Elenco in ordine alfabetico delle domande di Notaio - quesiti di difficoltà alta
Seleziona l'iniziale:
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
> Clicca qui per scaricare l'elenco completo delle domande di questo argomento in formato Word!
- Caia dona la piena proprietà del fondo Tuscolano a favore di Mevio e di Tizia, in riguardo del loro futuro matrimonio, la cui data di celebrazione è stata già fissata. Caia, nubile, senza discendenti e senza ascendenti in vita, dopo aver istituito, con testamento olografo, eredi in parti uguali fra loro la domestica Sempronia e Mevio, ormai coniugato con Tizia da quindici giorni, muore. Una settimana dopo il funerale di Caia, Sempronio fa sapere a Mevio e Sempronia, i quali hanno già accettato l'eredità di Caia, di essere interessato all'acquisto con efficacia immediata della piena proprietà dell'intero fondo Tuscolano; chi può vendere tale diritto? Mevio e Tizia
- Caia dona la piena proprietà del fondo Tuscolano a favore di Mevio e di Tizia, in riguardo del loro futuro matrimonio, la cui data di celebrazione è stata già fissata. Cinque mesi prima di tale data, invece, Tizia, che non ha discendenti nè ascendenti in vita, sposa Caio e il giorno dopo lo istituisce erede universale con testamento olografo. Dopo quindici giorni Tizia muore in un incidente stradale insieme a Caia, che, nubile, senza discendenti nè ascendenti in vita, aveva istituito, con testamento olografo, eredi in parti uguali fra loro la domestica Sempronia e Mevio. Trascorsa una settimana dal funerale di Caia e di Tizia, le cui eredità sono già state accettate dai rispettivi chiamati, Sempronio fa sapere a Mevio di essere interessato all'acquisto con efficacia immediata della piena proprietà dell'intero fondo Tuscolano; chi può vendere tale diritto? Mevio e Sempronia
- Caia era la moglie di Tizio, del quale era stata dichiarata la morte presunta con sentenza divenuta eseguibile in data 29 luglio 1997 e del quale è stata accertata la morte avvenuta in data 18 settembre 1998. Il 7 luglio 1998 Caia aveva contratto matrimonio con Mevio; in tal caso: Non può essere pronunziata la nullità del matrimonio tra Caia e Mevio
- Caia muore nel 1998 lasciando quali unici eredi legittimi il marito Caio e il figlio Caietto. Tizio, con testamento ricevuto dal notaio Romani in data 5 maggio 1998, riconosce Caia quale sua figlia naturale. Nel 2001 Tizio muore, senza ascendenti e senza altri discendenti, e la moglie Tizia esibisce allo stesso notaio un testamento olografo redatto da Tizio in data 2 dicembre 2000 con il quale egli revoca ogni suo precedente testamento e lega una piccola somma all'amico Filano. Tizia chiede al notaio come si devolve l'eredità di Tizio, composta solo di denaro, tenuto conto che Caio e Caietto sono disposti, se necessario, a prestare il loro consenso al riconoscimento, che nessuno intende impugnare le disposizioni di Tizio e che quest'ultimo aveva un unico fratello Sempronio, che è tuttora vivente. Il notaio le risponde che, salvo il legato a favore di Filano, l'eredità di Tizio: si devolve a Tizia e a Caietto per un mezzo ciascuno
- Caia ottiene a titolo di mutuo da Mevia il danaro necessario per comprare un'imbarcazione da diporto. Nel contratto di mutuo viene espressamente previsto a carico di Caia l'obbligo di restituire la somma mutuata nel termine di cinque anni e altresì l'obbligo di dare, nel termine di due anni, una garanzia, senza determinarne il modo e la forma. Dopo ventidue mesi, al fine di dare la garanzia promessa, Caia si reca dal notaio e gli fa presente di aver nel frattempo venduto l'imbarcazione e di non essere proprietaria di beni immobili, ma di aver ottenuto dal convivente la disponibilità a concedere fideiussione o, se proprio necessario, ipoteca sulla villa di cui egli è proprietario; il notaio, richiesto di fornire delucidazioni al riguardo, risponderà a Caia che chi è tenuto a dare una garanzia, senza che ne siano determinati i modi e la forma: può prestare a sua scelta un'idonea garanzia reale o personale, ovvero altra sufficiente cautela
- Caia, moglie di Tizio, del quale è stata dichiarata la morte presunta con sentenza divenuta eseguibile il 15 settembre 1998 e del quale è stata accertata la morte avvenuta in data 20 novembre 1998, aveva contratto matrimonio con Mevio il 18 ottobre 1998. E' possibile ottenere la pronunzia di nullità del matrimonio tra Caia e Mevio? No
- Caia, moglie di Tizio, del quale è stata dichiarata la morte presunta con sentenza divenuta eseguibile in data 29 novembre 1997, contrae matrimonio con Mevio il 10 dicembre 1998. Il 20 gennaio 1999 Tizio ritorna; in tal caso, il matrimonio tra Caia e Mevio è: Nullo, ma ne sono salvi gli effetti civili
- Caio cede a Sempronio il credito di euro cinquemila vantato nei confronti di Tizio. La cessione non viene accettata da Tizio nè gli viene notificata. Successivamente Tizio concede a mutuo a Caio cinquemila euro. Divenuti esigibili entrambi i crediti, Tizio può opporre a Sempronio in compensazione il credito verso Caio? Sì
- Caio cede a Sempronio il credito di euro cinquemila vantato nei confronti di Tizio. La cessione non viene accettata da Tizio, ma gli viene notificata. Successivamente Tizio concede a mutuo a Caio euro cinquemila. Divenuti esigibili entrambi i crediti, Tizio può opporre a Sempronio in compensazione il credito verso Caio? No
- Caio cede a Sempronio il credito di euro cinquemila vantato nei confronti di Tizio. Tizio accetta puramente e semplicemente la cessione e, successivamente alla medesima, dà a mutuo a Caio euro cinquemila. Divenuti esigibili entrambi i crediti Tizio può opporre a Sempronio in compensazione il credito verso Caio? No
- Caio con lo stesso contratto ha venduto a Tizio, per un solo e medesimo prezzo convenuto a corpo, il fondo rustico Corneliano della superficie dichiarata in atto di metri quadrati 25.000 e il fondo rustico Tuscolano della superficie dichiarata in atto di metri quadrati 35.000. I fondi hanno le medesime caratteristiche. Dopo la vendita è risultato che la superficie reale è maggiore di mq. 8.000 in un fondo e minore di mq. 4.000 nell'altro, rispetto a quelle dichiarate in contratto. Tizio e Caio si recano dal notaio chiedendogli quale sia la disciplina da applicare. Il notaio risponderà che: si fa la compensazione fino alla debita concorrenza, con diritto al supplemento del prezzo a favore di Caio, salva la facoltà di Tizio di recedere dal contratto
- Caio concede in comodato per cinque anni a Filano un piccolo appartamento in Roma ma qualche mese dopo la conclusione del contratto, a causa di un incendio, viene distrutta la villetta in Velletri in cui Caio, quale locatario, risiede con la sua famiglia. Poichè Caio non ha la disponibilità di alcun altro immobile, può egli esigere da Filano la restituzione immediata dell'appartamento al fine di poterlo destinare a propria residenza familiare? Sì, perchè l'urgente ed imprevisto bisogno del comodante Caio giustifica la richiesta di immediata restituzione
- Caio concesse a Gavino, proprietario della fattoria "Pecorini" in Sardegna, l'usufrutto, senza possibilità di vendita, su un gregge di pecore merinos costituito da ottocento capi. Dopo un anno, il gregge perisce interamente, per causa non imputabile all'usufruttuario; in tal caso Gavino: non è obbligato verso il proprietario che a rendere conto delle pelli o del loro valore
- Caio dona al figlio Filano tre appartamenti e una villa riservandosi, tuttavia, la facoltà di disporre di uno dei tre appartamenti. Un anno dopo la donazione, Caio muore senza aver compiuto alcun atto di disposizione dell'appartamento anzidetto. Sempronio, nominato erede universale di Caio con testamento olografo regolarmente pubblicato, chiede al notaio di poter esercitare la facoltà di disposizione che Caio si era riservata. Il notaio risponderà che Sempronio non può disporre dell'appartamento perchè: la relativa facoltà non può essere esercitata dagli eredi del donante Caio
- Caio dona la piena proprietà del fondo Tuscolano a favore di Mevio, figlio della sorella unilaterale Tizia, in riguardo del futuro matrimonio di Mevio con Caia, la cui data di celebrazione è stata già fissata. Venti giorni dopo le nozze, Caia muore in un incidente stradale, lasciando a sè superstiti quali unici eredi legittimi il marito Mevio e il fratello Tizio, che tre giorni dopo accettano l'eredità. Una settimana dopo il funerale di Caia, Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato a comprare con efficacia immediata la piena proprietà dell'intero fondo Tuscolano; chi può fare acquistare a Sempronio tale diritto? Mevio
- Caio dona la piena proprietà del fondo Tuscolano a favore di Tizio, figlio della sorella unilaterale Tizia, in riguardo del futuro matrimonio di Tizio con Caia, la cui data di celebrazione è stata già fissata. Quindici giorni prima della data stabilita per le nozze, Caia muore, dopo aver istituito erede universale l'unico fratello Mevio. Una settimana dopo il funerale di Caia, Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato all'acquisto con efficacia immediata della piena proprietà dell'intero fondo Tuscolano; chi può vendere tale diritto? Caio
