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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Notaio - quesiti di difficoltà alta

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Per consentire un'ipoteca che abbia lo scopo di garantire la restituzione delle somme mutuate per la ricostruzione o per il miglioramento della cosa comune, occorre:   La deliberazione della maggioranza dei partecipanti alla comunione che rappresenti almeno due terzi del valore complessivo della cosa comune
Per la concessione di ipoteca sulla cosa comune a garanzia della restituzione delle somme mutuate per la ricostruzione o per il miglioramento della cosa stessa occorre:   La deliberazione della maggioranza dei partecipanti che rappresenti almeno due terzi del valore complessivo della cosa comune
Pino, debitore di Rina commerciante di profumi, ha dato in pegno a quest'ultima un prezioso libro indiano nel quale sono descritte le tecniche orientali per la produzione di essenze; il pegno è stato costituito a garanzia dei debiti contratti da Pino per profumi non pagati. Per caso fortuito il libro dato in pegno, e non assicurato, perisce. In tal caso Rina:   Può chiedere che le sia prestata idonea garanzia su altri beni e, in mancanza, può chiedere l'immediato pagamento del suo credito
Pino, proprietario di una barca a vela ormeggiata nel porto di Bari, intende raggiungere tale porto con un'altra barca a vela di uguali valore e caratteristiche che Lia gli ha dato in comodato affinchè se ne serva per tale uso e con espressa autorizzazione a concederne ad altri il godimento. Pino, accompagnato da Nella, esperta velista, arriva a Bari con la barca datagli in comodato, che non è stata stimata al tempo del contratto, e la fa ormeggiare vicino alla propria. Durante la notte scoppia un incendio fortuito nel porto; Pino se ne accorge e, dovendo scegliere quale delle due barche salvare dall'incendio, ordina a Nella di portare la propria barca fuori dal porto. La barca di Pino viene pertanto salvata dall'incendio che invece raggiunge la barca di Lia, causandone l'affondamento. In questo caso chi è responsabile del perimento della barca di Lia?   Pino, in quanto avrebbe potuto salvarla, anzichè salvare la propria
Pino, proprietario di una barca a vela ormeggiata nel porto di Lipari, intende raggiungere tale porto con un'altra barca e pertanto chiede a Nella e Tano di accompagnarlo con una barca a vela di eguali caratteristiche e valore, che Lia gli ha dato in comodato per tale scopo e che non è stata stimata al tempo del contratto. Dopo un piacevole viaggio, essi arrivano a Lipari con la barca di Lia e la ormeggiano vicino a quella di Pino. Durante la notte scoppia un incendio fortuito nel porto; Nella, accortasene, avverte Pino, il quale, dovendo scegliere quale delle due barche salvare dall'incendio, aiutato da Nella e Tano, porta la propria barca fuori dal porto. Pertanto la barca di Pino viene salvata dall'incendio, che invece raggiunge la barca di Lia, causandone l'affondamento. In questo caso chi è responsabile del perimento della barca di Lia?   Pino
Pino, proprietario di una barca a vela ormeggiata nel porto di Lipari, intende raggiungere tale porto con un'altra barca e pertanto chiede a Tano di accompagnarlo con una barca a vela di eguali caratteristiche e valore, che Lia ha dato in comodato a Pino per tale scopo e che non è stata stimata al tempo del contratto. Dopo un piacevole viaggio, essi arrivano a Lipari con la barca di Lia e la ormeggiano vicino a quella di Pino. Durante la notte scoppia un incendio fortuito nel porto; Tano, accortosene, avverte Pino, il quale, dovendo scegliere quale delle due barche salvare dall'incendio, aiutato da Tano, porta la propria barca fuori dal porto. Pertanto la barca di Pino viene salvata dall'incendio, che invece raggiunge la barca di Lia, causandone l'affondamento. In questo caso chi è responsabile del perimento della barca di Lia?   Pino
