Elenco in ordine alfabetico delle domande di Giuridiche GDPP
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- A noma dell'art 645 co 1 c.p.p. la domanda di riparazione è proposta, a pena di inammissibilità, entro due anni dal passaggio in giudicato della sentenza di revisione ed è presentata per iscritto, unitamente ai documenti ritenuti utili, personalmente o per mezzo di procuratore speciale, nella cancelleria della corte di appello che ha pronunciato la sentenza.
- A seguito di perquisizione di propria iniziativa la polizia giudiziaria trasmette il verbale: Senza ritardo e comunque entro le quarantotto ore al pubblico ministero
- A seguito di sequestro del corpo del reato la polizia giudiziaria: Trasmette senza ritardo e, comunque, entro le quarantotto ore il verbale al pubblico ministero che nelle quarantotto ore successive convalida il sequestro se legittimo
- A sensi dell'art. 222 del Codice di Procedura penale, un minorenne può prestare ufficio di perito? No, mai
- Ad eccezione delle ipotesi in cui l'imputato è detenuto, la comunicazione della custodia cautelare avviene: Tramite la consegna all'imputato, da parte dell'ufficiale o agente incaricato di eseguire l'ordinanza, di copia del provvedimento
- Ai sensi dell'art 555c.p.p.le parti devono, a pena di inammissibilità, depositare in cancelleria le liste dei testimoni, periti o consulenti tecnici nonché delle persone indicate nell'articolo 210 di cui intendono chiedere l'esame. . Almeno sette giorni prima della data fissata per l'udienza di comparizione
- Ai sensi dell'art. 1 del codice di procedura penale, la giurisdizione penale è esercitata dai giudici previsti: dalle leggi di ordinamento giudiziario
- Ai sensi dell'art. 100, I comma, del codice di procedura penale, la parte civile, il responsabile civile e la persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria stanno in giudizio con il ministero di un difensore munito di: procura speciale conferita con atto pubblico o con scrittura privata autenticata dal difensore o da altra persona abilitata
- Ai sensi dell'art. 103, VI comma, del codice di procedura penale, è ammesso il sequestro della corrispondenza tra l'imputato ed il proprio difensore? No, salvo che l'autorità giudiziaria abbia fondato motivo di ritenere che si tratti di corpo del reato
- Ai sensi dell'art. 114, VI comma, del codice di procedura penale, è vietata la pubblicazione delle generalità e dell'immagine dei minorenni testimoni, persone offese o danneggiati dal reato fino: a quando non sono divenuti maggiorenni
- Ai sensi dell'art. 122, I comma, del codice di procedura penale, quale forma viene prescritta per la validità della procura speciale e quale effetto giuridico si produce in caso di inosservanza? La forma dell'atto pubblico o della scrittura privata autenticata, a pena di inammissibilità
- Ai sensi dell'art. 129, I comma, del codice di procedura penale, in ogni stato e grado del processo, il giudice che riconosce che il fatto non sussiste o che l'imputato non lo ha commesso lo dichiara: di ufficio con sentenza
- Ai sensi dell'art. 129, II comma, del codice di procedura penale, quale provvedimento deve adottare il giudice quando ricorre una causa di estinzione del reato, ma dagli atti risulta evidente che l'imputato non lo ha commesso? Sentenza di assoluzione o di non luogo a procedere con la formula prescritta
- Ai sensi dell'art. 136, I comma, del codice di procedura penale, alla documentazione degli atti si procede mediante verbale. Quali informazioni deve contenere? La menzione del luogo, dell'anno, del mese, del giorno e, quando occorre, dell'ora in cui è cominciato e chiuso, le generalità delle persone intervenute, l'indicazione delle cause, se conosciute, della mancata presenza di coloro che sarebbero dovuti intervenire, la descrizione di quanto l'ausiliario ha fatto o ha constatato o di quanto è avvenuto in sua presenza, nonché le dichiarazioni ricevute da lui o da altro pubblico ufficiale che egli assiste
- Ai sensi dell'art. 137, II comma, del codice di procedura penale, il verbale, previa lettura, è sottoscritto alla fine di ogni foglio dal pubblico ufficiale che lo ha redatto, dal giudice e dalle persone intervenute; tuttavia, se alcuno degli intervenuti non vuole sottoscrivere: ne è fatta menzione con l'indicazione del motivo
- Ai sensi dell'art. 139, I comma, del codice di procedura penale, da chi è effettuata la riproduzione fonografica o audiovisiva? Dal personale tecnico, anche estraneo all'amministrazione dello Stato, sotto la direzione dell'ausiliario che assiste il giudice
- Ai sensi dell'art. 142 del codice di procedura penale, in merito alla documentazione degli atti, il verbale è nullo se: vi è incertezza assoluta sulle persone intervenute o se manca la sottoscrizione del pubblico ufficiale che lo ha redatto
- Ai sensi dell'art. 145, I comma, del codice di procedura penale, in rapporto agli atti compiuti o disposti dal giudice, l'interprete può essere ricusato: anche dal pubblico ministero
- Ai sensi dell'art. 145, IV comma, del codice di procedura penale, con quale provvedimento il giudice decide sulla dichiarazione di ricusazione o di astensione dell'interprete? Con ordinanza
- Ai sensi dell'art. 147, I comma, del codice di procedura penale, per la traduzione di scritture che richiedono un lavoro di lunga durata, l'autorità procedente fissa all'interprete un termine: che può essere prorogato per giusta causa una sola volta e l'interprete può essere sostituito se non presenta entro il termine la traduzione scritta
- Ai sensi dell'art. 172, I comma, del codice di procedura penale, come sono stabiliti i termini processuali? Sono stabiliti a ore, a giorni, a mesi o ad anni
- Ai sensi dell'art. 173, I comma, del codice di procedura penale, solo nei casi previsti dalla legge, i termini si considerano stabiliti a pena di: decadenza
- Ai sensi dell'art. 177 del codice di procedura penale, l'inosservanza delle disposizioni previste per gli atti del procedimento è causa di nullità solo nei casi previsti dalla legge. Ciò è l'espressione di quale principio? Tassatività
- Ai sensi dell'art. 179, II comma, del codice di procedura penale, le nullità definite assolute da specifiche disposizioni di legge sono: insanabili e rilevate di ufficio in ogni stato e grado del procedimento
- Ai sensi dell'art. 18, II comma, del codice di procedura penale, fuori dei casi previsti in cui la separazione dei processi è necessaria, questa può essere disposta se il giudice la ritiene utile ai fini della speditezza del processo: sull'accordo delle parti
- Ai sensi dell'art. 182, III comma, del codice di procedura penale, i termini per rilevare o eccepire le nullità sono stabiliti: a pena di decadenza
- Ai sensi dell'art. 187 del codice di procedura penale, sono oggetto di prova: i fatti che si riferiscono all'imputazione, alla punibilità ed alla determinazione della pena o della misura di sicurezza, nonché i fatti da cui dipende l'applicazione di norme processuali; inoltre, se vi è costituzione di parte civile, i fatti inerenti alla responsabilità civile derivante dal reato
- Ai sensi dell'art. 188 del codice di procedura penale, possono essere utilizzati metodi o tecniche idonei a influire sulla libertà di autodeterminazione o ad alterare la capacità di ricordare e di valutare i fatti? No, neppure con il consenso della persona interessata
- Ai sensi dell'art. 19 del codice di procedura penale, come sono disposte la riunione e la separazione di processi? Con ordinanza, anche di ufficio, sentite le parti
- Ai sensi dell'art. 192, II comma, del codice di procedura penale, l'esistenza di un fatto non può essere desunta da indizi, salvo che questi siano: gravi, precisi e concordanti
- Ai sensi dell'art. 195, I comma, del codice di procedura penale, il testimone può riferirsi ad altre persone per la conoscenza dei fatti? Si e la parte può chiedere al giudice di disporre che queste siano chiamate a deporre
- Ai sensi dell'art. 196, II comma, del codice di procedura penale, se, per valutare le dichiarazioni del testimone, è necessario verificarne l'idoneità fisica o mentale a rendere testimonianza, il giudice può ordinare gli accertamenti opportuni con i mezzi consentiti dalla legge: anche di ufficio
- Ai sensi dell'art. 199, II comma, del codice di procedura penale, quale autorità, a pena di nullità, deve avvisare i prossimi congiunti dell'imputato della facoltà di astenersi dal rendere testimonianza, chiedendo loro se intendono avvalersene? Il giudice
- Ai sensi dell'art. 2, I comma, del codice di procedura penale, la cognizione del giudice penale riguarda: ogni questione da cui dipende la decisione, salvo che sia diversamente stabilito
- Ai sensi dell'art. 201, I comma, del codice di procedura penale, salvi i casi in cui hanno l'obbligo di riferirne all'autorità giudiziaria, quali soggetti hanno l'obbligo di astenersi dal deporre su fatti conosciuti per ragioni del loro ufficio che devono rimanere segreti? I pubblici ufficiali, i pubblici impiegati e gli incaricati di un pubblico servizio
- Ai sensi dell'art. 205, II comma, del codice di procedura penale, se deve essere assunta la testimonianza di uno dei presidenti delle Camere o del Presidente del Consiglio dei Ministri o della Corte costituzionale, questi possono chiedere di essere esaminati nella sede in cui esercitano il loro ufficio, per garantire: la continuità e la regolarità della funzione cui sono preposti
- Ai sensi dell'art. 208 del codice di procedura penale, nel dibattimento, quali parti sono esaminate se ne fanno richiesta o vi consentono? L'imputato, la parte civile che non debba essere esaminata come testimone, il responsabile civile e la persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria
- Ai sensi dell'art. 21, II comma, del codice di procedura penale, quale ipotesi di incompetenza è rilevata o eccepita a pena di decadenza, prima della conclusione dell'udienza preliminare? L'incompetenza per territorio