- Caio dona, riservandone l'usufrutto a proprio vantaggio e dopo di lui a vantaggio della sorella Tizia che contestualmente accetta, il fondo Tuscolano a favore di Mevio, figlio di Tizia, in riguardo del futuro matrimonio di Mevio con Caia, la cui data di celebrazione è stata già fissata per l'anno seguente. Venti giorni dopo le nozze, Caia muore, lasciando a sè superstiti quali unici eredi legittimi il fratello Tizio e Mevio, che tre giorni dopo accettano l'eredità. Una settimana dopo il funerale di Caia, muore anche Caio e Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato a comprare con efficacia immediata la piena proprietà dell'intero fondo Tuscolano; chi può fare acquistare a Sempronio tale diritto? Mevio e Tizia
- Caio dona, riservandone l'usufrutto a proprio vantaggio e dopo di lui a vantaggio dell'amico Tizio che contestualmente accetta, il fondo Tuscolano a favore di Mevio, figlio della sorella Tizia, in riguardo del futuro matrimonio di Mevio con Caia, la cui data di celebrazione è stata già fissata per l'anno seguente. Venti giorni dopo le nozze, Caia muore, lasciando a sè superstiti quali unici eredi legittimi il fratello Tizio e Mevio, che tre giorni dopo accettano l'eredità. Una settimana dopo il funerale di Caia, muore anche Caio e Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato a comprare con efficacia immediata la piena proprietà dell'intero fondo Tuscolano; chi può fare acquistare a Sempronio tale diritto? Tizio e Mevio
- Caio dona, riservandone l'usufrutto per la durata di venti anni a proprio vantaggio, il fondo Tuscolano a favore di Mevio, figlio della sorella Tizia, in riguardo del futuro matrimonio di Mevio con Caia, la cui data di celebrazione è stata fissata per l'anno seguente. Quindici giorni dopo le nozze, Caia muore, lasciando a sè superstiti quali unici eredi legittimi il marito Mevio e il fratello Tizio, che tre giorni dopo accettano l'eredità. Una settimana dopo il funerale di Caia, muore anche Caio e Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato a comprare con efficacia immediata la piena proprietà dell'intero fondo Tuscolano; chi può fare acquistare a Sempronio tale diritto? Mevio
- Caio dona, riservandone l'usufrutto per la durata di venti anni a proprio vantaggio, il fondo Tuscolano a favore di Mevio, in riguardo del futuro matrimonio di quest'ultimo con Caia, la cui data di celebrazione è stata già fissata per l'anno seguente. Quindici giorni dopo le nozze, Caia muore, lasciando a sè superstiti quali unici eredi legittimi il marito Mevio e il fratello Tizio, che tre giorni dopo accettano l'eredità. Una settimana dopo il funerale di Caia, Sempronio fa sapere a Tizio di essere interessato a comprare con efficacia immediata la piena proprietà dell'intero fondo Tuscolano; chi può fare acquistare a Sempronio tale diritto? Mevio e Caio
- Caio è creditore ipotecario della somma di diecimila euro nei confronti del debitore Tizio il quale, con atto ricevuto dal notaio Romolo Romani, prende a mutuo da Sempronio una somma dello stesso ammontare al fine di pagare il debito; nell'atto di mutuo viene indicata espressamente la specifica destinazione della somma mutuata. Tizio esegue il pagamento al creditore Caio con la somma presa a mutuo e riceve dallo stesso Caio quietanza risultante da atto avente data certa nel quale è menzionata la dichiarazione di Tizio circa la provenienza della somma impiegata nel pagamento. In questo caso, se Tizio fa subentrare Sempronio nella posizione di Caio anche per quanto concerne i diritti ipotecari, si configura un'ipotesi di: surrogazione per volontà del debitore che non richiede il consenso del creditore
- Caio è debitore di Mevio di una somma di danaro e Filano ha costituito, a garanzia di tale debito, ipoteca sul proprio fondo Tusculano. Tizio, senza esservi delegato da Caio, ne assume il debito verso Mevio e quest'ultimo espressamente libera Caio dalla sua obbligazione. In tal caso la garanzia ipotecaria costituita sul fondo Tusculano: si estingue, se Filano non consente espressamente a mantenerla
- Caio è debitore di una somma di denaro nei confronti di Tizio. Caio e Mevio convengono che quest'ultimo assuma il debito di Caio. In assenza di una dichiarazione liberatoria espressa da parte di Tizio, l'adesione di questi libera Caio nei confronti dello stesso? Sì, solo se la liberazione di Caio costituisce condizione espressa della stipulazione fra Caio e Mevio
- Caio è il nudo proprietario e Tizio è l'usufruttuario di un fabbricato che Tizio ha provveduto ad assicurare a sue spese contro il rischio dell'incendio. Il fabbricato viene completamente distrutto da un disastroso incendio causato da un fulmine, ma Caio non intende ricostruire l'edificio. In tal caso l'usufrutto: Si trasferisce sull'indennità dovuta dall'assicuratore
- Caio ha accettato con beneficio di inventario l'eredità di Tizio; nell'asse ereditario sono comprese solo due navi iscritte nei relativi registri della capitaneria di porto di Messina. La successione si è aperta a Genova, Caio è residente a Messina e Tizio è deceduto a Torino. Caio intende rilasciare i beni a favore dei creditori e dei legatari. Nel caso prospettato la dichiarazione di rilascio deve essere: Trascritta nella capitaneria di porto di Messina, iscritta nel registro delle successioni di Genova e annotata nella conservatoria dei registri immobiliari di Genova
- Caio ha ceduto a Sempronio il credito vantato nei confronti di Tizio, al quale aveva prestato una somma di denaro. La cessione è stata notificata a Tizio che non la ha accettata. Tenuto conto che nessuno dei tre è imprenditore, può Tizio opporre a Sempronio la compensazione di un credito che vanta verso il cedente Caio? Sì, se il credito da compensare è sorto anteriormente alla notificazione
- Caio ha costituito a favore di Tizio, allevatore di ovini in Lazio, l'usufrutto, senza possibilità di vendita, su un gregge di pecore costituito da cinquecento capi. In caso di perimento di alcune pecore per causa non imputabile a Tizio, quest'ultimo: è tenuto a surrogare gli animali periti, fino alla concorrente quantità dei nati, dopo che il gregge ha cominciato ad essere mancante del numero primitivo
- Caio intende comprare un terreno. Non avendo disponibilità della somma occorrente, Caio la ottiene a titolo di mutuo da Mevio; nel contratto di mutuo Caio, senza alcuna altra specificazione, si obbliga a dare una garanzia se entro un anno non restituirà il danaro mutuato. Dopo tredici mesi, non avendo ancora restituito il danaro e volendo dare la garanzia promessa, Caio si reca dal notaio e gli chiede chiarimenti sul contenuto dell'obbligo di garanzia assunto, facendogli presente di aver comprato il terreno in comunione legale dei beni con la moglie Caia, la quale non è assolutamente disposta a prestare il proprio consenso alla concessione di ipoteca sul detto bene, e di essere proprietario esclusivo di una villetta al mare, ereditata dal nonno Tizio; tenuto conto che non sono stati determinati il modo e la forma della garanzia da dare, il notaio risponderà che: Caio, potendo a norma del codice civile prestare a sua scelta un'idonea garanzia reale o personale ovvero altra sufficiente cautela, nel caso di specie può concedere ipoteca sulla villetta al mare
- Caio ottiene a titolo di mutuo dall'amico Mevio l'importo necessario per comprare una lussuosa autovettura. Nel contratto di mutuo viene espressamente previsto a carico di Caio l'obbligo di restituire la somma mutuata nel termine di otto anni e altresì l'obbligo di dare, nel termine di tre anni, una garanzia, senza determinarne il modo e la forma. Trascorsi trentatrè mesi, Caio si reca dal notaio Romolo Romani per dare la garanzia promessa e dopo avergli fatto presente di aver nel frattempo venduto l'autovettura, gli chiede se può adempiere l'obbligo di garanzia concedendo ipoteca sulla nuda proprietà del fondo Tuscolano, di cui è usufruttuario lo stesso Mevio; il notaio risponderà che: Caio può concedere ipoteca sulla nuda proprietà del fondo Tuscolano, in quanto chi è tenuto a dare una garanzia, senza che ne siano determinati il modo e la forma, può prestare a sua scelta un'idonea garanzia reale o personale, ovvero altra sufficiente cautela
- Caio, benestante, e Tizia si promettono vicendevolmente il matrimonio con richiesta delle pubblicazioni all'ufficiale dello stato civile in data 3 dicembre 1993 e fissano il matrimonio per il giorno 10 febbraio 1994. La sera prima della data fissata per la cerimonia nuziale Tizia e Caio scoprono reciproche e ripetute infedeltà e rifiutano il matrimonio. In data 2 dicembre 1995 Caio chiede a Tizia la restituzione di due fedine donatele e riportanti l'una l'incisione della data in cui si erano conosciuti, e l'altra la data del futuro matrimonio, poi non contratto. Nel caso in esame: L'azione di Caio non è proponibile e Tizia non deve restituire le fedine
- Caio, celibe e senza discendenti, unico chiamato per legge all'eredità del padre Tizio, muore senza averla accettata pochi giorni dopo il padre. Caia, convivente "more uxorio" di Caio, si reca dal notaio e, dopo avergli esibito un testamento olografo con il quale lo stesso Caio l'ha nominata erede universale, gli chiede di chiarirle la sua posizione riguardo all'eredità di Tizio. Il notaio risponderà: Che il diritto di accettare l'eredità di Tizio si trasmetterà a Caia se ed in quanto la medesima avrà accettato l'eredità di Caio
- Caio, che ha stipulato con la compagnia di assicurazione "Alfa s.p.a." una polizza assicurativa sulla propria vita a favore del nipote Mevio, con testamento olografo nomina erede universale Filano e successivamente muore. Caio era stato dipendente della stessa società "Alfa s.p.a." ed è in corso un giudizio promosso dalla società contro Caio per risarcimento di danni derivanti dalla prestazione di lavoro di quest'ultimo. La suddetta compagnia di assicurazione potrà opporre a Mevio: esclusivamente le eccezioni fondate sul contratto stipulato da Caio sulla propria vita a favore di Mevio
