Elenco in ordine alfabetico delle domande di Tecnica TSCL
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- La 1^ direttiva comunitaria antiriciclaggio detta norme per contrastare il riciclaggio del denaro costituente provento della commissione di crimini inerenti il commercio delle sostanze stupefacenti
- La c.d. "confisca per sproporzione", di cui all'art. 240 bis del C.P., presuppone anche la disponibilità indiretta, ma sostanziale ed effettiva, da parte di un condannato, anche se mascherata attraverso una interposizione fittizia ad altri soggetti
- La c.d. confisca "transnazionale" per equivalente consente l'ablazione di beni anche non facenti parte formalmente del patrimonio del condannato, ma tutte le alternative proposte sono corrette
- La caratteristica dei ccdd "IVTS" (Informal Value Transfer System), che possono essere utilizzati quali canali per raccogliere risorse da destinare al finanziamento al terrorismo, può essere individuata tutte le alternative proposte sono corrette
- La clausola di riserva posta all'incipit del reato previsto dall'art. 648-bis cod. pen.: esclude la punibilità a titolo di riciclaggio di chi abbia commesso o concorso a commettere il reato presupposto da cui provengono il denaro, i beni o le altre utilità
- La commissione di massimo scoperto è considerata sempre compresa nel computo del tasso usurario nella c.d. usura bancaria? Si, sempre.
- La competenza della Guardia di Finanza nei controlli nei confronti dei soggetti obbligati al rispetto della normativa antiriciclaggio di cui all'art. 9 del D.Lgs. 231/2007 è? concorrente o esclusiva
- La confisca di cui all'art. 648 ter del C.P. opera per equivalente solo quando quella diretta non è possibile
- La confisca ex art. 9 del D.lgs. 231/2001 in materia di responsabilità degli enti da reato è sempre disposta in conseguenza di una sentenza di condanna ed ha natura sanzionatoria
- La Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo (DNAA) è stata istituita come "Direzione Nazionale Antimafia" con il decreto-legge 20 novembre 1991, n. 367, convertito con modificazioni dalla legge 20 gennaio 1992, n. 8, con il compito di coordinare, in ambito nazionale, le indagini delle Procure distrettuali relative alla criminalità organizzata vero
- La disciplina nazionale di cui al D.lgs. 231/2007 attribuisce alla UIF il potere di sospendere operazioni sospette di riciclaggio o finanziamento del terrorismo per un massimo di: cinque giorni lavorativi, anche su richiesta degli Organi investigativi, dell'Autorità giudiziaria o di una FIU estera, a condizione che non si rechi pregiudizio ad indagini in corso
- La documentazione acquisita che i soggetti tenuti al rispetto degli obblighi antiriciclaggio devono conservare, deve recare anche l'indicazione dei mezzi di pagamento utilizzati
- La fase del c.d. "placement" (o collocamento) nel delitto di riciclaggio avviene, di norma, attraverso tutte le alternative proposte sono corrette
- La fase dell'occultamento ha riguardo nel finanziamento al terrorismo alla destinazione delle risorse, nel riciclaggio alla provenienza illecita
- La fase dell'occultamento nell'ambito delle operazioni finalizzate a finanziare il terrorismo mira a dissimulare La destinazione finale
- La fattispecie penale di cui all'art. 648 ter cosa punisce? Le operazioni di ostacolo all'identificazione di beni di provenienza illecita
- La figura del responsabile per la segnalazione delle operazioni sospette (SOS) rappresenta uno degli snodi più delicati dell'architettura antiriciclaggio disegnata dall'ordinamento. Si tratta infatti del soggetto - che l'art. 36 del decreto antiriciclaggio individua nel: titolare dell'attività, nel rappresentante legale ovvero un suo delegato" -chiamato a valutare le segnalazioni di operazioni anomale e a decidere in ordine alla fondatezza dei motivi di sospetto ai fini del successivo inoltro delle stesse all'Unità di Informazione Finanziaria, per le analisi di competenza
- La fonte principale delle informazioni antiriciclaggio sono: le segnalazioni di operazioni sospette, che scaturiscono dall'analisi di dati e informazioni che possono afferire alla sfera soggettiva o transazionale della clientela
- La frequenza e l'intensità dei controlli e delle ispezioni è definita in funzione: del profilo di rischio, della natura e delle dimensioni dei soggetti obbligati e dei rischi nazionali e transfrontalieri di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo
- La possibilità di utilizzare le informazioni acquisite in ambito antiriciclaggio per finalità di natura fiscale è espressamente contemplata agli artt. 9, co. 9, 21 e 36 del D.lgs 231/2007
- La prevenzione del rischio di coinvolgimento, anche inconsapevole, in fatti di riciclaggio, presuppone che l'azienda destinataria degli obblighi in materia sia dotata di assetti organizzativi e procedure atti ad azzerare o quantomeno a mitigare efficacemente il rischio in questione. A tale scopo, l'art. 7, comma 1, lett. a), del D.lgs. 231/2007: attribuisce espressamente alle Autorità di Vigilanza di settore il potere di adottare nei confronti dei soggetti vigilati disposizioni attuative in materia di organizzazione, procedure e controlli interni
- La programmazione annuale delle "ispezioni antiriciclaggio" di un Reparto approvata dal Comandante N.S.P.V. / Comandanti Provinciali? vincola, salvo motivate eccezioni, di massima il Reparto alla sua esecuzione
- La PROGRAMMAZIONE delle ISPEZIONI antiriciclaggio è approvata dal: Comandante del N.S.P.V. / Comandanti Provinciali
- La raccolta e gestione delle segnalazioni sono principalmente supportate dall'applicativo: RADAR, attivo sulla piattaforma Infostat-U.I.F.
- La retribuzione riconosciuta a colf, badanti e baby-sitter Può essere regolata anche in denaro contante
- La riservatezza delle segnalazioni di operazioni sospette rappresenta un valore da tutelare in maniera rigorosa per il corretto funzionamento del sistema antiriciclaggio nel suo complesso, poiché: su di esso si fonda il rapporto di fiducia tra segnalanti e UIF che consente lo sviluppo della collaborazione in modo oggettivo e libero da condizionamenti; inoltre, il segreto sulle informazioni rilevanti ai fini del D.lgs. 231/2007 è assoluto e può essere derogato unicamente nei casi indicati dall'art. 12 del medesimo decreto
- La scheda preparatoria d'Ispezione antiriciclaggio è: un atto di rilevanza interna in cui sono indicate le scelte operative adottate dal Direttore dell'Ispezione e dal Capo Pattuglia
- La segnalazione di operazione sospetta? Non è necessariamente legata al concetto penale di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo
- La UIF - quando risulti necessario per l'esercizio delle proprie funzioni - può chiedere: "informazioni in materia di contrasto" al NSPV e alla DIA, i quali forniscono tempestiva risposta, nel rispetto del segreto delle indagini ai sensi dell'Art. 7 del D.lgs. 186/2021
- La UIF ha sempre intrattenuto stretti rapporti di collaborazione con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo (DNA). A partire dal 2008 le due Autorità hanno cooperato per l'individuazione dei requisiti della "Piattaforma informatica per la conduzione di indagini patrimoniali", volta alla: costituzione di un sistema informativo di ausilio agli accertamenti di carattere finanziario e patrimoniale
- La UIF, il NSPV e la DIA, il MEF e le Autorità di vigilanza di settore collaborano tra loro scambiando informazioni anche in deroga all'obbligo del segreto d'ufficio? vero
- La violazione del divieto di comunicazione dell'avvenuta segnalazione di operazione sospetta è punita con l'arresto da 6 mesi ad un anno e con l'ammenda da 5.000 a 30.000 Euro
- L'acquisto di opere d'arte può essere considerato un bene rifugio perché il denaro utilizzato per il suo acquisto non si deprezza
- L'acronimo FIU, in materia antiriciclaggio ed antiterrorismo (AMT-CFT), sta per Financial Intelligence Unit
- L'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) pur non ricevendo dal D.lgs. 231/2007 la qualifica di "Autorità di vigilanza di settore": è ugualmente titolare di poteri di controllo e competente al rilascio di concessioni e autorizzazioni ai soggetti in possesso dei requisiti prescritti dalla normativa di settore
- L'Agenzia delle Entrate può acquisire dati e documenti presso Professionisti Giuridico-Contabili nell'ambito delle disposizioni concernenti lo scambio automatico di informazioni in materia di cooperazione fiscale internazionale? Sì, avvalendosi delle potestà attribuite al Corpo in materia di accertamento sulle imposte sui redditi e sull'IVA ai sensi di un'apposita convenzione siglata nel luglio 2018
- L'amministratore di una società che colloca sul mercato azioni di una società controllata in crisi (e poi fallita), e reimpiega i proventi derivanti dal collocamento in attività finanziaria, secondo la giurisprudenza, può rispondere, in astratto dei delitti di bancarotta fraudolenta per distrazione e di autoriciclaggio, in concorso
- L'amministratore di una società che distoglie somme di denaro da una società controllata, poi fallita, distraendole a favore della società controllante, sempre riconducibile alla sua sfera di interesse, secondo la giurisprudenza, può rispondere, in astratto dei delitti di bancarotta fraudolenta per distrazione e di autoriciclaggio, in concorso
- L'amministratore di una società che distoglie somme di denaro da una società controllata, poi fallita, distraendole a favore della società controllante, sempre riconducibile alla sua sfera di interesse, ostacolando, in astratto, l'identificazione della provenienza delittuosa delle risorse, secondo la giurisprudenza, può rispondere, del solo delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione
- L'amministratore di una società che trasferisce somme di denaro o altri beni da una società controllata, poi fallita, a favore della società controllante, sempre riconducibile alla sua sfera di interesse, ostacolando, in concreto, l'identificazione della provenienza delittuosa delle risorse, secondo la giurisprudenza, può rispondere dei delitti di bancarotta fraudolenta per distrazione e di autoriciclaggio, in concorso
- L'amministratore di una società in crisi (e poi fallita), che compie atti di depauperamento delle casse societarie ed impiega le risorse sottratte in altre attività d'impresa, in astratto può rispondere dei delitti di bancarotta fraudolenta per distrazione e di autoriciclaggio
- L'amministratore di una società in crisi, che distrae somme dalle casse societarie e le utilizza per acquistare una autovettura da destinare ad un uso familiare, risponde solo del delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione
- L'amministratore di una società in crisi, che distrae somme dalle casse societarie e le utilizza per operazioni speculative di borsa denominate "short sell", di cosa risponde? Dei delitti di bancarotta fraudolenta per distrazione e di autoriciclaggio
- L'anomalia che il singolo operatore tenuto al rispetto dei presidi antiriciclaggio rileva: può riguardare anche lo scostamento di singole operazioni rispetto all'operatività di clienti aventi caratteristiche simili al proprio cliente
- L'art. 11 del D.lgs. 231/2007 sottolinea il ruolo svolto, nel sistema antiriciclaggio, dagli Ordini professionali che: promuovono e controllano l'osservanza degli obblighi previsti dal presente decreto da parte dei professionisti iscritti nei propri albi ed elenchi anche attraverso iniziative formative e l'emanazione di regole tecniche in materia di procedure e metodologie di analisi e valutazione del rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo cui i professionisti sono esposti nell'esercizio della propria attività
- L'art. 19, comma 1, lett d) del D.lgs. 231/2007, precisa che il controllo costante si attua attraverso l'analisi delle operazioni effettuate e delle attività svolte o individuate durante tutta la durata del rapporto, in modo da verificare che: esse siano coerenti con la conoscenza che il soggetto obbligato ha del cliente e del suo profilo di rischio. Ove necessaria in funzione del rischio, è richiesta anche la verifica della provenienza dei fondi e delle risorse nella disponibilità del cliente, sulla base di informazioni acquisite o possedute in ragione dell'esercizio dell'attività
- L'art. 2, comma 3, del D.lgs. 231/2007 afferma che: l'azione di prevenzione è svolta in coordinamento con le attività di repressione dei reati di riciclaggio, di quelli ad esso presupposti e dei reati di finanziamento del terrorismo
- L'art. 23 del D.lgs. 231/2007 disciplina i casi in cui, in presenza di un basso rischio, sia possibile adottare misure semplificate di adeguata verifica: riducendo l'estensione e la frequenza degli adempimenti
- L'art. 27 del DL 76/2020 (c.d. decreto Semplificazioni, convertito con modificazioni dalla L. 120/2020) è intervenuto sulle modalità di adempimento degli obblighi di adeguata verifica al fine di: favorire la digitalizzazione e snellire le procedure di identificazione della clientela per l'accesso ai servizi bancari
- L'art. 31, comma 2, D.lgs. 231/2007: indica i dati e le informazioni ritenuti rilevanti ai fini degli obblighi di conservazione
- L'art. 40, comma 1, lett. d), del D.lgs. 231/2007 stabilisce che, fermo restando l'obbligo di denuncia delle notizie di reato ai sensi dell'art. 331 c.p.p.: la UIF trasmette senza ritardo a NSPV e DIA le segnalazioni di operazioni sospette che presentano un rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo e i risultati delle analisi svolte, incluse le informazioni ad esse pertinenti relative ai reati presupposto associati, nonché le comunicazioni di operazioni sospette provenienti dalle Pubbliche amministrazioni e le relative analisi
- L'art. 5, comma 7, del D.lgs. 231/2007 prevede che il Comitato di Sicurezza Finanziaria: presenti al Ministro dell'economia, entro il 30 maggio di ogni anno, per il successivo inoltro al Parlamento, una relazione contenente la valutazione dell'attività di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, dei relativi risultati e delle proposte dirette a renderla più efficace
- L'art. 7, comma 1, D.lgs. 109/2007 fissa il termine per l'effettuazione della comunicazione in 30 giorni decorrenti dall'entrata in vigore dei regolamenti comunitari, delle decisioni degli organismi internazionali e dell'Unione europea
- L'assunto secondo cui la normativa ed i presidi antiriciclaggio si estendono all'attività di contrasto al finanziamento al terrorismo corrisponde al vero
- L'autore del delitto presupposto, che utilizza i relativi proventi nel "gioco d'azzardo", secondo il prevalente indirizzo giurisprudenziale risponde del delitto di autoriciclaggio
- L'Autorità giudiziaria può chiedere all'Unità di Informazione Finanziaria, in casi eccezionali, di estrema rilevanza e per periodi temporali circoscritti: il monitoraggio della movimentazione di specifici rapporti, al fine di attivare la procedura di sospensione delle operazioni sospette
- Le associazioni senza fine di lucro devono ricevere pagamenti ed effettuare versamenti necessariamente su conti correnti bancari e postali a loro intestati, ovvero secondo altre modalità atte a consentire controlli da parte dell'Amministrazione finanziaria per importi superiori a 1.000 Euro
- Le autorità basano la frequenza e l'intensità dei controlli e delle ispezioni di vigilanza in funzione: del profilo di rischio, delle dimensioni e della natura del soggetto obbligato vigilato (art. 7, comma 2, lett. a, D.lgs. 109/2007)
- Le competenze del Comitato di Sicurezza Finanziaria possono essere ricondotte a due distinti ambiti: quello connesso con la legislazione antiriciclaggio e quello relativo all'attuazione degli obblighi internazionali in materia di prevenzione e contrasto del finanziamento del terrorismo
- Le disposizioni attuative adottate dalla Banca d'Italia e dall'IVASS chiariscono, inoltre, che non è richiesta l'adeguata verifica per: le attività finalizzate o connesse all'organizzazione, al funzionamento e all'amministrazione dei destinatari, tenuto conto che esse non rientrano nelle attività istituzionali proprie dei destinatari e che, nel loro svolgimento, le controparti si configurano come prestatori di beni o servizi su iniziativa dei destinatari stessi, piuttosto che come clienti che richiedono di instaurare un rapporto continuativo o di effettuare un'operazione occasionale
- Le disposizioni che fissano la soglia dei trasferimenti di denaro contante promanano da leggi nazionali
- Le Disposizioni della Banca d'Italia del 2019 prevedono che anche i "soggetti convenzionati e agenti" (cfr. art. 1, comma 2, lett. nn), del D.lgs. 231/2007) rientrino nella categoria dei terzi che possono effettuare l'identificazione della clientela, purché operino: con le modalità previste dall'articolo 44 del decreto antiriciclaggio
- Le fattispecie penali, contenute nell'art. 55 della nuova formulazione del D.Lgs. n. 231/2007, sono? circoscritte alle sole condotte di grave violazione degli obblighi di adeguata verifica e di conservazione, perpetrate attraverso frode o falsificazione, nonché del divieto di comunicazione dell'avvenuta segnalazione.