Primo con lo stesso contratto ha venduto a Secondo, per un solo e medesimo prezzo convenuto a corpo, il fondo rustico Corneliano della superficie dichiarata in atto di metri quadrati 25.000 e il fondo rustico Tuscolano della superficie dichiarata in atto di metri quadrati 35.000. I fondi hanno le medesime caratteristiche. Dopo la vendita è risultato che la superficie reale è maggiore di mq. 8.000 in un fondo e minore di mq. 4.000 nell'altro, rispetto a quelle dichiarate in contratto. Primo e Secondo si recano dal notaio chiedendogli quale sia la disciplina da applicare. Il notaio risponderà che:   si fa la compensazione fino alla debita concorrenza, con diritto al supplemento del prezzo a favore di Primo, salva la facoltà di Secondo di recedere dal contratto
Primo con sentenza in data 1 giugno 1998 viene immesso nel possesso temporaneo dei beni del proprio fratello Secondo di cui è unico erede legittimo e la cui ultima notizia risale al 24 marzo 1993. Successivamente Terza, con la quale Secondo aveva avuto una relazione sentimentale, esibisce copia di un testamento pubblico ricevuto dal notaio Romolo Romani in data 1 ottobre 1990 col quale Secondo la nominava unica erede. Quali azioni può intraprendere Terza a tutela delle proprie ragioni?   Può escludere Primo dal possesso o farvisi associare
Primo è debitore di Secondo di una somma di danaro e Terzo ha costituito, a garanzia di tale debito, ipoteca sul proprio fondo Tusculano. Quarto, senza esservi delegato da Primo, ne assume il debito verso Secondo e quest'ultimo espressamente libera Primo dalla sua obbligazione. In tal caso la garanzia ipotecaria costituita sul fondo Tusculano:   si estingue, se Terzo non consente espressamente a mantenerla
Primo è debitore di una somma di denaro nei confronti di Secondo. Primo e Terzo convengono che quest'ultimo assuma il debito di Primo. In assenza di una dichiarazione liberatoria espressa da parte di Secondo, l'adesione di questi libera Primo nei confronti dello stesso?   Sì, solo se la liberazione di Primo costituisce condizione espressa della stipulazione fra Primo e Terzo
Primo ha venduto a termine a Secondo titoli di credito soggetti a estrazione per premi o rimborsi, mediante contratto concluso anteriormente al giorno stabilito per l'inizio dell'estrazione. Durante la pendenza del termine a chi spettano i diritti e gli oneri derivanti dall'estrazione?   A Secondo
Primo muore nell'anno 2000, lasciando chiamati per legge i due fratelli unilaterali Secondo e Terzo ed i genitori Caio e Mevia. L'eredità spetterà:   per un sesto a Secondo, per un sesto a Terzo, per due sesti a Caio e per due sesti a Mevia
Primo muore nell'anno 2000, lasciando chiamati per legge i suoi due fratelli germani Secondo e Terzo ed i genitori Caio e Mevia, i quali ultimi rinunziano all'eredità. Sono ancora in vita il nonno paterno Sempronio e i nonni materni Tizio e Filana. L'eredità spetterà:   per metà a Secondo e Terzo in parti uguali fra loro, per un quarto a Sempronio e per un quarto a Tizio e Filana in parti uguali fra loro
Primo muore nell'anno 2000, lasciando chiamati per legge il fratello germano Secondo ed i genitori Caio e Mevia, i quali ultimi rinunziano all'eredità. Sono ancora in vita il nonno paterno Sempronio e i nonni materni Tizio e Filana. L'eredità spetterà:   per metà a Secondo, per un quarto a Sempronio, e per un quarto a Tizio e Filana in parti uguali fra loro
Primo, celibe e senza figli nè ascendenti e fratello di Terzo, ha istituito suoi eredi universali congiuntamente e per quote uguali i suoi amici Secondo e Quarto, stabilendo però che l'istituzione di erede di Secondo è sottoposta alla condizione sospensiva che costui consegua entro cinque anni dall'apertura della successione la laurea in medicina. In tal caso l'amministrazione dell'eredità in pendenza della condizione spetta:   A Quarto
Primo, coniugato in regime patrimoniale di comunione legale con Seconda, ha costituito con Terzo, celibe, una società a responsabilità limitata che non è proprietaria di immobili e ora intende cedere la propria quota a Quarto, coniugato in regime patrimoniale di comunione legale con Quinta. Perché l'atto sia valido è necessario e sufficiente:   l'intervento di Primo e Quarto