- Caio, coltivatore diretto, si reca dal notaio per ricevere in donazione il fondo agricolo Tuscolano dal fratello Tizio, ormai affetto da invalidità fisica. Tizio chiede che venga apposto un patto in virtù del quale in caso di premorienza del donatario al donante il fondo agricolo Tuscolano ritorni al donante stesso e al suo primogenito Mevio. Il notaio può accogliere la richiesta di Tizio? In parte, perchè la riversibilità delle cose donate in caso di premorienza del donatario può aver luogo a beneficio del solo donante e il patto a favore di altri si considera non apposto
- Caio, coltivatore diretto, si reca dal notaio per ricevere in donazione il fondo agricolo Tuscolano dal fratello Tizio, ormai affetto da invalidità fisica. Tizio chiede che venga apposto un patto in virtù del quale in caso di premorienza del donatario e dei suoi discendenti il fondo agricolo Tuscolano ritorni al donante. Il notaio può accogliere la richiesta di Tizio? Sì, perchè il donante può stipulare a beneficio proprio la riversibilità delle cose donate per il caso di premorienza del donatario e dei suoi discendenti
- Caio, debitore di Sempronio, ha delegato Tizio per eseguire il pagamento. In questo caso: Tizio può obbligarsi verso Sempronio, salvo che Caio l'abbia vietato
- Caio, debitore nei confronti di Tizio, assegna a quest'ultimo il nuovo debitore Sempronio il quale si obbliga nei confronti di Tizio. Tizio dichiara espressamente di liberare Caio. Se Sempronio diviene insolvente successivamente all'assunzione del debito nei confronti di Tizio, può quest'ultimo agire nei confronti di Caio? No, salvo che Tizio ne abbia fatto espressa riserva
- Caio, figlio unico e senza prole, già coniugato con Sempronia, premorta, muore senza aver fatto testamento. Sempronia aveva avuto, da un precedente matrimonio, il figlio Sempronio, vivente alla morte di Caio. Il defunto Caio era figlio naturale di Tizio e Tizia ambedue ancora in vita, ed era stato riconosciuto da entrambi ma legittimato solo da Tizia. In questo caso l'eredità di Caio si devolve: solo in favore di Tizia
- Caio, figlio unico e senza prole, già coniugato con Tizia, premorta, muore senza aver fatto testamento. Tizia aveva avuto, da un precedente matrimonio, il figlio Mario, vivente alla morte di Caio. Il defunto Caio era figlio naturale di Mevio e Sempronia, ambedue ancora in vita, ed era stato riconosciuto da entrambi ma legittimato solo da Sempronia. In questo caso l'eredità di Caio si devolve: solo in favore di Sempronia
- Caio, figlio unico e senza prole, già coniugato con Tizia, premorta, muore senza aver fatto testamento. Tizia aveva avuto, da un precedente matrimonio, il figlio Mevio, vivente alla morte di Caio. Il defunto Caio era figlio naturale di Sempronio e Mevia, ambedue ancora in vita, ed era stato riconosciuto da entrambi ma legittimato solo da Mevia. In questo caso l'eredità di Caio si devolve: solo in favore di Mevia
- Caio, già acquirente di diritti reali immobiliari ipotecati, si rende aggiudicatario dei diritti stessi nel processo di liberazione dei diritti dalle ipoteche. Il decreto di trasferimento in suo favore: Deve essere annotato in margine della trascrizione del contratto di acquisto
- Caio, già acquirente di un immobile ipotecato, si rende aggiudicatario dell'immobile stesso nel processo di liberazione del bene dalle ipoteche. Il decreto di trasferimento in suo favore: Deve essere annotato in margine della trascrizione del contratto di acquisto
- Caio, già tutore del minore Tizietto, ha cessato dall'ufficio ed ha presentato il conto finale che è stato regolarmente approvato dal giudice tutelare, senza che la decisione di quest'ultimo sia stata impugnata. Poichè Tizietto non è ancora maggiorenne viene sottoposto alla tutela di Mevio il quale scopre che Caio, quale tutore di Tizietto, ha acquistato un bene mobile, necessario per l'uso del minore, per un prezzo cinque volte superiore al valore del bene stesso. Si reca quindi dal notaio per sapere se può ancora agire, nell'interesse del minore, contro Caio. Il notaio risponderà che: può agire contro il precedente tutore solo se non sono passati cinque anni dal provvedimento con il quale il giudice tutelare ha approvato il conto finale
- Caio, in regime di comunione legale con Sempronia, ha costituito con Filano, celibe, una società a responsabilità limitata che non è proprietaria di immobili e ora intende cedere la propria quota a Mevio, in comunione legale con Tizia. Perché l'atto sia valido è necessario e sufficiente: L'intervento di Caio e Mevio
- Caio, Mario, Giovanni e Lucio sono comproprietari, per quote uguali, di un fabbricato composto da sette unità immobiliari. Caio, per far fronte a rilevanti ed impreviste spese, si trova costretto a vendere la sua quota dell'intero fabbricato, riservandosi il diritto di riscattarla dall'acquirente Arturo entro i successivi cinque anni. Decorsi tre anni da tale vendita Mario intende chiedere la divisione giudiziale dell'intero fabbricato. In questo caso Mario dovrà proporre la domanda: nei confronti di Caio, Giovanni, Lucio e Arturo
- Caio, Martino e Tizio, imprenditori, costituiscono in forma non societaria un consorzio con sede in Milano e con istituzione di un unico ufficio a Roma destinato a svolgere un'attività con i terzi. A Filano viene attribuita la direzione, a Martino la rappresentanza. In questo caso il consorzio: può essere convenuto in giudizio in persona di Filano
- Caio, Mevio e Filano sono comproprietari di un fondo agricolo al quale intendono apportare alcuni miglioramenti. A tal fine si rende necessario chiedere un mutuo e prestare il consenso all'accensione dell' ipoteca su detto fondo a garanzia della restituzione della somma mutuata. Per il compimento di tale atto è: sufficiente la deliberazione della maggioranza dei partecipanti alla comunione che rappresenti almeno due terzi del valore complessivo del fondo comune
- Caio, Mevio, Filano e Tizio sono gli unici condomini di un fabbricato ad uso abitativo. Tizio inoltre ha l'uso esclusivo del lastrico solare. Nel caso di urgenti ed indifferibili opere di riparazione del lastrico solare le spese saranno ripartite: Per un terzo a carico di Tizio e per due terzi a carico di tutti i condomini in proporzione al valore del piano o della porzione di piano di proprietà di ciascuno di essi
- Caio, morto di recente, aveva stipulato con la compagnia di assicurazione "Alfa s.p.a." una polizza assicurativa sulla propria vita a favore del nipote Mevio e, con testamento olografo, ha nominato erede universale Filano. Caio conduceva in locazione un grande deposito in Roma di proprietà della stessa "Alfa s.p.a." e per i due mesi precedenti alla sua morte non aveva pagato il canone di locazione dovuto. La suddetta compagnia di assicurazione potrà opporre a Mevio: esclusivamente le eccezioni fondate sul contratto stipulato da Caio sulla propria vita a favore di Mevio ma non quelle fondate sul rapporto di locazione
- Caio, morto di recente, aveva stipulato con la compagnia di assicurazione "Alfa s.p.a." una polizza assicurativa sulla propria vita a favore del nipote Mevio e, con testamento olografo, ha nominato erede universale Filano. Caio aveva comprato un locale commerciale in Roma di proprietà della stessa "Alfa s.p.a." e non aveva pagato una parte del prezzo pattuito. La suddetta compagnia di assicurazione potrà opporre a Mevio: esclusivamente le eccezioni fondate sul contratto stipulato da Caio sulla propria vita a favore di Mevio
- Caio, proprietario del fondo Corneliano, in data 6 aprile 1999 ha concesso al contadino Mevio enfiteusi sul predetto fondo, per la durata di venticinque anni e dietro il corrispettivo di 4.000 euro ogni tre mesi. Durante l'estate del 1999, a causa di una forte ed anomala siccità, tutti i frutti del fondo sono andati perduti, cosicchè Mevio pretende da Caio una riduzione del canone che egli è tenuto a pagare. In tale ipotesi l'enfiteuta: non può pretendere dal concedente una riduzione del canone per insolita perdita di frutti
- Caio, Tizio e Mevio sono debitori, in parti uguali ed in solido, nei confronti di Sempronio di una somma di denaro. Sempronio fa una transazione solo con Caio. In questo caso: la transazione tra Sempronio e Caio non produce effetto nei confronti di Tizio e Mevio, se costoro non dichiarano di volerne profittare
- Caio, unico figlio del figlio premorto di Sempronio, intende revocare l'atto di fondazione disposto dallo stesso Sempronio un mese prima della morte. Il notaio Romolo Romani, da cui si è recato per i necessari atti risponde: Che egli, in quanto erede, non ha facoltà di revocare l'atto di fondazione disposto dal suo dante causa
- Caio, vedovo, è recentemente deceduto ultranovantenne senza lasciare testamento. Egli aveva avuto tre figli, Tizio, Mevio e Mario, di cui i primi due gli sono premorti; Tizio aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Remo, il quale aveva avuto a sua volta un unico figlio, Mevietto; Mevio aveva generato anch'egli un unico figlio, anch'egli premorto al padre ed al nonno, a nome Filano il quale aveva avuto tre figli a nome Secondo, Terzo e Primo. Tenuto conto che Primo, il quale non ha avuto figli, è deceduto prima del padre dopo aver nominato erede universale la sua convivente Caia, l'eredità relitta da Caio spetterà: un terzo a Mario, un terzo a Mevietto e per l'altro terzo a Secondo e Terzo