- Ai sensi dell'art. 213, I comma, del codice di procedura penale, quale denominazione assume il mezzo di prova mediante il quale il giudice invita chi deve eseguirlo a descrivere la persona indicando tutti i particolari che ricorda? Ricognizione personale
- Ai sensi dell'art. 217, II comma, del codice di procedura penale, come deve procedere l'autorità giudiziaria se una stessa persona deve eseguire la ricognizione di più persone o di più oggetti? Deve provvedere, per ogni atto, affinché la persona o l'oggetto sottoposti a ricognizione siano collocati tra persone od oggetti diversi
- Ai sensi dell'art. 218, II comma, del codice di procedura penale, in cosa consiste l'esperimento giudiziale? Nella riproduzione, per quanto possibile, della situazione in cui il fatto si afferma o si ritiene essere avvenuto e nella ripetizione delle modalità di svolgimento del fatto stesso
- Ai sensi dell'art. 219, I comma, del codice di procedura penale, in merito all'esperimento giudiziale, con quale provvedimento il giudice può designare un esperto per l'esecuzione di determinate operazioni? Con l'ordinanza che dispone l'esperimento giudiziale o con un provvedimento successivo
- Ai sensi dell'art. 219, I comma, del codice di procedura penale, in merito all'esperimento giudiziale, quali informazioni deve contenere il provvedimento che lo dispone? Una succinta enunciazione dell'oggetto dello stesso e l'indicazione del giorno, dell'ora e del luogo in cui si procederà alle operazioni
- Ai sensi dell'art. 219, IV comma, del codice di procedura penale, nel determinare le modalità dell'esperimento giudiziale, il giudice, se del caso, impartisce le opportune disposizioni affinché questo si svolga in modo da: non offendere sentimenti di coscienza e non esporre a pericolo l'incolumità delle persone o la sicurezza pubblica
- Ai sensi dell'art. 220, I comma, del codice di procedura penale, è ammessa la perizia per acquisire valutazioni che richiedono specifiche competenze artistiche? Si, ai sensi della vigente normativa
- Ai sensi dell'art. 220, II comma, del codice di procedura penale, in quale dei seguenti casi non sono ammesse le perizie? Per stabilire l'abitualità o la professionalità nel reato, la tendenza a delinquere, il carattere e la personalità dell'imputato e le qualità psichiche indipendenti da cause patologiche
- Ai sensi dell'art. 221, II comma, del codice di procedura penale, come procede l'autorità giudiziaria se le indagini e le valutazioni risultano di notevole complessità o richiedono distinte conoscenze in differenti discipline? Affida l'espletamento della perizia a più persone
- Ai sensi dell'art. 222, lett. e, del codice di procedura penale, quale effetto giuridico si verifica se presta l'ufficio di perito il soggetto che è stato nominato consulente tecnico nello stesso procedimento o in un procedimento connesso? La nullità dell'incarico
- Ai sensi dell'art. 223, IV comma, del codice di procedura penale, il giudice che ha disposto la perizia decide sulla dichiarazione di ricusazione del perito con: ordinanza
- Ai sensi dell'art. 224-bis, II comma, lett. b, del codice di procedura penale, quando si procede per delitto non colposo, consumato o tentato, per il quale la legge stabilisce la pena dell'ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a tre anni, se per l'esecuzione della perizia è necessario compiere atti idonei ad incidere sulla libertà personale e non vi è il consenso della persona da sottoporre all'esame del perito, il giudice ne dispone con ordinanza motivata l'esecuzione coattiva. Tale ordinanza deve contenere l'indicazione del reato per cui si procede, con la descrizione sommaria del fatto, a pena di: nullità
- Ai sensi dell'art. 224-bis, III comma, del codice di procedura penale, quando si procede per delitto non colposo, consumato o tentato, per il quale la legge stabilisce la pena dell'ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a tre anni, se per l'esecuzione della perizia è necessario compiere atti idonei ad incidere sulla libertà personale e non vi è il consenso della persona da sottoporre all'esame del perito, il giudice ne dispone con ordinanza motivata l'esecuzione coattiva. A quali soggetti ed entro quale termine deve essere notificata tale ordinanza? È notificata all'interessato, all'imputato ed al suo difensore, nonché alla persona offesa almeno tre giorni prima di quello stabilito per l'esecuzione delle operazioni peritali
- Ai sensi dell'art. 225, I comma, del codice di procedura penale, quale tra le seguenti alternative si verifica dopo essere stata disposta la perizia? Il pubblico ministero e le parti private hanno la facoltà di nominare propri consulenti tecnici in numero non superiore, per ciascuna parte, a quello dei periti
- Ai sensi dell'art. 226, I comma, del codice di procedura penale, quale formula deve rendere il perito dopo che il giudice, accertate le sue generalità, gli chiede se si trova in una delle condizioni di incapacità ed incompatibilità e lo avverte degli obblighi e delle responsabilità previste dalla legge penale? "Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo nello svolgimento dell'incarico, mi impegno ad adempiere al mio ufficio senza altro scopo che quello di far conoscere la verità e a mantenere il segreto su tutte le operazione peritali"
- Ai sensi dell'art. 226, II comma, del codice di procedura penale, in materia di conferimento dell'incarico di perito, il giudice formula i quesiti: dopo aver sentito il perito, i consulenti tecnici, il pubblico ministero ed i difensori presenti
- Ai sensi dell'art. 227, IV comma, del codice di procedura penale, quando risultano necessari accertamenti di particolare complessità, il termine concesso dal giudice al perito per rispondere ai quesiti può essere prorogato? Si, su richiesta motivata del perito anche più volte per periodi non superiori a trenta giorni, ma, in ogni caso, il termine per la risposta ai quesiti, anche se prorogato, non può superare i sei mesi
- Ai sensi dell'art. 23, I comma, del codice di procedura penale, quale conseguenza si verifica se, nel dibattimento di primo grado, il giudice ritiene che il processo appartiene alla competenza di altro giudice? Dichiara con sentenza la propria incompetenza per qualsiasi causa e ordina la trasmissione degli atti al giudice competente
- Ai sensi dell'art. 232 del codice di procedura penale, quale delle seguenti alternative, relativa alla liquidazione del compenso al perito, è corretta? Il compenso al perito è liquidato con decreto del giudice che ha disposto la perizia, secondo le norme delle leggi speciali
- Ai sensi dell'art. 233, comma I-bis, del codice di procedura penale, il giudice può autorizzare il consulente tecnico di una parte privata ad esaminare le cose sequestrate nel luogo in cui esse si trovano, ad intervenire alle ispezioni, o ad esaminare l'oggetto delle ispezioni a cui il consulente non è intervenuto: a richiesta del difensore
- Ai sensi dell'art. 233, I comma, del codice di procedura penale, quando non è stata disposta perizia, quanti propri consulenti tecnici ciascuna parte può nominare? Non più di due
- Ai sensi dell'art. 234, I comma, del codice di procedura penale, è consentita l'acquisizione di scritti o di altri documenti che rappresentano fatti, persone o cose mediante la fotografia? Si, ai sensi della vigente normativa
- Ai sensi dell'art. 238, c. 1, c.p.p., è ammessa l'acquisizione di verbali di prove di altro procedimento penale se si tratta: di prove assunte nell'incidente probatorio o nel dibattimento
- Ai sensi dell'art. 238, c. 2, c.p.p., l'acquisizione di verbali di prove assunte in un giudizio civile nel processo penale: è ammessa se il processo civile è stato definito con sentenza che abbia acquistato autorità di cosa giudicata
- Ai sensi dell'art. 238-bis del codice di procedura penale, le sentenze divenute irrevocabili possono essere acquisite ai fini della prova di un fatto in esse accertato? Si, ai sensi della vigente normativa
- Ai sensi dell'art. 240, I comma, del codice di procedura penale, i documenti che contengono dichiarazioni anonime possono essere acquisiti o utilizzati? No, salvo che costituiscano corpo del reato o provengano dall'imputato
- Ai sensi dell'art. 243 del codice di procedura penale, il giudice, quando dispone l'acquisizione di un documento che non deve rimanere segreto: a richiesta di chi ne abbia interesse, può autorizzare la cancelleria a rilasciare copia
- Ai sensi dell'art. 245, III comma, del codice di procedura penale, l'ispezione può essere eseguita anche per mezzo di un medico; in tal caso, l'autorità giudiziaria: può astenersi dall'assistere alle operazioni
- Ai sensi dell'art. 247, I comma, del codice di procedura penale, la perquisizione personale è disposta: quando vi è fondato motivo di ritenere che taluno occulti sulla persona il corpo del reato o cose pertinenti al reato
- Ai sensi dell'art. 247, II comma, del codice di procedura penale, la perquisizione è disposta con: decreto motivato
- Ai sensi dell'art. 256, IV comma, del codice di procedura penale, con riferimento al dovere di esibire i documenti ed ai doveri, l'autorità giudiziaria dispone il sequestro qualora: entro sessanta giorni dalla notificazione della richiesta, il Presidente del Consiglio dei Ministri non dia conferma del segreto
- Ai sensi dell'art. 26, I comma, del codice di procedura penale, l'inosservanza delle norme sulla competenza non produce: l'inefficacia delle prove già acquisite
- Ai sensi dell'art. 260, comma III-ter, del codice di procedura penale, nei casi di sequestro nei procedimenti a carico di ignoti, la polizia giudiziaria può procedere alla distruzione delle merci contraffatte sequestrate? Si, purché sia decorso il termine di tre mesi dalla data di effettuazione del sequestro e previa comunicazione all'autorità giudiziaria