Primo, debitore di Terzo, ha delegato Secondo per eseguire il pagamento. In questo caso:   Secondo può obbligarsi verso Terzo, salvo che Primo l'abbia vietato
Primo, figlio di Secondo e Terza, entrambi defunti, ha due fratelli di cui uno, Quarto, è nato anch'egli da Secondo e Terza, mentre l'altro, Quinto, è nato da un precedente matrimonio di Secondo. Primo è vedovo di Sesta, figlia unica di Settimo e Ottava tuttora viventi, e dalla loro unione è nato un unico figlio, Nono. In quale ordine i suindicati soggetti sono tenuti agli alimenti nei confronti di Primo?   Nono, Settimo e Ottava, Quarto, Quinto
Primo, figlio di Secondo e Terza, entrambi defunti, ha tre fratelli di cui uno, Quarto, è nato anch'egli da Secondo e Terza, mentre gli altri due, Quinto e Sesto, sono nati da un precedente matrimonio di Secondo. Primo è vedovo di Settima, figlia unica di Ottavo e Nona tuttora viventi, e dalla loro unione è nato un unico figlio, Decimo. In quale ordine i suindicati soggetti sono tenuti agli alimenti nei confronti di Primo?   Decimo, Ottavo e Nona, Quarto, Quinto e Sesto
Primo, figlio di Secondo e Terza, entrambi viventi, ha due fratelli di cui uno, Quarto, è nato anch'egli da Secondo e Terza, mentre l'altro, Quinto, è nato da un precedente matrimonio di Secondo. Primo è vedovo di Sesta e dalla loro unione è nato un unico figlio, Settimo coniugato con Ottava. In quale ordine i suindicati soggetti sono tenuti agli alimenti nei confronti di Primo?   Settimo, Secondo e Terza, Ottava, Quarto, Quinto
Primo, figlio unico di Secondo e Terza tuttora viventi, è coniugato con Quarta e dalla loro unione è nato un unico figlio, Quinto coniugato con Sesta. Sono ancora vivi anche i genitori di Quarta, Settimo e Ottava. In quale ordine i suindicati soggetti sono tenuti agli alimenti nei confronti di Primo?   Quarta, Quinto, Secondo e Terza, Sesta, Settimo e Ottava
Primo, figlio unico di Secondo e Terza tuttora viventi, ha divorziato da poco dalla moglie Quarta; dalla loro unione è nato un unico figlio, Quinto coniugato con Sesta. Tre anni prima del divorzio Primo donò a Quarta, con donazione non avente carattere remuneratorio, un appartamento di grande valore in Venezia dove la stessa, che ne è ancora proprietaria, attualmente vive. In quale ordine i suindicati soggetti sono tenuti agli alimenti nei confronti di Primo?   Quarta, Quinto, Secondo e Terza, Sesta
Primo, figlio unico di Secondo e Terza tuttora viventi, ha divorziato da poco dalla moglie Quarta; dalla loro unione è nato un unico figlio, Quinto, attualmente maggiorenne. Tre anni prima del divorzio Primo donò a Quarta, con donazione non avente carattere remuneratorio, un appartamento di grande valore in Roma dove la stessa, che ne è ancora proprietaria, attualmente vive. In quale ordine i suindicati soggetti sono tenuti agli alimenti nei confronti di Primo?   Quarta, Quinto, Secondo e Terza
Primo, figlio unico, è coniugato con Seconda e dalla loro unione è nato un unico figlio, Terzo coniugato con Quarta. Entrambi i genitori di Primo sono deceduti ma sono ancora vivi i suoi nonni paterni, Quinto e Sesta; anche i genitori e gli ascendenti di Seconda sono deceduti. In quale ordine i suindicati soggetti sono tenuti agli alimenti nei confronti di Primo?   Seconda, Terzo, Quinto e Sesta, Quarta
Primo, figlio unico, è coniugato con Seconda e dalla loro unione è nato un unico figlio, Terzo coniugato con Quarta. Entrambi i genitori di Primo sono deceduti ma sono ancora vivi i suoi nonni paterni, Quinto e Sesta; i genitori di Seconda, Settimo e Ottava, sono entrambi viventi. In quale ordine i suindicati soggetti sono tenuti agli alimenti nei confronti di Primo?   Seconda, Terzo, Quinto e Sesta, Quarta, Settimo e Ottava