- Caio, vedovo, è recentemente deceduto ultranovantenne senza lasciare testamento. Egli aveva avuto tre figli, Tizio, Tizione e Tizietto, di cui i primi due gli sono premorti; Tizio aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Mevio, il quale aveva avuto a sua volta un unico figlio, Mevietto; Tizione aveva generato anch'egli un unico figlio, anche questo premorto al padre ed al nonno, a nome Caio il quale aveva avuto tre figli a nome Caia, Caione e Caietto. Tenuto conto che Caietto è deceduto prima del padre dopo aver nominato eredi universali in parti uguali la moglie Tizia ed il figlio Sempronio, l'eredità relitta da Caio spetterà: un terzo a Tizietto, un terzo a Mevietto e per l'altro terzo a Caia, Caione e Sempronio
- Caio, vedovo, è recentemente deceduto ultranovantenne senza lasciare testamento. Gli unici suoi due figli, Mario e Cornelio, gli erano premorti; Mario aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Tizio, il quale aveva avuto a sua volta tre figli, Sempronio, Martino e Filano; Cornelio aveva generato un unico figlio, anch'egli premorto al padre ed al nonno, a nome Romolo il quale aveva avuto tre figli a nome Giulio, Africo e Anselmo. Tenuto conto che Anselmo, il quale non ha avuto figli, è deceduto prima del padre dopo aver nominato erede universale la sua convivente Marzia, l'eredità relitta da Caio spetterà: per metà a Sempronio, Martino e Filano e per l'altra metà a Giulio e Africo
- Caio, vedovo, è recentemente deceduto ultranovantenne senza lasciare testamento. Gli unici suoi due figli, Sempronio e Calpurnio, gli erano premorti; Sempronio aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Remo, il quale aveva avuto a sua volta un unico figlio, Filano; Calpurnio aveva generato anch'egli un unico figlio, anche questo premorto al padre ed al nonno, a nome Mario il quale aveva avuto tre figli a nome Mevio, Primo e Tizio. Tenuto conto che Tizio, il quale non ha avuto figli, è deceduto prima del padre dopo aver nominato erede universale la sua convivente Filana, l'eredità relitta da Caio spetterà: per metà a Filano e per l'altra metà a Mevio e Primo
- Caio, vedovo, è recentemente deceduto ultranovantenne senza lasciare testamento. Gli unici suoi due figli, Tizio e Mevio, gli erano premorti; Tizio aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Filano, il quale aveva avuto a sua volta un unico figlio, Caietto; Mevio aveva generato anch'egli un unico figlio, anche questo premorto al padre ed al nonno, a nome Mevietto il quale aveva avuto tre figli a nome Sempronio, Tizietto e Calpurnio. Tenuto conto che Calpurnio, il quale non ha avuto figli, è deceduto prima del padre dopo aver nominato erede universale la sua convivente Caia, l'eredità relitta da Caio spetterà: per metà a Caietto e per l'altra metà a Sempronio e Tizietto
- Caio, vedovo, è recentemente deceduto ultranovantenne senza lasciare testamento. Gli unici suoi due figli, Tizio e Mevio, gli erano premorti; Tizio aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Primo, il quale aveva avuto a sua volta due figli, Mevietto e Mevietta; Mevio aveva generato un unico figlio, anch'egli premorto al padre ed al nonno, a nome Secondo il quale aveva avuto tre figli a nome Caietto, Caietta e Caione. Tenuto conto che Caione è deceduto prima del padre dopo aver nominato eredi universali in parti uguali la sua convivente Caia e l'unico figlio Sempronio, l'eredità relitta da Caio spetterà: per metà a Mevietto e Mevietta e per l'altra metà a Caietto, Caietta e Sempronio
- Caio, vedovo, è recentemente deceduto ultranovantenne. Egli aveva avuto tre figli, Mevio, Mevietto e Mevione, di cui i primi due gli sono premorti; Mevio aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Sempronio, il quale aveva avuto a sua volta un unico figlio, Caietto; Mevietto aveva generato anch'egli un unico figlio, anch'egli premorto al padre ed al nonno, a nome Primo il quale aveva avuto tre figli a nome Secondo, Terzo e Quarto. Tenuto conto che Quarto, il quale non ha avuto figli, è deceduto prima del padre dopo aver nominato erede universale la moglie Caia e che Caio molti anni prima di morire aveva, con testamento mai revocato, nominato eredi universali i suoi tre figli senza disporre alcuna sostituzione, l'eredità relitta da Caio spetterà: un terzo a Mevione, un terzo a Caietto e per l'altro terzo a Secondo e Terzo
- Caio, vedovo, è recentemente deceduto ultranovantenne. Egli aveva avuto tre figli, Tizio, Mevio e Sempronio, di cui i primi due gli sono premorti; Tizio aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Mevione, il quale aveva avuto a sua volta un unico figlio, Mevietto; Mevio aveva generato anch'egli un unico figlio, anch'egli premorto al padre ed al nonno, a nome Tizione il quale aveva avuto tre figli a nome Primo, Secondo e Terzo. Tenuto conto che Terzo, il quale non ha avuto figli, è deceduto prima del padre dopo aver nominato erede universale la sua convivente Mevia e che Caio, con testamento mai revocato, aveva nominato in parti uguali i suoi tre figli senza disporre alcuna sostituzione, l'eredità relitta da Caio spetterà: un terzo a Sempronio, un terzo a Mevietto e per l'altro terzo a Primo e Secondo
- Caio, venditore, conclude con Tizio, acquirente, una vendita su documenti avente per oggetto cose in viaggio tra Roma e Milano. Tra i documenti consegnati a Tizio, tutti regolari, è compresa la polizza di assicurazione per i rischi del trasporto. Successivamente Tizio viene a conoscenza che la merce, a causa di un incidente fortuito, era andata perduta dopo la consegna al vettore ma prima della conclusione del contratto di compravendita e della consegna dei documenti. In tal caso, tenuto conto che Caio, al tempo del contratto di compravendita, non era a conoscenza della perdita della merce, i rischi a cui si trova esposta la merce dal momento della consegna al vettore sono a carico: di Tizio
- Caio, venditore, conclude con Tizio, acquirente, una vendita su documenti avente per oggetto cose in viaggio tra Roma e Milano. Tra i documenti consegnati a Tizio, tutti regolari, è compresa la polizza di assicurazione per i rischi del trasporto. Successivamente Tizio viene a conoscenza che la merce, a causa di un incidente fortuito, era andata perduta dopo la consegna al vettore ma prima della conclusione del contratto di compravendita e della consegna dei documenti. In tal caso, tenuto conto che Caio, al tempo del contratto di compravendita era a conoscenza della perdita della merce ma l'aveva in mala fede taciuta, i rischi a cui si trova esposta la merce dal momento della consegna al vettore sono a carico: di Caio
- Caio, venditore, conclude con Tizio, acquirente, una vendita su documenti avente per oggetto cose in viaggio tra Roma e Milano. Tra i documenti consegnati a Tizio, tutti regolari, è compresa la polizza di assicurazione per i rischi del trasporto. Successivamente Tizio viene a conoscenza che la merce, a causa di un incidente fortuito, era andata perduta dopo la consegna al vettore ma prima della conclusione del contratto di compravendita e della consegna dei documenti. In tal caso, tenuto conto che Caio, al tempo del contratto di compravendita era a conoscenza della perdita della merce ma l'aveva in mala fede taciuta, i rischi a cui si trova esposta la merce dal momento della consegna al vettore sono a carico: di Caio
- Calpurnio, di domenica, si è obbligato a pagare in contanti a Martino la somma di mille euro, al domicilio di quest'ultimo, convenendo con lo stesso il termine di tre giorni a favore di entrambi. In questo caso il termine, in assenza di altre pattuizioni in proposito, e tenuto conto che il giorno di scadenza dell'obbligazione non è festivo, scade: il mercoledì successivo al giorno in cui è sorta l'obbligazione
- Calpurnio, trovandosi in difficoltà economiche, vende a Sempronio, con atto pubblico tempestivamente trascritto, il proprio appartamento in Roma al solo fine di sottrarlo alle pretese dei suoi creditori. Calpurnio e Sempronio, con separata dichiarazione scritta, riconoscono che, per loro concorde volontà, la vendita non ha prodotto tra di essi alcun effetto. Tre anni dopo la vendita, Sempronio vende all'amico Mevio il predetto appartamento in Roma. Decorsi sei mesi dalla trascrizione di quest'ultima vendita, viene trascritta la domanda giudiziale con la quale Martino, creditore di Calpurnio, chiede l'accertamento della simulazione assoluta della vendita stipulata tra Calpurnio e Sempronio. In questo caso, la sentenza che accerti la simulazione può pregiudicare l'acquisto di Mevio che era in buona fede al momento dell'acquisto stesso? No, in quanto la domanda giudiziale è stata trascritta in data successiva alla trascrizione della vendita a favore di Mevio
- Calpurnio, trovandosi in difficoltà economiche, vende a Sempronio, con atto pubblico tempestivamente trascritto, il proprio appartamento in Roma al solo fine di sottrarlo alle pretese dei suoi creditori. Calpurnio e Sempronio, con separata dichiarazione scritta, riconoscono che, per loro concorde volontà, la vendita non ha prodotto tra di essi alcun effetto. Tre anni dopo la vendita, Sempronio dona all'amico Mevio il predetto appartamento in Roma. Decorsi sei mesi dalla trascrizione della donazione, viene trascritta la domanda giudiziale con la quale Martino, creditore di Calpurnio, chiede l'accertamento della simulazione assoluta della vendita stipulata tra Calpurnio e Sempronio. In questo caso, la sentenza che accerti la simulazione può pregiudicare l'acquisto di Mevio che era in buona fede al momento dell'acquisto stesso? No, in quanto la domanda giudiziale è stata trascritta in data successiva alla trascrizione della donazione a favore di Mevio