- Ai sensi dell'art. 263, IV comma, del codice di procedura penale, durante le indagini preliminari, sulla restituzione delle cose sequestrate provvede: il pubblico ministero con decreto motivato
- Ai sensi dell'art. 266, I comma, lett. b, del codice di procedura penale, l'intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche e di altre forme di telecomunicazione è consentita nei procedimenti relativi ai delitti: contro la pubblica amministrazione per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni
- Ai sensi dell'art. 267, I comma, del codice di procedura penale, in materia di intercettazioni, il pubblico ministero richiede al giudice per le indagini preliminari l'autorizzazione a disporre le operazioni; l'autorizzazione è data: con decreto motivato quando vi sono gravi indizi di reato e l'intercettazione è assolutamente indispensabile
- Ai sensi dell'art. 267, II comma, del codice di procedura penale, in materia di intercettazioni, nei casi di urgenza, quando vi è fondato motivo di ritenere che dal ritardo possa derivare grave pregiudizio alle indagini, il pubblico ministero dispone l'intercettazione con un provvedimento, che deve essere comunicato al giudice indicato per le indagini preliminari. Quale forma assume tale provvedimento ed entro quale termine deve essere comunicato? La forma del decreto motivato e deve essere comunicato immediatamente e comunque non oltre le ventiquattro ore
- Ai sensi dell'art. 267, V comma, del codice di procedura penale, in materia di intercettazioni, in un apposito registro riservato gestito, anche con modalità informatiche, sono annotati, secondo un ordine cronologico, i decreti che dispongono, autorizzano, convalidano o prorogano le intercettazioni e, per ogni intercettazione, l'inizio e il termine delle operazioni. Tale registro è tenuto sotto la direzione e la sorveglianza del: Procuratore della Repubblica
- Ai sensi dell'art. 269, II comma, del codice di procedura penale, salvo il caso che sia disposta la distruzione della documentazione delle intercettazioni, fino a quale momento le registrazioni delle comunicazioni intercettate sono conservate presso il pubblico ministero che ha disposto le intercettazioni? Fino alla sentenza non più soggetta ad impugnazione
- Ai sensi dell'art. 270, I comma, del codice di procedura penale, in merito all'utilizzazione in altri procedimenti dei risultati delle intercettazioni, questi ultimi: non possono essere utilizzati in procedimenti diversi da quelli in cui sono stati disposti, salvo che risultino rilevanti ed indispensabili per l'accertamento dei delitti per i quali è obbligatorio l'arresto in flagranza e dei reati per i quali è consentita l'intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche e di altre forme di telecomunicazione
- Ai sensi dell'art. 270, III comma, del codice di procedura penale, quali soggetti hanno la facoltà di esaminare i verbali e le registrazioni in precedenza depositati nel procedimento in cui le intercettazioni furono autorizzate? Il pubblico ministero ed i difensori delle parti
- Ai sensi dell'art. 271, comma 2, c.p.p., possono essere utilizzate le intercettazioni relative a conversazioni o comunicazioni delle persone vincolate al segreto professionale quando hanno ad oggetto fatti conosciuti per ragione del loro ministero, ufficio o professione? No, salvo che le stesse persone abbiano deposto sugli stessi fatti o li abbiano in altro modo divugati
- Ai sensi dell'art. 271, II comma, del codice di procedura penale, possono essere utilizzate le intercettazioni relative a conversazioni o comunicazioni delle persone vincolate al segreto professionale, quando hanno ad oggetto fatti conosciuti per ragione del loro ministero, ufficio o professione? No, salvo che le stesse persone abbiano deposto sugli stessi fatti o li abbiano in altro modo divulgati
- Ai sensi dell'art. 272 del codice di procedura penale, le libertà della persona possono essere limitate con misure cautelari a norma: delle disposizioni del codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali
- Ai sensi dell'art. 274, I comma, lett. c, del codice di procedura penale, se il pericolo riguarda la commissione di delitti della stessa specie di quello per cui si procede, le misure di custodia cautelare sono disposte soltanto se si trattasi di delitti per i quali è prevista la pena: della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni o, in caso di custodia cautelare in carcere, di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni, nonché per il delitto di finanziamento illecito dei partiti
- Ai sensi dell'art. 275, comma II-bis, del codice di procedura penale, può essere applicata la misura della custodia cautelare in carcere o quella degli arresti domiciliari se il giudice ritiene che con la sentenza possa essere concessa la sospensione condizionale della pena? No, ai sensi della vigente normativa
- Ai sensi dell'art. 280, I comma, del codice di procedura penale, quando possono essere applicate le misure coercitive? Quando si procede per delitti per cui la legge stabilisce la pena dell'ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a tre anni
- Ai sensi dell'art. 284, comma V-bis, del codice di procedura penale, salvo che il giudice ritenga, sulla base di specifici elementi, che il fatto sia di lieve entità e che le esigenze cautelari possano essere soddisfatte con gli arresti domiciliari, tale misura non può essere concessa a chi è stato condannato per il reato di evasione nei: cinque anni precedenti al fatto per cui si procede
- Ai sensi dell'art. 290, I comma, del codice di procedura penale, con il provvedimento che dispone il divieto di esercitare determinate professioni, imprese o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, il giudice interdice: temporaneamente all'imputato, in tutto o in parte, le attività a essi inerenti
- Ai sensi dell'art. 294, comma I-bis, del codice di procedura penale, relativamente all'interrogatorio della persona sottoposta a misura cautelare personale, entro quale termine dalla esecuzione del provvedimento o della sua notificazione deve avvenire l'interrogatorio, se la persona è sottoposta ad altra misura cautelare, sia coercitiva che interdittiva? Non oltre dieci giorni
- Ai sensi dell'art. 294, comma I-ter, del codice di procedura penale, se il pubblico ministero ne fa istanza nella richiesta di custodia cautelare, l'interrogatorio della persona in stato di custodia cautelare deve avvenire entro: quarantotto ore
- Ai sensi dell'art. 294, I comma, del codice di procedura penale, fino alla dichiarazione di apertura del dibattimento, entro quale termine il giudice che ha deciso in ordine all'applicazione della misura cautelare, se non vi ha proceduto nel corso dell'udienza di convalida dell'arresto o del fermo di indiziato di delitto, deve procedere all'interrogatorio della persona in stato di custodia cautelare in carcere? Immediatamente e comunque non oltre cinque giorni dall'inizio dell'esecuzione della custodia, salvo il caso in cui essa sia assolutamente impedita
- Ai sensi dell'art. 295, I comma, del codice di procedura penale, come deve procedere l'ufficiale o l'agente se la persona nei cui confronti è disposta la misura non viene rintracciata e non è possibile procedere nei modi previsti dall'art. 293? Deve redigere ugualmente il verbale, indicando specificamente le indagini svolte, e lo deve trasmettere senza ritardo al giudice che ha emesso l'ordinanza
- Ai sensi dell'art. 296, c. 1, c.p.p., è latitante colui che si sottrae volontariamente: alla custodia cautelare, agli arresti domiciliari, al divieto di espatrio, all'obbligo di dimora o a un ordine con cui si dispone la carcerazione
- Ai sensi dell'art. 296, III comma, del codice di procedura penale, gli effetti processuali conseguenti alla latitanza operano: soltanto nel procedimento penale in cui è stata dichiarata
- Ai sensi dell'art. 299, c. 2, c.p.p., salvo quanto disposto dall'art. 275, c. 3, c.p.p., quando la misura cautelare applicata non appare più proporzionata all'entità del fatto o alla sanzione che si ritiene possa essere irrogata: il giudice sostituisce la misura applicata con un'altra meno grave ovvero ne dispone l'applicazione con modalità meno gravose
- Ai sensi dell'art. 299, comma III-bis, del codice di procedura penale, il giudice, prima di provvedere in ordine alla revoca o alla sostituzione delle misure coercitive e interdittive: di ufficio o su richiesta dell'imputato, deve sentire il pubblico ministero; se nei due giorni successivi il pubblico ministero non esprime il proprio parere, il giudice procede
- Ai sensi dell'art. 299, III comma, del codice di procedura penale, il pubblico ministero e l'imputato richiedono la revoca o la sostituzione delle misure cautelari al giudice, che provvede: con ordinanza entro cinque giorni dal deposito della richiesta
- Ai sensi dell'art. 303, IV comma, lett. c, del codice di procedura penale, quale è la durata massima della custodia cautelare, quando si procede per un delitto per cui la legge stabilisce la pena dell'ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a venti anni, considerate le proroghe? Sei anni
- Ai sensi dell'art. 305, I comma, del codice di procedura penale, in ogni stato e grado del procedimento di merito, quando è disposta la perizia sullo stato di mente dell'imputato, i termini di custodia cautelare sono prorogati per il periodo di tempo assegnato per l'espletamento della perizia. In tal caso, in che modo è disposta la proroga? Con ordinanza dal giudice, su richiesta del pubblico ministero, sentito il difensore
- Ai sensi dell'art. 305, II comma, del codice di procedura penale, durante le indagini preliminari, il pubblico ministero può chiedere la proroga dei termini di custodia cautelare che siano prossimi a scadere: quando sussistono gravi esigenze cautelari che, in rapporto ad accertamenti particolarmente complessi, o a nuove indagini rendano indispensabile il protrarsi della custodia