Primo, fratello di Secondo, è coniugato con Terza e dalla loro unione è nato un unico figlio, Quarto. Entrambi i genitori di Primo e Secondo sono deceduti ma sono ancora vivi i loro nonni paterni, Quinto e Sesta; anche i genitori e gli ascendenti di Terza sono deceduti. In quale ordine i suindicati soggetti sono tenuti agli alimenti nei confronti di Primo?   Terza, Quarto, Quinto e Sesta, Secondo
Primo, fratello di Secondo, ha divorziato da poco dalla moglie Terza; dalla loro unione è nato un unico figlio, Quarto coniugato con Quinta. Tre anni prima del divorzio Primo donò a Terza, con donazione non avente carattere remuneratorio, un appartamento in Venezia di grande valore dove la stessa, che ne è ancora proprietaria, attualmente vive. In quale ordine i suindicati soggetti sono tenuti agli alimenti nei confronti di Primo?   Terza, Quarto, Quinta, Secondo
Primo, Secondo, Terzo e Quarto sono comproprietari, per quote uguali, di un fabbricato composto da sette unità immobiliari. Primo, per far fronte a rilevanti ed impreviste spese, si trova costretto a vendere la sua quota dell'intero fabbricato, riservandosi il diritto di riscattarla dall'acquirente Quinto entro i successivi cinque anni. Decorsi tre anni da tale vendita Secondo intende chiedere la divisione giudiziale dell'intero fabbricato. In questo caso Secondo dovrà proporre la domanda:   nei confronti di Primo, Terzo, Quarto e Quinto
Primo, Secondo, Terzo e Quarto sono gli unici condomini di un fabbricato ad uso abitativo. Quarto inoltre ha l'uso esclusivo del lastrico solare. Nel caso di ricostruzione del lastrico solare, le relative spese saranno ripartite:   Per un terzo a carico di Quarto e per due terzi a carico di tutti i condomini in proporzione al valore del piano o della porzione di piano di proprietà di ciascuno di essi
Primo, vedovo di Seconda e senza figli, è figlio naturale di Terzo ed è stato adottato da Quarto. Sia Terzo che Quarto, come pure Quinto e Sesta, genitori di Seconda, sono viventi. Quali tra i suindicati soggetti sono tenuti agli alimenti nei confronti di Primo?   Quarto con precedenza su Terzo
Primo, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Caio e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini ma sprovvisto di costruzioni, a favore del fratello unilaterale Mevio per la nuda proprietà e a favore dell'amico Tizio per l'usufrutto per la durata della vita di quest'ultimo.Tre anni dopo la confezione del testamento, Primo fa costruire nel fondo un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne comporta la trasformazione, esaudendo così le richieste del fratello germano Filano, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Primo, Caio accetta l'eredità e il figlio di quest'ultimo, Sempronio, veterinario interessato a comprare la piena proprietà del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi può fargli acquistare tale diritto; il notaio risponderà:   Tizio e Mevio
Primo, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Caio e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini ma sprovvisto di costruzioni, a favore del fratello unilaterale Mevio. Tre anni dopo la confezione del testamento, Primo fa costruire nel fondo, su progetto del fratello germano Tizio, un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne comporta la trasformazione, esaudendo così le richieste dell'altro fratello germano Filano, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Primo, Caio accetta l'eredità e il figlio di quest'ultimo, Sempronio, veterinario interessato a comprare la piena proprietà del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi può fargli acquistare tale diritto; il notaio risponderà:   Mevio
Primo, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Caio e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini ma sprovvisto di costruzioni, a favore del fratello unilaterale Mevio per la nuda proprietà e a favore dell'amico Filano per l'usufrutto per la durata della vita di quest'ultimo. Tre anni dopo la confezione del testamento, Primo fa costruire nel fondo un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne comporta la trasformazione, esaudendo così le richieste del fratello germano Tizio, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Primo, Caio accetta l'eredità e il figlio di quest'ultimo, Sempronio, veterinario interessato a comprare la piena proprietà del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi può fargli acquistare tale diritto; il notaio risponderà:   Mevio e Filano