- Calpurnio, trovandosi in difficoltà economiche, vende a Sempronio, con atto pubblico tempestivamente trascritto, il proprio appartamento in Roma al solo fine di sottrarlo alle pretese dei suoi creditori. Calpurnio e Sempronio, con separata dichiarazione scritta, riconoscono che, per lo concorde volontà, la vendita non ha prodotto tra di essi alcun effetto. Tre anni dopo la vendita, Sempronio dona all'amico Mevio il predetto appartamento in Roma. Decorsi sei mesi dalla trascrizione della donazione, viene trascritta la domanda giudiziale con la quale Martino, creditore di Calpurnio, chiede l'accertamento della simulazione assoluta della vendita stipulata tra Calpurnio e Sempronio. In questo caso, la sentenza che accerti la simulazione può pregiudicare l'acquisto di Mevio che era in buona fede al momento dell'acquisto stesso? No, in quanto la domanda giudiziale è stata trascritta in data successiva alla trascrizione della donazione a favore di Mevio
- Calpurnio, trovandosi in difficoltà economiche, vende a Sempronio, con atto pubblico tempestivamente trascritto, il proprio appartamento in Roma al solo fine di sottrarlo alle pretese dei suoi creditori. Calpurnio e Sempronio, con separata dichiarazione scritta, riconoscono che, per loro concorde volontà, la vendita non ha prodotto tra di essi alcun effetto. Tre anni dopo la vendita, Sempronio dona all'amico Mevio il predetto appartamento in Roma. Decorsi sei mesi dalla trascrizione della donazione, viene trascritta la domanda giudiziale con la quale Calpurnio chiede l'accertamento della simulazione assoluta della vendita da lui stipulata con Sempronio. In questo caso, la sentenza che accerti la simulazione può pregiudicare l'acquisto di Mevio che era in buona fede al momento dell'acquisto stesso? No, in quanto la domanda giudiziale è stata trascritta in data successiva alla trascrizione della donazione a favore di Mevio
- Calpurnio, trovandosi in difficoltà economiche, vende a Sempronio, con atto pubblico tempestivamente trascritto, il proprio appartamento in Roma al solo fine di sottrarlo alle pretese dei suoi creditori. Calpurnio e Sempronio, con separata dichiarazione scritta, riconoscono che, per loro concorde volontà, la vendita non ha prodotto tra di essi alcun effetto. Tre anni dopo la vendita, Sempronio dona all'amico Mevio il predetto appartamento in Roma. Decorsi sei mesi dalla trascrizione della donazione, viene trascritta la domanda giudiziale con la quale Calpurnio chiede l'accertamento della simulazione assoluta della vendita da lui stipulata con Sempronio. In questo caso, la sentenza che accerti la simulazione può pregiudicare l'acquisto di Mevio che era in buona fede al momento dell'acquisto stesso? No, in quanto la domanda giudiziale è stata trascritta in data successiva alla trascrizione della donazione a favore di Mevio
- Calpurnio, trovandosi in difficoltà economiche, vende a Sempronio, con atto pubblico tempestivamente trascritto, il proprio appartamento in Roma al solo fine di sottrarlo alle pretese dei suoi creditori. Calpurnio e Sempronio, con separata dichiarazione scritta, riconoscono che, per loro concorde volontà, la vendita non ha prodotto tra di essi alcun effetto. Tre anni dopo la vendita, Sempronio vende all'amico Mevio il predetto appartamento in Roma. Decorsi sei mesi dalla trascrizione di quest'ultima vendita, viene trascritta la domanda giudiziale con la quale Martino, unico erede di Calpurnio nel frattempo deceduto, chiede l'accertamento della simulazione assoluta della vendita stipulata tra Calpurnio e Sempronio. In questo caso, la sentenza che accerti la simulazione può pregiudicare l'acquisto di Mevio che era in buona fede al momento dell'acquisto stesso? No, in quanto la domanda giudiziale è stata trascritta in data successiva alla trascrizione della vendita a favore di Mevio
- Calpurnio, trovandosi in difficoltà economiche, vende a Sempronio, con atto pubblico tempestivamente trascritto, il proprio appartamento in Roma al solo fine di sottrarlo alle pretese dei suoi creditori. Calpurnio e Sempronio, con separata dichiarazione scritta, riconoscono che, per loro concorde volontà, la vendita non ha prodotto tra di essi alcun effetto. Tre anni dopo la vendita, Sempronio vende all'amico Mevio il predetto appartamento in Roma. Decorsi sei mesi dalla trascrizione di quest'ultima vendita, viene trascritta la domanda giudiziale con la quale Calpurnio chiede l'accertamento della simulazione assoluta della vendita da lui stipulata con Sempronio. In questo caso, la sentenza che accerti la simulazione può pregiudicare l'acquisto di Mevio che era in buona fede al momento dell'acquisto stesso? No, in quanto la domanda giudiziale è stata trascritta in data successiva alla trascrizione della vendita a favore di Mevio
- Calpurnio, trovandosi in difficoltà economiche, vende a Sempronio, con atto pubblico tempestivamente trascritto, il proprio appartamento in Roma al solo fine di sottrarlo alle pretese dei suoi creditori. Calpurnio e Sempronio, con separata dichiarazione scritta, riconoscono che, per loro concorde volontà, la vendita non ha prodotto tra di essi alcun effetto. Tre anni dopo la vendita, Sempronio dona all'amico Mevio il predetto appartamento in Roma. Decorsi sei mesi dalla trascrizione della donazione, viene trascritta la domanda giudiziale con la quale Martino, unico erede di Calpurnio, nel frattempo deceduto, chiede l'accertamento della simulazione assoluta della vendita stipulata tra Calpurnio e Sempronio. In questo caso, la sentenza che accerti la simulazione può pregiudicare l'acquisto di Mevio che era in buona fede al momento dell'acquisto stesso? No, in quanto la domanda giudiziale è stata trascritta in data successiva alla trascrizione della donazione a favore di Mevio
- Calpurnio, trovandosi in difficoltà economiche, vende a Sempronio, con atto pubblico tempestivamente trascritto, il proprio appartamento in Roma al solo fine di sottrarlo alle pretese dei suoi creditori. Calpurnio e Sempronio, con separata dichiarazione scritta, riconoscono che, per loro concorde volontà, la vendita non ha prodotto tra di essi alcun effetto. Tre anni dopo la vendita, Sempronio dona all'amico Mevio il predetto appartamento in Roma. Decorsi sei mesi dalla trascrizione della donazione, viene trascritta la domanda giudiziale con la quale Martino, unico erede di Calpurnio, nel frattempo deceduto, chiede l'accertamento della simulazione assoluta della vendita stipulata tra Calpurnio e Sempronio. In questo caso, la sentenza che accerti la simulazione può pregiudicare l'acquisto di Mevio che era in buona fede al momento dell'acquisto stesso? No, in quanto la domanda giudiziale è stata trascritta in data successiva alla trascrizione della donazione a favore di Mevio
- Calpurnio, vedovo, è recentemente deceduto ultranovantenne senza lasciare testamento. Egli aveva avuto tre figli, Primo, Secondo e Filano, di cui i primi due gli sono premorti; Primo aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Mevio, il quale aveva avuto a sua volta un unico figlio, Tizio; Secondo aveva generato anch'egli un unico figlio, anch'egli premorto al padre ed al nonno, a nome Caio il quale aveva avuto tre figli a nome Sempronio, Mario e Remo. Tenuto conto che Remo, il quale non ha avuto figli, è deceduto prima del padre dopo aver nominato erede universale la sua convivente Quarta, l'eredità relitta da Calpurnio spetterà: un terzo a Filano, un terzo a Tizio e per l'altro terzo a Sempronio e Mario
- Calpurnio, vedovo, è recentemente deceduto ultranovantenne senza lasciare testamento. Gli unici suoi due figli, Mario e Filano, gli erano premorti; Mario aveva generato un solo figlio, premorto al padre ed al nonno, a nome Primo, il quale aveva avuto a sua volta un unico figlio, Terzo; Filano aveva generato anch'egli un unico figlio, anche questo premorto al padre ed al nonno, a nome Secondo il quale aveva avuto tre figli a nome Remo, Tizio e Tizietto. Tenuto conto che Tizietto, il quale non ha avuto figli, è deceduto prima del padre dopo aver nominato erede universale la sua convivente Terza, l'eredità relitta da Calpurnio spetterà: per metà a Terzo e per l'altra metà a Remo e Tizio
- Carlo è debitore di una somma di denaro nei confronti di Mario. Carlo e Paolo convengono che quest'ultimo assuma il debito di Carlo. In assenza di una dichiarazione liberatoria espressa da parte di Mario, l'adesione di questi libera Carlo nei confronti dello stesso? Sì, solo se la liberazione di Carlo costituisce condizione espressa della stipulazione fra Carlo e Paolo
- Carlo, Sandro, Cesare e Vittorio sono comproprietari, per quote uguali, di un fabbricato composto da sette unità immobiliari. Carlo, per far fronte a rilevanti ed impreviste spese, si trova costretto a vendere la sua quota dell'intero fabbricato, riservandosi il diritto di riscattarla dall'acquirente Giovanni entro i successivi cinque anni. Decorsi tre anni da tale vendita Sandro intende chiedere la divisione giudiziale dell'intero fabbricato. In questo caso Sandro dovrà proporre la domanda: nei confronti di Carlo, Cesare, Vittorio e Giovanni