- Ai sensi dell'art. 307, I comma, del codice di procedura penale, il giudice può disporre altre misure cautelare nei confronti dell'imputato scarcerato per decorrenza dei termini? Si, solo se sussistono le ragioni che avevano determinato la custodia cautelare
- Ai sensi dell'art. 308, II comma, del codice di procedura penale, le misure interdittive non possono avere durata superiore a: dodici mesi e perdono efficacia quando è decorso il termine fissato dal giudice nell'ordinanza
- Ai sensi dell'art. 309, I comma, del codice di procedura penale, salvo che si tratti di un'ordinanza emessa a seguito di appello del pubblico ministero, entro quale termine dall'esecuzione o dalla notificazione del provvedimento, l'imputato può proporre richiesta di riesame dell'ordinanza che dispone una misura coercitiva? Dieci giorni
- Ai sensi dell'art. 309, III comma, del codice di procedura penale, in materia di riesame delle ordinanze che dispongono una misura coercitiva, entro quale termine il difensore dell'imputato può proporre la richiesta di riesame? Entro dieci giorni dalla notificazione dell'avviso di deposito dell'ordinanza che dispone la misura
- Ai sensi dell'art. 309, VIII comma, del codice di procedura penale, il procedimento davanti al tribunale per il riesame delle ordinanze che dispongono una misura coercitiva si svolge: in camera di consiglio
- Ai sensi dell'art. 310, I comma, del codice di procedura penale, quali soggetti possono proporre appello contro le ordinanze in materia di misure cautelari personali, enunciandone contestualmente i motivi? Il pubblico ministero, l'imputato ed il suo difensore
- Ai sensi dell'art. 311, comma V-bis, del codice di procedura penale, come procede il giudice, se è stata annullata con rinvio, su ricorso dell'imputato, un'ordinanza che ha disposto o confermato la misura coercitiva prevista dall'art. 309, IX comma? Decide entro dieci giorni dalla ricezione degli atti e l'ordinanza è depositata in cancelleria entro trenta giorni dalla decisione
- Ai sensi dell'art. 311, I comma, del codice di procedura penale, contro le decisioni emesse a norma degli artt. 309 e 310, quali soggetti ed entro quale termine possono proporre ricorso per cassazione? Il pubblico ministero che ha richiesto l'applicazione della misura, l'imputato e il suo difensore, entro dieci giorni dalla comunicazione o dalla notificazione dell'avviso di deposito del provvedimento
- Ai sensi dell'art. 311, II comma, del codice di procedura penale, contro le ordinanze che dispongono una misura coercitiva, entro dieci giorni dalla esecuzione o notificazione del provvedimento, l'imputato ed il suo difensore possono proporre direttamente ricorso per cassazione per: violazione di legge
- Ai sensi dell'art. 312 del codice di procedura penale, come è disposta l'applicazione provvisoria delle misure di sicurezza nei casi previsti dalla legge, quando sussistono gravi indizi di commissione del fatto e non ricorrono una causa di giustificazione o di non punibilità o se non sussiste una causa di estinzione del reato? Dal giudice, su richiesta del pubblico ministero, in qualunque stato e grado del procedimento
- Ai sensi dell'art. 315, I comma, del codice di procedura penale, entro quale termine decorrente dal giorno in cui la sentenza di proscioglimento o di condanna è divenuta irrevocabile deve essere proposta la domanda di riparazione per l'ingiusta detenzione e quale effetto giuridico si verifica in caso di inosservanza del termine? Entro due anni, a pena di inammissibilità
- Ai sensi dell'art. 315, II comma, del codice di procedura penale, l'entità della riparazione per l'ingiusta detenzione non può eccedere: 516.456,90 euro
- Ai sensi dell'art. 316, comma I-bis, del codice di procedura penale, quando procede per il delitto di omicidio commesso contro il coniuge, anche legalmente separato o divorziato, contro l'altra parte dell'unione civile, anche se l'unione civile è cessata, o contro la persona che è o è stata legata da relazione affettiva e stabile convivenza, il pubblico ministero rileva la presenza di figli della vittima minorenni o maggiorenni economicamente non autosufficienti e, in ogni stato e grado del procedimento, a garanzia del risarcimento dei danni civili subiti dai figli delle vittime, chiede il sequestro conservativo: dei beni mobili o immobili dell'imputato o delle somme o cose a lui dovute, nei limiti in cui la legge ne consente il pignoramento
- Ai sensi dell'art. 316, II comma, del codice di procedura penale, la parte civile può chiedere il sequestro conservativo dei beni dell'imputato o del responsabile civile? Si, se vi è fondata ragione di ritenere che manchino o si disperdano le garanzie delle obbligazioni civili derivanti dal reato
- Ai sensi dell'art. 317, I comma, del codice di procedura penale, il provvedimento che dispone il sequestro conservativo a richiesta del pubblico ministero o della parte civile: è emesso con ordinanza del giudice che procede
- Ai sensi dell'art. 318 c.p.p., chi può proporre richiesta di riesame avverso il sequestro conservativo? Chiunque vi abbia interesse
- Ai sensi dell'art. 321, I comma, del codice di procedura penale, quale soggetto è legittimato a richiedere il sequestro preventivo, se vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso o agevolare la commissione di altri reati? Il pubblico ministero
- Ai sensi dell'art. 322-bis, I comma, del codice di procedura penale, chi può proporre appello contro le ordinanze in materia di sequestro preventivo e contro il decreto di revoca del sequestro emesso dal pubblico ministero? Il pubblico ministero, l'imputato ed il suo difensore, la persona a cui le cose sono state sequestrate e quella che avrebbe diritto alla loro restituzione
- Ai sensi dell'art. 329, I comma, del codice di procedura penale, gli atti di indagine compiuti dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria, le richieste del pubblico ministero di autorizzazione al compimento di atti di indagine e gli atti del giudice che provvedono su tali richieste sono coperti dal segreto fino a quando: l'imputato non ne possa avere conoscenza e, comunque, non oltre la chiusura delle indagini preliminari
- Ai sensi dell'art. 334-bis del codice di procedura penale, il difensore: non ha l'obbligo di denuncia neanche relativamente ai reati di cui abbia avuto notizia nel corso delle attività investigative da esso svolte
- Ai sensi dell'art. 339, I comma, del codice di procedura penale, la dichiarazione relativa alla rinuncia alla querela: può anche essere fatta oralmente ad un ufficiale di polizia giudiziaria o a un notaio, che, accertata l'identità del rinunciante, redigono un verbale
- Ai sensi dell'art. 33-nonies del codice di procedura penale, l'inosservanza delle disposizioni sulla composizione collegiale o monocratica del tribunale: non determina l'invalidità degli atti del procedimento, né l'inutilizzabilità delle prove già acquisite
- Ai sensi dell'art. 344, IV comma, del codice di procedura penale, quale delle seguenti ipotesi si verifica quando si procede nei confronti di più persone per alcune delle quali soltanto è necessaria l'autorizzazione e questa tarda ad essere concessa? Si può procedere separatamente contro gli imputati per i quali l'autorizzazione non è necessaria
- Ai sensi dell'art. 349, IV comma, del codice di procedura penale, se la persona nei cui confronti vengono svolte le indagini rifiuta di farsi identificare, la polizia giudiziaria la accompagna nei propri uffici e ivi la trattiene: per il tempo strettamente necessario per la identificazione e comunque non oltre le dodici ore o, previo avviso anche orale al pubblico ministero, non oltre le ventiquattro ore, se l'identificazione risulta particolarmente complessa o occorre l'assistenza dell'autorità consolare o di un interprete
- Ai sensi dell'art. 350, V comma, del codice di procedura penale, gli ufficiali di polizia giudiziaria possono assumere dalla persona nei cui confronti vengono svolte le indagini, anche se arrestata o fermata, notizie ed indicazioni utili ai fini della immediata prosecuzione delle indagini: anche senza la presenza del difensore e possono essere assunte sul luogo o nell'immediatezza del fatto
- Ai sensi dell'art. 352, IV comma, del codice di procedura penale, entro quale termine la polizia giudiziaria trasmette al pubblico ministero del luogo dove la perquisizione è stata eseguita il verbale delle operazioni compiute? Non oltre le quarantotto ore
- Ai sensi dell'art. 353, II comma, del codice di procedura penale, in materia di acquisizione di plichi o di corrispondenza, quale condotta deve adottare l'ufficiale di polizia giudiziaria se ha fondato motivo di ritenere che i plichi contengano notizie utili alla ricerca ed all'assicurazione di fonti di prova che potrebbero andare disperse a causa del ritardo? Deve informare con il mezzo più rapido il pubblico ministero, che può autorizzarne l'apertura immediata e l'accertamento del contenuto
- Ai sensi dell'art. 360, III comma, del codice di procedura penale, in tema di accertamenti tecnici non ripetibili, i difensori ed i consulenti tecnici eventualmente nominati hanno diritto di: assistere al conferimento dell'incarico, di partecipare agli accertamenti e di formulare osservazioni e riserve
- Ai sensi dell'art. 372, I comma, lett. a, del codice di procedura penale, il procuratore generale presso la corte di appello dispone con decreto motivato, l'avocazione delle indagini preliminari quando: in conseguenza dell'astensione o della incompatibilità del magistrato designato, non è possibile provvedere alla sua tempestiva sostituzione
- Ai sensi dell'art. 376 del codice di procedura penale, quando si tratta di procedere ad atti di interrogatorio o confronto, l'accompagnamento coattivo è disposto: dal pubblico ministero su autorizzazione del giudice