Primo, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Caio e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini, a favore del fratello unilaterale Mevio per la nuda proprietà e a favore dell'amico Filano per l'usufrutto per la durata della vita di quest'ultimo. Tre anni prima della confezione del testamento, Primo ha fatto costruire nel fondo un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne ha comportato la trasformazione, esaudendo così le richieste del fratello germano Tizio, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Primo, Caio accetta l'eredità e il figlio di quest'ultimo, Sempronio, veterinario interessato a comprare la piena proprietà del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi può fargli acquistare tale diritto; il notaio risponderà:   Mevio e Filano
Primo, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Caio e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini, a favore del fratello unilaterale Mevio per la nuda proprietà e a favore dell'amico Tizio per l'usufrutto per la durata della vita di quest'ultimo. Tre anni prima della confezione del testamento, Primo ha fatto costruire nel fondo un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne ha comportato la trasformazione, esaudendo così le richieste del fratello germano Filano, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Primo, Caio accetta l'eredità e il figlio di quest'ultimo, Sempronio, veterinario interessato a comprare la piena proprietà del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi può fargli acquistare tale diritto; il notaio risponderà:   Tizio e Mevio
Primo, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Caio e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini, a favore del fratello unilaterale Mevio. Tre anni prima della confezione del testamento, Primo ha fatto costruire nel fondo, su progetto del fratello germano Tizio, un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne ha comportato la trasformazione, esaudendo così le richieste dell'altro fratello germano Filano, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Primo, Caio accetta l'eredità e il figlio di quest'ultimo, Sempronio, veterinario interessato a comprare la piena proprietà del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi può fargli acquistare tale diritto; il notaio risponderà:   Mevio
Primo, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Mevio e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini ma sprovvisto di costruzioni, a favore del fratello unilaterale Caio. Tre anni dopo la confezione del testamento, Primo fa costruire nel fondo, su progetto del fratello germano Tizio, un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne comporta la trasformazione, esaudendo così le richieste dell'altro fratello germano Filano, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Primo, Mevio accetta l'eredità e il figlio di quest'ultimo, Sempronio, veterinario interessato a comprare la piena proprietà del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi può fargli acquistare tale diritto; il notaio risponderà:   Caio
Primo, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Mevio e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini ma sprovvisto di costruzioni, a favore del fratello unilaterale Tizio per la nuda proprietà e a favore dell'amico Caio per l'usufrutto per la durata della vita di quest'ultimo. Tre anni dopo la confezione del testamento, Primo fa costruire nel fondo un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne comporta la trasformazione, esaudendo così le richieste del fratello germano Filano, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Primo, Mevio accetta l'eredità e il figlio di quest'ultimo, Sempronio, veterinario interessato a comprare la piena proprietà del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi può fargli acquistare tale diritto; il notaio risponderà:   Caio e Tizio