- Carlo, venditore, conclude con Luca, acquirente, una vendita su documenti avente per oggetto cose in viaggio tra Roma e Milano. Tra i documenti consegnati a Luca, tutti regolari, è compresa la polizza di assicurazione per i rischi del trasporto. Successivamente Luca viene a conoscenza che la merce, a causa di un incidente fortuito, era andata perduta dopo la consegna al vettore ma prima della conclusione del contratto di compravendita e della consegna dei documenti. In tal caso, tenuto conto che Carlo, al tempo del contratto di compravendita era a conoscenza della perdita della merce ma l'aveva in mala fede taciuta, i rischi a cui si trova esposta la merce dal momento della consegna al vettore sono a carico: di Carlo
- Carlo, venditore, conclude con Sergio, acquirente, una vendita su documenti avente per oggetto cose in viaggio tra Roma e Milano. Tra i documenti consegnati a Sergio, tutti regolari, è compresa la polizza di assicurazione per i rischi del trasporto. Successivamente Sergio viene a conoscenza che la merce, a causa di un incidente fortuito, era andata perduta dopo la consegna al vettore ma prima della conclusione del contratto di compravendita e della consegna dei documenti. In tal caso, tenuto conto che Carlo, al tempo del contratto di compravendita non era a conoscenza della perdita della merce, i rischi a cui si trova esposta la merce dal momento della consegna al vettore sono a carico: di Sergio
- Chi ha eseguito un pagamento non dovuto: Ha diritto di ripetere ciò che ha pagato. Ha inoltre diritto ai frutti ed agli interessi dal giorno del pagamento, se chi lo ha ricevuto era in mala fede, oppure, se questi era in buona fede, dal giorno della domanda
- Chi ha il possesso corrispondente all'esercizio del diritto di servitù prediale su di un terreno, può usucapire la proprietà del terreno stesso? No, se il titolo del suo possesso non è mutato per causa proveniente da un terzo o in forza di opposizione da lui fatta contro il diritto del proprietario
- Chi ha il possesso corrispondente all'esercizio del diritto di superficie su di un suolo altrui, può usucapire la proprietà del suolo stesso? No, se il titolo del suo possesso non è mutato per causa proveniente da un terzo o in forza di opposizione da lui fatta contro il diritto del proprietario
- Chi ha il possesso corrispondente all'esercizio del diritto di usufrutto su di un immobile altrui, può usucapire la proprietà dell'immobile stesso? No, se il titolo del suo possesso non è mutato per causa proveniente da un terzo o in forza di opposizione da lui fatta contro il diritto del proprietario
- Chi ha pagato un debito altrui, credendosi debitore in base a un errore scusabile, può ripetere ciò che ha pagato: Sempre che il creditore non si sia privato in buona fede del titolo o delle garanzie del credito
- Chi ha pagato un debito altrui, credendosi debitore in base ad un errore scusabile, può ripetere ciò che ha pagato? Sì, sempre che il creditore non si sia privato in buona fede del titolo o delle garanzie del credito
- Chi ha pagato un debito mentre poteva invocare la compensazione può valersi, in pregiudizio dei terzi, dei privilegi a favore del suo credito? No, salvo che abbia ignorato per giusti motivi l'esistenza del suo credito
- Chi ha pagato un debito mentre poteva invocare la compensazione può valersi, in pregiudizio dei terzi, delle garanzie a favore del suo credito? No, salvo che abbia ignorato per giusti motivi l'esistenza del suo credito
- Chi, avendo in buona fede ricevuto indebitamente una cosa determinata, l'ha alienata prima di conoscere l'obbligo di restituirla e ne ha già conseguito il corrispettivo è tenuto: A restituire il corrispettivo conseguito
- Chi, ignorando l'esistenza di un suo credito, ha pagato un debito mentre poteva invocare la compensazione può valersi, in pregiudizio dei terzi, dei privilegi a favore del suo credito? No, salvo che abbia ignorato l'esistenza del suo credito per giusti motivi
- Chi, ignorando l'esistenza di un suo credito, ha pagato un debito mentre poteva invocare la compensazione può valersi, in pregiudizio dei terzi, delle garanzie a favore del suo credito? No, salvo che abbia ignorato l'esistenza del suo credito per giusti motivi
- Chi, ignorando per giusti motivi l'esistenza di un suo credito, ha pagato un debito mentre poteva invocare la compensazione può valersi, in pregiudizio dei terzi, dei privilegi a favore del suo credito? Sì
- Chi, ignorando per giusti motivi l'esistenza di un suo credito, ha pagato un debito mentre poteva invocare la compensazione può valersi, in pregiudizio dei terzi, delle garanzie a favore del suo credito? Sì
- Ciascuno dei debitori in solido, può opporre in compensazione il credito di un condebitore? Sì, ma solo fino alla concorrenza della parte di debito del condebitore creditore
- Ciro ha stipulato un contratto di assicurazione sulla propria vita a favore del figlio Ciretto, il quale ha un figlio maggiore di età di nome Lucio. Durante un safari in Africa, Ciro muore travolto da una mandria di animali. Di Ciretto, che si trovava sulla jeep con Ciro, dal giorno della sciagura non si sa più nulla e se ne ignora l'esistenza. Lucio, al quale non è stata conferita alcuna procura da Ciretto, è ammesso a reclamare in nome di quest'ultimo il diritto spettante al medesimo Ciretto in forza del contratto di assicurazione stipulato da Ciro? Sì, se prova che Ciretto esisteva quando il diritto è nato
- Col cessare dell'usufrutto per acquisto della nuda proprietà da parte dell'usufruttuario, le ipoteche costituite sull'usufrutto: Perdurano fino a che non si verifichi l'evento che avrebbe altrimenti prodotto l'estinzione dell'usufrutto
- Colui che, avendo più debiti, accetta una quietanza nella quale il creditore ha dichiarato di imputare il pagamento a uno di essi, può pretendere un'imputazione diversa? Sì, se vi è stato dolo o sorpresa da parte del creditore
- Compiuto l'inventario dell'eredità giacente, il curatore di quest'ultima in presenza di beni mobili: Deve promuoverne la vendita nei trenta giorni successivi alla formazione dell'inventario salvo che il giudice, con decreto motivato, non disponga altrimenti
- Con sentenza divenuta eseguibile in data 20 marzo 1998, Tizio viene dichiarato morto presunto. Il 15 maggio 1998, la moglie di Tizio, Caia, contrae matrimonio con Mevio, ma due giorni dopo la celebrazione del matrimonio, Tizio ritorna. Quale è la sorte del matrimonio contratto da Caia e Mevio, posto che il ritorno di Tizio avviene dopo la sua celebrazione? E' nullo, ma sono salvi gli effetti civili
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caia e Filano, contratto in buona fede solo da Filano. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caia è morta senza aver fatto testamento; ella al momento della morte è legata da valido matrimonio con Mevio e non ha altri parenti oltre a Tizio, fratello della madre. In questo caso l'eredità di Caia spetta: a Mevio
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caia e Filano, contratto in buona fede solo da Filano. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caia è morta senza aver fatto testamento; ella al momento della morte è legata da valido matrimonio con Tizio e non ha altri parenti oltre a Mevio, fratello del padre. In questo caso l'eredità di Caia spetta: a Tizio
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caia e Filano, contratto in buona fede solo da Filano. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caia, che non ha contratto altro matrimonio, è morta senza aver fatto testamento e lasciando come parenti solo Mevio, fratello del nonno materno, e Tizio, fratello del padre. In questo caso l'eredità di Caia spetta a: Filano
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caia e Filano, contratto in mala fede da entrambi i coniugi. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caia è morta senza aver fatto testamento; ella al momento della morte è legata da valido matrimonio con Tizio e non ha altri parenti oltre a Mevio, figlio della figlia della sorella della bisnonna materna. In questo caso l'eredità di Caia spetta: a Tizio
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caia e Filano, contratto in mala fede da entrambi i coniugi. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caia è morta senza aver fatto testamento; ella al momento della morte è legata da valido matrimonio con Tizio e non ha altri parenti oltre a Mevio, fratello della madre. In questo caso l'eredità di Caia spetta: a Tizio
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caia e Tizio, contratto in buona fede solo da Tizio. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caia è morta dopo aver lasciato per testamento la porzione disponibile del proprio patrimonio a Mevio, fratello del nonno paterno; ella al momento della morte è legata da valido matrimonio con Filano e non ha altri parenti oltre al detto Mevio. In questo caso l'eredità di Caia spetta: a Mevio e Filano
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caia e Tizio, contratto in buona fede solo da Tizio. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caia è morta dopo aver lasciato per testamento la porzione disponibile del proprio patrimonio a Tizio; ella al momento della morte è legata da valido matrimonio con Filano e non ha altri parenti oltre a Mevio, fratello del nonno paterno. In questo caso l'eredità di Caia spetta: a Filano e Tizio