- Le funzioni di analisi sono arricchite dalla disponibilità di flussi informativi ulteriori rispetto a quelli rivenienti dalle segnalazioni, di cui la UIF è pure destinataria in base alla normativa nazionale antiriciclaggio. L'art. 47 del D.lgs. 231/2007 prevede infatti che la UIF riceva dai soggetti obbligati, con cadenza periodica: dati e informazioni individuati in base a criteri oggettivi concernenti operazioni a rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo
- Le informazioni in possesso della UIF: sono coperte dal segreto d'ufficio
- Le Ispezioni e i Controlli antiriciclaggio sono attività: di polizia amministrativa
- Le operazioni di riciclaggio tutte le alternative proposte sono corrette
- Le operazioni di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo sono accomunate Dalle tecniche di movimentazioni di capitali
- Le operazioni sospette che i destinatari degli obblighi antiriciclaggio sono tenuti a segnalare alla UIF sono individuate sulla base dei criteri elencati nell'art. 35, comma 1, del D.lgs. 231/2007, inerenti: ai connotati oggettivi delle operazioni (caratteristiche, entità e natura), al profilo del soggetto coinvolto (capacità economica e attività svolta) e a ogni altra circostanza conosciuta dai medesimi destinatari, in ragione delle funzioni esercitate
- Le principali disposizioni sulla UIF (Unità di Informazione Finanziaria), contenute negli artt. 6, 13-bis e 40 del D.lgs. 231/2007 e successive modifiche e integrazioni: definiscono le caratteristiche istituzionali, le funzioni e i poteri, la capacità di collaborazione internazionale, l'analisi e lo sviluppo delle segnalazioni di operazioni sospette
- Le rimesse degli emigranti dall'estero, che possono essere utilizzate quali canali di raccolta delle risorse per finanziare il terrorismo, possono essere movimentate tramite canali "formali" tra cui I "cash couriers"
- Le rimesse degli emigranti dall'estero, che possono essere utilizzate quali canali di raccolta delle risorse per finanziare il terrorismo, possono essere movimentate tramite canali "informali" tra cui L' "hawala"
- Le rimesse degli emigranti dall'estero, che possono essere utilizzate quali canali di raccolta delle risorse per finanziare il terrorismo, possono essere movimentate tramite canali "informali" tra cui il "Fei chien door to door"
- Le segnalazioni di operazioni sospette costituiscono e, in ogni caso, sono assimilabili a: input amministrativi
- Le Segnalazioni di operazioni sospette riconducibili al finanziamento del terrorismo della categoria di analisi T1 sono quelle: Contenenti elementi informativi di elevato valore indiziario, atti a rendere altamente probabile la sussistenza di ipotesi di reato di terrorismo
- Le Segnalazioni di Operazioni Sospette, una volta pervenute, vengono sottoposte all'analisi finanziaria da parte dell'U.I.F., a quella pre-investigativa da parte dell'Ufficio Analisi del N.S.P.V. ed agli approfondimenti operativi a cura dei Gruppi Operativi del N.S.P.V. o dei Reparti del Corpo da questo delegati
- L'identità del segnalante: deve rimanere riservata, a meno che l'Autorità Giudiziaria disponga altrimenti con provvedimento motivato, quando lo ritenga indispensabile ai fini dell'accertamento dei reati per i quali si procede
- L'importanza della collaborazione tra tutte le Autorità impegnate nella lotta al riciclaggio è confermata anche dalla direttiva UE 2019/1153. Il provvedimento mira a realizzare: una piena condivisione delle informazioni tra soggetti preposti al perseguimento di "reati gravi", sul presupposto che l'impossibilità di accedere tempestivamente a conti bancari, informazioni e analisi finanziarie comprometta l'efficacia di indagini e azioni penali e, allo stesso, tempo l'assenza di meccanismi di accesso alle informazioni in materia di contrasto pregiudichi l'utilità dell'azione preventiva
- L'invio delle segnalazioni di operazioni sospette: tutte le altre risposte sono corrette
- Lo smurfing è una tecnica finanziaria che rientra nella "crime list" delle tecniche utilizzate per la ripulitura del denaro, che consiste nel trasferimento di somme di denaro, con cadenza regolare e tutte sotto soglia
- L'O.A.M., una volta ricevuta la comunicazione da parte del punto di contatto centrale relativa all'estinzione del rapporto di convenzionamento per prassi non conformi agli standard antiriciclaggio effettua la relativa annotazione nell'apposita sottosezione del Registro Pubblico Informatizzato
- L'U.I.F., dopo aver effettuato l'analisi finanziaria della segnalazione di operazioni sospette, deve archiviare le segnalazioni che ritiene infondate e trasmettere le altre alla D.I.A. ed al N.S.P.V.
- L'UIF archivia le SOS che ritiene infondate, consentendone la consultazione alla D.I.A. ed al Nucleo Speciale Polizia Valutaria, mantenendone evidenza: per dieci anni
- L'UIF elabora e diffonde modelli e schemi rappresentativi di comportamenti anomali sul piano finanziario ed economico per: Individuare le operazioni sospette.
- L'Unità di Informazione Finanziaria (U.I.F.), per l'espletamento delle funzioni demandate per legge, ha accesso ai dati contenuti nell'anagrafe dei conti e dei depositi e nell'anagrafe immobiliare integrata
- L'Unità di Informazione Finanziaria (U.I.F.): Nessuna delle precedenti
- L'Unità di informazione finanziaria per l'Italia (U.I.F.): costituisce il nodo nazionale della rete mondiale delle Financial Intelligence Units (U.I.F.), da intendersi come "unità centrali nazionali che, al fine di combattere il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo, ecc. ecc.