Primo, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Mevio e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini ma sprovvisto di costruzioni, a favore del fratello unilaterale Tizio. Tre anni dopo la confezione del testamento, Primo fa costruire nel fondo, su progetto del fratello germano Caio, un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne comporta la trasformazione, esaudendo così le richieste dell'altro fratello germano Filano, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Primo, Mevio accetta l'eredità e il figlio di quest'ultimo, Sempronio, veterinario interessato a comprare la piena proprietà del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi può fargli acquistare tale diritto; il notaio risponderà:   Tizio
Primo, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Mevio e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini, a favore del fratello unilaterale Caio. Tre anni prima della confezione del testamento, Primo ha fatto costruire nel fondo, su progetto del fratello germano Tizio, un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne ha comportato la trasformazione, esaudendo così le richieste dell'altro fratello germano Filano, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Primo, Mevio accetta l'eredità e il figlio di quest'ultimo, Sempronio, veterinario interessato a comprare la piena proprietà del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi può fargli acquistare tale diritto; il notaio risponderà:   Caio
Primo, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Mevio e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini, a favore del fratello unilaterale Tizio per la nuda proprietà e a favore dell'amico Caio per l'usufrutto per la durata della vita di quest'ultimo. Tre anni prima della confezione del testamento, Primo ha fatto costruire nel fondo un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne ha comportato la trasformazione, esaudendo così le richieste del fratello germano Filano, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Primo, Mevio accetta l'eredità e il figlio di quest'ultimo, Sempronio, veterinario interessato a comprare la piena proprietà del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi può fargli acquistare tale diritto; il notaio risponderà:   Caio e Tizio
Primo, vedovo, con testamento olografo, nomina erede universale l'unico figlio Mevio e lega il fondo Corneliano, da sempre utilizzato per il pascolo di ovini, a favore del fratello unilaterale Tizio. Tre anni prima della confezione del testamento, Primo ha fatto costruire nel fondo, su progetto del fratello germano Caio, un piccolo locale per il ricovero di ovini che non ne ha comportato la trasformazione, esaudendo così le richieste dell'altro fratello germano Filano, allevatore al quale ha concesso in comodato il fondo due anni dopo averlo acquistato. Morto Primo, Mevio accetta l'eredità e il figlio di quest'ultimo, Sempronio, veterinario interessato a comprare la piena proprietà del locale destinato al ricovero di ovini, si reca dal notaio per sapere chi può fargli acquistare tale diritto; il notaio risponderà:   Tizio
Primo, vedovo, è recentemente deceduto ultranovantenne senza lasciare testamento. Egli aveva avuto tre figli, Secondo, Terzo e Quarto, di cui i primi due gli sono premorti; Secondo aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Quinto, il quale aveva avuto a sua volta un unico figlio, Sesto; Terzo aveva generato anch'egli un unico figlio, anch'egli premorto al padre ed al nonno, a nome Settimo il quale aveva avuto tre figli a nome Ottavo, Nono e Decimo. Tenuto conto che Decimo, il quale non ha avuto figli, è deceduto prima del padre dopo aver nominato erede universale la sua convivente Undicesima, l'eredità relitta da Primo spetterà:   un terzo a Quarto, un terzo a Sesto e per l'altro terzo a Ottavo e Nono
Primo, vedovo, è recentemente deceduto ultranovantenne senza lasciare testamento. Egli aveva avuto tre figli, Secondo, Terzo e Quarto, di cui i primi due gli sono premorti; Secondo aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Quinto, il quale aveva avuto a sua volta un unico figlio, Sesto; Terzo aveva generato anch'egli un unico figlio, anch'egli premorto al padre ed al nonno, a nome Settimo il quale aveva avuto tre figli a nome Ottavo, Nono e Decimo. Tenuto conto che Decimo, il quale non ha avuto figli, è deceduto prima del padre dopo aver nominato erede universale la moglie Undicesima, l'eredità relitta da Primo spetterà:   un terzo a Quarto, un terzo a Sesto e per l'altro terzo a Ottavo e Nono
Primo, vedovo, è recentemente deceduto ultranovantenne senza lasciare testamento. Egli aveva avuto tre figli, Secondo, Terzo e Quarto, di cui i primi due gli sono premorti; Secondo aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Quinto, il quale aveva avuto a sua volta un unico figlio, Caietto; Terzo aveva generato anch'egli un unico figlio, anch'egli premorto al padre ed al nonno, a nome Sesto il quale aveva avuto tre figli a nome Sempronio, Filano e Mevio. Tenuto conto che Mevio, il quale non ha avuto figli, è deceduto prima del padre dopo aver nominato erede universale la moglie Filana, l'eredità relitta da Primo spetterà:   un terzo a Quarto, un terzo a Caietto e per l'altro terzo a Sempronio e Filano
Primo, vedovo, è recentemente deceduto ultranovantenne senza lasciare testamento. Egli aveva avuto tre figli, Secondo, Terzo e Quarto, di cui i primi due gli sono premorti; Secondo aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Tizio, il quale aveva avuto a sua volta un unico figlio, Caietto; Terzo aveva generato anch'egli un unico figlio, anch'egli premorto al padre ed al nonno, a nome Sempronio il quale aveva avuto tre figli a nome Filano, Mevio e Calpurnio. Tenuto conto che Calpurnio, il quale non ha avuto figli, è deceduto prima del padre dopo aver nominato erede universale la sua convivente Mevia, l'eredità relitta da Primo spetterà:   un terzo a Quarto, un terzo a Caietto e per l'altro terzo a Filano e Mevio
Primo, vedovo, è recentemente deceduto ultranovantenne senza lasciare testamento. Gli unici suoi due figli, Remo e Mario, gli erano premorti; Remo aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Sempronio, il quale aveva avuto a sua volta un unico figlio, Secondo; Mario aveva generato anch'egli un unico figlio, anche questo premorto al padre ed al nonno, a nome Terzo il quale aveva avuto tre figli a nome Caio, Mevio e Tizio. Tenuto conto che Tizio, il quale non ha avuto figli, è deceduto prima del padre dopo aver nominato erede universale la sua convivente Calpurnia, l'eredità relitta da Primo spetterà:   per metà a Secondo e per l'altra metà a Caio e Mevio
Primo, vedovo, è recentemente deceduto ultranovantenne senza lasciare testamento. Gli unici suoi due figli, Secondo e Terzo, gli erano premorti; Secondo aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Quarto, il quale aveva avuto a sua volta tre figli, Caietto, Caione e Caietta; Terzo aveva generato un unico figlio, anch'egli premorto al padre ed al nonno, a nome Quinto il quale aveva avuto tre figli a nome Tizio, Tizione e Tizietto. Tenuto conto che Tizietto, il quale non ha avuto figli, è deceduto prima del padre dopo aver nominato erede universale la sua convivente Mevia, l'eredità relitta da Primo spetterà:   per metà a Caietto, Caione e Caietta e per l'altra metà a Tizio e Tizione
