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Elenco in ordine alfabetico delle domande di Blocco TSIB

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I beni sequestrati nell'ambito dei procedimenti penali relativi ai delitti previsti dal D.Lgs. 74/2000 e a ogni altro delitto tributario, diversi dal denaro e dalle disponibilità finanziarie (art. 18-bis "custodia giudiziale dei beni sequestrati"):   possono essere affidati dall'A.G. in custodia giudiziale agli organi dell'amministrazione finanziaria che ne facciano richiesta per le proprie esigenze operative.
I compensi per prestazioni di fideiussione o di altra garanzia sono:   redditi di capitale (art. 44 TUIR).
I contribuenti caratterizzati da un volume d'affari o ricavi o compensi da € 5.164.569 a € 100.000.000 sono:   contribuenti di "medie dimensioni".
I controlli in fase di riscossione tributaria rientrano nella categoria del modulo ispettivo del controllo (circolare 1/2018, Volume I, pag. 29)?:   No.
I controlli in materia di evasione del canone televisivo RAI (circolare 1/2018, Volume I):   non rientrano nella categoria del modulo ispettivo del controllo.
I controlli strumentali (circolare 1/2018, Volume I):   non rientrano nella categoria del modulo ispettivo del controllo.
I corrispettivi percepiti a seguito di cessione della clientela o di elementi immateriali comunque riferibili all'attività artistica o professionale (art. 54, comma 1-quater TUIR):   Concorrono a formare il reddito.
I libri e i registri, ai sensi degli artt. 33 DPR 600/73 e 52, 7° comma DPR 633/72:   non possono essere sequestrati.
I reati di "omesso versamento di ritenute dovute o certificate" e di "omesso versamento di IVA" (artt. 10-bis e 10-ter) non sono punibili se, prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado (art. 13 D.Lgs. 74/2000):   i debiti tributari, comprese sanzioni amministrative e interessi, sono stati estinti mediante integrale pagamento degli importi dovuti.
I redditi delle società in accomandita semplice residenti nel territorio dello Stato sono (art. 5 DPR 917/86):   imputati a ciascun socio, indipendentemente dalla percezione, proporzionalmente alla sua quota di partecipazione agli utili.
I redditi delle società in nome collettivo e in accomandita semplice (art. 6 DPR 917/86):   sono considerati redditi di impresa.
I redditi delle società in nome collettivo e in accomandita semplice (art. 6 TUIR):   da qualsiasi fonte provengano e quale che sia l'oggetto sociale, sono considerati redditi di impresa e sono determinati unitariamente secondo le norme relative a tali redditi.
I redditi delle società semplici residenti nel territorio dello Stato (art. 5 TUIR) sono:   imputati a ciascun socio, indipendentemente dalla percezione, proporzionalmente alla sua quota di partecipazione agli utili.
I redditi delle società semplici, in nome collettivo e in accomandita semplice residenti nel territorio dello Stato sono imputati a ciascun socio indipendentemente dalla percezione, proporzionalmente alla sua quota di partecipazione agli utili (art. 5 TUIR)?   Sì.
I riscontri delle richieste di mutua assistenza in materia fiscale (circolare 1/2018, Volume I):   rientrano nella categoria del modulo ispettivo del controllo.
I singoli redditi sono classificati nelle seguenti categorie (art. 6 TUIR):   redditi fondiari, redditi di capitale, redditi di lavoro dipendente, redditi di lavoro autonomo, redditi di impresa e redditi diversi.
I termini di prescrizione per i delitti previsti dagli artt. da 2 a 10 del D.Lgs. 74/2000 (art. 17, comma 1-bis):   sono elevati di un terzo.
Il corso della prescrizione per i delitti previsti dal D.Lgs. 74/2000 è interrotto (art. 17):   dagli atti indicati nell'art. 160 c.p., dal verbale di constatazione o dall'atto di accertamento delle relative violazioni.
Il principio di competenza, relativamente al reddito d'impresa, è declinato:   dall'art. 109 DPR 917/86.
Il procedimento amministrativo di accertamento ed il processo tributario (art. 20 D.Lgs. 74/2000):   non possono essere sospesi per la pendenza del procedimento penale avente ad oggetto i medesimi fatti o fatti dal cui accertamento comunque dipende la relativa definizione.
Il reato di "dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti" (art. 2, 1° comma D.Lgs. 74/2000) è punito con la reclusione:   da quattro a otto anni.
Il reato di "omessa dichiarazione" (art. 5 D.Lgs. 74/2000) riguarda:   la dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA e del sostituto d'imposta.
Il reato di "sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte" (art. 11 D.Lgs. 74/2000) è integrato da chi compie atti fraudolenti sui propri beni idonei a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva, al fine di:   sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi o IVA ovvero di interessi o sanzioni amministrative relativi a dette imposte di ammontare complessivo superiore ad € 50.000.
Il reddito complessivo degli enti non commerciali è formato dai (art. 143 TUIR):   redditi fondiari, di capitale, di impresa e diversi.
Il tribunale (art. 24 D.Lgs. 159/2011) dispone la confisca dei beni sequestrati di cui la persona nei cui confronti è instaurato il procedimento:   non possa giustificare la legittima provenienza e di cui, anche per interposta persona fisica o giuridica, risulti essere titolare o avere la disponibilità a qualsiasi titolo in valore sproporzionato al proprio reddito, dichiarato ai fini delle imposte sul reddito.
Il valore normale è determinato in base alla media aritmetica dei prezzi rilevati nell'ultimo mese (art. 9 DPR 917/86):   per le azioni, obbligazioni e altri titoli negoziati in mercati regolamentati italiani o esteri.
In sede di rettifica o di accertamento d'ufficio sono imputati al contribuente i redditi di cui appaiono titolari altri soggetti quando sia dimostrato (art. 37, 3° comma DPR 600/73):   anche sulla base di presunzioni gravi, precise e concordanti, che egli ne è l'effettivo possessore per interposta persona.
In tutti i casi in cui la verifica sia svolta presso la sede di imprese in contabilità semplificata e lavoratori autonomi, il periodo di permanenza presso la sede del contribuente, così come l'eventuale proroga ivi prevista (art. 12 L. 212/2000):   non può essere superiore a 15 giorni lavorativi contenuti nell'arco di non più di un trimestre.
In virtù dell'art. 5 D.Lgs. 74/2000, non si considera omessa la dichiarazione:   presentata entro novanta giorni dalla scadenza del termine.
In virtù di quanto disposto dall'art. 6, comma 2 del TUIR, gli interessi moratori e gli interessi per dilazione di pagamento:   costituiscono redditi della stessa categoria di quelli da cui derivano i crediti su cui tali interessi sono maturati.
Integra il reato di "omesso versamento di IVA" (art. 10-ter D.Lgs. 74/2000), chiunque non versa, entro il termine per il versamento dell'acconto relativo al periodo d'imposta successivo, l'IVA dovuta in base alla dichiarazione annuale, per un ammontare superiore per ciascun periodo d'imposta ad:   € 250.000.