- Ai sensi dell'art. 380, I comma, del codice di procedura penale, gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria procedono all'arresto di chiunque è colto in flagranza di un delitto non colposo, consumato o tentato, per il quale la legge stabilisce la pena: dell'ergastolo o della reclusione non inferiore nel minimo a cinque anni e nel massimo a venti anni
- Ai sensi dell'art. 380, II comma, lett. h, del codice di procedura penale, relativamente a quale delle seguenti fattispecie gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria procedono all'arresto obbligatorio in flagranza? Delitti concernenti sostanze stupefacenti o psicotrope puniti ex art. 73 del Testo Unico n. 309/1990, salvo che per i delitti di cui al V comma dello stesso articolo
- Ai sensi dell'art. 380, III comma, del codice di procedura penale, l'arresto in flagranza può essere eseguito per un delitto perseguibile a querela, se questa non viene proposta? No, la querela deve essere proposta anche con dichiarazione resa oralmente all'ufficiale o all'agente di polizia giudiziaria presente nel luogo
- Ai sensi dell'art. 382 c.p.p., quando si verifica lo stato di flagranza? Quando una persona è colta nell'atto di commettere il reato, o, subito dopo il reato, viene inseguita dalla polizia giudiziaria, dalla persona offesa o da altre persone, o viene sorpresa con cose o tracce del reato dalle quali appaia che lo abbia commesso immediatamente prima
- Ai sensi dell'art. 386, II comma, del codice di procedura penale, quando gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria devono informare il difensore dell'avvenuto arresto o fermo? Immediatamente
- Ai sensi dell'art. 386, VII comma, del codice di procedura penale, l'inosservanza dei termini previsti per trasmettere al pubblico ministero il verbale di fermo o di arresto comporta: l'inefficacia dell'arresto o del fermo
- Ai sensi dell'art. 387-bis del codice di procedura penale, nell'ipotesi di arresto o di fermo di madre con prole di minore età, la polizia giudiziaria che lo ha eseguito, senza ritardo, ne dà notizia: al pubblico ministero territorialmente competente ed al procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni del luogo dell'arresto o del fermo
- Ai sensi dell'art. 391 nonies c.p.p., può il difensore che abbia ricevuto apposito mandato svolgere attività investigativa per l'eventualità che si instauri un procedimento penale? Sì, ma non può compiere gli atti che richiedono l'autorizzazione o l'intervento dell'autorità giudiziaria
- Ai sensi dell'art. 391, I comma, del codice di procedura penale, come si svolge l'udienza di convalida dell'arresto o del fermo? In camera di consiglio, con la partecipazione necessaria del difensore dell'arrestato o del fermato
- Ai sensi dell'art. 391-bis, commi I e II, del codice di procedura penale, per acquisire notizie da persone in grado di riferire circostanze utili ai fini dell'attività investigativa, il difensore: può svolgere un colloquio non documentato e può chiedere una dichiarazione scritta e di rendere informazioni da documentare
- Ai sensi dell'art. 391-octies, III comma, del codice di procedura penale, il pubblico ministero può prendere visione ed estrarre copia della documentazione del difensore? Si, prima che venga adottata una decisione su richiesta delle altre parti o con il loro intervento
- Ai sensi dell'art. 391-octies, IV comma, del codice di procedura penale, può il difensore presentare al pubblico ministero gli elementi di prova a favore del proprio assistito? Si, in ogni caso
- Ai sensi dell'art. 392, I comma, lett. f, del codice di procedura penale, in quale fase del procedimento il pubblico ministero e la persona indagata possono chiedere al giudice che si proceda con incidente probatorio ad una perizia o ad un esperimento giudiziale, se la prova riguarda una persona, una cosa o un luogo il cui stato è soggetto a modificazione non evitabile? Nel corso delle indagini preliminari
- Ai sensi dell'art. 394, II comma, del codice di procedura penale, quale condotta deve adottare il pubblico ministero se non accoglie la richiesta di incidente probatorio? Deve pronunciare decreto motivato e lo fa notificare alla persona offesa
- Ai sensi dell'art. 397, I comma, del codice di procedura penale, quale soggetto può chiedere che il giudice disponga il differimento dell'incidente probatorio richiesto dalla persona sottoposta alle indagini, quando la sua esecuzione pregiudicherebbe uno o più atti di indagine preliminare? Il pubblico ministero
- Ai sensi dell'art. 4 del codice di procedura penale, per determinare la competenza si ha riguardo: alla pena stabilita dalla legge per ciascun reato consumato o tentato
- Ai sensi dell'art. 40, I comma, del codice di procedura penale, quale è l'organo giurisdizionale competente a decidere sulla ricusazione di un giudice del tribunale? La corte di appello
- Ai sensi dell'art. 403, I comma, del codice di procedura penale, nei confronti di quali soggetti sono utilizzabili, nel dibattimento, le prove assunte con l'incidente probatorio? Solo nei confronti degli imputati i cui difensori hanno partecipato alla loro assunzione
- Ai sensi dell'art. 408, comma III-bis, del codice di procedura penale, per i delitti commessi con violenza alla persona, l'avviso della richiesta di archiviazione è notificato a cura del pubblico ministero: alla persona offesa ed il termine è elevato a trenta giorni
- Ai sensi dell'art. 408, III comma, del codice di procedura penale, nell'avviso della richiesta di archiviazione, notificato alla persona offesa a cura del pubblico ministero, deve essere precisato che: nel termine di venti giorni, la persona offesa può prendere visione degli atti e presentare opposizione con richiesta motivata di prosecuzione delle indagini preliminari
- Ai sensi dell'art. 409, I comma, del codice di procedura penale, fuori dei casi in cui sia stata presentata l'opposizione alla richiesta di archiviazione, come deve procedere il giudice se accoglie la richiesta di archiviazione? Deve pronunciare decreto motivato e restituire gli atti al pubblico ministero
- Ai sensi dell'art. 410, I comma, del codice di procedura penale, con l'opposizione alla richiesta di archiviazione la persona offesa dal reato chiede la prosecuzione delle indagini preliminari indicando l'oggetto della investigazione suppletiva ed i relativi elementi di prova. Quale effetto giuridico si verifica in caso di inosservanza di tale disposizione? L'inammissibilità
- Ai sensi dell'art. 410-bis, III comma, del codice di procedura penale, se l'ordinanza di archiviazione è nulla, l'interessato può proporre reclamo innanzi al tribunale in composizione monocratica, che provvede: con ordinanza non impugnabile, senza intervento delle parti interessate, previo avviso, almeno dieci giorni prima, dell'udienza fissata per la decisione alle parti medesime, che possono presentare memorie non oltre il quinto giorno precedente l'udienza
- Ai sensi dell'art. 411, comma I-bis, del codice di procedura penale, se l'archiviazione è richiesta per particolare tenuità del fatto, il pubblico ministero deve darne avviso alla persona sottoposta alle indagini ed alla persona offesa, precisando che possono prendere visione degli atti e presentare opposizione in cui indicare le ragioni del dissenso rispetto alla richiesta, entro: dieci giorni
- Ai sensi dell'art. 414, I comma, del codice di procedura penale, dopo il provvedimento di archiviazione, quale presupposto deve ricorrere affinché il giudice possa autorizzare la riapertura delle indagini? L'esigenza di nuove investigazioni
- Ai sensi dell'art. 415, I comma, del codice di procedura penale, quando è ignoto l'autore del reato il pubblico ministero presenta al giudice richiesta di archiviazione ovvero di autorizzazione a proseguire le indagini entro: sei mesi dalla data della registrazione della notizia di reato
- Ai sensi dell'art. 415-bis, II comma, del codice di procedura penale, quali informazioni deve contenere l'avviso all'indagato della conclusione delle indagini preliminari? La sommaria enunciazione del fatto per cui si procede, delle norme di legge che si assumono violate, della data e del luogo del fatto con l'avvertimento che la documentazione relativa alle indagini espletate è depositata presso la segreteria del pubblico ministero e che l'indagato e il suo difensore hanno facoltà di prenderne visione ed estrarne copia
- Ai sensi dell'art. 415-bis, IV comma, del codice di procedura penale, l'avviso all'indagato della conclusione delle indagini preliminari, tra le altre informazioni, deve contenere anche l'avvertimento che l'indagato ha facoltà di chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, nonché di presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio. Se il pubblico ministero, a seguito delle richieste dell'indagato, dispone nuove indagini, queste devono essere compiute entro trenta giorni dalla presentazione, della richiesta; tale termine: può essere prorogato dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta dei pubblico ministero, per una sola volta e per non più di sessanta giorni
- Ai sensi dell'art. 417, lett. c, del codice di procedura penale, quale informazione è contenuta nella richiesta di rinvio a giudizio? L'indicazione delle fonti di prova acquisite
- Ai sensi dell'art. 418, II comma, del codice di procedura penale, tra la data di deposito della richiesta di rinvio a giudizio e la data dell'udienza preliminare: non può intercorrere un termine superiore a trenta giorni
- Ai sensi dell'art. 419, IV comma, del codice di procedura penale, quale tra le seguenti alternative, relativa agli avvisi relativi all'udienza preliminare, è corretta? Gli avvisi sono notificati e comunicati almeno dieci giorni prima della data dell'udienza ed entro lo stesso termine è notificata la citazione del responsabile civile e della persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria
- Ai sensi dell'art. 419, V comma, del codice di procedura penale, in merito all'udienza preliminare, l'imputato può rinunciare a tale udienza e richiedere: il giudizio immediato con dichiarazione presentata in cancelleria, personalmente o a mezzo di procuratore speciale, almeno tre giorni prima della data dell'udienza
- Ai sensi dell'art. 42, I comma, del codice di procedura penale, se la dichiarazione di astensione o di ricusazione è accolta, il giudice: non può compiere alcun atto del procedimento
- Ai sensi dell'art. 420, I comma, del codice di procedura penale, l'udienza preliminare si svolge in camera di consiglio; la partecipazione di quali soggetti è considerata necessaria? Del pubblico ministero e del difensore dell'imputato
- Ai sensi dell'art. 420-ter, comma V-bis, del codice di procedura penale, il difensore che abbia comunicato prontamente lo stato di gravidanza si ritiene legittimamente impedito a comparire: nei due mesi precedenti la data presunta del parto e nei tre mesi successivi ad esso
- Ai sensi dell'art. 420-ter, I comma, del codice di procedura penale, quale condotta deve adottare il giudice quando l'imputato, anche se detenuto, non si presenta all'udienza e risulta che l'assenza è dovuta ad assoluta impossibilità di comparire per caso fortuito, forza maggiore o altro legittimo impedimento? Con ordinanza, anche di ufficio, deve rinviare ad una nuova udienza e disporre che sia rinnovato l'avviso all'imputato
- Ai sensi dell'art. 421-bis, I comma, del codice di procedura penale, se le indagini preliminari sono incomplete il giudice indica le ulteriori indagini fissando il termine per il loro compimento e la data della nuova udienza preliminare. A quale soggetto è data comunicazione di tale provvedimento? Al procuratore generale presso la corte di appello
- Ai sensi dell'art. 423, II comma, del codice di procedura penale, come deve procedere il giudice se a carico dell'imputato risulta un fatto nuovo non enunciato nella richiesta di rinvio a giudizio, per cui si deve procedere di ufficio? Ne autorizza la contestazione, se il pubblico ministero ne fa richiesta e vi è il consenso dell'imputato
- Ai sensi dell'art. 424, IV comma, del codice di procedura penale, quando non è possibile procedere alla redazione immediata dei motivi della sentenza di non luogo a procedere, il giudice provvede: non oltre il trentesimo giorno da quello della pronuncia
- Ai sensi dell'art. 43, I comma, del codice di procedura penale, il giudice astenuto o ricusato è sostituito: con un altro magistrato dello stesso ufficio designato, secondo le leggi di ordinamento giudiziario
- Ai sensi dell'art. 431, I comma, del codice di procedura penale, come provvede il giudice alla formazione del fascicolo per il dibattimento? Nel contraddittorio delle parti
- Ai sensi dell'art. 431, II comma, del codice di procedura penale, nella fase di formazione del fascicolo per il dibattimento, oltre agli atti che vi sono raccolti per legge, possono essere raccolti in questo fascicolo anche altri atti contenuti nel fascicolo del pubblico ministero? Si, le parti possono concordare l'acquisizione al fascicolo per il dibattimento di atti contenuti nel fascicolo del pubblico ministero e della documentazione relativa all'attività di investigazione difensiva
- Ai sensi dell'art. 433, III comma, del codice di procedura penale, in quali fascicoli è inserita la documentazione dell'attività integrativa di indagine del pubblico ministero e del difensore, quando di essa le parti si sono servite per la formulazione di richieste al giudice del dibattimento e quest'ultimo le ha accolte? Nel fascicolo del pubblico ministero ed in quello del difensore
- Ai sensi dell'art. 435, I comma, del codice di procedura penale, nella richiesta di revoca della sentenza di non luogo a procedere il pubblico ministero: indica le nuove fonti di prova, specifica se queste sono già state acquisite o sono ancora da acquisire e richiede, nel primo caso, il rinvio a giudizio e, nel secondo, la riapertura delle indagini
- Ai sensi dell'art. 435, III comma, del codice di procedura penale, quale condotta adotta il giudice se non dichiara inammissibile la richiesta di revoca della sentenza di non luogo a procedere? Designa un difensore all'imputato che ne sia privo, fissa la data dell'udienza in camera di consiglio e ne fa dare avviso al pubblico ministero, all'imputato, al difensore ed alla persona offesa
- Ai sensi dell'art. 436, III comma, del codice di procedura penale, con l'ordinanza di riapertura delle indagini, il giudice stabilisce per il loro compimento un termine: improrogabile non superiore a sei mesi
- Ai sensi dell'art. 437 del codice di procedura penale, contro l'ordinanza che dichiara inammissibile o rigetta la richiesta di revoca della sentenza di non luogo a procedere il pubblico ministero può proporre ricorso per cassazione per: mancanza, contraddittorietà o manifesta illogicità della motivazione, quando il vizio risulta dal testo del provvedimento impugnato o da altri atti del processo specificamente indicati nei motivi di gravame
- Ai sensi dell'art. 438, II comma, del codice di procedura penale, fino a quando può essere proposta la richiesta di giudizio abbreviato? Fino a quando non sono formulate le conclusioni nell'udienza preliminare
- Ai sensi dell'art. 441-bis, IV comma, del codice di procedura penale, relativamente ai provvedimenti del giudice a seguito di nuove contestazioni sul giudizio abbreviato, quale delle seguenti ipotesi di verifica, se l'imputato chiede che il procedimento prosegua nelle forme ordinarie? Il giudice revoca l'ordinanza con cui era stato disposto il giudizio abbreviato e fissa l'udienza preliminare o la sua eventuale prosecuzione
- Ai sensi dell'art. 441-bis, IV comma, del codice di procedura penale, relativamente ai provvedimenti del giudice a seguito di nuove contestazioni sul giudizio abbreviato, quale tra le seguenti alternative è corretta? Se l'imputato chiede che il procedimento prosegua nelle forme ordinarie, il giudice revoca l'ordinanza con cui era stato disposto il giudizio abbreviato e fissa l'udienza preliminare o la sua eventuale prosecuzione
- Ai sensi dell'art. 442, c. 2, c.p.p., nel giudizio abbreviato la pena comminata dal giudice in caso di condanna per un delitto: è diminuita di un terzo
- Ai sensi dell'art. 442, II comma, del codice di procedura penale, in caso di condanna a seguito del giudizio abbreviato, la pena che il giudice determina tenendo conto di tutte le circostanze è diminuita: della metà se si procede per una contravvenzione e di un terzo se si procede per un delitto
- Ai sensi dell'art. 443, I comma, del codice di procedura penale, all'esito del giudizio abbreviato, quali soggetti non possono proporre appello contro le sentenze di proscioglimento? L'imputato ed il pubblico ministero
- Ai sensi dell'art. 443, III comma, del codice di procedura penale, all'esito del giudizio abbreviato, il pubblico ministero può proporre appello contro le sentenze di condanna? No, salvo che si tratti di sentenza che modifica il titolo del reato
- Ai sensi dell'art. 444, III comma, del codice di procedura penale, il giudice può rigettare la domanda, se la parte ha subordinato la richiesta di applicazione della pena alla concessione della sospensione condizionale della pena? Si, se ritiene che la sospensione condizionale non può essere concessa
- Ai sensi dell'art. 445, II comma, del codice di procedura penale, in merito agli effetti dell'applicazione della pena su richiesta, il reato è estinto, ove sia stata irrogata una pena detentiva: non superiore a due anni soli o congiunti a pena pecuniaria, se nel termine di cinque anni, quando la sentenza concerne un delitto, o di due anni, quando la sentenza concerne una contravvenzione, l'imputato non commette un delitto o una contravvenzione della stessa indole
- Ai sensi dell'art. 446, I comma, del codice di procedura penale, se è stato notificato il decreto di giudizio immediato, la richiesta di applicazione della pena su richiesta delle parti è formulata entro: quindici giorni dalla notificazione del decreto di giudizio immediato
- Ai sensi dell'art. 446, II comma, del codice di procedura penale, relativamente alla richiesta di applicazione della pena, come sono formulati la richiesta ed il consenso nell'udienza? Sono formulati oralmente, mentre negli altri casi con atto scritto
- Ai sensi dell'art. 447, I comma, del codice di procedura penale, nel corso delle indagini preliminari, il giudice, se è presentata una richiesta congiunta o una richiesta con il consenso scritto dell'altra parte, fissa l'udienza per la decisione, assegnando, se necessario, un termine al richiedente per la notificazione all'altra parte. Almeno quanti giorni prima dell'udienza il fascicolo del pubblico ministero è depositato nella cancelleria del giudice? Tre giorni
- Ai sensi dell'art. 447, II comma, del codice di procedura penale, relativamente alla richiesta di applicazione della pena nel corso delle indagini preliminari, quali soggetti sono sentiti, se compaiono? Il pubblico ministero e il difensore
- Ai sensi dell'art. 447, III comma, del codice di procedura penale, come deve procedere il giudice, se la richiesta di applicazione della pena su richiesta delle parti è presentata da una parte? Deve fissare con decreto un termine all'altra parte per esprimere il consenso o il dissenso e dispone che la richiesta e il decreto siano notificati a cura del richiedente
- Ai sensi dell'art. 447, III comma, del codice di procedura penale, se la richiesta di applicazione della pena su richiesta durante le indagini preliminari è presentata da una parte, il giudice stabilisce un termine all'altra parte per esprimere il consenso o il dissenso; prima della scadenza del termine: non è consentita la revoca o la modifica della richiesta
