazione delle rappresentanze previste dagli articoli 9, 12, 20 e 27 della L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, si applicano anche agli infermi o seminfermi di mente. Tuttavia, se fra i sorteggiati vi siano individui che, a giudizio del sanitario per le loro condizioni psichiche non sono in grado di svolgere il compito, qual è l'autorità preordinata a disporne l'esclusione? Il Magistrato di sorveglianza
- Le disposizioni contenute all'interno dell'art. 1 del D.P.R. 230/2000 e ss.mm.ii. che fanno riferimento all'imputato si estendono, in quanto compatibili... alla persona sottoposta alle indagini
- Le modalità dei sorteggi dei componenti delle rappresentanze dei detenuti e degli internati previste dagli articoli 9, 12, 20, e 27 della L. 26 luglio 1975, n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, sono disciplinate: dal regolamento interno in modo da garantire uguali possibilità di nomina
- Le modifiche del regolamento interno dell'istituto, di cui all'art.16 della L. 354/1975 e ss.mm.ii., sono approvate: dal Ministro della Giustizia
- Le rappresentanze dei detenuti e degli internati, come disciplinato dalla L. n. 354/1975 e ss.mm.ii., sono nominate: per sorteggio secondo le modalità indicate dal regolamento interno dell'istituto
- Le tabelle vittuarie, così come previsto dall'art.11 del D.P.R. 230/2000 e ss.mm.ii., devono essere aggiornate: almeno ogni cinque anni
- Le traduzioni da un luogo all'altro dei detenuti e degli internati adulti, ai sensi della l. 354/1975, sono eseguite... dal Corpo di polizia penitenziaria
- Le traduzioni delle detenute e delle internate sono effettuate con la partecipazione del: personale femminile del corpo di polizia penitenziaria
- L'impugnazione avverso la decisione assunta in sede di "reclamo giurisdizionale" ex art. 35 bis ord. penit. ha effetto sospensivo (ossia, sospende l'esecuzione della decisione anzidetta)? No
- L'ordinamento penitenziario, in materia di infrazioni disciplinari, fissa due principi. Ovvero: il principio di legalità e il principio della motivazione
- L'Ufficio per la Sicurezza Personale e la Vigilanza e': un ufficio di staff del Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria