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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Quesiti pratici

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Il candidato descriva correttamente le azioni infermieristiche per effettuare la procedura di "sostituzione di una medicazione asciutta".
1. Rimuovere ed eliminare i guanti e lavarsi le mani.
2. Rimuovere la medicazione interna con le pinze anatomiche.
3. Fare assumere all' ospite una posizione comoda che consenta la massima visione della ferita.
4. Rimuovere le fasciature e i cerotti, se presenti.
5. Utilizzare pinze anatomiche sterili e tamponi inumiditi per detergere la ferita.
6. Posizionare il telino sterile di fianco alla ferita ed indossare i guanti sterili.
7. Spiegare all'ospite che cosa si sta facendo e perché e come può collaborare.
8. Applicare le medicazioni sterili sopra alla ferita, una alla volta, utilizzando le pinze anatomiche o i guanti sterili.
9. Aprire il pacco per medicazione sterile utilizzando una tecnica asettica.
10. Indossare i guanti monouso e rimuovere la medicazione esterna.
11. Detergere con dei movimenti dall'alto verso il basso, iniziando dal centro e continuando verso l'esterno.
12. Verificare la localizzazione, il tipo (colore, consistenza) e l'odore del materiale drenato dalla ferita, il numero delle garze saturate e/o il diametro delle secrezioni raccolte sulla medicazione.
13. Ripetere il processo di pulizia fino alla rimozione completa del materiale di secrezione.
14. Lavarsi le mani e osservare le indicazioni per il controllo delle infezioni.
   7-14-3-4-10-9-6-2-12-5-11-13-8-1
Il candidato indichi la sequenza corretta delle azioni infermieristiche necessarie per effettuare la procedura di 'somministrazione di farmaci per via sottocutanea".
1. Scegliere una zona che non sia particolarmente sensibile, dura, gonfia, dove non sono presenti cicatrici, prurito o flogosi.
2. Eliminare appropriatamente il materiale e rimuovere i guanti.
3. Verificare l'identità dell'ospite.
4. Confrontare l'etichetta sul contenitore del farmaco con le prescrizioni terapeutiche e verificare la data di scadenza.
5. Indossare guanti puliti.
6. Lavarsi le mani e osservare le indicazioni per il controllo delle infezioni.
7. Iniettare il farmaco tenendo la siringa ferma e spingendo lo stantuffo con una pressione costante e lenta.
8. Far assumere all'ospite una posizione che permette il rilassamento del braccio, dell'addome o della gamba, a seconda della zona da utilizzare.
9. Disinfettare la cute interessata iniziando dal centro con un movimento circolare, e allargandosi per circa 5 cm. far asciugare la zona utilizzata.
10. Posizionare e tenere il tampone tra l'anulare ed il medio della mano non dominante o posizionare il tampone sulla cute dell'ospite sopra la sede prescelta.
11. Utilizzando la mano non dominante, pizzicare o estendere la cute ed inserire l'ago a 45° utilizzando la mano dominante con una spinta ferma e decisa.
12. Aspirare tenendo lo stantuffo. Se compare sangue nella siringa, ritirare l'ago, eliminare la siringa e preparare una nuova iniezione.
13. Rimuovere l'ago lentamente e delicatamente, tirandolo dalla linea di inserimento mentre si preme sulla cute con la mano non dominante.
14. Afferrare la siringa con la mano dominante tenendola tra il pollice e le dita.
   4-3-6-8-1-5-9-10-14-11-12-7-13-2
Il candidato indichi la sequenza cronologica esatta per la procedura di somministrazione dell'alimentazione enterale tramite sondino oro/naso gastrico:
A. togliere i guanti, lavare le mani e documentare la procedura
B. presentarsi e verificare l'identità del paziente
C. spiegare la procedura al genitore/tutore
D. somministrare l'alimentazione
E. lavare le mani, mettere i guanti e posizionare il sondino oro/naso gastrico
F. predisporre il materiale necessario
   F-B-C-E-D-A
Il candidato indichi l'ordine corretto delle azioni infermieristiche necessarie per effettuare la procedura di "prelievo di un tampone faringeo" ad un ospite di un Nucleo di Casa Residenza.
1) Lavare le mani e osservare le procedure per il controllo delle infezioni.
2) Inserire un tampone in bocca senza toccare nessuna parte della bocca o della lingua.
3) Spiegare all'ospite che cosa si sta facendo, perché e come può collaborare.
4) Inserire il tampone nel tubo sterile senza fargli toccare l'esterno del contenitore. Spingere la punta del tampone nel terreno di coltura liquido.
5) Rimuovere il tampone senza toccare la bocca o le labbra.
6) Usare la torcia per illuminare il faringe e abbassare la lingua con una spatola.
7) Far trasportare il corretto campione al laboratorio.
8) Chiedere all'ospite di aprire la bocca, di estendere la lingua e di dire "aaaahhh".
9) Chiedere all'ospite di inclinare la testa all'indietro.
10) Appoggiare dolcemente e rapidamente il tampone sulle tonsille soprattutto nelle zone particolarmente eritematose e/o su quelle che contengono essudato.
11) Schiacciare l'ampolla del terreno di coltura nel fondo della provetta.
   3-1-9-8-6-2-10-5-11-4-7
Il candidato indichi l'ordine corretto delle azioni infermieristiche per effettuare la "medicazione di una ferita chirurgica con drenaggio".
1. Lavarsi le mani e osservare le indicazioni per il controllo delle infezioni.
2. Applicare la medicazione chirurgica, rimuovere i guanti sterili ed eliminarli. Assicurare la medicazione con cerotto adeguato.
3. Detergere la ferita utilizzando la mano guantata o le pinze anatomiche con le garze inumidite della soluzione detergente.
4. Supportare e tenere un eventuale drenaggio, se presente, diritto mentre si pulisce l'area.
5. Rimuovere la medicazione interna, facendo attenzione a non dislocare eventuali drenaggi.
6. Spiegare all'ospite che cosa si sta facendo e perché e come può collaborare.
7. Eliminare la medicazione sporca.
8. Rimuovere le fasciature e il cerotto della medicazione.
9. Sollevare la medicazione in modo che la parte inferiore non sia visibile all'ospite.
10. Verificare la zona, il tipo (colore e consistenza), l'odore del materiale drenato dalla ferita ed il numero di garze sporcate.
11. Applicare la medicazione sul sito del drenaggio e dell'incisione.
12. Aprire il set di medicazione sterile utilizzando una tecnica asettica.
   6-1-8-9-5-10-7-12-3-4-11-2
Il candidato ordini correttamente le azioni infermieristiche per effettuare la procedura di "utilizzo del defibrillatore automatico esterno" in Casa Residenza.
1. Muovere le dita dalla gabbia toracica fino all'incavo dove le coste inferiori incontrano lo sterno.
2. Assicurare un'adeguata ventilazione.
3. Verificare la circolazione.
4. Successivamente mettere la prima mano sulla seconda parallelamente. Le dita possono essere estese o intrecciate. La compressione avviene solamente sullo sterno e attraverso il palmo delle mani.
5. Defibrillare come indicato.
6. Posizionare il palmo dell'altra mano, quello vicino alla testa dell'ospite, lungo la zona mediana inferiore dello sterno, chiudere l'indice e il medio nell'incavo.
7. Liberare le vie aeree.
8. Verificare le vie aeree.
9. Effettuare il massaggio cardiaco.
10. Valutare lo stato di coscienza dell'ospite.
11. Posizionare l'ospite supino su di una superficie rigida.
12. Applicare gli elettrodi sul torace.
13. Iniziare l'analisi della frequenza.
14. Se l'ospite non risponde, seguire i protocolli per la gestione delle emergenze previsti dalla struttura. Se è presente una persona mandarla a chiedere aiuto.
15. Verificare la respirazione.
16. Con la mano più vicina alle gambe dell'ospite, utilizzare il dito indice e medio per localizzare l'arcata inferiore della gabbia toracica.
17. Accendere il defibrillatore automatico esterno.
   10-14-11-8-7-15-2-3-16-1-6-4-9-12-17-13-5
Il candidato ordini in modo corretto le azioni infermieristiche per effettuare l'aspirazione delle vie aeree dal tubo tracheostomico o endotracheale.
1. Indossare guanti ed occhiali ed osservare tutte le procedure per il controllo delle infezioni.
2. Indossare guanti sterili.
3. Inserire il sondino velocemente ma delicatamente senza aspirazione.
4. Mettere l'ospite in posizione semiseduta, salvo controindicazioni, per favorire la respirazione profonda, la massima espansione polmonare e la tosse produttiva.
5. Praticare l'aspirazione ad intermittenza per 5-10 secondi.
6. Collegare il filtro al sondino di aspirazione.
7. Accendere l'aspirazione e regolarne la pressione.
8. Spiegare all'ospite che cosa si sta facendo e perché e come può collaborare.
9. Aprire il materiale sterile.
10. Ruotare il sondino tra pollice ed indice mentre lo si estrae lentamente.
11. Sciacquare e lubrificare il sondino con la soluzione fisiologica.
12. Se l'ospite non presenta grosse quantità di secrezioni, iperventilare i polmoni prima di aspirare.
13. Riordinare il materiale ed assicurarsi della disponibilità dello stesso per l'aspirazione successiva.
   8-1-4-9-7-2-6-11-12-3-5-10-13
Il candidato, descriva come applicherebbe una medicazione idrocolloidale", riordinando correttamente le azioni infermieristiche.
1. Ispezionare giornalmente la medicazione per valutare la presenza di materiale di secrezione, lo spostamento della medicazione e il suo odore.
2. Fare assumere all'ospite una posizione comoda che consenta la massima visione della ferita. Scoprire solamente la zona interessata.
3. Documentare tutte le informazioni utili sulla cartella clinico-infermieristica.
4. Rimuovere ed eliminare i guanti utilizzati.
5. Applicare la medicazione idrocolloidale.
6. Spiegare all'ospite che cosa si sta facendo e perché e come può collaborare.
7. Detergere accuratamente la cute con soluzione fisiologica o con altro detergente non aggressivo. Sciacquare sempre bene la cute prima di applicare la medicazione.
8. Lavarsi le mani e osservare le indicazioni per il controllo delle infezioni.
   6-8-2-7-5-4-1-3
Il cateterismo vescicale a permanenza NON è indicato in una delle seguenti situazioni:   per la raccolta di campioni di urina sterili quando la persona può urinare spontaneamente
Il medico prescrive ad un paziente 0,4 mg di un farmaco da somministrare per bocca. Sul flacone è riportato che 1 ml corrisponde a 100 mcg di farmaco. Quanti millilitri devono essere somministrati?   4 ml
Il medico prescrive ad un paziente 0,4 mg di un farmaco da somministrare per bocca. Sulle fiale è riportato che 1 ml = 100 mcg di farmaco. Quanti ml devono essere somministrati?   4 ml
Il medico riferisce di fare attenzione alle urine del signor M.C. perché sospetta piuria. Quali caratteristiche avranno le urine?   Urine torbide per presenza di pus
Il protocollo per la somministrazione di eparina prevede l'infusione di una soluzione con concentrazione pari a 50.000 Unità/50 ml. Se la velocità di infusione della soluzione è di 2 ml/ora, dopo 10 ore sono state somministrate____________ di eparina.   20.000 U
Il sig. Andrea, 80 anni, affetto da BPCO da alcuni anni, è ricoverato in Pneumologia per una riacutizzazione. Deve essere posizionato un catetere vescicale a permanenza. Qual è la scelta più adeguata?   Scelta di un catetere del minor calibro possibile in relazione alle caratteristiche delle urine, utilizzo di sacca a circuito chiuso
Il sig. Andrea, 80 anni, affetto da BPCO da alcuni anni, è ricoverato in Pneumologia per una riacutizzazione. Quali tra i seguenti presidi non invasivi per l'ossigenoterapia, permette di erogare concentrazioni precise di Ossigeno?   La maschera di Venturi
Il sig. Carlo, 73 anni è affetto da cirrosi epatica. È ricoverato da due giorni poiché a casa era molto confuso ed irritabile ed era comparso tremore alle mani. Il candidato indichi quale dato raccoglierebbe per monitorare l'encefalopatia epatica del sig. Carlo?   La frequenza dell'evacuazioni
Il sig. Carlo, 73 anni è affetto da cirrosi epatica. È ricoverato da due giorni poiché a casa era molto confuso ed irritabile ed era comparso tremore alle mani. Queste manifestazioni possono essere causate da:   Aumento dell'ammonio
Il sig. Daniele è entrato in casa residenza dopo un periodo di ricovero ospedaliero per comparsa di broncopolmonite e sottoposto a terapia antibiotica. Al sig. Daniele è stata diagnosticata recentemente una demenza senile ma conserva una parziale autonomia di base : deambula con l'aiuto di una persona a piccoli passi e per brevi tragitti. E' portatore di pannolone per incontinenza urinaria e fecale. Il sig. Daniele durante il mattino presenta i seguenti parametri vitali: PA 130/90, FC 82R, TC 37.2 °C, FR 20 atti/minuto, SpO2 93% AA con occasionali rumori respiratori. Nella stessa mattinata riferisce di essersi scaricato due volte con abbondanti scariche liquide, maleodoranti e di colore giallo. Gli OSS informano che si alimenta solo con il cibo fornito dalla struttura. A letto mantiene spesso il decubito per riferita astenia. Dopo circa un'ora l'OSS avvisa il personale sanitario che il signor Daniele ha avuto un altro episodio di scarica simile alle due precedenti e manifesta malessere generale con presenza di pallore cutaneo, L'infermiere rileva i parametri vitali e nota un rialzo termico fino a TC 38,2 °C, FC 99R, FR 14 atti/minuto. Si analizzi il caso clinico e si stabilisca quali sono le azioni infermieristiche che rispettano cronologia, efficacia e sicurezza per il signor Daniele.   L'infermiere assicura un'accurata igiene e applica un prodotto all'ossido di zinco e argento colloidale per proteggere la cute dai danni provocati dalle feci acide e liquide, raccoglie il prima possibile un campione per coprocoltura e Clostridium difficile, accerta lo stato di disidratazione ed esegue il bilancio idrico, poi assicura un giusto apporto di liquidi
Il sig. Gino, 72 anni, con Cirrosi Epatica, è in terapia con lattulosio. Riferisce di evacuare 2 volte al giorno. L'infermiere deduce che la terapia è:   Efficace
Il sig. Giulio, 70 anni, persona con patologia oncologica in fase terminale, è ricoverato in Medicina, chiede all'infermiere una dose aggiuntiva di Morfina per il dolore. La terapia del dolore con oppioidi può dare effetti collaterali che l'infermiere deve riconoscere e segnalare, quali:   Nausea, vomito, stitichezza
Il sig. Giulio, 70 anni, persona con patologia oncologica in fase terminale, è ricoverato in Medicina, chiede all'infermiere una dose aggiuntiva di Morfina per il dolore. Nella terapia del dolore con oppiacei l'infermiere deve principalmente rilevare che:   La frequenza di richiesta di dosi al bisogno indica una insufficiente copertura del dolore
Il sig. Luca di 65 anni, diabetico, collaborante ed orientato è ricoverato in Chirurgia per sospetta occlusione intestinale. Deve essere sottoposto a posizionamento del sondino nasogastrico finalizzato alla decompressione gastrica. Qual è la prima azione che l'infermiere deve compiere prima di posizionare il sondino nasogastrico?   Informare la persona assistita sulla procedura che si andrà ad effettuare
Il sig. Luca di 65 anni, diabetico, collaborante ed orientato è ricoverato in Chirurgia per sospetta occlusione intestinale. Deve essere sottoposto a posizionamento del sondino nasogastrico finalizzato alla decompressione gastrica. Quale tra quelle elencate è una complicanza causata dal posizionamento del sondino nasogastrico, nella quale il sig. Luca potrebbe incorrere?   Tutte le risposte sono corrette
Il sig. Luigi è affetto da BPCO lieve ed è stato istruito sulle possibili strategie per ridurre lo sforzo e aumentare la tolleranza. Luigi afferma: "Cerco di non fare le scale e di camminare il meno possibile". La patologia di Luigi si è aggravata e dopo una visita di controllo è stata prescritta Ossigeno Terapia a Lungo Termine. Luigi presenta secchezza della mucosa nasale e dolore. Il candidato indichi quali suggerimenti darebbe.   Utilizzare lubrificanti nasali a base di acqua
Il sig. Luigi è affetto da BPCO lieve ed è stato istruito sulle possibili strategie per ridurre lo sforzo e aumentare la tolleranza. Luigi afferma: "Cerco di non fare le scale e di camminare il meno possibile". Selezionare l'informazione più corretta.   Può fare le scale e camminare preferendo tragitti brevi e alternando la marcia con delle pause
Il sig. Marcello dopo un recente ictus ischemico ha difficoltà a parlare. Necessita di tempo per trovare le parole. Spesso si esprime utilizzando una sola parola. Il problema descritto è:   Afasia causata da una lesione nell'Area di Broca
Il sig. Mario, 70 anni, viene dimesso dal reparto di chirurgia dopo intervento di gastrectomia parziale. L'infermiere, in condivisione con il dietista, gli fornisce alcune indicazioni dietetiche da seguire a domicilio. Successivamente al sig. Mario viene confezionata una PEG per la nutrizione enterale. La sonda della PEG risulta ostruita: quale tra le seguenti azioni è stata la causa più probabile?   Inadeguato lavaggio post somministrazione di alimenti e farmaci
Il sig. Matteo è stato sottoposto qualche mese fa a un intervento chirurgico addominale con confezionamento di colonstomia. Durante una visita di controllo riferisce frequenti evacuazioni giornaliere di feci liquide. Matteo riferisce inoltre che la sacca di raccolta si riempie spesso di gas. Sapendo che alcuni alimenti possono causare meteorismo e flatulenza l'infermiere informerà di limitare l'assunzione di:   Cavoli e legumi
Il sig. Matteo è stato sottoposto qualche mese fa a un intervento chirurgico addominale con confezionamento di colonstomia. Durante una visita di controllo riferisce frequenti evacuazioni giornaliere di feci liquide. Come si comporterà l'infermiere?   Indaga poiché le feci dovrebbero essere solide
Il Sig. P.G., 75 aa, viene ricoverato presso la S.C. di Pneumologia per approfondimenti diagnostici in ipotesi di cancro. L'assistito riferisce dolore alla spalla sinistra, al braccio superiore sinistro, ed al bacino . Dovendo procedere all'accertamento mirato del sintomo "Dolore" indagherete:   Localizzazione, intensità, qualità, modello temporale del dolore
Il Sig. P.M. giunge in P.S. con un codice rosso e viene subito portato in Shock Room.
Dalla documentazione redatta in ambulanza, si rileva: età 75 anni, diabete tipo 2 insulinodipendente, ipertensione, in trattamento con warfarina per episodi di trombosi venosa profonda. Al momento privo di coscienza, risvegliabile solo con lo stimolo doloroso (risposta appropriata) respiro russante, deviazione rima buccale a sinistra, non valutabile sensibilità e campo visivo, capo ruotato spontaneamente a destra.
Nell'ipotesi di uno stroke, quale sarà il primo esame diagnostico cranico (d'elezione per diagnosi differenziale) per il quale preparare l'assistito?
   Tomografia assiale computerizzata
Il Sig. Ubaldo di 75 anni è ricoverato per ictus cerebrale su base ischemica in Neurologia. All'ammissione in unità operativa al Sig. Ubaldo viene effettuato il Water Swallow Test (test del bolo d'acqua): quale rischio si vuole valutare?   Disfagia
Il signor A.C. è allettato, si muove poco ed è un soggetto a rischio per l'insorgenza di lesioni da pressione. Che tipo di materasso preventivo sarà opportuno scegliere?   Ad Aria con zone a pressione variabile
Il signor B.A. tre settimane fa ha subìto un trauma alla testa battendo il capo contro un'anta del pensile della cucina. Egli ha dato poca importanza all'evento e non si è recato in pronto soccorso. Nel trascorrere delle giornate successive i segni e i sintomi clinici del signor B.A. sono stati fluttuanti: cefalea intermittente, qualche cambiamento nella personalità. In data odierna si presenta in pronto soccorso. L'infermiere immediatamente valuta:   Il livello di coscienza, la risposta dell'assistito alle stimolazioni tattili, la reazione pupillare alla luce, i riflessi corneali e del vomito, la risposta motoria
Il signor Bianchi è ricoverato nel reparto di oncologia medica per essere sottoposto a terapia di supporto per "nutrizione inferiore al fabbisogno correlata a nausea, secondaria a trattamento chemioterapico". A causa delle metastasi ossee, secondo la scala VNS, il paziente soffre di dolore cronico con acuzie pari a 8. Durante il ricovero si rivaluta la terapia antalgica. Per favorire l'alimentazione del signor Bianchi, l'infermiere:   Riduce o elimina odori o procedure nauseanti vicine all'ora dei pasti
Il signor Carlo viene ricoverato a seguito di un incidente stradale in chirurgia e presenta i seguenti sintomi: ipotensione, tachicardia, resistenze periferiche aumentate, bassa pressione venosa centrale. Quale complicanza ipotizzi?   Shock ipovolemico
Il signor CF ricoverato in medicina d'urgenza manifesta improvvisamente dispnea. Quale posizione faresti assumere al paziente?   A letto, posizione di Fowler
Il signor DL di 60 anni viene operato di artroprotesi del femore. Indica quale complicanza non rientra nelle più frequenti post-operatorie:   Iperammoniemia
Il signor Franco, 62 anni, diabetico, con esiti di pregresso ictus cerebrale (importante afasia e disfagia per liquidi), è ospite da alcuni mesi di un Nucleo di Gravissima Disabilità Acquisita in Casa Residenza. Nel turno pomeridiano l'infermiere rileva uno stato di confusione mentale, astenia e una temperatura di 38,7 °C con brivido in corso. Poco dopo viene chiamato dall'OSS in turno per episodi di conati di vomito.
Si analizzi il caso clinico e si stabilisca quali sono le azioni infermieristiche che rispettano cronologia, efficacia e sicurezza per il signor Franco.
   L'infermiere dopo aver accertato l'iperpiressia posiziona il signor Franco semiseduto. Rileva pressione arteriosa e frequenza cardiaca e tramite hemoglucotest il valore della glicemia, poiché il paziente si presenta astenico e confuso. Comunica tempestivamente i valori al medico presente in quel momento in struttura che decide di posizionare un sondino nasogastrico per facilitare eliminazione del ristagno gastrico e ridurre il rischio di ab ingestis. Decide di raffreddare il paziente solo al termine del brivido, con mezzi fisici quali borse del ghiaccio in zona inguinale e ascellare
Il signor Franco, dopo un ricovero ospedaliero, rientra in casa residenza con urostomia. Il candidato riordini correttamente le azioni infermieristiche per effettuare la procedura di gestione dell'urostomia
1) Centrare la placca sopra lo stoma e premere delicatamente sopra la cute dell'ospite, eliminando eventuali grinze o bolle d'aria.
2) Misurare la dimensione dello stoma e tagliare l'anello adesivo 5 cm più grande dello stoma.
3) Far assumere all'ospite una posizione comoda, seduta o sdraiata nel letto oppure una posizione seduta o in piedi nel bagno.
4) Rimuovere l'aria dal sacchetto. La rimozione dell'aria dal sacchetto ne facilita l'applicazione.
5) Svuotare il sacchetto nel cilindro graduato tramite l'apertura inferiore.
6) Indossare i guanti.
7) Lavarsi le mani e osservare le procedure per il controllo delle infezioni.
8) Posizionare delle garze sopra lo stoma e sostituirle quando necessario.
9) Rimuovere la parte posteriore per esporre la parte adesiva della placca.
10) Utilizzare acqua tiepida e sapone neutro per pulire lo stoma ed asciugare l'area senza strofinare.
11) Applicare la protezione per la cute peristomale.
12) Chiudere il sacchetto girando il fondo più volte ed assicurandolo con un morsetto di chiusura.
13) Smaltire tutto il materiale nei contenitori appropriati, rimuovere i guanti e lavarsi le mani.
14) Spiegare all'ospite che cosa si sta facendo e perché e come può collaborare.
15) Rimuovere delicatamente il sacchetto mentre si tiene tesa la cute dell'ospite.
16) Documentare sulla cartella clinica integrata come i risultati saranno utilizzati nella pianificazione futura delle cure o delle terapie.
   14-7-3-6-5-15-8-10-2-9-11-1-4-12-13-16
Il signor GL è a rischio di sviluppo di lesioni da pressione, viene pertanto posizionato su una superficie antidecubito. Le zone che rimangono a maggior rischio nella posizione supina risultano essere:   Calcaneare e nucale
Il signor Guido presenta febbre ricorrente, inappetenza e calo ponderale da qualche settimana (ha perso 4 kg). È affetto da gotta e da cardiopatia ischemica cronica. In seguito al riscontro di ipopotassiemia gli è stata prescritta una terapia infusiva con soluzione fisiologica 500 ml + 20 mEq KCI.
Al fine di prevenire l'insorgenza di flebite, quali interventi è necessario pianificare nella fase di inserzione e gestione del dispositivo di accesso venoso periferico?
   Scegliere un ago cannula del calibro più piccolo possibile compatibilmente con le esigenze terapeutiche (osmolarità, pH soluzioni da infondere) e la tipologia di persona assistita; evitare di selezionare una vena in prossimità della piega del gomito; effettuare un'antisepsi della cute con clorexidina 2%; garantire un'adeguata igiene delle mani con soluzione alcolica prima dell'inserzione e a ogni accesso al dispositivo; fissare il catetere con una medicazione trasparente in poliuretano; utilizzare un regolatore di flusso e impostare l'infusione a una velocità di 10-20 mEq KCI/ora; ispezionare a ogni turno il sito e compilare la scala VIP; effettuare lavaggi di flushing e locking con soluzione fisiologica secondo le raccomandazioni
Il signor M.F. si reca al Pronto Soccorso per un dolore al torace di forte entità. Si presenta dispnoico, la Pressione Arteriosa (PA) è 190/100 mmHg, la frequenza cardiaca 115 battiti/min. L'anamnesi rivela obesità, ipertensione arteriosa, dipendenza dal fumo. La diagnosi medica è infarto del miocardio acuto. Quali complicanze potenziali deve monitorare l'infermiere?   Riduzione della gittata cardiaca, aritmie, edema polmonare acuto
Il signor M.R. è una persona celiaca. Durante la somministrazione dei pasti sarà necessario evitare :   Glutine
Il signor Mario ospite in Casa Residenza, durante le attività di animazione presenta crisi convulsive.
Il candidato indichi la corretta procedura riordinando le azioni infermieristiche.
1. Spostare gli oggetti circostanti in modo che l'ospite non possa riportare traumi.
2. Girare l'ospite in posizione laterale, se possibile.
3. Aprire i vestiti intorno al collo e al torace.
4. Assisterlo sul pavimento, proteggendo la testa nel proprio grembo o su un cuscino.
5. Effettuare il lavaggio delle mani ed indossare i guanti se necessario.
6. Garantire la privacy dell'ospite.
7. Rimanere con l'ospite e richiedere altra assistenza se necessario.
8. Applicare la maschera di ossigeno.
9. Spiegare all'ospite che cosa si sta facendo e perché e come può collaborare.
10. In accordo con i protocolli della struttura, inserire l'abbassalingua tra i denti dell'ospite.
11. Mettere l'ospite in una posizione comoda al termine dell'attacco convulsivo. Provvedere all'igiene se necessario. Aiutare l'ospite ad esprimere le sensazioni provate durante l'attacco.
12. Osservare l'andamento dell'attacco convulsivo, annotare la sequenza e il tipo di movimenti degli arti. Osservare il colore della cute. Quando l'attacco finisce, controllare la frequenza del polso e del respiro.
   9-5-6-7-4-10-3-8-2-1-12-11
Il signor Nicola, di anni 92, è ricoverato da cinque anni in Casa Residenza. È affetto da ipertensione in trattamento farmacologico, morbo di Parkinson da sei anni, dislipidemia e diabete mellito di tipo 2, controllato con terapia insulinica. II paziente ha un'autonomia molto limitata nelle attività di vita quotidiana, è poco collaborante ma comunque mantiene un buon grado di interazione con il personale sanitario. Da circa due settimane viene rilevata la difficoltà ad alimentarsi a causa di disfagia, che ha portato all'applicazione di un sondino nasogastrico in attesa di una valutazione chirurgica per l'applicazione di una PEG. L'infusione enterale viene applicata alle ore 8.00 e rimossa alle ore 22.00, ed è composta da 1000 ml di miscela nutrizionale e 500 ml di acqua.
Alle 2.00 l'infermiere di turno, effettuando il giro di controllo, si accorge che il signor Nicola si presenta diaforetico, pallido, non reattivo allo stimolo vocale e scarsamente a quello doloroso. Vengono rilevati i parametri vitali: pressione arteriosa 115/80 mm/Hg, frequenza cardiaca 115 ritmico battiti/minuto, frequenza respiratoria 11 atti/minuto, SpO, 94% in aria ambiente, temperatura corporea 36,2 °C, stick glicemico 35 mg/dl.
Il candidato valuti il caso proposto e identifichi gli interventi infermieristici che rispettano la cronologia, l'efficacia e la sicurezza per il signor Nicola.
   L'infermiere valuta i parametri vitali, lo stato neurologico, lo stato cutaneo, la terapia farmacologica in prescrizione e allerta il medico reperibile. In attesa dell'arrivo del medico somministra, come da protocollo della struttura, 15 g di carboidrati semplici e a rapido assorbimento tramite sondino nasogastrico. In seguito reperisce un accesso venoso, ricontrollata la glicemia dopo 15 minuti dalla somministrazione dì carboidrati per valutare la necessità di una seconda somministrazione di 15 g di carboidrati semplici a rapido assorbimento. Nell'attesa dell'arrivo del medico, monitora il paziente e predispone il materiale per un'eventuale terapia endovenosa o intramuscolare
Il signor Romano, di anni 72, affetto da diabete mellito e BPCO, rientra in struttura dopo un breve ricovero per broncopolmonite.
Riferisce dispnea da sforzo e astenia che lo costringono a rimanere a letto. In condizioni di riposo presenta i seguenti parametri vitali: FR 20, PA 150/70, FC 98, SpO2, 94% in terapia con ossigeno a 2 litri/minuto attraverso maschera semplice. Durante le cure igieniche del mattino e il cambio della biancheria del letto, il paziente riporta un cambiamento dei seguenti parametri: FR 30, PA 170/80, FC 110, SpO2, 88%. L'infermiere rileva inoltre importanti rumori respiratori che indicano presenza di secrezioni abbondanti nelle alte vie respiratorie, lieve dispnea, malessere generale e pallore cutaneo.
Il candidato valuti il caso e stabilisca quali sono le azioni che rispettano cronologia, efficacia e sicurezza per il signor Romano.
   La presenza di secrezioni bronchiali ostacola la normale respirazione con alterazione degli scambi gassosi che causa la risposta emodinamica per compenso con malessere e pallore cutaneo. L'infermiere posizione il signor Romano seduto sul letto, lo invita e lo educa a compiere una tosse efficace per liberare le vie aeree e successivamente a compiere atti respiratori profondi e non rapidi. Il miglioramento degli scambi gassosi viene confermato dalla regressione della dispnea e dal malessere generale e dalla stabilizzazione dei parametri emodinamici, nonché dall'aumento della saturazione. Successivamente l'infermiere mette in atto le tecniche per rendere efficace la respirazione e liberazione delle vie aeree per ridurre il rischio da recidive
Il Signor Ugo è stato sottoposto a intervento chirurgico e viene confezionata un'ileostomia. Nel post-operatorio si valutano il colore e le dimensioni dello stoma, che dovrebbe essere:   Da rosa a rosso vivo e lucido
Il Signor Ugo ha 87 anni, viene ricoverato per occlusione intestinale. E' affetto, inoltre, da Fibrillazione Atriale cronica ed è in terapia con Lanoxin 0.250 mg e Lasix 25mg due volte al giorno. Presenta diarrea e fa fatica a bere. Oltre allo squilibrio idro-elettrolitico, di quale problema potenziale ci si deve occupare?   Tossicità da digitale
In Assistenza Domiciliare devi addestrare il caregiver all'aspirazione delle secrezioni bronchiali della tracheostomia. Quale tra le azione elencate verifichi sappia eseguire correttamente?   Inserire il catetere di aspirazione in modo delicato e iniziare l'aspirazione solo nella fase di ritiro del catetere
In Assistenza Domiciliare l'ospedale ti segnala una paziente di 70 anni in dimissione, con un punteggio ADL (Activities of Daily Living) di 5/6, ricoverata a seguito di una caduta accidentale a casa. Secondo le Linee Guida NICE del 2013 "Le cadute negli anziani: valutazione del rischio e prevenzione" quale intervento preventivo NON rientra tra quelli da promuovere al domicilio?   Valutare la paziente con una scala di valutazione del rischio di caduta dicotomica come la GERIATRIC SCALE SHORT FORM (GDS-FS)
In assistenza domiciliare prendi in carico un uomo di 65 anni, dimesso da un reparto riabilitativo con diagnosi di ischemia cerebrale. Presenta emiparesi, afasia motoria, con conservata capacità di intendere e volere ed è in una fase di recupero motorio del 50%. Quali interventi NON rientrano tra quelli che attiveresti per la prevenzione delle complicanze da immobilizzazione o l'ipocinetica?   Interventi mirati alla contenzione ambientale, per evitare le cadute accidentali ed i rischi correlati
In Assistenza Domiciliare stai seguendo un assistito appena dimesso dall'ospedale per cirrosi epatica con ascite che vive con la badante. Quali sono gli interventi che adotti per verificare la compliance al regime alimentare appropriato?   Fornisco loro un diario alimentare per verificare che la dieta assunta giornalmente sia ipercalorica, normoproteica, con restrizione di sale e astensione dall'alcool
In Assistenza Domiciliare stai seguendo un assistito, che vive con la badante, appena dimesso dall'ospedale per cirrosi epatica scompensata. Indica quali sono i segni/sintomi/condizioni che verifichi sappiano riconoscere e monitorare.   1) alterazioni cognitive, dello stato di coscienza, della personalità e del comportamento; 2) comparsa di ematomi e sanguinamento del tratto gastro-intestinale; 3) segni di infezione (febbre, dolore addominale, difficoltà respiratorie, difficoltà alla minzione e bruciori, aumento di peso e della circonferenza addominale)
In Assistenza Domiciliare un assistito di 65 anni diabetico ha modificato la dieta e la terapia da qualche mese.
Ti mostra gli ultimi esami ematici che ha eseguito:
- emoglobina glicosilata 6,5%
- glicemia pre-prandiale 120 mg/dl
- glicemia post- prandiale 170 mg/dl
- LDL 85 mg/dl
- HDL 52 mg/dl
- trigliceridi 145 mg/dl
Cosa pensi dei risultati e cosa gli consigli?
   Ti complimenti con lui per i risultati che sono buoni e gli raccomandi di mostrare gli esami eseguiti anche al medico di base
In Assistenza Domiciliare un assistito di 65 anni diabetico, ti dice che da qualche settimana gli fa male il piede sinistro, e lo sente sempre freddo. Cosa pensi di quanto ti segnala e cosa fai come prima cosa?   I sintomi segnalati fanno pensare che stia sviluppando un "piede diabetico": lo inviti a sedersi per valutare i piedi e alcuni parametri
In assistenza domiciliare un paziente ha in infusione una soluzione di 500 ml glucosio al 10%. Durante la notte l'infusione si ferma dopo che sono stati infusi 375 ml. Quanto grammi di glucosio sono stati somministrati?   37.5 g
In Assistenza Domiciliare una persona anziana ha avuto febbre alta negli ultimi giorni. Quale tra i seguenti sintomi/segni controlli per verificare che non sia disidratata?   Secchezza della cute, ipotensione, tachicardia, oliguria
In base alle le Linee Guida Enhanced Recovery After Surgery (ERAS®), per il miglior recupero post chirurgico, un paziente adulto in chirurgia di elezione quando va mobilizzato il paziente?   La mobilizzazione va attuata precocemente, attraverso l'educazione e l'incoraggiamento del paziente: l'immobilizzazione prolungata è associata a diverse complicanze
In caso di arresto cardiaco, dopo aver garantito la pervietà delle vie aeree il soccorritore:   procede con il GAS (guardare, ascoltare, sentire), chiama i soccorsi e procede con la RCP nell'attesa del DAE
In chirurgia generale viene ricoverato un uomo di 92 anni con diagnosi di dolore addominale. Gli operatori di supporto ti chiedono se posizionare o meno una superficie antidecubito (materasso ad aria) prima di metterlo a letto. Come rispondi?   Vai a valutare l'assistito utilizzando la scala di Norton- Scotts che è in uso in struttura
In consegna sei informato che una paziente di 80 anni deve infondere 1500 ml di soluzioni di cristalloidi entro 12 ore. Quali soluzioni infusive ti aspetti di trovare in terapia e perché sono utilizzate?   Delle soluzioni a base acquosa con sostanze a basso peso molecolare come soluti. In genere sono utilizzate a scopo idratante
In consegna sei informato che una paziente di 80 anni deve sostituire il catetere venoso periferico perché ha sviluppato una flebite chimica. Individua quali infusioni causano più facilmente una flebite chimica se somministrate in modo continuo e veloce in vena periferica.   Soluzioni iperosmolari. Soluzioni con pH eccessivamente acido o alcalino. Farmaci come vancomicina, ferro trivalente e cloruro di potassio
In consegna sei informato che una paziente di 80 anni ha in corso 250 ml di soluzione colloide. Quali soluzioni infusive ti aspetti di trovare in terapia e perché sono utilizzate?   Delle soluzioni che contengono molecole di grandi dimensioni, ad elevato peso molecolare, o proteine (es. albumina o sostituti del plasma, destrani). In genere sono utilizzate per favorire il richiamo di liquidi a livello intravascolare
In Medicina è ricoverato un uomo diabetico di 79 anni per scompenso cardiaco. Durante il turno pomeridiano si presenta vigile e orientato, ma manifesta i seguenti sintomi: poliuria, polidipsia, nicturia e vista offuscata. Afferma anche di avere una leggera nausea. Qual è l'azione corretta da fare e con quale razionale?   Eseguo un stick glicemico perché penso possa essere in iperglicemia
In Medicina è ricoverato un uomo diabetico di 79 anni per scompenso cardiaco. Durante la notte si presenta leggermente confuso, disorientato e sudato. Manifesta tremori, senso di freddo e brividi, ansia, irrequietezza e difficoltà nell'articolare le risposte. Qual è l'azione corretta da fare e con quale razionale?   Eseguo un stick glicemico perché penso possa essere in ipoglicemia
In medicina d'urgenza devi misurare la pressione venosa centrale (PVC) con il metodo della "colonna d'acqua". Quali delle seguenti azioni NON RIENTRANO in una corretta misurazione?   Verifico che il paziente sia portatore di un catetere di tipo Midline, possibilmente a due vie. Preparo kit di introduzione con ago ecogenico, bisturi con lama retrattile, siringa cono Luer-Lock da 10 ml con soluzione fisiologica, sistema di fissaggio
In medicina generale stai dimettendo un'assistita entrata per scompenso cardiaco. Quali sono gli aspetti educativi principali che valutI?   Valuto se è in grado di: 1) riconoscere segni e sintomi di aggravamento e sa come comportarsi nel caso li rilevi; 2) assumere e gestire la terapia farmacologica prescritta; 3) aderire alla dieta e all'eventuale controllo dell'idratazione
In medicina il medico aggiorna le prescrizioni giornaliere della terapia dalle ore 8,30 del mattino, perché successivamente è impegnato in ambulatorio con visite programmate. In contemporanea gli infermieri utilizzano i fogli terapia per la somministrazione. Quale tra le seguenti possibili soluzioni è quella più adeguata?   Propongo al coordinatore di organizzare dei quaderni con i fogli terapia per ogni stanza, o a gruppi di stanze, in modo che sia il medico che l'infermiere possano procedere alle due attività alternandosi le stanze
In neurologia una paziente ha prescritto l'infusione di 1.000 Unità Internazionali (UI) di eparina/ora. Ha in corso un'infusione di 500 ml di Sodio Cloruro 0,9% con 10.000 UI di eparina, che viene somministrata a 30 gtt/minuto. Il sistema di infusione utilizzato indicata un fattore goccia (gocce/ml) di 30 gtt/ml. La velocità di infusione è corretta?   No la velocità di infusione va ridotta a 25 gtt/minuto
In ortopedia e traumatologia accogli una paziente di 70 anni, ricoverata a seguito di una caduta accidentale a casa. Secondo le Linee Guida NICE del 2013 "Le cadute negli anziani: valutazione del rischio e prevenzione" quale intervento rientra tra quelli raccomandati?   Garantire che la sicurezza dell'ambiente di ricovero (pavimento, illuminazione, mobili e accessori come maniglie) sia sistematicamente valutata e affrontata
In ortopedia una paziente è ricoverata per rigidità post-traumatica del ginocchio sinistro. Gli operatori di supporto ti chiedono se possono mobilizzare la paziente e quanto possono piegare passivamente il ginocchio. Che indicazioni dai loro?   La paziente può essere mobilizzata, ma la massima flessione del ginocchio è determinata dalla soglia del dolore percepita dalla paziente
In reparto arriva un referto microbiologico di un paziente di 82 anni, in trattamento antibiotico da diversi giorni per broncopolmonite. Il referto indica un'infezione da "Clostridium Difficilis". Quali precauzioni per il controllo delle infezioni adotti?   Le precauzioni standard associate a quelle da contatto
In un ambito assistenziale in cui vi siano soggetti potenzialmente affetti da malattia contagiosa, quali precauzioni/segnalazioni può legittimamente mettere in atto il personale sanitario?   Deve adottare le precauzioni universali indipendentemente dai pazienti che assiste
In un ambulatorio di Medicina trasfusionale devi procedere alla somministrazione di una sacca di emazie concentrate in una persona affetta da una patologia cronica. Quale è il tempo entro cui è raccomandato completare la somministrazione, se tale sacca è mantenuta a temperatura ambiente?   La sacca va somministrata il prima possibile e al massimo entro 4 ore, tenendo conto dell'orario di consegna da parte del Centro Trasfusionale
In un ambulatorio di Medicina trasfusionale devi procedere alla somministrazione di una sacca di emazie concentrate. Quale è la velocità di infusione raccomandata in fase di avvio della somministrazione e per quanto tempo va mantenuta tale impostazione iniziale?   Nei primi 15-20 minuti la velocità di infusione deve essere pari a 10-20 gocce al minuto
In un paziente con ferita addominale infetta quale tra i seguenti è il quadro sintomatologico che l'infermiere potrebbe trovare:   febbre, cute calda e arrossata, gonfiore e dolore
In un ragazzo di 17 anni per 65 kg di peso la posizione da far assumere durante il posizionamento di un sondino naso gastrico è:   semi seduta
In un reparto hanno deciso di adottare un foglio di terapia unico per evitare passaggi di trascrizione e rischi di errore. Il medico alle 08.30 vuole iniziare la visita medica perché successivamente è impegnato in ambulatorio, ma in contemporanea l'infermiere utilizza i fogli terapia per la somministrazione. Quale tra le seguenti possibili soluzioni è la più adeguata?   Si organizzano dei quaderni con i fogli terapia per ogni stanza in modo che medico e infermiere possano procedere alle due attività alternandosi le stanze
In un reparto medico è in uso la scala Conley per la valutazione del rischio di caduta accidentale, insieme ad altri strumenti di valutazione generali. In base alle Linee Guida NICE "Le cadute negli anziani: valutazione del rischio e prevenzione" del 2013, indica se l'utilizzo di tale scala è corretta o meno e individua i contenuti completi della raccomandazione.   L'utilizzo della scala di Conley NON è raccomandato. Si raccomanda infatti di considerare come a rischio di caduta tutti i pazienti ricoverati in ospedale che:
- hanno un'età uguale o superiore a 65 anni;
- di età compresa tra i 50 e i 64 anni, valutati a maggior rischio di cadute a causa di una condizione specifica
In un reparto semintensivo il medico prescrive dobutamina in infusione al dosaggio di 8mcg/kg/minuto a un paziente che pesa 60 kg. La soluzione va preparata in 250 ml di glucosata al 5% con 400 mg di dobutamina. Indica a quanti millilitri/ora deve essere impostata l'infusione.   18 ml/ora
In una Casa Residenza, l'infermiere si reca al letto del sig. Antonio per il posizionamento di un condom. Il candidato ordini correttamente le azioni infermieristiche per effettuare la procedura.
1) Rimuovere i guanti e provvedere all'igiene delle mani.
2) Collegare il sistema di drenaggio urinario al condom.
3) Praticare l'igiene all'area genitale ed asciugarla accuratamente.
4) Coprire adeguatamente l'ospite con una traversa lasciando scoperto solamente il pene.
5) Srotolare il condom delicatamente sul pene, lasciando circa 2,5 cm tra la fine del pene ed il tubo di connessione di plastica o di gomma.
6) Controllare il pene dopo 30 minuti dall'applicazione del condom e verificare il flusso urinario.
7) Lavarsi le mani ed osservare tutte le procedure per il controllo delle infezioni.
8) Assicurare il condom al pene senza stringere troppo. Alcuni condom hanno un adesivo interno verso la fine che aderisce alla cute della base del pene.
9) Ancorare il sacchetto di drenaggio urinario alla struttura del letto se l'ospite deve rimanere a letto.
10) Spiegare all'ospite che cosa si sta facendo e perché e come può collaborare.
   10-7-4-3-5-8-2-9-6-1
In una residenza sanitaria per anziani hai un ospite non autosufficiente, allettato che ha tosse, abbondante produzione di muco denso, ma evidenzia un'inefficace liberazione delle vie aeree. Quali attività NON rientrano nel piano assistenziale infermieristico?   La somministrazione di O2 terapia a bassi flussi
Indicare la risposta corretta rispetto alla somministrazione dei farmaci tramite iniezione sottocutanea.   L'ago deve essere inserito rapidamente nella cute, con un angolo compreso tra 45º e 90º
Indicare la sequenza corretta delle azioni che l'infermiere deve compiere per eseguire l'igiene delle mani con soluzione alcolica.
1. Versare nel palmo della mano una quantità di soluzione sufficiente per coprire tutta la superficie delle mani.
2. Frizionare con la mano destra, con movimento rotatorio, in avanti e indietro le dita strette tra di loro nel palmo sinistro e viceversa.
3. Frizionare con il palmo della mano destra il dorso della mano sinistra, intrecciando le dita tra di loro e viceversa.
4. Frizionare palmo contro palmo, intrecciando le dita tra di loro.
5. Frizionare le mani palmo contro palmo.
6. Frizionare il dorso delle dita con il palmo opposto tenendo le dita strette tra di loro.
7. Frizionare, con movimento rotatorio, il pollice sinistro stretto nel palmo destro e viceversa.
   1 - 5 - 3 - 4 - 6 - 7 - 2
Indicare la sequenza corretta delle azioni che l'infermiere deve compiere per eseguire l'igiene delle mani con soluzione alcolica.
1. Versare nel palmo della mano una quantità di soluzione sufficiente per coprire tutta la superficie delle mani.
2. Frizionare con la mano destra, con movimento rotatorio, in avanti e indietro le dita strette tra di loro nel palmo sinistro e viceversa.
3. Frizionare con il palmo della mano destra il dorso della mano sinistra, intrecciando le dita tra di loro e viceversa.
4. Frizionare palmo contro palmo, intrecciando le dita tra di loro.
5. Frizionare le mani palmo contro palmo.
6. Frizionare il dorso delle dita con il palmo opposto tenendo le dita strette tra di loro.
7. Frizionare, con movimento rotatorio, il pollice sinistro stretto nel palmo destro e viceversa.
   1 - 5 - 3 - 4 - 6 - 7 - 2
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per applicare a un paziente un dispositivo di raccolta esterno per le urine (uro-condom).
1. Applicare una pressione sulla guaina a livello della base del pene per favorire l'aderenza.
2. Rimuovere i guanti. Fissare il tubo di drenaggio sul lato interno della coscia con un cerotto.
3. Posizionare il paziente supino, con gli arti inferiori leggermente divaricati.
4. Posizionare la sacca di raccolta sotto il livello della vescica e assicurarsi che il tubo non subisca trazioni o piegamenti.
5. Indossare guanti monouso, procedere alla tricotomia dei peli pubici in eccesso.
6. Connettere il condom al sacchetto di raccolta.
7. Procedere all'igiene perineale.
8. Applicare il condom srotolando la guaina sul pene.
   3 - 5 - 7 - 8 - 1 - 6 - 2 - 4
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per applicare a un paziente un dispositivo di raccolta esterno per le urine (uro-condom).
1. Applicare una pressione sulla guaina a livello della base del pene per favorire l'aderenza.
2. Rimuovere i guanti. Fissare il tubo di drenaggio sul lato interno della coscia con un cerotto.
3. Posizionare il paziente supino, con gli arti inferiori leggermente divaricati.
4. Posizionare la sacca di raccolta sotto il livello della vescica e assicurarsi che il tubo non subisca trazioni o piegamenti.
5. Indossare guanti monouso, procedere alla tricotomia dei peli pubici in eccesso.
6. Connettere il condom al sacchetto di raccolta.
7. Procedere all'igiene perineale.
8. Applicare il condom srotolando la guaina sul pene.
   3 - 5 - 7 - 8 - 1 - 6 - 2 - 4
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per applicare a un paziente un dispositivo di raccolta esterno per le urine (uro-condom).
1. Applicare una pressione sulla guaina a livello della base del pene per favorire l'aderenza.
2. Rimuovere i guanti e fissare il tubo di drenaggio sul lato interno della coscia con un cerotto.
3. Posizionare il paziente supino con gli arti inferiori leggermente divaricati.
4. Posizionare la sacca di raccolta sotto il livello della vescica e assicurarsi che il tubo non subisca trazioni o piegamenti.
5. Indossare guanti monouso e procedere alla tricotomia dei peli pubici in eccesso.
6. Connettere il condom al sacchetto di raccolta.
7. Procedere all'igiene perineale.
8. Applicare il condom srotolando la guaina sul pene.
   3 - 5 - 7 - 8 - 1 - 6 - 2 - 4
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per effettuare l'irrigazione vescicale continua con un catetere a 3 vie a circuito chiuso.
1. Aprire il morsetto sul tubo di irrigazione e regolare il flusso alla velocità prestabilita.
2. Quando la sacca del liquido di irrigazione è quasi vuota, chiudere il deflussore e connetterlo a una nuova sacca piena di soluzione per l'irrigazione.
3. Lavarsi le mani, calzare i guanti, disinfettare il raccordo per l'irrigazione.
4. Informare il paziente della procedura e fargli assumere una posizione confortevole, lasciando esposto il raccordo per l'irrigazione del catetere vescicale.
5. Valutare qualità e quantità del liquido drenato durante l'irrigazione.
6. Aprire il morsetto del deflussore per irrigazione e favorire il fluire della soluzione e la rimozione dell'aria.
7. Posizionare la sacca per irrigazione vescicale sull'asta per infusioni circa 70-90 cm sopra il livello della vescica del paziente.
8. Con tecnica asettica, connettere il deflussore per irrigazione al raccordo del catetere vescicale a 3 vie.
   4 - 7 - 6 - 3 - 8 - 1 - 5 - 2
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per effettuare l'irrigazione vescicale continua con un catetere a 3 vie a circuito chiuso.
1. Aprire il morsetto sul tubo di irrigazione e regolare il flusso alla velocità prestabilita.
2. Quando la sacca del liquido di irrigazione è quasi vuota, chiudere il deflussore e connetterlo a una nuova sacca piena di soluzione per l'irrigazione.
3. Lavarsi le mani, calzare i guanti, disinfettare il raccordo per l'irrigazione.
4. Informare il paziente della procedura e fargli assumere una posizione confortevole, lasciando esposto il raccordo per l'irrigazione del catetere vescicale.
5. Valutare qualità e quantità del liquido drenato durante l'irrigazione.
6. Aprire il morsetto del deflussore per irrigazione e favorire il fluire della soluzione e la rimozione dell'aria.
7. Posizionare la sacca per irrigazione vescicale sull'asta per infusioni circa 70-90 cm sopra il livello della vescica del paziente.
8. Con tecnica asettica, connettere il deflussore per irrigazione al raccordo del catetere vescicale a 3 vie.
   4 - 7 - 6 - 3 - 8 - 1 - 5 - 2
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per effettuare l'urinocoltura da catetere vescicale a permanenza con sistema di prelievo Vacutainer®.
1. Disinfettare il diaframma perforabile del sistema di raccolta delle urine.
2. Chiudere con l'apposito morsetto il tubo del sistema di raccolta al di sotto del diaframma perforabile per il tempo necessario a consentire la raccolta dell'urina in vescica.
3. Aprire il morsetto del sistema di raccolta, verificando il deflusso dell'urina.
4. Lasciar riempire la provetta sottovuoto.
5. Smaltire i rifiuti negli appositi contenitori, togliere i guanti ed eseguire l'igiene delle mani.
6. Calzare i guanti e imbibire un batuffolo sterile con disinfettante a base alcolica.
7. Raccordare l'ago sulla camicia Vacutainer® e pungere il diaframma perforabile.
8. Lasciar agire il disinfettante utilizzato per il tempo di contatto indicato sulla confezione.
   2 - 6 - 1 - 8 - 7 - 4 - 3 - 5
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per effettuare l'urinocoltura da mitto intermedio nella donna, con sistema di prelievo Vacutainer®.
1. Far assumere alla persona la posizione supina con gli arti inferiori divaricati e posizionare la padella, lavarsi le mani e indossare i guanti.
2. Cambiare i guanti, aprire il contenitore sterile senza contaminarlo e invitare la persona ad iniziare la minzione e, mantenendo divaricate le grandi labbra, lasciar fluire le prime urine nella padella.
3. Trasferire il campione di urina nella provetta sottovuoto Vacutainer®, lasciando che si riempia.
4. Divaricare le grandi e le piccole labbra, esporre il meato uretrale e detergerlo con movimenti unidirezionali.
5. Raccogliere il campione di urina almeno 4 ore dopo l'ultima minzione, possibilmente la prima urina del mattino.
6. Risciacquare la zona detersa mantenendo divaricate le grandi labbra, asciugare il meato uretrale tamponando con garze sterili.
7. Smaltire i rifiuti negli appositi contenitori e inviare il campione in laboratorio.
8. Defluite le prime urine, posizionare il contenitore sterile sotto il flusso urinario e raccogliere il campione.
   5 - 1 - 4 - 6 - 2 - 8 - 3 - 7
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per effettuare l'urinocoltura da mitto intermedio nell'uomo con sistema di prelievo Vacutainer®.
1. Smaltire i rifiuti negli appositi contenitori e inviare il campione in laboratorio.
2. Retrarre il prepuzio esponendo il glande. Detergere il meato uretrale e il glande con movimenti circolari.
3. Far assumere alla persona la posizione supina con gli arti inferiori divaricati e posizionare la padella.
4. Trasferire il campione di urina nella provetta sottovuoto Vacutainer®, lasciandola riempire.
5. Risciacquare la zona detersa e asciugare il glande tamponando con garze sterili.
6. Cambiare i guanti, aprire il contenitore sterile senza contaminarlo e invitare la persona a iniziare la minzione, mantenendo retratto il prepuzio.
7. Raccogliere il campione di urina almeno 4 ore dopo l'ultima minzione, possibilmente la prima urina del mattino.
8. Defluite le prime urine, posizionare il contenitore sterile sotto il flusso urinario e raccogliere il campione.
   7 - 3 - 2 - 5 - 6 - 8 - 4 - 1
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per effettuare un'iniezione intramuscolare in regione glutea.
1. Tenere la cute tesa tra pollice e indice.
2. Iniettare il farmaco lentamente evitando una distensione rapida dei tessuti.
3. Disinfettare la cute con movimenti circolari dall'interno verso l'esterno.
4. Inserire l'ago velocemente e con movimento deciso, mantenendo l'ago perpendicolare alla cute.
5. Appoggiare un batuffolo di cotone sulla cute ed estrarre l'ago con la stessa angolatura con cui è stato inserito.
6. Lasciare asciugare l'antisettico affinché non penetri nel canale della puntura provocando bruciore.
7. Smaltire il materiale negli appositi contenitori e registrare la procedura in cartella clinica.
8. Sistemare la persona in posizione prona o sul fianco per ottenere il giusto rilassamento muscolare e individuare bene la parte anatomica.
9. Eseguire la manovra di Lesser.
10. Comprimere la sede per qualche secondo.
   8 - 3 - 6 - 1 - 4 - 9 - 2 - 5 - 10 - 7
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per effettuare un'iniezione intramuscolare in regione glutea.
1. Tenere la cute tesa tra pollice e indice;
2. Iniettare il farmaco lentamente evitando una distensione rapida dei tessuti;
3. Disinfettare la cute con movimenti circolari dall'interno verso l'esterno;
4. Inserire l'ago velocemente e con movimento deciso, mantenendo l'ago perpendicolare alla cute;
5. Appoggiare un batuffolo di cotone sulla cute ed estrarre l'ago con la stessa angolatura con cui è stato inserito;
6. Lasciare asciugare l'antisettico affinché non penetri nel canale della puntura provocando bruciore;
7. Smaltire il materiale negli appositi contenitori e registrare la procedura in cartella clinica;
8. Sistemare la persona in posizione prona o sul fianco per ottenere il giusto rilassamento muscolare e individuare bene la parte anatomica;
9. Eseguire la manovra di Lesser;
10. Comprimere la sede per qualche secondo.
   8 - 3 - 6 - 1 - 4 - 9 - 2 - 5 - 10 - 7
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per effettuare un'iniezione sottocutanea.
1. Introdurre l'ago nella cute.
2. Disinfettare l'area con movimento circolare dall'interno verso l'esterno.
3. Iniettare lentamente tutto il farmaco.
4. Smaltire il materiale negli appositi contenitori e registrare la procedura in cartella.
5. Estrarre l'ago e tamponare senza massaggiare.
6. Rilasciare la plica e controllare l'eventuale ritorno di sangue.
7. Osservare se ci sono effetti collaterali immediati.
8. Formare una plica cutanea tra il pollice e l'indice.
9. Preparare il farmaco rispettandone le caratteristiche.
10. Individuare la regione anatomica su cui praticare l'iniezione.
   9 - 10 - 2 - 8 - 1 - 6 - 3 - 5 - 7 - 4
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per effettuare un'iniezione sottocutanea.
1. Introdurre l'ago nella cute;
2. Disinfettare l'area con movimento circolare dall'interno verso l'esterno;
3. Iniettare lentamente tutto il farmaco;
4. Smaltire il materiale negli appositi contenitori e registrare la procedura in cartella;
5. Estrarre l'ago e tamponare senza massaggiare;
6. Rilasciare la plica e controllare l'eventuale ritorno di sangue;
7. Osservare se ci sono effetti collaterali immediati;
8. Formare una plica cutanea tra il pollice e l'indice;
9. Preparare il farmaco rispettandone le caratteristiche;
10. Individuare la regione anatomica su cui praticare l'iniezione.
   9 - 10 - 2 - 8 - 1 - 6 - 3 - 5 - 7 - 4
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per eseguire il lavaggio delle mani dell'infermiere.
1. Sospendere l'erogazione d'acqua con l'ultima salvietta utilizzata.
2. Frizionare, con movimento rotatorio, il pollice sinistro stretto nel palmo destro e viceversa.
3. Frizionare con il palmo della mano destra il dorso della mano sinistra, intrecciando le dita tra di loro e viceversa.
4. Asciugare accuratamente con una salvietta monouso.
5. Frizionare palmo contro palmo, intrecciando le dita fra di loro.
6. Frizionare il dorso delle dita con il palmo opposto, tenendo le dita strette tra loro.
7. Frizionare le mani palmo contro palmo.
8. Applicare una quantità di sapone sufficiente per coprire tutta la superficie delle mani.
9. Frizionare, con movimento rotatorio, in avanti e indietro le dita della mano destra strette tra di loro nel palmo sinistro e viceversa.
10. Risciacquare le mani con l'acqua tenendo le dita verso l'alto.
11. Bagnare completamente le mani.
   11 - 8 - 7 - 3 - 5 - 6 - 2 - 9 - 10 - 4 - 1
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per eseguire l'igiene del cavo orale in un paziente vigile e collaborante, non in grado di utilizzare gli arti superiori, con riflesso di tosse e deglutizione presenti.
1. Se la lingua è sporca, spazzolarla delicatamente, dall'interno verso l'esterno, prestando attenzione a non provocare conati di vomito.
2. Appoggiare lo spazzolino sui denti e muovere le setole avanti e indietro con movimento circolare dal solco gengivale alla corona dei denti.
3. Indossare i guanti e i dispositivi individuali di protezione.
4. Posizionare un telo assorbente/impermeabile sotto il mento della persona.
5. Ispezionare e valutare lo stato della cavità orale.
6. Invitare la persona a sciacquare la bocca con acqua o collutorio fino alla rimozione di tutti i residui e raccoglierli nell'arcella.
7. Aiutare la persona ad assumere una posizione seduta o semi-seduta.
   7 - 4 - 3 - 5 - 2 - 1 - 6
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per eseguire l'igiene perineale nella donna.
1. Lavare le mani, calzare i guanti. Aiutare la persona ad assumere una posizione supina con le ginocchia flesse.
2. Aiutare la persona a indossare indumenti puliti.
3. Valutare la temperatura dell'acqua. Versare l'acqua inumidendo la zona sovra-pubica e la regione inguinale e detergere con manopola insaponata.
4. Rimuovere i guanti ed eseguire l'igiene delle mani.
5. Proteggere il letto con un telo impermeabile e posizionare la padella sotto il bacino. Coprire il corpo e le gambe con un lenzuolo.
6. Detergere piccole e grandi labbra con movimento unidirezionale procedendo verso l'ano.
7. Detergere la zona perianale. Risciacquare le zone deterse e asciugare tamponando. Rimuovere la padella e il telo impermeabile.
   1 - 5 - 3 - 6 - 7 - 4 - 2
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per eseguire l'igiene perineale nella donna.
1. Lavare le mani, calzare i guanti. Aiutare la persona ad assumere una posizione supina con le ginocchia flesse.
2. Aiutare la persona a indossare indumenti puliti.
3. Valutare la temperatura dell'acqua, versare l'acqua inumidendo la zona sovra-pubica e la regione inguinale e detergere con manopola insaponata.
4. Rimuovere i guanti ed eseguire l'igiene delle mani.
5. Proteggere il letto con un telo impermeabile e posizionare la padella sotto il bacino. Coprire il corpo e le gambe con un lenzuolo.
6. Detergere piccole e grandi labbra con movimento unidirezionale procedendo verso l'ano.
7. Detergere la zona perianale, risciacquare le zone deterse e asciugare tamponando. Rimuovere la padella e il telo impermeabile.
   1 - 5 - 3 - 6 - 7 - 4 - 2
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per eseguire l'igiene perineale nell'uomo portatore di catetere vescicale.
1. Aiutare la persona ad assumere una posizione supina con ginocchia flesse, rimuovere gli indumenti e posizionare la padella.
2. Coprire gli arti inferiori con un lenzuolo.
3. Versare l'acqua inumidendo la zona sovra-pubica e la regione inguinale e detergere l'intera zona.
4. Rimuovere la padella e il telo impermeabile.
5. Rimuovere i guanti e lavare le mani.
6. Retrarre il prepuzio, se non circonciso, detergere il meato urinario e il glande con movimenti circolari procedendo verso la base del pene e sostituire il materiale.
7. Calzare i guanti.
8. Proteggere il letto con un telo assorbente.
9. Detergere il catetere vescicale allontanandosi dal meato urinario, rimuovendo eventuali secrezioni senza trazionare lo stesso, e sostituire il materiale.
10. Detergere lo scroto e la zona perianale.
11. Osservare le caratteristiche della cute della zona perineale.
12. Risciacquare le zone deterse e asciugare tamponando, prestando attenzione al catetere vescicale; ricoprire il glande (se non circonciso).
   7 - 8 - 1 - 2 - 11 - 3 - 6 - 9 - 10 - 12 - 4 - 5
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per la preparazione di una fleboclisi.
1. Aggiungere il farmaco o gli elettroliti alla soluzione.
2. Aprire il flacone rimuovendo il cappuccio protettivo con manovra asettica.
3. Aprire il morsetto e far defluire la soluzione fino al riempimento del deflussore.
4. Aspirare il farmaco o gli elettroliti come da prescrizione.
5. Etichettare la soluzione ottenuta riportando farmaco contenuto e velocità d'infusione.
6. Inserire il deflussore nella fleboclisi.
7. Porre un tampone imbevuto di disinfettante sulla via di accesso al flacone.
8. Riempire per circa un terzo il "pozzetto" contagocce.
   2 - 7 - 4 - 1 - 5 - 6 - 8 - 3
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per la preparazione di una fleboclisi.
1. Aggiungere il farmaco o gli elettroliti alla soluzione.
2. Aprire il flacone rimuovendo il cappuccio protettivo con manovra asettica.
3. Aprire il morsetto e far defluire la soluzione fino al riempimento del deflussore.
4. Aspirare il farmaco o gli elettroliti come da prescrizione.
5. Etichettare la soluzione ottenuta riportando farmaco contenuto e velocità d'infusione.
6. Inserire il deflussore nella fleboclisi.
7. Porre un tampone imbevuto di disinfettante sulla via di accesso al flacone.
8. Riempire per circa un terzo il "pozzetto" contagocce.
   2 - 7 - 4 - 1 - 5 - 6 - 8 - 3
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per la preparazione di una soluzione da infondere.
1. Aggiungere il farmaco o gli elettroliti alla soluzione.
2. Aprire il flacone rimuovendo il cappuccio con manovra asettica.
3. Aprire il morsetto e far defluire la soluzione fino al riempimento del deflussore.
4. Aspirare il farmaco o gli elettroliti come da prescrizione.
5. Etichettare la soluzione ottenuta riportando farmaco contenuto e velocità d'infusione.
6. Inserire il deflussore nella fleboclisi.
7. Porre un tampone imbevuto di disinfettante sulla via di accesso al flacone.
8. Riempire per circa un terzo il pozzetto contagocce.
   2 - 7 - 4 - 1 - 5 - 6 - 8 - 3
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per la procedura di inserzione del catetere vescicale nella donna (2 operatori).
1. Con la mano non dominante, divaricare le grandi labbra e inserire il catetere nel meato uretrale finché le urine non defluiscono, poi far avanzare il catetere per ulteriori 5 cm, senza forzarne l'introduzione all'interno della vescica.
2. Posizionare il telo sterile forato sulla zona perineale, esponendo le grandi labbra.
3. Effettuare l'antisepsi del meato uretrale con l'antisettico.
4. Togliere i guanti, fissare il catetere alla coscia della paziente e assicurare la sacca di raccolta a un livello più basso della vescica della paziente.
5. Far assumere alla paziente la posizione di decubito dorsale, con le ginocchia flesse, poi procedere all'igiene perineale.
6. Aprire in modo sterile il kit per il cateterismo vescicale, indossare i guanti sterili, stendere un telo sterile su un piano d'appoggio.
7. Connettere il catetere al sacchetto di raccolta e lubrificare la punta del catetere.
8. Gonfiare il palloncino di ancoraggio, poi esercitare una leggera trazione del catetere fino ad avvertire una resistenza.
   5 - 6 - 2 - 7 - 3 - 1 - 8 - 4
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per la procedura di inserzione del catetere vescicale nella donna.
1. Con la mano non dominante, divaricare le grandi labbra e inserire il catetere nel meato uretrale finché le urine non defluiscono, poi far avanzare il catetere per ulteriori 5 cm, senza forzarne l'introduzione all'interno della vescica.
2. Posizionare il telo sterile forato sulla zona perineale, esponendo le grandi labbra.
3. Effettuare l'antisepsi del meato uretrale con l'antisettico disponibile nel kit.
4. Togliere i guanti, fissare il catetere alla coscia della paziente e assicurare la sacca di raccolta a un livello più basso della vescica della paziente.
5. Far assumere alla paziente la posizione di decubito dorsale, con le ginocchia flesse, poi procedere all'igiene perineale, risciacquare e asciugare.
6. Aprire in modo sterile il kit per il cateterismo vescicale, indossare i guanti sterili, afferrare il telo sterile e distenderlo su un piano d'appoggio.
7. Connettere il catetere al sacchetto di raccolta e lubrificare 2,5-5 cm della punta del catetere.
8. Gonfiare il palloncino di ancoraggio, poi esercitare una leggera trazione del catetere fino ad avvertire una resistenza.
   5 - 6 - 2 - 7 - 3 - 1 - 8 - 4
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per la procedura di inserzione del catetere vescicale nell'uomo (2 operatori).
1. Gonfiare il palloncino di ancoraggio, poi esercitare una leggera trazione del catetere fino ad avvertire una resistenza.
2. Con la mano non dominante retrarre il prepuzio per esporre il glande (in paziente non circonciso), effettuare l'antisepsi dal meato uretrale verso il glande.
3. Ricoprire il glande (se non circonciso), rimuovere i guanti e fissare il catetere alla coscia oppure sul quadrante inferiore dell'addome del paziente, assicurandosi che lo spazio sia sufficiente a non provocare trazioni.
4. Aprire in modo sterile il kit per il cateterismo vescicale, indossare i guanti sterili, stendere un telo sterile su un piano d'appoggio.
5. Inserire la punta del catetere, dopo lubrificazione, nel meato uretrale e procedere delicatamente con l'inserzione, senza esercitare forza nella manovra, fino alla fuoriuscita di urina e comunque per circa 20 cm.
6. Posizionare il telo sterile forato sulla zona perineale, lasciando esposto il pene.
7. Far assumere al paziente la posizione di decubito dorsale, poi procedere all'igiene perineale.
   7 - 4 - 6 - 2 - 5 - 1 - 3
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per la procedura di inserzione del catetere vescicale nell'uomo.
1. Gonfiare il palloncino di ancoraggio, poi esercitare una leggera trazione del catetere fino ad avvertire una resistenza.
2. Con la mano non dominante, retrarre il prepuzio per esporre il glande (in paziente non circonciso), effettuare l'antisepsi dal meato uretrale verso il glande.
3. Inserire delicatamente la punta della siringa contenente il lubrificante nell'uretra e instillare il lubrificante.
4. Ricoprire il glande (in paziente non circonciso), rimuovere i guanti e fissare il catetere alla coscia oppure sul quadrante inferiore dell'addome del paziente, assicurandosi che lo spazio sia sufficiente a non provocare trazioni.
5. Aprire in modo sterile il kit per il cateterismo vescicale, indossare i guanti sterili, afferrare il telo sterile e distenderlo su un piano d'appoggio.
6. Inserire la punta del catetere nel meato uretrale e procedere delicatamente con l'inserzione, senza esercitare forza nella manovra, fino alla fuoriuscita di urina e comunque per circa 20 cm.
7. Posizionare il telo sterile forato sulla zona perineale, lasciando esposto il pene.
8. Far assumere al paziente la posizione di decubito dorsale, poi procedere all'igiene perineale, risciacquare e asciugare.
   8 - 5 - 7 - 2 - 3 - 6 - 1 - 4
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per la somministrazione di ossigenoterapia tramite cannula nasale.
1. Connettere la cannula nasale all'apparecchio per l'ossigeno con l'umidificatore
2. Eseguire l'igiene delle mani e indossare i guanti
3. Far passare il dispositivo sopra e dietro l'orecchio e sistemarlo sotto il mento o intorno alla testa del paziente
4. Identificare il paziente e spiegare che cosa si sta per fare e perché
5. Incoraggiare il paziente a respirare attraverso il naso, a bocca chiusa
6. Regolare la velocità del flusso come da prescrizione e introdurre la cannula nelle narici
7. Rivalutare la condizione respiratoria del paziente
8. Togliere i guanti e lavarsi le mani.
   2 - 4 - 1 - 6 - 3 - 5 - 7 - 8
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per la somministrazione di ossigenoterapia tramite maschera facciale.
1. Connettere la maschera facciale alla fonte d'ossigeno con l'umidificatore.
2. Eseguire l'igiene delle mani e indossare i guanti.
3. Identificare il paziente e fornire informazioni sulla procedura.
4. Impostare il flusso di ossigeno come da prescrizione.
5. Togliere i guanti e lavarsi le mani.
6. Rivalutare la condizione respiratoria del paziente.
7. Regolare il nastro elastico in modo che la maschera si adatti al viso del paziente.
8. Posizionare la maschera facciale sul naso e la bocca del paziente.
   2 - 3 - 1 - 4 - 8 - 7 - 6 - 5
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per la somministrazione di terapia per via sottocutanea.
1. Eseguire l'antisepsi della zona prescelta e lasciare asciugare.
2. Identificare il paziente e informarlo sulla procedura.
3. Iniettare il farmaco lentamente.
4. Ritirare l'ago rapidamente con lo stesso angolo d'entrata.
5. Selezionare il sito appropriato per la somministrazione e valutarne le caratteristiche.
6. Sollevare l'area attorno al punto di iniezione formando una plica.
7. Tamponare delicatamente il sito d'iniezione con una garza, senza massaggiare.
8. Tenere la siringa nella mano dominante e inserire l'ago con un angolo di 45º o 90º.
9. Verificare la prescrizione e preparare il farmaco.
   9 - 2 - 5 - 1 - 6 - 8 - 3 - 4 - 7
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per la somministrazione di un farmaco attraverso SNG.
1. Diluire il farmaco con poca acqua minerale naturale (10-15 ml).
2. Eseguire l'igiene delle mani.
3. Lavare il sondino con 30 ml di acqua al termine della somministrazione.
4. Lavare il sondino con 30 ml di acqua prima della somministrazione.
5. Riprendere la nutrizione enterale se in corso, altrimenti mantenere chiuso il sondino.
6. Somministrare il farmaco.
7. Sospendere momentaneamente la nutrizione enterale, se è in corso.
8. Verificare la prescrizione e identificare il paziente.
9. Verificare la risposta del paziente alla terapia farmacologica.
   2 - 8 - 1 - 7 - 4 - 6 - 3 - 5 - 9
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per la somministrazione di un farmaco attraverso SNG.
1. Diluire il farmaco con poca acqua;
2. Eseguire l'igiene delle mani;
3. Lavare il sondino con 30 ml di acqua al termine della somministrazione;
4. Lavare il sondino con 30 ml di acqua prima della somministrazione;
5. Riprendere la nutrizione enterale se in corso, altrimenti mantenere chiuso il sondino;
6. Somministrare il farmaco;
7. Sospendere momentaneamente la nutrizione enterale se è in corso;
8. Verificare la prescrizione e identificare il paziente.
   2 - 8 - 1 - 7 - 4 - 6 - 3 - 5
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per la somministrazione di un farmaco in bolo per via endovenosa.
1. Identificare il paziente e informarlo sulla procedura.
2. Iniettare il farmaco alla velocità raccomandata.
3. Lasciare il deflussore, rimuovere la siringa e riavviare l'infusione in corso.
4. Piegando leggermente il deflussore sopra il raccordo, aspirare con la siringa finché non si vede del sangue.
5. Scegliere il raccordo per l'iniezione sul deflussore, nel punto più vicino all'ago cannula e disinfettarlo.
6. Sospendere temporaneamente l'infusione in corso.
7. Tenere il raccordo con la mano non dominante e inserire la siringa al centro del raccordo.
8. Valutare il sito d'inserzione endovenoso per la presenza d'infiammazione o infiltrazione.
9. Verificare la prescrizione e preparare il farmaco.
   9 - 1 - 8 - 6 - 5 - 7 - 4 - 2 - 3
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per la somministrazione di un farmaco per via inalatoria con nebulizzatore.
1. Assicurarsi che il paziente abbia il dispositivo correttamente posizionato in bocca/naso o che la mascherina sia ben adesa al volto
2. Attivare l'apparecchio e controllare l'avvio della nebulizzazione
3. Collegare un'estremità del tubo di connessione all'ampolla e l'altra all'apparecchio
4. Identificare il paziente e informarlo sulla procedura
5. Mettere la quantità predosata di farmaco nell'ampolla e collegarla al nebulizzatore
6. Proseguire con l'inalazione finché tutto il farmaco nell'ampolla è stato aerosolizzato
7. Rimuovere l'ampolla del nebulizzatore dal dispositivo e aprirla
8. Verificare la prescrizione e preparare il farmaco.
   8 - 4 - 7 - 5 - 3 - 1 - 2 - 6
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per la somministrazione di un farmaco per via inalatoria con nebulizzatore.
1. Assicurarsi che il paziente abbia il dispositivo correttamente posizionato in bocca o che la mascherina sia ben adesa.
2. Attivare il compressore d'aria e controllare che si formi una fine nebbiolina all'apertura della valvola.
3. Collegare un'estremità del tubo di connessione all'ampolla e l'altra al compressore d'aria.
4. Identificare il paziente e informarlo sulla procedura.
5. Invitare, se necessario, il paziente a sciacquarsi la bocca al termine della somministrazione.
6. Mettere la quantità predosata di farmaco nell'ampolla e collegarla al nebulizzatore.
7. Proseguire con l'inalazione finché tutto il farmaco nell'ampolla sia stato aerosolizzato.
8. Rimuovere l'ampolla del nebulizzatore dal dispositivo e aprirla.
9. Verificare la prescrizione e preparare il farmaco.
   9 - 4 - 8 - 6 - 3 - 2 - 1 - 7 - 5
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per la somministrazione di un farmaco per via intramuscolare.
1. Aspirare il farmaco nella dose prescritta
2. Aspirare leggermente e poi iniettare lentamente il farmaco
3. Assicurarsi che tutta l'aria sia stata espulsa dalla siringa e che la dose sia precisa
4. Eseguire l'antisepsi cutanea
5. Identificare il paziente e informarlo sulla procedura
6. Pungere con un'angolatura compresa tra 72º e 90º
7. Ritirare l'ago, tamponare la sede e registrare l'avvenuta somministrazione
8. Scegliere e localizzare la sede di iniezione.
   1 - 3 - 5 - 8 - 4 - 6 - 2 - 7
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per la somministrazione di un farmaco per via intramuscolare.
1. Aspirare il farmaco nella dose prescritta con un ago di piccolo calibro.
2. Aspirare per 5-10 secondi e poi iniettare lentamente.
3. Assicurarsi che tutta l'aria sia stata espulsa dalla siringa e che la dose sia precisa.
4. Eseguire l'antisepsi cutanea con soluzione antisettica.
5. Identificare il paziente e informarlo sulla procedura.
6. Pungere con un'angolatura compresa tra 72º e 90º.
7. Ritirare l'ago e tamponare con una garza asciutta.
8. Scegliere e localizzare il sito utilizzando i punti di repere anatomici.
9. Registrare l'avvenuta somministrazione.
   1 - 3 - 5 - 8 - 4 - 6 - 2 - 7 - 9
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per l'esecuzione del bagno a letto.
1. Procedere con l'igiene della mano. Ripetere la procedura per braccio e mano controlaterali;
2. Procedere con l'igiene perineale;
3. Posizionare il paziente in posizione supina, rimuovere gli indumenti e coprire il paziente con un lenzuolo;
4. Eseguire l'igiene del viso, dei padiglioni auricolari e del collo. Risciacquare e asciugare tamponando;
5. Riportare il paziente in posizione supina, valutando la necessità di cambiare la biancheria del letto;
6. Scoprire le gambe. Flettere la prima gamba e lavarla dalla caviglia al fianco, risciacquare e asciugare. Ripetere la procedura sulla gamba controlaterale;
7. Detergere, risciacquare e asciugare ascelle e torace. Detergere, risciacquare e asciugare dal polso alla spalla;
8. Controllare la temperatura dell'acqua;
9. Sostituire i guanti e aiutare il paziente a rivestirsi;
10. Abbassare il lenzuolo, lavare, risciacquare e asciugare l'addome, ponendo particolare attenzione all'ombelico. Ricoprire l'addome;
11. Calzare i guanti, proteggere con un telo assorbente il letto;
12. Lavare, risciacquare e asciugare i piedi, ponendo attenzione agli spazi interdigitali;
13. Effettuare l'igiene delle mani, sostituire i guanti;
14. Posizionare l'assistito sul fianco. Lavare, risciacquare e asciugare dorso e glutei. Eseguire l'igiene perianale.
   8 - 11 - 3 - 4 - 7 - 1 - 10 - 6 - 12 - 13 - 2 - 14 - 5 - 9
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per l'esecuzione di un prelievo venoso sul braccio.
1. Chiedere alla donna di aprire e chiudere il pugno.
2. Informare la donna sulla procedura che si andrà a svolgere.
3. Palpare la vena in modo da apprezzarne il decorso, il turgore e la profondità.
4. Prelevare il quantitativo di sangue necessario.
5. Disinfettare la cute con l'antisettico.
6. Togliere il laccio emostatico e sfilare l'ago premendo per qualche secondo con un batuffolo di cotone; fissare il batuffolo con il cerotto.
7. Applicare il laccio emostatico 5-10 cm a monte del punto prescelto, stringendolo adeguatamente.
8. Collocare il pollice 2-3 cm al di sotto del probabile punto di accesso e inserire l'ago con un'angolazione dai 15 ai 45 gradi rispetto alla vena.
9. Preparare il materiale necessario alla procedura e verificare la correttezza dei dati anagrafici della donna sulle etichette da apporre sulle provette.
10. Indossare i guanti.
   9 - 2 - 7 - 1 - 10 - 3 - 5 - 8 - 4 - 6
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per praticare l'igiene del viso a un paziente.
1. Detergere gli occhi con garze inumidite, procedendo dall'interno verso l'esterno.
2. Proteggere gli indumenti e il letto con un telo impermeabile.
3. Inumidire e insaponare la spugna.
4. Detergere le guance.
5. Calzare i guanti monouso.
6. Asciugare tamponando.
7. Detergere la fronte.
8. Risciacquare eliminando ogni residuo di detergente.
9. Detergere le tempie.
10. Rimuovere i guanti.
11. Detergere il mento.
12. Detergere il collo e il padiglione auricolare.
   2 - 5 - 1 - 3 - 7 - 9 - 4 - 11 - 12 - 8 - 6 - 10
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per rimuovere un catetere vescicale a permanenza.
1. Rimuovere il cerotto di fissaggio del catetere alla coscia o all'addome del paziente.
2. Rimuovere i guanti e aiutare il paziente ad assumere una posizione confortevole.
3. Rimuovere il catetere lentamente e delicatamente.
4. Avvolgere la punta del catetere in una garza e riporlo in un'arcella.
5. Scoprire il paziente in modo da esporre solo l'area intorno al catetere.
6. Lasciare che l'acqua refluisca all'interno della siringa oppure, in alternativa, aspirarla.
7. Eseguire l'igiene perineale.
8. Inserire la siringa nel raccordo. Sgonfiare il palloncino di ancoraggio.
   5 - 1 - 8 - 6 - 3 - 4 - 7 - 2
Indicare la sequenza corretta delle azioni da compiere per rimuovere un catetere vescicale a permanenza.
1. Rimuovere il cerotto di fissaggio del catetere alla coscia o all'addome del paziente.
2. Rimuovere i guanti e aiutare il paziente ad assumere una posizione confortevole.
3. Rimuovere il catetere lentamente e delicatamente.
4. Avvolgere la punta del catetere in una garza e riporlo in un'arcella.
5. Scoprire il paziente in modo da esporre solo l'area intorno al catetere.
6. Lasciare che l'acqua refluisca all'interno della siringa oppure, in alternativa, aspirarla.
7. Eseguire l'igiene perineale.
8. Inserire la siringa nel raccordo per sgonfiare il palloncino di ancoraggio.
   5 - 1 - 8 - 6 - 3 - 4 - 7 - 2
Indicare la sequenza corretta delle operazioni da compiere per posizionare un sondino nasogastrico a un paziente.
1. Inserire il sondino attraverso la narice verso il fondo della gola e far deglutire il paziente o fargli bere sorsi d'acqua.