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caia e Tizio, contratto in buona fede solo da Tizio. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caia è morta senza aver fatto testamento; ella al momento della morte è legata da valido matrimonio con Filano e non ha altri parenti oltre a Mevio, fratello della madre. In questo caso l'eredità di Caia spetta: a Filano
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caia e Tizio, contratto in mala fede da entrambi i coniugi. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caia è morta dopo aver lasciato per testamento la porzione disponibile del proprio patrimonio a Tizio; ella al momento della morte è legata da valido matrimonio con Filano e non ha altri parenti oltre a Mevio, fratello della madre. In questo caso l'eredità di Caia spetta a: Filano e Tizio
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caia e Tizio, contratto in mala fede da entrambi i coniugi. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caia, che non ha contratto altro matrimonio, è morta senza aver fatto testamento; ella al momento della morte non ha altri parenti oltre a Filano, fratello del nonno paterno e Mevio, figlio della figlia della sorella del bisnonno materno. In questo caso l'eredità di Caia spetta: a Filano
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caia e Tizio, contratto in mala fede da entrambi i coniugi. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caia, che non ha contratto altro matrimonio, è morta senza aver fatto testamento; ella al momento della morte non ha altri parenti oltre a Mevio, figlio del figlio del fratello della bisnonna materna. In questo caso l'eredità di Caia spetta: allo Stato
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caio e Filana, contratto in buona fede solo da Filana. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caio è morto senza aver fatto testamento; egli al momento della morte è legato da valido matrimonio con Mevia e non ha altri parenti oltre a Tizia, sorella del padre. In questo caso l'eredità di Caio spetta: a Mevia
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caio e Filana, contratto in buona fede solo da Filana. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caio è morto senza aver fatto testamento; egli al momento della morte è legato da valido matrimonio con Tizia e non ha altri parenti oltre a Mevia, sorella della madre. In questo caso l'eredità di Caio spetta: a Tizia
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caio e Filana, contratto in buona fede solo da Filana. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto senza aver fatto testamento e lasciando come parenti solo Mevia, sorella del nonno paterno, e Tizia, sorella della madre. In questo caso l'eredità di Caio spetta: a Filana
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caio e Filana, contratto in mala fede da entrambi i coniugi. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caio è morto senza aver fatto testamento; egli al momento della morte è legato da valido matrimonio con Tizia e non ha altri parenti oltre a Mevia, sorella del padre. In questo caso l'eredità di Caio spetta: a Tizia
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caio e Filana, contratto in mala fede da entrambi i coniugi. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caio è morto senza aver fatto testamento; egli al momento della morte è legato da valido matrimonio con Tizia e non ha altri parenti oltre a Mevia, figlia del figlio della sorella del bisnonno paterno. In questo caso l'eredità di Caio spetta: a Tizia
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caio e Mevia, contratto in buona fede da entrambi i coniugi. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto senza aver fatto testamento e lasciando come parenti solo Filana, sorella del padre, e Tizia, sorella della nonna materna. In questo caso l'eredità di Caio spetta: a Mevia
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caio e Mevia, contratto in buona fede solo da Caio. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto senza aver fatto testamento e lasciando come parenti solo Filana, sorella del padre, e Tizia, sorella della nonna materna. In questo caso l'eredità di Caio spetta: a Filana
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caio e Mevia, contratto in buona fede solo da Mevia. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caio è morto senza aver fatto testamento; egli al momento della morte è legato da valido matrimonio con Filana e non ha altri parenti oltre a Tizia, sorella del padre. In questo caso l'eredità di Caio spetta: a Filana
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caio e Tizia, contratto in buona fede solo da Caio. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto senza aver fatto testamento; egli al momento della morte non ha altri parenti oltre a Filana, figlia del figlio del fratello della bisnonna paterna. In questo caso l'eredità di Caio spetta: allo Stato
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caio e Tizia, contratto in buona fede solo da Caio. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto senza aver fatto testamento; egli al momento della morte non ha altri parenti oltre a Filana, figlia del figlio del fratello della bisnonna paterna. In questo caso l'eredità di Caio spetta: allo Stato
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caio e Tizia, contratto in buona fede solo da Tizia. Caio prima del passaggio in giudicato della sentenza, muore. Egli ha lasciato per testamento la porzione disponibile del proprio patrimonio a Mevia, sorella della madre ed al momento della morte era legato da valido matrimonio con Filana e non ha altri parenti oltre alla detta Mevia. In questo caso l'eredità di Caio spetta esclusivamente: a Mevia e Filana
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caio e Tizia, contratto in buona fede solo da Tizia. Caio, prima del passaggio in giudicato della sentenza, muore. Egli ha lasciato per testamento la porzione disponibile del proprio patrimonio a Tizia ed al momento della morte era legato da valido matrimonio con Filana e non ha altri parenti oltre a Mevia, sorella del padre. In questo caso l'eredità di Caio spetta esclusivamente : a Filana e Tizia
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caio e Tizia, contratto in buona fede solo da Tizia. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caio è morto senza aver fatto testamento; egli al momento della morte è legato da valido matrimonio con Filana e non ha altri parenti oltre a Mevia, sorella del padre. In questo caso l'eredità di Caio spetta: a Filana
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caio e Tizia, contratto in mala fede da entrambi i coniugi. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caio è morto dopo aver lasciato per testamento la porzione disponibile del proprio patrimonio a Tizia; egli al momento della morte è legato da valido matrimonio con Filana e non ha altri parenti oltre a Mevia, sorella del padre. In questo caso l'eredità di Caio spetta: a Filana e Tizia
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caio e Tizia, contratto in mala fede da entrambi i coniugi. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto senza aver fatto testamento; egli al momento della morte non ha altri parenti oltre a Mevia, figlia del figlio della sorella del bisnonno paterno. In questo caso l'eredità di Caio spetta: allo Stato
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Caio e Tizia, contratto in mala fede da entrambi i coniugi. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Caio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto senza aver fatto testamento; egli al momento della morte non ha altri parenti oltre a Filana, sorella del nonno materno e Mevia, figlia del figlio della sorella della bisnonna paterna. In questo caso l'eredità di Caio spetta: a Filana
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Mevia e Caio, contratto in buona fede da entrambi i coniugi. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Mevia, che non ha contratto altro matrimonio, è morta senza aver fatto testamento e lasciando come parenti solo Filano, fratello del padre, e Tizio, fratello del nonno paterno. In questo caso l'eredità di Mevia spetta: a Caio
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Mevia e Caio, contratto in buona fede solo da Caio. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Mevia è morta senza aver fatto testamento; ella al momento della morte è legata da valido matrimonio con Filano e non ha altri parenti oltre a Tizio, fratello del nonno materno. In questo caso l'eredità di Mevia spetta: a Filano
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Mevia e Caio, contratto in buona fede solo da Mevia. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Mevia, che non ha contratto altro matrimonio, è morta senza aver fatto testamento e lasciando come parenti solo Filano, fratello della madre, e Tizio, fratello della nonna paterna. In questo caso l'eredità di Mevia spetta: a Filano
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Mevio e Sempronia, contratto in buona fede da entrambi i coniugi. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Mevio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto senza aver fatto testamento e lasciando come parenti solo Mevia, sorella del padre coniugata con Sempronio, e Caia, sorella del nonno materno coniugata con Tizio, zio di Sempronia. In questo caso l'eredità di Mevio spetta a: Sempronia
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Mevio e Sempronia, contratto in buona fede solo da Sempronia. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Mevio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto dopo aver lasciato per testamento la porzione disponibile del proprio patrimonio a Mevia; egli al momento della morte ha come parenti solo la stessa Mevia, sorella del padre coniugata con Sempronio, e Caia, sorella del nonno materno coniugata con Tizio, zio di Sempronia. In questo caso l'eredità di Mevio spetta a: Mevia e Sempronia
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Mevio e Sempronia, contratto in mala fede da entrambi i coniugi. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Mevio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto dopo aver fatto testamento, per l'intero suo patrimonio, a vantaggio di Mevia e Sempronio e lasciando come parenti solo la stessa Mevia, sorella del padre coniugata con Sempronio, e Caia, sorella del nonno materno coniugata con Tizio, zio di Sempronia. In questo caso l'eredità di Mevio spetta a: Mevia e Sempronio
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Mevio e Sempronia, contratto in mala fede da entrambi i coniugi. Prima della sentenza, Mevio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto dopo aver fatto testamento, per l'intero suo patrimonio, a vantaggio di Caia e lasciando come parenti solo Mevia, sorella del nonno materno coniugata con Sempronio, e la detta Caia, sorella del padre coniugata con Tizio, zio di Sempronia. In questo caso l'eredità di Mevio spetta a: Caia
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Sempronio e Caia, contratto in buona fede solo da Caia. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Sempronio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto dopo aver lasciato per testamento la porzione disponibile del proprio patrimonio a Mevia e Tizio; egli al momento della morte ha come parenti solo i detti Mevia, sorella del padre, e Tizio, fratello della nonna materna. In questo caso l'eredità di Sempronio spetta a: Caia, Mevia e Tizio
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Sempronio e Caia, contratto in buona fede solo da Caia. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Sempronio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto senza aver fatto testamento e lasciando come parenti solo Mevia, sorella del padre, e Tizio, fratello della madre. In questo caso l'eredità di Sempronio spetta a: Caia
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Sempronio e Caia, contratto in buona fede solo da Caia. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Sempronio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto dopo aver lasciato per testamento la porzione disponibile del proprio patrimonio a Mevia; egli al momento della morte ha come parenti solo la detta Mevia, sorella del padre, e Tizio, fratello della madre. In questo caso l'eredità di Sempronio spetta a: Caia e Mevia
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Sempronio e Caia, contratto in buona fede solo da Sempronio. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Sempronio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto dopo aver fatto testamento, per l'intero suo patrimonio, a vantaggio di Caia, Mevia e Tizio e lasciando come parenti solo i detti Mevia, sorella del padre, e Tizio, fratello della madre. In questo caso l'eredità di Sempronio spetta a: Caia, Mevia e Tizio
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Sempronio e Caia, contratto in buona fede solo da Sempronio. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Sempronio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto senza aver fatto testamento e lasciando come parenti solo Mevia, sorella del padre, e Tizio, fratello della madre. In questo caso l'eredità di Sempronio spetta a: Mevia e Tizio
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Sempronio e Sempronia, contratto in buona fede solo da Sempronia. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Sempronio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto dopo aver lasciato per testamento la porzione disponibile del proprio patrimonio all'amico Filano e a Mevio, figlio della figlia della sorella della bisnonna paterna. Sempronio al momento della morte ha come parenti solo il detto Mevio e Caia, sorella della madre. In questo caso l'eredità di Sempronio spetta: a Sempronia, Filano e Mevio
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Sempronio e Sempronia, contratto in buona fede solo da Sempronio. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Sempronio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto dopo aver fatto testamento, per l'intero suo patrimonio, a vantaggio dell'amico Filano e di Mevio, figlio della figlia della sorella della bisnonna paterna. Sempronio al momento della morte ha come parenti solo il detto Mevio e Caia, sorella della madre. In questo caso l'eredità di Sempronio spetta: a Filano e Mevio
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Sempronio e Sempronia, contratto in buona fede solo da Sempronio. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Sempronio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto dopo aver fatto testamento, per l'intero suo patrimonio, a vantaggio dell'amico Filano, di Mevio, figlio della figlia della sorella della nonna paterna, e di Caia, sorella della madre. Sempronio al momento della morte ha come parenti solo i detti Mevio e Caia. In questo caso l'eredità di Sempronio spetta: a Filano, Mevio e Caia
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Sempronio e Sempronia, contratto in buona fede solo da Sempronio. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Sempronio, che non ha contratto altro matrimonio, è morto senza aver fatto testamento e lasciando come parenti solo Caia, sorella della madre, Filano, fratello del nonno paterno, e Mevio, figlio della figlia della sorella della bisnonna paterna. In questo caso l'eredità di Sempronio spetta: a Caia
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Sempronio e Sempronia, contratto in mala fede da entrambi i coniugi. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Sempronio è morto senza aver fatto testamento; egli al momento della morte è legato da valido matrimonio con Mevia e non ha altri parenti oltre a Tizia, figlia della figlia del fratello della bisnonna materna. In questo caso l'eredità di Sempronio spetta: a Mevia
- Con sentenza passata in giudicato è stato dichiarato nullo il matrimonio tra Tizio e Sempronia, contratto in mala fede solo da Tizio. Prima del passaggio in giudicato della sentenza, Tizio è morto senza aver fatto testamento; egli al momento della morte è legato da valido matrimonio con Tizia e non ha altri parenti oltre a Mevio, figlio della figlia della sorella del bisnonno paterno. In questo caso l'eredità di Tizio spetta: a Tizia
- Con testamento olografo del 10 maggio 2000 Tizio, vedovo, istituisce erede l'unico figlio Caio e lega il diritto di usufrutto su un appartamento sito in Roma al fratello Mevio, padre di Filano, maggiorenne. Apertasi la successione in data 3 luglio 2000, Mevio rinuncia al legato con atto pubblico in data 20 luglio 2000. In data 5 agosto 2000, Filano si reca dal notaio al fine di vendere a Sempronio il diritto di usufrutto sull'appartamento suddetto. Il notaio, richiesto di ricevere il relativo atto, risponderà che: Filano non può vendere in quanto non ha luogo la rappresentazione
- Con testamento olografo regolarmente pubblicato, Sempronio ha istituito eredi universali in parti uguali il figlio Mevio e la figlia Filana, senza nulla disporre in favore della moglie Calpurnia. Dopo sei anni dall'apertura della successione, Mevio e Filana, con atto pubblico trascritto nei termini, vendono a Caio uno degli appartamenti compresi nell'eredità paterna, ma Calpurnia pochi mesi dopo la trascrizione della vendita anzidetta trascrive una domanda giudiziale avente per oggetto la riduzione delle disposizioni testamentarie in favore di Mevio e Filana. Caio, dovendo a sua volta vendere il predetto appartamento, si reca dal Notaio per avere gli opportuni chiarimenti. Il Notaio risponderà che la sentenza che dovesse accogliere la domanda di Calpurnia: pregiudicherebbe il diritto di proprietà acquistato da Caio in quanto la trascrizione della domanda di riduzione, anche se successiva a quella della vendita, è stata eseguita prima del decorso di dieci anni dall'apertura della successione
- Con testamento olografo Tizio, vedovo, istituisce eredi in parti uguali fra loro gli unici figli Caio e Vitruvio e lega il diritto di usufrutto per la durata di dieci anni su un appartamento sito in Roma al fratello Mevio, padre di Filano, maggiorenne. Apertasi la successione di Tizio in data 3 luglio 2000, Mevio rinuncia al legato con atto pubblico in data 20 luglio 2000, Caio accetta l'eredità con atto pubblico in data 30 luglio 2000 e Vitruvio, celibe e senza figli, vi rinunzia con atto pubblico in data 4 agosto 2000. In data 5 agosto 2000, Sempronio, interessato all'acquisto del diritto di usufrutto per la durata di cinque anni sull'appartamento suddetto, si reca dal notaio chiedendogli a chi spetti la legittimazione a vendere tale diritto. Il notaio risponderà che: il diritto di usufrutto può essere venduto solo da Caio, in quanto non ha luogo la rappresentazione a favore di Filano