Primo, vedovo, è recentemente deceduto ultranovantenne senza lasciare testamento. Gli unici suoi due figli, Secondo e Terzo, gli erano premorti; Secondo aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Quarto, il quale aveva avuto a sua volta un unico figlio, Quinto; Terzo aveva generato anch'egli un unico figlio, anche questo premorto al padre ed al nonno, a nome Sesto il quale aveva avuto tre figli a nome Settimo, Ottavo e Nono. Tenuto conto che Nono, il quale non ha avuto figli, è deceduto prima del padre dopo aver nominato erede universale la sua convivente Decima, l'eredità relitta da Primo spetterà:   per metà a Quinto e per l'altra metà a Settimo e Ottavo
Primo, venditore, conclude con Secondo, acquirente, una vendita su documenti avente per oggetto cose in viaggio tra Roma e Milano. Tra i documenti consegnati a Secondo, tutti regolari, è compresa la polizza di assicurazione per i rischi del trasporto. Successivamente Secondo viene a conoscenza che la merce, a causa di un incidente fortuito, era andata perduta dopo la consegna al vettore ma prima della conclusione del contratto di compravendita e della consegna dei documenti. In tal caso, tenuto conto che Primo, al tempo del contratto di compravendita era a conoscenza della perdita della merce ma l'aveva in mala fede taciuta, i rischi a cui si trova esposta la merce dal momento della consegna al vettore sono a carico:   di Primo
Pucci costituisce in pegno a favore di Nella venticinque personal computers, collegati in rete, a garanzia dell'adempimento dell'obbligo di restituire, entro cinque anni, una somma di denaro che Nella gli ha dato a mutuo per la costruzione di una villetta nell'isola di Lipari. Dopo circa un anno la rete di computers, a causa dell'evoluzione tecnica, subisce una notevole diminuzione di valore. In questo caso Pucci può:   Domandare al giudice l'autorizzazione a vendere i computers oppure chiedere la restituzione del pegno, offrendo altra garanzia reale che il giudice riconosca idonea
Può Caio singolarmente richiedere la vendita all'asta del suolo e dei materiali quando sia perito accidentalmente e per intero il grattacielo composto da trenta piani di cui l'ultimo di proprietà esclusiva dello stesso Caio?   Si, salvo che sia stato diversamente convenuto
Può essere chiesto l'annullamento della donazione fatta dall'inabilitato prima dell'inizio del giudizio di inabilitazione?   Sì, ma solo nel caso di donazione fatta dall'inabilitato per prodigalità nei sei mesi anteriori all'inizio del giudizio di inabilitazione
Può essere costretto al riscatto il debitore di una rendita perpetua se, per effetto di alienazione o di divisione, il fondo su cui è garantita la rendita è diviso fra più persone?   Sì, se è diviso fra più di tre persone
Può essere iscritta ipoteca giudiziale su beni rientranti nel patrimonio del defunto Caio, dopo che Tizio, suo erede, ha accettato l'eredità con beneficio d'inventario?   No
Può essere iscritta ipoteca giudiziale sui beni rientranti nel patrimonio del defunto Caio, ove si tratti di eredità giacente?   No
Può essere richiesta la risoluzione della transazione per inadempimento se il rapporto preesistente è stato estinto per novazione?   No, salvo che il diritto alla risoluzione sia stato espressamente stipulato
Può il creditore pignoratizio usare della cosa costituita in pegno senza il consenso del concedente?   No, salvo che l'uso sia necessario per la conservazione di essa
Può la divisione avere luogo durante la pendenza di un giudizio di legittimità della filiazione di colui che, in caso di esito favorevole del giudizio, sarebbe chiamato a succedere?   No, ma l'autorità giudiziaria può tuttavia autorizzare la divisione, fissando le opportune cautele
Può la divisione avere luogo durante la pendenza di un giudizio sulla filiazione naturale di colui che, in caso di esito favorevole del giudizio, sarebbe chiamato a succedere?   No, ma l'autorità giudiziaria può tuttavia autorizzare la divisione, fissando le opportune cautele
Può la divisione avere luogo durante lo svolgimento della procedura amministrativa per il riconoscimento dell'ente istituito erede?   No, ma l'autorità giudiziaria può tuttavia autorizzare la divisione, fissando le opportune cautele