Elenco in ordine alfabetico delle domande di Dirittto penale e processuale penale
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- Nel caso di arresto obbligatorio in flagranza per delitto perseguibile a querela, ai sensi del codice di procedura penale, si può procedere: solo se è proposta la querela, anche oralmente
- Nel caso di imputato scarcerato per decorrenza dei termini, il Giudice può disporre altre misure cautelari, secondo quanto prevede il codice di procedura penale: solo se sussistono le ragioni che avevano determinato la custodia cautelare
- Nel caso in cui alcuni dei procedimenti connessi appartengono alla cognizione del tribunale in composizione collegiale ed altri a quella del tribunale in composizione monocratica, con riferimento alle previsioni del codice di procedura penale... i procedimenti sono tutti attribuiti alla cognizione del tribunale collegiale
- Nel caso in cui la sentenza penale straniera venga riconosciuta, a norma degli articoli del codice di procedura penale può il condannato essere sottoposto, per lo stesso fatto, a procedimento penale in Italia? No, neppure nel caso in cui il fatto venga diversamente considerato per titolo, grado o circostanze
- Nel caso in cui una persona è stata arrestata in flagranza di un reato, il pubblico ministero in riferimento alle disposizioni del codice di procedura penale ha l'obbligo di procedere con giudizio direttissimo? No, l'instaurazione del giudizio direttissimo è sempre rimessa alla valutazione del pubblico ministero
- Nel caso in cui vi sia connessione tra i procedimenti per i quali è prevista la citazione diretta e quelli per i quali deve farsi luogo ad udienza preliminare, secondo il codice di procedura penale: Il pubblico ministero presenta per tutti la richiesta di rinvio a giudizio
- Nel corso delle indagini preliminari il codice di procedura penale prevede che la misura cautelare sia disposta: dal giudice per le indagini preliminari, sempre su richiesta del pubblico ministero
- Nel delitto di concussione, ai sensi del codice penale, la reclusione prevista è: da sei a dodici anni
- Nel diritto processuale penale, le norme del codice di procedura penale prevedono che il principio di correlazione tra accusa e sentenza assume la seguente connotazione: un soggetto può essere giudicato solo sul fatto oggetto di una specifica imputazione e non su un fatto diverso
- Nel giudizio conseguente all'opposizione a decreto penale di condanna, l'imputato, a norma del codice di procedura penale: non può chiedere il giudizio abbreviato o l'applicazione della pena su richiesta, né presentare domanda di oblazione
- Nel giudizio direttissimo previsto dal codice di procedura penale l'imputato può chiedere un termine per preparare la difesa non superiore a: 10 giorni
- Nel processo penale, se vi è dubbio sull'esistenza della prova che il fatto è stato commesso in presenza di una causa di giustificazione o di una causa personale di non punibilità, ai sensi del codice di procedura penale: il giudice pronuncia sentenza di assoluzione
- Nel processo penale, secondo il disposto del codice di procedura penale, il privilegio contro l'autoincriminazione: è quella facoltà, riconosciuta al testimone, di non rispondere su fatti dai quali potrebbe emergere una propria responsabilità penale
- Nel reato di corruzione per l'esercizio delle funzioni, in conformità alle disposizioni del codice penale, commesso dall'incaricato di un pubblico servizio: le pene sono ridotte in misura non superiore ad un terzo
- Nell'ambito del processo penale, l'azione civile per le restituzioni e per il risarcimento dei danni può essere esercitata: dal soggetto al quale il reato ha recato danno o dai suoi successori universali
- Nell'ambito delle disposizioni del codice di procedura penale, le domande ai testimoni minorenni durante il dibattimento sono rivolte da: il presidente del collegio su domande e contestazioni proposte dalle parti
- Nelle norme del codice di procedura penale, cos'è l'onere della prova in senso formale? La previsione di cui all'art. 190 del c.p.p. che impone alle parti il dovere di chiedere al giudice l'ammissione del mezzo di prova
- Nell'esercizio del potere discrezionale previsto dall'art. 132 del codice penale, il giudice deve tener conto della gravità del reato, desunta tra l'altro: dalla gravità del danno cagionato alla persona offesa dal reato
- Non è motivo di ricorso per cassazione ai sensi del codice di procedura penale: la contumacia dell'imputato
- Non costituisce illecito amministrativo, in riferimento al codice penale: la vendita ambulante di armi
- Non importa la nullità del decreto che dispone il giudizio, in base alle previsioni del codice di procedura penale: la mancata indicazione della persona offesa dal reato
- Non rappresenta un caso di inammissibilità dell'impugnazione prevista dal codice di procedura penale: l'impugnazione proposta dal pubblico ministero