- Ai sensi dell'art. 448, I comma del codice di procedura penale, in quale dei seguenti casi, il giudice, ricorrendo le condizioni per accogliere la richiesta di applicazione della pena su richiesta, pronuncia immediatamente sentenza? Nell'udienza per la discussione se è presentata una richiesta congiunta o una richiesta con il consenso scritto dell'altra parte, nell'udienza preliminare, nel giudizio direttissimo e nel giudizio immediato
- Ai sensi dell'art. 449, I comma, del codice di procedura penale, in quale tra le seguenti ipotesi il pubblico ministero, se ritiene di dover procedere, può richiedere il giudizio direttissimo? Quando una persona è stata arrestata in flagranza di un reato
- Ai sensi dell'art. 449, I comma, del codice di procedura penale, quale autorità è competente a convalidare l'arresto in flagranza se si ritiene di dover procedere a giudizio direttissimo? Il giudice del dibattimento
- Ai sensi dell'art. 450, II comma, del codice di procedura penale, se l'imputato è libero, il pubblico ministero lo cita a comparire all'udienza per il giudizio direttissimo; in tal caso, il termine per comparire: non può essere inferiore a tre giorni
- Ai sensi dell'art. 451, III comma, del codice di procedura penale, chi, nel dibattimento nel corso del giudizio direttissimo, può presentare testimoni senza citazione? Il pubblico ministero, l'imputato e la parte civile
- Ai sensi dell'art. 452, II comma, del codice di procedura penale, nell'ambito del giudizio direttissimo, come deve procedere il giudice nel caso previsto dall'art. 441-bis, IV comma? Dopo aver revocato l'ordinanza con cui era stato disposto il giudizio abbreviato, deve fissare l'udienza per il giudizio direttissimo
- Ai sensi dell'art. 452, II comma, del codice di procedura penale, quale tra le seguenti alternative, relativa alla trasformazione del rito direttissimo, è corretta? Se l'imputato chiede il giudizio abbreviato, il giudice, prima che sia dichiarato aperto il dibattimento, dispone con ordinanza la prosecuzione del giudizio con il rito abbreviato
- Ai sensi dell'art. 453, II comma, del codice di procedura penale, come si procede quando il reato per cui è richiesto il giudizio immediato risulta connesso con altri reati per i quali mancano le condizioni che giustificano la scelta di tale rito? Si procede separatamente per gli altri reati e nei confronti degli altri imputati, salvo che ciò pregiudichi gravemente le indagini
- Ai sensi dell'art. 454, I comma, del codice di procedura penale, entro quale termine decorrente dall'iscrizione della notizia di reato nel registro, il pubblico ministero trasmette la richiesta di giudizio immediato? Entro novanta giorni alla cancelleria del giudice per le indagini preliminari
- Ai sensi dell'art. 455, I comma, del codice di procedura penale, entro quale termine e con quale provvedimento il giudice dispone il giudizio immediato o rigetta la richiesta ordinando la trasmissione degli atti al pubblico ministero? Entro cinque giorni e con decreto
- Ai sensi dell'art. 458, I comma, del codice di procedura penale, entro quale termine decorrente dalla notificazione del decreto di giudizio immediato, l'imputato può chiedere il giudizio abbreviato depositando nella cancelleria del giudice per le indagini preliminari la richiesta, con la prova della avvenuta notifica al pubblico ministero? Entro quindici giorni
- Ai sensi dell'art. 459, II comma, del codice di procedura penale, in merito al procedimento per decreto penale di condanna, il pubblico ministero può chiedere l'applicazione di una pena diminuita: sino alla metà rispetto al minimo edittale
- Ai sensi dell'art. 460, I comma, lett. g, del codice di procedura penale, quale informazione deve contenere il decreto penale di condanna? L'avviso che l'imputato e la persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria hanno la facoltà di nominare un difensore
- Ai sensi dell'art. 460, IV comma, del codice di procedura penale, come deve procedere il giudice, se non è possibile eseguire la notificazione del decreto penale di condanna per irreperibilità dell'imputato? Revoca il decreto penale di condanna e restituisce gli atti al pubblico ministero
- Ai sensi dell'art. 461, I comma, del codice di procedura penale, entro quale termine dalla notificazione del decreto, l'imputato e la persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria possono proporre opposizione al decreto penale di condanna? Quindici giorni
- Ai sensi dell'art. 461, IV comma, del codice di procedura penale, come si definisce l'opposizione al decreto penale di condanna quando è proposta da persona non legittimata? Inammissibile
- Ai sensi dell'art. 463, I comma, del codice di procedura penale, quale tra le seguenti alternative, relativa al decreto penale di condanna, è corretta? L'esecuzione del decreto penale di condanna pronunciato a carico di più persone imputate dello stesso reato rimane sospesa nei confronti di coloro che non hanno proposto opposizione fino a quando il giudizio conseguente all'opposizione proposta da altri coimputati non sia definito con pronuncia irrevocabile
- Ai sensi dell'art. 464, I comma, del codice di procedura penale, in materia di procedimento per decreto, quale condotta deve adottare il giudice, se l'opponente ha chiesto il giudizio abbreviato? Deve fissare con decreto l'udienza dandone avviso almeno cinque giorni prima al pubblico ministero, all'imputato, al difensore e alla persona offesa
- Ai sensi dell'art. 464, I comma, del codice di procedura penale, in materia di procedimento per decreto, quale delle seguenti ipotesi si verifica se l'opponente ha chiesto l'applicazione della pena su richiesta delle parti? Il giudice fissa con decreto un termine entro cui il pubblico ministero deve esprimere il consenso, disponendo che la richiesta e il decreto siano notificati al pubblico ministero a cura dell'opponente; se il pubblico ministero non esprime il consenso nel termine stabilito o l'imputato non formula nell'atto di opposizione alcuna richiesta, il giudice emette decreto di giudizio immediato
- Ai sensi dell'art. 464, IV comma, del codice di procedura penale, in materia di procedimento per decreto, il giudice può applicare una pena anche diversa e più grave di quella fissata nel decreto di condanna e revocare i benefici già concessi? Si, in ogni caso, ai sensi della vigente normativa
- Ai sensi dell'art. 464-novies, del codice di procedura penale, in caso di revoca dell'ordinanza di sospensione del procedimento con messa alla prova, l'istanza: non può essere riproposta
- Ai sensi dell'art. 464-octies, I comma, del codice di procedura penale, come è disposta la revoca dell'ordinanza di sospensione del procedimento con messa alla prova? Anche di ufficio dal giudice con ordinanza
- Ai sensi dell'art. 464-octies, III comma, del codice di procedura penale, per quale motivo l'ordinanza di revoca di sospensione del procedimento con messa alla prova è ricorribile per cassazione? Per violazione di legge
- Ai sensi dell'art. 464-quater, IX comma, del codice di procedura penale, in materia di procedimento con messa alla prova, in caso di reiezione dell'istanza, quando questa può essere riproposta? Nel giudizio, prima della dichiarazione di apertura del dibattimento
- Ai sensi dell'art. 464-quater, V comma, lett. a, del codice di procedura penale, se si procede per reati per cui è prevista una pena detentiva, sola, congiunta o alternativa alla pena pecuniaria, il procedimento con messa alla prova: non può essere sospeso per un periodo superiore a due anni
- Ai sensi dell'art. 464-quater, V comma, lett. b, del codice di procedura penale, in quale delle seguenti ipotesi il procedimento con messa alla prova non può essere sospeso per un periodo superiore a un anno? Quando si procede per reati per cui è prevista la sola pena pecuniaria
- Ai sensi dell'art. 464-quinquies, I comma, del codice di procedura penale, nell'ordinanza che dispone la sospensione del procedimento con messa alla prova, il giudice stabilisce il termine entro cui le prescrizioni e gli obblighi relativi alle condotte riparatorie o risarcitorie imposti devono essere adempiuti; tale termine può essere prorogato? Si, su istanza dell'imputato, ma non più di una volta e solo per gravi motivi
- Ai sensi dell'art. 464-septies, I comma, del codice di procedura penale, decorso il periodo di sospensione del procedimento con messa alla prova, se il giudice ritiene che la prova abbia avuto esito positivo dichiara estinto il reato: con sentenza, tenuto conto del comportamento dell'imputato e del rispetto delle prescrizioni stabilite; a tal fine acquisisce la relazione conclusiva dell'ufficio di esecuzione penale esterna che ha preso in carico l'imputato e fissa l'udienza per la valutazione dandone avviso alle parti ed alla persona offesa
- Ai sensi dell'art. 464-sexies, del codice di procedura penale, indicare quale tra le seguenti alternative, relativa all'acquisizione di prove durante la sospensione del procedimento con messa alla prova, è corretta: durante la sospensione del procedimento con messa alla prova il giudice, con le modalità stabilite per il dibattimento, acquisisce, a richiesta di parte, le prove non rinviabili e quelle che possono condurre al proscioglimento dell'imputato
- Ai sensi dell'art. 464-ter, I comma, del codice di procedura penale, durante le indagini preliminari, se è presentata una richiesta di sospensione del procedimento con messa alla prova, il giudice trasmette gli atti al pubblico ministero affinché esprima il consenso o il dissenso nel termine di: cinque giorni
- Ai sensi dell'art. 471 del Codice di Procedura Penale, sono previste delle restrizioni alla partecipazione del pubblico all'udienza. Più in particolare, non sono ammessi nell'aula di udienza i minori di: anni 18.