2. Disporre il paziente in posizione semiseduta con la testa sollevata.
3. Esaminare le narici e scegliere la via più pervia.
4. Lavare le mani e indossare i guanti.
5. Fissare il sondino al naso con cerotto anallergico.
6. Lubrificare il sondino con lubrificante idrosolubile.
7. Predisporre il materiale scegliendo una sonda adeguata ai fini terapeutici.
8. Far avanzare il sondino fino al raggiungimento del punto prestabilito.
9. Controllare il corretto posizionamento del sondino.
10. Reperire sulla sonda la distanza punta del naso-apice del lobo auricolare-xifoide per posizionarla correttamente.
   7 - 4 - 2 - 10 - 3 - 6 - 1 - 8 - 9 - 5
Indicare la sequenza corretta delle operazioni da compiere per praticare la rianimazione cardiopolmonare da parte di un solo soccorritore.
1. All'arrivo del DAE posizionare gli elettrodi e attendere l'analisi del ritmo senza toccare la persona.
2. Chiamare la persona scuotendola leggermente.
3. Se richiesto, continuare il massaggio cardiaco.
4. Chiamare il 112 e farsi portare un DAE.
5. Al termine di ogni 30 compressioni eseguire 2 insufflazioni e riprendere il massaggio cardiaco esterno.
6. Posizionare la persona su un piano rigiro con gli arti allineati e scoprirne il torace.
7. Verificare l'assenza di respiro e di polso carotideo.
8. Controllare per circa 10 secondi se respira e se è presente un polso carotideo.
9. Iniziare le compressioni toraciche in attesa del DAE e del soccorso avanzato.
   2 - 8 - 7 - 4 - 6 - 9 - 5 - 1 - 3
Indicare la sequenza corretta delle operazioni da compiere per praticare la rimozione dei punti di sutura di una ferita chirurgica.
1. Disinfettare la ferita.
2. Tirare e asportare il punto di sutura con la pinza.
3. Prendere la pinza e le forbici.
4. Sollevare il nodo del punto di sutura con la pinza.
5. Lavare le mani e indossare i guanti.
6. Togliere la medicazione.
7. Predisporre il materiale occorrente.
8. Tagliare il filo di sutura di fianco al nodo.
9. Disinfettare la ferita e applicare un cerotto medicato.
   7 - 5 - 6 - 1 - 3 - 4 - 8 - 2 - 9
Indicare la sequenza corretta delle operazioni da compiere per praticare un prelievo ematico mediante sistema Vacutainer®:
1. Disinfettare il punto prescelto per il prelievo.
2. Lavare le mani.
3. Inserire la provetta nella camicia e attenderne il riempimento.
4. Avvitare l'ago alla camicia.
5. Procedere alla puntura della vena.
6. Togliere l'ago dalla vena e tamponare il punto di iniezione.
7. Posizionare il laccio emostatico al braccio del paziente.
8. Sfilare la provetta dalla camicia.
9. Predisporre il materiale occorrente.
10. Togliere il laccio emostatico.
   2 - 9 - 4 - 7 - 1 - 5 - 3 - 10 - 8 - 6
Indicare la sequenza corretta delle operazioni da compiere per praticare un'iniezione intramuscolare nel gluteo.
1. Identificare il punto di iniezione.
2. Iniettare il farmaco.
3. Disinfettare l'area prescelta per l'iniezione.
4. Eseguire la manovra di Lesser.
5. Estrarre l'ago e tamponare il sito con una garza senza massaggiare.
6. Introdurre l'ago.
7. Tendere la cute tra l'indice e le altre dita.
8. Aspirare il farmaco ed eliminare l'aria dalla siringa.
9. Lavare le mani.
10. Indossare i guanti.
   9 - 8 - 1 - 10 - 3 - 7 - 6 - 2 - 4 - 5
Indicare la sequenza corretta delle operazioni da compiere per rimuovere il catetere vescicale femminile a permanenza.
1. Smaltire il materiale contaminato tra i rifiuti speciali.
2. Lavarsi le mani e indossare guanti puliti non sterili.
3. Svuotare il palloncino del sistema di ancoraggio.
4. Garantire il rispetto della privacy e far assumere alla donna la posizione ginecologica.
5. Eseguire lavaggio sociale delle mani dopo aver smaltito i guanti tra i rifiuti speciali.
6. Chiedere alla donna di fare un respiro profondo e nel contempo sfilare il catetere con manovra rapida e sicura.
7. Disinfettare i genitali ed eventualmente eseguire l'igiene intima.
8. Registrare la rimozione del catetere in cartella clinica.
9. Presentarsi e descrivere la procedura alla donna.
10. Applicare la padella sotto il bacino della donna.
   9 - 2 - 4 - 10 - 3 - 6 - 7 - 1 - 5 - 8
Indicare la sequenza corretta di azioni da compiere per effettuare il lavaggio sociale delle mani.
1. Posizionare le mani palmo contro palmo intrecciando le dita tra loro.
2. Applicare una quantità di sapone sufficiente per coprire tutta la superficie delle mani.
3. Posizionare il dorso delle dita contro il palmo opposto tenendo le dita strette tra loro.
4. Frizionare le mani palmo contro palmo.
5. Asciugare le mani con una salvietta da utilizzare anche per chiudere il rubinetto.
6. Frizionare le mani in modo rotazionale in avanti e indietro con le dita della mano destra strette tra loro nel palmo sinistro e viceversa.
7. Posizionare il palmo destro sopra il dorso sinistro intrecciando le dita tra loro e viceversa.
8. Risciacquare le mani con acqua.
9. Frizionare in modo rotazionale il pollice sinistro stringendolo nel palmo destro e viceversa.
10. Bagnare le mani con acqua.
   10 - 2 - 4 - 7 - 1 - 3 - 9 - 6 - 8 - 5
Indicare la sequenza corretta di azioni da compiere per indossare i guanti sterili.
1. Aprire la confezione esterna mantenendo i suoi lembi rivolti verso l'esterno.
2. Evitare in maniera assoluta di entrare in contatto con superfici non sterili ed eseguire la procedura preservando la sterilità.
3. Evitare in maniera assoluta di toccare il guanto fino a quando non si infila anche l'altro.
4. Aprire la confezione interna sollevandola per i margini e piegandola all'esterno, in modo che non si richiuda.
5. Sollevare il secondo guanto mettendo le dita sotto il lembo piegato del polsino.
6. Procedere alla sistemazione dei guanti usando le mani guantate solo sulle superfici esterne dei guanti stessi.
7. Procurarsi la confezione contenente i guanti della misura adatta.
8. Sollevare il guanto dalla parte del polsino ripiegato, toccando solo la parte interna del guanto.
9. Infilare il guanto tenendo sempre le dita al di sotto del lembo piegato e badando a non toccare la cute con la mano inguantata.
10. Infilare la mano nel guanto tenendo le dita rivolte verso il basso e lievemente aperte.
   7 - 1 - 4 - 8 - 10 - 3 - 5 - 9 - 6 - 2
Indicare la sequenza corretta di azioni da compiere per la somministrazione della terapia antibiotica endovena.
1. Riempire la camera del gocciolatore per metà, comprimendola e rilasciandola con le dita.
2. Procurarsi il materiale necessario per eseguire la procedura, miscelando correttamente i liquidi da infondere.
3. Collegare il cono del deflussore al cono della cannula precedentemente posizionata in vena.
4. Aprire il deflussore e raccordare il rubinetto a tre vie, rispettando l'asepsi.
5. Fare uscire progressivamente l'aria, verificando che siano aperti il deviatore a tre vie e il regolatore di velocità.
6. Verificare che il circuito sia chiuso e che la soluzione da infondere proceda in vena senza ostacoli.
7. Chiudere il morsetto del deflussore e inserire l'ago del gocciolatore nel flacone da infondere.
8. Aprire il morsetto del deflussore e regolare la velocità di infusione.
9. Posizionare il flacone nella struttura di sostegno appesa all'asta reggiflebo.
10. Etichettare la sacca specificandone il contenuto e segnalando la data e l'ora dell'infusione.
   2 - 10 - 4 - 7 - 9 - 1 - 5 - 3 - 8 - 6
Indicare la sequenza corretta di azioni da compiere per l'esecuzione di un prelievo di sangue capillare.
1. Disinfettare il polpastrello da pungere.
2. Attendere alcuni secondi affinché, nella sede del prelievo, si raccolga una quantità di sangue adeguata.
3. Massaggiare la sede prescelta per produrre un buon afflusso locale di sangue.
4. Lavarsi le mani e registrare la procedura in cartella.
5. Pungere con la lancetta il dito.
6. Lasciar cadere la goccia di sangue sull'estremità reattiva della striscia.
7. Indossare i guanti.
8. Asciugare il polpastrello con un batuffolo di cotone e applicare un cerotto, se necessario.
9. Massaggiare il tessuto circostante in direzione della puntura.
10. Informare la donna sulla procedura che si andrà a svolgere.
   10 - 7 - 3 - 1 - 5 - 9 - 2 - 6 - 8 - 4
Individua il presidio che permette l'erogazione di ossigeno terapia (O2) in percentuale superiore all'80% (alti flussi).   Maschera con reservoir non rebreathing
Individua la procedura corretta per stimare il BMI (Body Mass Index) calcolandolo attraverso la circonferenza del braccio.   Individuare il braccio NON dominante. Segnare il punto medio della distanza tra la sommità della spalla (acromion) al processo olecranico del gomito. Distendere il braccio lungo il corpo. Misurare la circonferenza a livello del segno
Infermiere si appresta a preparare e somministrare la terapia delle ore 08.00 di un reparto di medicina. Durante la fase di preparazione della terapia, l'infermiere:   si posiziona in un locale dedicato, pulito, con illuminazione adeguata
Infermiere si appresta a preparare e somministrare la terapia delle ore 08.00 di un reparto di medicina.Durante la preparazione della terapia, più operatori e pazienti interrompono l'attività dell'infermiere:   risponde alle richieste/necessità solo in casi urgenti, mantenendo alta l'attenzione sulla preparazione dei farmaci
Infermiere si appresta a preparare e somministrare la terapia delle ore 08.00 di un reparto di medicina.In caso di prescrizione farmacologica incompleta, l'infermiere:   avvisa il medico e attende l'aggiornamento della prescrizione, prima di somministrare la terapia
Infermiere si appresta a preparare e somministrare la terapia delle ore 08.00 di un reparto di medicina.La corretta conservazione delle soluzioni concentrate di cloruro di potassio (KCl) prevede che:   le fiale di potassio KCl devono essere conservate separatamente da altri farmaci, in armadi ove possibili chiusi e in contenitori che rechino la segnalazione d'allarme "Diluire prima della somministrazione: mortale se infuso non diluito"
Infermiere si appresta a preparare e somministrare la terapia delle ore 08.00 di un reparto di medicina.La tecnica di iniezione "a Z":   è una tecnica per iniezioni intramuscolari
Infermiere si appresta a preparare e somministrare la terapia delle ore 08.00 di un reparto di medicina.L'infermiere, una volta preparati i farmaci:   si appresta a somministrare la terapia preparata
Infermiere si appresta a preparare e somministrare la terapia delle ore 08.00 di un reparto di medicina.L'insulina può essere somministrata attraverso:   via di somministrazione sottocutanea
Infermiere si appresta a preparare e somministrare la terapia delle ore 08.00 di un reparto di medicina.Per una corretta compilazione del registro di "carico/scarico" delle sostanze stupefacenti è consentito:   penna indelebile e, in caso di errore, si barra con la penna sulla scritta (in modo da consentire la lettura sottostante) e controfirmare e datare al fianco della correzione
Infermiere si appresta a preparare e somministrare la terapia delle ore 08.00 di un reparto di medicina.Prima di procedere con la somministrazione orale di un farmaco, è necessario:   tutte le altre alternative sono corrette
Infermiere si appresta a preparare e somministrare la terapia delle ore 08.00 di un reparto di medicina.Tra gli errori in terapia, sono molto frequenti quelli legati all'uso dei farmaci cosiddetti "Look-Alike/Sound-Alike" ovvero "LASA", acronimo anglosassone utilizzato per indicare i farmaci che possono essere scambiati con altri per la somiglianza grafica e/o fonetica del nome. Per evitare errori in terapia dovuti allo scambio di farmaci LASA, è utile seguire quali delle seguenti raccomandazioni:   tutte le altre alternative sono corrette
Inizi il turno notturno e devi decidere come organizzare l'assistenza. Descrivi l'insieme di attività che realizzeresti prioritariamente:   Presa visione dei pazienti più complessi, presa visione degli altri pazienti; garantire il comfort, eseguire terapie ad orario e monitorare i pazienti critici