- Ai sensi dell'art. 48, c. 5, c.p.p., il giudice designato dalla Corte di cassazione a seguito di accoglimento della richiesta di rimessione: procede alla rinnovazione degli atti ripetibili compiuti anteriormente al provvedimento di accoglimento, quando ne è richiesto da una delle parti e non si tratta di atti dei quali è divenuta impossibile la ripetiziome
- Ai sensi dell'art. 49, IV comma, del codice di procedura penale, la richiesta di remissione del processo dichiarata inammissibile per motivi diversi dalla manifesta infondatezza: può essere sempre riproposta
- Ai sensi dell'art. 499, c. 3, c.p.p. , sono vietate le domande che tendono a suggerire le risposte? Sono vietate nell'esame condotto dalla parte che ha chiesto la citazione del testimone o da quella che ha un interesse comune
- Ai sensi dell'art. 5, I comma, lett. a, del codice di procedura penale, quale è l'autorità competente per i delitti per i quali la legge stabilisce la pena dell'ergastolo? La corte di assise
- Ai sensi dell'art. 50, I comma, del codice di procedura penale, se non sussistono i presupposti per la richiesta di archiviazione, da quale soggetto è esercitata l'azione penale? Dal pubblico ministero
- Ai sensi dell'art. 50, III comma, del codice di procedura penale, l'esercizio dell'azione penale può essere sospeso o interrotto: nei casi espressamente previsti dalla legge
- Ai sensi dell'art. 51, I comma, lett. a, del codice di procedura penale, le funzioni di pubblico ministero sono esercitate: nelle indagini preliminari e nei procedimenti di primo grado dai magistrati della procura della Repubblica presso il tribunale
- Ai sensi dell'art. 52, I comma, del codice di procedura penale, in quale delle seguenti ipotesi il magistrato del pubblico ministero ha la facoltà di astenersi? Quando esistono gravi ragioni di convenienza
- Ai sensi dell'art. 525 del Codice di Procedura Penale, primo comma, la sentenza è deliberata: subito dopo la chiusura del dibattimento.
- Ai sensi dell'art. 53, I comma, del codice di procedura penale, quale dei seguenti requisiti caratterizza il magistrato del pubblico ministero in udienza quando esercita le sue funzioni? L'autonomia
- Ai sensi dell'art. 54-bis, I comma, del codice di procedura penale, come deve procedere il pubblico ministero quando riceve notizia che presso un altro ufficio sono in corso indagini preliminari a carico della stessa persona e per il medesimo fatto in relazione al quale egli procede? Deve informare, senza ritardo, il pubblico ministero di questo ufficio, richiedendogli la trasmissione degli atti
- Ai sensi dell'art. 55, I comma, del codice di procedura penale, un agente di polizia giudiziaria che voglia raccogliere elementi che possano servire per l'applicazione della legge penale deve essere preventivamente autorizzato? No, in quanto il codice di procedura penale dispone che tale funzione può essere svolta anche di propria iniziativa
- Ai sensi dell'art. 6 del codice di procedura penale, il tribunale è competente per i reati che non appartengono alla competenza: della corte di assise o del giudice di pace
- Ai sensi dell'art. 65, I comma, del codice di procedura penale, nel corso dell'interrogatorio, l'autorità giudiziaria deve contestare e rendere noto alla persona sottoposta alle indagini: in forma chiara e precisa il fatto che le è attribuito, gli elementi di prova esistenti contro di lei e, se non può derivarne pregiudizio per le indagini, gliene comunica le fonti
- Ai sensi dell'art. 67 del codice di procedura penale, come deve procedere l'autorità giudiziaria quando, in ogni stato e grado del procedimento, vi è ragione di ritenere che l'imputato sia minorenne? Deve trasmettere gli atti al procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni
- Ai sensi dell'art. 69, I comma, del codice di procedura penale, se risulta la morte dell'imputato, il giudice pronuncia sentenza a norma dell'articolo 129: sentiti il pubblico ministero ed il difensore
- Ai sensi dell'art. 75, III comma, del codice di procedura penale, se l'azione è proposta in sede civile nei confronti dell'imputato dopo la costituzione di parte civile nel processo penale o dopo la sentenza penale di primo grado, il processo civile è: sospeso fino alla pronuncia della sentenza penale non più soggetta a impugnazione
- Ai sensi dell'art. 76, II comma, del codice di procedura penale, la costituzione di parte civile produce i suoi effetti: in ogni stato e grado del processo
- Ai sensi dell'art. 80, I comma, del codice di procedura penale, quali soggetti possono proporre richiesta motivata di esclusione della parte civile? Il pubblico ministero, l'imputato ed il responsabile civile
- Ai sensi dell'art. 86, I comma, del codice di procedura penale, da quali soggetti può essere proposta la richiesta di esclusione del responsabile civile? Dall'imputato, dalla parte civile e dal pubblico ministero che non ne abbiano richiesto la citazione
- Ai sensi dell'art. 90-quater del codice di procedura penale, agli effetti delle disposizioni del presente codice, da quali elementi è desunta la condizione di particolare vulnerabilità della persona offesa? Dall'età e dallo stato di infermità o di deficienza psichica, dal tipo di reato, dalle modalità e circostanze del fatto per cui si procede
- Ai sensi dell'art. 96, I comma, del codice di procedura penale, quanti difensori di fiducia può nominare l'imputato? Non più di due
- Ai sensi dell'art. 96, II comma, del codice di procedura penale, come avviene la nomina del difensore di fiducia? Con dichiarazione resa all'autorità procedente o consegnata alla stessa dal difensore o trasmessa con raccomandata
- Ai sensi dell'art. 96, III comma, del codice di procedura penale, da quale dei seguenti soggetti può essere effettuata la nomina del difensore di fiducia della persona fermata, arrestata o in custodia cautelare, finché la stessa non vi ha provveduto? Da un prossimo congiunto
- Ai sensi dell'art. 98 del codice di procedura penale, quali soggetti possono chiedere di essere ammessi al patrocinio a spese dello Stato, secondo le norme della legge sul patrocinio dei non abbienti? L'imputato, la persona offesa dal reato, il danneggiato che intende costituirsi parte civile e il responsabile civile
- Ai sensi dell'art.221, c.3, del Codice di Procedura penale, il perito nominato dal giudice ha l'obbligo di prestare il suo ufficio? Sì, salvo che ricorra uno dei motivi di astensione previsti dall'art. 36 c.p.p.
- Ai sensi di quanto dispone il Codice di Procedura Penale è corretto affermare che la querela deve essere presentata: oralmente o per iscritto.
- Ai sensi di quanto dispone il Codice di Procedura Penale, in caso di arresto in flagranza di reato, se l'arresto non è convalidato: il giudice restituisce gli atti al P.M. procede tuttavia a giudizio direttissimo quando l'imputato e il P.M. vi consentono.
- Ai sensi di quanto dispone il Codice di Procedura Penale, la persona arrestata in flagranza può conferire con il difensore: subito dopo l'arresto.
- Ai sensi di quanto dispone l'art. 108, comma 2, del Codice di Procedura Penale, il termine per la difesa del nuovo difensore, può essere inferiore a quello stabilito dal primo comma. In tal caso il termine non può comunque essere inferiore a: ventiquattro ore.
- Ai sensi di quanto dispone l'art. 417 del Codice di Procedura Penale, la richiesta di rinvio a giudizio contiene, tra l'altro: l'indicazione delle fonti di prova acquisite.
- Ai sensi di quanto dispone l'art. 472 del Codice di Procedura Penale, comma 3 bis, di regola il dibattimento relativo al delitto previsto dall'art. 602 del Codice Penale: si svolge a porte aperte.
- Ai sensi di quanto dispone l'art. 472 del Codice di Procedura Penale, comma 3 bis, di regola il dibattimento relativo al delitto previsto dall'art. 609 bis del Codice Penale: si svolge a porte aperte.
- Ai sensi di quanto dispone l'art. 504 del Codice di Procedura Penale, salvo che la legge disponga diversamente, sulle opposizioni formulate nel corso dell'esame dei testimoni, dei periti , dei consulenti tecnici e delle parti private, il Presidente decide: immediatamente e senza formalità.
- Ai sensi di quanto dispone l'art. 526 del Codice di Procedura Penale, il giudice, ai fini della deliberazione: non può utilizzare prove diverse da quelle legittimamente acquisite nel dibattimento.
- Ai sensi di quanto disposto dall'art. 37 del Codice di Procedura Penale, la ricusazione può essere richiesta: dalle parti.
- Al latitante per ogni effetto di legge è equiparato: L'evaso
- Al termine dell'udienza, la Corte di cassazione Penale, riunita nel segreto della camera di consiglio, adotta la sua decisione. Questa assume la forma di: sentenza.